26 maggio 2014 - Unione dei Comuni della Bassa Romagna

UNIONE DEI COMUNI BASSA ROMAGNA
Lunedì, 26 maggio 2014
Lunedì, 26 maggio 2014
Prime Pagine
26/05/2014 Prima Pagina
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Il Sole 24 Ore
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Il Resto del Carlino (ed. Ravenna)
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3
La Voce di Romagna
Enti locali
26/05/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 1
GUIDO GENTILI
Dalle urne una spinta alle riforme
26/05/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 1
6
Fisco e Pa urgenze italiane
26/05/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 1
7
Ora sotto osservazione lo spread di Parigi
26/05/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 5
9
L' esultanza di Renzi: ora cambiamo tutto
26/05/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 7
11
Spinta alle riforme, dalla Pa al lavoro
26/05/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 7
13
Europee 2014
26/05/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 15
17
Il test di Rating24 sulle priorità comunitarie
26/05/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 18
19
Burocrazia a un passo dalla resa
26/05/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 21
CRISTIANO DELL' OSTE
Imprese, «rosso fiscale» nei conti
26/05/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 27
GIOVANNI MINOLI
In breve
26/05/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 28
GIUSEPPE LATOUR
Fattura online al debutto in 18mila uffici
26/05/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 28
CARMINE FOTINA
L' Agenda digitale ci riprova
26/05/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 28
FRANCESCO NARIELLO
Burocrazia al test della riforma
26/05/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 29
GIUSEPPE LATOUR
Per i servizi online basta soltanto un Pin
26/05/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 29
VALERIA UVA
Spinta digitale anche per saldare i debiti scaduti
26/05/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 29
26/05/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 38
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26/05/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 40
46
Il permesso unico esclude l' attività stagionale
26/05/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 41
47
In breve
MARIA CHIARA VOCI
Libretto, controlli fai­da­te
26/05/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 42
Servizi, gare vietate alle società «in
26/05/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 42
Taglio lineare che punisce chi paga
26/05/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 42
Tempi di pagamento, ecco le date da calcolare
26/05/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 42
Un esilio professionale a vita che non ha uguali in Europa
26/05/2014 Italia Oggi Sette Pagina 2
Il riserbo del ministro Lanzetta
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44
L' interposizione fittizia va dimostrata dall' ufficio
Rotazione forzata per i revisori dei conti
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42
Agevolazioni salve se manca il lucro
26/05/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 42
31
40
Verso gli open data a passi troppo lenti
26/05/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 41
27
36
Sharing economy in attesa di regole
26/05/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 29
24
33
I PASSAGGI L' annuncio La riforma è stata portata in Consiglio dei...
26/05/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 29
23
29
Un fronte comune per il cambiamento
26/05/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 29
21
26
IL CALENDARIO Tre giorni per «Prendere impegni e trovare...
26/05/2014 Il Sole 24 Ore Pagina 28
4
PATRIZIA RUFFINI
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26/05/2014 Italia Oggi Sette Pagina 3
PAGINA A CURA DI GIANFRANCO DI RAGO
Conflitti proprietario­inquilino Più facile capire chi paga cosa
26/05/2014 Italia Oggi Sette Pagina 4
GIANFRANCO DI RAGO
Condomini­inquilini separati
26/05/2014 Italia Oggi Sette Pagina 5
PAGINA A CURA DI VALERIO STROPPA
Cultura, l' Italia è più appetibile
26/05/2014 Italia Oggi Sette Pagina 6
62
65
67
Dogane: punti vendita verso la riduzione
26/05/2014 Italia Oggi Sette Pagina 6
PAGINA A CURA DI NICOLA TANI
Giochi, l' erario è miglior banco
26/05/2014 Italia Oggi Sette Pagina 8
PAGINE A CURA DI FRANCO RICCA
Esigibilità dell' Iva in slalom tra le diverse eccezioni
26/05/2014 Italia Oggi Sette Pagina 10
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74
Fisco Flash A cura dello Studio F. Ghiglione e A. Ghio
26/05/2014 Italia Oggi Sette Pagina 11
PAGINA A CURA DI NORBERTO VILLA
Interessi, indeducibilità salata
26/05/2014 Italia Oggi Sette Pagina 12
BENITO FUOCO
Competenza, criterio inderogabile
26/05/2014 Italia Oggi Sette Pagina 12
NICOLA FUOCO
Raddoppi difficili
26/05/2014 Italia Oggi Sette Pagina 14
PAGINA A CURA DI ANTONIO CICCIA
Rating, un pass per il credito
26/05/2014 Italia Oggi Sette Pagina 19
60
PAGINA A CURA DI CINZIA DE STEFANIS
Ristrutturazioni, vale la finalità
26/05/2014 Italia Oggi Sette Pagina 23
PAGINA A CURA DI SIBILLA DI PALMA
Poste, è concorrenza sui servizi
26/05/2014 Italia Oggi Sette Pagina 41
Dalla solidarietà all' impiego
26/05/2014 Italia Oggi Sette Pagina 51
Dividendi Sepa Impairment test Sharpe Ratio Portage Couvert Offerta
PAGINA A CURA DI SIMONA D' ALESSIO
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Web
26/05/2014 PavaglioneLugo.net
La Bassa Romagna on­line: 75,49 per cento
26/05/2014 PavaglioneLugo.net
Sarà Verlicchi o Coppola a sfidare Ranalli
26/05/2014 PavaglioneLugo.net
Scorretto!
26/05/2014 PavaglioneLugo.net
Un avvocato per tutelare l'immagine dell'Ausl
26/05/2014 PavaglioneLugo.net
Penso Positivo
26/05/2014 PavaglioneLugo.net
Bilancio "lacrime e sangue" della Provincia
26/05/2014 PavaglioneLugo.net
Nordic Walking del Circolo Guido Negri di Lugo
26/05/2014 PavaglioneLugo.net
Ultima serata del Palio di Alberico
26/05/2014 PavaglioneLugo.net
Le Rogazioni della Madonna del Molino
26/05/2014 PavaglioneLugo.net
Si prepara la Festa del Ghetto
26/05/2014 PavaglioneLugo.net
Si salva anche così
26/05/2014 Lugonotizie.it
L'affluenza per le europee arriva al 70,31% in provincia, meno 5% rispetto...
26/05/2014 Lugonotizie.it
Alle 19 l'affluenza in tutta la provincia era al 55%; si vota ancora fino...
26/05/2014 Lugonotizie.it
In provincia di Ravenna alle ore 12 l'affluenza alle Europee oltre il 23%
26/05/2014 Lugonotizie.it
Oggi Lugo al voto per il successore di Cortesi e per il Parlamento Europeo
26/05/2014 Lugonotizie.it
Bagnacavallo vota oggi per eleggere il successore di Laura Rossi e per...
26/05/2014 Lugonotizie.it
Conselice al voto per eleggere il nuovo Sindaco e per il Parlamento Europeo
26/05/2014 Lugonotizie.it
Alfonsine vota fino alle 23 di questa sera per eleggere il successore di...
26/05/2014 Lugonotizie.it
Cotignola sceglie l'erede di Pezzi, il suo vice Piovaccari parte favorito
26/05/2014 Lugonotizie.it
Massa Lombarda sceglie il Sindaco del futuro, ma il favorito è...
26/05/2014 Lugonotizie.it
Fusignano sceglie il dopo Bagnari e vota per l'Europa
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26/05/2014 Lugonotizie.it
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Sant'Agata sceglie fra il civico Emiliani e il democratico Zanelli
26/05/2014 Più Notizie
120
Paola Neri vicecomandante della Pm. Ma solo fino a luglio
26/05/2014 Più Notizie
122
Silvano Verlicchi ha votato questa mattinaa Voltana
26/05/2014 Più Notizie
123
Bagnacavallo, il 9 giugno la selezione del Miglior Bursôn
26/05/2014 Settesere.it
125
Amministrative, affluenza in calo, ma stabilmente sopra il 70%
26/05/2014 Settesere.it
126
Assolta la zia di Cantini. Avevano chiesto tre anni per favoreggiamento |
26/05/2014 PavaglioneLugo.net
127
L'italia ringrazia Matteo Renzi
25/05/2014 Ravenna24Ore.it
129
Calcaterra oltre il mito: 9 vittorie consecutive alla 100Km
25/05/2014 Ravenna24Ore.it
131
Alfonsine Fc, Candeloro è il nuovo allenatore
25/05/2014 RavennaNotizie.it
132
Firenze ­ Faenza: è sempre Calcaterra, nona vittoria consecutiva...
25/05/2014 RavennaNotizie.it
134
Nel Ravennate alle ore 12 l' affluenza alle Europee oltre il 23%
25/05/2014 RavennaNotizie.it
135
Alle 19 l' affluenza in tutta la provincia era al 55%; si vota ancora fino...
26/05/2014 RavennaNotizie.it
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L' affluenza per le europee arriva al 70,31% in provincia, meno 5%...
Il Resto del Carlino Ravenna
26/05/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 3
137
Col fiato sospeso per il risultato delle urne
26/05/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 6
138
All' Italia "Il treno va a Mosca', in sala registi e protagonista
26/05/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 6
139
Parte l' estate al centro AcrYlico
26/05/2014 Il Resto del Carlino (ed. Ravenna) Pagina 7
Le opere degli studenti al museo della Ceramica
RICCI ROSANNA
140
Corriere di Romagna Ravenna
26/05/2014 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 42
Tasse contenute e welfare: accordo fra Unione e sindacati
26/05/2014 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 42
Incendio in cucina, casa inagibile
26/05/2014 Corriere di Romagna (ed. Ravenna­Imola) Pagina 44
Baccarini, Montevecchi e la "Bitta"
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La Voce di Romagna Ravenna
26/05/2014 La Voce di Romagna Pagina 4
In provincia sfiorato il 56% Massa regina
26/05/2014 La Voce di Romagna Pagina 13
Lugo Casolare in fiamme a San Lorenzo
26/05/2014 La Voce di Romagna Pagina 13
Faenza Cinema: 'Il treno va a Mosca'
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Il Sole 24 Ore
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La Voce di Romagna
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
LEZIONI DAL VOTO.
Dalle urne una spinta alle riforme
Guido Gentili Un' altra campagna è da questa mattina sui
tavoli del (vincente) Presidente del Consiglio Matteo Renzi,
della politica italiana e dei mercati. Passata quella elettorale,
tra urla, promesse e manovre di stampo novecentesco, se ne
apre una nuova, che ci auguriamo molto diversa.
Quella per riportare l' Italia, in un' Europa che comincia a
rifare i conti con se stessa, su un sentiero stabile di crescita e
di cambiamento, le due parole più invocate da anni ma
intorno alle quali la classe dirigente, e non solo politica, ha
girato a vuoto per troppo tempo.
Stando alle prime indicazioni del voto europeo, tutto fa
pensare che siamo di fronte a un tornante decisivo della
storia continentale che a sua volta ne contiene, a livello
nazionale, molte altre. L' avanzata euroscettica è un dato di
fatto, anche se non costituisce un fronte politico unico. L'
Italia, che è un grande Paese e non certo solo per l'
ingombrante entità del suo debito pubblico, è una delle
nazioni fondatrici dell' Europa. Tra un mese guiderà anche il
semestre europeo: senza coltivare speranze o miracolismi
illusori, un' occasione e una responsabilità in più.
Va detto con chiarezza che la sfida per la crescita e il
cambiamento in Italia e per un' Europa che sia vissuta dai
cittadini non come un impaccio che sottrae sovranità e risorse
ma come leva per accrescere prosperità e sviluppo, non ha
alternative. Ma va anche rilevato che i risultati del voto, che
pure promuovono la spinta riformista di Renzi, indicano una
strada difficile.
Il risultato di Beppe Grillo e del Movimento 5 Stelle è ben
sotto le aspettative ma non va liquidato e in generale quello
delle formazioni eurocritiche in Europa non può essere
derubricato come un incidente di percorso. No. Se davvero si
punta alla crescita e al cambiamento, un' analisi realistica dei
limiti istituzionali di questa costruzione europea (e monetaria:
non è forse maturo, a tutela del sistema euro, che la Bce
possa funzionare da prestatore di ultima istanza per gli stati
membri a fronte di eventi eccezionali?) è una pre­condizione
irrinunciabile. Cui deve far seguito, a Bruxelles e nelle altre
capitali europee, una capacità propositiva politica per tessere
le alleanze necessarie per cambiare rotta. Francia e Spagna
sarebbero sulla carta gli alleati naturali per sollecitare la Germania ad affrontare il tema del riequilibrio
competitivo all' interno dell' Europa. Ma è evidente che il voto di ieri rimescola le carte, e rende ogni
mossa più complicata. In ogni caso, ad esempio, l' Italia non può permettersi, anche nell' interesse dell'
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Enti locali
Europa, che non venga affrontato e risolto il nodo della politica comune sull' immigrazione. Così come il
Paese che si presenta sui mercati del mondo con tanti marchi di altissima qualità, ha il dovere di essere
protagonista al tavolo del Trattato sul libero scambio che l' Ue sta negoziando (su regole e standa
rd) con gli Stati Uniti. Per il premier Renzi ­ che col Pd registra uno storico successo, sia in Italia che in
Europa ­ e il suo governo la partita, per molti aspetti, comincia solo ora. Da questa mattina la battaglia
per gli 80 euro in busta paga è alle spalle. Ricomincia invece il confronto con i mercati e sui mercati e s'
avvicina (2 giugno) il nuovo appuntamento con
la Commissione europea. La ripresa s' intravvede, ma rimane una prospettiva fragile e a bassa
intensità. C' è da riaccendere il motore delle riforme istituzionali, sbloccare fino in fondo i pagamenti
della Pa, dare una scossa vera (non tipo quella che annuncia che pagheremo le tasse con un sms) nei
campi del fisco e delle infrastrutture senza al contempo scardinare i conti pubblici. Dopo un grande
successo personale, una grande prova di credibilità:
di questo c' è bisogno. © RIPRODUZIONE RISERVATA [email protected] @guidogentili1.
GUIDO GENTILI
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Enti locali
RATING24.
Fisco e Pa urgenze italiane
L' attuazione della delega fiscale e gli
interventi per la pubblica amministrazione
restano in evidenza tra le riforme italiane.
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IL NUOVO FRONTE.
Ora sotto osservazione lo spread di Parigi
In chiusura della crisi della moneta unica e del debito sovrano
europeo e mentre si avvia a soluzione il problema delle
banche europee, si apre d' improvviso per i mercati
stamattina una nuova crisi, ancora una volta denominata in
euro ma tutta politica, gonfiata dai venti forti dell' anti­
europeismo e del populismo francese. Non sarà l' Italia oggi a
mettere alle corde i mercati, con i dati finali che dovrebbero
confermare la prima proiezione, la vittoria di Matteo Renzi
che rafforza il Pd e la spinta riformatrice del Governo. I
mercati si concentreranno piuttosto sulla schiacciante vittoria
del Fronte nazionale di Marine Le Pen, andando a rivedere se
quello spread tra OaT decennali e Bund che nelle ultime due
settimane è oscillato tra i 44 e i 49 punti riflette fedelmente il
rischio­Francia.
L' ascesa del Syriza in Grecia e la tenuta del M5S di Grillo in
Italia non faranno stare tranquilli i traders. Isabella Bufacchi
ROMA I mercati da oggi si sentiranno minacciati dall'
accensione di due focolai di instabilità politica, quello arcinoto
greco e quello a sorpresa francese, in un' Eurozona con la
disoccupazione all' 11,8% (marzo 2014) che stenta a trovare
la via dello sviluppo sostenibile, dopo essere cresciuta nel
primo trimestre dell' anno meno del previsto (0,2%) a causa
anche dello 0% della Francia e del ­0,1% dell' I
talia. I mercati fino a venerdì sera non avevano messo in
conto l' allungamento di un' ombra sulla tenuta dalla linea
politica europea, fiduciosi del fatto che il peso dei deputati
anti­euro nel Parlamento europeo non sarebbe stato
determinante. Da oggi, tuttavia Borse e titoli di Stato nell'
Eurozona dovranno fare i conti con le ripercussioni a livello
nazionale del voto europeo soprattutto in Francia e in
Grecia:l' indebolimento dei Governi in carica equivale per i
mercati al rallentamento del cammino delle riforme strutturali
e dell' azione di governo nel complesso. In caso estremo, il
peggiore degli scenari per i mercati è la chiamata alle urne e
le elezioni anticipate che hanno un impatto immediato molto
negativo sul Pil e le prospettive di crescita. La Grecia ha già
ristrutturato il suo debito pubblico e ha già richiesto e ottenuto
in più tranche l' aiuto esterno del fondo salva stati Efsf e dell'
Imf: l' uscita della Grecia dall' euro non è più un' ipotesi
concreta scontata nei prezzi dai mercati, il Pil e il debito pubblico della Grecia non hanno un peso
decisivo per le sorti dell' Eurozona. Diverso il caso della Francia, che ha il secondo Pil tra i 18 nell' area
dell' euro con un debito/Pil che viaggia attorno al 90% (dopo la revisione recente del modo di calcolare
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del Pil, altrimenti sarebbe stato al 93% ma counque lontano dalla soglia del 100%), un' economia
stagnante e alcune riforme strutturali chiave da considerarsi al palo tanto quanto quelle italiane, se non
in alcuni casi di più. Lo spread tra gli OaT francesi decennali e i Bund tedeschi però in queste ultime
due settimane ha oscillato tra i 44 e i 49 punti, mantenendo lo status della Francia tra i Paese "core" con
un piccolo premio sui rendimenti che l' ha sempre resa più appetibile della Germania. Stando a fonti
bene informate, gli investitori istituzionali giapponesi e cinesi avrebbero appesantito in maniera
massiccia dall' inizio dell' anno la loro esposizione sugli OaT in una caccia al rendimento più alto in euro
e prendendo le distanze dai titoli tedeschi troppo cari, senza aumentare il rischio di credito. Per loro, per
questi investitori, l' esito delle elezioni europee in Francia sarà una vera doccia f
redda. In quanto all' Italia, l' effetto sui BTp e sullo spread contro i Bund dovuto all' esito del voto
europeo, per la sua portata sullo scenario politico nazionale, sarà positivo (al netto del contagio
francese): Renzi per i mercati è ora legittimato dagli elettori per accelerare le riforme, anche quelle più
ostiche che prevedono lo scontro con i sindacati e con i dipendenti della pubblica amministrazione. L'
impatto sullo spread potrebbe essere oggi leggero perchè la piazza finanziaria londinese è chiusa per il
Bank holiday e gli Usa sono in festività e anche per il fatto che i principali detentori del debito pubblico
sono italiani. La quota dei titoli di Stato in mano agli investitori non residenti è aumentata da inizio anno
(a gennaio è salita di 30 miliardi in base alle ultime statistiche ufficiali disponibili) e anche nel corso del
2013: al dicembre dell' anno scorso era salita, stando alla Banca d' Italia, al 27%, equivalente al 0,9% in
più rispetto a giugno dello stesso anno. Ma resta ancora molto bassa rispetto al picco sopra il 50%
raggiunto prima la crisi dei subprime e dell' euro. Lo spread tra i BTp e i Bund si è allargato fino a
sfiorare quota 200 nei giorni scorsi per poi chiudere venerdì attorno a 180: per colpa del Pil debole nel
primo trimestre, per alcuni sondaggi con Grillo che accorciava le distanze su Renzi, per i timori che
Mario Draghi non utilizzerà in giugno il bazooka di misure simili al quantitative easing per contrastare il
rischio della deflazione. I mercati si aspettano ora che Governo Renzi acceleri la tabella di marcia delle
riforme strutturali e e delle modifiche alla legge elettorale: i traders non escludono che lo spread possa
calare fino a 100­125 punti. Ma l' Italia rischia la scossa dal terremoto politico della Francia: un contagio
questa volta non più greco ma francese. @isa_bufacchi © RIPRODUZIONE RISERVATA.
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Enti locali
Europee 2014.
L' esultanza di Renzi: ora cambiamo tutto
ROMA «Un risultato storico. Ora sì che cambiamo
tutto». Matteo Renzi arriva attorno all'una di notte a
Largo del Nazareno da Pa­ lazzo Chigi per festeggiare
lo stra­ ordinario risultato delle urne con i suoi
fedelissimi e con tutto il Pd (in sede i capigruppo
Roberto Speranza e Luigi Zanda ma anche esponenti
della ex minoranza co­ me Matteo Orfini e Stefano
Fassi­ na): oltre il 40 per cento, ben ol­ tre il 33,3 di
Veltroni e anche il 34,4% del Pci nel lontano '76. Ne­
anche la Dc negli ultimi trent'an­ ni della sua vita politica
aveva rag­ giunto queste cifre. Un risultato che dà i
brividi, una responsabili­ tà che dà i brividi. Questa
volta, al contrario dello scorso anno quan­ do via via che
avveniva lo spoglio reale il Pd di Bersani ha dovuto bere
l'amaro calice della sconfit­ ta a fronte di exit poll che
davano il centrosinistra largamente vin­ cente, è
avvenuto esattamente il contrario: i primi exit poll dava­
no prudentemente il Pd tra il 33 e il 34% che già
sarebbe stato un ottimo risultato a fronte di un
Movimento 5 Stelle tra il 25 e il 26.
