Asset Allocation Mensile Novembre 2014 CLIMA DI MERCATO IN SINTESI ● Le banche centrali si muovono in direzioni opposte ● I mercati azionari rimbalzano dopo la flessione ● Asset allocation: sovrappeso sulle azioni e sulle obbligazioni investment grade ASSET ALLOCATION IN SINTESI L’andamento dell’economia statunitense è rimasto più o meno in linea con il trend seguito dalla fine della recessione a metà 2009, ossia la crescita è stata più debole che nelle precedenti fasi di espansione, ma comunque relativamente solida. La prima stima del PIL del terzo trimestre (+3,5%) è stata superiore alle aspettative. La domanda privata interna (escluse le scorte) è stata un po’ meno sostenuta, con un incremento annualizzato del 2,3%, dopo il 3,8% del trimestre precedente, poiché è rallentata la crescita dei consumi privati (+1,8%) e degli investimenti (+1,0%). US real GDP Multi-asset Active weights Oct-14 Nov-14 Equities Duration Investment grade High yield Emerging market debt Real estate Commodities Δ active weight 7.5 5.0 2.5 0.0 -2.5 -5.0 -7.5 -10.0 (%-point contribution to growth) 08 09 Consumption Net export 10 11 12 Government Inventories 13 14 Investment GDP (% yoy) Source: Datastream, BNPP IP ANALISI DEI MERCATI Economia Segnalando la fine degli acquisti di asset, la Fed ha avviato il processo di normalizzazione della sua politica monetaria, che prevede di condurre in modo molto prudente, fornendo al tempo stesso uno scenario leggermente più ottimistico sul Riservato esclusivamente agli investitori professionali Asset Allocation Mensile | Novembre 2014 – 2 mercato del lavoro in una fase in cui i salari evidenziano i primi segnali di accelerazione e la fiducia dei consumatori migliora. Nell’eurozona, le indagini presso i responsabili degli acquisti e quelle della Commissione europea si sono stabilizzate a ottobre, dopo diversi mesi di flessione. L’indice PMI composito (ossia relativo sia al settore manifatturiero che a quello dei servizi) per l’area euro nel suo complesso si è pertanto attestato a 52,2 contro 52 a settembre, il minimo da inizio anno, e quasi 54 a luglio. La stima preliminare ha mostrato un lieve aumento dell’inflazione allo 0,4% a ottobre rispetto al corrispondente periodo dell’anno precedente. Eurozone HICP (% yoy) 4 che le elezioni presidenziali sono alle spalle in Brasile, potrebbero essere avviate le riforme. Mercati azionari1 A ottobre il nervosismo e l’attività delle banche centrali hanno segnato nuovi massimi. I mercati hanno subito un crollo spettacolare a metà mese, ma hanno anche registrato un rapido recupero. L’indice MSCI AC World, in calo del 6% tra la fine di settembre e il 16 ottobre, ha chiuso il mese in territorio positivo (+0,6% in dollari). I mercati emergenti hanno anch’essi registrato guadagni rispetto alla fine di settembre (+1,1% per l’indice MSCI Emerging Markets espresso in dollari), trainati dall’Asia. 3 1800 2 1 0 MSCI World (ex EM) & MSCI EM 1600 ECB target 1400 -1 1200 00 01 02 03 04 05 06 07 08 09 10 11 12 13 14 HICP 1000 HICP-core Source: Datastream, BNPP IP Dato l’ulteriore calo dei prezzi dell’energia, l’inflazione dovrebbe rimanere contenuta nei prossimi mesi, e la successiva accelerazione dei prezzi legata al miglioramento atteso dell’economia sarà frenata da un ampio output gap. La trasmissione di una politica monetaria molto accomodante all’economia tramite il canale del credito dovrebbe migliorare, grazie alle diverse misure annunciate dalla BCE. In Giappone, il miglioramento della produzione industriale di settembre ha confermato la ripresa dell’attività manifatturiera che era emersa dalle indagini. Il recupero è stato lento e rimane timido, ma gli investimenti produttivi dovrebbero aumentare. I consumi dovrebbero rimanere modesti a causa della debolezza dei salari. Il 31 ottobre la BoJ ha deciso di accelerare il ritmo dei suoi acquisti di titoli di Stato. Le esportazioni dai mercati emergenti non mostrano ancora segni di una chiara accelerazione anche in quelle economie che storicamente sono state le più sensibili all’attività economica mondiale. Le indagini sul