6 gennaio 2015 - Comune di San Mauro Pascoli

UNIONE COMUNI DEL RUBICONE
Martedì, 06 gennaio 2015
UNIONE COMUNI DEL RUBICONE
Martedì, 06 gennaio 2015
Comune di Gatteo
06/01/2015 Il Resto del Carlino (ed. Forlì) Pagina 16
MASCELLANI GIACOMO
La solidarietà mette a tavola oltre 200 bisognosi
06/01/2015 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 15
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3
I canti dei Pasquaroli e il vin brulé nella piazza delle Conserve
06/01/2015 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 17
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Preso con 3 chili di marijuana
06/01/2015 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 18
5
La cuoca compie 86 anni: da 63 in cucina
06/01/2015 Il Resto del Carlino (ed. Cesena)
6
Babbo Natale ha regalato mille euro a due missionari
06/01/2015 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Pagina 28
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Un inizio 2015 così così per Belletti: il ds e lo sponsor...
06/01/2015 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Pagina 32
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E' di Gatteo uno degli chef più longevi d' Italia
06/01/2015 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Pagina 33
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In piazza i canti dei Pasquaroli
Comune di Savignano
06/01/2015 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 2
CANDOLI RAFFAELLA
Raccolta degli indumenti usati,coinvolte le cooperative sociali
06/01/2015 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 10
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«Sempre più risse e atti vandalici Va aumentata la...
06/01/2015 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 17
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Pasquaroli, doni e vin brulè Ecco la mappa delle feste
06/01/2015 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 17
15
«Incinta, ma 8 ore in pronto soccorso»
06/01/2015 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 17
17
IN BREVE
06/01/2015 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 25
18
Ciao Pino, artista vero, innamorato della gente
Comune di San Mauro
06/01/2015 Il Resto del Carlino (ed. Cesena) Pagina 10
20
SAN MAURO, IN ARRIVO AREA SGAMBATURA CANI
06/01/2015 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 17
21
«Incinta, ma 8 ore in pronto soccorso»
06/01/2015 Corriere di Romagna (ed. Forlì­Cesena) Pagina 17
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SAN MAURO PASCOLI Befana alla Torre
06/01/2015 La Voce di Romagna (ed. Forlì) Pagina 32
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Il thé della poesia Caterina Tisselli ha letto alcuni bravi d'...
Pubblica Amministrazione
06/01/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 9
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A rischio l' imposta unica sulle imprese
06/01/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 10
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Entrate tributarie in leggero calo
06/01/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 13
29
Terremoto senza danni in Emilia Romagna
06/01/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 17
30
Riforma Pa, il governo accelera sui licenziamenti disciplinari
06/01/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 17
32
Vigili assenti, 30 rischiano il posto
06/01/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 18
GIANNI LETTA
La scrivania mai usata dal ministro Sella
06/01/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 18
36
Riforma degli appalti per maggior efficienza
06/01/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 19
37
La flessibilità del Patto di stabilità
06/01/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 35
39
Centri per l' impiego a mezzo servizio
06/01/2015 Il Sole 24 Ore Pagina 37
41
Distanze violate, demolizione anche se si è in buona fede
06/01/2015 Italia Oggi Pagina 4
EMILIO GIOVENTÙ E GIAMPIERO DI SANTO
Fisco, Renzi blocca i decreti
06/01/2015 Italia Oggi Pagina 27
Enti locali, precari in standby
43
46
Entrate stabili
06/01/2015 Italia Oggi Pagina 28
34
PAGINA A CURA DI LUIGI OLIVERI
47
06/01/2015 Italia Oggi Pagina 28
49
Province, personale in esubero in cerca di ricollocazione
06/01/2015 Italia Oggi Pagina 29
ANDREA MASCOLINI
Appalti a codice cogente
06/01/2015 Italia Oggi Pagina 30
53
Le riforme con chi vive di lavoro
06/01/2015 Italia Oggi Pagina 32
Alunni disabili senza continuità, metà cambia prof ogni anno
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ANGELA IULIANO
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Il Resto del Carlino (ed.
Forlì)
Comune di Gatteo
La solidarietà mette a tavola oltre 200 bisognosi
Tradizionale pranzo della Caritas. Presenti anche i 45 profughi africani.
di GIACOMO MASCELLANI I FEDELI della
Zona Pastorale del Mare, che comprende il
Comune di Cesenatico e Gatteo a M a r e ,
abbracciano i più deboli con il tradizionale
Pranzo di Solidarietà'. L' appuntamento è oggi
alle 12.30, presso la parrocchia di S. Maria
Goretti. L' iniziativa è organizzata dal Centro di
ascolto e prima accoglienza della Caritas di
Cesenatico e dalla stessa parrocchia. Si sono
già prenotate circa 200 persone e si attende
una grande partecipazione. Tra queste ci
saranno anche i senza tetto che occupano le
colonie abbandonate e luoghi di fortuna, i
frequentatori della Caritas, persone vicino a
S.Maria Goretti e ad alle altre parrocchie del
territorio. Ci sono uomini e donne italiane ma
anche straniere provenienti da varie nazioni tra
i quali 45 migranti ospitati all' Hotel Splendid in
accordo con la prefettura.
IL responsabile della Caritas di Cesenatico,
Augusto Battaglini, ricorderà lo storico parroco
di S.Maria Goretti don Antonio Fornasiero
(deceduto quattro anni e mezzo fa) e il
d i a c o n o Antonio C a m p e d e l l i ( v e n u t o a
mancare due anni fa) che erano gli organizzatori del Pranzo di Solidarietà'. Al suo fianco ci sarà don
Sauro Bagnoli che prosegue l' importante tradizione: «Questo evento dice Battaglini, giunto alla
tredicesima edizione, è un significativo segnale di amicizia, solidarietà e fratellanza che consente a
molti indigenti di dimenticare, per qualche ora, le difficoltà quotidiane legate alla solitudine e agli scarsi
mezzi di sopravvivenza. Il nostro obiettivo principale è aiutare i bisognosi e farli sentire più vicini, in
occasione delle festività, alle nostre parrocchie. Tutto questo è reso possibile dal lavoro di una ventina
di volontari coordinati da Giancarlo Balestri,coadiuvato dalle cuoche della parrocchia. L' acquisto degli
alimenti è a carico del nostro Centro di ascolto e prima accoglienza».
COME consuetudine il menu e comprende lasagne ai quattro formaggi e tortellini del Fumaiolo ai
pomodorini; arrosto di vitello con contorno di patatine fritte e insalata; dolce viennetta con salsa di
fragola; frutta di stagione e panettone. Poi il brindisi con spumante italiano. Per rispetto degli ospiti di
fede musulmana non saranno serviti cibi a base di suino.
Anche i giovani e i giovanissimi danno il loro contributo. I camerieri del Pranzo di Solidarietà' saranno
infatti i ragazzi e le ragazze della parrocchia. Dopo l' appuntamento conviviale nel pomeriggio è prevista
la tradizionale Befana dei bambini accompagnata dalla musica dei zampognari. Gli interessati possono
avere ulteriori informazioni contattando la parrocchia di S.Maria Goretti (0547­83972), o la Caritas di
Cesenatico allo 0547­673990. Con il Pranzo di solidarietà' si mantiene viva una tradizione nata tredici
anni fa da monsignor Silvano Ridolfi, allora parroco di S.Giacomo Apostolo, e da altri parroci della Zona
Pastorale del Mare.
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Il Resto del Carlino (ed.
Forlì)
Comune di Gatteo
MASCELLANI GIACOMO
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di Gatteo
I canti dei Pasquaroli e il vin brulé nella piazza delle
Conserve
CESENATICO. Nel giorno dedicato ai Re Magi
a Cesenatico c' è da assistere nella piazza
delle Conserve ai tradizionali canti dei
Pasquaroli.
Oggi pomeriggio si chiudono le festività
natalizie con l' arrivo dei Pasquaroli in piazza.
Come tutti gli anni, Cesenatico ospita i
suonatori e i canterini, interpreti degli antichi
"stornelli" romagnoli in piazza delle Conserve,
dove il gruppo "Pasquaroli di Villamarina e
Gatteo M a r e " a l l e 1 5 i n t o n e r à m u s i c h e ,
ritornelli e strofe della Pasquella.
A far da scenario all' esibizione anche il
presepe allestito con statue in gesso a
grandezza naturale e sistemato nelle "grotte"
in pietra delle conserve e nella piazza
circostante "e' Mont", dove dalla vigilia di
Natale arde il fuoco acceso e alimentato da
solerti volontari del locale comitato cittadino.
Contemporaneamente all' esibizione dei
Pasquaroli, il Comitato della Croce Rossa di
Cesenatico curerà la distribuzione di vin brulé
e di cioccolata calda per la gioia e il palato
degli intervenuti.
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di Gatteo
Un soglianese 37enne è stato fermato a Gatteo Mare per un controllo e nell' auto è stata trovata
la sostanza stupefacente.
Preso con 3 chili di marijuana
L' arresto è stato convalidato ma è già agli arresti domiciliari.
SOGLIANO. Se ne andava tranquillamente in
auto con ben 3 chili di droga a bordo. Ma è
incappato in un posto di blocco della polizia,
dalle parti di Gatteo Mare. E così sono scattate
le manette per un 37enne soglianese.
La permanenza in cella, in attesa di essere
processato, è stata però breve: il giudice ha
accolto la richiesta avanzata dal suo avvocato,
concedendogli gli arresti domiciliari.
A finire nei guai è stato Benedetto Coffaro, che
ora è ristretto nella sua abitazione a Sogliano.
E' stato beccato con circa 3 chili di marijuana
all' interno della propria vettura nella mattinata
del 3 gennaio. E ovviamente è stato tratto in
arresto dagli agenti che, in seguito a
perquisizione, hanno trovato quella grossa
quantità di stupefacenti, chiaramente destinati
non al consumo personale ma allo spaccio.
L' uomo, che è di origine siciliana, risulta avere
un lavoro. Ieri, assistito dall' avvocato
Emmanuele Andreucci, è comparso davanti al
gip, che ha convalidato l' arresto. Ma al tempo
stesso ha ottenuto di trascorrere il periodo
prima di comparire nuovamente davanti alla
magistratura nella casa dove risiede a
Sogliano (naturalmente con tutte le restrizioni
del caso), invece che dietro le sbarre. Una
decisione tutt' altro che scontata visto il
notevole volume di sostanze proibite che aveva con sè.
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di Gatteo
GATTEO MARE.
La cuoca compie 86 anni: da 63 in cucina
GATTEO M A R E . C l e m e n t i n a S a r t i , c h e
insieme al figlio Walter Tonielli e al nipote
Riccardo, è titolare dell' Hotel Estense, ha
festeggiato in compagnia di familiari, amici e
clienti di inizio anno, il suo 86° compleanno.
Clementina Sarti, con 63 anni ininterrotti di
attività di cuoca, è una degli chef più longevi d'
Italia. Con professionalità e piglio da azdora
romagnola, coordina e gestisce in prima
persona la cucina dell' Hotel Estense. Tra i
suoi "piatti forti", le lasagne, i passatelli dorati,
il coniglio alla cacciato ra, le seppie alla
contadina e il semifreddo croccante.
Dopo le fatiche lavorative del periodo natalizio,
nonna Clementi na si godrà un piccolo periodo
di vacanza per ritornare ai fornelli già a partire
dal mese di marzo, per la prossima stagione
estiva.
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Il Resto del Carlino (ed.
Cesena)
Comune di Gatteo
Babbo Natale ha regalato mille euro a due
missionari
A GATTEO la consegna dei doni ai bambini
da parte di Babbo Natale ha fruttato 1.030
euro. Un servizio fatto per scopi benefici.
Decine di famiglie e privati hanno fatto portare
direttamente da Babbo Natale a casa, ai
bimbi, il regalo di Natale. Hanno consegnato i
doni al deposito di Quinto Giovanardi in via
Sant'Antonio 6 a Gatteo. Per ogni regalo che
Babbo Natale ha portato nelle case ai bimbi,
ha ricevuto una offerta libera. I doni sono stati
talmente tanti che quest'anno Quinto
Giovanardi ha dovuto trovare dei collaboratori.
L'INIZIATIVA è stata diretta dalla moglie Anna
Ottaviani. I mille euro, divisi in due parti, sono
stati destinati a due missionari: padre Lorenzo
Buda che lavora in India e suor Carla Raggini
dell'ordine delle Maestre Pie che è stata per
anni in Brasile. Si tratta di due religosi molto
vicini a Quinto Giovanardi, infatti sono nati
pure loro a Gatteo. Quinto Giovanardi e padre
Lorenzo Buda per anni hanno addirittura fatto i
chierichetti insieme nelle parrocchia di Gatteo.
Inoltre Padre Lorenzo e suor Carla erano vicini
di casa in via Roncadello.
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La Voce di Romagna
(ed. Forlì)
Comune di Gatteo
AMARE SORPRESE Scinto si dedicherà agli juniores mentre la Neri ridimensiona il suo
impegno. In ogni caso dovrebbe arrivare l' invito per partecipare al Giro d' Italia.
Un inizio 2015 così così per Belletti: il ds e lo
sponsor 'in fuga'
GATTEO Non comincia benissimo il 2015 di
Manuel Belletti. La Neri sottoli, l' azienda
toscana principale sponsor della sua nuova
squadra ha deciso di ridimensionare il suo
impegno tra i professionisti. In una nota il
patron Giuliano Baronti ha fatto sapere: "Non
vogliamo assolutamente abbandonare i
professionisti, il nome della nostra azienda
rimarrà sulla maglia del team. Vorremmo
semplicemente investire di più nella squadra
che porta il nome dell' amico Franco Ballerini:
sono ragazzi giovani e promettenti". Questa
poco piacevole novità fa il paio con il recente
annuncio fatto dal ds Luca Scinto di "fare un
passo indietro": l' ex gregario di Michele Bartoli
si dedicherà proprio agli juniores del team
Ballerini e resterà fra i pro in posizione
defilata.
Alla base delle recenti decisioni ci sono anche
i casi di positività scoppiati proprio nel team di
Scinto (che, evidentemente, grandi colpe non
ne ha) negli ultimi due anni: Di Luca,
Santambrogio e Rabottini.