E invece le proiezioni reali hanno portato il Pd a
superare l'inimma­ ginabile soglia del 40%: fino alla
quinta dell'Ipr per la Rai, che da­ va il partito del premier al 41,5% e il Movimento 5 Stelle al 21,5%.
Altro che sorpasso, altro che tallonamento. Venti punti di di­ stacco: una débacle per Beppe Grillo. «La
speranza ha davvero vinto contro la rabbia». Segno che le riforme messe in campo è il ragionamento
del premier e dei suoi fedelissimi non solo hanno fatto da argine alla protesta e alla rabbia dei cittadini
ma hanno an­ che riportato a "casa" una buona fetta dei delusi dell'anno scorso: dal tetto agli stipendi
dei mana­ ger alla riforma delle Province, dagli 80 euro in busta paga per i redditi medio­bassi al
decreto la­ voro, dalla riduzione delle auto blu al progetto di riforma costitu­ zionale che abolisce il
Senato elet­ tivo. Strada giusta, risposta giu­ sta. «Non abbiamo perso tempo e abbiamo seminato
speranza.
Domattina subito al lavoro. Per aiutare le nostre imprese, i lavora­ tori, i giovani. Con più forza», twitta a
caldo il sottosegretario Graziano Delrio. «È stata premia­ ta l'azione di governo», gli fa eco la
vicesegretaria Debora Serrac­ chiani. «È un voto per il governo del Paese», incalza l'altro vice Lo­ renzo
Guerini. Quanto allo scena­ rio europeo, certo preoccupa il crollo del Psf di Francois Hollan­ de, finito
sotto il 15%. Ma è moti­ vo di grande soddisfazione aver confermato il pronostico di esse­ re il primo
partito del Pse. Come sottolinea lo stesso Renzi in un tweet notturno: «Un risultato sto­ rico. Sono
commosso e determi­ nato, adesso al lavoro per un'Ita­ lia che cambi l'Europa. Grazie #unoxuno #senza
paura». Solo oggi, a risultati finali, la conferen­ za stampa della vittoria a Palazzo Chigi. Ma intanto
Renzi incassa la soddisfazione di Barak Obama: fonti della Casa Bianca, in attesa dei dati definitivi, già
nella notte esprimevano un giudizio favore­ vole sul rafforzamento della sta­ bilità politica in Italia.
Avanti fin da subito con l'azio­ ne di governo, dunque. Guardan­ do ormai all'orizzonte della legi­
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
slatura, al 2018. Domani il pre­ mier volerà a Bruxelles assieme a tutti i capi di governo europei per
partecipare al vertice convocato dal presidente permanente della Ue Herman Van Rompuy per fa­ re
una prima valutazione del vo­ to (al centro il successo degli eu­ roscettici e il caso Francia) e un primo
giro di tavolo sulla nomi­ na dei commissari. Poi il rientro a Palazzo Chigi per lavorare ai prossimi step.
Entro giovedì ci sa­ rà il progetto di concretizzazio­ ne della delega fiscale. Poi si im­ primerà il più
possibile un'acce­ lerazione al Ddl delega sul lavo­ ro: quel jobs act che introdurrà per la prima volta in
Italia un sus­ sidio di disoccupazione universa­ le e il contratto unico a tutele cre­ scenti. Infine la
rincorsa alle sca­ denze già indicate: dai cantieri per l'edilizia scolastica al varo della riforma della Pa
con un Cdm già fissato per il 13 giugno.
Il carro renziano continua quindi la sua corsa, ormai quasi senza ostacoli. Anche sul fronte riforme
costituzionali e legge elettorale. Renzi esce definitiva­ mente rafforzato all'interno del suo partito e nel
gruppo parla­ mentare eletto sotto la segreteria di Bersani, e di conseguenza all'interno della
maggioranza.
Questo gli dà la forza politica di continuare sulla strada dell'ac­ cordo sulle riforme con Silvio Berlusconi
attestatosi attorno al 16%, risultato non buono ma certo segno di persistente vitalità all'interno del
centrodestra ma anche la forza politica di "minac­ ciare" lo stesso Berlusconi della possibilità di andare
avanti senza Fi se necessario. Certo il cattivo risultato del Nuovo centrodestra di Angelino Alfano al di
sotto delle aspettative e addirittura a ri­ schio superamento soglia del 4% potrebbe avere ricadute
negati­ ve sull'azione governo. Anche considerando la quasi scompar­ sa dei montiani di Scelta euro­
pea, i cui elettori ad una prima analisi sembrano confluiti tutti nel Pd renziano. Renzi e Berlusco­ ni, i
due protagonisti del patto del Nazareno, hanno ancora bisogno l'uno dell'altro. Il premier per da­ re un
respiro più ampio alle rifor­ me costituzionali. Berlusconi per continuare ad avere, pur condan­ nato e
interdetto dai pubblici uffi­ ci, un ruolo chiave nel quadro po­ litico. Ma certo da domani le car­ te le
distribuirà il premier. Den­ tro e fuori la maggioranza
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Europee 2014.
Spinta alle riforme, dalla Pa al lavoro
M atteo Renzi passa all'in­ casso. Dopo aver supe­ rato
a pieni voti l'esa­ me delle europee, il premier è pronto a
rimettersi al lavoro sui dossier interni. Che, anche a
causa dello stand­by imposto all'attività di governo nelle
ulti­ me settimane di campagna elet­ torale, si
annunciano corposi.
Il primo atto potrebbe esserci già giovedì con il varo in
Consi­ glio dei ministri di alcuni decre­ ti attuativi della
delega fiscale.
Almeno stando alla road map renziana che vede in
maggio il mese consacrato alla riforma del fisco.
Se così fosse, i contribuenti potrebbero assistere già
que­ sta settimana alla nascita di una delle creature che
più sta a cuore all'ex sindaco di Firen­ ze: il 730
precompilato. Maga­ ri in abbinata alla tanto attesa
riforma del catasto. E più o me­ no nelle stesse ore la
Camera deciderà sulla sorte del bonus Irpef da 80 euro
che potrebbe essere ampliato già durante il suo primo
passaggio parla­ mentare. Fermo restando che la
battaglia più importante si giocherà dopo l'estate quan­
do, con la legge di stabilità, an­ dranno resi strutturali gli
80 euro in più in busta paga.
Se possibile l'agenda di giu­ gno si presenta ancora più fitta.
Sia per il possibile varo del pri­ mo decreto crescita del nuovo esecutivo, incentrato sul taglio della
bolletta energetica e sull'irrobustimento dell'Ace per incentivare gli aumenti di capitale, sia perché
terminerà la consultazione pubblica sulla riforma della Pa. È fissato al 13 giugno il Cdm per il via libera
al disegno di legge delega per l'istituzione del ruolo unico del­ la dirigenza (magari esteso in un
secondo momento a regioni e Ssn), l'abolizione del tratteni­ mento in servizio che garanti­ rebbe una
staffetta generazio­ ne a favore di 10mila giovani, l'introduzione della mobilità obbligatoria.
In contemporanea un'altra partita importante si giocherà invece al Senato sulle riforme istituzionali:
riduzione dei par­ lamentari, nascita del Senato delle autonomie non elettivo, riforma del titolo V,
soppressio­ ne del Cnel. Nelle intenzioni del presidente del Consiglio il via libera dell'aula di Palazzo
Madama dovrebbe arrivare in­ torno al 10 giugno. Affinché ciò accada è necessario che Forza Italia
metabolizzi la sconfitta di ieri e decida se appoggiare co­ munque la riforma renziana.
Un discorso che vale ancora di più per l'Italicum, che Fi ha con­ tribuito ad approvare alla Ca­ mera nei
mesi scorsi. In discus­ sione c'è soprattutto la soglia del 37% sotto la quale si va al bal­ lottaggio, che
ora potrebbe ri­ sultare irraggiungibile per il centrodestra, vecchio o nuovo che sia. Da qui il possibile
ripen­ samento dei forzisti a favore di un rafforzamento del propor­ zionale senza doppio turno.
Sempre a giugno è attesa la riforma della giustizia. Con un nuovo scenario che si profi­ la all'orizzonte,
almeno per quella penale. L'arretramento di Forza Italia, abbinato alla seconda piazza del M5S, po­
trebbe ora consentire la nasci­ ta di un asse trasversale per la reintroduzione del reato di au­
toriciclaggio e per l'inaspri­ mento delle pene per il falso in bilancio. Con buona pace delle riserve di
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Angelino Alfa­ no e dei suoi.
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Europee 2014
PROSPETTIVE MIGLIORI 1 Oggi, quando
dall' inferenza statistica degli exit pool e delle
proiezioni, si passerà alla lettura dei risultati
reali, si capirà quante chance restano alla
riforma della Pa annunciata dal governo e
s u l l a q u a l e è i n c o r s o u n a pubblica
consultazione. Un governo rafforzato dal voto
avrà più facile gioco a presentare un pacchetto
di interventi non mediato con i sindacati e
apparati burocratici e avrà dalla sua la
possibilità di fare pressione in Parlamento per
una iter rapido di approvazione.
Il debutto previsto è il 13 giugno, a due
settimane dall' avvio del semestre di
presidenza Ue. Un ddl delega per tentare
innanzitutto un ricambio generazionale in una
Pa dove l' età media dei dipendenti è tra le più
alte d' Europa dopo il loro ridimensionamento
numerico: da 3,6 a 3,3 milioni tra il 2006 e il
2012 (­7,7%) e dove cinque anni di blocco del
turn over hanno gonfiato una bolla di contratti
atipici (oltre 300mila) ora pronta a scoppiare.
Si vogliono utilizzare interventi soft sui quali i
sindacati hanno già sollevato più di un dubbio:
l' abolizione del trattenimento in servizio, che
libererebbe 10mila posti da qui al 2018
secondo il governo, l' utilizzo dell' esonero per chi si trova a 4/5 anni dalla pensione, con il
riconoscimento di metà assegno e contribuzione piena. Il reclutamento delle nuove leve avverrebbe
seguendo due binari: selezione delle competenze e copertura dei fabbisogni molto ben definiti per ogni
amministrazione. Senza dimenticare la mobilità volontaria e obbligatoria. La nuova politica del
personale pubblico prevede poi una riforma della dirigenza, con il ritorno al ruolo unico e il superamento
delle fasce: massima mobilità anche per i dirigenti i cui contratti sarebbero rigorosamente a termine e
per i quali è prevista la licenziabilità.
Uno degli ostacoli maggiori da affrontare sarà quello di estendere i nuovi principi a tutta la dirigenza,
anche a quella delle regioni e del Ssn. Previste infine razionalizzazioni di scuole di formazione, enti,
prefetture e altre strutture amministrative centrali e locali. Renzi e Madia hanno detto che gli interventi
sul pubblico impiego non dovranno concorrere a determinare i risultati della spending review, che pure
un impatto lo avrà visto che si prevedono risparmi per 17 miliardi nel 2015 e 32 nel 2016.
© RIPRODUZIONE RISERVATA 10mila Posti disponibili L' addio al trattenimento in servizio per il
Governo aprirà posti di lavoro Tempi lunghi per l' attuazione del Jobs act 2 LAVORO PROSPETTIVE
INVARIATE Con il tasso di disoccupazione al 12,7%, tra i più alti dell' area euro, che tra i giovani ha
raggiunto il record del 42,7%, il governo Renzi punta su una riforma complessiva del mercato del lavoro
per favorire la creazione di nuovi posti di lavoro. Il jobs act, contenuto nel Ddl delega all' esame della
commissione lavoro del Senato, riguarda il riordino degli ammortizzatori sociali, dei servizi per il lavoro
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e delle politiche attive, la semplificazione delle procedure dei rapporti di lavoro, una revisione delle
forme contrattuali, il sostegno alla maternità e alla conciliazione dei tempi di vita e di lavoro.
Stando alle proiezioni della scorsa notte, il risultato delle elezioni rafforza questo disegno di riforma che,
vista la complessità dei temi affrontati, necessita della stabilità di governo per andare in porto. I tempi di
attuazione non si preannunciano brevi: il Ddl dovrà essere approvato dai due rami del Parlamento, poi il
governo avrà 6 mesi per esercitare le cinque deleghe. Si punta alla semplificazione dei rapporti di
lavoro, con l' obiettivo di dimezzare il numero di atti di carattere burocratico­amministrativo, l'
unificazione delle comunicazioni alle pubbliche amministrazioni per i medesimi eventi, la promozione
delle comunicazioni per via telematica e l' abolizione della tenuta di documenti cartacei. Si introduce, in
via sperimentale, un nuovo contratto di inserimento con tutele crescenti e il compenso orario minimo,
applicabile a tutti i rapporti subordinati, previa consultazione con le parti sociali. Sugli ammortizzatori
sociali, la cassa integrazione non verrà più concessa in caso di cessazione di attività aziendale,
verranno semplificate le procedure burocratiche per la concessione, con una maggiore
compartecipazione da parte delle imprese utilizzatrici.
L' Aspi verrà estesa ai lavoratori con contratto di co.co.co, favorendo il coinvolgimento attivo dei soggetti
beneficiari di trattamenti di sostegno al reddito.
© RIPRODUZIONE RISERVATA 12,7% Il tasso di disoccupazione È tra i più alti dell' area Euro. Quello
giovanile arriva a toccare il 42,7% La riforma fiscale prova ad accelerare 3 FISCO PROSPETTIVE
MIGLIORI Maggio sarà il mese della riforma fiscale, ha annunciato Matteo Renzi nel definire il
"cronoprogramma" del suo governo. E ora dopo il risultato elettorale delle europee, stando almeno agli
exit poll e alle prime proiezioni, il presidente del Consiglio proverà ad accelerare sul fronte dei decreti
legislativi attuativi della delega fiscale. Accelerazione che dovrebbe passare dall' approvazione nel
Consiglio dei ministri di giovedì dei primi decreti legislativi in materia di riforma del catasto e di
semplificazione degli adempimenti tributari.
Passo indispensabile per preparare l' invio della dichiarazione dei redditi precompilata a una prima
larga platea di contribuenti, dal prossimo anno. In rampa di lancio anche le nuove norme sull' abuso del
diritto. Materie sulle quali occorrerà attivare un tavolo di confronto con i soggetti interessati. I decreti
legislativi dovranno comunque ottenere il placet del Parlamento per poi imboccare la dirittura d' arrivo
attraverso i relativi regolamenti amministrativi. Non meno impegnativa si annuncia la stabilizzazione del
bonus Irpef, per ora finanziato con un mix di aumenti di entrate, una tantum e tagli alla spesa, ma solo
fino al 31 dicembre. Per rendere strutturale il bonus, occorrerà reperire almeno 10 miliardi attraverso un
contestuale intervento sulla spesa corrente.
Cifra che pare destinata a lievitare, qualora si intenda estendere il bonus alle categorie finora escluse, a
partire dagli esodati. Poi vi è da affrontare il capitolo dei nuovi, possibili interventi di riduzione dell' Irap,
dopo il primo taglio del 10% disposto con il decreto Irpef all' esame del Senato.
Misura che ­ stando a quanto annunciato dal vice ministro all' Economia, Enrico Morando ­ potrebbe
comportare 10 miliardi di taglio, «con un obiettivo di riduzione complessiva del cuneo fiscale in tre anni
di circa 33 miliardi».
Anche in questo caso, la copertura a regime dovrebbe far leva in misura pressoché prevalente su tagli
alla spesa corrente.
© RIPRODUZIONE RISERVATA 33 miliardi Il taglio del cuneo fiscale L' obiettivo del Governo di
riduzione complessiva in tre anni Sul futuro dell' Italicum pesa il risultato di Fi 4 RIFORME
ISTITUZIONALI PROSPETTIVE PEGGIORI Superamento del bicameralismo perfetto con l' abolizione
del Senato elettivo e sua sostituzione con il Senato delle Autonomie composto da rappresentanti di
Regioni e Comuni; conseguente taglio dei parlamentari (resterebbero i 630 deputati mentre i nuovi
senatori senza indennità propria sarebbero circa 143); riforma del Titolo V della Costituzione con l'
abolizione delle materie concorrenti tra Stato e Regioni e il ritorno alla competenza esclusiva statale di
energia e infrastrutture; cancellazione dalla Costituzione delle Province e del Cnel. È questa la riforma
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delle riforme a cui Matteo Renzi ha legato il suo destino politico: sostenuta nelle sue linee generali
anche da Fi, è all' esame della commissione Affari costituzionali del Senato che dovrebbe licenziarla
per l' Aula nella prima metà di giugno. Se l' esito finale delle europee dovesse confermare le prime
proiezioni sul Pd, Renzi si rafforzerebbe indubbiamente all' interno del suo partito e della maggioranza.
La variabile fondamentale per il destino delle riforme è ora la scelta che farà Silvio Berlusconi, secondo i
primi dati, uscito al contrario indebolito dalle urne. Per il leader di Fi il nodo non è tanto la riforma
costituzionale quanto l' Italicum.
La legge elettorale frutto del patto del Nazareno prevede infatti il ballottaggio nazionale tra le prime due
coalizioni se nessuno raggiunge il 37%. Con Fi terzo partito (dietro il Pd e il M5S) a Berlusconi non
conviene più un sistema che prevede il ballottaggio: meglio sarebbe mantenere un sistema
proporzionale che non lo tagli fuori dalla formazione del prossimo governo. Di contro il premier,
rafforzatosi nella sua maggioranza, ha da domani maggiore forza per andare avanti su riforme e legge
elettorale anche senza l' ex Cavaliere. Magari approvando una legge elettorale più favorevole al Pd,
senza il sistema di soglie imposto da Berlusconi e senza i listini bloccati come chiede la minoranza
dem. Un rapporto di forza, quello tra Renzi e Berlusconi, che può far ipotizzare che alla fine Fi non si
sfilerà dall' accordo sulle riforme.
© RIPRODUZIONE RISERVATA 143 I «nuovi» senatori I componenti del Senato delle Autonomie
delineato dalla riforma Subito taglio delle bollette e credito alle Pmi 5 IMPRESE PROSPETTIVE
MIGLIORI L' esito del voto, se le prime proiezioni saranno confermate, può far ripartire la macchina
delle misure pro­crescita finora rimasta ai box. A questo punto molte attese sono concentrate sul
decreto per il taglio da 1,5 miliardi della bolletta elettrica per le Pmi, che dovrebbe alleggerire il costo
dell' energia del 10%. Il provvedimento era previsto per maggio ma, anche per le difficoltà a far
quadrare le coperture, è stato rinviato a dopo le elezioni, e ora dovrebbe diventare un veicolo d'
emergenza per rianimare la crescita inserendo anche altre misure, a cominciare da quelle per il credito
alle Pmi. Non è escluso quindi che possa approdare già nei prossimi giorni in Consiglio dei ministri.
Per il Governo Renzi ­ che ora può impegnarsi a riguadagnare lustro dopo il voto uscito dalle urne ­
questo primo decreto crescita sarà l' occasione per dare le prime risposte alle imprese.
Oltre al taglio della bolletta, che dovrebbe essere realizzato mediante una spalmatura da 20 a 25 anni
degli incentivi al fotovoltaico, il piano del ministero dello Sviluppo economico punta ad assicurare
liquidità alle imprese attraverso il rafforzamento dei canali di credito alternativi alle banche e la
patrimonializzazione delle imprese con il rafforzamento dell' Ace. Nel menu di misure dovrebbe essere
compreso anche un nuovo pacchetto infrastrutture con bonus per le reti a banda larga.
Ma il lavoro urgente non finisce qui, perché allo Sviluppo economico c' è da sbloccare una mole di circa
150 provvedimenti che vanno dalla legge annuale per le Pmi (il ministro Guidi vorrebbe recuperarla) al
credito d' imposta per la ricerca, dalla garanzia statale sugli investimenti in minibond, alla riforma degli
aiuti all' imprenditorialità fino alle zone franche urbane al Sud .
Resta poi la priorità dello sblocco dei debiti della Pa.
Palazzo Chigi ha ribadito l' intenzione di effettuare tutti i pagamenti entro il 2014 (e non più entro
settembre). Ma il rischio di nuovi ritardi è sempre dietro l' angolo. © RIPRODUZIONE RISERVATA 150
Le misure ferme per le aziende Tra queste bonus per la ricerca e garanzia su chi investe in minibond
Lotta trasversale all' arretrato civile 6 GIUSTIZIA PROSPETTIVE INVARIATE Impatto limitato. Almeno
sulla giustizia civile. Il voto per le europee non ha conseguenze significative sui progetti di riforma messi
in cantiere soprattutto in virtù dell' azione del ministro della Giustizia Andrea Orlando. Per una semplice
ragione: la necessità di aggredire l' elevatissimo numero (5 milioni e mezzo) di cause arretrate e di
individuare meccanismi alternativi alla via ordinaria dei tribunali per risolvere il contenzioso è ormai
convinzione diffusa e trasversale tra le forze politiche. Lo stesso metodo sposato da Orlando, quello di
una pacata concertazione con il mondo dell' avvocatura, ha da una parte il pregio di venire incontro a
posizioni che sono comuni a partiti e movimenti rappresentati in Parlamento e dall' altra evita di mettere
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in campo interventi che poi vengono da subito "sabotati" sul terreno dalla categoria cruciale per la
riuscita di qualsiasi riforma. Le stesse soluzioni sulle quali si sta riflettendo al ministero (una restrizione
dell' area d' intervento del giudice, forme di mediazione assistita a elevato valore cogente se condivise
dai legali delle parti, revisione del ruolo e del peso della magistratura onoraria) non dovrebbero
incontrare barricate per la loro realizzazione.