settore manifatturiero rimangono incoraggianti in Asia e un improvviso rallentamento è improbabile nell’economia cinese. L’Europa emergente (in particolare la Russia) e l’America latina sembrano meno solide, ma adesso 800 01/12 05/12 09/12 01/13 05/13 09/13 01/14 05/14 09/14 MSCI World MSCI EM Source: Datastream, BNPP IP La rapidità di questi movimenti, sia al ribasso che al rialzo, suggerisce un’intensa attività da parte degli hedge fund. Infatti, se il nervosismo degli investitori potrebbe essere dovuto alla pubblicazione di dati economici alquanto deludenti agli inizi del mese, in particolare nell’eurozona, e alla revisione al ribasso delle stime sulla crescita globale, non vi sono stati cambiamenti di rilievo nell’economia nell’arco di qualche settimana. Analogamente, la fine del quantitative easing della Fed (annunciata il 29 ottobre) non rappresenta una sorpresa e la normalizzazione dei tassi ufficiali rimane un processo lento e graduale. La sorpresa (positiva) è venuta dalla Bank of Japan, che il 31 ottobre ha annunciato che avrebbe incrementato la propria base monetaria a 80.000 miliardi di yen (dai 60-70.000 miliardi indicati in precedenza). Questo annuncio ha contribuito a dar luogo a un vigoroso rally dei principali indici azionari a fine mese. Frattanto, la stagione delle trimestrali sta evidenziando risultati piuttosto soddisfacenti negli Stati Uniti e Ove non diversamente specificato, tutti gli indici sono in valuta locale. 1 Riservato esclusivamente agli investitori professionali Asset Allocation Mensile | Novembre 2014 – 3 più eterogenei in Europa nel caso di alcune grandi imprese. E, infine, la valutazione completa dei bilanci delle banche dell’eurozona è alquanto rassicurante. Le azioni hanno registrato un andamento molto volatile, anche durante la fase di rialzo. La solidità dell’economia statunitense e l’analisi leggermente più favorevole della Fed hanno spinto in territorio positivo la performance mensile degli indici. All’interno dell’indice S&P 500 (+2,3%), i settori difensivi (consumi discrezionali, salute e utilities) hanno messo a segno le maggiori sovraperformance. Il calo maggiore ha interessato il settore energetico, spinto al ribasso dal calo dei prezzi del petrolio (-11,6% in un mese per il WTI). Nell’eurozona, nonostante il rally osservato nella seconda metà del mese, gli indici hanno chiuso il periodo in netto calo (-3,5% per l’Eurostoxx 50), a causa del peggioramento degli indicatori economici (in particolare in Germania). Grazie alla spinta della decisione della BoJ e degli annunci da parte del fondo pensione pubblico GPIF, che ha innalzato la sua ponderazione obiettivo per le azioni giapponesi (dal 12 al 25%), il Nikkei 225 ha guadagnato l’1,5% durante il mese (dopo essere salito del 4,8% il 31 ottobre). Ove non diversamente specificato, tutti gli indici sono in valuta locale. Mercati obbligazionari A ottobre i titoli di Stato americani hanno perlopiù seguito l’andamento delle azioni. Una flessione spettacolare dei rendimenti obbligazionari a lungo termine ha quindi spinto il rendimento del T-Note decennale sotto il 2,15% alla chiusura del 15 ottobre, in reazione all’improvvisa flessione delle azioni. Nel corso di questa seduta, il rendimento ha subito variazioni senza precedenti (-35 pb), scendendo brevemente sotto l’1,90%. La pubblicazione di dati sulle vendite al dettaglio inferiori in aggiunta a indicatori piuttosto deludenti (indice ISM sul settore manifatturiero e indagini regionali) ha destato dubbi sulle effettive condizioni dell’economia statunitense e indotto gli investitori a credere che la Fed potrebbe rinviare la normalizzazione della sua politica monetaria. Speculazioni sulla fiducia di Janet Yellen nelle prospettive di crescita hanno in parte rassicurato gli operatori. La flessione è stata tale da giustificare una correzione al rialzo, che è poi arrivata a fronte di indicatori più solidi (produzione industriale, fiducia dei consumatori e crescita del PIL) e di un rally dei mercati azionari. La diagnosi piuttosto ottimistica della Fed nel comunicato del FOMC ha spinto