La vittoria del campionato italiano a squadre
2014 comunque dovrebbe assicurare la wild
card per il prossimo Giro d' Italia. Per quanto
riguarda Belletti, che ha firmato per due anni
dopo il mancato rinnovo da parte dell' Androni,
invece il morale è alto: il Furetto di Gatteo in questi giorni si sta allenando duramente e con grande
morale in vista del debutto agonistico.
Wiggins lascia Bradley Wiggins lascerà a metà aprile la Sky, la squadra con cui ha vinto il Tour de
France 2012, subito dopo aver disputato la Roubaix. Poi si dedicherà solo ed esclusivamente alla pista
in vista del tentativo del record dell' ora e delle Olimpiadi del 2016.
Molto probabilmente dal 1 maggio 2015 Wiggo vestirà la maglia del Team Wiggins che ha appena
ottenuto la li cenza Continental dall' Uci.
Henderson e Ewan: festa per due Il neozelandese Greg Henderson, portacolori della Lotto­Soudal, ha
vinto la quarta e ultima tappa della Mitchel ton Bay Cycling Classic: sul traguardo di Williamstown ha
battuto nell' ordine Michael Hepburn (Orica­GreenEdge) e Roger Kluge (Iam). L' australiano della Orica­
GreenEdge Caleb Ewan, vincitore delle prime tre tappe, ha conquistato il successo finale nella prova
australiana.
La prima della Bronzini Prima vittoria stagionale per Giorgia Bronzini: la piacentina si è imposta allo
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La Voce di Romagna
(ed. Forlì)
Comune di Gatteo
sprint nella quarta e ultima tappa della Mitchel ton Bay Cycling Classic, disputatasi sulle strade
australiane. L' azzurra ha preceduto nell' ordine Kimberley Wells e Chloe Hosking: quest' ultima,
compagna di squadra della Bronzini nella Wiggle Honda, ha conquistato il successo finale nella corsa
oceanica.
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La Voce di Romagna
(ed. Forlì)
Comune di Gatteo
E' di Gatteo uno degli chef più longevi d' Italia
CLEMENTINA SARTI Ha festeggiato sia il suo compleanno (86 anni) che i suoi 63 anni
trascorsi ai fornelli della cucina dell' Hotel Estense di Gatteo Mare di cui è anche titolare
insieme al figlio e al nipote.
Un traguardo importante quello che ha
raggiunto Clementina Sarti. Un traguardo sia
professionale che personale. Infatti,
Clementina, che insieme a l f i g l i o W a l t e r
Tonielli ed al nipote Riccardo e titolare dell'
Hotel Estense di Gatteo Mare (con mezzo
secolo di attività e uno degli alberghi storici
della nostra Riviera), in questi giorni ha
festeggiato in compagnia dei famigliari, degli
amici e dei clienti presenti ancora in albergo
per le festività di inizio anno, il suo 86°
compleanno. Ma non e solo un dettaglio
anagrafico, perche Clementina Sarti, con 63
anni ininterrotti di atti vità di cuoca, e una degli
chef più longevi d' Italia, con professionalità e il
piglio dell' azdora romagnola, coordina e
gestisce in prima persona la cucina dell' Hotel
Estense, tanti i suoi "piatti forti", tra cui le
lasagne di nonna Clementina, i passatelli
dorati, il coniglio alla cacciatora, le seppie alla
contadina ed il semifreddo croccante.
Dopo le fatiche lavorative del periodo natalizio,
nonna Clementina si godrà un piccolo periodo
di vacanza per ritornare ai fornelli già a partire
dal mese di marzo, per la prossima stagione
estiva.
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La Voce di Romagna
(ed. Forlì)
Comune di Gatteo
In piazza i canti dei Pasquaroli
Oggi, giorno dell' Epifania, si chiudono le
festività natalizie con l' arrivo dei Pasquaroli.
Come tutti gli anni anche Cesenatico ospita i
suonatori e canterini in piazza delle Conserve,
dove il gruppo "Pasquaroli di Villa marina e
Gatteo M a r e " , d a l l e 1 5 , i n t o n e r à i c a n t i
tradizionali della Pasquella, mentre il Comitato
Croce Rossa di Cesenatico curerà la
distribuzione di buon vin brulè e golosa
cioccolata calda.
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Il Resto del Carlino (ed.
Cesena)
Comune di Savignano
PROGETTO DI COMUNE, HERA E CONSORZIO CSR.
Raccolta degli indumenti usati,coinvolte le
cooperative sociali
ABITI smessi, scarpe, borse, maglioni, coperte usati. E'
abitudine ormai consolidata di molti cesenati non gettare
tra i rifiuti comuni tali capi ritenuti non più utili, ma
inserirli nei contenitori presenti a vari angoli di strada e
che fino a pochi giorni fa erano bianchi o gialli e
recavano impressi i loghi delle associazioni beneficiarie.
Ora tali cassonetti' sono ben 101, rispetto ai 75
precedenti e sono stati uniformati nel colore, grigio
scuro, con icone arancioni, di facile comprensione, che
ne indicano la funzione. Forse i più pensavano che ciò
che veniva inserito negli appositi cassonetti andasse
direttamente a destinazione di un tal ente o di un'
associazione di volontariato; in realtà era raccolto da
una ditta specializzata, che rivendeva ad impianti di
recupero, che a loro volta lo sistemavano e rivendevano
come usato o come materiale di recupero. In questa
procedura l' associazione beneficiava di una parte degli
introiti economici derivanti da questa filiera. Di fatto è
quanto succede anche con la nuova procedura
maggiormente controllata, più efficiente e soprattutto in
grado di mantenere le sue caratteristiche di solidarietà. Si tratta di un progetto di Hera, Comune di
Cesena e Csr (Consorzio Sociale Romagnolo cooperativa sociale a responsabilità limitata di Rimini)
che per la raccolta utilizza le cooperative Il Solco di Savignano sul Rubicone e La Formica di Rimini
presso le cui rispettive sedi si trovano gli impianti autorizzati allo stoccaggio sanificazione. Gli indumenti
riutilizzabili sono rimessi sul mercato dell' usato, mentre i tessili in provvisorio. Il rifiuto viene
successivamente trasportato presso impianti finali di trattamento­ cattivo stato vengono trattati in
impianti per il recupero dei tessuti. Il ricavato dalla vendita viene trattenuto dalle coop sociali aderenti al
Consorzio Csr per le proprie attività e parte di esso è girato agli enti no profit individuati dal Comune. In
questo modo il sistema di raccolta rifiuti è a costo zero per i cittadini. Per gestire i cassonetti il
trasportatore si è impegnato a donare alle Onlus cifre più che triplicate rispetto al passato. I cassonetti
di indumenti presenti nelle aree parrocchiali e dei mercatini dell' usato non sono compresi nella gestione
dei rifiuti tessili e sono gestiti in modo diretto. Le associazioni beneficiarie scelte dal Comune sono le
seguenti: Campo Emmaus, che beneficerà del 45% del totale; Croce Rossa Italiana Comitato di Cesena
24%; Unione italiana ciechi e ipovedenti di Forlì Cesena 31% del totale. Raffaella Candoli.
CANDOLI RAFFAELLA
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Il Resto del Carlino (ed.
Cesena)
Comune di Savignano
«Sempre più risse e atti vandalici Va aumentata la
videosorveglianza»
Savignano, i residenti del centro allarmati chiedono più sicurezza
PIÙ SICUREZZA, soprattutto nelle ore
notturne, con più telecamere pubbliche di
videosorveglianza in centro. La richiesta arriva
d a d i v e r s i c i t t a d i n i d i Savignano d o p o
l'ennesima rissa di stranieri a colpi di bottiglie
nel tunnel della Pescheria. La notte scorsa un
gruppo di stranieri ubriachi (secondo alcune
testimonianze) ha iniziato a litigare poi, rotte le
bottiglie di birra che avevano in mano, si sono
picchiati tra loro procurandosi vistose ferite.
Quando sono arrivati i carabinieri, solo
macchie di sangue ma nessuna traccia delle
persone come spesso accade in questi casi.
Quello che è successo è stato raccontato da
due coniugi che erano andati da parenti
residenti poco distanti dalla Pescheria. «Era
da poco passata la mezzanotte dicono e dopo
essere usciti dalla casa dei nostri congiunti
abbiamo portato l'immondizia nei cassonetti.
Abbiamo visto alcuni extracomunitari stranieri
con il volto grondante di sangue, in terra erano
visibili posse di sangue. Savignano continua a
essere un paese poco sicuro e in tanti si
lamentano di questa situazione. Da anni il
Comune promette protezione e l'installazione di telecamere di videosorveglianza ». RESTA il fatto però
che alla sera a Savignano ci sono zone del centro storico che possono diventare pericolose: «Sabato
mattina quando mio figlio Cristian è arrivato alle 5 per aprire il negozio ha trovato bottiglie di vodka e
alcool spaccate in terra, una pozza di sangue, il bidone dei rifiuti ribaltato dice Mario Bonasoro titolare di
uno dei due banchi della pescheria comunale Abbiamo dovuto lavorare un'ora per pulire tutto. E' una
situazione difficile, succede un giorno sì e uno no. Quando non dobbiamo lavare il pavimento pieno di
sangue, dobbiamo ugualmente pulire per tutti gli altri residui che alla notte lascia chi staziona qui. Ci
hanno anche spaccato le vetrate. Così non si lavora più tranquilli». Ultimamente si sono intensificati di
notte i controlli da parte dei carabinieri. I cittadini, soprattutto in inverno con il buio che arriva prima, non
si sentono sicuri. E i motivi sono vari, diversi residenti hanno segnalato numerosi furti in abitazioni,
danni al patrimonio pubblico opera di bande di ragazzini come è accaduto di recente in piazza Giovanni
XXIII dove hanno divelto il marmo delle panchine. Nell'arena Gregorini poi sono stati spaccati una
ventina di faretti, in piazzetta Padre Lello invece rotti telecamere e fari e imbrattatio i muri. I cittadini
fanno segnalazioni, anche in forma anonima, ai vigili, in Comune, soprattutto ai carabinieri chiamati già
diverse volte di notte. Ma nonostante gli sforzi la situazione non cambia.
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Il Resto del Carlino (ed.
Cesena)
Comune di Savignano
Pasquaroli, doni e vin brulè Ecco la mappa delle
feste
Alle 16 in piazza del Popolo il corteo musicale dell' Avis.
SONO numerosissime in città e in tutto il
comprensorio le feste e le manifestazioni
dedicate oggi alla Befana. Associazioni di
volontariato, amministrazioni pubbliche, enti
culturali e di promozione, singoli animatori e
tanti bambini coinvolti nelle più diverse
manifestazioni in programma nel territorio.
Non c' è che l' imbarazzo della scelta. A
Cesena la simpatica vecchietta con corteo di
Pasquaroli è di scena alle 16 in piazza del
Popolo con la festa dell' Avis, mentre alla
Rocca Malatestiana il Mazapegul fada guida ai
bambini alla scoperta della fortezza. Davantio
al Duomo alle 17.30 èinvece in programma il
concerto della Cd vertiamo band' con la
presenza della Befana che si affaccerà alla
finestra. E stasera a Ponte Abbadesse gran
finale del Festival dei Pasquaroli.
ARRIVANO i Pasquaroli anche a Cesenatico
nello scenario di piazza delle Conserve alle
15. La Croce Rossa curerà la distribuzione di
vin brulè e cioccolata calda.
Sempre alle 15 ma in piazza Ciceruacchio la
Parrocchia San Giacomo allestisce la
sacrarappresentazione Arrivano i Re Magi'.
DOPPIO spettacolo per la festa della Befana a Savignano. Alle 16 ottava edizione del Concerto di
Natale' che Simone Antoniacci e la Christmas Band proporranno nella chiesa di Castelvecchio. A
Savignano alle 16 nella sala Allende arriverà la Befana per il pomeriggio dedicato ai più piccoli che
chiude la rassegna degli eventi natalizi 2014­2015. Dopo i racconti dello Zio Natalino di domenica 21
dicembre, cooperativa Koinè e Comune di Savignano proporranno un nuovo spettacolo a ingresso
libero nei locali di corso Vendemini 18, dove Tiziano Paganelli e Alessia Canducci daranno vita a Parole
e note tutte da ridere'.
TRA i presepi di Longiano si festeggia l' Epifania con l' animazione per i più piccoli a cura della Pro
Loco, con una Befana in carne e ossa che arriverà a distribuire doni e dolciumi, in piazza Tre Martiri e
lungo via Borgo Fausto, a cura della Pro Loco. In piazza Tre Martiri alla Casetta di Natale della Pro Loco
i visitatori di Longiano dei Presepi potranno rifocillarsi con cantarelle, castagne e vin brulé. Alla sera,
dalle 21, come ogni anno, il Gruppo dei Pasquaroli di Longiano si esibirà al Teatro Petrella in uno
spettacolo dal vivo con i canti della tradizione natalizia e contadina.
BATTUTE conclusive della rassegna Natale Insieme 2014', promossa dalle associazioni culturali in
collaborazione con l' amministrazione comunale di Gambettola. Oggi come da tradizione, sarà
protagonista la befana: alle 15, presso l' istituto missioni consolata di Via Roma, si terrà la Festa dei
doni per i bambini, organizzata dalla Parrocchia di Gambettola. Alle 15.30, in Piazza Foro Boario,
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Il Resto del Carlino (ed.
Cesena)
Comune di Savignano
davanti al grande presepe meccanico della associazione Folclore, si svolgerà la Rassegna dei
Pasquaroli', con i tradizionali canti e allegorie. All' esterno della capanna funzionerà lo stand per l'
offerta al pubblico di alcuni assaggi gastronomici. L' ingresso ad entrambi gli eventi è gratuito e aperto a
tutti.
Infine la Pro­Loco di Monte Castello di Mercato Saraceno organizza oggi Arriva la Befana' con
esibizioni, giochi e premi in Piazza a Monte Castello per i bambini.
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di Savignano
La protesta di una coppia di sammauresi dopo un incidente domenica pomeriggio a
Cesenatico.
«Incinta, ma 8 ore in pronto soccorso»
Il compagno: «Mi hanno visitato prima a me, arrivato senza ambulanza»
SAN MAURO PASCOLI. Non c' è pace nel
rapporto tra i sammauresi e i pronto soccorso
della zona. Ancora non si è placata la
polemica di un mese fa, quando una ragazzina
12enne con problemi a un dito è stata rifiutata
d a l l ' o s p e d a l e d i Savignano, p e r l e
incomprensioni nate dalla partenza del nuovo
servizio al Santa Colomba e sul quale i sindaci
della zona stanno ancora discutendo con l'
Ausl. Adesso è un altro sammaurese,
consigliere comunale del Movimento 5 stelle, a
gridare alla «malasanità».