Discorso diverso invece per la giustizia penale, dove l' arretramento di Forza Italia e il risultato del Ncd
dovrebbe rendere un po' più agevole procedere all' introduzione, per esempio, del reato di
autoriciclaggio, come pure mettere in cantiere una revisione della prescrizione, legata alla decorrenza
più che alla durata dei termini. La stessa possibilità di rimettere mano, dopo anni, a una delle falle del
nostro diritto penale dell' economia, la mitezza delle sanzioni per il falso in bilancio, potrebbe a questo
punto farsi più concreta.
Complesso invece il lavoro da avviare sul versante delle misure per le carceri, affollate da oltre 59mila
detenuti. Dove alla volontà del Pd di procedere sulla strada delle delega già approvata su
depenalizzazione e rafforzamento delle misure alternative, andranno verificate in Parlamento e rispetto
ai contenuti dei decreti la tenuta della maggioranza (probabili i mal di pancia dell' Ncd) e l' eventuale
sponda da trovare in un Movimento 5 Stelle più malleabile o in un Forza Italia più disponibile.
© RIPRODUZIONE RISERVATA 59mila Popolazione carceraria Sono circa 59mila i detenuti presenti
negli istituti di pena.
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Il test di Rating24 sulle priorità comunitarie
I tempi di realizzabilità dei principali dossier
europei secondo il Sole 24 Ore. Il semaforo
verde indica un periodo di approvazione
breve, nell' arco di un anno. Il semaforo giallo
si riferisce a misure che richiedono tempi di
adozione da uno a due anni, mentre quello
rosso indica tempi di approvazione oltre i due
anni RISPARMIO Vigilanza unica alla Bce Dal
prossimo novembre, dopo l' esame dei bilanci
della banche e gli stress test, la Bce assumerà
la vigilanza su 124 banche.
Meccanismo unico Dal gennaio 2015 entra in
vigore il meccanismo unico di salvataggio
delle banche.
Bail­in Dal 2016 l' onere dei salvataggi si
sposta dagli Stati ai privati.
Fondo unico Dal 2025 va a regime la messa in
comune delle risorse del Fondo di risoluzione
Ue con una dotazione di 55 miliardi.
TEMPI DI REALIZZABILITÀ MEDI CRESCITA
Le iniziative comunitarie Rilancio della crescita
e ritorno al livello potenziale con il
completamento del mercato interno e l'
attuazione delle misure già varate.
Secondo la Commissione Ue l' eliminazione
dei vincoli ancora esistenti alla libera
circolazione dei servizi avrebbe un beneficio del 2,6% sul Pil.
Le iniziative nazionali Riforme strutturali, investimenti in ricerca e infrastrutture, eliminazione dei vincoli
burocratici che gravano sulle imprese.
La campagna elettorale Il tema è stato il filo rosso della campagna elettorale TEMPI DI
REALIZZABILITÀ MEDI LAVORO Garanzia giovani Per il periodo 2014­2015 la Ue ha stanziato una
dote di 6 miliardi (di cui 1,513 per l' Italia) per offrire agli under 25 un' opportunità di lavoro o di
formazione.
Potenziamento rete Eures È in corso un programma di ammodernamento della rete Eures, la rete
europea dei servizi per l' impiego.
Salario minimo Chiesto in campagna elettorale da Martin Schulz (Pse) e Alexis Tsipras (L' altra
Europa). Possibile fissazione di regole comuni ma non di un' unica soglia europea visti i diversi livelli di
produttività.
TEMPI DI REALIZZABILITÀ MEDI CONTI PUBBLICI Regole più flessibili Interpretazione più flessibile
del Patto di Stabilità e del Six Pack. Tentativo di escludere dal calcolo gli investimenti in innovazione,
infrastrutture e ricerca.
Riforma del fiscal compact Per rivedere le regole del fiscal compact (che prevede una riduzione del
deficit strutturale dello 0,5% annuo) occorre modificare il suo trattato costitutivo.
Eurobond Durante la campagna elettorale si sono espressi a favore Juncker (Ppe), Schulz (Pse),
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Tsipras (sinistra), Verhofstadt (liberali) e il Movimento 5 Stelle.
TEMPI DI REALIZZABILITÀ MEDI RIFORMA TRATTATI Le richieste Dall' Italia alla Germania passando
per la Gran Bretagna e l' Olanda è forte la richiesta di una modifica dei Trattati, con diverse motivazioni.
Possibile l' avvio dell' iter già a dicembre a conclusione della presidenza di turno italiana della Ue, con
una dichiarazione politica per dare il via a un gruppo di lavoro o a una Conferenza intergovernativa. Si
tratta però di un percorso che dura molti anni e il nuovo testo per essere adottato richiede l' unanimità.
TEMPI DI REALIZZABILITÀ LUNGHI FISCO Tobin tax Dal 1° gennaio 2016 entrerà in vigore la tobin tax
in dieci Paesi (tra cui Italia, Francia e Germania) in regime di cooperazione rafforzata.
L' Italia ha chiesto di escludere le obbligazioni pubbliche.
L' aliquota dovrebbe essere dello 0,1 per cento. Per ora è stata firmata una dichiarazione politica ma
restano da approfondire una serie di nodi tecnici.
In campagna elettorale si è espresso a favore Schulz (Pse), mentre Tsipras (sinistra europea) ha
chiesto una versione inasprita della tassa.
TEMPI DI REALIZZABILITÀ MEDI ENERGIA Mercato unico Ogni giorno la Ue sborsa un miliardo di
euro per importare energia. Di qui l' esigenza, espressa a più riprese dalle alte cariche europee, di
creare un mercato unico dell' energia per diminuire la dipendenza.
La ricetta Completare l' attuazione dei regolamenti già esistenti, creare una rete europea per la
distribuzione del gas e dell' elettricità per accrescere la competitività. Il tema era contenuto nei
programmi elettorali di Ppe, Pse e liberali.
TEMPI DI REALIZZABILITÀ LUNGHI COMMERCIO Negoziato Ue­Usa Dal giugno 2013 Ue e Usa
stanno negoziando un accordo per creare la più vasta area di libero scambio al mondo.
Il quinto round è iniziato la settimana scorsa a Washington ma restano da sciogliere numerosi nodi
tecnici. La presidenza di turno italiana punta a imprimere un' accelerazione al dossier.
Il potere del Parlamento Ue In virtù del Trattato di Lisbona per poter entrare in vigore l' accordo dovrà
essere approvato dall' Europarlamento.
I partiti euroscettici sono contrari all' intesa.
TEMPI DI REALIZZABILITÀ MEDI CONSUMATORI Abolizione del roaming Sono approdati sul tavolo
del Consiglio Ue dopo essere stati già approvati in prima lettura dall' Europarlamento il pacchetto tlc e
la direttiva sui diritti dei passeggeri aerei. La prima prevede lo stop ai costi per le chiamate all' estero
dal 15 dicembre 2015, mentre la seconda fissa un rimborso di 300 euro per i voli in ritardo di almeno tre
ore. Stesso iter anche per il provvedimento che punta a sfoltire le commissioni sulle carte di credito e di
debito nei Paesi Ue fissando un tetto massimo dello 0,3 per cento.
TEMPI DI REALIZZABILITÀ BREVI.
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Il Sole 24 Ore
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PUBBLICA AMMINISTRAZIONE.
Burocrazia a un passo dalla resa
Secondo la ricerca di Forum Pa necessaria una profonda rivoluzione.
Antonello Cherchi Ancora cinque giorni e si
chiuderanno le consultazioni aperte dal
Governo il 30 aprile per conoscere le proposte
dei dipendenti sul volto futuro della pubblica
amministrazione. Dopodiché il ministro della
Pubblica amministrazione, Marianna Madia, si
metterà al lavoro per dare forma ­ sulla base
dei punti programmatici presentati a fine aprile
insieme al premier Matteo Renzi e alla luce dei
suggerimenti arrivati (al 22 maggio erano state
ricevute 23mila mail) ­ al provvedimento di
riforma della burocrazia da approvare in
Consiglio dei ministri il 13 giugno.
Il Governo ha parlato sin dall' inizio di
"rivoluzione", tant' è che l' indirizzo mail a cui si
possono inviare consigli e riflessioni è,
appunto, [email protected]. Di
"rivoluzione necessaria" parlano anche le
conclusioni dell' indagine condotta da Forum
Pa sul pubblico impiego che verrà presentata
domani a Roma nel corso dell' apertura della
25a edizione della manifestazione (si vedano
anche le pagine 28 e 29 di questo numero del
Sole).
«Ascoltando quotidianamente i protagonisti,
pubblici e privati, sentiamo ­ si sottolinea nel
documento ­ che siamo a un passo dal definitivo arrendersi. Non c' è più tempo da perdere. Se la
riforma Renzi­Madia sarà la svolta che serve, lo vedremo. Certo è di una profonda rivoluzione che
abbiamo bisogno».
È quella che altri Paesi, come la Francia e la Gran Bretagna, hanno messo in campo prendendo le
mosse dalla crisi economica, che ha indotto un profondo ripensamento del settore pubblico.
In Italia, invece, il dissesto dei conti ha portato la burocrazia «ad un sostanziale arroccamento delle
posizioni, in una sorta di catenaccio ­ si sostiene nella ricerca ­ teso da una parte a difendere il più
possibile lo status quo, dall' altra a raggiungere comunque, con lo stesso apparato organizzativo e con
tagli più o meno lineari, il massimo dei risparmi possibili».
Ciò ha voluto dire blocco delle assunzioni, con conseguente innalzamento dell' età media di chi rimane
in servizio, riduzione dei dipendenti, tagli alla formazione, scarsissima mobilità, riduzione dei contratti a
tempo determinato. Di contro, chi aveva privilegi acquisiti ha fatto di tutto per non perderli (specie tra i
dirigenti) e la frammentazione degli uffici e la cattiva distribuzione geografica dei dipendenti non è
arretrata di un passo.
Un quadro, insomma, «disastroso», che non regge il confronto con quello di Francia e Gran Bretagna.
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C' è solo un elemento che gioca a nostro favore: il numero complessivo dei dipendenti.
Considerando anche i contratti non stabili, gli addetti al pubblico impiego sono 3,3 milioni, con una
diminuzione negli ultimi anni del 4,8. per cento. Quelli inglesi sono 5,7 milioni (la riduzione è, però, stata
dell' 11%), mentre in Francia sono addirittura cresciuti di quasi 5mila unità, assestandosi sui 5,5 milioni.
Le politiche di tagli si sono, dunque, fatte sentire sia da noi che Oltremanica, con conseguenti effetti
sulla spesa per il lavoro pubblico, che in Italia è prevista ­ nel periodo 2008­2015 ­ in discesa del 3%,
nel Regno Unito dello 0,1%, mentre in Francia aumenta del 14,3%, anche al di sopra della media Ue,
stimata in 8,5 per cento.
Nel nostro Paese, però, i risparmi non si sono tradotti in efficienza. Anzi, hanno peggiorato una
situazione già difficile. I tagli alla spesa hanno, infatti, significato, tra l' altro, blocco del turn over.
Dunque, niente ricambio generazionale, fenomeno acuito dalla riforma delle pensioni, che ha fatto
slittare in avanti il momento di abbandono del lavoro. L' età media dei dipendenti pubblici, pertanto, si è
innalzata.
Il risultato è che in Italia solo il 10% degli impiegati ha meno di 35 anni e solo l' 1% ha 25 anni o meno. In
Francia i dipendenti pubblici sotto i 35 anni sono quasi il 27% (il 5,4% ha 25 anni o meno) e in Gran
Bretagna il 25% (il 4,9% è nella fascia dai 25 anni in giù).
La situazione si ribalta se si guarda alla categoria degli over 50: vi si collocano il 46% dei lavoratori
pubblici italiani, contro il 30,6% della Francia e il 30,7% del Regno Unito.
Come se non bastasse, al problema di una burocrazia "vecchia" si somma quello dell' insufficienza
delle competenze. Intanto, tra i dipendenti pubblici nostrani la percentuale di laureati è bassa: il 30,5%
contro il 45% di quelli inglesi e il 50,7% dei cugini d' Oltralpe. Ciò che, però, pesa di più è il fatto che il
49% degli impiegati italiani si trova a ricoprire, senza essere laureato, un posto che richiederebbe un
titolo universitario.
E non è certo con la formazione che si può sperare di supplire a simili carenze: «Nonostante tutti i
proclami che si sono succeduti a cominciare dal ministro Frattini nel 2002, un impiegato pubblico
italiano ­ si legge nell' indagine di Forum Pa ­ in media può contare su meno di un giorno all' anno di
formazione (4,5 giorni se è in diplomazia, ma mezza giornata se è in un ministero), contro le 8,2
giornate di formazione di un impiegato pubblico francese, che diventano 10 per i dirigenti».
C' è poi l' aggravante della cattiva distribuzione geografica dei dipendenti ­ in Calabria sono 130 ogni
mille abitanti e in Lombardia 60, segno che il lavoro pubblico è spesso servito come ammortizzatore
sociale ­ e della frammentazione della burocrazia: escludendo le 41mila scuole e istituti di istruzione, le
unità locali sono oltre 60mila. I ministeri hanno quasi 5mila uffici distaccati, le province più di 2.100, le
regioni 1.778.
Nonostante tale quadro poco edificante, le isole di privilegio continuano a esistere e resistono ai
cambiamenti.
In particolare, ai livelli apicali della burocrazia. I dirigenti in senso stretto sono oltre 36mila, che
diventano 166mila se si aggiungono i 130mila dirigenti medici e sanitari, che spesso non dirigono
alcunché, ma hanno la qualifica per questioni contrattuali. Se si considera l' intero universo di figure di
vertice, si riscontra che il numero dei dirigenti, per quanto diminuito in valori assoluti, continua a
crescere rispetto al totale dei dipendenti: nel 2004, infatti, c' era un dirigente ogni 12,3 impiegati, mentre
nel 2012 il rapporto era di uno a 11,7 dipendenti.
E ciò ha riflessi sulla spesa, perché se gli stipendi dei dirigenti di seconda fascia sono aumentati meno
delle retribuzioni degli impiegati, quelli dei dirigenti di prima fascia e apicali hanno subìto incrementi
significativi. Così che in Italia un dirigente apicale guadagna 12,6 volte il reddito medio, mentre in Gran
Bretagna la medesima proporzione è 8,4 volte, in Francia 6,4 e in Germania 4,9.
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
Conti aziendali. L' analisi di InfoCamere sui bilanci di Spa e Srl: in Liguria e Sardegna il record
di aziende con risultati negativi.
Imprese, «rosso fiscale» nei conti
Il carico tributario aggrava la crisi: in un caso su quattro la perdita deriva dalle imposte.
PAGINA A CURA DI Cristiano Dell' Oste
Giovanni Parente La crisi si legge attraverso i
bilanci delle società: nell' ultimo anno ha
chiuso in rosso il 32,9% delle Spa, Srl,
cooperative e consorzi con un fatturato oltre
100mila euro. In pratica, una società su tre è
finita in perdita.
Due anni prima, la percentuale non arrivava al
30 per cento. I dati emergono dalle
elaborazioni di InfoCamere su oltre 470mila
bilanci depositati in formato elettronico nel
Registro delle imprese tra il 2010 e il 2012,
ultimo esercizio per cui sono disponibili i
rendiconti completi.
L a l e t t u r a d e i bilanci permette anche di
scoprire "come" queste società arrivano a
chiudere in rosso. Di fatto, delle 155mila
imprese in perdita, ce ne sono 113mila che
registrano un dato negativo già al livello dell'
Ebit (risultato operativo).
Sono società che faticano a far quadrare i conti
della propria gestione industriale. Altre 13mila
società vedono il segno meno a livello del
risultato ante­imposte, perché devono
fronteggiare ­ per esempio ­ situazioni
finanziarie difficili, esposizioni con le banche o
svalutazioni. E poi ci sono altre 28.500 imprese che finiscono in perdita solo dopo aver calcolato le
imposte. Come dire: il 25% delle società in perdita, e il 6% di tutte le imprese, finiscono in rosso per
colpa del fisco.
È un dato a prima vista sorprendente, perché le imposte non si limitano a ridurre l' utile, ma lo azzerano
e lo mandano in negativo. Per capire come questo sia possibile, bisogna ricordare che l' Irap non si
paga sugli utili, ma sul valore della produzione, senza poter dedurre completamente elementi che sono
in realtà dei costi, come le spese per il personale o gli interessi passivi. O come l' Ici e l' Imu, che solo
dal 2013 è parzialmente deducibile dal l' Ires (ma non dall' Irap).
A livello territoriale, il Lazio e la Liguria sono le regioni in cui la componente fiscale pesa di più sui
risultati aziendali: qui la percentuale di società che vanno in perdita solo dopo le imposte sfiora il 7 per
cento. Il confronto tra il 2010 e il 2012 permette anche di vedere le zone che hanno sofferto di più la crisi
economica negli ultimi anni. In Liguria, Umbria, Abruzzo e Toscana l' aumento delle aziende in perdita è
stato più forte, anche se è in Sardegna che si registra il record negativo: quasi quattro società su dieci
depositano consuntivi con il risultato netto con il segno meno.
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
Sapere che un' impresa è in perdita è un' informazione utile, ma parziale. Bisogna sapere anche
"quanto" perde. E qui i dati di InfoCamere permettono di evidenziare le differenze fra grandi e piccole
realtà. In pratica, il rosso è tanto più profondo quanto più l' azienda ha un fatturato ridotto. Per
intenderci, nelle società con un valore della produzione oltre i 50 milioni di euro, la perdita media
corrisponde a circa il 7% del giro d' affari. Abbassando il valore della produzione fino a 2 milioni, invece,
le perdite arrivano al 24% del fatturato.
È vero che nelle società più piccole anche gli utili sono più alti ­ in proporzione ­, ma l' impatto delle
perdite cresce molto più in fretta. Insomma, le imprese meno strutturate sembrano avere meno mezzi
per arginare il deficit, una volta che finiscono in crisi. Oltretutto, tra il 2010 e il 2012 le perdite medie
sono quasi raddoppiate per tutte le imprese, al di là delle dimensioni.
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CRISTIANO DELL' OSTE
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Il Sole 24 Ore
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In breve
RADIO24 A Mix24 si parla di Libia e Biagi
Oggi la puntata di Mix24 di Giovanni Minoli su
Radio 24 è dedicata a due importanti eventi
del recente passato: alle 9, «La Libia dopo
Gheddafi», in cui verrà riproposta un' intervista
allo stesso Gheddafi. Alle 9.45, lo spazio de
«La storia» sarà invece dedicato alla vicenda
di Marco Biagi, per la cui morte la Procura di
Bologna ha riaperto l' inchiesta archiviata sulla
revoca della scorta al giuslavorista ucciso
dalle Br il 19 marzo 2002.
IL SOLE 24 ORE Guida pratica «Imu & Tasi
2014» Dal Sole 24 Ore la guida pratica per
affrontare i nuovi adempimenti fiscali senza
rischi. L' acconto Imu è c o n f e r m a t o p e r
abitazioni principali di pregio, seconde case,
negozi, uffici, capannoni, altri immobili
produttivi come alberghi, banche e
assicurazioni: i versamenti vanno effettuati
entro il 16 giugno 2014. Nuove disposizioni
anche per il versamento della Tasi. La guida
pratica firmata Il Sole 24 Ore mette a
disposizione tutto l' occorrente per non
commettere errori e un vasto corredo di
esempi pratici. In più, per i lettori, un sito
internet aggiornato in tempo reale, per stare al
passo con tutte le novità e un software online per calcolare l' imposta. Da venerdì 30 maggio, in edicola
con Il Sole 24 Ore, a 9,90 euro oltre il prezzo del quotidiano.
GIOVANNI MINOLI
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
La novità. Entro marzo 2015 diffusione totale.
Fattura online al debutto in 18mila uffici
Giuseppe Latour Ormai ci siamo. A partire dal
prossimo 6 giugno la fattura elettronica, un
oggetto fino a poco tempo fa misterioso e
futuribile, atterrerà sul pianeta della pubblica
amministrazione. Si partirà solo da alcuni
uffici, circa 18mila: quelli dei ministeri, delle
agenzie fiscali, degli enti e delle casse di
previdenza. Per poi allargarsi a tutti gli altri
entro il 31 marzo del 2015. E proprio la zona
grigia dei prossimi giorni, durante i quali carta
e formati elettronici dovranno
irrimediabilmente convivere, rappresenta il
primo grande ostacolo da scavalcare per la Pa
e per i suoi fornitori. L' obiettivo finale di
questo processo, però, è altamente strategico:
dare al Governo uno strumento per monitorare
la spesa pubblica in tempo reale.
Il calendario di entrata in vigore del nuovo
obbligo, fissato dal decreto 55/2013 del
ministero dell' Economia, è stato recentemente
rivisto dal decreto legge Irpef (Dl 66/2014). Le
regole attualmente in vigore prevedono che il
prossimo 6 giugno si cominci da un numero
limitato di uffici. Il 31 marzo del 2015 ci si
allargherà a tutti gli altri, coinvolgendo
soprattutto Regioni, Province e Comuni.
