Corso di laurea in Matematica, Compito di Geometria II del 31/1/2014. I In R3 `e assegnata la forma bilineare simmetrica F (prodotto scalare generalizzato) associata, rispetto alla base canonica, alla matrice 3+k −1−k 1−k 2 2 3+k B = −1−k k − 1 con k parametro reale. 2 2 1 − k k − 1 2k + 1 1) Dopo aver verificato che T = 1 `e un autovalore di B, studiare la segnatura di F al variare di k. 2) Nei casi in cui F `e definita positiva (prodotto scalare) trovare una base ortogonale. 3) Nel caso in cui F `e semidefinita determinare una base di R3 , v1 , v2 , v3 , tale che F (vi , vj ) = 0 per i 6= j e F (vi , vi ) 6= 0 (i, j = 1, 2, 3). II ` assegnato nel piano un sist. di rif. cart. ort. O.~x, ~y .u. E Determinare la parabola p che ha vertice in O, punto improprio P∞ ≡ (1, 1, 0) e passa per A ≡ (2, 0). Detta r la polare del punto (−1, −1) rispetto a p, siano A e B i punti in cui r seca p e siano t1 e t2 le tangenti alla parabola in A e in B. Determinare e studiare il fascio φ delle coniche passanti per A con tangente t1 e per B con tangente t2 . III ` assegnato nello spazio un sist. di rif. cart. ort. O.~x, ~y , ~z.u. E Determinare e studiare le quadriche che contengono le coniche 2 2 x −y =0 x − xy + y 2 − y = 0 C1 : ; C2 : y−z =0 x−z =0 IV Nel piano proiettivo studiare e rappresentare la curva C di equazione C : f (x, y, t) = x3 + 3x2 y + 3xy 2 + y 3 − 6x2 t − 6y 2 t − 4xyt + 4xt2 + 4yt2 . determinando il cono tangente negli eventuali punti singolari. Calcolare l’equazione di C dopo aver operato la traslazione che porta l’origine nel punto doppio di C. 1 SOLUZIONE, I 1) Si verifica facilmente che B − I ha rango < 3, quindi T = 1 `e un autovalore di B. Con questa informazione e calcolando |B| = 9k, possiamo evitare il calcolo del polinomio caratteristico: P (T ) = −T 3 + (4 + 3k)T 2 + λT + 9k; P (1) = λ + 12k + 3 = 0 ⇒ λ = −12k − 3 Gli autovalori di B si trovano facilmente, T = 1, 3, 3k. Quindi avremo: • per k > 0 F `e definita positiva, quindi definisce un prodotto scalare; • per k = 0 F `e semidefinita positiva; • per k < 0 F non `e definita. 2) Supponendo k > 0, k 6= 1, autovettori. Avremo: 1 3 si hanno tre autospazi ortogonali; calcoliamo una base di • T =1 V1 = L (u1 = (1, 1, 0)); • T =3 V3 = L (u2 = (1, −1, 1)); • T = 3k V3k = L (u3 = (1, −1, −2)). 3) Nel caso k = 0 la base determinata al punto precedente non soddisfa le condizione richiesta perch´e F (u3 , u3 ) = 0. Consideriamo il vettore v1 = e1 e imponiamo che F (e1 , (x, y, z)) = 0: 3 1 F ((1, 0, 0), (x, y, z)) = x − y + z = 0, 3x − y + 2z = 0 v2 = (1, 3, 0). 2 2 Imponendo che F (e1 , (x, y, z)) = F (v2 , (x, y, z)) = 0 avremo: F ((1, 0, 0), (x, y, z)) = 32 x − 12 y + z = 0 3x − y + 2z = 0 v3 = (1, 7, 2). F ((1, 3, 0), (x, y, z)) = 4x − 2z = 0 2x − z = 0 II La parabola p ha per asse la prima bisettrice (congiungente il vertice O con P∞ ) e la tangente in O `e la seconda bisettrice. Possiamo quindi considerare il fascio delle coniche bitangenti: in O alla retta x + y = 0 e in P∞ alla retta impropria: k(x + y)t + (x − y)2 = 0 A ⇒ 2k + 4 = 0, k = −2; ⇒ p : (x − y)2 − 2x − 2y = 0. La polare del punto (−1, −1) `e la retta r : x + y − 2 = 0 che seca p nei punti A ≡ (2, 0), B ≡ (0, 2). Il fascio φ contiene la parabola p, la retta AB contata due volte e la conica spezzata nelle due tangenti; possiamo quindi scrivere l’equazione del fascio: φ : (x − y)2 − 2x − 2y + h(x + y − 2)2 = 0, φ : (h + 1)x2 + 2(h − 1)xy + (h + 1)y 2 − 2(2h + 1)x − 2(2h + 1)y + 4h = 0 Siamo nel caso della bitangenza, il fascio contiene due coniche spezzate distinte: la retta r contata due volte, (x + y − 2)2 = 0 e la conica t1 ∪ t2 . Per trovare questa conica cerchiamo la conica di φ passante per il punto (−1, −1): si trova h = − 41 , e quindi la conica t1 ∪ t2 : (x − 3y − 2)(3x − y + 2) = 0. Per gli altri valori di h si hanno coniche irriducibili; dal |A| = 2h avremo: • |A| > 0 h > 0 ELLISSI. Per h = 1 si ha la circonferenza x2 + y 2 − 3x − 3y + 2 = 0; • |A| < 0 h < 0 IPERBOLI. Per h = −1 si ha l’iperbole equilatera 2xy − x − y + 2 = 0; • |A| = 0 h = 0 PARABOLA p. 2 III Osserviamo che C1 e C2 sono due coniche reali, quindi le quadriche che le contengono sono reali. Inoltre C1 `e una parabola mentre C2 `e una ellisse, quindi tra le quadriche che contengono queste coniche non ci possono essere cilindri, ellissoidi o paraboloidi iperbolici. Secando la generica quadrica contenente C1 col piano di C2 si ha (y − x)(ax + by + cx + d) + x2 − y = 0 ≡ C2 ⇒ a + c = 0, b = 1, d = 0 x−z =0 quindi si ha la famiglia di quadriche (y − z)(ax + y − az) + x2 − y = 0 Q : x2 + axy + y 2 − axz − (a + 1)yz + az 2 − y = 0 Osserviamo che le quadriche Q passano per l’origine, con piano tangente y = 0; secando con questo piano si ha: a < 0, a > 4 punti iperbolici; 0<a<4 punti ellittici; ∆ = a − 4a ⇒ a = 0, 4 punti parabolici. In particolare per a = 0, 4 si hanno due coni, di vertici (0, 0, −1), 32 , 0, 13 . Da |A| = −(a − 1)2 deduciamo che per a = 1 si ha un paraboloide ellittico. Per gli altri valori di a avremo: x2 − ax + az 2 = 0 y=0 • a < 0, a > 4: 2 iperboloidi iperbolici; • 0 < a < 4, a 6= 1: iperboloidi ellittici. IV Osserviamo subito che la curva `e simmetrica rispetto alla prima bisettrice x − y = 0 in quanto f (x, y, t) = f (y, x, t). Inoltre C ha un solo punto improprio, P∞ ≡ (1, −1, 0), che risulter`a essere un flesso. Dal calcolo delle derivate si ha: fx = 3(x + y)2 − 12xt − 4yt + 4t2 = 0 (x − y)t = 0 2 2 f = 3(x + y) − 12yt − 4xt + 4t = 0 3(x + y)2 − 12yt − 4xt + 4t2 = 0 ⇒ y 2 2 −6x2 − 6y 2 − 4xy + 8xt + 8yt = 0 ft = −6x − 6y − 4xy + 8xt + 8yt = 0 Con l’equazione t = 0 si trova solo la soluzione banale; con l’equazione x = y si trova la soluzione P ≡ (1, 1, 1). Dal calcolo delle derivate seconde fxx = 6x + 6y − 12t fyx = 6x + 6y − 4t ftx = −12x − 4y + 8t fxy = 6x + 6y − 4t fyy = 6x + 6y − 12t fty = −12y − 4x + 8t fxt = −12x − 4y + 8t fyt = −12y − 4x + 8t ftt = 8x + 8y si vede che P `e punto doppio, con cono tangente (x − t)(y − t) = 0. Per l’ultima parte possiamo considerare la curva nel piano affine. Con la traslazione x = X + 1, y = Y + 1 l’equazione di C diviene C : (X + Y )3 + 8XY = 0. 3
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