«Tutto inizia ­ racconta il sammaurese Flavio
Biancoli ­ con un tamponamento avvenuto
domenica intorno alle 17.30 , dove sono state
coinvolte 4 macchine lungo la statale Adriatica
all' altezza del porto canale di Cesenatico. Ero
fermo con la mia Seat Ibiza a circa 2 metri di
distanza dalla macchina davanti a me quando
all' improvviso un Bmw X5 mi ha tamponato
con una violenza incredibile facendomi andare
a sbattere contro la macchina davanti a me.
Subito ho chiamato il 118 e dopo 11 minuti
sono arrivati sul posto perchè la mia morosa,
Eleonora Santi, che è incinta ed era seduta sul
sedile del passeggero, aveva avvertito dolori».
I problemi sembrano essere sopraggiunti
dopo: «Eleonora ­ continua il racconto di Bian
coli ­ arriva al pronto soccorso alle 18.15 e viene tenuta lì su un lettino con dolori fortissimi alla schiena,
al collo e in pensiero per il bambino fino alle 23.50 senza nemmeno misurarle la pressione o farle un'
ecografia. Più volte sono stati informati i medici che non stava bene, ma mai nessuno è venuto a
vedere». Alla fine è stata «dimessa all' 1.44 , con collare e prognosi di 7 giorni».
Ma il problema non sarebbe questo: «Io sono arrivato all' ospedale alle 19.47 ­ aggiunge Biancoli ­
dicendo di avvertite dolori alla schiena e la cosa incredibile è che mi hanno visitato alle 23.29.
Dimesso alle 23.33 per trauma e contrattura, con antidolorifici e prognosi di 6 giorni. Cioè' io sono
arrivato al pronto soccorso senza ambulanza un' ora e mezza dopo la mia morosa incinta che era
arrivata in ambulanza e mi hanno visitato prima a me». E invoca provvedimenti ai responsabili del
servizio.
La presa di posizione è stata postata anche su Facebook e si è scatenato un intenso dibattito, con tante
critiche all' Ausl. Ieri sera si contavano 38 "mi piace" e 70 commenti. La stessa Eleonora Santi lamenta:
«5 ore su una barella e ho fatto chiamare un infermiera e non è venuto nessuno». E si parla della
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possibilità di denunce.
Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di Savignano
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di Savignano
IN BREVE
Spettacolo bambini Oggi alle 16 in Sala
Allende Tiziano Paganelli e Alessia Canducci
con Parole e note tutte da ridere. S AV I G N A
N O Concerto Oggi alle 16 alla chiesa di
Castelvecchio Concerto di Natale di Simone
Antoniacci e Christmas Band.
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di Savignano
LA MORTE DI DANIELE: ROMAGNA IN LUTTO.
Ciao Pino, artista vero, innamorato della gente
Più che un mito, Pino Daniele era e resterà un
fiore di musicalità vivente, capace di unire con
la sua chitarra il popolo italiano, mediterraneo,
sotto le stesse corde. Ora che a 59 anni ha
dovuto distaccarsi dalla sua compagna di vita,
melodiosa come cetra apollinea, melanconica
come nero blues, non si contengono i ricordi di
chi ha vissuto quel sound unico nei concerti
tenuti anche in Emilia Romagna. Fra gli ultimi
quello in piazza grande a Bologna dove nel
2013 omaggiò, ironia della sorte, compleanno
e anniversario della morte di Lucio Dalla,
improvvisa come la sua.
Sebbene non suonò direttamente con
formazioni romagnole, incrociò nella vita
artistica collaborazioni legate a questa terra,
come ricorda Alberto Antolini, promotore di
concerti jazz: «Dal faentino Pippo Guarnera da
giovane nel gruppo Napoli Centrale dove Pino
suonava, a Vince Vallicelli batterista blues che
suonò con Elio D' Anna sassofonista dei
napoletani Osanna, i suoni partenopei si
incrociavano con quelli della Romagna nel
comune verbo della musica. Patrizio Fariselli
suonò con il sax napoletano Larry Nocella che
entrò negli Area dopo la morte di Demetrio
Stratos e suonò nei dischi di Pino Daniele».
Pier Foschi batterista di Cesenatico fu con
Pino nel 1994, nel tour a tre con Jovanotti e Ramazzotti: «Mi sorprese la sua grande umanità e
pacatezza d' animo. Se c' era qualche screzio era Pino a pacificare tutti, parlava con tranquillità, portava
serenità».
Ai fan di questa terra resta la memoria di svariati concerti: Daniele Gualdi presidente di Ert lo ricorda a
un Festival dell' Unità cesenate negli anni 70. A Cesena inaugurò la stagione di spettacoli del Cari sport
nel 1986 come rammenta il custode Alberto Severi: «Già allora non vedeva bene; mi restò impresso il
suo enorme orologio da polso, grande quanto una sveglia. Altrettanto rammento la sua meticolosa
preparazione, con due accordatori per le diverse chitarre, senza lasciare nulla al caso». Il caso ha
voluto che così come il primo, anche l' ultimo concerto cesenate di Pino segnò un' inaugurazione: quella
del tour "La grande madre", unica data romagnola. Fu nel marzo 2012 al teatro Bonci (il Carisport era
inagibile dopo il nevone). Pi no non amava parlare; nel 2004 al Carisport nello sperimentale "Pino
Daniele Project, Passi d' autore" l' unico commento significativo fu per "Medina": «È un brano contro la
guerra e ogni forma di intolleranza. Ho sempre scritto ciò che pensavo anche se oggi sono più confuso.
Ci vogliono distruggere il cervello ma io continuo a scrivere cose che fanno pensare».
Nel 2009 invece sempre al Cari sport per "Electric jam europea n tour" era un' altra persona. Confidò al
Corriere: «Credo che questo tour mi stia portando alla gente, ed è ciò che mi interessa. Il contatto con
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di Savignano
gli altri mi appartiene; io sono così, cerco di dare, la mia scuola è stata quella di dare agli altri».
Dei fan e della gente di qua aggiunse: «I romagnoli li sento molto vicini, la vostra terra sa produrre
valenti musici sti». Fu a "Imola in musica" nel 2009, suonò a Cattolica; Bennato ieri in radio ha ricordato
di averlo incontrato in Romagna, al Paradiso di Rimini, già negli anni 70. Il promoter Libero Cola lo
seguiva da fan: «Ricordo un concerto memorabile al Pavaglione di Lugo, suonava con Wayne Shorter,
Tony Esposito. In seguito lo portai allo stadio Romeo Neri di Rimini, al Palafiera di Forlì, a Bologna. Mi
sorprendeva come a fronte di una salute fisica non ottimale, possedeva una energia musicale
incredibile, da gran trascinatore». Willi Sintucci di Pulp, promoter dei concerti cesenati aggiunge di aver
organizzato «anche un concerto in piazza a Savignano; davvero una fortuna lavorare con artisti di
questo calibro».
Il funerale di Pino Daniele è mercoledì 7 a Roma, Santuario del Divino Amore, ore 12.
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Il Resto del Carlino (ed.
Cesena)
Comune di San Mauro
[BLU]VALLE DEL RUBICONE.
SAN MAURO, IN ARRIVO AREA SGAMBATURA
CANI
Savignano, i residenti del centro allarmati chiedono più sicurezza.
CONSEGNATI i lavori per la realizzazione di una nuova
area di sgambamento cani a San Mauro Pascoli. Dopo
San Mauro Mare anche nel capoluogo sarà presto attiva
un' area per gli amici a quattro zampe in fase di
realizzazione nel parco di via Botticelli, situato dietro l'
ufficio postale.
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Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di San Mauro
La protesta di una coppia di sammauresi dopo un incidente domenica pomeriggio a
Cesenatico.
«Incinta, ma 8 ore in pronto soccorso»
Il compagno: «Mi hanno visitato prima a me, arrivato senza ambulanza»
SAN MAURO PASCOLI. Non c' è pace nel
rapporto tra i sammauresi e i pronto soccorso
della zona. Ancora non si è placata la
polemica di un mese fa, quando una ragazzina
12enne con problemi a un dito è stata rifiutata
dall' ospedale di Savignano, per le
incomprensioni nate dalla partenza del nuovo
servizio al Santa Colomba e sul quale i sindaci
della zona stanno ancora discutendo con l'
A u s l . A d e s s o è u n a l t r o sammaurese,
consigliere comunale del Movimento 5 stelle, a
gridare alla «malasanità».
«Tutto inizia ­ racconta il sammaurese Flavio
Biancoli ­ con un tamponamento avvenuto
domenica intorno alle 17.30 , dove sono state
coinvolte 4 macchine lungo la statale Adriatica
all' altezza del porto canale di Cesenatico. Ero
fermo con la mia Seat Ibiza a circa 2 metri di
distanza dalla macchina davanti a me quando
all' improvviso un Bmw X5 mi ha tamponato
con una violenza incredibile facendomi andare
a sbattere contro la macchina davanti a me.
Subito ho chiamato il 118 e dopo 11 minuti
sono arrivati sul posto perchè la mia morosa,
Eleonora Santi, che è incinta ed era seduta sul
sedile del passeggero, aveva avvertito dolori».
I problemi sembrano essere sopraggiunti
dopo: «Eleonora ­ continua il racconto di Bian
coli ­ arriva al pronto soccorso alle 18.15 e viene tenuta lì su un lettino con dolori fortissimi alla schiena,
al collo e in pensiero per il bambino fino alle 23.50 senza nemmeno misurarle la pressione o farle un'
ecografia. Più volte sono stati informati i medici che non stava bene, ma mai nessuno è venuto a
vedere». Alla fine è stata «dimessa all' 1.44 , con collare e prognosi di 7 giorni».
Ma il problema non sarebbe questo: «Io sono arrivato all' ospedale alle 19.47 ­ aggiunge Biancoli ­
dicendo di avvertite dolori alla schiena e la cosa incredibile è che mi hanno visitato alle 23.29.
Dimesso alle 23.33 per trauma e contrattura, con antidolorifici e prognosi di 6 giorni. Cioè' io sono
arrivato al pronto soccorso senza ambulanza un' ora e mezza dopo la mia morosa incinta che era
arrivata in ambulanza e mi hanno visitato prima a me». E invoca provvedimenti ai responsabili del
servizio.
La presa di posizione è stata postata anche su Facebook e si è scatenato un intenso dibattito, con tante
critiche all' Ausl. Ieri sera si contavano 38 "mi piace" e 70 commenti. La stessa Eleonora Santi lamenta:
«5 ore su una barella e ho fatto chiamare un infermiera e non è venuto nessuno». E si parla della
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possibilità di denunce.
Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di San Mauro
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6 gennaio 2015
Pagina 17
Corriere di Romagna
(ed. Forlì­Cesena)
Comune di San Mauro
SAN MAURO PASCOLI Befana alla Torre
Oggi alle 14.30 la befana alla Torre con doni e
dolciumi e spettacolo dell'as ­ sociazione
Torre.
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6 gennaio 2015
Pagina 32
La Voce di Romagna
(ed. Forlì)
Comune di San Mauro
SAN MAURO MARE.
Il thé della poesia Caterina Tisselli ha letto alcuni
bravi d' augurio per il 2015
Si è svolto con successo l' incontro del "thè della poesia"
presso l' Hotel Majestic di San Mauro Mare. La poetessa
sammaurese Caterina Tisselli ha presentato a un
gruppo di turisti provenienti da Livorno e alloggiati al
Majestic gestito dalla Famiglia Scardovi per trascorrere
il Veglione del Capodanno alcune sue poesie tratte dalla
sua recente raccolta poetica "Una Luce Lontana" (Il
Ponte Vecchio). Al pomeriggio è intervenuto il Prof.
Maurizio Bellavista di Rimini studioso del Parco
Letterario Pascoliano, lo scrittore astronomo Luigi
Borghi di Modena; il poeta Primo Alessandri d i San
Mauro Pascoli e Alfonso Balbiani di Milano. L' incontro
poetico è proseguito anche dopo i festeggiamenti di rito
della mezzanotte con un saluto augurale del Prof.
Maurizio Bellavista e una breve lettura di un paio di
poesie dedicate all' Anno Nuovo 2015, in particolare del
testo intitolato "Per un mondo di pace".
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6 gennaio 2015
Pagina 9
Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
Lo scontro sul fisco.
A rischio l' imposta unica sulle imprese
Meno di tre mesi per attuare le misure ­ Strada in salita per l' Iri e la riforma del
contenzioso.
Il rischio già c' era. Ora, con il caso della soglia del 3%
per la non punibilità dei reati tributari, diventa ancora più
concreto, anche se l' intenzione del Governo di andare
avanti sull' attuazione lascia qualche margine in più di
ottimismo. Alla delega fiscale mancano solo 80 giorni
per essere completamente attuata e il trend attuale non
lascia molti margini di ottimismo. Appena due decreti
delegati pubblicati sulla «Gazzetta Ufficiale», quello
sulle commissioni censuarie di cui si è persa traccia
dopo l' approvazione definitiva in Consiglio dei ministri,
un po' di misure inserite in altri veicoli normativi (come
la legge di stabilità) . I l bilancio è magro. Appena il
15,5% dei principi della delega (legge 23/2014) risulta
per ora attuato con un leggerissimo passo avanti
rispetto al precedente monitoraggio (si veda «Il Sole 24
Ore» di lunedì 15 dicembre) dovuto essenzialmente all'
entrata in vigore del Dlgs relativo alla riforma delle
accise sui tabacchi. Un ritardo che pesa come un
macigno soprattutto perché la scadenza fissata dalla
legge per chiudere l' attuazione è il prossimo 27 marzo.
E allo stato attuale è difficile (anche se non impossibile)
immaginare una brusca accelerazione.
Uno sprint che sarebbe necessario, per esempio, per realizzare l' imposta unica sul reddito dell'
imprenditore (l' Iri) e la revisione del contezioso tributario con la possibilità, tra l' altro, di devolvere al
giudice monocratico le liti di minor valore.
