ALM e rischio di liquidità: concorrenza o interdipendenza? Giuseppe Loforese Resp. ALM Strategico e ILM Direzione Pianificazione, ALM Strategico e Capital Management Chair of ALM – Hedge Accounting EBF WG Co-Chairman of EBF IRRBB WG Roma, 28 febbraio 2014 1 Agenda Definizioni Liquidity Coverage Ratio: concorrenza o interdipendenza Net Stable Funding Ratio: concorrenza o interdipendenza Impatti sull’offerta di prodotti e sull’economia reale 2 Definizioni Definizione di concorrenza o competizione tra persone che mirano al medesimo risultato o condizione nella quale più imprese competono sul medesimo mercato producendo i medesimi beni o servizi (offerta) che soddisfano una pluralità di acquirenti (domanda); in concorrenza, nessuno degli operatori è in grado di influenzare l'andamento delle contrattazioni con le proprie decisioni. Definizione di interdipendenza o Rapporto di dipendenza reciproca In questa presentazione restringeremo il campo di analisi concentrandoci sui nuovi indicatori di liquidità (LCR e NSFR): identificheremo le poste che, per effetto dei coefficienti applicati determinano concorrenza tra le banche e tra gli Stati e le imprese o interdipendenza tra le banche e tra le banche e gli Stati 3 Agenda Definizioni Liquidity Coverage Ratio: concorrenza o interdipendenza Net Stable Funding Ratio: concorrenza o interdipendenza Impatti sull’offerta di prodotti e sull’economia reale 4 Liquidity Coverate Ratio (LCR) I ratio di liquidità (LCR e NSFR) sono fondati completamente su ipotesi comportamentali Le tre componenti del Liquidity Coverage Ratio: o High Quality Liquid Asset: attività considerate liquide e di elevata qualità se possono essere convertite in contanti in modo facile e immediato senza subire significative perdite di prezzo; la liquidità di un’attività dipende inoltre dallo scenario di stress sottostante, dal volume da smobilizzare e dall’arco temporale considerato o Outflows: alcuni flussi con scadenza < 1 mese; coefficienti applicati a stock o Inflows: alcuni flussi con scadenza < 1 mese; coefficienti applicati a stock Al denominatore ci sono sia flussi IN e OUT in scadenza sulla base di un contratto, ma anche flussi in scadenza IN e OUT sulla base di ipotesi comportamentali in situazioni di stress. In sostanza, una parte del denominatore ha natura statica, una parte risente invece della composizione delle voci dello stato patrimoniale (e.g. raccolta wholesale, raccolta e impieghi con financial institution) Stock di HQLA 100% LCR = Totale dei deflussi di cassa netti nei 30 giorni di calendario successivi 5 LCR: HQLA 6 LCR: OUTFLOWS 7 LCR: OUTFLOWS 8 LCR: INFLOW 9 LCR: concorrenza tra banche Tra le poste di funding più stabili compaiono i conti correnti con clientela retail, stabilità che viene valorizzata dal ridotto OUTFLOW (min. 3%) previsto per il LCR. Il contro altare sono le altre forme di raccolta, considerate via via meno stabili se non addirittura inutili quando la scadenza è inferiore al mese L’alto valore attribuito ai conti correnti e il basso valore associato ad altre forme di raccolta implica per le banche o un motivo in più per strapparsi quote di mercato sui conti correnti o maggiori costi di funding poniamo che una banca eroghi un impiego a 3 mesi ad un’impresa e che lo faccia finanziandosi sul mercato interbancario. Quando entrambe le poste passano sotto il mese, l’impiego pesa 50% (ovvero si presume che metà venga rinnovata pertanto non si genererà INFLOW per tale porzione); la raccolta pesa 0%. Occorrerà pertanto: o raccogliere sistematicamente di più - per assicurare un non peggioramento degli OUTFLOW netti - e con scadenze lunghe. o Investire il temporaneo eccesso di raccolta su scadenze inferiori al mese per non peggiorare il ratio. 