Commento mensile - nextam partners

Nextam Partners
Nextam Partners Obbligazionario Misto
Rapporto Mensile - Dicembre 2014
Nextam Partners S.G.R. S.P.A. Via Bigli 11 20121 Milano Tel.: +39027645121
Benchmark : 60% JP Morgan Emu Index, 10% MSCI World Daily Total Return Index, 30% MTS BOT
Categoria Assogestioni : Obbligazionari Misti
Commento del Gestore
NEXTAM PARTNERS OBBLIGAZIONARIO MISTO
Nell’anno solare 2014 il Fondo ha realizzato un ritorno netto più che apprezzabile per i sottoscrittori, pari a +9,5%, da confrontare con il ritorno netto di
+6,9% realizzato dall’Indice Fideuram dei Fondi Obbligazionari Misti, categoria Assogestioni di riferimento. In un contesto di mercati finanziari
generalmente al rialzo, il ritorno conseguito è imputabile principalmente a due fattori chiave: 1) una esposizione governativa concentrata su emissioni dello
Stato italiano e 2) una esposizione azionaria costantemente in prossimità dei massimi regolamentari (20%).
Nell’anno solare 2014 la curva dei rendimenti dei titoli governativi Area Euro (inclusi nell’indice JP Morgan Global Government Bonds EMU) ha
registrato un significativo spostamento verso il basso e un deciso appiattimento. Più in specifico, nel periodo abbiamo assistito a una riduzione media dei
rendimenti di 145 punti base (pb): 63 pb per le scadenze 1-3 anni, 110 pb per le 3-5 anni, 151 pb per le 5-7 anni, 168 pb per le 7-10 anni e 172 pb per le
scadenze superiori a 10 anni. Nel periodo, le curve dei Paesi all’interno dell’area Euro hanno evidenziato spostamenti d’intensità diversa: quelle dei Paesi
“periferici” hanno tutte, ad eccezione della Grecia, registrato dei movimenti più forti verso il basso rispetto a quelle dei Paesi “core”. Il total return lordo
dell’indice JPM EMU è stato pari a +13,7% nel periodo: i ritorni dei vari Paesi sono andati dai massimi di Portogallo, +22,7%, e Spagna, +16,6%, ai
minimi di Grecia, -0,9%, e Germania, +10,2%. L’Italia si è “classificata” terza, in termini di ritorni: +14,8%. Le performances sono state positive su tutto
l’arco della curva e positivamente correlate alle scadenze: la migliore è stata registrata dalle scadenze superiori a 10 anni (+29,0%), la peggiore dalle
scadenze 1-3 anni (+1,9%).
Per quanto riguarda le curve dei rendimenti delle obbligazioni societarie Investment Grade (IG) incluse nell’indice MAGGIE Credit, nel periodo
considerato hanno registrato uno spostamento medio verso il basso di 121 pb. Nell’anno, i corporate spreads (rispetto ai titoli governativi tedeschi) hanno
evidenziato una compressione media di 20 pb. Nell’ambito delle emissioni corporate IG bisogna poi distinguere tra Industriali (I) e Finanziari (F): nel
periodo, le prime hanno registrato una riduzione degli spreads (rispetto ai titoli governativi tedeschi) di 16 pb per attestarsi attorno agli 85 pb, le seconde di
26 pb per assestarsi a 79 pb. Sempre da inizio anno, il total return lordo delle obbligazioni corporate comprese nell’indice MAGGIE, pari a +8,3% (+8,8%
per gli emittenti I, +7,5% per quelli F), è stato inferiore a quello dell’indice JPM EMU (+13,7%) e a quello dei governativi tedeschi (+10,2%), anche a
causa della duration media inferiore dell’universo corporate.
Con riferimento specifico all’analisi dell’operatività del Fondo, nell’anno e nel mese appena trascorsi l’esposizione azionaria (costituita esclusivamente
tramite futures su indici) si è attestata attorno al 19%/20% dell’attivo netto (livello prossimo ai massimi regolamentari). Si ritiene che vi siano tuttora
motivi solidi per una sovraesposizione azionaria nel medio termine, anche se i ritorni potenziali sono certamente inferiori a quelli realizzati negli anni più
recenti. Le performances azionarie future saranno supportate dalla crescita, pur modesta, degli utili. I livelli assoluti delle valutazioni azionarie sono
sostanzialmente “neutri”; tuttavia, le valutazioni relative e, in particolare, i premi al rischio azionario sono argomenti chiave per mantenere un’esposizione
azionaria. L’attrattività della valutazione relativa delle azioni emerge, in particolar modo, dal quadro della distribuzione storica dei differenziali tra
dividend yields e rendimenti reali obbligazionari per ciascuna area geografica.
Sul fronte obbligazionario, è stata mantenuta l’impostazione “prudenziale” in termini di duration, pur essendo questa progressivamente aumentata in corso
d’anno: attualmente non esistono posizioni con duration superiore a 7 anni e nello stesso tempo oltre un terzo del portafoglio ha una duration pari o
inferiore a 3 anni.
La componente governativa è rimasta e rimane concentrata esclusivamente su emissioni dello Stato italiano.
L’esposizione nei confronti delle obbligazioni corporate si è mantenuta nelle vicinanze del 30% del portafoglio complessivo (in prossimità dei massimi
regolamentari), di cui a fine anno il 65% Industriali e il 35% Finanziari.
I fattori qualificanti dell’esposizione obbligazionaria a fine anno sono: 1) enfasi su emissioni investment grade (anche se il 10% del portafoglio è investito
in obbligazioni high yield); 2) focalizzazione su titoli denominati in Euro, per evitare il rischio cambio; 3) sovrappeso della componente a tasso variabile,
in particolare inflation linked (il tasso variabile è pari al 13% circa del portafoglio obbligazionario Euro); 4) sottopeso (rispetto al benchmark) di tutte le
categorie a tasso fisso aventi una duration superiore a 7 anni (a fine anno la duration del portafoglio Euro a tasso fisso era pari a 4,2, con un rendimento
lordo a scadenza dell’1,7%, contro una duration e un rendimento lordo a scadenza del JP Morgan EMU rispettivamente pari a 6,9 e a 1,1%); 5) duration
del portafoglio obbligazionario Euro complessivo, comprensivo del tasso variabile, pari a 3,8 contro quella di 4,7 del benchmark; 6) rendimento
annualizzato lordo (stimato a scadenza) del portafoglio Euro complessivo pari a 1,6% rispetto a 0,8% del benchmark obbligazionario.
Nel 2015, i fattori qualificanti del portafoglio obbligazionario di fine 2014 non muteranno in modo sostanziale, in assenza di eventi a oggi non prevedibili.
La politica d’investimento del Fondo si prefigge di beneficiare dei differenziali di rendimento dei titoli governativi italiani e dei rendimenti offerti dalle
obbligazioni societarie, in particolare di quelle dai rating non molto elevati. Per quanto riguarda l’esposizione azionaria, è verosimile che rimarrà
sovrapesata fintantochè le valutazioni dei mercati azionari, aggiustate per il rischio, saranno più attraenti di quelle dei mercati obbligazionari, così come
risultava alla fine dell’anno trascorso.
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I RENDIMENTI PASSATI NON SONO INDICATIVI DI QUELLI FUTURI