Banche Italiane e restituzione fondi BCE

RESTITUZIONE FONDI BCE – Le Banche Italiane
Fino al mese scorso, le banche italiane hanno restituito
anticipatamente solo il 15% dei fondi a tre anni raccolti presso la
Banca Centrale Europea, per un ammontare complessivo di soli 38
miliardi di euro su 255 miliardi ottenuti in prestito.
L’operazione di finanziamento alle banche europee era la duplice
operazione 'Ltro' (Long Term Refinancing Operation) del dicembre
2011 per 489 miliardi e del febbraio 2012 per 529 miliardi di euro.
Lo scrive la Banca d'Italia nel Rapporto di stabilità finanziaria.
"Alla data del 6 novembre, 22 delle
112 controparti italiane che si erano
aggiudicate queste operazioni hanno
restituito 38 miliardi di euro, pari al
15%
del
totale
inizialmente
aggiudicato, contro il 39% restituito
in
media
dalle
altre
Banche
Europee", si legge nel documento.
Le banche italiane avevano raccolto
fondi 'Ltro' per circa 255 miliardi di
euro, su un complesso di fondi erogati
a livello europeo di intorno ai 1.000
miliardi di euro. Circa un quarto di
tutti i fondi europei sono stati ottenuti
dalle banche italiane che, se ben
ricordiamo, erano in pieno periodo di
crisi “funding”.
Questo basso importo restituito dalle banche italiane, rispetto a
quello delle altre banche europee, comporta un problema di rischio
reputazionale per le banche che non rimborsano (… quelle italiane)
e che verrebbero quindi considerate più deboli, in quanto ancora
dipendenti dal funding della BCE.
McLoan Consulting – Via Rovereto 15 – 00198 ROMA
Mail: [email protected]
Sui mercati ci si interroga anche se la sottrazione di liquidità
derivante dai rimborsi, in un'economia come quella dell'eurozona che
è ancora in forte recessione, possa rivelarsi prematura, favorendo un
ulteriore rialzo dei tassi di mercato.
Altrove, come negli Stati Uniti, in Gran Bretagna e in Giappone, le
banche centrali sono ancora in fase di politica monetaria espansiva.
Tuttavia, secondo altri, anche dopo i rimborsi la liquidità nell'area
euro resterà abbondante e in eccesso rispetto a quella ritenuta
necessaria al funzionamento del sistema.
Roma, 26 gennaio 2013
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