Dicembre 2014 Outlook Mensile Outlook 2015 28/11/14 Un anno interessante per i mercati finanziari, con i suoi alti e bassi, sta giungendo al termine. Come sempre, nel periodo che precede il Natale, diamo uno sguardo al nuovo anno. Cosa dobbiamo aspettarci per il 2015? Come potrebbero evolversi le singole economie e soprattutto quali forme di investimento saranno favorite? Per i Paesi avanzati, nei prossimi trimestri prevediamo una crescita economica ancora intorno al tasso tendenziale. Ciò vale soprattutto per gli Stati Uniti, dove l’espansione potrebbe sorprendere in positivo. La spesa per consumi privati, sostenuta dai progressi del mercato del lavoro e dagli aumenti salariali, dovrebbe fornire un contributo stabile allo sviluppo economico. Anche l’attività di investimento, dopo anni di crescita debole, potrebbe riguadagnare slancio grazie a condizioni di finanziamento più favorevoli. Mentre anche nel Regno Unito la congiuntura è sostanzialmente positiva, per quanto riguarda l’Europa continentale manteniamo una visione cauta ma non troppo negativa, grazie soprattutto al graduale miglioramento del mercato occupazionale, alla flessione dei prezzi energetici e alla politica fiscale meno restrittiva, anche se ultimamente i rischi al ribasso sono aumentati. Quanto al Giappone, nei prossimi mesi la crescita economica dovrebbe registrare una ripresa. Resta qualche incertezza sullo scenario di medio periodo, nonostante la “Abenomics”, la debolezza dello Yen e la solida ripresa degli investimenti aziendali. Stefan Scheurer Vice President, Global Capital Markets & Thematic Research Allianz Global Investors La gestione attiva genera alpha ed è sempre più importante per il rendimento complessivo degli investimenti. Indici azionari FTSE MIB Euro Stoxx 50 S&P 500 Nasdaq Nikkei 225 Hang Seng KOSPI Bovespa Materie prime Oil (Brent, USD/barile) 20.015 3.231 2.068 4.792 17.590 23.367 1.965 54.664 72,0 Tassi d’interesse (%) USA 3 mesi 2 anni 10 anni Euroland 3 mesi 2 anni 10 anni Japan 3 mesi 2 anni 10 anni Cambi USD/EUR 0,23 0,49 2,24 0,08 -0,03 0,70 0,18 0,01 0,42 1,248 IndicatoreMercatiFinanziari Fondi obblig. Fondi azionari Il momentum sulla crescita dei mercati emergenti si è indebolito, ma queste economie continuano a evidenziare progressi più consistenti di quelle sviluppate. Il forte aumento dell’indebitamento del settore privato registrato nei Paesi emergenti a partire dal 2008, soprattutto in Cina, frena la crescita reale e nominale. Per il 2015 ci attendiamo una crescita moderata dell’economia globale, che, insieme a politiche monetarie più espansive, dovrebbe continuare a favorire le asset class rischiose. Tuttavia, occorre mettere in conto una maggiore volatilità, soprattutto se le Banche Centrali, e in particolar modo la Fed, inizieranno a invertire la rotta. Ciò significa che la gestione attiva come fonte di alpha acquisterà sempre più importanza ai fini dei rendimenti complessivi degli investimenti. Augurandovi i migliori risultati per il 2015 Stefan Scheurer Documento di approfondimento che non costituisce offerta al pubblico di prodotti finanziari. Understand. Act. Allianz Global Investors: Outlook Mensile – Dicembre 2014 Focus sui mercati Allocazione tattica di azioni e obbligazioni • A livello strutturale, in presenza di politiche monetarie accomodanti per un periodo di tempo prolungato e di prospettive economiche ancora moderatamente ottimiste, la ricerca di rendimento favorisce le asset class più rischiose. • Tuttavia occorre mettere in conto una maggiore volatilità, soprattutto se le Banche Centrali, e in particolar modo la Fed, inizieranno a invertire la rotta. • La gestione attiva genera alpha e diventa sempre più importante per il rendimento totale degli investimenti. In un contesto di rendimenti reali modesti, i dividendi dovrebbero continuare a rappresentare una componente essenziale della performance azionaria complessiva. • In previsione di una volatilità più elevata, al momento si consiglia tatticamente di mantenere un posizionamento azionario neutrale rispetto a quello obbligazionario. Le frecce indicano il peso suggerito per i diversi segmenti nell’ambito delle singole asset class (aree geografiche, settori, obbligazioni). Europa • La congiuntura economica dell’Area Euro ha moderatamente sorpreso in positivo. Anche se gli indici dei responsabili degli acquisti sono stati leggermente inferiori alle attese, i dati confermano che l’Eurozona si trova lungo un fragile sentiero di crescita. • Mentre nel Regno Unito la congiuntura è sostanzialmente positiva, aumentano le divergenze tra le prospettive economiche degli Stati che stanno varando le riforme e quelli ancora indietro. Se i Paesi che hanno attuato programmi di intervento, come Irlanda e Spagna, sono pronti per la ripresa, Francia