gli investitori ad aspettarsi un inizio leggermente più ravvicinato dell’inasprimento della politica monetaria. Il T-note a due anni è sceso allo 0,31% il 15 ottobre, chiudendo il mese allo 0,49%, ossia 8 pb in meno rispetto a fine settembre. Two-year government bond yield 0.6 0.5 0.4 0.3 0.2 0.1 0.0 -0.1 01/12 05/12 09/12 01/13 05/13 09/13 01/14 05/14 09/14 US Germany Source: Datastream, BNPP IP Il rendimento decennale è sceso al 2,34% il 31 ottobre (-15 pb in un mese). Le obbligazioni europee hanno contribuito al netto ribasso di metà mese: il rendimento del Bund decennale ha toccato un nuovo minimo storico allo 0,76% il 15 ottobre (dopo aver sfiorato lo 0,70% nell’intraday). Le intenzioni della Grecia di uscire dai programmi di assistenza prima del previsto hanno preoccupato gli investitori, esercitando forti pressioni al rialzo sui rendimenti greci a lungo termine, che si sono estese ai mercati periferici e hanno indotto gli investitori a cercare rifugio nel mercato tedesco nel contesto di un’economia europea ancora debole e di un’inflazione molto bassa. Successivamente l’andamento del mercato è tornato alla normalità. Il rendimento del Bund decennale ha chiuso il mese allo 0,84% (-11 pb), il rendimento italiano al 2,35% (+2 pb) e quello spagnolo al 2,08% (-6 pb). Il mercato del credito è stato penalizzato dal venir meno della propensione al rischio a metà mese. Come per altre asset class, le variazioni sono state molto improvvise ma di breve durata, in particolare nel segmento high yield, in cui gli spread hanno toccato un massimo da inizio 2014 sia negli Stati Uniti che in Europa, per poi tornare a contrarsi. Le obbligazioni investment grade in Europa hanno rapidamente recuperato le perdite di metà ottobre. CLIMA DI MERCATO La volatilità del mercato non è ancora tornata ai bassi livelli dell’estate, ma è diminuita. La correzione del mercato da metà settembre a metà ottobre è stata perlopiù recuperata, con una Riservato esclusivamente agli investitori professionali Asset Allocation Mensile | Novembre 2014 – 4 ripresa trainata dagli Stati Uniti. L’indice azionario S&P 500 ha persino chiuso ottobre a un massimo storico. Anche le azioni europee e giapponesi hanno guadagnato terreno, mentre quelle dei mercati emergenti hanno sottoperformato. I rendimenti obbligazionari sono saliti di più negli USA che in Germania, mentre sono scesi in Giappone. Abbiamo incrementato la nostra esposizione al rischio a inizio mese tramite un’esposizione long alle azioni globali e alle obbligazioni societarie investment grade europee. Central bank balance sheets (Index, January 2008 = 100) 600 500 400 300 200 100 0 08 09 US 10 11 Eurozone 12 13 UK 14 Japan Source: Datastream, BNPP IP Dinamiche contrastate Attualmente i mercati si trovano confrontati con dinamiche molto contrastate. I timori per la crescita che hanno provocato la recente correzione dei mercati azionari ci sembrano eccessivi. L’espansione statunitense ha rallentato nel terzo trimestre rispetto al ritmo esuberante del secondo, ma si è comunque attestata a un solido 3,5% annualizzato sul trimestre precedente. Questo dato è probabilmente troppo ottimistico ma il principale messaggio è che l’economia statunitense continua ad andare bene. L’economia dell’eurozona appare decisamente più debole. I dati sulla crescita nel terzo trimestre devono ancora essere pubblicati, ma l’economia ha evidenziato chiare difficoltà. Ciò detto, vi sono segnali che indicano un miglioramento della crescita. Il Giappone ha avuto difficoltà a riacquistare slancio dopo la pesante caduta del secondo trimestre, mentre la crescita in Cina sembra ancora rallentare. In altre parti dell’Asia l’espansione è relativamente poco entusiasmante. Trai i BRIC, l’India ha perso parte del suo smalto, poiché il processo di riforma è più lento del previsto, mentre la Russia e il Brasile sono in recessione. Le prospettive economiche sono contrastanti e lo stesso può dirsi per le politiche monetarie. Nel concludere il suo programma di acquisti di asset, la Federal Reserve è stata più restrittiva del previsto nel formulare