MORE RISK, MORE FUN! More Risk, more Fun! Commento sulle performance delle azioni e obbligazioni in Svizzera*) Rainer Gänsslen | Pictet Family Office Services | 2014 Rassegna generale Rispetto agli scorsi anni, l’inizio del 2013 ha visto un forte calo del livello di preoccupazione nei confronti del rischio sistemico. Unitamente ai risultati societari migliori del previsto negli Stati Uniti, ciò ha portato nei primi mesi dell’anno ad afflussi record nei fondi azionari, che hanno avuto un impatto significativo sulla performance dei mercati azionari. La maggiore propensione per il rischio è risultata evidente anche per quanto riguarda gli investimenti obbligazionari. Gli investitori hanno preferito alle obbligazioni «tradizionali» le obbligazioni high yield (emesse ad esempio da società finanziariamente solide dei paesi emergenti, nonché dei paesi periferici europei). Il resto dell’anno è stato caratterizzato da un’altalena di timori relativamente alla possibilità di un rientro degli stimoli fiscali. Verso la fine del primo semestre, le prese di profitto hanno provocato una flessione dei listini azionari, anche se il terreno perso è stato poi recuperato. Questo è stato in parte possibile grazie al persistere di risultati societari molto buoni, sebbene questi fossero attribuibili principalmente al miglioramento della situazione dei costi anziché alla crescita. I titoli perdenti dell’anno sono state le obbligazioni «sicure» con rating di migliore qualità (ad esempio di emittenti svizzeri, statunitensi e tedeschi). In precedenza, questo segmento aveva goduto del favore degli investitori per un periodo prolungato. Il mercato svizzero Nel 2013 il listino azionario svizzero ha guadagnato il 24,6% in valore (dividendi compresi). Dato che rendimenti così elevati raramente erano stati ottenuti in passato, il 2013 si è collocato nel miglior 20% degli anni dall’inizio delle nostre serie storiche. In un contesto di questo tipo, nel 2013 gli investimenti azionari «rischiosi» hanno sovraperformato di 27,5 punti percentuali rispetto alle obbligazioni «sicure». Un’ottima notizia per gli investitori che all’inizio *) I dettagli possono essere trovati su Internet all'indirizzo www.pictet.com/longtermstudy dell’anno avevano optato per gli investimenti più rischiosi (come le azioni o le obbligazioni con rating creditizi più bassi), ed anche per quelli che avevano aggiunto questo tipo d'investimento nel loro portafoglio al momento giusto. Posizionamento per il futuro È chiaro comunque che non tutti gli investitori sono liberi di decidere in merito alla loro allocazione azionaria: i fondi pensione devono ad esempio rispettare le regole regolamentari, ed anche nel caso delle grandi famiglie che investono i loro capitali congiuntamente, i diversi membri della famiglia devono in qualche misura trovare un compromesso tra loro. Gli investitori devono pertanto riflettere su come posizionarsi per il futuro. Qui si pone il problema di stabilire se per «futuro» si intende un orizzonte d’investimento a un anno, oppure se l’investitore è in grado di sostenere l’investimento per periodi più lunghi – nonostante le possibili flessioni dei mercati dei capitali come quelle che hanno riguardato non solo le azioni ma anche le obbligazioni. Più rischio, L’inflazione annua media in Svizzera dal 1926 è stata del 2,2%, e la performance annua media delle obbligazioni (guadagni di prezzo e cedole) del 4,4%. Depurando questi rendimenti da tutti i costi (comprese le tasse), ben poco è rimasto per la crescita del capitale, se si tiene conto dell’inflazione. Il posizionamento di un investitore per il futuro dipende quindi in larga misura dalla sua capacità e volontà di perseguire una politica d'investimento a lungo termine con rendimenti attesi complessivamente più elevati, nonostante la possibilità di perdite temporanee rispetto ai prezzi di carico (a causa delle forti oscillazioni dei rendimenti). Un’assunzione di rischio a breve termine in modo controllato evidentemente ripaga nel lungo periodo (più rischio a breve termine - ma più soddisfazioni a lungo termine). Per molti investitori, pertanto, il rischio d’investimento non sta tanto nelle fluttuazioni a breve termine dei rendimenti, quanto nel non riuscire a definire e attuare una strategia d'investimento coerente. La performance annua media delle azioni ha invece raggiunto poco meno del 9,8%. Ma i rendimenti effettivi hanno spesso registrato ampie oscillazioni rispetto alla media a lungo termine: la deviazione standard della performance azionaria annua è stata pari a 5,5 volte quella delle obbligazioni. Si sono osservate perdite annue fino a circa il 35%, oppure guadagni annui fino al 60% o anche più. Gli investitori a lungo termine, in particolare, dovrebbero pertanto orientarsi verso una elevata esposizione azionaria. Secondo i calcoli di Pictet, un portafoglio 50% azionario e 50% obbligazionario non avrebbe mai subìto una perdita in nessuna delle finestre temporali di 8 anni a partire dal 1926, poiché le perdite registrate in uno o più anni sarebbero state più che compensate dai guadagni negli altri anni. Nel caso di allocazioni azionarie inferiori, sarebbe stato possibile ottenere un risultato positivo in un periodo di tempo ancora più breve. più soddisfazioni! Rainer Gänsslen has worked in the Family Office Services team at Banque Pictet & Cie SA for over fourteen years and is responsible for giving comprehensive investment advice to highnetworth private clients and their family offices, as well as coordinating, monitoring and optimising their investment activity throughout the world. Januar 2014 | MORE RISK, MORE FUN! | 2/2
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