Questo, concretamente, avvia una piccola rivoluzione: le amministrazioni non potranno accettare le
fatture emesse o trasmesse in forma cartacea né procedere al pagamento, neppure parziale, sino all'
invio del documento in forma elettronica. I fornitori delle amministrazioni pubbliche dovranno, invece,
gestire il proprio ciclo di fatturazione esclusivamente in modalità elettronica, non solo nelle fasi di
emissione e trasmissione, ma anche in quella di conservazione. L' invio della fattura andrà fatto con un
determinato formato (Xml con sottoscrizione digitale) tramite il Sistema di interscambio (Sdi) istituito da
Sogei sotto la vigilanza dell' agenzia delle Entrate.
Questo processo, apparentemente semplice, è però pieno di snodi molto delicati. Uno di questi si
paleserà proprio nei prossimi giorni, a ridosso della scadenza. E riguarda il destino delle ultime fatture
cartacee emesse dai fornitori. Bisogna, cioè, chiedersi quando e come scatta il divieto di pagare chi si
presenta con una fattura cartacea. In base alla legge 244/2007 esiste un periodo transitorio di tre mesi
durante i quali gli uffici possono gestire le fatture emesse prima dell' entrata in vigore dell' obbligo.
Quindi, se il fornitore emette la fattura prima del 6 giugno 2014, l' ente che la riceve può continuare fino
al 6 settembre del 2014 a trattarla secondo le vecchie modalità.
Ma i problemi della fase di lancio non finiscono qui. Il Dl Irpef, infatti, ha anche fissato l' obbligo di
indicare nei documenti digitali il codice identificativo di gara (Cig) e il codice unico di progetto (Cup). In
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
questo modo sarebbe possibile avere un monitoraggio continuo dei flussi di spesa relativi ai singoli
progetti della Pa. Il problema, però, è che le imprese non hanno avuto tempo per adeguare i loro sistemi
informatici: il decreto è, infatti, stato pubblicato sulla «Gazzetta ufficiale» il 24 aprile.
E, in molti casi, non sono neppure a conoscenza dei codici. Così il Senato, che in questi giorni sta
discutendo la conversione del provvedimento, potrebbe portare qualche correzione dell' ultimo minuto.
Diversi emendamenti al testo hanno proposto una proroga per la parte che riguarda Cig e Cup, dando
così modo ai fornitori di adeguarsi.
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GIUSEPPE LATOUR
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Il Sole 24 Ore
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IL CALENDARIO Tre giorni per «Prendere impegni e
trovare soluzioni»
IL CALENDARIO Tre giorni per «Prendere impegni e
trovare soluzioni» L' appuntamento Il Forum Pa si
svolgerà da domani a giovedì al Palazzo dei congressi
di Roma. Tutti i dettagli sul sito www.forumpa.it.
I temi La riforma della Pa: domani mattina incontro con il
ministro della Pubblica amministrazione, Marianna
Madia; il 28 mattina si parlerà di dirigenza e nel
pomeriggio del riordino degli enti locali con il ministro
degli Affari regionali, Maria Carmela Lanzetta; la mattina
di giovedì focus sulla valutazione delle performance, a
cui interverrà il commissario per la spending review,
Carlo Cottarelli La Pa digitale tra progetti e realizzazioni.
Si parte domani con l' Anagrafe nazionale,mentre nel
pomeriggio ci si concentrerà sulla dematerializzazione,
la scuola digitale, la sanità elettronica (con l' intervento
del ministro della Salute, Beatrice Lorenzin), i big data. Il
28 sarà la volta del cloud computing per la Pa, delle
competenze digitali, della fatturazione elettronica. Il 29
pomeriggio convegno con il direttore dell' Agenzia per l'
Italia digitale, Agostino Ragosa, e con il sottosegretario
alla Pubblica amministrazione, Angelo Rughetti Rigore e
crescita saranno alla base dell' intervento del 28 mattina
del ministro dell' Economia, Pier Carlo Padoan,a conclusione di una tavola rotonda in cui si parlerà della
piattaforma tecnologica per il monitoraggio della finanza pubblica ; il 29 mattina di scena l' e­
procurement pubblico e la valorizzazione del patrimonio immobiliare Open government come
riprogettazione della Pa. Domani mattina incontri sul turismo, sul co­design dei servizi e sulle smart city
in ottica di genere. Il pomeriggio confronto sul concetto di Stato partner, che diventa il nuovo percorso di
ricerca di Forum Pa. Il 28 mattina si parlerà di trasparenza e privacy con il Garante e di open
government con testimonianze internazionali. Infine, giovedì dibattito sulla sharing economy La Pa e le
imprese. Domani mattina sarà sviluppato il tema della internazionalizzazione, mentre nel pomeriggio
riflettori puntati sul problema dei ritardi dei pagamenti. Mercoledì mattina ci si occuperà di reti di
imprese e nel pomeriggio si assisterà alla presentazione del progetto "Garanzia Giovani" con il ministro
del Lavoro Giuliano Poletti e saranno inoltre esaminate le opportunità industriali delle smart city.
Giovedì pomeriggio spazio al tema della semplificazione Fondi europei. Utilizzare quelli della
programmazione 2014­2020 al 100%: sarà il tema del convegno di giovedì pomeriggio, a cui
parteciperà il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Graziano Delrio.
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E­government. L' obiettivo è cercare di arrivare al semestre europeo di presidenza italiana con
la «governance» rinnovata.
L' Agenda digitale ci riprova
Negli ultimi anni si è tentato di accelerare sui programmi ma con scarso successo.
Carmine Fotina Nuova governance e vecchi
dossier da sbloccare.
L' Agenda digitale italiana, quasi ferma al palo
dopo l' accelerazione tentata con il decreto
crescita 2.0 del governo Monti, è attesa al bivio
decisivo in coincidenza con il semestre italiano
di presidenza Ue. La Commissione in passato
non ha mancato di sottolineare i nostri ritardi
rispetto ai target di Bruxelles e l' Italia dovrà
dimostrare di avere davvero l' intenzione di
cambiare passo già l' 8 e 9 luglio prossimo, in
occasione del "Digitale Venice", summit
europeo che riunirà Governo e imprese.
L' obiettivo dell' Esecutivo Renzi è arrivare all'
appuntamento con una governance rinnovata,
che faccia finalmente chiarezza sul
coordinamento politico di una materia troppo
spesso sottovalutata. Ormai certo il
conferimento della delega al ministro per la
Pubblica amministrazione, Marianna Madia. Di
certo si dovrebbe mettere un po' d' ordine
dopo i pasticci degli ultimi anni che avevano
prodotto una sorta di governance a
"matrioska". L' articolo 13 del decreto del Fare,
approvato nel giugno 2013, aveva previsto, in
aggiunta alla già esistente Agenzia per l' Italia
digitale, l' istituzione di una «cabina di regia per l' attuazione dell' Agenda digitale italiana», presieduta
dal presidente del consiglio o da un suo delegato e composta da sette ministri, un presidente di regione
e un sindaco designati dalla Conferenza unificata.
Come se non bastasse, nell' ambito della cabina di regia,era stato poi previsto un «Tavolo permanente
per l' innovazione e l' agenda digitale italiana», un organismo consultivo a sua volta «presieduto dal
Commissario del Governo per l' attuazione dell' agenda digitale». Il commissario, Francesco Caio, ha
però lasciato l' incarico (oggi è Ad delle Poste), mentre in sella all' Agenzia, nonostante una
segnalazione dell' ispettorato generale del ministero dell' Economia su presunte irregolarità
amministrative dell' organismo, resta Agostino Ragosa.
Sistemata la governance, bisognerà riempire di contenuti un' Agenda che ha ancora troppe pagine
bianche. Disarmante l' ultimo resoconto stilato a marzo dal dossier del servizio studi della Camera: dei
55 adempimenti attuativi dell' Agenda digitale ne risultavano stati adottati solo 17 e, per gli atti non
ancora emanati, in 21 casi risultava scaduto il termine per provvedere.
Renzi dovrà ripartire da quanto non attuato. Anche il Pin unico per dialogare online con la Pa, del resto,
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non sarebbe altro che l' implementazione di una norma che risale al decreto del Fare del 2013. Il Pin
digitale preannunciato da Renzi è infatti contenuto in un decreto attuativo che dovrebbe essere
sdoganato ed entrare in vigore a breve: in altre parole i cittadini, dopo aver espletato le procedure di
autenticazione con uno dei soggetti della Pa coinvolti, potranno usufruire di tutti i servizi online forniti
anche da tutte le altre Pa. Un sistema che, ovviamente, andrà a pieno regime solo con la totale
interconnessione delle banche dati della pubblica amministrazione, traguardo che potrebbe richiedere
un anno.
È invece più ravvicinata, e fissata al prossimo 6 giugno, la prima scadenza per l' entrata in vigore della
fattura elettronica, altra riforma il cui varo risale a diversi anni fa. L' obbligo dell' utilizzo della fattura nei
rapporti con le amministrazioni scatterà subito per ministeri, agenzie fiscali ed enti di previdenza,
mentre per tutte le altre Pa si partirà entro il 31 marzo 2015. Attenzione, però, al rischio di false
partenze. Al Senato sono stati già presentati diversi emendamenti al decreto Irpef per correggere o
posticipare la norma che prevede l' obbligo per i fornitori di inserire nelle fatture telematiche anche il Cig
(codice identificativo di gara) e il Cup (codice unico di progetto). Troppo stretti i tempi per adeguare i
sistemi informatici: le imprese spiazzate da un nuovo obbligo così ravvicinato rischierebbero addirittura
di vedersi negati i pagamenti.
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CARMINE FOTINA
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INTERVENTO.
Un fronte comune per il cambiamento
di Carlo Mochi Sismondi Domani si apre il 25°
Forum Pa ed è d' obbligo una riflessione sul l'
obiettivo e il senso dell' appuntamento, al di là
dei tanti e importanti momenti di
approfondimento e confronto con la presenza
di ministri e di altre figure istituzionali che l'
iniziativa offre (si veda la scheda a fianco e il
sito www.forumpa.it).
Dall' anno scorso molte cose sono cambiate:
nelle ultime settimane si è messo in moto un
vorticoso processo di cambiamento che avrà
importanti conseguenze anche sulla vita delle
amministrazioni, delle imprese e dei cittadini.
È stata annunciata dal Governo una riforma
della pubblica amministrazione che presenta
importanti e rivoluzionari segnali di
discontinuità. Attraverso una consultazione si è
data voce ai dipendenti pubblici e ai cittadini
perché dicano la loro sul proprio lavoro e sulla
Pa che vogliono.
In questo contesto a cosa serve e cosa può
fare Forum Pa? Intanto, ci proponiamo di
essere uno stimolo e un' occasione per
"prendere impegni e trovare soluzioni", come
recita il titolo dell' appuntamento di quest'
anno. Impegni e soluzioni non astratte, ma
concrete, che si fondino sulla migliore cultura organizzativa, perché crediamo che sia lì, nella carenza di
managerialità e di cultura del progetto, che zoppichi qualsiasi riforma.
Vogliamo, poi, essere promotori dei princìpi della partecipazione e della collaborazione. È, infatti,
necessario mettere al centro le persone, perché cittadini e imprese non sono solo portatori di bisogni,
ma anche di competenze e soluzioni.
Lavoreremo quindi per definire e rendere concreto il concetto di "Stato partner" e per costruire attorno a
questo obiettivo proposte che consegneremo alla consultazione di [email protected].
Inoltre, ci impegniamo a dare voce agli innovatori, a quelli che non ci credevano più e a quelli che ci
hanno sempre creduto e non smettono di stupirsi per le enormi potenzialità che hanno le persone
quando cominciano a pensare e a perseguire i propri obiettivi all' interno del quadro degli interessi
generali.
Ancora: sorveglieremo perché le finestre di partecipazione aperte siano vere e non formali, non durino
lo spazio di un annuncio. Dare voce è bello e paga dal punto di vista dell' immagine, ma è anche una
seria responsabilità. Non permetteremo che le istanze dei cittadini e delle imprese facciano questa volta
la fine di tante altre consultazioni: finiscano, cioè, nel cassetto.
Eppoi, vogliamo privilegiare il "come fare" rispetto al "cosa fare" che tutti conosciamo già, che abbiamo
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sviscerato mille volte, che è segnato dall' esperienza di tutti i Paesi che ci precedono nelle classifiche,
che è ormai agenda condivisa. È sull' organizzazione, sulla governance, sulla responsabilità, sul
controllo, sul metodo, sulle priorità nell' impiego delle risorse che casca l' asino.
Non ci accontentiamo, insomma, delle "innovazioni soufflé", che durano come una moda, riempiono
qualche articolo di giornale ma poi si sgonfiano, lasciando subito il posto ad altro. Crediamo invece che
l' innovazione sia un processo, non un prodotto e che richieda coraggio e determinazione, ma anche
costanza, attenzione, cura, persistenza dello sforzo.
Altrimenti bruceremo parole, da cloud a big data, da smart city a switch­off pensando di aver fatto cose.
Per questo proponiamo centinaia di ore di formazione, decine di seminari di approfondimento e di
laboratori, moltissimi esempi e soluzioni da copiare.
Sappiamo, infine, che l' innovazione, specie se partecipativa e open, non piace a tutti e ha molti nemici.
Per questo bisogna fare fronte comune e lavorare insieme. A questo serve un laboratorio d' innovazione
come Forum Pa.
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Verso il Ddl. Il 30 maggio si chiuderà la consultazione pubblica e in giugno il testo dovrebbe
approdare al Consiglio dei ministri.
Burocrazia al test della riforma
Si punta su gestione del personale, tagli agli sprechi, riorganizzazione dell' apparato.
Francesco Nariello Più efficienza nella
gestione del personale, tagli agli sprechi e
riorganizzazione della macchina
amministrativa.
Dal turn over generazionale al ruolo unico per i
dirigenti, fino all' incremento della mobilità
interna e alla misurazione dei risultati dell'
attività lavorativa. Ma anche tetto massimo ai
compensi, riduzione dei permessi sindacali e
cancellazione dei "doppioni" tra gli enti
pubblici.
Sono alcuni dei punti qualificanti della riforma
della pubblica amministrazione targata Renzi
e Madia, le cui linee guida sono state
presentate a fine aprile. Un piano p e r i l
riassetto dell' apparato statale a partire dai
due assi portanti del "capitale umano" e della
riorganizzazione strutturale: sono questi,
insieme agli interventi che ricadono nell'
ambito dell' Agenda digitale, i principali pilastri
su cui si regge il piano in 44 punti elaborato
dal Governo per cambiare volto alla Pa.
Molte delle novità previste dalla riforma
riguardano direttamente i lavoratori statali. In
primis, il corpo dirigente, considerato il
"motore" del cambiamento e su cui si
concentrano diversi interventi. Come l' introduzione del ruolo unico dirigenziale, che manda in archivio
la divisione in prima e seconda fascia, aprendo a una carriera basata su incarichi a termine. Prevista,
inoltre, la possibilità di licenziamento per il dirigente che rimane privo di incarico oltre un certo termine.
Maglie più strette anche sulla valutazione delle performance ­ con retribuzione di risultato ­ e con la
rigorosa applicazione del tetto agli stipendi (240mila euro) comprendente il cumulo con il reddito da
pensione.
Il pacchetto di misure che riguarda il personale pubblico in senso ampio è un capitolo particolarmente
corposo del piano, dal ricambio generazionale alla mobilità. Si parte con l' abrogazione dell' istituto del
trattenimento in servizio, ovvero della possibilità di restare al lavoro anche dopo il raggiungimento dell'
età pensionabile: un intervento che da solo ­ ha sottolineato il premier ­ sarebbe in grado di generare,
«a costo zero, 10mila posti in più per i giovani nella Pa».
Previste, inoltre, semplificazione e maggiore flessibilità delle regole sul turn over, oggi operativo al 20%
(un ingresso ogni cinque uscite), fermi restando i vincoli sulle risorse per tutte le amministrazioni. A
spingere verso il ricambio generazionale ci sono anche strumenti come l' esonero dal servizio, che
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consentirebbe di far uscire chi è ancora lontano di qualche anno dalla pensione (con un assegno ridotto)
e l' agevolazione del part­time.
Puntano a garantire maggiore efficienza gli interventi sulla mobilità volontaria e obbligatoria, ma ­ ha più
volte ribadito il ministro Madia ­ nel rispetto della dignità del lavoratore in riferimento a retribuzioni e
distanza del luogo lavoro. Tema collegato è quello del demansionamento, ovvero la possibilità di
affidare mansioni assimilabili come alternativa all' esubero. Tra le misure ci sono anche la riduzione del
50% del monte ore dei permessi sindacali nel pubblico impiego e la creazione di asili nido nelle
amministrazioni.
La rivoluzione della Pa, secondo il piano del Governo, passa anche dal taglio agli sprechi e dalla
riorganizzazione della presenza dello Stato sul territorio, dalle ragionerie provinciali alle sedi regionali
Istat, ma anche con la riduzione delle prefetture a non più di 40 ­ concentrate in capoluoghi di regione e
zone strategiche per la criminalità organizzata ­ e con lo snellimento delle soprintendenze e la gestione
manageriale dei poli museali. Nel progetto di riforma rientrano, poi, la riorganizzazione delle Authority e
la riduzione delle aziende municipalizzate, mentre si prevede che Aci, Pra e Motorizzazione civile
vengano accorpati, così come le scuole dell' amministrazione, che saranno riunificate (dalle attuali 5 a
1). Perfino la ricerca non sfugge alla cura dimagrante: gli oltre venti enti che svolgono funzioni simili
verranno aggregati, dando vita a centri di eccellenza.
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FRANCESCO NARIELLO
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I PASSAGGI L' annuncio La riforma è stata portata
in Consiglio dei ministri il 30 aprile.
L'annuncio Lariformaèstataportatain
Consigliodeiministriil30 aprile.Lostessogiornoèstata
diffusalaletteraaperta indirizzataaidipendenti
pubbliciconlaqualesièdato avvioallaconsultazione
pubblicasui44puntiprevisti dalpianodiriassettodellaPa,
conunmeseditempoa disposizione­dal30aprileal
30maggio­perinviare considerazioni,propostee
suggerimentinelmerito (utilizzandol'indirizzomail
[email protected]) I primi risultati
Alladatadel22maggio,ha fattosapereilministrodella
PaMadia,sonoarrivatecirca 23milamail.Peresaminarele
migliaiadirisposteilGoverno haattivatounacollaborazione
conildipartimentodimetodie modelliperl'economia,il
territorioelafinanza dell'universitàLaSapienzadi
Roma.Iprimi10mila messaggianalizzatiattraverso
glistrumentidel text mining diconochelaprovenienza
geograficaèequilibrata(42% dalNord,30%dalCentro,
28%daSudeisole)echea spedirlisonosoprattutto
uomini(73%).Tragli argomentiipiùgettonatisono:
lamodificadellamobilità, l'abrogazionedell'istitutodel
trattenimentoinservizio,la riduzionedelmonteoredi
permessisindacali, l'introduzionedell'esonerodal
servizio,lapossibilitàdi licenziareildirigentesenza incarico Il traguardo Iltestodefinitivo,secondoil
calendariostilatodalpremier, saràapprovatodalConsiglio deiministriil13giugno.Il pianodiriassettodellaPa
confluireinundisegnodi legge.Setuttofileràliscio, quindi,entrogiugnoil provvedimentopotràiniziare
l'iterparlamentare F. Na
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
Progetti. Una misura già proposta in passato.
Per i servizi online basta soltanto un Pin
Giuseppe Latour Pin del cittadino, identità
digitale, accesso unico a tutti i servizi della
pubblica amministrazione. S c o r r e n d o i 4 4
punti della riforma della Pa promossa dal
Governo nelle scorse settimane, queste sono
le parole chiave di uno dei passaggi
potenzialmente più rivoluzionari nei rapporti
tra utenti e uffici pubblici. Una rivoluzione che,
però, ricorda alcune esperienze del passato:
gli stessi concetti erano alla base della carta di
identità elettronica e del successivo
documento unificato, frutto della fusione con la
tessera sanitaria.
Tutti progetti rilanciati negli anni da diversi
Governi e mai pienamente attuati: basti
pensare che gli ultimi tre Esecutivi, prima di
quello in carica, sono intervenuti (con scarso
successo) a regolare la materia.
Il punto 37 del documento presentato dal
premier, Matteo Renzi, e dal ministro della
Pubblica amministrazione, Marianna Madia,
recita esattamente: «Introduzione del Pin del
cittadino: dobbiamo garantire a tutti l' accesso
a qualsiasi servizio pubblico attraverso un'
unica identità digitale». Parole che sono una
s i n t e s i d i u n piano p i ù a m p i o , m a c h e
rimandano chiaramente ai progetti della carta di identità elettronica e del documento unificato, proposti
a più riprese negli ultimi anni. L' ultimo caso è quello del Governo Letta con il decreto del Fare (Dl
69/2013), lo scorso giugno, dove è stato previsto, in sostanza, che il cittadino all' atto della richiesta del
documento unificato (carta d' identità elettronica e tessera sanitaria) possa richiedere una Pec pubblica
gratuita e indicare la stessa quale proprio domicilio digitale. Una costruzione ambiziosa ma rimasta
lettera morta.