le sue previsioni, spingendo i mercati ad aspettarsi un inizio anticipato dei rialzi dei tassi. Noi crediamo che il primo aumento dei tassi sarà effettuato alla fine del secondo trimestre del prossimo anno. La BCE è ancora occupata ad attuare nuove misure di politica monetaria. Il programma di acquisto di asset-backed securities (ABS) e covered bond potrebbe non raggiungere il suo obiettivo ed essere quindi esteso alle obbligazioni societarie. Riteniamo che acquisti di titoli di Stato siano meno probabili, sebbene le chance che ciò accada siano aumentate con il procedere della disinflazione. La Bank of Japan ha sorpreso i mercati con un aumento in tempi più brevi del previsto del suo programma di acquisti di attività. Questa mossa non cambia lo scenario. L’impatto del QE sull’economia reale è stato finora limitato. Tuttavia, il deprezzamento dello yen giapponese, e il suo impatto sulle esportazioni, va monitorato. Le banche centrali brasiliana e russa hanno entrambe innalzato i tassi (di 150 pb in Russia, un incremento superiore alle aspettative), il che rappresenta una mossa coraggiosa in entrambi i casi data la debolezza delle rispettive economie. Riteniamo che il recente calo dei prezzi del petrolio sia complessivamente positivo, in quanto fa aumentare il potere d’acquisto. Ma l’impatto ribassista su un’inflazione complessiva già bassa potrebbe alimentare timori di deflazione in alcune parti dell’economia mondiale. Aumento del rischio nella nostra asset allocation Ritenendo che il clima di mercato fosse eccessivamente negativo, abbiamo assunto un’esposizione lunga alle azioni globali, nonché alle azioni americane rispetto a quelle europee e alle obbligazioni societarie investment grade europee. Dopo l’ulteriore correzione dei mercati azionari, abbiamo incrementato la nostra posizione lunga sulle azioni. Le azioni americane hanno recuperato più rapidamente di quelle europee, grazie a risultati economici migliori e a un’ottima stagione delle trimestrali. Successivamente abbiamo Riservato esclusivamente agli investitori professionali Asset Allocation Mensile | Novembre 2014 – 5 monetizzato i profitti sul nostro sovrappeso su azioni statunitensi contro azioni europee. La nostra sovraponderazione delle obbligazioni societarie investment grade europee è in gran parte legata alla politica monetaria. I nuovi acquisti di asset della BCE potrebbero determinare riallocazioni dei portafogli a scapito di ABS e covered bond i cui prezzi sarebbero già stati spinti al rialzo dalla BCE e a favore delle obbligazioni corporate. La BCE potrebbe iniziare ad acquistare direttamente queste obbligazioni, favorendo in tal modo quest’asset class. Eurozone option-adjusted corporate spread 160 (basis points) 500 140 450 120 400 100 350 80 300 60 250 Jan-13 Apr-13 Jul-13 Oct-13 Jan-14 Apr-14 Jul-14 Oct-14 Investment-grade (lhs) High-yield (rhs) Source: Bloomberg, BNPP IP Quando si è presentata l’opportunità, abbiamo chiuso il nostro sottopeso di duration tattico sui Treasury USA. Attualmente, non ravvisiamo trend di breve periodo per i rendimenti obbligazionari. Questi ultimi sono forse bassi date le prospettive di crescita, ma la bassa inflazione e la politica monetaria estremamente accomodante dovrebbero avere un chiaro effetto calmierante sui rendimenti. Riservato esclusivamente agli investitori professionali Asset Allocation Mensile | Novembre 2014 – 6 Asset allocation2 Active weights Multi-asset Oct-14 Nov-14 Δ active weight Fixed income Active weights Oct-14 Nov-14 Δ active weight Euro Govies Equities Euro Govies AAA Duration Euro Short Dated Investment grade Corporate bonds (EUR) High yield Euro Inflation Linked High Yield (EUR) Emerging market debt High Yield (USD) Real estate Emerging Bonds USD Commodities Emerging Bonds Local Ccy Active weights Equities Oct-14 Nov-14 Δ active weight Foreign exchange Active weights Oct-14 Nov-14 Δ active weight AUD European large caps CAD European small caps CHF US large caps DKK US small caps EUR Japan GBP Emerging markets HKD JPY Active weights Real estate Oct-14 Nov-14 Δ active weight European