10 LCR: concorrenza tra Stato-imprese e tra Stato-banche Per costruzione il ratio impone alle banche la detenzione di un portafoglio titoli. La sua composizione pone grande enfasi sui titoli di Stato. I titoli di emittenti nonfinancial corporate ancorché di alto rating valgono meno (cd. Level 2 HQLA) o 85% vs 100% fino ad un max 40% dei HQLA per rating uguale o > AAo 50% vs 100% fino ad un max 15% dei HQLA per rating uguale o > BBB- Covered Bond e RMBS, che sono uno degli strumenti con cui le banche riescono a diversificare le fonti di funding, ricevono un trattamento simile a quello dei titoli di non financial corporates con rating > AA- o > BBB-, rispettivamente Il requisito di LCR crea una segmentazione di mercato particolarmente rilevante. Le banche che emettono CB con rating alto potranno assicurarsi costi di funding più contenuti di quelle banche con rating inferiore a AA-. Possibili evoluzioni potrebbero/dovrebbero auspicabilmente considerare di inserire i CB di rating elevato tra i Level 1 HQLA e creare una nuovo segmento per i CB con rating elevato ma inferiore (da BBB- a A+) da computare tra i Level 2 HQLA. 11 LCR: interdipendenza tra banche e Stato Il principale fattore di interdipendenza è costituito dal merito creditizio dello Stato. Esso determina il rating delle Banche e delle Imprese residenti, con tutte le conseguenze sulla composizione sia dei HQLA sia degli OUTFLOW netti - denominatore LCR, quali ad esempio il requisito di liquidità aggiuntiva derivante da downgrade di 3 punti (notch) I titoli di Stato del paese di origine di una banca potranno essere inclusi, per la medesima, tra gli HQLA di primo livello. Le banche italiane tenderanno ad acquistare i Titoli di Stato Italiano e, per via degli impatti economici, solo marginalmente potranno diversificare il proprio portafoglio di HQLA: le banche italiane possono acquistare convenientemente di fatto solo i BTP, titoli spagnoli non sarebbero utili ai fini del liquidity buffer (lo sarebbero per le banche spagnole) Un recente Discussion Paper dell’European Banking Authority (EBA) apre la strada alla possibilità che i titoli dei paesi dell’European Economic Area (EEA) possano essere considerati tra i HQLA di Level 1 indebolendo pertanto il circolo vizioso Stato Banche per cui in situazioni di crisi degli Stati sovrani ci sia l’automatica ricaduta sulle banche del paese, le uniche che possono di fatto acquistarne i titoli di debito. Nella costruzione dei ratio, i regulator hanno prestato attenzione a non incentivare l’interdipendenza tra le banche: e.g. 0% INFLOW per le linee di liquidità ottenute da banche, in altri termini ci si attende che tali linee non siano di fatto utilizzabili. L’obiettivo è quello di evitare default a catena. 12 Agenda Definizioni Liquidity Coverage Ratio: concorrenza o interdipendenza Net Stable Funding Ratio: concorrenza o interdipendenza Impatti sull’offerta di prodotti e sull’economia reale 13 Net Stable Funding Ratio (NSFR) NSFR = Ammontare disponibil e di provvista stabile 100 % Ammontare obbligatorio di provvista stabile Il numeratore (Available Stable Funding – ASF) quantifica le forme di raccolta su cui una banca può fare affidamento nell’orizzonte temporaneo di un anno, in particolare il capitale e la quota di passività più affidabili. Si fonda su: o Durata: maggiore la durata, maggiore la sua stabilità o Tipologia di funding e controparti: grande valore alla raccolta retail, raccolta wholesale poco affidabile Il denominatore (Required Stable Funding – RSF) quantifica quanta