la battaglia degli assicuratori vita europei contro i bassi

Viewpoint
Settembre 2014
Your Global Investment Authority
Un dolore cronico:
la battaglia degli assicuratori
vita europei contro i bassi
rendimenti
I bassi rendimenti sugli investimenti costituiscono un
serio problema per le compagnie di assicurazione
europee: un contesto di rendimenti contenuti significa
infatti che gli assicuratori devono generare performance
aggiuntive in termini di sottoscrizione di polizze al fine di
rimanere in utile.
Eugene Dimitriou
Senior Vice President
Account Manager, Assicurazione
Eugene Dimitriou è senior vice president
e account manager nel gruppo istituzioni
finanziarie di PIMCO presso la sede di Londra
e si occupa principalmente di sviluppo
dell’attività e di servizio alla clientela.
Quale membro del team assicurativo
di PIMCO, dirige il gruppo di lavoro di
PIMCO su Solvency II in vista della nuova
regolamentazione. Prima di entrare in PIMCO
nel 2013 era stato managing director presso
il gruppo istituzioni finanziarie di Royal Bank
of Canada, occupandosi di fornire consulenza
alle società assicurative in materia di assetliability management, finanza strutturata,
gestione del rischio e strategia d’investimento.
Ha ricoperto inoltre diverse posizioni senior
presso Royal Bank of Scotland, Morgan
Stanley e William Mercer, una società di
consulenza attuariale. Ha maturato 19 anni
di esperienza nel settore degli investimenti e
ha conseguito un MBA presso la Stern School
of Business della New York University nonché
una laurea alla University of Waterloo, in
Canada. È membro dell’Associazione degli
Attuari con il titolo di FSA.
Al riguardo, Denis Kessler, CEO della società di
riassicurazione globale parigina SCOR, ha recentemente
affermato che, mantenendo tassi eccessivamente ridotti, i
governi e le banche centrali stanno “rovinando” il settore
assicurativo (articolo pubblicato sul Financial Times del
24 giugno 2014). Ha inoltre rilevato che gli assicuratori
“sono le vittime collaterali di una politica monetaria tesa
ad aiutare i governi e le banche dopo la crisi finanziaria”.
Tra le compagnie assicurative, questa pressione è particolarmente intensa
per le imprese del ramo vita, in quanto molti dei loro prodotti offrono un
rendimento minimo garantito agli assicurati. Sebbene per le nuove polizze il
livello della garanzia minima sia diminuito, i tassi delle garanzie esistenti ad
esempio in Germania oscillano attorno al 3,08% (secondo i dati del
Gesamtverband der Deutschen Versicherungswirtschaft e.V., 28 maggio
2014). Molti altri paesi europei (come Belgio, Italia, Paesi Bassi e Spagna) si
trovano confrontati con problemi analoghi (sebbene con rendimenti minimi
leggermente più alti, in quanto i rendimenti dei rispettivi titoli di Stato
nazionali sono anch’essi lievemente più elevati).
Le società di assicurazione del ramo vita hanno veramente generato
performance del 3,08% di recente?
Con i rendimenti sui Bund tedeschi decennali sotto l’1,00% (0,94% al 4
settembre 2014 secondo Bloomberg) e la vasta maggioranza dei portafogli
degli assicuratori vita investita nel reddito fisso, aspettarsi performance di
questo livello dal settore dell’assicurazione vita europeo è un obiettivo forse un
po’ troppo ambizioso (cfr. figura 1).
Le banche centrali manterranno tassi ufficiali molto
bassi, che rispecchiano sia le pressioni per una riduzione
della leva finanziaria che un contesto di crescita
moderata (in Europa anticipiamo un’espansione di circa
l’1,25% nell’orizzonte di lungo periodo).
n
Percentuale (%)
FIGURA 1: ATTENTI AL GAP
9
8
7
6
5
4
3
2
1
0
1994
I tassi devono rimanere bassi per onorare il servizio di debiti
nazionali elevati (si consideri che la media del rapporto
debito/PIL dei paesi sviluppati oscilla intorno al 100%).
n
1997
2000
2003
2006
2009
2012
2015
Rendimento dei Bund decennali (%)
Rendimento minimo garantito (%)
Fonte: Bloomberg, Allianz al 15 agosto 2014 e al 25 giugno 2013
rispettivamente. "Il rendimento minimo garantito" è talvolta definito
"interesse tecnico". I rendimenti passati non sono una garanzia né un
indicatore attendibile dei risultati futuri.