E non è la prima volta. Perché il centro di tale rivoluzione ­ un documento unico che metta insieme carta
di identità e tessera sanitaria ­ si aggira da anni nelle proposte di Parlamento e Governo. Prima di
Enrico Letta ci aveva provato il suo predecessore Mario Monti, con il decreto 179/2012. Qui, addirittura
nel primo articolo, si programmava un provvedimento successivo nel quale disporre «l' ampliamento
delle possibili utilizzazioni della carta d' identità elettronica anche in relazione all' unificazione sul
medesimo supporto della carta d' identità elettronica con la tessera sanitaria».
Ma, andando a ritroso, l' elenco delle riforme solo programmate è lunghissimo. Nel decreto 70 del
maggio 2011 anche l' ultimo Governo Berlusconi parlava di carta di identità elettronica e di documento
unificato con la tessera sanitaria.
Prima ancora, ed è storia ormai di quasi venti anni fa, era stato varato il progetto della carta di identità
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
elettronica, spostato in avanti, di rinvio in rinvio, dalla fine degli anni Novanta. E rimasto in uno stato di
perenne sperimentazione. A pesare in negativo sono stati soprattutto i costi dell' operazione. Il piano
industriale messo a punto dal Poligrafico nel 2006 stimava in 537,6 i milioni necessari per assicurare
quasi 49 milioni di carte. La prima ipotesi di documento unico del 2011 sarebbe dovuta costare circa
600 milioni di euro.
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GIUSEPPE LATOUR
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
Tendenze. La condivisione dei beni.
Sharing economy in attesa di regole
Simone Cicero Il "trend" sharing economy
nasce nel 2010 con l' uscita di "Ciò che è mio è
tuo", il libro di Rachel Botsman che spiegava
come la convergenza tra il web e i social
media con i venti di crisi e con la crescente
attenzione ai problemi sociali e climatici
rendeva possibili nuovi modelli di consumo.
L' affitto, l' utilizzo condiviso, il baratto: meglio
l' accesso che la proprietà: «non ho bisogno di
un trapano, ma di fare un buco nel muro»,
esemplificava Botsman.
In quattro anni le soluzioni di condivisione
diretta di beni e servizi e tra pari hanno
raggiunto qualsiasi settore: dagli affitti brevi
alle cene a casa dei privati, dal car sharing
cittadino delle grandi aziende allo scambio di
passaggi o all' affitto dell' auto tra privati. Oggi
si può condividere, affittare, barattare qualsiasi
oggetto, persino il cane.
Grazie a leve economiche e culturali questi
servizi hanno raggiunto crescite tali da non
poter essere considerati semplici innovazioni:
AirBnb, gigante Usa degli affitti brevi tra
privati, è valutato di 10 miliardi di dollari. La
sua regolamentazione fiscale a New York si
dice frutterà a Di Blasio circa 20 milioni di
dollari di tasse.
Questi sono i growing pains della sharing economy: mancanza di direttive sulla tassazione,
indisponibilità di assicurazioni adeguate a nuove fattispecie di utilizzo condiviso, la mancanza di
regolamentazione sullo scambio servizi e prodotti tra privati.
Subito dopo la OuiShare Fest di Parigi ­ evento svoltosi ai primi di maggio e che ha riunito esperti da
tutto il mondo ­ The Guardian definiva l' economia collaborativa come un' alternativa sostenibile in un
momento di crisi energetica, caratterizzato da un sistema finanziario che avvantaggia pochi a spese di
molti e da un degrado ambientale al quale secondo l' Iocc (Intergovernmental panel on climate change)
si deve porre riparo entro 5mila giorni, pena il disastro totale.
Oggi l' amministrazione deve dunque legiferare, con cura e equità, per un' economia efficiente e
informale, locale, di scambio tra pari, che non sia solo un modo di fare soldi per gli investitori della
Silicon Valley.
Esiste l' opportunità per le amministrazioni di adottare modelli di compartecipazione alla creazione di
servizi anche nel campo del bistrattato welfare, abbracciando modelli di sussidiarietà sui beni comuni,
di collaborazione con cittadini, aziende e no­profit.
Proprio per indagare questi temi, giovedì prossimo si svolgerà al Forum Pa un dibattito con tutti i
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
protagonisti: da AirBnb e Uber alle amministrazioni italiane e europee che hanno sperimentato con
successo questi nuovi modelli partecipativi e creato le prime regolamentazioni, come Bologna e
Amsterdam.
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
Pagamenti. Il ruolo della piattaforma.
Spinta digitale anche per saldare i debiti scaduti
Valeria Uva L' ultima spinta alla
digitalizzazione dei pagamenti arriva dal
decreto Irpef. Nel corposo pacchetto di norme
inserito nel Dl 66/2014 per accelerare lo
smaltimento dei debiti delle Pa c' è, oltre all'
anticipo della fatturazione elettronica per tutta
l a pubblica amministrazione, a n c h e l a
partenza del registro unico delle fatture.
La scadenza è dietro l' angolo: dal primo luglio
tutte le amministrazioni dovranno avere un
solo registro, sul quale annotare entro dieci
giorni dall' arrivo le fatture e le richieste di
pagamento. Non sono più ammessi registri di
settore. Lo stesso decreto ­ ancora in
c o n v e r s i o n e a l S e n a t o ­ o f f r e a g l i enti
interessati la possibilità di servirsi della
piattaforma elettronica di certificazione dei
crediti della Pa gestita dal Mef, che dovrà
essere dotata di apposite funzionalità, con uno
stanziamento di un milione di euro.
Non solo: il decreto 66 per la prima volta ha
previsto in maniera progressiva un
collegamento diretto tra la piattaforma e l a
fatturazione elettronica, che andrà a regime
per tutti dal 31 marzo 2015. Una volta al mese,
infatti, ogni amministrazione deve caricare i
crediti scaduti. A loro volta anche i fornitori di beni e servizi possono inserire le fatture (con codice unico
di progetto e codice identificativo gara) nella stessa banca dati. E, sempre tramite la piattaforma, le
imprese potranno chiedere la certificazione dei crediti scaduti. Le amministrazioni dovranno rilasciarla ­
pena lo stop alle assunzioni ­ indicando ­ altra novità ­ una data certa di pagamento.
Il disegno è chiaro: archiviare il caos contabile del passato e arrivare alla piena trasparenza sulla mole
di debiti arretrati che si è accumulata e continua ad accumularsi tra le pieghe dei bilanci pubblici. E, al
tempo stesso, sbloccare le richieste di certificazione delle imprese, rimaste finora in gran parte inevase
per la mancanza di sanzioni. A riconoscerlo è lo stesso ministero dell' Economia: a marzo 2014 a fronte
di richieste per 2,8 miliardi di euro di crediti da certificare, solo 1,15 miliardi erano stati effettivamente
riconosciuti e certificati (il 40%).
Meglio è andata con i pagamenti: a fine marzo scorso ­ ultimo aggiornamento disponibile ­ ministeri,
Asl, Regioni e d enti locali avevano pagato 23,4 miliardi (si veda il grafico in basso) di arretrati
accumulati fino al 31 dicembre 2012, pari all' 86% dei 24,3 miliardi messi effettivamente a disposizione
per questo fine.
Ma al di là degli obblighi imposti per decreto, la vera scommessa per abbattere i tempi di pagamento
delle amministrazioni è la tenuta di tutta l' architettura digitale. A partire proprio dalla piattaforma d i
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
certificazione, tutta da implementare.
Infatti, come sanno bene gli enti pubblici, all' ultimo «stress test» il 30 aprile, data ultima per inserire la
nuova tranche di debiti accumulata nel 2013, il sistema è andato in tilt, rilasciando solo un messaggio di
«errore».
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VALERIA UVA
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
Trasparenza. Notizie alla portata di tutti.
Verso gli open data a passi troppo lenti
Gianni Dominici Fino a oggi molti processi
innovitivi nella Pa sono stati inseriti in un
c o n t e s t o c a r a t t e r i z z a t o d a u n a pubblica
amministrazione burocratica e gerarchica, che
per molti anni ha interpretato il proprio ruolo
operando come monopolista del bene
pubblico. Contesto che ha spesso ridotto
importanti fattori innovativi a pure norme da
osservare in una logica attenta alle procedure
piuttosto che agli obiettivi. Il rischio che un
movimento, un' innovazione, un processo
come quello degli open data subisca la stessa
sorte è fortissimo soprattutto se lasciato nelle
mani dei giuristi e degli amministrativisti.
In questi ultimi anni in Italia si è fatto
abbastanza ma non a sufficienza puntando
troppo su una logica di mera liberazione del
dato e troppo poco sulla diffusione della
cultura che ne ne dovrebbe essere alla base.
Come Forum Pa abbiamo ripetuto lo scorso
mese tra la nostra community un' indagine ­
che lanciammo esattamente due anni fa ­ per
capire quali siano stati in questi mesi i
cambiamenti di atteggiamento nei confronti
degli open data. I risultati dimostrano che ci
stiamo muovendo troppo lentamente.
Ad esempio alla domanda "Come definirebbe la sua conoscenza degli open data?", nel 2012 il 65,7%
rispose che era scarsa o sufficiente. Nel 2014 quella percentuale è scesa al 58,6%, ma probabilmente
non quanto ci si sarebbe potuto aspettare.
Quando invece è stato chiesto in quale fase l' Italia fosse nella diffusione degli open data, i risultati sono
stati i seguenti: di discussione e approfondimento per il 29,6% nel 2012 e per il 29,8% nel 2014; di
sperimentazione in alcune realtà per il 52,4% nel 2012 e per il 58,3 nel 2014; di progressiva
applicazione per l' 8,6% nel 2012 e per l' 8,1% nel 2014. L' unico aspetto positivo è la diffusa
consapevolezza che stanno aumentando le esperienze di liberazione dei dati. Alla domanda, infatti, se
si era a conoscenza di amministrazioni che hanno liberato i dati, in due anni i "sì" sono passati dal 30 al
51 per cento.
È urgente, quindi, l' avvio di una seconda fase. Dopo il consolidamento delle esperienze accumulate,
bisogna immaginare e definire nuovi obiettivi che vadano oltre il principio della trasparenza fine a sé
stessa e puntino a una nuova pubblica amministrazione in cui il cittadino, i suoi bisogni, ma anche le
sue competenze informino di sé tutta l' azione pubblica. È evidente che alzando l' asticella degli
obiettivi, si sollevano nuove questioni sulla capacità dei diversi attori in campo (cittadini, associazioni e
Pa) e, soprattutto, della classe politica di raccogliere la sfida.
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
Fino a oggi la vera differenza tra l' Italia e gli altri Paesi è stata la mancanza, da noi, di un impegno
politico diretto e convinto su questi temi. Ora qualcosa sta cambiando e il Governo Renzi sembra
deciso nel considerare gli open data una delle priorità dell' azione politica. Forse può essere la volta
buona.
Direttore generale Forum Pa © RIPRODUZIONE RISERVATA.
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
Associazioni sportive. Esclusa la commercialità.
Agevolazioni salve se manca il lucro
Gianluca Boccalatte L' assenza di scopo di
lucro e l' iscrizione nel registro del Coni
escludono la commercialità di un' associazione
sportiva dilettantistica e salvano le
agevolazioni. A stabilirlo la sentenza
1312/22/14 della Ctr Lombardia (presidente
Izzi, relatore Chiametti).
Il contenzioso scaturisce da una verifica a un'
associazione sportiva dilettantistica, che si è
vista riqualificare in «ente commerciale» e
contestare la spettanza delle agevolazioni
fiscali. Così il Fisco ha richiesto l'
assoggettamento alle ordinarie imposte dirette
(con ripresa a tassazione delle quote
associative incassate) e Iva, ma ha anche
rilevato l' omessa applicazione delle ritenute d'
acconto nei confronti dei collaboratori che
avevano prestato attività per l' associazione.
La Ctp ha negato validità e fondatezza alla tesi
erariale.
L' ufficio ha presentato appello ma la Ctr lo ha
respinto.
La Commissione regionale ha sottolineato
come fosse incontroversa la regolare
iscrizione nel registro del Coni.
Poi ha rilevato l' assenza nel caso di specie di
uno scopo di lucro, con esclusione, in particolare, della distribuzione dei ricavi. Tale circostanza,
provata dalla documentazione prodotta in causa, qualifica l' attività dell' appellata come non
commerciale, poiché la mancanza di scopo di lucro contrasta con la definizione (articolo 55 del Tuir e
dell' articolo 2195 del del Codice civile) di impresa, la quale ha il profitto come obiettivo.
I giudici hanno riconosciuto la conformità alla normativa di riferimento: conformità che «non risulta
essere formale, ma anche sostanziale, evidenziando quindi che tutte le entrate e tutte le uscite
finanziarie erano inerenti in via esclusiva, agli scopi istituzionali dell' ente».
In particolare, tra le entrate dell' associazione ­ ha sottolineato la Ctr ­ vi sono, oltre alle quote
associative versate dagli associati, contributi pubblici concessi per l' organizzazione di gare sportive
dalla Regione e dal Comune, mentre non sono rinvenibili corrispettivi per cessioni di beni o prestazioni
di servizi di natura commerciale. Anche le uscite erano riferibili all' attività svolta dall' ente: spese per il
godimento dell' immobile, adibito a palestra, a titolo di canone di locazione, oltretutto con canone
inferiore al prezzo di mercato; spese condominiali, premi assicurativi e pochi altri costi di carattere
generale, riferibili alla conduzione e alla gestione dell' immobile, quali utenze e altre piccole spese;
compensi versati agli istruttori per l' attività della palestra ­ tutti associati svolgenti prestazioni in favore
degli altri associati ­ «limitati a una sorta di rimborso spese».
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
Elementi che hanno portato a escludere il requisito della commercialità.
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
Iva. Il diretto coinvolgimento nella frode blocca la detrazione.
L' interposizione fittizia va dimostrata dall' ufficio
Rosanna Acierno Spetta all' ufficio accertatore
provare l' interposizione fittizia e la
consapevole partecipazione del contribuente
alla frode carosello. Il divieto al diritto di
detrazione Iva rappresenta un' eccezione che
può essere «tollerata» solo nell' ipotesi in cui l'
amministrazione finanziaria dimostri il diretto
coinvolgimento nel sistema fraudolento del
contribuente che ha acquistato i beni. Sono le
principali conclusioni della sentenza
182/10/2014 della Ctr Friuli Venezia Giulia.
La pronuncia trae origine dall' emissione di
quattro avvisi di accertamento per gli anni di
imposta 2005­2008, con cui è stata contestata
l' indeducibilità per Ires e Irap e l' indetraibilità
Iva dei costi sostenuti da una società per l'
acquisto di merci in triangolazione comunitaria
nell' ambito di una presunta frode carosello.
Impugnati gli atti in Ctp, la società ha fatto
rilevare innanzitutto la propria estraneità alla
asserita frode carosello e la contestuale
mancata dimostrazione da parte dell' ufficio
dell' esistenza di un accordo fraudolento con i
fornitori delle merci, considerati dagli
accertatori società cartiere.
Riuniti i ricorsi, il giudice di primo grado ha
accolto integralmente le eccezioni sollevate della società accertata.
Secondo il collegio, infatti, solo sulla base di meri indizi e in assenza di una prova certa e sicura, non
rinvenibile nella documentazione prodotta dal l' ufficio, gli atti di accertamento sono da ritenersi
illegittimi.
La pronuncia del giudice di primo grado è stata impugnata dal Fisco in Ctr, che però ha respinto l'
appello.
La Commissione regionale ha innanzitutto richiamato quanto osservato dalla Corte di giustizia Ue sul
diniego del diritto a detrazione dell' Iva (causa C­285/11). In particolare, considerato che il diniego alla
detrazione rappresenta un' eccezione all' applicazione del principio fondamentale che invece istituisce
tale diritto, spetta all' amministrazione finanziaria dimostrare adeguatamente gli elementi oggettivi che
consentono di concludere che il soggetto passivo sapeva o avrebbe dovuto sapere che l' operazione
invocata a fondamento del diritto a detrazione si iscriveva in un' evasione commessa dal fornitore o da
un altro operatore intervenuto a monte o a valle nella catena di successioni.
Inoltre, deve essere sempre riconosciuto agli acquirenti il diritto alla detrazione dell' Iva pagata al
fornitore, qualora abbiano agito in buona fede e siano stati coinvolti in modo inconsapevole in violazioni
poste in essere esclusivamente da terzi.
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
Premesso ciò, il collegio friulano ha appurato che la Ctp aveva espressamente considerato, da un lato,
la totalità degli indizi raccolti e prodotti dall' ufficio al fine di superare l' onere della prova imposto dalla
giurisprudenza e, dall' altro, la scarsa incidenza percentuale (17%) delle operazioni commerciali
contestate rispetto al volume d' affari complessivo della società accertata.
Pertanto, ad avviso della Ctr, l' appello deve essere respinto con conferma della precedente sentenza in
quanto l' ufficio non aveva addotto neanche in secondo grado alcuna prova concreta, ma soltanto meri
indizi e presunzioni.
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26 maggio 2014
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Il Sole 24 Ore
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«Soggiorno e lavoro»
Il permesso unico esclude l' attività stagionale
Permesso unico per soggiorno e lavoro ma
non per tutti. Il 22 marzo è stato pubblicato
sulla «Gazzetta ufficiale» il decreto legislativo
40 del 4 marzo (in vigore dal 6 aprile) che
recepisce la direttiva 2011/98/Ue sull'
introduzione in tutti gli Stati della Ue di una
procedura unica di domanda per il rilascio di
un permesso di soggiorno che consenta ai
cittadini stranieri di soggiornare e lavorare in
uno Stato membro. È prevista la dizione
«permesso unico lavoro» su alcuni permessi
che consentono l' attività lavorativa, con l'
esclusione dei permessi Ue per soggiornanti
di lungo periodo, per motivi umanitari, asilo,
protezione sussidiaria, studio, lavoro
stagionale e lavoro autonomo. Il decreto
innalza da 20 a 60 giorni il tempo massimo
entro cui, dal momento della domanda,
dovrebbe essere rilasciato, rinnovato o
convertito il permesso di soggiorno, e porta da
40 a 60 i giorni entro cui lo sportello unico per
l' immigrazione dovrebbe esaminare una
domanda per i flussi e concedere il nulla osta
all' ingresso del lavoratore in Italia.
Sono previste anche semplificazioni per il
lavoro degli sportelli unici per l' immigrazione:
le domande di assunzione dei flussi saranno esaminate nei limiti delle quote assegnate. Esaurite le
quote, gli sportelli unici potranno ignorare tutte le altre domande, senza più emettere e motivare i rigetti.
L' articolo 2 del Dlgs 40/2014 abroga le norme del regolamento di attuazione del Testo unico che
esigono la stipula del contratto di soggiorno al momento del rinnovo del permesso di soggiorno per
lavoro. È stata abrogata anche la norma del regio decreto 148/1931 che richiedeva la cittadinanza
italiana ai lavoratori delle imprese autoferrotranviarie (norma poi estesa anche al trasporto pubblico
locale, urbano ed extraurbano): anche i cittadini stranieri regolarmente soggiornanti in Italia potranno
quindi partecipare alle selezioni nel trasporto pubblico locale.
La direttiva prevede inoltre un insieme di diritti per i lavoratori stranieri che soggiornano regolarmente in
uno Stato membro, analoghi a quelli dei lavoratori nazionali in tutti gli ambiti connessi all' occupazione
(condizioni di lavoro, istruzione e formazione professionale, sicurezza sociale e così via).
Ma. No.
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
In breve
AUTORITÀ CONTRATTI Requisiti di gara,
variazioni online Dal 21 maggio comunicazioni
solo online tra le imprese qualificate per gli
appalti pubblici e l' Autorità di vigilanza sui
contratti. Sulla «Gazzetta ufficiale» di quel
giorno infatti è stato pubblicato i l comunicato
dell' Authority che "disabilita" ogni invio
cartaceo. Per segnalare cambi nella direzione
tecnica, modifiche dei requisiti generali, tecnici
ed economici, necessari per partecipare alle
gare d' appalto di lavori, servizi e forniture è
necessario compilare e inviare i moduli per via
telematica.
L' invio resta a cura del rappresentante legale
dell' impresa.
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Il Sole 24 Ore
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Impianti. Modelli scaricabili da internet a cura del proprietario dell' immobile o dell'
amministratore.
Libretto, controlli fai­da­te
Da giugno debutta la nuova documentazione per caldaie e condizionatori.
PAGINA A CURA DI Silvio Rezzonico Maria
Chiara Voci Tutti gli impianti termici per la
climatizzazione (invernale ed estiva) e per la
produzione di acqua calda sanitaria dovranno
essere muniti del nuovo libretto di impianto,
compilato secondo il modello predisposto dal
ministero dello Sviluppo Economico.
L' obbligo scatta, in teoria, dal 1° giugno. Ma di
fatto sarà operativo nel primo giorno feriale,
martedì 3 giugno.
Se poi gli impianti rientrano fra i sistemi
soggetti a controlli periodici di efficienza
energetica, dovranno essere dotati, al termine
della verifica, di un rapporto di controllo,
compilato dal manutentore secondo i nuovi
schemi diffusi dal Governo.