e Italia restano relativamente deboli e vulnerabili. • La BCE ha già introdotto ampie misure volte a contrastare la debolezza dell’economia e l’inflazione bassa, e sembra stia considerando ulteriori alternative, tra cui l’acquisto di titoli governativi. • In base al P/E di Shiller i mercati azionari europei, in entrambi i lati della Manica, si confermano interessanti. USA • L’economia statunitense rimane in buona salute. L’intonazione positiva del mercato del lavoro, l’aumento dei salari ed il calo dei prezzi energetici sostengono i consumi privati. • Anche l’attività di investimento, dopo anni di crescita sottotono, potrebbe riguadagnare slancio grazie a condizioni di finanziamento più favorevoli. • Nonostante le aspettative di un primo aumento dei tassi nel 2015, la Federal Reserve resterà probabilmente “dietro la curva”, manterrà cioè un atteggiamento espansivo più a lungo rispetto ai modelli di intervento del passato. Tale ipotesi è confermata anche dai timori sull’inflazione bassa, che potrebbero ritardare l’atteso rialzo dei tassi. • Le azioni USA, che da un lato trovano sostegno nella solidità del ciclo economico, dall’altro sono sfavorite dalle valutazioni tuttora elevate in base al P/E di Shiller. Giappone • Sebbene l’economia giapponese sia scivolata in una recessione tecnica dopo il rialzo dell’IVA dello scorso aprile, il mercato azionario nipponico gode del sostegno di uno Yen debole, dell’aumento della profittabilità delle imprese e della riallocazione dei fondi pensione. • Rimangono alcune incertezze sullo scenario di medio termine, che potrebbero influenzare la continuità del trend al rialzo. • Inoltre, gli investitori esteri dovrebbero considerare l’andamento dello Yen. La linea reflazionistica della Banca del Giappone potrebbe portare ad una nuova svalutazione della moneta nipponica. Mercati emergenti • Il consolidamento congiunturale dei Paesi industrializzati favorisce il rafforzamento del trend di crescita dei Paesi emergenti. Tuttavia, in passato il calo dei prezzi delle commodity e l’apprezzamento del Dollaro USA hanno penalizzato singoli Paesi dell’area. • Inoltre, diverse economie in via di sviluppo devono ancora risolvere una serie di problemi strutturali, a cominciare dall’indebitamento del settore privato, già elevato e in continuo aumento. In parecchi casi a ciò si aggiunge una rapida crescita dei prezzi degli immobili. • Le valutazioni dell’azionario emergente, in base al P/E rettificato degli effetti del ciclo economico, sono comunque divenute più interessanti. Settori • Si continua a suggerire una moderata preferenza per i settori ciclici, con posizioni di sovrappeso su finanza e tecnologia. L’aumento dei rendimenti obbligazionari porterebbe a un orientamento ancora più ciclico. • All’interno dei settori difensivi, si distinguono ancora i titoli energetici e delle telecomunicazioni, grazie a dividend yield attraenti ed alla possibilità di incremento delle distribuzioni. 2 Allianz Global Investors: Outlook Mensile – Dicembre 2014 • Dopo una fase di debolezza, i beni di consumo di prima necessità stanno riguadagnando terreno grazie alla loro natura difensiva, alle prospettive di crescita di lungo periodo e all’esposizione nei Paesi emergenti, nonostante le valutazioni elevate. Tema di investimento: Dividendi = “interessi sulle azioni” • In un contesto caratterizzato da rendimenti reali bassi se non addirittura negativi (parola chiave: “financial repression”), i dividendi probabilmente resteranno una componente essenziale della performance complessiva delle azioni. Le nostre analisi mostrano che, negli ultimi 40 anni, i dividendi hanno rappresentato circa il 40% del rendimento totale degli investimenti azionari. • Nel lungo periodo i titoli che distribuiscono dividendi possono offrire ulteriori vantaggi ad un portafoglio di investimento, e non solo grazie al flusso di reddito supplementare legato alla distribuzione degli utili. Tali titoli possono anche offrire protezione contro le possibili flessioni delle quotazioni legate alla maggiore volatilità attesa. • Attualmente il dividend yield nell’Area Euro si attesta al 3,3%, un livello superiore al rendimento delle obbligazioni corporate europee (1,2%), rappresentando quindi un reale valore aggiunto. Obbligazioni in Euro • Negli ultimi mesi le basse attese inflazionistiche e la prospettiva di una politica ancora più accomodante da parte della BCE hanno contribuito ad una nuova flessione dei rendimenti a lungo termine dei governativi tedeschi, anche se in base ai nostri modelli di valutazione fondamentale questi titoli risultano sopravvalutati. • Sebbene le misure adottate dalla BCE abbiano mantenuto il segmento a breve della curva dei Bund in territorio negativo, per il momento prevediamo un contesto di mercato