Basket: dopo l'imprevista sconfitta contro Capo d'Orlando I dubbi della Dinamo È meno forte $\ quanto credeva! Nando Mura INVIATO Il dubbio, ora, è legittimo: e se la Dinamo fosse meno forte di quanto l'avevamo dipinta? La sconfitta di Capo d'Orlando, di un punto ma dopo essere stata sopra di 13 (al 27') e sotto di 7 (al 36' dopo un break di 24-4), ha messo a nudo i li miti di DICEMBRE DI FUOCO una squadra che Gio 4 Dinamo-Kazan ancora Dom 7 Dinamo-Milano non c'è. A comincia- Ven 12 Dinamo Real re da un Lun 15 Trento-Dinamo suo stori- Ven 19 Zalqiris-Dinamo co punto di forza: Lun 22 Dinamo-Reggio le triple. Ven 26 Varese-Dinamo Se dallo scouting escludiamo il buon 4/9 di Sosa, Sassari ha spadellato 16 triple su 21 (Dyson & Logan hanno scritto 1/10). Edgar Sosa al tiro al PalaFantozzi di Capo d'Orlando [CIAMILLO] Altro dato: Capo d'Orlando ha battuto 24 Uberi in una pepita. Le cifre aiu- dato che alza il livello di (sbagliandone 12), Sassari tano a capire qual è lo sta- guardia: il Banco di Sardeha fatto solo 6/9. E un altro to di una squadra che do- gna non ha ancora affronsegnale della scarsa peri- po due partite di Super- tato nessuna delle dirette colosità. Infine il buzzer Coppa (due vittorie), sette concorrenti, Milano e le beater fallito da Dyson è di EuroLega (sei sconfitte) outsider Venezia e Reggio. un campanello preoccu- e otto di A (sei vittorie) Non solo queste: il campo pante: non c'è Vinstint kil- non ha ancora una sua si è allargato perché Brinler che trasforma un sasso identità. E, inoltre, c'è un disi e Avellino stando enCAPO D'ORLANDO. trando in business, Cantù è sempre Cantù, e anche Cremona non scherza affatto. Aggiungeteci Trento e Bologna, più competitive di quel che sembrava, e l'ammucchiata è fatta. Ma perché dopo 17 partite totali (9 vittorie e 8 sconfitte) la Dinamo sta ancora cercando se stessa? Le ragioni sono tre. La prima: squadra rifatta nel quintetto (ma Sardara fa bene a rivendicare la bontà delle scelte di mercato, tutte ottime) e nei primi due cambi. Dell'anno scorso l'unico che sta in campo, e anche bene, è Devecchi. E un'altra Dinamo e le squadre non si inventano. Il secondo problema è proprio questo: i lunghi tour europei (ha già preso 36 aerei) hanno tolto ore al riposo e alla palestra. Sacchetti allena poco la squadra, che ha passato più ore tra le nuvole che sui legni del SeiTadimigni. Terzo guaio: la leadership che non (ancora) c'è. Non soltanto quella: il coach, uomo di poche ma giuste parole, ne ha citate due. Fame e orgoglio. Più che due parole, due cazzotti. Nello stomaco: fanno male, ma a fin di bene. RIPRODUZIONE RISERVATA
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