Vanuzzo:"Il talento non basta mai"

Vanuzzo: «Il talento non basta»
Il capitano biancoblù: «Le capacità dei singoli vanno messe al servizio della squadra»
LA SCONFITTA
CON KAZAN
Per 25 minuti
abbiamo giocato male,
poi l'atteggiamento
è cambiato. Ma resta
il fatto che bisogna
lavorare per il gruppo
di Andrea Sini
I SASSARI
Meno individualismi e più
schemi, meno solisti e più coristi. Il capitano richiama all'ordine la nuppa e chiede che la
Dinamo diventi una squadra
vera. «Perché abbiamo più talento di quanto se ne sia mai visto alla Dinamo, ma se non viene messo al servizio della squadra non si va lontanto».
Manuel Vanuzzo ci mette la
faccia e le parole giuste: 6 minuti in campo contro l'Unics
Kazan sarebbero una notizia,
per lui che quest'anno il parquet non lo vede quasi mai. Ma
la giocata più incisiva del capitano biancoblù arriva dopo la
doccia, quando il veterano analizza la sconfitta contro i russi
di coach Pashutin.
«I primi 25 minuti sono stati
giocati piuttosto male - dice
Vanuzzo -, mentre negli ultimi
15 ci abbiamo messo l'aggressività giusta e abbiamo anche
sfruttato il talento che abbiamo in squadra. Ma tutto questo sempre inventando qualcosa un po' fuori dai giochi. Sap-
piamo di avere tanto talento in
alcuni elementi, ma soprattutto in Eurolega bisogna trovare
anche soluzioni all'interno dei
giochi e cercare di adattarci alle caratteristiche degli avversari. Altrimenti diventa difficile».
Ancora una volta la Dinamo
è rinata con un quintetto
"proletario". «Abbiamo qualche giocatore che da un qualche tempo sta giocando un po'
sottotono e al di sotto delle proprie possibilità, perché magari
ha perso un po' di fiducia. E allora è normale trovare qualcosa di più da chi entra dalla panchina. Ma una squadra che
punta in alto, come noi facciamo in campionato, non si può
permettere cali così lunghi: 25'
oggi e 15' a Capo d'Orlando.
Non dobbiamo regalare troppi
spazi in cui non difendiamo o
non facciamo canestro. Perché
si finisce per pagare».
In vista della sfida di domenica con Milano, la seconda
palle di partita può essere considerata un buon segnale? «Abbiamo giocato il finale punto a
punto contro una squadra che
è quasi qualificata - dice il nu-
mero 18 sassarese -. Dobbiamo puntare sugli ultimi 10' di
questa partita, con l'intensità
in difesa e un attacco fluido. A
volte le soluzioni vanno a buon
fine perché abbiamo talento,
serve invece basarsi di più con
il gioco di squadra e meno sulla giocata individuale. Dobbiamo impalare a giocare di squadra e seguire quello che ci dicono il coach e il suo staff. Tante
squadre sono abituate a difendere per 15 o 16 secondi e quindi dobbiamo avere più pazienza nel cercare un buon tiro».
In ogni caso, la Dinamo ha
perso due gare di fila punto a
punto. «Ne parlavamo poco fa
negli spogliatoi: quando arrivi
punto a punto devi trovare soluzioni anche col gioco, la difesa dà tutto e non puoi sperare
di trovare sempre l'exploit di
una bomba da 8 metri o un pick and ioli da cui nasce qualcosa. Il talento da solo non basta,
la squadra lo deve capire. Ne
abbiamo tanto ma bisogna
metterlo a disposizione della
squadra e dello staff tecnico.
Leggo che non abbiamo gioco
o non abbiamo intensità. Noi
invece lavoriamo sugli schemi
e c'è da far capire a chi gioca
che gli schemi devono essere
eseguiti per permettere ai compagni di prendere soluzioni migliori. Possiamo migliorale solo così. Ora che siamo eliminati, abbiamo la possibilità di
usare le prossime gare per migliorare. Sappiamo bene che
c'è tanto da fare».
LASQUADRA
E LE STELLE
Dobbiamo tutti
capire che gli schemi che
proviamo in allenamento
vanno utilizzati in gara.
Bisogna seguire le
indicazioni del coach
'SRIPRODUZIONE RISERVATA
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DINAMO - UNICS KAZAN 68-72
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r quarto 17-23 2" quarto 26-40 3" quarto 42-58
ARBITRI: Pukl (Slo) - Dozai (do) - Peruga (Spa)
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