Web_T035_BZ2_01-46 15-12-2008 13:26 Pagina 2 Introduzione La percezione visiva nche la più insignificante immagine della vita quotidiana nasconde un misterioso equilibrio di forma, luce, colore di cui si possono cogliere i significati solo attraverso una giusta tecnica indagatrice, che è stata definita educazione visiva. Esiste una stretta complementarità tra i concetti di “vedere” e “operare”: infatti è vero che per disegnare ci si serve della mano e dell’occhio, che sono i due primi e più importanti strumenti per poter lavorare; ma è anche vero che l’abilità manuale e l’intelligenza visiva restano qualità potenziali, che devono essere educate. Ecco dunque che la capacità di produrre forme sarà potenziata se si riesce a comprendere in mo- A fig. 1 Triangolo immaginario, di Gaetano Kanitza. a b do ottimale un messaggio visivo, ovvero il rapporto che esiste tra forma reale e forma disegnata. ■ Se ci si sofferma a osservare una scultura, un quadro, un oggetto qualunque, in un primo momento si ha la percezione della struttura globale della composizione; infatti, ciò che si cattura con lo sguardo in un determinato momento è visto come un tutto unico, in cui gli elementi collocati nel campo visivo si integrano vicendevolmente. La percezione visiva si riferisce pertanto sempre a totalità organizzate, che possono essere esistenti, oggettive, reali, ma anche essere percepite in maniera distorta o alterata. Non c’è sempre concordanza tra apparenza e realtà, come dimostra il ricco repertorio delle illusioni ottiche, che si possono definire come errori di percezione o rappresentazioni grafiche “ambigue”, perché le figure o i disegni sembrano fatti apposta per ingannare la vista. In questi casi non si riesce a decidere quale sia la forma giusta che si percepisce. Nella fig. 2 le linee sono disposte in maniera tale da creare un’illusione di movimento rotatorio. Nelle figg. 3a e 3b le due rette orizzontali e parallele sembrano curvarsi lievemente nel tratto centrale tanto da sembrare divergenti (fig. 3a) o convergenti (fig. 3b). Nella fig. 4 le regolari forme geometriche, grazie a effetti di luci e colori, forniscono all’osservatore una doppia lettura di quest’immagine ambigua. a b fig. 3 Illusione di Hering. ■ Anche esperti disegnatori e pittori hanno realizzato immagini di illusioni ottiche e di ambiguità, e in queste pagine ne sono illustrate alcune. Nell’esempio della fig. 1a il triangolo bianco, sovrapposto a quello con i bordi neri, non è stato disegnato né visualizzato nei vertici, come invece si rileva nella fig. 1b, dove esso si evidenzia come se esistesse veramente; osservando attentamente, però, ci si accorge che è solo un’illusione ottica. fig. 2 Emulsion on board (1962), di Bridget Riley. fig. 4 Struttura ambigua, di Jean-Pierre Yvaral. Web_T035_BZ2_01-46 15-12-2008 13:26 Pagina 3 Introduzione fig. 5 Altro mondo (1947), di Maurits C. Escher. fig. 6 Spirali sferiche (1961), di Maurits C. Escher. e in rapporto alla vista sulle stelle in cielo è un soffitto. Nella fig. 6 è rappresentata una sfera attraverso un intreccio di cerchi meridiani e paralleli. Sulla superficie della sfera ruotano quattro spirali infinitamente sottili ai poli: quelle esterne gialle sono visibili per metà; quelle interne rosse possono essere seguite fino al polo opposto. Nella fig. 7 appaiono disegni che possono essere interpretati in due modi. Altri effetti percettivi si possono notare nella fig. 8, dove figure geometriche policrome a forma di parallelepipedi sembrano talvolta cave e talvolta piene. ■ Nella fig. 5 è illustrato l’interno di un edificio a forma di cubo. Le aperture nelle cinque pareti che vediamo permettono la vista su cinque scene differenti. Ogni superficie di questo edificio ha una tripla funzione: la superficie centrale, ad esempio, è una parete in rapporto all’orizzonte, mentre in rapporto alla vista dall’alto è un pavimento fig. 7 Figure Ambigue, di Shigeo Fukuda. ■ Risulta evidente quanto complesso sia il processo che riguarda la percezione delle immagini e la loro lettura. Ciò che si vede, dunque, risulta determinato non solo dalla struttura stessa dell’immagine e dal suo rapporto con il contesto in cui è inserita, ma anche da altri fattori come la competenza culturale, l’esperienza personale e il mondo affettivo dell’osservatore, che, insieme, influenzano la sua percezione e la sua attenzione, portandolo a operare selezioni e combinazioni delle forme che sono il risultato della sua interpretazione del mondo. Pertanto, come l’esercizio continuo della lettura intelligente aiuta a migliorare la forma dei testi scritti, così l’osservazione e la lettura di opere selezionate aiutano a capire la grammatica della composizione visiva. Alcuni elementi fondamentali (il punto, la linea, la struttura, le forme base, il modulo, la luce naturale, la luce artificiale, il volume reale, il volume raffigurato, lo spazio in natura e negli aggregati urbani, lo spazio nell’arte) saranno opportunamente distribuiti in maniera propedeutica all’interno del testo. fig. 8 Gestalt Zoeld, di Victor Vasarely.
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