Queste novità impattano non solo sui grandi
condomìni e uffici ma anche sulle singole
abitazioni o appartamenti. Si tratta di
disposizioni già presenti per le caldaie
tradizionali, che ora si allargano a tutti gli
impianti termici e soprattutto ai condizionatori.
Così come prescritto dal Dpr n. 74/2013 e dal
successivo decreto ministeriale del 10
febbraio 2014.
Il libretto È la carta d' identità dell' impianto, lo
segue dalla prima accensione a fine servizio e successiva demolizione; registra tutte le modifiche,
sostituzioni di apparecchi e componenti, interventi di manutenzione e di controllo, valori di rendimento
nel corso della vita utile, cambi di proprietà. Rispetto alla versione in uso fino ad oggi, il modello in
vigore dal 1° giugno non si fonda più su due tipologie di moduli (uno riferito alle centrali termiche e l'
altro al singolo impianto autonomo), ma su un modulo unico, personalizzabile, costituito da tante
schede, usate e assemblate in funzione delle componenti dell' impianto. Come spiegano infatti i tecnici
del Cti, che hanno coordinato il gruppo di lavoro per la revisione della norma, nel definire i nuovi
documenti si è tenuto conto degli enormi passi in avanti compiuti dalla tecnologia e dalla presenza
sempre più diffusa, accanto alle caldaie e ai condizionatori "tradizionali", di nuovi sistemi (talora integrati
con l' esistente), come le pompe di calore geotermiche, i cogeneratori, il teleriscaldamento o i dispositivi
alimentati da fonte rinnovabile.
Il modello va compilato per la prima volta dall' installatore, all' atto della messa in funzione dell'
apparato. Poi viene aggiornato dal responsabile dell' impianto (cioè il singolo cittadino o, in condominio,
dall' amministratore o da una ditta terza da questi delegato) o dal manutentore. Per guidare la
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Enti locali
compilazione, il Cti ha predisposto sul proprio sito (www.cti2000.it) un fac­simile con la spiegazione di
cosa inserire voce per voce.
Il rapporto Il rapporto di efficienza energetica è il verbale dei controlli che, con la periodicità prevista dal
Dpr 74/2013 a seconda della potenza e tipologia dell' impianto, l' utente deve far effettuare a proprie
spese da un manutentore abilitato. A differenza del libretto si distingue in quattro tipologie
(riscaldamento a fiamma e combustione, condizionamento, teleriscaldamento, co­e trigenerazione) e
scatta solo nel caso di impianti di riscaldamento con potenza maggiore di 10 kW e di condizionamento
con potenza maggiore di 12 kW.
I modelli "bianchi" possono essere scaricati dal sito del MiSE: devono essere compilati dal manutentore,
che li trasmette, preferibilmente in via telematica, all' ente locale incaricato di implementare il catasto (in
genere, la Provincia o il Comune). Nel documento, allegato in copia anche al libretto, è indicato il
risultato dei controlli, che devono essere conformi a quanto previsto dalle norme Uni o ai limiti indicati
dal Dpr 74/2013. In caso contrario, il rapporto risulterà negativo e l' impianto sarà da sostituire.
I controlli I controlli sono a carico degli enti locali, che effettuano accertamenti sui rapporti ricevuti o
ispezioni a campione sugli impianti. Le sanzioni dipendono dal Dlgs 192/2005 o da eventuali
disposizioni delle Regioni. Si va da 500 a 3mila euro a carico di proprietario, conduttore, amministratore
di condominio o terzo responsabile che non ottemperino ai propri obblighi. Da mille ai 6mila euro per l'
operatore incaricato che non redige il rapporto di controllo tecnico.
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MARIA CHIARA VOCI
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26 maggio 2014
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
Finanza locale. Stop obbligatorio dopo due mandati.
Rotazione forzata per i revisori dei conti
Patrizia Ruffini Un revisore dei conti non potrà
svolgere più di due incarichi presso lo stesso
ente locale. L a n o r m a , t e s a a f a v o r i r e i l
ricambio dei soggetti che sono chiamati ad
assumere il delicato ruolo di controllo,
compare in uno degli emendamenti del
Governo al decreto legge 66/2014 (articolo
19).
Sempre in tema di revisione contabile è
introdotto un tetto al rimborso spese spettante
al professionista residente fuori dal Comune
ove ha sede l' ente, circostanza che tende a
verificarsi spesso per effetto della scelta per
estrazione a sorte dall' elenco formato su base
regionale.
Queste spese non potranno superare il limite
del 50% del compenso annuo attribuito ai
componenti al netto degli oneri f i s c a l i e
contributivi.
Ancora per tutelare l' ente e la sua attività, in
caso di dimissioni volontarie occorrerà un
preavviso di almeno 45 giorni; le dimissioni
non sono però sottoposte ad accettazione da
parte dell' ente locale.
Gli emendamenti del Governo riscrivono
anche gli obblighi di trasparenza in tema di
utilizzo delle risorse pubbliche. D' ora in poi le amministrazioni pubbliche saranno obbligate a
pubblicare "i documenti e gli allegati" relativi al preventivo e al consuntivo entro il termine di 30 giorni
dalla adozione. Inoltre dovranno pubblicare e rendere accessibili, anche attraverso il ricorso ad un
portale unico, i dati relativi alle entrate e alla spesa dei bilanci preventivi e consuntivi in formato
tabellare aperto che ne consente l' esportazione, il trattamento e il riutilizzo secondo uno schema tipo e
modalità da definire con Dpcm.
Resta sempre in piedi l' adempimento aggiuntivo di pubblicare i dati in forma aggregata e semplificata
tesa ad agevolarne la comprensione.
Sulla pubblicazione dei tempi di pagamento la riscrittura delle norme stabilisce che le amministrazioni
pubbliche dovranno pubblicare, con cadenza annuale, un indicatore dei propri tempi medi di
pagamento relativi ad acquisti di beni, servizi e forniture (di tempestività dei pagamenti).
Dal 2015 il medesimo indicatore dovrà essere pubblicato con cadenza trimestrale. Lo schema tipo sarà
definito con apposito Dpcm.
Le ulteriori modifiche di interesse degli enti locali attengono alla precisazione per cui la riduzione del 5%
dei contratti di acquisto o fornitura di beni e servizi abbraccia pure le procedure di affidamento per cui
sia intervenuta l' aggiudicazione, anche provvisoria.
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26 maggio 2014
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
Infine, in tema di acquisto di beni e servizi è introdotta sanzione per cui l' autorità di vigilanza non
rilascerà il Cig (codice identificativo di gara) agli enti che procedano all' acquisizione di lavori, beni e
servizi in violazione rispetto a quanto previsto dalle norme.
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PATRIZIA RUFFINI
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26 maggio 2014
Pagina 42
Il Sole 24 Ore
Enti locali
Consiglio di Stato.
Servizi, gare vietate alle società «in house»
Alberto Barbiero Le società affidatarie in house
di servizi pubblici non possono partecipare a
gare indette da enti locali per l' affidamento di
servizi strumentali, nemmeno quando nel
proprio oggetto sociale abbiano la possibilità
di prestare attività a favore di privati.
I l Consiglio d i S t a t o , s e z i o n e V I , c o n l a
sentenza n. 2362 dell' 8 maggio 2014 ha
nuovamente focalizzato l' attenzione sui
complessi profili applicativi dell' articolo 13
della legge n. 248/2006, stabilendo un preciso
d i v i e t o p e r l ' a c q u i s i z i o n e d i servizi
strumentali, anche con gara, da parte di
società che siano affidatarie dirette di servizi
pubblici locali.
Il comma 1 della disposizione del decreto
Bersani impone, infatti, alle società costituite
p e r l a g e s t i o n e d i servizi a f a v o r e d e l l e
amministrazioni l' obbligo di operare con gli
enti partecipanti o affidanti e preclude alle
stesse lo svolgimento di prestazioni a favore di
a l t r i s o g g e t t i pubblici o p r i v a t i , n é i n
affidamento diretto né con gara.
Secondo il Consiglio di Stato, attraverso tali
limitazioni la norma intende evitare (in
conformità ai principi comunitari) la distorsione
della concorrenza che si determinerebbe in caso di partecipazione alle gare, indette da altri soggetti
pubblici o privati, di soggetti già affidatari diretti di servizi pubblici locali, che non entrerebbero nel
mercato "ad armi pari", rispetto ad altri comuni operatori del settore.
L' analisi effettuata dal supremo organo di giustizia amministrativa non si fonda, infatti, sul profilo
soggettivo (ossia sul fatto che l' articolo 13 sembra riferito alle sole società affidatarie di servizi
strumentali, permettendo a quelle che gestiscono servizi pubblici di partecipare alle gare), bensì sul
presupposto oggettivo della tutela della concorrenza.
Nella sentenza si rileva infatti come la disposizione della legge n. 248/2006 abbia come espressa ratio
proprio la finalità di evitare alterazioni o distorsioni della concorrenza e del mercato e di assicurare la
parità degli operatori nel territorio nazionale.
La ragione fondante della norma è dunque quella non di limitare la concorrenza, ma di regolarla
preventivamente, per evitare che nel mercato si creino posizioni di privilegio delle società pubbliche
rispetto a quelle private.
Il comma 2 dell' articolo 13, inoltre, stabilisce che le società costituite per svolgere servizi a favore delle
amministrazioni sono ad oggetto sociale esclusivo e non possono agire in violazione delle regole
statuite dalla norma stessa.
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26 maggio 2014
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
Il Consiglio di Stato rileva quindi come la disposizione abbia introdotto una preclusione generale a
carico di tutte le società in house (che esercitino o meno un servizio pubblico locale) a partecipare a
gare indette da terzi, per assicurare il corretto funzionamento del mercato nel rispetto dei principi di
libera concorrenza, di par condicio e di libertà dell' iniziativa economica.
Le società partecipate da enti locali a capitale pubblico o misto, per produrre servizi strumentali all'
attività di quegli enti, debbono quindi operare solo con gli enti costituenti o partecipanti, senza svolgere
prestazioni per altri soggetti pubblici o privati, né con gara né per affidamento diretto, con esclusione
dei servizi pubblici locali per i quali sono state costituite.
Il divieto non si supera nemmeno quando la società ha nel proprio oggetto sociale l' abilitazione a
svolgere anche attività di diritto comune a beneficio di terzi privati, in regime di concorrenza, proprio
perché l' articolo 13 pone lo sbarramento alla realizzazione di attività verso terzi.
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26 maggio 2014
Pagina 42
Il Sole 24 Ore
Enti locali
Il meccanismo. Le conseguenze concrete.
Taglio lineare che punisce chi paga
Stefano Pozzoli Sulla spending review si erano
riposte non poche aspettative ma, nella legge,
non si trova il cambio di passo che tutti
sentono necessario.
Anzitutto si abdica alla scelta di incidere su
costi importanti e si persevera nella cattiva
prassi dei tagli lineari sulle spese di servizio
(si veda anche Il Sole 24 Ore 12 maggio). Per
altro, la scelta di calcolare la riduzione in
termini di cassa, soprattutto dopo un decreto
sblocca­debiti, ha evidenti effetti distorsivi
perché si punisce chi ha pagato di più. Ancora,
per superficialità, si vanno a penalizzare valori
che non hanno niente a che fare con i saldi di
finanza pubblica (è il caso del contratto di
servizio per il ciclo dei rifiuti) e gli enti locali
che si trovano a gestire, magari per delega
regionale, contratti d i servizio c h e n o n l i
riguardano direttamente (le province, i n
Toscana, hanno in bilancio i contratti d i
servizio del trasporto locale).
Fin qui, comunque, si è parlato di tagli che,
seppur malamente, incidono sulla spesa.
Paradossale, invece, è punire, come prevede
la norma e ribadisce la circolare Circolare Fl
9/2014 (si veda Il Sole 24 Ore 20 maggio
2014) chi, seguendo corrette procedure di evidenza pubblica, ha spuntato prezzi minori rispetto a
Consip: escludere dal computo dei "tagli" solo l' ammontare dei pagamenti riferiti ad acquisti effettuati
tramite Consip o da centrale di committenza regionale significa infatti penalizzare chi ha lavorato
(meglio di Consip!) e ha ridotto i costi, a parità di beni e servizi acquistati. Per altro avere un'
informazione del genere sarebbe prezioso proprio per valutare il funzionamento di Consip, a cui il
decreto affida un ruolo crescente.
Ancora, il Dl 66/2014 condanna gli enti, sanzionando pesantemente quelli inadempienti, all' ennesima
produzione di dati da reperire in tempi brevissimi (Il Sole 24 Ore, 19 maggio 2014), per di più attraverso
una procedura talmente complessa che, ad oggi, sono servite ben due circolari per spiegare che cosa
si vuole. In sostanza, la bulimia burocratica di dati, numeri e formule è insaziabile. Invece, il mostro va
fermato al più presto. Andrebbe introdotta una semplice regola: ogni volta che si chiede un'
informazione in più si devono individuarne almeno due a cui rinunciare.
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26 maggio 2014
Pagina 42
Il Sole 24 Ore
Enti locali
Spending review. Certificati da inviare al Viminale entro sabato prossimo.
Tempi di pagamento, ecco le date da calcolare
Le sanzioni sugli acquisti sono misurate sui flussi di cassa.
Maurizio Delfino I tagli previsti dalla nuova
spending review (articoli 8 e 47 del Dl
66/2014) saranno basati sulla spesa media
pagata, in conto competenza e residui, nel
triennio 2011/13 secondo dati già in possesso
del Viminale, che adotterà un decreto entro il
30 giugno. Gli enti locali devono però fornire
entro il 31 maggio (anche se è un sabato) altri
dati sui tempi di pagamento e sugli acquisti
Consip (articolo 47, comma 9 del Dl 66/2014),
che determineranno una penalità aggiuntiva
del 5% in caso di tempi di pagamento oltre i
limiti previsti e di acquisti Consip sotto media;
con premi per gli enti "in regola" distribuiti
proporzionalmente in base alle penalità degli
altri. Sul taglio delle risorse (444.5 milioni per
le Province e 375,6 per i Comuni) incidono l'
accelerata ai pagamenti conseguenti il Dl
35/2013 e i pagamenti di spese finanziate dall'
Ue o da contributo di privati.
Nei giorni scorsi, il ministero dell' Interno ha
fornito con Circolare FL 9/2014 (si veda Il Sole
24 Ore del 20 maggio) utili indicazioni per il
certificato, spiegando di considerare i tempi
medi sul pagato 2013, competenza e residui,
relativo alle sole voci di spesa corrente
elencate dalla tabella A allegata al Dl 66/2014. L' impegnato sulle stesse voci non è da considerare se
non è stato pagato nel 2013. I giorni rilevanti per il pagamento decorrono dalla data di ricezione fattura,
o dalla data dell' accettazione o verifica se previste da legge o contratto per l' accertamento della
conformità alle previsioni contrattuali, se il debitore riceve la fattura o la richiesta equivalente di
pagamento in epoca non successiva a tale data; data di ricevimento delle merci o delle prestazioni, se
invece il debitore riceve la fattura o la richiesta equivalente di pagamento prima (articolo 4, comma 2,
Dlgs 231/2002). Il valore mediano su cui calcolare i tempi di pagamento è 30 giorni, salvo casi di formali
accordi con il fornitore (di norma non superiori a 60 giorni) da cui partono gli scarti con segno (+) per
pagamenti più lenti e con segno (­) per pagamenti più veloci. Si considera la somma algebrica delle
differenze, rapportata al numero delle fatture pagate. Se esce un dato negativo (es. tutte le fatture
pagate a 22 giorni, quindi ­ 8) si può riportare nel certificato tempi di pagamento a zero.
Per gli acquisti Consip (compreso Mepa e Sistema dinamico di acquisto) e le centrali regionali, la
norma vuole tutelare sia i risparmi sia le stesse centrali, per cui non sono considerati con favore gli
acquisti autonomi anche se a un prezzo inferiore. Gli enti devono certificare l' ammontare del pagato
2013 (competenza e residui) delle voci di acquisto elencate nella tabella B allegata al Dl 66/2014,
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26 maggio 2014
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
distinguendo nella seconda colonna la quota acquistata tramite Consip e centrali regionali, con difficoltà
evidenti per casi come le manutenzioni ordinarie.
Oltre a quanto chiarito dal Viminale, rimangono alcune questioni non risolte sul certificato (come per le
fatture inizialmente non liquidabili per motivi amministrativi, pagate nel 2013 su cui i tempi dovrebbero
decorrere dallo "sblocco"), sull' applicazione dell' articolo 8, comma 9 nella riduzione del 5% sui nuovi
contratti (come nel caso di appalti sopra soglia Ue con aggiudicazione effettuata i giorni precedenti l'
uscita del Dl 66/2014 e il contratto stipulato dopo), al collegamento tra registro fatture e portale
certificazione dei crediti, che si spera possano essere affrontate nella norma di conversione in legge del
DL o con nuova interpretazione ministeriale.
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26 maggio 2014
Pagina 42
Il Sole 24 Ore
Enti locali
INTERVENTO.
Un esilio professionale a vita che non ha uguali in
Europa
di Antonino Borghi Ancora un intervento a
sorpresa per i revisori degli enti locali. Questa
volta non sono attribuite nuove funzioni, ma si
vuole limitare l' attività e il rimborso delle
spese.
L' emendamento proposto dal Governo all'
a r t i c o l o 1 9 d e l d e c r e t o l e g g e Irpef ( D l
66/2014), all' esame delle commissioni del
Senato (AS 1465) modifica gli articoli 235 e
241 del Tuel prevedendo la limitazione della
nomina presso lo stesso ente a due volte e
riducendo il rimborso delle spese di viaggio,
vitto e alloggio al 50% del compenso.
Per la limitazione alla nomina, nella relazione
viene indicato che ha lo scopo di «favorire un
ricambio dei soggetti che sono chiamati ad
assumere un ruolo particolarmente delicato
come quello dell' attività di verifica e vigilanza
della gestione economico finanziaria».
La non rieleggibilità del revisore, nello stesso
ente, per più di due volte anche a prescindere
da qualsiasi interruzione dei periodi di titolarità
della carica rappresenta l' unico caso in Italia e
in Europa di «esilio professionale».
Nell' ordinanza 05324 del 26 ottobre 2009, il
Consiglio di Stato, sezione quinta in sede
giurisdizionale, aveva infatti affermato che l' esclusione di una nuova elezione non consecutiva si
tradurrebbe «in un irrazionale e ingiustificato divieto di elezione a vita per chi, come nella specie, ha
ricoperto l' incarico in un ente per due trienni nell' arco della propria attività professionale».
L' indipendenza del revisore (e anche il ricambio) è ora assicurata dall' estrazione a sorte, ma per la
professionalità occorre una pluriennale esperienza che l' emendamento finisce per ostacolare.
Occorre considerare che nei 24 anni dall' istituzione dell' organo di revisione, sono tanti i professionisti
che hanno avuto due incarichi presso lo stesso ente nella zona di attività professionale, e che con l'
approvazione dell' emendamento si troverebbero nell' impossibilità di accettare nuovi incarichi o di
accettare solo quelli di enti distanti subendo la limitazione dei rimborsi che l' emendamento vuole
disporre.
L' ostracismo a vita per chi viene estratto con requisiti formali specifici sembra un' assurdità.
Divieto a vita peraltro riservato ai soli incarichi di revisione.
L' emendamento dispone anche la necessità di un preavviso di 45 giorni per le dimissioni volontarie del
revisore, che non possono essere rifiutate dal l' ente. La modifica vuole consentire la sostituzione del
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26 maggio 2014
Pagina 42
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Il Sole 24 Ore
Enti locali
dimissionario senza creare fratture all' azione amministrativa.
I principali casi di dimissioni volontarie sono dovuti alla nomina da parte del consiglio senza una previa
accettazione della carica dopo l' estrazione a sorte. Basterebbe, pertanto, per evitare le dimissioni,
disporre che dopo l' estrazione e prima della nomina da parte del consiglio occorre una formale
accettazione della carica.
Siamo in presenza di un ulteriore svilimento della funzione che negli ultimi anni ha visto esplodere gli
adempimenti richiesti e interventi disorganici che non consentono di svolgere professionalmente l'
attività.
© RIPRODUZIONE RISERVATA Presidente Ancrel ­ Club dei revisori.
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26 maggio 2014
Pagina 2
Italia Oggi Sette
Enti locali
moustique.
Il riserbo del ministro Lanzetta
Il necessario, sosteneva Seneca, «ti si offrirà
spontaneamente dappertutto», mentre «il
superfluo dovrai cercarlo sempre con grandi
sforzi».
