Articolo [PDF] - Dinamo Sassari

Biancoblù
dominanti
in Italia
» SASSARI
Nonostante tutto, la Dinamo è
la miglior squadra italiana. Lo
dicono i risultati: nelle partite
ufficiali in Italia è l'unica imbattuta, dato che ha vinto la
Supercoppa battendo proprio
Milano, la squadra con la quale divide la vetta della classifica. Sono cinque su cinque,
niente male per un gruppo che
viaggia col cartello dei lavori in
corso esposto in maniera evidente. Poi c'è il discorso
delTEuroleague ed è a parte,
ma anche qui Milano non è
che abbia fatto meglio. Insomma, sui risultati non c'è da lamentarsi e al limite si può disquisire sulla qualità del gioco
e della prestazione.
Tre in una. In 40' e per giunta con un unico biglietto, i tifosi della Dinamo possono spesso assistere a tre partite: la prima è quella che la Dinamo domina, lasciando tutti di stucco;
la seconda è quella che invece
dominano gli avversari della
Dinamo quando ricuciscono
in pochi minuti il break, spesso pesante, accusato all'inizio;
e poi c'è la parte finale, nella
quale si gioca faccia a faccia, a
volte anche punto a punto, e
che assegna i due punti. Alla fine lo spettatore è perplesso
perché ha visto davvero tante
cose diverse, soprattutto non
si capisce come una squadra
possa esprimere sprazzi di
grande gioco e poi staccare
completamente la spina.
Gli egoismi. Lo stesso coach
Meo Sacchetti non ha nascosto di essere in fase di riflessione su questo versante. Lunedì,
nell'ultimo quarto, il Banco
poteva finalmente chiudere il
match ma non l'ha fatto perché in troppi volevano essere i
salvatori della patria e prendersi sulle spalle il peso del mondo. A questo punto bisogna
Jerome Dvson
davvero capire se si tratta davvero di troppa generosità oppure è un tratto del dna della
squadra, perché le prospettive
cambiano. Di sicuro ci sono
momenti nei quali tutti giocano assieme e si aiutano in difesa e altri nei quali c'è molta
fretta di avere la palla tra le mani e tirare. L'ideale è una sana
via di mezza: a certi giocatori
non puoi togliere il classico tiro in più, ma loro per primi devono capire che per prendersi
la licenza devono assicurarsi
di essere in un flusso di gioco
positivo e armonico.
Le prospettive. Quattro Uasferte durissime. In campionato si gioca a Roma e Cantù e
non sarebbe male vincerne almeno una, obiettivo minimo
per rimanere nel gruppo di testa. In Euroleague è un temo al
lotto: Kazan è forte, il Real Madrid è fortissimo. Insomma, si
navigherà a vista, (r. s.)