I punti fermi Per ora gli unici due provvedimenti entrati in vigore sono quello sulle semplificazioni fiscali
(Dlgs 175/2014) e quello sulla tassazione dei tabacchi (Dlgs 188/2014) che punta a risolvere alcune
contestazioni in sede comunitaria e a garantire un maggior gettito. All' interno delle semplificazioni c' è
tutto il corposo capitolo sulla dichiarazione precompilata che, secondo le intenzioni comunicate dal
Governo, è destinata a cambiare il rapporto tra fisco e contribuenti ("almeno" per quei 20 milioni di
italiani che la riceveranno entro il prossimo 15 aprile). Nel primo caso ­ e anche questo è un aspetto che
deve far riflettere ­ sono stati necessari quasi sei mesi dal primo via libera in Consiglio dei ministri
(avvenuto il 20 giugno) e la data di efficacia delle misure (13 dicembre). Questo perché è la stessa
delega a prevedere una serie di paletti che prevedono un parere parlamentare delle commissioni
competenti entro i 30 giorni della trasmissione del decreto e un eventuale secondo parere qualora il
Governo decida di non conformarsi alle indicazioni arrivate dalle Camere. Una considerazione che
peserà e non poco anche sull' iter dei prossimi provvedimenti. Certo, a meno che non si scelga la
strada di posticipare il termine ultimo o di chiarire che la scadenza non riguarda l' adozione definitiva,
una tempistica simile rischia di sacrificare molti dei principi della delega.
Il regime agevolato Tanto più in quelle circostanze in cui parte dell' attuazione è avvenuta attraverso altri
provvedimenti. Il caso più emblematico è rappresentato dalla modifica del regime dei minimi. La strada
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6 gennaio 2015
Pagina 9
Il Sole 24 Ore
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Pubblica Amministrazione
scelta è stata l' aumento della tassazione (dal 5% al 15%), l' individuazione di soglie di ricavi e
compensi variabili e la determinazione del reddito su base forfettaria. Un' operazione realizzata con l'
ultima legge di stabilità ma che potrebbe far restare lettera morta la previsione di introdurre l' imposta
sul reddito imprenditoriale (Iri) a cui sono assoggettati, oltre ai redditi delle società su cui oggi si paga l'
Ires, tutti i redditi d' impresa, compresi quelli prodotti da società di persone. Il tutto con un' aliquota da
allineare all' Ires (ora al 27,5%). Una semplificazione che, però, necessita di coperture e che, per
questo, è ancora più difficile da attuare. Mentre altre semplificazioni sul reddito d' impresa sono a costi
zero o comunque ridotti e potrebbero portare a un quadro più certo nelle operazioni con l' estero
(soprattutto per quanto riguarda la deduzione dei costi black list e l' adozione di parametri "inattaccabili"
sui pezzi di trasferimento). Un discorso per alcuni aspetti simili vale per le norme sulla tassazione dei
giochi introdotte nell' ex Finanziaria mentre la delega aveva un obiettivo di più ampio respiro con l'
introduzione di un Codice con tutte le disposizioni in materia.
Le riforme da avviare Così come rischia di essere poco il tempo a disposizione per la riforma del
contenzioso e della riscossione locale. Sul primo versante, oltre al giudice monocratico per le liti di
modesto valore, l' obiettivo della legge è potenziare le forme di deflazione delle controversie anche
attraverso la conciliazione. Mentre, sul secondo fronte, la prospettiva doveva essere il riordino della
riscossione delle entrate degli enti locali nel rispetto della loro autonomia.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Giovanni Parente Lo stato di attuazione dei principi della delega
fiscale (legge 23/2014)
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6 gennaio 2015
Pagina 10
Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
La lunga crisi.
Entrate tributarie in leggero calo
Nei primi 11 mesi del 2014 gli incassi del Fisco a ­0,4% ­ In aumento invece l' Iva: +1,8%
ROMA Entrate tributarie a quota 354,3 miliardi nei primi
undici mesi del 2014, in leggera flessione dello 0,4%
rispetto allo stesso periodo del 2013. Ora si attende il
dato definito per l' intero 2014, che per effetto del gettito
che affluisce in dicembre è normalmente propizio per l'
erario. Si tratta delle entrate contabilizzate secondo il
criterio della competenza economica, mentre i flussi di
cassa sono già incorporati nel dato relativo al
fabbisogno del settore statale, comunicato dal Mef il 2
gennaio (76,8 miliardi, con un miglioramento di 3,5
miliardi rispetto al 2013). Stando alla Nota di
aggiornamento del Def, che risale allo scorso settembre,
il totale delle entrate tributarie a legislazione vigente è
previsto attestarsi a quota 487,5 miliardi, con l'
indebitamento netto (del quadro programmatico) al 3%
del Pil.
Nel dettaglio, le imposte dirette registrano nel periodo
gennaio­novembre un gettito pari a 185,3 miliardi, in
diminuzione del 2,5% (­4.8 miliardi), con l' Irpef che
presenta una variazione negativa dell' 1,2% (­1,6
miliardi). Risultato ­ fa sapere il ministero dell' Economia
­ che riflette gli andamenti delle ritenute sui redditi dei
dipendenti del settore privato (­0,6%), delle ritenute sui redditi dei dipendenti del settore pubblico (­
1,6%), dei lavoratori autonomi (­1,8%) e dei versamenti in autoliquidazione (­1,7%).
Per quel che riguarda l' Ires, nonostante il recupero di novembre, si il calo complessivo dell' 11,8% ( ­
2,6 miliardi) che per il Mef è essenzialmente riconducibile ai minori versamenti a saldo 2013 e in
acconto 2014, effettuati nel giugno scorso da banche e assicurazioni.
Minor gettito che segue l' incremento al 130% dell' acconto versato nel novembre 2013.
In un quadro che presenta dunque una sostanziale invarianza degli incassi tributari sul fronte dell'
imposizione diretta, si registra il discreto andamento delle imposte indirette, con un gettito complessivo
pari a 168,9 miliardi. In percentuale, l' incremento è del 2,1% (+3,5 miliardi di euro), con gli incassi dell'
Iva che crescono dell' 1,8% (+1,7 miliardi). In particolare, l' imposizione sugli scambi interni registra un
andamento positivo del 2,4% (+1,9 miliardi), mentre si riduce del 2,1% l' introito della componente Iva
sulle importazioni da paesi extra­Ue, rispetto all' analogo periodo del 2013.
Il consueto bollettino predisposto dal Dipartimento delle Finanze rende noto che le entrate che a vario
titolo riguardano l' attività di accertamento e controllo antievasione si confermano in crescita,
attestandosi a 7,4 miliardi (+15,4%).
Positivo il gettito delle imposte il cui andamento non è direttamente legato alla congiuntura economica
(+0,2%): le entrate relative ai giochi (che includono varie imposte classificate come entrate erariali sia
dirette che indirette) sono risultate pari a 10,5 miliardi (­0,1%). Considerando solo le imposte indirette, il
gettito delle attività da gioco (lotto, lotterie e delle altre attività di gioco) è di 10,2 miliardi (­0,1%).
© RIPRODUZIONE RISERVATA Dino Pesole LE ENTRATE TRIBUTARIE Dati mensili in milioni di euro
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6 gennaio 2015
Pagina 10
Il Sole 24 Ore
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Pubblica Amministrazione
COMPOSIZIONE PERCENTUALE DELLE ENTRATE TRIBUTARIE Confronto tra il periodo gennaio­
novembre 2013 (grafico a sinistra) e 2014 (grafico a destra)
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6 gennaio 2015
Pagina 13
Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
Solo paura.
Terremoto senza danni in Emilia Romagna
MODENA Un' altra scossa di terremoto nell'
area dell' Emilia e della Lombardia colpita dal
disastroso sisma del maggio del 2012: ma
questa volta, fortunatamente di modesta entità,
non ha provocato danni.
La terra ha tremato ieri mattina poco dopo le
n o v e n e l l a z o n a d e l l a pianura P a d a n a
compresa tra Finale Emilia, nel Modenese, e
Sermide, in provincia di Mantova.
La scossa di magnitudo 2.7 è stata registrata
nel distretto sismico dall' Ingv, Istituto
nazionale di geofisica e vulcanologia, ad una
profondità di 2,7 chilometri. Nella stessa zona
la terra aveva già tremato la mattina di
Capodanno, con una scossa di magnitudo 2.5.
«Un evento al di sotto della soglia di danno ­
spiega il direttore della Protezione civile dell'
Emilia Romagna, Maurizio Mainetti ­ e per il
quale non abbiamo ricevuto segnalazioni dai
c i t t a d i n i o d a g l i enti locali. I l l i v e l l o d i
magnitudo non è stato tale da destare grande
allarme, anche se è stato chiaramente
avvertito dalla popolazione. Parliamo di un'
area, quella della dorsale padana, che genera
eventi sismici con una certa frequenza».
Finale Emilia, a nord di Modena, vicino al
confine con la Lombardia, è uno dei comuni del cratere maggiormente colpiti dal terremoto che oltre
due anni fa, oltre ad aver provocato 17 morti, ha messo in ginocchio una parte consistente delle
province di Modena e Ferrara e che ha arrecato gravi danni anche nel Bolognese, non solo alle
abitazioni ma anche al sistema produttivo.
Definito il primo terremoto industriale nella storia del Paese, per le sole imprese ha comportato un costo
di oltre 5 miliardi, tra crolli di capannoni e magazzini, danni a macchinari e perdita di introiti.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Natascia Ronchetti.
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6 gennaio 2015
Pagina 17
Il Sole 24 Ore
Pubblica Amministrazione
Il ddl Madia al Senato. Giovedì riprende l' esame in commissione, presentati mille
emendamenti.
Riforma Pa, il governo accelera sui licenziamenti
disciplinari
roma Il governo ha annunciato di voler
accelerare sulla riorganizzazione della
pubblica amministrazione, contenuta nel Ddl
Madia che giovedì pomeriggio sarà all' esame
della commissione Affari costituzionali del
Senato.
Nelle intenzioni del presidente del consiglio,
Matteo Renzi, questo provvedimento sarà un
nuovo Jobs act del lavoro pubblico, e servirà
ad evitare il ripetersi di episodi come quello
accaduto a Roma, con l' assenza in massa dei
vigili in turno la notte di capodanno.
Sul disegno di legge che prende il nome dal
ministro della Pa, e contiene
complessivamente 11 deleghe al governo,
sono stati presentati circa mille emendamenti
in commissione Affari costituzionali che ha
avviato l' esame a ottobre. «Considero
realistica la deadline indicata dal premier
Renzi ­ afferma il relatore Giorgio Pagliari (Pd)
­ ovvero l' approvazione del disegno di legge
entro febbraio o marzo da parte del Senato. In
commissione siamo già in avanti con l'
istruttoria sugli emendamenti, attendiamo i
pareri della commissione Bilancio». Nelle
prossime settimane bisognerà comunque fare
i conti con il calendario dei lavori del Senato, che ha all' ordine del giorno le riforme istituzionali e l'
elezione del presidente della Repubblica, che avrà l' effetto di rallentare i lavori della commissione.
Gli articoli del Ddl Madia che impattano in modo specifico sul lavoro nel pubblico impiego sono il 12 e il
13 ­contengono i criteri ai quali dovrà ispirarsi il governo nell' esercizio della delega ­ la loro attuazione
sarà preceduta dal varo dei Dlgs di riforma della dirigenza pubblica e di valutazione dei rendimenti dei
pubblici uffici. Nei giorni scorsi Scelta civica ha chiesto la riapertura dei termini per gli emendamenti,
per poter presentare delle proposte sul tema specifico dei licenziamenti. Il governo ha annunciato un
emendamento per ridefinire complessivamente il sistema di sanzioni disciplinari nel pubblico,
potenziando le norme previste dalla legge Brunetta (Dlgs 150 del 2009) per favorirne l' applicazione,
intervenendo anche sui controlli dei certificati medici. Tra le novità, anche nel pubblico sarà affidato all'
Inps il controllo dei certificati, oggi competenza delle Asl. L' Inps controlla i certificati di tutto il lavoro
privato con un costo di 25 milioni a fronte dei 70 milioni delle Asl che in termini numerici si occupano dei
controlli a meno della metà della platea, i 3,2 milioni di lavoratori pubblici. Il governo è convinto in
questo modo di poter risparmiare sui costi e di ottenere nel contempo una qualità del servizio migliore
affidandosi al sistema di verifiche mirate da parte dei medici utilizzato dall' Inps. «Vicende che si
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Il Sole 24 Ore
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ripetono costantemente in determinate occasioni ­ afferma Pagliari ­ come le assenze di massa
attraverso la presentazione di certificati medici, evidenziano la necessità di intervenire. Occorre
individuare un meccanismo di responsabilizzazione dei medici con l' obbligo di rifare la diagnosi, e di
risponderne. La visita fiscale non può essere solo un proforma».
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Il Sole 24 Ore
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Il caso Roma. I?controlli riguarderanno in tutto 767 agenti fuori servizio a Capodanno per
malattia, assistenza a familiari o donazione di sangue.
Vigili assenti, 30 rischiano il posto
Al via i primi procedimenti disciplinari, gli ispettori della Madia ieri in Campidoglio.
ROMA L' inchiesta amministrativa promossa
dalla Polizia locale ha individuato un primo
gruppo di 30 vigili assenti dal servizio nella
notte di capodanno: rischiano una sanzione
che va dalla sospensione di 11 giorni fino al
licenziamento. Il Campidoglio spiega che si
tratta dei casi che «sono apparsi più chiari e
più gravi», ai quali è stato contestato l' articolo
55­bis del decreto Brunetta che sottolinea la
particolare gravità della mancanza disciplinare
rispetto ai contratti di categoria prevedendo
sanzioni che possono portare al licenziamento.
La commissione disciplinare di Roma Capitale
nei prossimi giorni, dopo aver informato gli
interessati, passerà alle contestazioni dei
comportamenti. Il lavoro di verifica prosegue e
ieri due ispettori del ministero della Pubblica
amministrazione s i s o n o i n c o n t r a t i c o n i l
comandante Raffaele Clemente e con il
gruppo diretto dalla vice comandante Raffaella
Modafferi che sta svolgendo l' indagine
amministrativa interna, per acquisire alcuni
documenti: sotto la lente, anzitutto, i 44 casi di
vigili che non hanno presentato alcuna
giustificazione fondata per l' assenza dal
lavoro. Ma queste assenze ingiustificate non
rappresentano l' unica anomalia della notte di capodanno. Dal Campidoglio hanno fatto un raffronto con
i numeri degli anni scorsi: nel 2012 gli assenti per malattia nell' intera giornata del 31 dicembre sono
stati 132, nel 2013 sono stati 135, contro i 571 vigili dello scorso 31 dicembre che si sono dati malati
solo nei turni legati al concerto e alle feste di Capodanno. Nel complesso gli assenti sono stati 767,
perché oltre ai 571 in malattia ci sono stati 81 assenti per la legge 104(assistenza a familiari disabili), 63
perché hanno donato sangue proprio quel giorno e 52 per altri motivi (congedi parentali ecc). Su tutte
queste posizioni dovrà fare chiarezza anche l' inchiesta ministeriale che proseguirà in parallelo a quella
interna. C' è poi un possibile risvolto penale della vicenda.