Scovare tracce dell' attività di un ministro della
squadra di Matteo Renzi (a oltre 80 giorni dal
suo insediamento) assume i contorni di una
caccia al tesoro. Quasi irreperibile l' impronta
di Maria Carmela Lanzetta, titolare del
dicastero degli Affari regionali, Autonomie e
Sport, alla cui «latitanza» dai riflettori non
sembra corrispondere un' altrettanta riservata
e silenziosa operosità. Le apparizioni dell' ex
sindaco di Monasterace (Reggio Calabria) si
registrano quasi esclusivamente all' ombra di
altri (ed alti) «papaveri» dell' esecutivo: in
primis di Graziano Delrio, sottosegretario di
palazzo Chigi, con cui ha condiviso il 14
maggio l' avvio del tavolo di confronto fra stato
ed enti locali sulla riforma che manda in soffitta
le province. Due giorni prima, invece, aveva
palesato la sua presenza apponendo la firma,
accanto a quelle dei colleghi Pier Carlo
Padoan (Economia) e Marianna Madia
(Pubblica amministrazione), sulla circolare
contenente le modalità attuative dell' art. 4 del
decreto legge 16/2014 sugli stipendi del
personale di regioni e comuni, che aveva fatto
tirare un sospiro di sollievo al numero uno del Campidoglio, Ignazio Marino. Eccezion fatta per
dichiarazioni a sostegno di ex colleghi con fascia tricolore minacciati dalla criminalità organizzata, e per
sottolineare l' importanza della cultura della legalità (parole che avrebbe potuto pronunciare da
«semplice» parlamentare) Lanzetta resta al buio. E accende i fari sull' utilità (o meno) di alcune poltrone
del governo del «rottamatore». Forse, però, quando si distribuiscono incarichi, come scriveva Voltaire,
pure il superfluo è «cosa quanto mai necessaria».
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26 maggio 2014
Pagina 3
Italia Oggi Sette
Enti locali
Dalle spese per la manutenzione dell' ascensore fino alle telecamere: ecco la bussola.
Conflitti proprietario­inquilino Più facile capire chi
paga cosa
Regole chiare per la ripartizione degli oneri
accessori tra proprietari e inquilini. In
mancanza di specifico accordo, infatti, basterà
rifarsi a una semplice e comoda tabella che
indica in maniera analitica a chi spettano le
principali spese relative all' unità immobiliare
locata e alle parti condominiali. E questo
anche per gli impianti di nuova generazione,
dalla videosorveglianza delle parti comuni alle
antenne satellitari e agli altri canali per il flusso
delle informazioni. Sarà questo l' effetto della
nuova tabella per la ripartizione delle spese
per oneri accessori stilata dalle organizzazioni
della proprietà (Confedilizia) e dell' inquilinato
(Sunia, Sicet e Uniat).
La tabella in questione, registrata lo scorso 30
aprile 2014 e che sostituisce integralmente
quella precedentemente in vigore, può essere
utilmente richiamata per relationem dalle parti
nella stipula dei contratti di locazione e fungere
comunque da utile criterio di guida in ogni
caso di controversia. Si tratta di un documento
alquanto dettagliato ed esaustivo (la tabella è
riportata integralmente e con ampio commento
nell' inserto pubblicato in questo numero di
ItaliaOggi Sette, a partire da pagina 33). La
stessa intende infatti disciplinare tutti gli ambiti
nei quali sorgono spese che devono essere
suddivise tra il locatore e l' inquilino, dagli impianti e servizi condominiali (ascensore, autoclave,
riscaldamento e condizionatori d' aria centralizzati, impianti sportivi, pulizie e portierato) a quelli di
pertinenza esclusiva dell' unità immobiliare concessa in locazione (tinteggiatura, pavimenti, infissi,
impianti idraulico ed elettrico ecc.).
Il criterio di massima sotteso alla ripartizione degli oneri accessori indicati nella citata tabella è
ovviamente quello desumibile dal codice civile e dalle leggi speciali, così come approfondito e
interpretato dalla giurisprudenza (in questo ambito, tuttavia, ampio spazio possono avere anche gli usi e
le consuetudini): si tratta della regola per cui competono al conduttore le spese per il consumo e per la
manutenzione ordinaria e le piccole riparazioni di beni, impianti e servizi, restando invece in capo al
locatore le spese di straordinaria amministrazione, come l' installazione di nuovi impianti o il loro
rifacimento.
La nuova tabella preparata d' intesa tra Confedilizia, Sunia, Sicet e Uniat è stata aggiornata ai nuovi
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26 maggio 2014
Pagina 3
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Italia Oggi Sette
Enti locali
sistemi che si sono diffusi nelle abitazioni a seguito del costante progresso della tecnica e alle novità
contenute nella recente legge di riforma del condominio n.
220/2012.
Si pensi per esempio a uno degli impianti più tradizionali e di fondamentale importanza come il
riscaldamento, per il quale il legislatore ha esplicitato il diritto dei condomini di distaccarsi
unilateralmente dall' impianto centralizzato. Ma si pensi anche al forte impulso fornito all' installazione
degli impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili, anch' essi oggetto di specifiche
disposizioni normative contenute nella legge n. 220/2012 (artt. 1120 e 1122 bis c.c.).
Una tipologia di impianto che debutta per la prima volta nella tabella degli oneri accessori è quello della
videosorveglianza delle parti comuni, a lungo messo in discussione dalla giurisprudenza e finalmente
ammesso senza riserve dal legislatore (art. 1122 ter c.c.), che ha anche avuto cura di indicare la
necessaria maggioranza assembleare per procedere alla relativa installazione. Secondo il criterio
generale, le relative spese di installazione e sostituzione dell' impianto spettano quindi al locatore,
restando in carico all' inquilino la sua manutenzione ordinaria.
Importanti novità per i sistemi di ricezione dei flussi informativi, laddove al tradizionale impianto
centralizzato di ricezione radiotelevisiva si è nel tempo imposta con forza la necessità di consentire ai
condomini (e ai conduttori) di accedere alle informazioni con nuove modalità tecnologiche sulla base di
sistemi centralizzati o privati (di ricezione satellitare, via cavo, internet ecc.).
Le modalità di pagamento. Pagamenti dell' inquilino trasparenti. Il conduttore ha infatti diritto di
subordinare il saldo degli oneri accessori al contratto di locazione all' indicazione specifica delle spese
da parte del locatore, con menzione dei criteri di riparto, e alla consultazione della relativa
documentazione giustificativa.
È quanto prevede l' art. 9 della legge n. 392/78 sulle locazioni, che concede all' inquilino un termine di
60 giorni per il pagamento del dovuto, proprio allo scopo di rendere possibili le verifiche in questione.
Se ne deve pertanto concludere che, ove il locatore non soddisfi la legittima richiesta del conduttore,
quest' ultimo possa ragionevolmente rifiutarsi di corrispondere gli oneri accessori pretesi dal
proprietario.
Solitamente nei contratti di locazione è previsto un anticipo forfettario di tali spese da corrispondere
unitamente al canone, salvo conguaglio.
In questa sede il conduttore può pretendere di visionare la documentazione giustificativa degli oneri
accessori. Quest' ultima, nel caso di unità sita in condominio, corrisponde poi al rendiconto della
gestione annuale reso ai condomini dall' amministratore condominiale (e che il proprietario dell'
appartamento locato può far visionare al proprio inquilino, limitatamente alla propria posizione,
chiedendo eventualmente all' amministratore le relative pezze giustificative).
Circa i tempi di prescrizione del diritto del locatore a pretendere il pagamento degli oneri accessori da
parte del conduttore, occorre evidenziare come per lungo tempo la giurisprudenza abbia sostenuto la
vigenza di una norma (art. 6 della legge n. 841/73, ritenuto non abrogato dalla legge n. 392/78) che
fissava tale termine in due anni, quindi derogando in peius per il proprietario al termine ordinario
quinquennale di cui all' art.
2948 c.c. Da ultimo, però, l' intera legge n. 841/73 è stata abrogata dal dl n. 112/08, convertito dalla
legge n. 133/08, che dovrebbe quindi aver reso nuovamente applicabile il termine di cinque anni
previsto dalla citata disposizione del codice civile.
PAGINA A CURA DI GIANFRANCO DI RAGO
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26 maggio 2014
Pagina 4
Italia Oggi Sette
Enti locali
Nella maggior parte dei casi è il proprietario a essere interpellato dall' amministratore.
Condomini­inquilini separati
Inquilini e amministratore condominiale
separati in casa. I rapporti tra conduttore e
condominio, al contrario di quanto
generalmente si crede, non sono sempre del
tutto chiari. Può, infatti, avvenire che l'
amministratore rivolga agli inquilini delle
richieste che dovrebbe invece destinare al
proprietario dell' unità immobiliare (si pensi al
pagamento delle spese condominiali e alle
sanzioni per la violazione del regolamento).
Oppure, al contrario, può capitare che il
conduttore interpelli l' amministratore per
avere delle informazioni che dovrebbero
invece essere fornite dal locatore o che l'
inquilino non avrebbe comunque titolo a
conoscere per ragioni di privacy. La regola
aurea che disciplina i rapporti tra condominio,
locatore e inquilino è in realtà molto semplice:
la partecipazione alla gestione condominiale
spetta al condomino (ovvero al proprietario o
titolare di altro diritto reale sull' unità
immobiliare concessa in locazione) e quindi l'
amministratore deve rivolgere solo a quest'
ultimo le proprie richieste. Il conduttore, al
contrario, partecipa alla vita condominiale per
il tramite del locatore, cui quindi vanno
canalizzate tutte le istanze relative a
problematiche inerenti i beni e i servizi
comuni. La recente riforma del condominio di cui alla legge n. 220/2012 non ha quindi apportato alcuna
modifica a questa regola, salvo forse quanto si dirà in relazione all' unico caso in cui l' inquilino ha per
legge il diritto di partecipare e votare in seno all' assemblea condominiale.
Inquilino e diritto di voto in assemblea. L' unico caso in cui il conduttore ha diritto di partecipare all'
assemblea condominiale è quello previsto dall' art. 10 della legge n. 392/78 sulle locazioni, che ha
attribuito al medesimo il diritto di voto nelle deliberazioni relative alle spese e alle modalità di gestione
del servizio comune di riscaldamento e di condizionamento dell' aria in luogo del proprietario­locatore.
Il fatto di avere diritto a partecipare all' assemblea non implica però automaticamente che l'
amministratore condominiale abbia in questi casi il dovere di convocare anche l' inquilino.
Si tratta di una questione aperta che, tuttavia, la giurisprudenza maggioritaria ha risolto negativamente,
eliminando qualsiasi obbligo di convocazione in capo all' amministratore e onerando il solo locatore di
rendere il relativo avviso al conduttore. Quindi, ferma restando la piena validità della deliberazione
assembleare, il condomino che non abbia avvisato il proprio inquilino risponde verso quest' ultimo per i
possibili danni derivatigli dalla mancata possibilità di esprimere il proprio voto.
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26 maggio 2014
Pagina 4
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Italia Oggi Sette
Enti locali
Qualche timido spiraglio nella direzione di riconoscere in via interpretativa al conduttore un vero e
proprio diritto di essere convocato all' assemblea condominiale potrebbe però derivare dall' inserimento
obbligatorio dei suoi dati personali nel nuovo registro dell' anagrafe condominiale introdotto dalla legge
di riforma del condominio. Ci si chiede, infatti, per quale finalità il legislatore abbia chiesto all'
amministratore di raccogliere e aggiornare anche questo tipo di informazioni. In effetti l' amministratore,
avendo già a sua disposizione questi dati, potrebbe essere ora agevolato nell' inviare la convocazione
assembleare anche al conduttore qualora all' ordine del giorno vi sia una questione del genere.
Dal punto di vista del controllo sulla validità dell' operato dell' assemblea è utile inoltre chiarire come l'
inquilino non abbia mai il potere di impugnare le deliberazioni condominiali, salvo appunto il caso in cui
le stesse riguardino le spese e le modalità di gestione del servizio comune di riscaldamento e di
condizionamento.
Inquilino e partecipazione all' assemblea condominiale. Si può poi discutere a lungo sulla legittimità
della partecipazione del conduttore all' assemblea anche nei casi diversi da quelli di cui all' art. 10 della
legge n. 392/78 (che riconosce al medesimo il diritto di partecipare senza diritto di voto alle
deliberazioni relative alla modificazione degli altri servizi comuni).
Il problema si pone essenzialmente da un punto di vista di tutela dei dati personali della compagine
condominiale, con particolare riferimento ai casi in cui in assemblea si trattino dati sensibili di uno o più
condomini (si pensi alla delibera relativa all' installazione di un ascensore condominiale con le
maggioranze agevolate per l' abbattimento delle c.d. barriere architettoniche) oppure dati non sensibili
ma di particolare rilevanza sociale, come per esempio quelli relativi alla morosità condominiale.
Da quest' ultimo punto di vista, infatti, è evidente come i conduttori, essendo estranei alla compagine
condominiale, non abbiano alcun valido titolo ad apprendere informazioni sulla morosità dei condomini.
Sul punto si è espressa chiaramente anche l' Autorità garante per la tutela dei dati personali nella
recente riedizione del 2013 del vademecum sulla privacy e il condominio, chiarendo anche il fatto che il
conduttore non possa nemmeno chiedere all' amministratore l' accesso ai dati sulla gestione
condominiale. Di conseguenza ammettere la partecipazione del conduttore all' assemblea chiamata a
discutere sulla situazione di morosità dei condomini (a meno di ottenere il consenso unanime di tutti i
partecipanti al condominio) equivarrebbe a inviare al medesimo copia integrale del rendiconto
condominiale dal quale emergono le predette morosità, condotta che sarebbe poi a sua volta
sostanzialmente equivalente all' affiggere il predetto consuntivo nella bacheca condominiale (salvo il
maggior danno potenzialmente derivante dalla conoscibilità della predetta documentazione da parte di
un numero indeterminato di soggetti estranei alla compagine condominiale).
Inquilino e spese condominiali. Anche per le spese condominiali vale la separazione tra condominio e
inquilino sopra tratteggiata. Se, quindi, unico soggetto tenuto al pagamento degli oneri condominiali
resta il condomino, dal quale soltanto l' amministratore può pretendere il saldo e in mancanza agire
giudizialmente, è anche vero che per le medesime ragioni di tutela dei dati personali il conduttore non
può pretendere di visionare i preventivi e i rendiconti condominiali, se non per il tramite del locatore e
limitatamente alla posizione di quest' ultimo. Se, infatti, l' inquilino ha certamente il diritto di visionare le
pezze giustificative degli oneri accessori richiesti in pagamento dal locatore (si veda anche il box nella
pagina precedente), lo stesso non ha però alcun valido titolo per conoscere la posizione debitoria degli
altri condomini diversi dal suo dante causa (l' amministratore che, anzi, consentisse al conduttore di
venire in possesso di tali informazioni violerebbe la privacy dei propri condomini). Vista la sostanziale
impermeabilità dei distinti rapporti condominio­locatore e locatore­conduttore pare quindi addirittura
superfluo aggiungere che il proprietario non possa mai validamente giustificare il mancato pagamento
degli oneri condominiali con la circostanza che il suo conduttore sia in mora nel pagamento degli oneri
accessori dovuti in base al contratto di locazione.
Inquilino e violazioni del regolamento condominiale. Infine, per quanto riguarda il rispetto del
regolamento condominiale, mentre è certo che anche il conduttore debba comunque rispettarne il
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contenuto (e quindi, per esempio, non possa ascoltare la radio a musica alta negli orari di riposo, non
possa parcheggiare la moto in cortile ove ciò sia vietato, ecc.), è altrettanto pacifico che le eventuali
sanzioni pecuniarie comminate in base a esso (secondo le nuove e più severe regole previste dalla
legge di riforma del condominio) possono essere rivolte esclusivamente al condomino­locatore, anche
per violazioni commesse dal solo inquilino (sul quale il proprietario potrà comunque rivalersi).
GIANFRANCO DI RAGO
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Le misure contenute nel dl approvato dal governo. Iter burocratico semplificato.
Cultura, l' Italia è più appetibile
Incentivi fiscali per chi investe in arte, turismo, cinema.
U n v e r o e p r o p r i o piano per rilanciare il
turismo in Italia. E la leva principale scelta dal
governo per svilupparlo è quella fiscale. Non
solo arte e cultura, ma anche cinema,
miglioramento delle strutture ricettive e
digitalizzazione del sistema­Paese.
Il decreto­legge approvato dal consiglio d e i
ministri del 22 maggio 2014 apre le porte a
nuove forme di incentivazione tributaria, volte
a ridurre nel minor tempo possibile il divario
esistente con i competitor esteri.
Un premio ai mecenati.
Il primo intervento deciso da palazzo Chigi è il
cosiddetto «Art bonus», ossia un credito d'
imposta riconosciuto a tutti quei soggetti
privati che decidono di mettere mano al
portafoglio per sostenere la cultura. Le attuali
regole fiscali previste dal Tuir vengono messe
in stand­by per un periodo di tre anni. Al loro
posto ci sarà uno sgravio sulle erogazioni
liberali pari al 65% per gli anni 2014 e 2015,
destinato a scendere al 50% per le donazioni
effettuate nel 2016. A beneficiare dell' aiuto
erariale saranno tutti i contribuenti (persone
fisiche e imprese) che contribuiscono alla
manutenzione, protezione e restauro di beni
culturali pubblici, al sostegno degli istituti e dei
l u o g h i d e l l a c u l t u r a pubblici o a l l a
realizzazione di nuove strutture. Premiati pure il restauro e il potenziamento delle fondazioni lirico­
sinfoniche e dei teatri pubblici. Il credito d' imposta, da fruire in tre anni, è riconosciuto in misura
proporzionale alla liberalità elargita, ma trova due limiti: per le persone fisiche e gli enti senza scopo di
lucro l' aiuto non potrà superare il 15% del reddito imponibile, mentre per i titolari di reddito d' impresa
la soglia massima sarà pari al 5 per mille dei ricavi annui. Il pacchetto cultura introduce poi regole più
severe per quanto riguarda la rendicontazione: gli enti beneficiari dovranno comunicare in maniera
trasparente sul proprio sito internet l' ammontare ricevuto e il suo utilizzo. Per incentivare ulteriormente
le donazioni il ministero dei beni culturali istituirà (a costo zero) nuove strutture di crowdfunding e
fundraising.
Gli hotel sbarcano in rete. Credito d' imposta del 30% per hotel e bed­and­breakfast che decidono di
ristrutturare e rendere più moderne le proprie strutture. Non solo. L' aiuto sarà cumulabile con quello
previsto fino al 2018 per spese «digitali» quali l' acquisto di siti web, l' implementazione di sistemi di
prenotazione online per la vendita diretta dei servizi e pernottamenti, lo sviluppo di social media
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marketing o di app per dispositivi mobili. Gli incentivi opereranno nel rispetto delle soglie de minimis
stabilite dalla Commissione Ue, al di sotto delle quali non è necessaria l' autorizzazione di Bruxelles.
Il cinema parla straniero. Le maxi­produzioni hollywoodiane troveranno fiscalmente più conveniente
portare i propri set in Italia.
Il credito d' imposta massimo previsto dalla legge n.
244/2007 e destinato ai film stranieri, infatti, passa da 5 a 10 milioni di euro. Una scelta quasi obbligata,
ha spiegato palazzo Chigi nella relazione tecnica al provvedimento, alla luce dei meccanismi
maggiormente favorevoli previsti in altri paesi europei quali Francia (10 milioni di euro, destinati a salire
a 20 il prossimo anno) e Regno Unito (ove non sono previsti limiti massimi). Il tax credit della
Finanziaria 2008 ha consentito finora di attrarre complessivamente 49 produzioni cinematografiche
estere, per complessivi investimenti pari a 102 milioni di euro in poco più di quattro anni. Dato in
controtendenza rispetto agli investimenti esteri in Italia di produzioni audiovisive non cinematografiche
(escluse fino al 2013 da ogni beneficio fiscale), che, secondo l' Associazione produttori esecutivi, negli
ultimi quattro anni non hanno superato in totale i 20 milioni di euro. Secondo gli operatori, l' appetibilità
del tax credit era minata da tre fattori.
Il primo era costituito dalla temporaneità di tutte le misure di agevolazione fiscale nel settore
cinematografico (problema superato con il dl n. 91/2013, che ha stabilizzato gli aiuti); il secondo fattore
era legato all' esclusione della produzione audiovisiva dai benefici fiscali (anche questo rimosso con il dl
n. 91/2013, sebbene manchi ancora il relativo dm attuativo). Il terzo, appunto, era legato al limite dei 5
milioni di euro massimi del credito d' imposta riconoscibile alla singola opera filmica. Un vincolo che, di
fatto, rendeva l' Italia meno competitiva di altri paesi europei per tutte quelle produzioni internazionali
con budget superiore a 33,3 milioni di euro. Anche questo ostacolo viene ora rimosso.
Semplificazioni per l' avvio di strutture turistiche. Per favorire la nascita di nuove iniziative turistiche il
decreto semplifica le procedure amministrative di apertura delle attività ricettive.
Il provvedimento introduce pure la possibilità di realizzare circuiti di accoglienza e sistemi di ospitalità
diffusa recuperando immobili pubblici a potenziale vocazione turistica e non utilizzati a scopi
istituzionali: case cantoniere, caselli, stazioni ferroviarie o marittime, fortificazioni, caserme e fari. Tali
beni potranno essere affidati in concessione a imprese, cooperative e associazioni, costituite in
prevalenza da giovani fino a 35 anni.
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Dogane: punti vendita verso la riduzione
La crisi economica e finanziaria ha comportato
la riduzione dei consumi e anche delle somme
destinate al gioco. Roberto Fanelli, direttore
centrale per i giochi dell' Agenzia delle
Dogane e dei Monopoli, spiega così la
contrazione del 6% nella spesa degli italiani.