ancora stabile, seguito nel medio periodo da livelli di rendimento leggermente più alti come conseguenza dell’aumento dei rendimenti USA. • Le quotazioni delle obbligazioni dei Paesi periferici dell’Area Euro incorporano ancora probabilità di default nei prossimi 5 anni più elevate rispetto ai livelli pre-crisi. • Alla luce della moderata ripresa economica, dei progressi sul piano fiscale e delle politiche monetarie accomodanti da parte della BCE, nei prossimi mesi i premi al rischio dovrebbero evidenziare un andamento stabile. Obbligazioni internazionali • La crescita economica ancora solida e le previsioni di un aumento dei tassi di riferimento USA a partire da metà 2015 lasciano prevedere un graduale rialzo dei rendimenti dei Treasury nei prossimi mesi. • Il mercato monetario statunitense incorpora un inasprimento dei tassi più lento di quello già molto moderato atteso dai membri del Comitato di politica monetaria della Fed (FOMC). • Nel complesso, sulla base dei nostri modelli di valutazione basati sui fondamentali, le obbligazioni governative USA a 10 anni appaiono sopravvalutate. Obbligazioni mercati emergenti • Nel terzo trimestre il debito emergente ha mostrato una certa debolezza, interrompendo la performance positiva in atto dalla scorsa primavera. Il crescente dibattito circa l’inizio e l’entità del ciclo di rialzo dei tassi della Fed, il rallentamento dei dati congiunturali e il generale aumento dell’avversione al rischio hanno pesato temporaneamente sull’asset class. • Nel breve periodo il dibattito sul rialzo dei tassi statunitense potrebbe avere un effetto negativo, ma nel medio termine le obbligazioni emergenti in valuta locale si confermano interessanti, a seguito della sottovalutazione di molte valute dal punto di vista fondamentale. • Il debito emergente beneficia inoltre del complessivo miglioramento del contesto macroeconomico. L’ulteriore sviluppo positivo dei dati economici dei Paesi in via di sviluppo (recentemente gli indici di sorpresa hanno evidenziato un netto aumento) potrebbe portare ad un ulteriore restringimento degli spread. Obbligazioni societarie • Mentre i premi per il rischio delle obbligazioni societarie USA (comprese quelle High Yield) appaiono ampiamente giustificati sulla base dei fondamentali e dei dati di mercato, i titoli corporate Euro di categoria Investment Grade appaiono moderatamente sopravvalutati e quelli High Yield risultano molto sopravvalutati. • Tuttavia, alle valutazioni elevate delle obbligazioni societarie sia nel vecchio che nel nuovo continente corrispondono fondamentali positivi, tra cui la solidità dei bilanci aziendali. • In futuro, per i titoli corporate il rischio legato alla mancanza di liquidità potrebbe acquistare particolare rilevanza. Valute • Il differenziale di rendimento degli investimenti in EUR rispetto a quelli in USD resta uno dei fattori chiave per l’andamento dei cambi. Alla luce delle politiche monetarie divergenti di Stati Uniti e Area Euro, la moneta unica potrebbe rimanere debole nei confronti del biglietto verde. • Tuttavia, stando ai nostri modelli di valutazione fondamentale, l’attuale cambio EUR/USD risulta equo: nel breve periodo si consiglia quindi un posizionamento neutrale. • Lo Yen potrebbe deprezzarsi ulteriormente per effetto della politica monetaria tuttora molto espansiva della Banca del Giappone. Le affermazioni contenute nel presente documento potrebbero essere frutto di aspettative e previsioni riconducibili alle visioni e supposizioni attuali di chi lo ha redatto, e che riflettono la conoscenza o meno di elementi di rischiosità o incertezza tali da far differire sostanzialmente i risultati reali da quelli espressi o impliciti nelle suddette affermazioni. 3 Allianz Global Investors: Outlook Mensile – Dicembre 2014 L’investimento implica dei rischi. Il valore di un investimento e il rendimento che ne deriva possono aumentare così come diminuire e, al momento del rimborso, l’investitore potrebbe non ricevere l’importo originariamente investito. Le informazioni e le opinioni espresse nel presente documento, soggette a variazioni nel tempo, sono quelle della società che lo ha redatto o delle società collegate, al momento della redazione del documento medesimo. I dati utilizzati scaturiscono da diverse fonti che si presumono corrette e attendibili ma non sono state verificate da terze parti indipendenti; la loro accuratezza o completezza non è garantita e non si assume alcuna responsabilità per eventuali danni diretti o indiretti derivanti dall’utilizzo di tali informazioni, tranne in caso di colpa grave o condotta illecita. Si applicano con prevalenza le condizioni di un’eventuale offerta o contratto che sia stato o che sarà stipulato o sottoscritto. 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