raccolta stabile sia necessaria per finanziare gli impegni della banca. Si fonda su: o Volontà di continuare ad erogare credito o Durata degli impieghi: in caso di impieghi corti è più semplice non rinnovarli generando liquidità o Qualità degli impieghi. Impieghi facilmente smoblizzabili (HQLA level 1) non devono essere finanziati a MLT 14 Net Stable Funding Ratio (NSFR) BCBS 2014 ASF 15 Net Stable Funding Ratio (NSFR) BCBS 2014 RSF 16 Net Stable Funding Ratio (NSFR) BCBS 2014 RSF 17 NSFR: concorrenza tra banche e tra Stato e imprese Tra le poste di funding più stabili compaiono i conti correnti con clientela retail, stabilità che viene valorizzata dalla forte permanenza (oltre 90%) previsto per il NSFR. Valgono le stesse considerazioni espresse in merito al LCR. L’alto valore attribuito ai conti correnti e il basso valore associato ad altre forme di raccolta implica per le banche o un motivo in più per strapparsi quote di mercato sui conti correnti o maggiori costi di funding Un importante elemento che può accentuare la concorrenza tra Stato e imprese è il peso delle risorse che occorre accantonare per detenere alcune classi di attività: a parità di durata o nel caso dei Titoli di Stato è sufficiente detenere il 5% o nel caso di impieghi a imprese, occorre disporre di risorse pari al 50% del nozionale in caso di scadenza inferiore a 1 anno o 85% per scadenze sopra l’anno o nel caso dei mutui residenziali è sufficiente avere a disposizione raccolta stabile per almeno il 65%. 18 NSFR: concorrenza tra imprese Normative «rule-based» anziché «principle-based» se da una parte permettono di disciplinare meglio alcuni fenomeni, che rischierebbero di ricevere un trattamento discrezionale da parte degli operatori, dall’altra possono «appiattire» i business model facendoli convergere verso quello delle grandi banche retail. Ad esempio gli intermediari che forniscono servizi di Factoring sono fortemente penalizzati, in particolare per regole dell’NSFR, poiché: o le risorse usate per finanziarsi tipicamente non sono né conti correnti con clientela retail né portafogli di Titoli di Stato; o il business si finanzia con carta commerciale/cessione crediti considerati risorse con valore nullo (fattore ASF=0%) poiché in generale con durata < 6 mesi o eroga con la stessa durata degli effetti ricevuti (in genere < 6 mesi, fattore RSF=50%). Tuttavia si tratta di una serie di business bancari o parabancari importanti per l’economia reale poiché sostengono direttamente l’attività delle imprese e sono molto diffusi in tutta l’Unione Europea. 19 NSFR: interdipendenza, in particolare con LCR e LR Nel NSFR la raccolta tra banche con durata < a 1 anno ma > a 6 mesi vale 50%. Nella versione BCBS 2010 non era presente il bucket 6 mesi – 1 anno per cui ad un anno dalla scadenza tale forma di raccolta passava da una disponibilità del 100% a 0%. Come per LCR, il basso peso attribuito alle necessità di finanziamento dei HQLA da una parte rischia di rendere poco attraente l’impiego in attività tipiche, dall’altra aumenta il grado di responsabilità delle banche nei confronti degli Stati di residenza Cambiando forse impropriamente contesto, il maggiore fattore di interdipendenza è quello relativo alle regole che sono in corso di definizione. Non è chiaro come peserà sull’economia reale l’effetto combinato di LCR, NSFR e Leverage Ratio (LR). Nel report di dicembre dell’EBA su LCR (Appendice Tecnica n. 5) si dichiara espressamente che non sono state fatte analisi a riguardo. Le banche potrebbero non essere in grado di ottimizzare la funzione di trasformazione delle scadenze. Di conseguenza, le imprese potrebbero dover