Venerdì Clemente ha incontrato il procuratore aggiunto, Maria Monteleone, che attende un' informativa
sull' esito dell' indagine interna dei vigili per valutare se aprire un fascicolo.
A difesa dei vigili si è schierato Beppe Grillo: «L' accanimento mediatico contro i vigili di Roma da parte
del governo e dei giornali al suo servizio ha due obbiettivi precisi ­ scrive nel suo blog ­. Distogliere l'
attenzione dell' opinione pubblica dalla vicenda di mafia capitale collusa con i politici del Comune (a
proposito Marino e Poletti quando vi dimettete?
) Criminalizzare una categoria sul piano mediatico per agire con misure più restrittive nei confronti di
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Il Sole 24 Ore
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una parte del pubblico impiego». Per il Pd «Grillo difende l' indifendibile e ha perso la bussola».
Intanto la Commissione di garanzia ha avviato quattro procedure sui picchi di assenze registrate nella
notte di Capodanno, che riguardano i vigili e i macchinisti della metro di Roma, gli autoferrotranvieri di
Bari e gli addetti alla raccolta rifiuti di Napoli.
Se dovesse emergere una responsabilità collettiva, la sanzione a carico del sindacato oscilla da 2.500 a
100mila euro, se invece venisse ravvisata una responsabilità individuale di singoli lavoratori, spetterà al
datore di lavoro comminare le sanzioni (la sospensione dal lavoro per un certo numero di giorni, la
censura). Nel caso specifico dei vigili di Roma, i Garanti vogliono verificare se vi sia la regia nascosta di
qualche sindacato, tenendo conto che per la notte del 31 dicembre era stata convocata un' assemblea
di sei ore , annullata dopo l' intervento della stessa commissione. L' attenzione è rivolta a domenica
prossima, quando a Roma si disputerà il derby Roma­Lazio: la Commissione di garanzia ha allertato la
Prefettura segnalando il rischio che i vigili urbani possano organizzare un' assemblea (non uno sciopero
poiché servono 10 giorni di preavviso).
© RIPRODUZIONE RISERVATA Giorgio Pogliotti.
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La scrivania mai usata dal ministro Sella
La biblioteca La biblioteca Inglese. Gianni
Letta non sa l' inglese.
Mef. Il Palazzo del ministero dell' Economia e
delle Finanze, voluto ostinatamente da
Quintino Sella in via XX Settembre, lungo la
strada che unisce il Quirinale a Porta Pia, 300
metri di lunghezza, 120 di larghezza, due ettari
di corridoi, 1200 uffici e altre 800 stanze per
servizi d i v a r i a n a t u r a . I l s i m b o l o : u n a
massiccia scrivania che gli ebanisti biellesi
regalarono al ministro e concittadino Quintino
Sella, alla quale non ebbe il tempo di sedersi.
Spesa . La spesa la autorizzano ma non la
decidono i burocrati del Mef. La decidono
governo, Parlamento, Regioni, Province,
Comuni, Asl, Comunità montane, eccetera. Le
stazioni appaltanti pare siano oltre 37mila,
ciascuna con più centri di spesa.
Gestione. «Al Mef spetterebbe il compito di
gestire questa spesa. Di gestirla da due punti
di vista: quello quantitativo e quello qualitativo.
Formalmente i controlli sono ferrei:
Ragioneria, Ufficio centrale di bilancio, Corte
dei Conti. Nella sostanza lo Stato centrale non
sa esattamente quanto il resto della pubblica
amministrazione spenda e per cosa, se i beni
e servizi forniti erano necessari e se lo erano in quella quantità e in quella qualità».
Informatica. Non esiste un sistema informatico unico che, come per le entrate, consenta di sapere
quanto sia stato speso (o quanto sia stato acquistato anche se non ancora pagato), da chi e perché.
Palazzo Chigi. La presidenza del Consiglio si allarga per 15 edifici, tra proprietà e affitto, nei quali
lavorano 4.200 dipendenti organizzati in una girandola di uffici, dipartimenti, strutture, unità,
commissioni. Non è chiara la distinzione degli uni dagli altri ma si sa che gli uffici sono 21, i dipartimenti
16, le strutture di missione 6, le unità due e le commissoni una. 21 poi tra enti, associazioni, fondazioni,
spa, agenzie e organismi nei quali la presidenza del Consiglio allunga i suoi tentacoli. A guidare la
macchina oltre 300 dirigenti (uno per ogni 14 dipendenti).
Tutti numeri multipli rispetto a Casa Bianca, Downing Street, Eliseo, ecc.
Ragioneria. Il Parlamento non può varare una legge per la quale non sia stata individuata un' adeguata
copertura e che a sua volta non sia stata verificata e bollinata dalla Ragioneria generale dello Stato
(«che è il settore più chiuso e autoreferenziale dell' intero ministero dell' Economia e delle Finanze»).
Numeri. La base del potere della Ragioneria generale e dei suoi uomini: il monopolio dei numeri. La
litania che si sente in tutti i ministeri: «Solo la Ragioneria ha i suoi numeri, e non li dice a nessuno».
Tremonti Giulio. Tremonti, quando era ministro dell' Economia: «Siete tutti ministri senza portafoglio».
Regolamenti. Le leggi hanno bisogno di ulteriori norme per diventare operative. Si chiamano
regolamenti attuativi. Il decreto Salva­Italia ne prevedeva 84, il Cresci­Italia 60, il Semplifica­Italia 51,
112 la Spending Review, 84 lo Sviluppo, 83 la legge di stabilità. Il governo Monti ha passato i primi otto
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Il Sole 24 Ore
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mesi a emanare i regolamenti di attuazione delle leggi varate dal governo Berlusconi. Più o meno la
stessa cosa per il governo Letta con quelli di Monti. Renzi ha cominciato avendo alle spalle 470
regolamenti da emanare prima ancora di aver varato una sola legge scritta dal suo governo.
Pil . «Se si abolissero i Tar e il Consiglio di Stato, il Pil assumerebbe subito un cospicuo segno
positivo» (Romano Prodi ricordando un dialogo con un investitore).
Notizie tratte da: Roberto Mania e Marco Panara, Nomenklatura, Laterza, Roma­Bari. Pagine 164, 15,00 .
© RIPRODUZIONE RISERVATA di GIORGIO DELL' ARTIdi GIORGIO DELL' ARTI.
GIANNI LETTA
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IL CROLLO DEL VIADOTTO IN SICILIA.
Riforma degli appalti per maggior efficienza
Piove sul bagnato e il sistema dei lavori
pubblici, già sotto i riflettori per i numerosi e
gravissimi casi di corruzione, subisce un
nuovo, durissimo colpo con il viadotto Anas in
Sicilia inaugurato il 23 dicembre (in anticipo
sui tempi) e bloccato dopo dieci giorni per un
crollo interno.
Il settore potrà recuperare efficienza e
credibilità solo con una riforma radicale del
codice d e g l i appalti n e l s e n s o d e l l a
semplificazione, d e l l a t r a s p a r e n z a , d e l l a
tecnologia e della certezza delle
responsabilità. Il governo l' ha promessa ma,
dopo averla approvata ad agosto, l' ha inviata
solo a dicembre al Senato (dove ancora non è
stato individuato il relatore). In attesa della
riforma, ci si augura che la vicenda siciliana
sia gestita in modo esemplare: che siano
accertate rapidamente le responsabilità e
vengano chiamati a rispondere i colpevoli,
ripristinando rapidamente una situazione di
sicurezza e agibilità.
Un segnale arriva dalla principale impresa
coinvolta, la cooperativa Cmc, che ­ nel
servizio riportato a pagina 13 ­ si dice pronta a
svolgere il lavoro in due mesi qualora siano
accertate le responsabilità delle imprese. C' è da aspettarsi che agli annunci, da tutte le parti, seguano i
fatti e per una volta si lascino da parte le carte bollate per favorire il risultato che si deve ai cittadini.
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Rischio «Grexit»
La flessibilità del Patto di stabilità
Vanno esclusi gli investimenti del piano Juncker dal computo del deficit.
Allora, ci risiamo? A cinque anni dall' inizio della crisi
della zona euro, innescata dai timori sulla Grecia, si
riguarda con preoccupazione verso Atene e le elezioni
del 25 gennaio. I timori paventati da molti sono gli stessi
di allora: Grexit, ripudio del debito, contagio ad altri
Paesi periferici ­ lo scenario, insomma, che ha
tormentato i mercati sino al "whatever it takes" di Mario
Draghi del luglio 2012. I mercati continuano a credere a
questo impegno del presidente della Bce, mettendo
sotto pressione solamente i titoli di stato greci, mentre i
rendimenti degli altri sono anzi scesi ulteriormente. Molti
osservatori concordano, sostenendo che il problema,
questa volta, è prettamente greco.
Ma su cosa si basa questa fiducia nella capacità di
arginamento della crisi? Come si ricorderà, lo strumento
pratico per bloccare il contagio sono le Omt (Outright
Monetary Transactions), l' acquisto cioè di titoli di Stato
da parte della Bce a sostegno dei Paesi sotto pressione.
Sinora il solo annuncio dello strumento, senza effettivi
interventi, è bastato per abbassare di colpo e tenere a
bada le tensioni che si stavano propagando.
Un' eventuale nuova crisi greca metterebbe a prova l'
efficacia di questo argine, rischiando di rivelarne le falle. In primo luogo, le Omt sono, per il momento,
uno strumento sospeso in un limbo legale. La Corte di giustizia europea deve ancora esaminare il
rinvio, operato da una assai scettica Corte costituzionale tedesca, ed esprimersi sulla legalità dello
strumento.
In tale situazione, la Bce non potrebbe certo intervenire. Vi è già da pelare la gatta dell' allentamento
quantitativo (Qe), che ci si attende sarà annunciato alla prossima riunione della Bce, pochi giorni prima
del voto greco.
Vi è poi un secondo, pesante ostacolo al dispiego delle Omt: il fatto che il loro utilizzo richieda l'
accettazione di un programma ­ detto Eccl (Enhanced Conditions Credit Line) ­ che sinora nessuno ha
voluto. Alla base delle difficoltà attuali vi è anche l' insistenza di Atene per un' uscita "pulita" dal
programma della Troika ­ senza cioè una linea di credito precauzionale condizionata ­ sulle orme di
Dublino e Lisbona.
Si dirà, ma non potrebbe bastare l' atteso quantitative easing? In fondo, si tratterebbe anche qui di
acquisti di titoli sovrani, per lo più senza necessità di programma, quindi di facile accettazione da parte
dei Paesi beneficiari. Ma mentre le Omt sarebbero focalizzate solo sui Paesi sotto pressione, senza
limiti quantitativi, e dirette ad uniformare le condizioni monetarie, il Qe sarebbe generalizzato e limitato,
e con obiettivo diverso (di innalzare l' inflazione nella zona euro nel suo complesso).
In sostanza, le Omt appaiono per molti versi un bluff, che sinora nessuno ha chiamato e nel quale tutti
ancora credono. O perlomeno credono nella volontà dell' impegno ­ in fondo politico ­ di fare "tutto il
necessario." In questo ha ragione Mario Draghi nel sostenere (Il Sole del 31 dicembre) che coloro che
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nutrivano dubbi al riguardo della tenuta dell' unione monetaria europea hanno sottovalutato la sua
dimensione politica. Certo, l' unione monetaria è economicamente incompleta, ma il collante è stata la
volontà di "risolvere insieme i problemi comuni nei momenti di maggiore necessità." Sinora, questo
collante politico ha funzionato, smentendo le Cassandre che pronosticavano la fine imminente dell' euro.
Ma si può continuare a farci affidamento? Meno di prima. Intanto, stando almeno allo Spiegel, la
Germania sarebbe ora pronta ad accettare una possibile uscita della Grecia dall' euro, considerando
superato il rischio di contagio. La notizia è senza conferma, ma un fatto è incontrovertibile: la realtà
politica europea si sta tramutando da collante a forza disgregante, col futuro dell' euro in mano ad
elettori ­ dopo i greci, anche quelli spagnoli e portoghesi ­ ormai in larga parte anti­europeisti, sia pure
in misura diversa.
Certo, molto è cambiato dall' inizio della crisi nel 2010, ma scontare i pericoli di una rinnovata crisi
greca sarebbe un grave errore. Sembra ne sia più cosciente Syriza, con un ammorbidimento dei toni,
che non i leader europei. Al contrario, questi continuano a non voler rispettare l' impegno, preso nel
febbraio 2012, di alleggerire ulteriormente il debito greco una volta raggiunto un surplus primario. Che l'
Eurozona prenda questo passo, peraltro inevitabile, e vi aggiunga ­ più in generale ­ una concreta
applicazione (a tutti i Paesi) della flessibilità prevista dal Patto di stabilità, cominciando con l' esclusione
degli investimenti del piano Juncker dal calcolo del deficit. Solo con dimostrazioni concrete di questo
tipo, unite allo sforzo riformatore nei singoli Paesi, si potrà continuare a credere nella "volontà politica"
come collante effettivo dell' unione monetaria.
Non vi è in realtà altro sbarramento efficace al possibile contagio da Atene. E non se ne sottovaluti il
rischio.
[email protected] .@ALeipold © RIPRODUZIONE RISERVATA Alessandro Leipold.
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Politiche attive. Provvedimenti «tampone» in attesa della riforma del Titolo V e della nuova
Agenzia nazionale per l' occupazione.
Centri per l' impiego a mezzo servizio
Nella legge di Stabilità 60 milioni per le attività di gestione dei fondi strutturali Ue.