Real Estate NOK NZD SEK SGD US Real Estate USD Asian Real Estate EM FX * Nell’ambito delle valute siamo sovrappesati sul CAD rispetto alla NZD e al JPY e sovrappesati sull’MXN rispetto a GBP, AUD e NZD. KEY Overweight: Increase: Neutral: No change: Underweight: Decrease: Lo scenario in sintesi Gli acquisti di asset della Fed si sono conclusi a ottobre. Il primo rialzo dei tassi avverrà non prima del primo trimestre 2015, ma più probabilmente nel secondo. Il cauto tapering della Fed e il miglioramento delle prospettive riducono il rischio legato a una normalizzazione della politica monetaria negli Stati Uniti. Agendo gradualmente, la Fed intende evitare improvvisi rialzi dei rendimenti a più lungo termine. La fragile ripresa dell’Europa è stata penalizzata dalle tensioni geopolitiche, ma l’economia non entrerà in recessione. Il miglioramento dei fondamentali in alcuni paesi periferici e la tenuta di Germania e Regno Unito eviteranno che ciò accada. L’impatto negativo delle politiche fiscali si sta esaurendo. La BCE ha contenuto i rischi sistemici, ma il sostegno delle politiche monetarie è ancora necessario. Le pressioni ribassiste sui prezzi dovrebbero lentamente venir meno. I principali rischi sono l’assenza di crescita e di riforme in alcuni Stati membri dell’area euro. I rendimenti obbligazionari rimarranno bassi per un lungo periodo. Il tasso di crescita tendenziale in Cina è diminuito e vi sono rischi al ribasso legati ai settori immobiliare e finanziario. La crescita in altri mercati emergenti è modesta nel confronto storico. Liquidità e politica monetaria favorevole per le azioni, ma solo i segmenti sottovalutati del mercato sono interessanti. Migliori opportunità a più lungo termine in alcuni mercati del reddito fisso. Le tabelle illustrano le posizioni nette rispetto al benchmark all’interno del portafoglio modello della strategia MAS. I giudizi su una singola asset class non vanno considerati isolatamente ma nel contesto del portafoglio nel suo complesso. * Il rischio di duration è gestito in modo indipendente dall’allocazione nel reddito fisso sottostante utilizzando futures su titoli di Stato. 2 Riservato esclusivamente agli investitori professionali Asset Allocation Mensile | Novembre 2014 – 7 Azioni Sovrappeso Posizione modificata. Continuiamo a ritenere il ciclo economico globale complessivamente negativo, con prospettive favorevoli per gli Stati Uniti controbilanciate dalle difficoltà dell’eurozona, del Giappone e delle economie emergenti a riacquistare slancio. La politica monetaria ha un impatto positivo, specie dopo le nuove misure di stimolo adottate nell’area euro e in Giappone. Cosa ancora più importante, abbiamo ritenuto esagerata la correzione di settembre e ottobre. Abbiamo quindi aperto una posizione di sovrappeso agli inizi di ottobre, ampliandola verso la metà del mese. Sempre a inizio ottobre, abbiamo sovrappesato le azioni statunitensi rispetto a quelle europee, ma abbiamo monetizzato i profitti quando le azioni USA hanno sovraperformato, in parte grazie a un’ottima stagione dei risultati. Azioni small cap Sottopeso Posizione invariata. Siamo sottopesati sulle small cap europee rispetto alle large cap. Le società a bassa capitalizzazione sono più esposte alla debolezza dell’economia europea, mentre le large cap dovrebbero beneficiare del rafforzamento della crescita al di fuori dell’Europa. Consideriamo inoltre le small cap europee relativamente sopravvalutate. Adesso che il ciclo di M&A ha rallentato, le small cap dovrebbero beneficiare meno della possibilità di divenire target di acquisizioni. Il momentum e i fattori stagionali sono negativi, a nostro avviso. Titoli di Stato Duration neutrale Nessuna variazione. I rendimenti obbligazionari sono rimasti bassi in Germania e negli Stati Uniti. La revisione al ribasso delle aspettative d’inflazione, la crescita deludente e le prospettive di tassi ufficiali bassi spiegano in gran parte il livello dei rendimenti nell’eurozona. Non ravvisiamo alcuna tendenza ben definita nei rendimenti, il che si traduce nella nostra posizione di duration