Ingegneria Civile e Ambientale, Compito di Algebra Lineare e Geometria del 11/2/14 I ` assegnato l’endomorfismo f : R3 → R3 definito dalle assegnazioni E f (1, 1, 0) = (k + 2, k + 2, k + 1) f (0, 1, 1) = (k + 1, k + 2, k + 2) con k parametro reale. f (1, 0, 1) = (3, 2, 3) 1) Studiare l’endomorfismo f al variare di k determinando in ciascun caso Im f e Kerf . 2) Determinare la controimmagine f −1 (0, 1, −1) al variare di k. 3) Verificare che T = 1 `e un autovalore di f . Discutere, al variare di k, la semplicit`a di f , determinando in ogni caso i suoi autospazi. 4) Dato il sottospazio V = {(x, y, z) | x − 2y + z = 0} ⊆ R3 calcolare il sottospazio f (V ) e dire per quali valori di k si ha f (V ) = V . II ` assegnato nello spazio un sist. di rif. cart. ort. O. ~x, ~y , ~z. u. E 1) Determinare la circonferenza C passante per i punti A ≡ (1, 0, −1), B ≡ (1, −2, 1), C ≡ (0, 1, −1) e trovarne centro e raggio. Determinare il cilindro Γ che ha vertice Y∞ ≡ (0, 1, 0, 0) e direttrice C. 2) Sul piano coordinato z = 0 determinare e studiare il fascio φ delle coniche che passano per O con tangente la retta x + y = 0, per A ≡ (2, 0) e per B ≡ (0, 2). Determinare e descrivere geometricamente il luogo dei centri di simmetria delle coniche di φ. 3) Studiare la famiglia ψ di quadriche di equazione ψ : x2 + y 2 − 2hxz + z 2 − 2hy = 0 . Svolgimento, I 1) Con tecniche usuali si trova facilmente la 2 k M (f ) = 1 k + 1 1 k matrice associata ad f rispetto alla base canonica 1 1 con |M (f )| = k + 3 2 per cui se k 6= −3 f `e un isomorfismo. Per k = Im f = L ((1, 0, −1), (3, 1, 0)). 2) Consideriamo la matrice completa (A, B) = 2 k 1 | 0 2 k 1 1 k+1 1 | 1 −1 1 0 = → 1 k 2 | −1 −3 −k 0 −3 si trovano facilmente Ker f = L (1, 1, 1), | 0 2 k 1 | 0 | 1 → −1 1 0 | 1 | −1 0 −k − 3 0 | −4 1−k 4 −2−2k , k+3 , k+3 . quindi per k 6= −3 il sistema ammette una sola soluzione, f −1 (0, 1, −1) = k+3 −1 Per k = −3 si ha f (0, 1, −1) = ∅ in quanto 2 = ρ(A) < ρ(A, B) = 3. 3) Si verifica facilmente che 1 k 1 M (f ) − I = 1 k 1 ha rango 1 per ogni k, con V1 = {(x, y, z) | x + ky + z = 0}. 1 k 1 1 Di conseguenza possiamo evitare il calcolo esplicito del polinomio caratteristico, si ha: P (T ) = −T 3 + (k + 5)T 2 + λT + k + 3, P (1) = 2k + 7 + λ = 0 ⇒ λ = −2k − 7 e si trovano facilmente gli autovalori T = 1 con molteplicit`a 2 e T = k + 3. Per k 6= −2 gli autovalori sono distinti ed f `e semplice in quanto l’autospazio V1 ha, come sappiamo gi`a, dimensione 2. Gli autospazi si trovano facilmente: • V1 = L (u1 = (1, 0, −1), u2 = (0, 1, −k); • Vk+3 = L (u3 = (1, 1, 1)) Per k = −2 si ha l’autovalore T = 1 con molteplicit`a 3 ma l’autospazio associato ha dimensione 2, quindi f non `e semplice. 