Con la legge di Stabilità per il 2015 (legge
190/14) e con il decreto milleproroghe (Dl
192/14), il Governo ha cercato di porre rimedio
alle conseguenze del disallineamento
temporale dei tre provvedimenti che
cambieranno l' assetto istituzionale e l'
organizzazione del mercato del lavoro: il
provvedimento Delrio (legge 56/14), la riforma
del Titolo V (Ddl A.C. 2613) e l' esercizio della
delega prevista dal Jobs Act (legge 183/14)
sulla costituzione dell' Agenzia nazionale per l'
occupazione. La riforma del quadro regolatorio
vigente avrebbe richiesto una diversa
sequenza, partendo dalla modifica del Titolo V
della Costituzione che ancora affida alle
Regioni la disciplina dei servizi all' impiego e
le politiche attive del lavoro. Invece, a
Costituzione vigente, tra le funzioni
fondamentali da assegnare ai nuovi enti d i
area vasta e alle Città metropolitane il
provvedimento Delrio non ha potuto inserire la
gestione e l' erogazione dei servizi all' impiego
e delle politiche attive e ha demandato la loro
assegnazione a un' intesa tra Stato e Regioni,
che l' 11 settembre 2014 ne ha rimandato il
loro riordino in attesa che sia emanato il
decreto legislativo del Jobs Act relativo alla costituzione dell' Agenzia nazionale per l' occupazione. Nel
frattempo, è previsto che le funzioni dei servizi all' impiego continuino ad essere esercitate dagli enti di
area vasta o dalle città metropolitane.
In questo quadro, il Governo ha cercato di garantire il regolare funzionamento dei servizi per l' impiego,
con il comma 429 dell' articolo unico della legge di Stabilità che prevede la possibilità per le Città
metropolitane e le Province di finanziare i rapporti di lavoro anche a tempo indeterminato e di prorogare
i contratti a tempo determinato e i contratti di collaborazione coordinata e continuativa del personale
impiegato nella realizzazione di attività di gestione dei fondi strutturali, purché esse continuino a
esercitare le funzioni e i compiti in materia di servizi per l' impiego e di politiche attive del lavoro, a
seguito o in attesa del riordino delle funzioni previste dal provvedimento Delrio. Per il finanziamento di
questi rapporti di lavoro, il ministero può concedere anticipazioni delle quote europee e di
cofinanziamento nazionale dei programmi delle Regioni cofinanziati dalla Ue, nei limiti di 60 milioni,
attraverso il Fondo di rotazione per la formazione professionale e l' accesso al fondo sociale europeo di
cui all' articolo 25 della legge­quadro 845/78.
In sintesi, la legge di Stabilità garantisce il finanziamento della continuità operativa dei Centri pubblici
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Il Sole 24 Ore
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per l' impiego solo per le attività relative alla gestione dei programmi europei attraverso i relativi fondi
strutturali di cui sono titolari le Regioni, senza il loro preventivo consenso.
Per le stesse esigenze di continuità dei servizi erogati, compresi quelli all' impiego non diversamente
attribuiti, il comma 6, dell' articolo 1 del Dl mille proroghe prevede la possibilità per le Province di
prorogare i contratti di lavoro a tempo determinato fino al 31 dicembre 2015. In questo caso, a
differenza della legge di Stabilità, la proroga può essere disposta nel triplice rispetto dei vincoli
finanziari, del patto di stabilità interno e della vigente normativa di contenimento della spesa
complessiva di personale, non essendo previste ulteriori e diverse fonti di finanziamento.
Infine, per assicurare la continuità delle loro attività relative alla realizzazione degli interventi cofinanziati
dai fondi strutturali europei 2007­ 2013, l' articolo 14 dello stesso Dl mille proroghe prevede che i centri
per l' impiego possano prorogare i contratti di affidamenti di servizi per l' impiego e le politiche attive in
scadenza a partire dal 1° gennaio 2015, fino al 31 dicembre 2015, sempre attraverso i relativi fondi
europei di cui sono titolari le Regioni, nel rispetto delle regole di ammissibilità previste dai regolamenti
comunitari.
Pur essendo poco chiara, si ritiene che questa norma si riferisca a quei contratti stipulati dai centri
pubblici per l' impiego per l' esecuzione di attività in outsourcing da parte di enti e società individuate
con procedure ad evidenza pubblica e per cui non si sarebbe potuto diversamente prorogare l'
erogazione del relativo servizio per mezzo di un nuovo affidamento.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Gianni Bocchieri.
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Il Sole 24 Ore
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Balconi. Tutti i condòmini sono legittimati ad agire.
Distanze violate, demolizione anche se si è in buona
fede
I? balconi troppo vicini non evitano la
demolizione, anche se nel frattempo l'
orientamento delle sentenze sul calcolo delle
distanze è cambiato.
Nella sentenza n. 25501 del 2 dicembre 2014,
la seconda sezione civile della Cassazione ha
deciso sulla causa nata dalla domanda dei
proprietari di un immobile, i quali avevano
chiesto la demolizione di alcuni manufatti
presenti in un edificio confinante, denunciando
la violazione delle distanze legali tra
costruzioni. Questa domanda era stata
proposta sia nei confronti della società
costruttrice del fabbricato, sia nei confronti di
coloro che si erano poi resi acquirenti dei
singoli appartamenti del costituito condominio.
Il tribunale di Sassari e la Corte d' appello di
Cagliari avevano dato ragione a chi aveva
promosso la causa, condannando ad arretrare,
fino al rispetto della distanza dal confine
s t a b i l i t a d a l v i g e n t e Piano regolatore
comunale, l ' i n g r e s s o d e l v a n o s c a l a
condominiale, i balconi e le canne fumarie.
Fra i diversi motivi del ricorso per cassazione,
rigettato dalla Suprema Corte, il compratore di
uno degli appartamenti oggetto della parziale
demolizione aveva opposto il proprio legittimo affidamento e la propria buona fede, stante la regolarità
urbanistica dell' edificio, dotato di regolare concessione edilizia, e tenuto conto che al momento dell'
acquisto la giurisprudenza non considerava i balconi aperti ai fini del computo delle distanze.
Ma è ormai pacifico che, mentre non vanno calcolate come riferimento per le distanze le sporgenze
esterne del fabbricato che abbiano funzione meramente ornamentale, costituiscono invece «corpo di
fabbrica» i balconi, anche se scoperti, che siano di apprezzabile profondità e ampiezza.
Il fatto che decenni orsono questa conclusione fosse controversa nelle aule dei tribunali non vale a
fondare oggi l' affidamento incolpevole di chi avesse comprato all' epoca un immobile provvisto di
balconi troppo vicini alla proprietà confinante: come spiega ora la Cassazione, infatti, perché si possa
pretendere che un mutamento interpretativo non sia retroattivo (ovvero, perché si instauri la cosiddetta
tutela da "prospective overruling"), si deve essere in presenza di un imprevedibile ribaltamento della
giurisprudenza su di una regola del processo, e non su norme di carattere sostanziale, quali quelle
attinenti ai limiti della proprietà.
È invece altrettanto evidente che, qualora l' immobile venduto risulti costruito in violazione delle distanze
legali, in favore del compratore opera verso il venditore la garanzia per evizione, ai sensi degli articoli
1483 e 1484 del Codice civile, o la garanzia prevista dall' articolo 1489.
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6 gennaio 2015
Pagina 37
Il Sole 24 Ore
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Quanto ai rapporti tra edifici condominiali e proprietà confinanti, si consideri come la domanda di
arretramento di un fabbricato in condominio per violazione delle distanze legali deve essere proposta
necessariamente nei confronti di tutti i condòmini, e non invece nei confronti dell' amministratore del
condominio.
Così come tutti i condòmini, e non soltanto quelli che siano proprietari degli appartamenti direttamente
prospettanti verso le costruzioni limitrofe che violano le distanze legali, sono legittimati ad agire per far
valere il rispetto delle relative disposizioni.
Le norme sulle distanze sono poi applicabili anche nei rapporti tra i condòmini di uno stesso edificio
condominiale, purché compatibili, però, con la disciplina particolare relativa alle cose comuni, cioè
quando l' applicazione di quest' ultima non sia in contrasto con le prime.
Pertanto, se il giudice accerti che non sia alterata la destinazione delle parti condominiali e non sia
impedito il pari uso agli altri partecipanti, riterrà legittima l' opera realizzata anche senza il rispetto delle
norme dettate per regolare i rapporti tra le proprietà contigue. Né possono operare le norme del Codice
civile in tema di distanze, nell' ipotesi dell' installazione di impianti indispensabili ai fini di una reale
abitabilità delle singole unità immobiliari.
© RIPRODUZIONE RISERVAT Antonio Scarpa.
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6 gennaio 2015
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Italia Oggi
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Il premier sul «salva Berlusconi»: fermo tutto, ma non facciamo leggi ad o contra personam.
Fisco, Renzi blocca i decreti
Riforme e Colle, il Pd si organizza. La Grecia fa tremare l' Ue.
Basta che si riparli di Berlusconi per capire
che le vacanze di Natale sono finte anche per
la politica. E tornano le notizie. Tipo che la
riforma del fisco approvata lo scorso 24
dicembre tornerà in consiglio dei ministri per
essere rivista. È quanto stabilito dal premier
Matteo Renzi per porre fine alle polemiche
sulla presenza nel provvedimento di una
norma «salva­Berlusconi» che secondo alcune
interpretazioni potrebbe cancellare la
condanna dell' ex premier nel processo
Mediaset e quindi ridargli la possibilità di
candidarsi. L' opposizione, M5S e Lega in
testa, ma anche la minoranza Dem, non
risparmiano critiche al governo definendo la
svista «un regalo al Cavaliere previsto dal
patto del Nazareno». Il blog di Grillo dà al
presidente del Consiglio del «burattino» in
mano ad un «ventriloquo» Cavaliere. «Renzi è
Berlusconi, e viceversa», è il j' accuse a 5
Stelle.
Renzi interviene in prima persona: «Il nostro
governo», assicura, «non fa norme ad
personam, non fa norme contra personam. Fa
norme che rispondono all' interesse di tutti i
cittadini». Visti i dubbi e le polemiche, però, il
decreto incriminato tornerà al consiglio d e i
ministri. A finire nel mirino è l' introduzione nel
decreto attuativo della delega fiscale di un articolo (il 19 bis) che prevede l' esclusione della punibilità
«quando l' importo delle imposte sui redditi evase non è superiore al 3% del reddito imponibile
dichiarato».
Un norma che, secondo alcuni giuristi, permetterebbe al leader di Forza Italia di ricandidarsi in quanto
condannato per una frode fiscale di 7 milioni di euro, pari a meno del 2% dell' imponibile di Mediaset.
Se approvata, viene spiegato, il Cav potrebbe chiedere la cancellazione della condanna e degli effetti
della legge Severino, ovvero i sei anni di incandidabilità. Interpretazione che ha spinto Renzi a stoppare
i decreti della riforma e a riportarli in Cdm per eventuali correzioni. Il premier ha voluto smentire le
ricostruzioni secondo cui dietro la norma ci sarebbe un accordo con il leader di Fi: «Ci fermiamo, non c'
è inciucio. Se qualcuno immagina che in questo provvedimento ci sia non si sa quale scambio, non c' è
problema: ci fermiamo.
La norma la rimanderemo in Parlamento soltanto dopo l' elezione del Quirinale, dopo che Berlusconi
avrà completato il suo periodo a Cesano Boscone».
Il diretto interessato, Silvio Berlusconi, commenta: «Di quella norma non sapevo nulla. L' ho letta sui
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6 gennaio 2015
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Italia Oggi
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giornali. E da quello che ho potuto capire poi assieme ai miei avvocati, non è nemmeno detto che fosse
applicabile al caso del sottoscritto». Secondo Berlusconi, la vera protagonista di questa vicenda
sarebbe «una manina» che si sarebbe mossa per due obiettivi, «mettere in difficoltà sia Renzi che me»
con lo scopo di «mettere in crisi il patto del Nazareno» a poche settimane dall' elezione del presidente
della Repubblica. L' annuncio dello stop da parte del premier non placa la minoranza del Pd che
insorge, aprendo un fronte interno alla maggioranza. La minoranza dem chiede che il provvedimento
non venga solo rinviato ma completamente rigettato.
Il Tesoro smentisce «una presunta notizia» del sito Dagospia.com secondo cui Franco Coppi, avvocato
di Silvio Berlusconi, «avrebbe partecipato a una riunione al ministero dell' economia relativa alla riforma
fiscale». Questa notizia, sottolinea il Tesoro, «è destituita di qualsiasi fondamento e frutto esclusivo di
fantasia o di volontà di diffamazione, per la quale sarà valutata la sussistenza degli estremi per un'
azione legale».
Il presidente del consiglio, archiviato il capitolo Berlusconi, si organizza per vedere i suoi del Pd in vista
degli appuntamenti più importanti su Riforme e Quirinale. E fa sapere che domani alle 16 parteciperà
all' assemblea dei deputati del Pd convocata dal capogruppo, Roberto Speranza, per discutere di
riforme costituzionali appunto. Intanto ieri pomeriggio ha incontrato a palazzo Chigi, il presidente del Pd,
Matteo Orfini che al termine del colloquio ha spiegato: «abbiamo parlato di tutti i temi all' ordine del
giorno dell' agenda politica e dei prossimi appuntamenti parlamentari, dalle riforme al decreto sul
fisco...». Quanto alla partita del Quirinale Orfini ha glissato: «di quello si parlerà a tempo debito».
Ieri a palazzo Chigi si è presentata il ministro dell' Istruzione, Stefania Giannini. Il premier ha in
programma per l' inizio di questa settimana una ricognizione con i ministri sull' agenda del governo.
«Il 2015 mette al centro la scuola, anzi #labuonascuola.
Siamo al lavoro sulla riforma più importante per il futuro dei nostri figli e del Paese», ha poi scritto su
Twitter il presidente del consiglio. Quanto al ministro, Giannini ha scritto: «Dopo la consultazione, al
lavoro con Matteo Renzi per completare il percorso di «la buona scuola».
L' incertezza politica in Grecia e il timore che, dopo le elezioni politiche del 25 gennaio, Atene possa
uscire dall' euro, fa tremare i mercati. Il cosiddetto «Grexit» rafforza l' aspettativa che la Bce possa
speditamente muoversi verso l' acquisto dei bond governativi, mettendo sotto pressione le borse
europee e l' euro. Il listino di Atene cede oltre il 4% e anche Milano e Madrid calano intorno all' 1,5%,
mentre Londra, Francoforte e Parigi perdono oltre lo 0,5%. Intanto l' euro scende ai minimi da 5 anni e
mezzo a 1,1880 dollari, nettamente sotto quota 1,19 dollari. E anche sullo yen la moneta europea passa
di mano ai minimi da 2 mesi a 142,86. Lo spread tra Btp e Bund invece tiene bene, in attesa delle
mosse di Francoforte sull' acquisto dei bond, sotto quota 130 punti. Il vero punto debole dell' Europa è
comunque la Grecia. Ieri il portavoce della cancelliera Angela Merkel ha ribadito che Berlino non cambia
posizione e non vuole che la Grecia esca dall' euro. Nettissima anche la presa di Bruxelles.