Queste osservazioni ci inducono a concludere che
dovremmo aspettarci un contesto di rendimenti più
esigui in cui le obbligazioni e le azioni rendono
rispettivamente il 3 e il 5%, e probabilmente ancor
meno in Europa date le curve dei rendimenti più basse.
n
Gli assicuratori vita hanno in parte incrementato il rischio
nei loro portafogli di attività in seguito alla stretta creditizia
attingendo ai mercati globali del credito, tornando
gradualmente a investire nei titoli di Stato dei paesi europei
periferici e nel debito bancario, nonché rafforzando
l’esposizione alle obbligazioni a più alto rischio di credito.
Cosa implica la Nuova neutralità per le compagnie di
assicurazione del ramo vita?
Al tempo stesso, numerosi assicuratori vita incrementano il
reddito corrente tramite la realizzazione di plusvalenze.
Fortunatamente, poiché dal 2008 molti investimenti hanno
registrato guadagni significativi, le plusvalenze non
realizzate abbondano e possono essere realizzate per
integrare il reddito periodico che non raggiunge i livelli
minimi garantiti. Ciò solleva un interrogativo: questo
approccio è sostenibile nel tempo?
In primo luogo, se i tassi d’interesse non aumenteranno in
misura significativa, i rendimenti minimi garantiti
continueranno a limitare gli investimenti degli assicuratori del
ramo vita. In particolare, tutti gli investimenti in titoli di Stato,
e di fatto gran parte dell’universo delle obbligazioni societarie
investment grade, diventano una posizione a lunga duration
con carry negativo in quanto i rendimenti dei portafogli non
sono in grado di offrire i livelli minimi garantiti.
La Nuova neutralità
In secondo luogo, la riserva di plusvalenze non realizzate si
ridurrà progressivamente per gli assicuratori vita. I capital
gain non realizzati esistenti dovranno essere realizzati alla
scadenza delle obbligazioni e i livelli minimi garantiti
esistenti dovranno essere rispettati. Naturalmente, nel
tempo si accumuleranno altre plusvalenze non realizzate,
ma a un ritmo moderato, in linea con un contesto di
rendimenti del 3-5%.
PIMCO si aspetta che il contesto di Nuova neutralità
prevarrà nell’economia mondiale nell’orizzonte di lungo
periodo, con conseguenze di rilevanza cruciale per gli
investitori e il loro approccio ai mercati finanziari. Il termine
definisce il nostro scenario a tre-cinque anni in cui l’eccesso
di debito globale e la crescita moderata limitano le opzioni
a disposizione delle principali banche centrali. Come
illustrato da Richard Clarida e Bill Gross nel Secular Outlook
del maggio 2014 “La Nuova neutralità”, PIMCO prevede
performance modeste per le azioni e le obbligazioni, ma a
fronte di un rischio più basso rispetto ai periodi precedenti.
Gli aspetti più importanti della Nuova neutralità per gli
assicuratori vita europei sono i seguenti:
L’economia globale evidenzierà una convergenza
verso tassi di crescita più lenti ma più stabili, con
un’inflazione contenuta.
n
2
SETTEMBRE 2014 | VIEWPOINT
Questo scenario implica che le imprese assicurative
dovranno far fronte alla sfida di tassi bassi per un lungo
periodo.
Se la Nuova neutralità dovesse verificarsi, essa contrasterà
con la convinzione diffusa tra gli assicuratori vita che i tassi
aumenteranno probabilmente fino o anche oltre gli attuali
livelli a termine. PIMCO sostiene che, sebbene un moderato
aumento dei tassi sia possibile, nel prossimo avvenire le
curve dei rendimenti rimarranno più basse rispetto agli
intervalli storici e pertanto le performance future di tutte le
asset class resteranno anch’esse contenute. Il ritorno verso
livelli di rendimenti storici medi non è che un pio desiderio
non supportato da dati concreti.
Si può sostenere che la regolamentazione sia stata
piuttosto favorevole agli assicuratori del ramo vita su
questo punto. Forse anche le autorità continuano a
sperare, ma non sono realistiche.
contratti ibridi con minori garanzie rispetto al passato
(ad esempio, una garanzia di restituzione del capitale del
90% abbinata a rendimenti minimi annuali contenuti).
Per le polizze esistenti che prevedono rendimenti minimi
garantiti, invece, le compagnie di assicurazione operanti
nel ramo vita dovrebbero investire pienamente nell’asset
class del credito (ad esempio, alcuni assicuratori vita
britannici hanno pressoché eliminato le posizioni in titoli
di Stato). In base all’analisi di mercato trasversale e
indipendente effettuata da PIMCO a fine luglio di
quest’anno, il credito continua a presentare notevole
valore in molteplici mercati; ciò rafforza le speranze di
ottenere rendimenti superiori rispetto a quelli offerti dai
titoli di Stato. I mercati emergenti, le obbligazioni
societarie globali e il capitale bancario costituiscono tre
asset class alternative che secondo PIMCO presentano
un profilo di rischio/rendimento ragionevole nell’attuale
panorama d’investimento.