neutrale. I rendimenti sembrano bassi rispetto alla crescita anticipata, ma la disinflazione e una politica monetaria estremamente accomodante impediscono aumenti significativi, a nostro giudizio. Abbiamo chiuso il sottopeso di duration tattico negli Stati Uniti presente nei nostri portafogli multi-asset flessibili. Obbligazioni societarie investment grade Sovrappeso Posizione modificata. La BCE non acquisterà obbligazioni societarie investment grade direttamente, ma i suoi acquisti di asset-backed securities e covered bond potrebbero spingere gli investitori a riallocare i propri portafogli a favore di quest’asset class. L’istituto di Francoforte potrebbe persino acquistare obbligazioni investment grade direttamente in un momento successivo. Il sostegno diretto o indiretto della BCE dovrebbe più che compensare le valutazioni poco attraenti, a nostro avviso. Obbligazioni high yield Sovrappeso Posizione invariata. Abbiamo una posizione di modesto sovrappeso. Ci aspettiamo che i tassi di default nel segmento europeo rimangano generalmente bassi. La politica monetaria ultra-accomodante della BCE dovrebbe anch’essa avere un impatto positivo. Giudichiamo favorevolmente il rendimento cedolare. Il tapering della Fed potrebbe fare aumentare i rendimenti, ma dal momento che abbiamo assunto una posizione di sovrappeso rispetto ai titoli di Stato, che in genere hanno una duration molto più lunga, eventuali aumenti dei rendimenti dovrebbero essere coperti. Obbligazioni emergenti Neutrale Posizione invariata. Lo scenario economico per i mercati emergenti è poco favorevole e la prospettiva di un inasprimento della politica monetaria statunitense pesa sulle valute emergenti e sugli spread di questa regione. In questa fase non ravvisiamo un catalyst forte in grado di invertire la tendenza, e preferiamo quindi restare neutrali. Riservato esclusivamente agli investitori professionali Asset Allocation Mensile | Novembre 2014 – 8 Immobiliare quotato Neutrale Nessuna variazione. Giudichiamo favorevolmente alcuni fondamentali del settore immobiliare statunitense ed europeo, come il calo dei tassi di sfitto e la limitata attività di costruzione. Riteniamo tuttavia che quest’asset class sia sopravvalutata in Europa e vulnerabile a un rialzo dei rendimenti negli Stati Uniti. Dal momento che abbiamo chiuso la nostra posizione di sottopeso sull’immobiliare europeo rispetto alle azioni europee, abbiamo adesso un’esposizione neutrale a quest’asset class. Materie prime Neutrale Posizione invariata. Siamo complessivamente neutrali, ma sovrappesiamo il petrolio rispetto ai metalli industriali. Sebbene le quotazioni petrolifere siano diminuite nonostante il rischio geopolitico in Medio Oriente, ci aspettiamo ancora che tale rischio spinga i prezzi al rialzo, con un impulso aggiuntivo proveniente dal pricing power del cartello dell’OPEC e dal basso livello delle scorte. Riteniamo che i mercati dei metalli industriali siano già caratterizzati da un eccesso di offerta e che l’ulteriore offerta attesa sarà difficilmente assorbita alla luce della modesta crescita mondiale. Una ripresa dei prezzi dei metalli non sembra imminente. Riservato esclusivamente agli investitori professionali Asset Allocation Mensile | Novembre 2014 – 9 Nota BNPP AM è una società di gestione di investimenti autorizzata in Francia dalla "Autorité des Marchés Financiers" con numero 96-02: società per azioni semplificata, con capitale di 62.845.552 euro, ha sede legale al n. 1, boulevard Haussmann 75009 Paris, France, RCS Paris 319 378 832. www.bnpparibas-am.com. **"BNP Paribas Investment Partners" è il marchio mondiale dei servizi di gestione patrimoniale del gruppo BNP Paribas. Se indicati, i singoli organismi di gestione patrimoniale di BNP Paribas Investment Partners sono specificati a mero titolo informativo e non necessariamente svolgono attività in ogni giurisdizione. Per ulteriori informazioni, contattare l'Investment Partner autorizzato nella propria giurisdizione. Riservato esclusivamente agli investitori professionali
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