Secondo i trattati Ue, ha ricordato, leggendo il testo, una portavoce della Commissione l' appartenenza
all' euro è irrevocabile.
Beppe Grillo sta con i vigili urbani di Roma che per protesta si sono dati in buona parte malati la notte di
capodanno. Il leader del M5S, che forse non si è accorto come la defezione dei vigili sia nata per
contrastare in particolare la rotazione di zone prescritta dal presidente dell' Autorità anticorruzione,
Raffaele Cantone, ieri, in un post pubblicato da beppegrillo.it parla di «accanimento mediatico contro i
vigili di Roma da parte del governo e dei giornali al suo servizio, con due obbiettivi precisi: distogliere l'
attenzione dell' opinione pubblica dalla vicenda di mafia capitale collusa con i politici del comune (a
proposito Marino e Poletti quando vi dimettete?); criminalizzare una categoria sul piano mediatico per
agire con misure sempre più restrittive nei confronti di una parte del pubblico impiego». Intanto sono
arrivati, nel comando della polizia locale di Roma Capitale, i due ispettori inviati dal ministro della
Pubblica amministrazione, Marianna Madia, per supportare l' indagine interna. I funzionari ministeriali
sono stati accolti dal comandante del corpo, Raffaele Clemente, dal quale hanno acquisito
preliminarmente alcuni documenti e dati. Dopo questo primo contatto, il loro lavoro proseguirà nei
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prossimi giorni, parallelamente all' inchiesta interna affidata dallo stesso Clemente al vicecomandante
Raffaella Modafferi.
«Il Presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, ha ricevuto nel pomeriggio di ieri una telefonata del
Presidente degli Stati Uniti, Barack H. Obama, che gli ha formulato i suoi cordiali auguri per il nuovo
anno e rinnovato amichevoli riconoscimenti per il suo operato come presidente della repubblica italiana
e per la sua azione nell' ambito delle relazioni internazionali ed in particolare in quello delle relazioni tra
Italia e Stati Uniti», ha fatto sapere una nota del Quirinale. Nell' intenso e cordiale scambio di opinioni
che è seguito si è in particolare sottolineata la necessità di un rilancio congiunto della crescita
economica e sociale negli Stati Uniti e in Europa.
Al termine della conversazione entrambi si sono ripromessi di mantenere un contatto personale e di
rincontrarsi alla prima occasione a Washington o a Roma».
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EMILIO GIOVENTÙ E GIAMPIERO DI SANTO
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Entrate stabili
Nel periodo gennaio­novembre 2014 le entrate
tributarie erariali, accertate in base al criterio
della competenza giuridica, ammontano a
354.226 milioni di euro, sostanzialmente stabili
rispetto allo stesso periodo dell' anno
precedente (­0,4%, pari a ­1.260 milioni di
euro).
Lo rende noto il ministero dell' economia
spiegando che le imposte dirette registrano un
gettito complessivamente pari a 185.300
milioni di euro, con una diminuzione del 2,5%
(­4.804 milioni di euro), rispetto allo stesso
periodo dello scorso anno. Continua l'
andamento favorevole del gettito relativo alle
entrate tributarie derivanti dall' attività di
accertamento e controllo, che risulta in crescita
del 15,4% (+992 milioni di euro).
L' Irpef presenta una variazione negativa dell'
1,2% (­1.658 milioni di euro), che riflette gli
andamenti delle ritenute sui redditi dei
dipendenti del settore privato, dei dipendenti
del settore pubblico, dei lavoratori autonomi e
dei versamenti in autoliquidazione.
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Gli ostacoli posti dalla legge di Stabilità 2015 alla stabilizzazione del personale.
Enti locali, precari in standby
Stoppate le possibili assunzioni a tempo indeterminato.
Stabilizzazioni del personale degli enti locali al
palo negli anni 2015 e 2016. La legge di
Stabilità 2015 (legge 190/2014), con le sue
previsioni sulla mobilità dei dipendenti delle
province, non solo blocca per almeno due anni
la possibilità di scorrere le graduatorie dei
concorsi e permettere di reclutare gli idonei,
ma impedirà di assumere a tempo
indeterminato i precari, con i requisiti previsti
dalla legge.
Si tratta di tre categorie di soggetti: quelli
previsti dall' art. 1, commi 519 e 558, della
legge 296/2006, quelli indicati dall' art. 3,
comma 90, della legge 244/2007, nonché
coloro che alla data di entrata in vigore del dl
101/2013 (il cosiddetto decreto D' Alia)
avessero maturato, negli ultimi cinque anni,
almeno tre anni di servizio con contratto di
lavoro subordinato a tempo determinato alle
dipendenze dell' amministrazione che emana il
bando.
Di fatto, quindi, la legge di Stabilità 2015 oltre
a incidere pesantemente sull' attuazione del dl
90/2014, messo sostanzialmente al palo per l'
impossibilità di dare corso alla staffetta
generazionale, pone nel nulla anche la terza
ondata di stabilizzazioni, attivata dall' allora
governo Letta. Infatti, l' art. 4, comma 6, del dl
101/2013, convertito in legge 125/2013, stabilisce che le procedure di stabilizzazioni sono possibili
«solo a valere sulle risorse assunzionali relative agli anni 2013, 2014, 2015 e 2016 anche
complessivamente considerate, in misura non superiore al 50%, in alternativa a quelle di cui all' art. 35,
comma 3­bis, del dlgs 30 marzo 2001, n. 165. Le graduatorie definite in esito alle medesime procedure
sono utilizzabili per assunzioni nel triennio 2013­2016 a valere sulle predette risorse».
Ma la legge di Stabilità 2015 riserva l' utilizzo delle risorse assunzionali per gli anni 2015 e 2016
esclusivamente alle assunzioni dei vincitori dei concorsi, in base a graduatorie vigenti o approvate alla
data dell' 1 gennaio 2015, nonché alle mobilità del personale provinciale in sovrannumero, l' ondata di
circa 20 mila lavoratori creata dalla legge di stabilità. Dunque, le stabilizzazioni sono possibili al
ricorrere di ristrette condizioni.
L' esistenza o l' approvazione di una graduatoria alla data del 31 dicembre 2014; oppure, l' attivazione
in base alle sole risorse per l' anno 2013. La legge 190, dunque, modifica implicitamente il dl D' Alia,
sottraendo alle amministrazioni pubbliche la possibilità di destinare risorse degli anni 2014 e 2015 alle
stabilizzazioni. Occorre ricordare che a complicare il già caotico sistema creato dalla combinazione tra
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legge Delrio e legge di Stabilità 2015, si è messo anche il decreto Milleproroghe: il dl 192/2014, infatti,
proroga per le amministrazioni statali il termine per effettuare le assunzioni a valere sulle risorse
liberatesi nel 2013, alla data del 31 gennaio 2015. Dunque, nel corso del 2015, alle assunzioni dei
vincitori dei concorsi e dei dipendenti delle province, si sommeranno anche le assunzioni per nuovi
concorsi, purché finanziate entro i tetti di spesa del 2013. Questa indicazione valevole in modo espresso
per le amministrazioni statali per effetto del dl 192/2014, vale anche per regioni ed enti locali, dal
momento che la legge di stabilità in ogni caso riserva ai vincitori dei concorsi e ai dipendenti provinciali,
come detto, le risorse destinate ad assunzioni degli anni 2014 e 2015. Sempre il dl 192/2014 ha anche
allungato i termini previsti dall' articolo 4, comma 9, del dl 101/2013, consentendo alle province di
prorogare i contratti col personale precario fino al 31 dicembre 2015. Per quanto tale proroga sia stata
sbandierata come una soluzione al problema dei precari provinciali, a ben vedere essa resterà, tuttavia,
sostanzialmente inapplicabile. Infatti, lo stesso art. 4, comma 9, del dl subordina tali proroghe al
«rispetto dei vincoli finanziari di cui al presente comma, del patto di stabilità interno e della vigente
normativa di contenimento della spesa complessiva di personale».
Ma, visto che la totalità delle province non potrà rispettare il patto di stabilità e, soprattutto, la vigente
normativa in tema di contenimento della spesa di personale, visto che devono tagliare il 50% del costo
della dotazione organica (il 30% le città metropolitane e le province montane), nessuna provincia potrà
disporre legittimamente la proroga ai precari.
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PAGINA A CURA DI LUIGI OLIVERI
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in ballo circa 20 mila dipendenti per effetto del taglio lineare alla spese delle dotazioni
organiche.
Province, personale in esubero in cerca di
ricollocazione
Per i dipendenti in esubero delle province, la
l e g g e d i Stabilità non propone nessuna
garanzia di ricollocazione. Contrariamente a
quanto asserito dal governo, il testo della
legge 190/2014 non mette affatto al sicuro i
circa 20 mila dipendenti interessati dagli
esuberi creati dalla legge, per effetto del taglio
lineare alle spese delle dotazioni organiche di
province e città metropolitane.
L' esecutivo, infatti, insiste col sottolineare che
r e g i o n i e comuni, c o n p r i o r i t à , e
amministrazioni statali, in subordine, saranno
obbligati ad assumere, dopo aver chiamato in
servizio i v i n c i t o r i d e i c o n c o r s i l e c u i
graduatorie siano valide alla data di entrata in
vigore della legge di stabilità, i dipendenti
provinciali, mediante i trasferimenti per
mobilità. La legge di Stabilità 2015 punta, in
particolare, a spingere regioni e comuni a
effettuare le assunzioni, stabilendo che «le
regioni e gli enti locali, per gli anni 2015 e
2016, destinano le risorse per le assunzioni a
tempo indeterminato, nelle percentuali stabilite
dalla normativa vigente, all' immissione nei
ruoli dei vincitori di concorso pubblico collocati
nelle proprie graduatorie vigenti o approvate
alla data di entrata in vigore della presente
legge e alla ricollocazione nei propri ruoli delle
unità soprannumerarie destinatarie dei processi di mobilità. Esclusivamente per le finalità di
ricollocazione del personale in mobilità le regioni e gli enti locali destinano, altresì, la restante
percentuale della spesa relativa al personale di ruolo cessato negli anni 2014 e 2015, salva la completa
ricollocazione del personale soprannumerario». Questo significa che regioni ed enti locali negli anni
2015 e 2016 debbono destinare le risorse per le assunzioni a tempo determinato, pari al 60% (o anche
80% per gli enti particolarmente virtuosi) del costo delle cessazioni dell' anno precedente, alla chiamata
in ruolo dei vincitori dei concorsi. Ciò che residua del 60% alla mobilità dei dipendenti provinciali;
tuttavia, in deroga ai limiti di spesa previsti dalla legge, regioni e comuni potranno destinare il 40%
residuo del costo delle cessazioni dei dipendenti (avvenute nel 2014 e 2015) integralmente all'
assunzione per mobilità dei dipendenti provinciali.
Tuttavia, quello che apparentemente è un obbligo che garantirebbe la continuità del lavoro per i
dipendenti provinciali, è una semplice esortazione perfettamente aggirabile. Infatti, regioni ed enti locali
non sono obbligati ad assumere. Le assunzioni le effettueranno solo se lo riterranno. Allora, in quel
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caso, dovranno rispettare le indicazioni della legge di Stabilità.
Nulla, per come è scritta la norma, vieta a regioni e comuni di non effettuare alcuna assunzione a tempo
indeterminato negli anni 2015 e 2016, e di coprire eventuali fabbisogni con contratti a tempo
determinato di 24 mesi (dunque al di sotto della soglia limite di 36 mesi), aspettando che scadano i
vincoli imposti dalla legge finanziaria e tornare ad assumere chi vogliono a partire dall' 1/1/2017,
lasciando, così, inattuato il piano del governo per ricollocare i 20 mila dipendenti provinciali.
Si pensi, in particolare, alla dirigenza: la legge 190 non esclude affatto che una regione o un ente locale
assuma dirigenti a contratto a tempo determinato (quelli chiamati senza concorsi, per fiducia con gli
organi politici), invece che acquisire in mobilità i dirigenti provinciali.
Le tutele, dunque, di cui parla il governo sono solo teoriche e lasciate alla buona volontà di regioni, enti
locali e amministrazioni statali che davvero intendano effettuare assunzioni a tempo indeterminato.
Perché il meccanismo funzioni e consenta realmente il trasferimento dei dipendenti provinciali verso
regioni, comuni o amministrazioni statali, occorrerebbe prevedere l' obbligo nei loro confronti di
assumere i dipendenti delle province in sovrannumero, vincolando a tale scopo le risorse disponibili per
gli anni 2015 e 2016, vietando ogni assunzione a tempo determinato, con l' eccezione di sostituzioni di
ferie e maternità o di settori e servizi come il sociale o le scuole, finalizzata allo scopo di eludere la
norma, nonché di vietare almeno fino al 31 dicembre 2016 le assunzioni della dirigenza a contratto.
Intanto, è trascorsa con un nulla di fatto la data del 2 gennaio 2015, quando, a dire del sottosegretario
alla Funzione pubblica, Angelo Rughetti, si sarebbe dovuto approvare un decreto per imporre alle
regioni di acquisire personale e funzioni provinciali o attribuirlo ai comuni.
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Il centro studi del senato per il varo contestuale del regolamento attuativo.
Appalti a codice cogente
La nuova normativa applicabile da subito.
I l n u o v o codice s u i c o n t r a t t i pubblici c h e
recepirà le direttive appalti pubblici dovrà
essere adottato contestualmente al suo
regolamento attuativo; la contestuale adozione
del codice e del regolamento è necessaria per
evitare che, come accadde con il codice D e
Lise, passino quattro anni prima della
emanazione del dpr 207 del 2010. È quanto
suggeriscono i tecnici del servizio studi del
senato nella analisi del disegno di legge n.
1678 che reca la delega per il recepimento nel
nostro ordinamento delle nuove direttive
appalti e concessioni pubbliche (n. 23, 24 e 25
del 2014).