competere tra loro per accedere ad un credito più oneroso. Anche le imprese più evolute, quelle con accesso al mercato dei capitali, troveranno ostacoli perché le banche avranno una preferenza naturale per i titoli di Stato vs titoli Corporate. Si aggiunga poi che i requisiti di capitale previsti per il Trading Book non rispondono all’esigenza di sviluppare un mercato dei capitali europeo efficiente: gli investitori finali possono anche essere soggetti diversi dalle banche, ma le banche servono per attivare e gestire l’offerta e la domanda di titoli 20 Agenda Definizioni Liquidity Coverage Ratio: concorrenza o interdipendenza Net Stable Funding Ratio: concorrenza o interdipendenza Impatti sull’offerta di prodotti e sull’economia reale 21 Impatti sull’offerta di prodotti e sull’economia reale: i TIT comportamentali Ipotizziamo la seguente curva di liquidità Durata 1 mese 2 mesi 3 mesi 6 mesi 9 mesi 12 mesi 2 anni 3 anni 5 anni 10 anni bps over Euribor 1m 0 20 40 60 80 100 150 170 200 220 Euribor 1 mese + 100 bps TIT = costo fondi. Un impiego a 12 mesi ha un costo marginale di liquidità pari a Euribor + 100 bps (basis points; 1 bp = 0.01%), ovvero la banca potrà chiudere i rischi di liquidità prendendo a sua volta a prestito a 12 mesi a quel costo. Se la Tesoreria fa questo, il margine d’interesse sarà pari esclusivamente al margine over TIT 22 Esempi: impieghi a vista Un impiego a breve termine con scadenza contrattuale a vista o a 1 mese quale TIT attirerà? Durata 1 mese 2 mesi 3 mesi 6 mesi 9 mesi 12 mesi 2 anni 3 anni 5 anni 10 anni bps over Euribor 1m 0 20 40 60 80 100 150 170 200 220 Euribor 1 mese flat Qual è la scadenza comportamentale di un impiego a vista? Basilea 3, attraverso il NSFR (Net Stable Funding Ratio) impone di finanziare il 50% degli impieghi a vista con raccolta a MLT. Nel caso la durata stimata del 50% a MLT fosse pari a 5 anni, il TIT comportamentale sarebbe pari a Euribor 1m + 100 bps (200 * 50%) 23 Esempi: impieghi di MLT Un mutuo con scadenza contrattuale 10 anni (ammortizzata, 5 anni vita media circa) quale TIT attirerà? Durata 1 mese 2 mesi 3 mesi 6 mesi 9 mesi 12 mesi 2 anni 3 anni 5 anni 10 anni bps over Euribor 1m 0 20 40 60 80 100 150 170 200 220 Euribor 1 mese flat Qual è la scadenza comportamentale di un mutuo residenziale? Basilea 3, attraverso il NSFR (Net Stable Funding Ratio) consente di finanziare il 65% del mutuo con raccolta a MLT; il 35% a BT. Il TIT su durata contrattuale sarebbe pari a 200 bps Il TIT su durata comportamentale sarebbe pari a 130 bps (200 * 65% + 0 * 35%) 24 Impatti sull’offerta di prodotti e sull’economia reale Da un TIT contrattuale a TIT comportamentale Durata 1 mese 2 mesi 3 mesi 6 mesi 9 mesi 12 mesi 2 anni 3 anni 5 anni TIT contrattuale TIT comporta_ mentale bps over Euribor 1m 0 20 40 60 80 100 150 170 200 bps over Euribor 1m 100 20 40 60 80 100 150 170 130 La curva dei TIT comportamentali è meno inclinata rispetto a quella contrattuale 25 Impatti sull’offerta di prodotti e sull’economia reale Le banche saranno tentate di orientarsi su prodotti che: Lato raccolta forniscono raccolta più stabile (c/correnti) Lato impieghi consumano meno raccolta stabile (mutui residenziali) Dove non sarà possibile minimizzare l’impatto sulla gestione della liquidità, l’incremento dei costi di raccolta rischia di passare sulla clientela. Impatti nei rapporti con la concorrenza: dilemma del «first starter» sulla clientela: rimodulazione dell’offerta commerciale (nuove clausole contrattuali) sull’economia reale: le banche riescono ancora a fare trasformazione delle scadenze? 26
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