n
Il livello minimo garantito per le nuove polizze tedesche
è diminuito e sarà ulteriormente ridotto dall’1,75
all’1,25% a partire da gennaio 2015.
n
In passato gli assicuratori vita tedeschi erano tenuti a
condividere il 50% delle plusvalenze non realizzate con
gli assicurati alla scadenza della polizza (ad esempio al
verificarsi dell’evento assicurato o in caso di rescissione
anticipata). Questa norma è stata di recente eliminata
dall’autorità di vigilanza tedesca sui servizi finanziari, la
Bundesanstalt für Finanzdienstleistungsaufsicht (BaFin),
forse perché quest’ultima ritiene che tali “riserve”
possano esaurirsi.
n
Nell’ambito della futura normativa Solvency II, la
European Insurance and Occupational Pensions
Authority (EIOPA) ridurrà artificialmente le passività
assicurative stabilendo i cosiddetti Ultimate Forward
Rates (UFR), che rappresentano il tasso d’interesse al
quale gli assicuratori scontano le passività a lunga
scadenza, a livelli fissi e non legati al mercato (ad es. al
4,2%). Tuttavia, è poco realistico sperare che i patrimoni
producano questi livelli di rendimento.
n
In che modo gli assicuratori possono prepararsi alla
Nuova neutralità?
Come abbiamo evidenziato nel nostro Viewpoint di
gennaio 2014, “Rummaging for Yield – The Case of the
Insurance Investor”, è opportuno ricordare che gli
assicuratori in generale non devono temere la liquidità
degli asset e in caso di esaurimento della liquidità sui
mercati dei capitali si troveranno in una posizione
relativamente favorevole. Ed è stata proprio questa la
tendenza globale per gran parte del periodo successivo
al credit crunch.
Per gli assicuratori del ramo vita, ma anche per le
compagnie assicurative in generale, sarà essenziale offrire
agli investitori attivi un ventaglio di strumenti il più ampio
possibile al fine di generare alfa attraverso la gestione
attiva. Fortunatamente, Solvency II adotta un approccio
prudente in materia di requisiti patrimoniali, anziché
imporre stringenti limiti quantitativi. PIMCO ritiene che
una gestione attiva possa generare un rendimento
aggiuntivo di 25-100 punti base rispetto ai relativi
benchmark, senza per questo incrementare il rischio.
n
Un elemento chiave per le imprese di assicurazione del
ramo vita europee consiste nel colmare nel tempo il divario
tra i rendimenti dei titoli di Stato e i livelli minimi garantiti
esponendosi al rischio di credito in modo accorto. A fronte
del basso livello dei rendimenti dei titoli sovrani, gli spread
creditizi rappresentano ormai una quota insolitamente
ampia del rendimento complessivo (circa il 40% a livello
globale rispetto al 13% circa del 2007 secondo i dati
Barclays aggiornati a luglio 2014).
Benché le diverse società di assicurazione sulla vita
presentino dinamiche differenti, la maggior parte cercherà
di ottenere rendimenti aggiuntivi significativi rispetto ai
titoli di Stato. Possono adottare diversi approcci:
Numerosi assicuratori del ramo vita hanno concentrato
le loro nuove offerte su polizze unit-linked a più basso
rischio e con minori requisiti patrimoniali o su altri
n
Infine, crediamo che gli assicuratori vita dovrebbero
sfruttare l’attuale contesto di volatilità
straordinariamente contenuta per costituire coperture
dai rischi estremi al fine di ridurre i requisiti patrimoniali.
Del resto, l’opportunità di coprirsi a basso costo è offerta
agli assicuratori dagli stessi interventi delle banche
centrali di cui Denis Kessler parlava nel suo articolo.
n
VIEWPOINT | SETTEMBRE 2014
3
Conclusioni
Nella Nuova neutralità, gli assicuratori vita europei dNella Nuova
neutralità, gli assicuratori vita europei dovranno probabilmente far fronte
a un contesto di bassi rendimenti per un periodo più lungo di quanto
sperato (e peraltro più lungo di quanto anticipato dai mercati). Le
compagnie di assicurazione, tuttavia, non dovrebbero rimanere con le
mani in mano nella speranza che i rendimenti aumentino o che le autorità
europee cambino le regole; dovrebbero al contrario adoperarsi per cercare
di ottenere più alfa dai loro portafogli obbligazionari. Noi di PIMCO
riteniamo che vi siano opportunità da sfruttare nello scenario di mercato
attuale. Frattanto, le plusvalenze non realizzate concederanno agli
assicuratori vita un po’ di tregua.
Londra
PIMCO Europe Ltd
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Amsterdam
PIMCO Europe Ltd, Amsterdam Branch
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1118 BJ Luchthaven Schiphol, Paesi Bassi
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