4) Si verifica che gli autovettori u1 , u3 sono una base di V , quindi per k 6= −3 si ha f (V ) = V , mentre per k = −3 si ha f (V ) = L (u1 ) V . II 1) La circonferenza C si trova come intersezione del piano π passante per A, B, C con una sfera passante per gli stessi punti. Imponendo al piano generico ax + by + cz + d = 0 il passaggio per i tre punti avremo: A⇒ a−c+d=0 b=a B ⇒ a − 2b + c + d = 0 c = a ⇒ π : x + y + z = 0. ⇒ C ⇒ b−c+d=0 d=0 Similmente, imponendo alla generica sfera x2 + y 2 + z 2 + ax + by + cz + d = 0 il passaggio per i tre punti avremo: A⇒ a−c+d+2=0 b=a B ⇒ a − 2b + c + d + 6 = 0 c=a−2 ⇒ ⇒ C ⇒ b−c+d+2=0 d = −4 π : x+y+z =0 C: . S : x2 + y 2 + z 2 + ax + ay + (a − 2)z − 4 = 0 Per trovare centro e raggio di C troviamo tra le sfere S quella, S 0 , concentrica con C; imponiamo che il centro di S appartenga a π: a a a 3a 2 ∈π ⇒ − +1=0 ⇒ a= . H ≡ − ,− ,1 − 2 2 2 2 3 q 1 1 2 0 Di conseguenza S e C hanno lo stesso centro (− 3 , − 3 , 3 ) e lo stesso raggio 14 . Infine per 3 determinare il cilindro Γ richiesto osserviamo che nella sua equazione deve mancare la variabile y; eliminiamo quindi la variabile y dalla seconda equazione di C: y = −x − z ⇒ Γ : x2 + xz + z 2 − z − 2 = 0. x2 + xz + z 2 − z − 2 = 0 2) Per scrivere l’equazione di φ usiamo le sue due coniche spezzate distinte: una `e unione della tangente in O e della retta AB, l’altra `e unione della retta OA e della retta OB, quindi φ : (x + y)(x + y − 2) + hxy = 0 φ : x2 + (h + 2)xy + y 2 − 2x − 2y = 0. Conosciamo i punti base e le coniche spezzate, che si hanno per h = 0, ∞; per caratterizzare le coniche irriducibili di φ usiamo |A| = − 41 h(h + 4). 2 • |A| > 0 − 4 < h < 0: ELLISSI. Per h = −2 si ha la circonferenza x2 + y 2 − 2x − 2y = 0; • |A| < 0 h < −4, h > 0: IPERBOLI. Non ci sono iperboli equilatere; • |A| = 0 h = −4, 0: per h = −4 si ha la parabola (x − y)2 − 2x − 2y = 0. Il luogo dei centri di simmetria si trova eliminando il parametro h dal sistema y − 1 = 0 2+h = 1−x x + 2+h 2 2 y ⇒ x2 − y 2 − x + y = 0 ⇒ (x − y)(x + y − 1) = 0 2+h 1−x x + y − 1 = 0 x + y − 1 = 0 2 y La conica trovata `e spezzata; la componente x + y − 1 = 0 `e il luogo dei centri della conica spezzata (in due rette parallele) (x + y)(x + y − 2) = 0, l’altra componente x − y = 0 `e il luogo dei centri delle altre coniche di φ. 3) Osserviamo che per h = ∞ si ha il paraboloide iperbolico xz + y = 0 e per h = 0 si ha il cono x2 + y 2 + z 2 = 0 a falde immaginarie, con vertice in O. Per h 6= 0 le quadriche di ψ hanno punti reali e passano per l’origine con piano tangente y = 0. Secando con questo piano si ha: y=0 x2 − 2hxz + z 2 = 0 ∆ = h2 − 1 4 ⇒ −1 < h < 1 punti ellittici h < −1, h > 1 punti iperbolici h = ±1 punti parabolici Siccome |A| = 1 − h2 , nella famiglia ψ non ci sono altri paraboloidi e per h = ±1 si hanno due cilindri di vertici (1, 0, ∓1, 0). Per h < −1, h > 1 si hanno iperboloidi iperbolici; per decidere quali quadriche si hanno nel rimanente intervallo −1 < h < 1 calcoliamo gli autovalori di A: T = 1, 1 − h, 1 + h. Nel detto intervallo questi autovalori sono positivi, quindi avremo ellissoidi. 3
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