Il disegno di legge delega, che il governo
avrebbe voluto vedere approvato entro il 2014,
dovrebbe iniziare a breve l' iter parlamentare
presso la ottava commissione del senato,
dopo che il 4 dicembre scorso è stato a essa
assegnato, anche se non risulta a oggi ancora
calendarizzato. Al di là del ritardo sulla tabella
di marcia che il viceministro per le
infrastrutture Riccardo Nencini aveva voluto
imprimere al testo fin dalla scorsa estate,
emerge adesso un nuovo elemento messo in
evidenza dai tecnici del senato che hanno
rilevato come sia forse meglio riformare
complessivamente la normativa sugli appalti
pubblici e non limitarsi, invece, alla sola adozione di un nuovo codice unificato. Il disegno di legge
delega prevede infatti la messa a punto di un nuovo codice nel quale verranno recepite le norme
comunitarie e adeguate e semplificate le restanti norme nazionali non toccate dalle direttive Ue; si
chiarisce inoltre che questo nuovo codice entrerà in vigore gradualmente con una opportuna norma
transitoria e che il tutto dovrà concludersi entro il 18 febbraio 2016, due mesi prima del termine previsto
dalle direttive per il recepimento da parte dei diversi stati membri. I tecnici del senato notano però che
«nulla si dice sul regolamento del codice» e affermano che «potrebbe essere opportuno valutare la
possibilità e l' opportunità di prevedere forme e procedure per addivenire alla contestuale adozione di
codice e regolamento». Nel dossier sul disegno di legge il Servizio Studi evidenzia infatti che sarebbe
opportuno evitare quanto accaduto dopo il varo del vigente codice dei contratti pubblici (il cosiddetto
codice De Lise del 2006) quando passarono quattro anni prima che venisse adottato il regolamento
attuativo, il dpr 207 del 2010.
Si tratta di un rilievo di particolare rilevanza che potrebbe richiedere, laddove recepito nel corso dell'
esame parlamentare, un notevole allungamento dei tempi di predisposizione dei testi e che, soprattutto,
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sembra mettere in dubbio la possibilità che a valle del codice si possano dettare norme attuative
attraverso meccanismi di «soft law» che prescindano dal regolamento, cioè da un dpr. Il dossier del
senato, dopo avere ricordato la tempistica successiva al varo della legge delega, che prevede pareri
della conferenza unificata (30 giorni), del Consiglio di stato (sempre in 30 giorni) e delle commissioni
parlamentari (in 40 giorni), rileva anche che andrebbe meglio disciplinato il meccanismo di
consultazione pubblica delle categorie interessate, definendo metodologia e modalità operative delle
stesse. Infine si suggerisce al governo di valutare la possibilità di introdurre nella delega procedimenti
amministrativi in grado di superare gli ostacoli derivanti dalla necessità di procedere a eventuali
modifiche legislative che potrebbero rendere problematico l' esercizio della discrezionalità
amministrativa dell' esecutivo.
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ANDREA MASCOLINI
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Il presidente della Fondazione Studi chiede di abbattere costo del lavoro e burocrazia per le
Pmi.
Le riforme con chi vive di lavoro
De Luca: dai consulenti le idee per il rilancio del Paese.
Siamo giunti alla fine di un anno
particolarmente difficile per il perpetuarsi della
crisi sia per le imprese che per i lavoratori, che
per le professioni. Abbiamo sentito il
presidente della Fondazione Studi consulenti
del lavoro, Rosario De Luca, sugli aspetti più
d' attualità del periodo in corso.
Domanda. Presidente, facendo un bilancio,
l' evento più importante del 2014 in materia
di lavoro è stato quello della legge delega
sul Job Act . Pensa siamo sulla strada
d e l l a semplificazione n o r m a t i v a e d e l
rilancio dell' occupazione?
Risposta. Dire se è questo è un
provvedimento che rilancerà l' occupazione è
difficile, dobbiamo prima capire il contenuto di
tutti i decreti delegati, che appunto daranno
attuazione alla delega, che il Parlamento ha
dato al Governo. Non c' è dubbio, però, che
soltanto le regole, anche le buone regole, non
creano occupazione. Cito, ad esempio, l'
ultima indagine della Fondazione Studi, che
riguarda la quantità dei rapporti stabilizzati al
termine del periodo incentivato. In sostanza, il
quadro di brevissimo periodo, testimonia che
le aziende tengono in forza i lavoratori che
godono di incentivi e agevolazioni soltanto
finché questi incentivi e agevolazioni restano tali. Questo vuol dire che non c' è una crescita di sistema
della nostra economia. L' imprenditore, non avendo la possibilità di mantenere un lavoratore in azienda
a causa dell' elevato costo del lavoro, lo fa fintanto che durano queste forme di agevolazione. Tutto
questo al momento non si intravede. Addirittura nella legge di Stabilità del 2015 c' è la soppressione
degli sgravi contributivi della legge 407/1990, che ha portato a centinaia e centinaia di migliaia di
assunzioni in questi 24 anni di vigenza. Abbiamo quindi un quadro normativo non definito e non
definitivo, che ci lascia però qualche perplessità sulla prospettiva che questo apporto regolatorio darà al
sistema. La netta sensazione, anche per i profondi motivi ideologici che hanno animato il dibattito
politico e parlamentare, è che si è guardato più a regolamentare i licenziamenti (e quindi l' uscita dal
mercato del lavoro) che non le assunzioni».
D. Cosa si aspetta di trovare nei decreti delegati e nel mercato del lavoro del prossimo anno?
R. L' auspicio è perlomeno quello della semplificazione di quelle che sono le varie formule per la
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gestione del mercato del lavoro. Ma il vero auspicio dei consulenti del lavoro, che vivono per e nelle
aziende e con i lavoratori, è dare una consulenza trasversale su quelle che sono le dinamiche aziendali,
è la realizzazione di un piano di rilancio dell' economia, che purtroppo non si è ancora verificato. Solo
così si può sperare in una ripresa del nostro Paese. Serve un piano di rilancio che sia attento alle
esigenze delle piccole e medie imprese, cercando di abbattere il costo del lavoro e la eccessiva
burocrazia; misure che porterebbero a rilanciare l' occupazione ed a creare una sorta di circuito
virtuoso, che possa alleviare la piaga che porta i giovani ormai sempre più spesso ad abbandonare il
nostro Paese.
D. Il 2014 è stato un anno ricco di impegni, che ha visto la categoria molto attiva in vari eventi: dal
Congresso nazionale al Festival del lavoro, il Simposio, la seconda edizione della Summer School e poi
i vari corsi della Scuola di alta formazione, con i vari esperti della Fondazione Studi; molti eventi che
hanno visto interfacciarvi con il mondo politico attuale e le istituzioni, ma anche eventi che puntano alla
formazione e all' aggiornamento professionale.
R. Questo è proprio il fine che si prefigge la Fondazione Studi, che deve produrre cultura,
aggiornamenti, occasioni di confronto, momenti di riflessione che portino a ben comprendere i fenomeni
che si sviluppano e i conseguenti atti normativi.
Tali iniziative vengono organizzate, nelle varie formule multimediali e frontali, per i colleghi che cosi
possono usufruire di questi momenti di approfondimento e crescita professionale, alla presenza di
interlocutori istituzionali che partecipano ai nostri eventi sempre con grande interesse.
I consulenti del lavoro cercano quindi di partecipare attivamente alla crescita del Paese.
fornendo un contributo basato non solo sull' esperienza pratica, ma anche sulla minuziosa conoscenza
normativa e della prassi che è fondamentale per poter regolamentare al meglio un segmento strategico
come il mercato del lavoro. A tal fine produciamo anche numerose indagini e statistiche sui fenomeni
esistenti, grazie ai dati rilevati dal nostro Osservatorio, che si basa su quanto prodotto nei nostri studi
dove vengono gestiti oltre 7 milioni di rapporti di lavoro.
D. Che cosa ci prospettate per il 2015, può darci qualche anticipazione?
R. Saranno numerose le attività che saranno sviluppate nell' anno appena iniziato. La nostra forza è
quella di essere presenti concretamente nel mondo del lavoro e di rilevare quelli che sono i punti
nevralgici che poi necessitano di una diversa regolamentazione. Osservare, tramite la gestione di 1
milione e 250 mila aziende, ci dà la consapevolezza di quelli che sono i veri punti di criticità. Grazie a un
campione così numeroso ed effettivo, perché si tratta di realtà concrete, riusciamo a osservare i
fenomeni che si verificano. Non siamo quindi portati ad analizzare solo la norma, ma invece ne
verifichiamo l' impatto che ha sui destinatari della stessa, per poi prevedere gli effetti che genera. Tale
previsione, se utilizzata ex ante, sarebbe risolutiva per raggiungere in maniera più immediata gli
obiettivi preposti. Fare un' indagine preliminare sui fabbisogni, sulle criticità e sugli effetti che la norma
produrrebbe sul mercato del lavoro, sarebbe davvero un rimedio efficace dagli effetti benevoli anche
per meglio utilizzare le risorse impiegate. Ma il ruolo dei consulenti del lavoro non è quello di fare le
leggi, ma invece è di mettere a disposizione di chi le deve fare le proprie esperienze e le proprie
capacità» D. Qual è l' augurio della Fondazione Studi per il nuovo Anno?
R. Un augurio va fatto a chi ha l' onere e l' onore di gestirlo sia in questo momento storico che in futuro.
È indispensabile che ci sia una presa di coscienza sulle concrete esigenze e sulle reali necessità dei
cittadini, che spesso sfuggono al legislatore.
Per far questo servirebbero provvedimenti che diano segnali molto concreti in materia di etica nella
gestione della pubblica amministrazione, di snellimento della burocrazia e della semplificazione e di un
Fisco che non sia opprimente per il contribuente».
D. Ci fa un esempio su quest' ultimo punto che riguarda i rapporti tra contribuente e
Amministrazione finanziaria?
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R. È comprensibile che per tenere in piedi il sistema serve l' apporto di imposte, ma nel momento in cui
c' è una crisi che devasta trasversalmente tutte le fasce di popolazione, come quella che attanaglia da
tempo il nostro Paese, servono provvedimenti concreti per portino sollievo ai cittadini. Ad esempio,
sarebbe auspicabile la sospensione degli studi di settore per almeno tre anni. Non c' è dubbio infatti che
tutti stiano incassando di meno perché tutti spendono di meno. In questa situazione è anacronistico
mantenere in vigore gli studi di settore che stabiliscono indittivamente un volume d' affari più elevato
dell' effettivo. Questo produrrebbe effetti positivi anche a livello ambientale, favorendo la compliance tra
fisco e contribuente.
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aumentano al tasso di mille ogni anno.
Alunni disabili senza continuità, metà cambia prof
ogni anno
Aumentano gli alunni con disabilità: 1000 in
più in un anno, tanto da raggiungere nel
passato anno scolastico oltre i 150mila
studenti tra scuola primaria e medie, secondo
un trend confermato negli ultimi 10 anni. Ma la
continuità didattica è una chimera per questi
alunni che, al contrario, ne hanno bisogno sia
per il proprio percorso formativo sia per
promuovere e favorire l' inclusione a scuola.
A fotografare l' inclusione scolastica dei quasi
85 mila alunni con disabilità della primaria e
degli oltre 65mila delle medie è l' indagine
annuale dell' Istat, recentemente pubblicata
(www.istat.it).
Pur aumentati di 6.000 in un anno, gli oltre 74
mila docenti di sostegno rivelati dal Miur sono
insufficienti a garantire la continuità didattica
degli studenti con disabilità.
Tuttavia, il numero medio di alunni disabili per
docente è molto vicino, a livello nazionale, a
quello previsto dalla legge 244/2007, cioè un
insegnante di sostengo ogni due studenti con
disabilità. Non solo circa il 10% delle famiglie
della primaria e il 7% delle medie hanno
presentato negli ultimi anni un ricorso al
Tribunale civile o al Tar per ottenere l'
aumento delle ore di sostegno ai figli, con il
Sud che doppia il Nord. Ma l' Istat rivela anche
che durante l' anno scolastico ha cambiato insegnante l' 10,8% degli studenti disabili della scuola
primaria e il 8,8% dei compagni delle medie. Addirittura circa la metà dei ragazzi a inizio anno si ritrova
un docente di sostegno diverso dell' anno scolastico precedente: accade al 44,1% degli alunni nella
primaria e al 39,8% nelle medie.
Una situazione che annulla le distante territoriali, presentando percentuali identiche al Nord come al
Sud e al Centro. Eppure, sottolinea l' Istat, «per la realizzazione del progetto individuale è importante
che ci sia continuità nel rapporto docente sostegno­alunno con disabilità non solo nel corso dell' anno
scolastico ma anche per l' intero ciclo scolastico». C' è di più. Solamente il 66,7% degli insegnanti di
sostegno della primaria e il 69,2% di quelli delle medie svolgono l' attività a tempo pieno all' interno
dello stesso plesso scolastico: nella primaria le percentuali più alte si registrano nel Lazio e in Calabria
(75,5%), mentre quella più bassa nella provincia autonoma di Bolzano (36,1%); alle medie la
percentuale più elevata si riscontra in Calabria (74,9%), la più bassa nella Provincia autonoma di Trento
( 46,4%).
Al Sud però gli studenti disabili possono contare solo sull' insegnante di sostegno, che dovrebbe
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6 gennaio 2015
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occuparsi del supporto didattico e, se l' alunno non è autonomo, dovrebbe essere affiancato da altre
figure professionali, fornite dagli enti locali, per il supporto alla socializzazione e all' autonomia. Il
numero di ore prestate dall' assistente educativo culturale (Aec) è di circa 13 ore settimanali nelle
scuole primarie e circa 11 ore alle medie per gli alunni non autonomi in tutte le attività considerate
(spostarsi, mangiare, andare al bagno); per gli studenti con minori limitazioni di autonomia le ore medie
scendono intorno a 9 per entrambi gli ordini scolastici. Tuttavia, il numero medio di ore settimanali al
Sud è più basso: per le scuole medie è di 8,7 contro le 9,5 ore del Centro e le 10,6 del Nord. Non solo.
Gli alunni non autonomi della primaria nel Mezzogiorno ricevono un numero medio di ore di Aec di 12,5
contro le 14,3 del Nord, mentre alle medie si attesta sulle 9,1 ore contro le 13,2 del Centro.
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ANGELA IULIANO
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