Domanda. L' unico motivo per spiegare la
crisi?
Risposta. In realtà no: anche le misure prese
da alcune regioni ed enti locali hanno ridotto lo
spazio del gioco legale, paradossalmente a
vantaggio del gioco illegale, che non è censito,
non paga imposte, non rispetta regole, e fa
capo, molto spesso, alla criminalità
organizzata. Inoltre, il gioco illegale,
soprattutto nel settore delle scommesse, è
proliferato in modo esponenziale.
D. Pur in presenza di un calo delle giocate,
l ' Erario ha incassato di più: per quale
motivo?
R. Il motivo è principalmente dovuto all'
incremento della tassazione su slot e VLT, che
ha comportato maggiori introiti pur in presenza
della contrazione della raccolta.
D. Il gioco illegale, secondo la Guardia di
finanza, «vale» 23 miliardi annui. Quali strategie per recuperare quote di mercato al gaming non
autorizzato?
R. Con la legge di delega fiscale abbiamo intenzione di proporre nuove norme per contrastare
decisamente il gioco illegale, specie quello praticato nel settore delle scommesse. Intanto, abbiamo
incrementato notevolmente i controlli, anche in sinergia con la Guardia di finanza. Per quanto riguarda il
settore delle scommesse, abbiamo compiuto notevoli sforzi per implementare l' offerta dei giochi (con
gli eventi virtuali e il palinsesto complementare) a disposizione della rete legale, proprio per consentire
ai concessionari di recuperare quote di mercato. Tuttavia, per effetto delle posizioni assunte da una
parte dei tribunali di merito, e nonostante il costante impegno profuso da Procure, forze di polizia e uffici
dell' Agenzia, viene consentito a società residenti all' estero di operare in Italia senza concessione,
senza autorizzazione di polizia, senza pagare le tasse e in spregio a tutte le regole, ivi comprese quelle
contro il gioco minorile e la ludopatia. Per quanto riguarda i prodotti on line, stiamo agendo sui maggiori
provider mondiali che forniscono giochi al mercato, per convincerli a collaborare con lo Stato, mentre gli
uffici regionali sono stati sollecitati a intervenire nel settore delle slot machine.
D. Il numero di punti vendita di giochi pubblici è destinato a scendere?
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R. Certamente serve una razionalizzazione, cosa che viene chiesta dagli stessi operatori. Dobbiamo
riflettere bene su quali comparti intervenire. A tal fine, l' opportunità della delega fiscale sarà preziosa,
anche per un confronto con le Regioni e gli enti locali.
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Dai dati dei Monopoli: la crisi si fa sentire, ma gli incassi statali crescono (+1,7%)
Giochi, l' erario è miglior banco
Introiti fiscali oltre quota 8 mld mentre altre voci calano.
Anche i giochi frenano: la crisi morde e non fa
sconti a un settore fin qui immune al calo
generale dei consumi. Nell' ultimo anno,
secondo i dati dell' Agenzia delle Dogane e dei
Monopoli, la spesa degli italiani è scesa del
6,6%, attestandosi a poco meno di 17,1
miliardi di euro, contro i 18,3 miliardi del 2012.
Lo Stato si conferma, come sempre, il miglior
«banco»: gli introiti fiscali superano quota 8
miliardi, in leggera crescita (1,7%), mentre
tutte le altre voci (spesa, raccolta, ricavi della
filiera, vincite dei giocatori) scendono di diversi
punti percentuali. In termini assoluti a soffrire
maggiormente è stato il settore degli
apparecchi da intrattenimento, New Slot e Vlt,
sulle quali gli italiani hanno speso quasi un
miliardo di euro in meno (­9,7%), da poco
meno di 10 miliardi del 2012 ai 9 miliardi del
2013. Spesa in calo anche per i Gratta e vinci,
con 2,6 miliardi (­4,6%).
Perdite a due cifre percentuali per il
Superenalotto, sul quale sono stati spesi circa
800 milioni (­23,3%). Prosegue anche il
momento negativo dei giochi a base ippica,
con una spesa reale di 241 milioni (­19,4%).
Sono tre, invece, i giochi in controtendenza: le
scommesse sportive, sulle quali la spesa è
stata pari a 782 milioni (+11,7%), seguite dal
bingo, con 622 milioni (+7,6%). Segno positivo anche per il Lotto, che lo scorso anno ha registrato il
+4,4%, con una spesa di 2,2 miliardi. Se la spesa frena, l' Erario fa segnare una crescita percentuale
dell' 1,7%, a quasi 8,2 miliardi, contro gli 8 miliardi del 2012. Merito soprattutto delle Vlt, che hanno
versato nelle casse erariali oltre 200 milioni di euro in più rispetto all' anno precedente, e del Lotto, che
ha pesato per quasi 80 milioni in più.
Incassi regionali. È la Lombardia la regione nella quale si è puntato di più nel 2013. Con oltre 3,1
miliardi di euro spesi nei giochi, i lombardi hanno speso quasi il 20% del totale nazionale, in altre parole
una giocata su cinque.
Al secondo posto, anche se con una spesa quasi dimezzata rispetto alla Lombardia, il Lazio con 1,7
miliardi di euro, seguito dalla Campania con quasi 1,6 miliardi.
Controlli. Oltre 23 mila esercizi controllati per un totale di 22,3 milioni di euro di imposta accertata e 530
persone denunciate. A livello regionale è la Lombardia a registrare il maggior numero di verifiche, 3.087
nel 2013 per 1,8 milioni di euro di imposta accertata e 23 soggetti denunciati. Segue la Campania con
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2.243 esercizi controllati per 3,2 milioni di imposta accertata e 76 persone denunciate. Sono poi quasi
2000 le verifiche sulle agenzie di raccolta scommesse non autorizzate collegate a bookmaker esteri
effettuate nel corso del 2013 su tutto il territorio nazionale. Le violazioni del divieto di gioco minorile sono
state 68, con 56 sanzioni irrogate e 37 esercizi sospesi.
Internet. Tra il 2011 e il 2013 sono raddoppiati i tentativi di accesso ai siti web non autorizzati, andati a
vuoto grazie all' oscuramento di oltre 4.700 siti ordinato dal Mef. Soltanto lo scorso anno, i siti inibiti
sono stati 418 con 1,5 miliardi di falliti accessi a bookmaker e casinò esteri senza concessione.
PAGINA A CURA DI NICOLA TANI
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Come individuare il momento di liquidazione dell' imposta secondo norme e prassi.
Esigibilità dell' Iva in slalom tra le diverse eccezioni
La liquidazione dell' Iva ruota attorno al
concetto di esigibilità dell' imposta, che per l'
art. 62 della direttiva 2006/112/Ce è «il diritto
che l' erario può far valere a norma di legge, a
partire da un dato momento, presso il
debitore, per il pagamento dell' imposta,
anche se il pagamento può essere differito.»
Eppure, nell' ordinamento interno, questo
concetto è stato introdotto solo con il dlgs n.
313/97, che ha inserito nel quinto comma dell'
art. 6, dpr 633/72 la disposizione secondo cui l'
imposta relativa alle cessioni di beni e alle
prestazioni di servizi diviene esigibile nel
momento in cui le operazioni si considerano
effettuate secondo le disposizioni dei commi
precedenti.
Altra cosa rispetto alla esigibilità è il c.d. «fatto
generatore dell' imposta», che l' art. 62 della
direttiva definisce come il «fatto per il quale si
realizzano le condizioni di legge necessarie
per l' esigibilità dell' imposta»: in altre parole, il
presupposto dell' imposizione, considerato
nella prospettiva temporale, in funzione del
successivo art.
63, secondo cui «il fatto generatore dell'
imposta si verifica e l' imposta diviene esigibile
nel momento in cui è effettuata la cessione di
beni o la prestazione di servizi». In via di
principio, quindi, ai fini dell' individuazione dell' aliquota d' imposta applicabile, dell' insorgenza degli
obblighi formali, ecc. occorre fare riferimento al verificarsi del «fatto generatore» (il momento di
effettuazione dell' operazione, nell' ordinamento interno), e non a quello in cui l' imposta diviene
esigibile, che invece governa, come si è detto, l' imputazione a periodo.
Le regole dell' esigibilità In base al quinto comma dell' art. 6, dpr 633/72, l' imposta diviene esigibile nel
momento in cui le operazioni si considerano effettuate secondo le disposizioni dei precedenti commi
dello stesso articolo. In linea generale, dunque, fatte salve le previsioni particolari, l' imposta diviene
esigibile: a) nelle cessioni di beni mobili, al momento della consegna o spedizione; b) nelle cessioni di
beni immobili, al momento della stipulazione dell' atto; c) nelle prestazioni di servizi, al momento del
pagamento del corrispettivo.
Il quarto comma anticipa tuttavia l' effettuazione dell' operazione (e, di conseguenza, l' esigibilità dell'
imposta) al momento di pagamento del corrispettivo o di fatturazione, se tale momento precede il
verificarsi degli eventi di cui ai precedenti commi; in realtà, secondo la normativa comunitaria, l '
anticipazione dovrebbe riguardare soltanto l' esigibilità dell' imposta, e non il momento di effettuazione.
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Lo stesso quinto comma dell' art. 6 contempla due eccezioni alla regola che fa coincidere l' esigibilità
con l' effettuazione dell' operazione.
Un' ulteriore eccezione è prevista dall' art. 32­bis del dl n.
83/2012, che disciplina il c.d.
regime di cassa, esaminato a parte.
1. Operazioni nei confronti di enti pubblici. La prima eccezione, per così dire, di sistema, caratterizzata
soggettivamente in quanto collegata alla particolare figura del fornitore o del cliente, riguarda le
seguenti operazioni: ­ cessioni di prodotti farmaceutici indicati nel n. 114 della tabella A, parte terza,
allegata al dpr n. 633/72, effettuate dai farmacisti; ­ cessioni di beni e prestazioni di servizi ai soci,
associati e partecipanti, di cui al quarto comma dell' art. 4 (operazioni verso corrispettivo specifico
effettuate da enti non commerciali a favore dei soci, associati e partecipanti); ­ cessioni di beni e
prestazioni di servizi nei confronti dello stato e dei relativi organi, ancorché dotati di personalità
giuridica, degli enti pubblici territoriali e dei consorzi tra essi costituiti ai sensi dell' art.
25 della legge n. 142/80, delle camere di commercio, degli istituti universitari, delle unità sanitarie locali,
degli enti ospedalieri, degli enti pubblici di assistenza e beneficenza, degli enti pubblici di previdenza
(con risoluzione n. 159 del 28/5/2002 è stato chiarito che gli enti ecclesiastici che esercitano attività di
assistenza sanitaria in regime di convenzione non rientrano tra i soggetti destinatari della disposizione
in esame, in quanto operano in regime di diritto privato).
Per le suddette operazioni, l' Iva diviene esigibile al momento di pagamento del corrispettivo, fermo
restando il momento di effettuazione dell' operazione.
È però fatta salva la facoltà del fornitore di applicare la regola generale, anticipando quindi
spontaneamente l' esigibilità. In ordine a tale facoltà, la circolare n.
328/97 stabilisce che qualora il cedente o prestatore decida di non avvalersi del rinvio dell' esigibilità, è
indispensabile che tale volontà risulti espressamente dalla fattura, che dovrà pertanto recare la dicitura
«Iva ad esigibilità immediata».
In tal modo, la controparte è resa edotta della possibilità di esercitare il diritto di detrazione dell'
imposta. Resta pertanto inteso che, in mancanza di specificazioni, l' operazione si intende ad esigibilità
differita e il destinatario non può operare la detrazione finché non abbia provveduto al pagamento del
corrispettivo.
Annullamento dell' operazione. Con risoluzione n. 75 del 5/3/2002 è stato chiarito che qualora venga
meno un' operazione per la quale è stata emessa fattura con imposta ad esigibilità differita nei confronti
dell' ente pubblico, il fornitore può emettere nota di variazione indipendentemente dal limite temporale
di un anno, dato che l' esigibilità dell' imposta, collegata al pagamento del corrispettivo, non si
realizzerà mai.
Cessazione dell' attività.
Il beneficio del differimento dell' esigibilità viene meno in caso di cessazione dell' attività.
In tale ipotesi, infatti, ai sensi dell' art. 35, comma 4, del dpr n. 633/72, il contribuente deve tenere conto,
nell' ultima dichiarazione presentata, anche dell' imposta relativa alle operazioni di cui al quinto comma
dell' art. 6, anche se non sia ancora intervenuto il pagamento del corrispettivo.
Questa disposizione dovrebbe applicarsi, per analogia, anche all' esigibilità differita del regime di
cassa.
Passaggio al regime per i contribuenti minimi. Ai sensi del comma 102 dell' art. 1, legge n. 244/2007, i
soggetti che adottano il regime agevolato introdotto per i contribuenti «minimi» devono tenere conto,
nell' ultima dichiarazione Iva presentata, dell' imposta relativa alle operazioni ad esigibilità differita.
2. Operazioni triangolari. La seconda eccezione di sistema riguarda le cessioni di beni « i n
triangolazione», destinatarie dell' agevolazione della fatturazione «super­differita» prevista dall' articolo
21, quarto comma, quarto periodo, del dpr 633/72. Per tali cessioni, l' imposta diviene esigibile nel
mese successivo a quello della loro effettuazione. La previsione non riguarda le normali vendite con ddt
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e successiva fattura differita, da emettere entro il giorno 15 del mese successivo a quello di consegna o
spedizione dei beni e da registrare con riferimento al mese di consegna o spedizione, bensì la
particolare ipotesi della vendita di beni che il cedente fa consegnare al cessionario direttamente dal
proprio fornitore (esempio: Alfa vende a Beta beni acquistati da Gamma, incaricando quest' ultimo di
provvedere alla consegna direttamente a Beta); in tale ipotesi, si può emettere fattura «super­differita»,
entro il mese successivo a quello di consegna dei beni, da contabilizzare poi con riferimento al mese di
emissione. Chiarimenti in merito sono contenuti nella circolare n. 288/1998.
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Fisco Flash A cura dello Studio F. Ghiglione e A.
Ghio
Acconto Tasi prorogato a settembre nei comuni che
entro il 23 maggio non avranno deliberato le aliquote
(comunicato s t a m p a M e f d e l 1 9 m a g g i o 2 0 1 4 ) L '
Agenzia delle entrate fornisce importanti chiarimenti
riguardo alla compilazione del quadro Rw (circolare dell'
Agenzia delle entrate numero 10/e del 14/5/ 2014) L'
Agenzia delle entrate fornisce importanti chiarimenti
riguardo alle limitazioni ai rimborsi poste dalla legge di
Stabilità (circolare dell' Agenzia delle entrate numero
10/e del 14 maggio 2014) Approvati i modelli per la
comunicazione dei dati rilevanti ai fini dell' applicazione
degli studi di settore (provvedimento dell' Agenzia delle
entrate numero 69100 del 20 maggio 2014)
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Gli effetti nel modello Unico 2014 della tassazione sull' indebitamento delle imprese.
Interessi, indeducibilità salata
Contribuenti penalizzati nel calcolo delle passività.
Anche quest' anno nel modello Unico il calcolo
degli interessi passivi indeducibili è uno di
quelli maggiormente sfavorevole per il
contribuente. In momenti di crisi come quello
attuale, una norma che colpisce l'
indebitamento delle imprese tassando gli
interessi passivi non può di certo essere vista
di buon occhio. Ma oltre a ciò si aggiungono
anche le difficoltà di calcolo che sebbene non
siano mutate rispetto allo scorso anno lasciano
sempre qualche dubbio.
In base al comma 3 dell' art.
96 «assumono rilevanza gli interessi passivi e
gli interessi attivi, nonché gli oneri e i proventi
assimilati, derivanti da contratti di mutuo, da
contratti d i l o c a z i o n e f i n a n z i a r i a , d a l l '
emissione di obbligazioni e titoli similari e da
ogni altro rapporto avente causa finanziaria
(...)». Il riferimento ad alcuni contratti e
comunque alla causa finanziaria del rapporto
ha portato la prassi (si veda circ. 19/2009) a
dare rilevanza solo agli interessi derivanti dai
contratti espressamente indicati nonché a
quelli derivanti da qualsiasi altra operazione
avente causa finanziaria. Da qui una prima
definizione che ci aiuta all' applicazione
corretta della disposizione: sono compresi
ogni e qualunque «interesse (od onere a esso
assimilato) collegato alla messa a disposizione di una provvista di danaro, titoli o altri beni fungibili per i
quali sussiste l' obbligo di restituzione e in relazione ai quali è prevista una specifica remunerazione».
Non sfuggono poi alle limitazioni gli interessi impliciti dei contratti di leasing che in base alla circolare n.
8/E del 13 marzo 2009 possono essere considerati in base alle regole forfetarie fissate dal dm 24 aprile
1998.
Tra gli interessi che non rilevano quelli inclusi nel costo dei beni ai sensi dell' art. 110, comma 1, lettera
b), del Tuir non soggiacciono alla limitazione di deducibilità prevista dall' art.
96 del Tuir. La circolare 19/E ha ricordato che tali oneri finanziari sono esclusi dalle limitazioni previste
dall' articolo 96 del Tuir, nella misura in cui risultino compresi nel costo fiscale dei beni ai sensi dell'
articolo, comma 1, lettera b), del Tuir con ciò confermando che l' esclusione è possibile solo nel caso di
comportamento contabile corretto in quanto è solo quando ciò avviene che l' art.
110, comma 1 diviene rilevante.
La circolare ha ribadito inoltre che sono esclusi dal campo di applicazione gli interessi passivi imputati
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secondo corretti principi contabili a incremento del costo delle rimanenze di beni o servizi oggetto dell'
attività dell' impresa, diversi dagli immobili e anche gli interessi passivi relativi a prestiti contratti per la
realizzazione dei lavori su commessa purché, appunto, correttamente imputati ad aumento del valore
delle rimanenze.
Purtroppo poche aperture sono giunte dalla circolare 19/E nel caso degli immobili civili. Basandosi su
una interpretazione letterale dell' art.
110 (disattesa nel caso in cui si è affrontata l' ipotesi della capitalizzazione con riguardo alle rimanenze
non immobiliari) si è affermato che per «gli interessi passivi relativi all' acquisizione di immobili destinati
alla successiva rivendita o locazione» in assenza di un' esplicita previsione normativa, trovino
«applicazione i limiti di deducibilità previsti dall' articolo 96 del Tuir» (sul punto già la circolare n. 47/E
del 18 giugno 2008 aveva sostenuto che «l' eventuale patrimonializzazione di interessi passivi operata
in bilancio a incremento del valore di iscrizione di immobili­patrimonio è, in ogni caso, priva di rilevanza
fiscale»). Anche gli interessi virtuali derivanti da operazioni con le pubbliche amministrazioni aumentano
il plafond degli oneri deducibili e sono «calcolati al tasso ufficiale di riferimento aumentato di un punto,
ricollegabili al ritardato pagamento dei corrispettivi».
Secondo le indicazioni della circolare 19 del 2009 tali interessi virtuali devono essere calcolati con
decorrenza dal giorno successivo a quello previsto per il pagamento e fino alla data di incasso del
corrispettivo.
La pubblica amministrazione comprende lo stato, le regioni, le province, i comuni, le comunità montane
e loro consorzi e associazioni, le aziende e amministrazioni dello stato a ordinamento autonomo, gli
istituti e scuole di ogni ordine e grado, le istituzioni educative e universitarie, le camere di commercio,
industria, artigianato e agricoltura e loro associazioni, gli enti pubblici non economici nazionali, regionali
e locali, le amministrazioni, aziende ed enti del servizio sanitario nazionale, l' Agenzia per la
rappresentanza negoziale delle pubbliche amministrazioni (Aran) e le Agenzie di cui al dlgs 30/07/99 n.
300, nonché le amministrazioni della Camera dei deputati, del Senato, della Corte costituzionale, della
presidenza della repubblica e gli organi legislativi delle regioni a statuto speciale.
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Competenza, criterio inderogabile
In tema di determinazione del reddito
imponibile, il criterio di competenza
economica è inderogabile, anche nel caso in
cui il comportamento fiscale del contribuente
non abbia comportato alcuna sottrazione di
materia imponibile all' erario. Pertanto, se il
contribuente ha portato in deduzione un costo
in un certo esercizio, diverso da quello
individuato dalla legge come esercizio di
competenza effettivo, può chiedere a rimborso
le imposte erroneamente versate nell' anno in
cui il costo andava correttamente computato,
versando al contempo le maggiori imposte
relativamente all' anno in cui il costo è stato
erroneamente spesato. Con queste
conclusioni, che si leggono nella sentenza n.
2524/28/14, la Ctr di Roma ha ribaltato il
giudizio di prime cure, relativamente al quale l'
Agenzia delle entrate aveva proposto appello.
«In tema di determinazione del reddito d'
impresa», si legge nella sentenza, «le regole
sull' imputazione temporale dei componenti di
reddito sono inderogabili, sia per il
contribuente che per l' ufficio finanziario, e,
pertanto, il recupero a tassazione nell'
esercizio di competenza non può trovare
ostacolo nella circostanza che gli stessi
componenti siano stati dichiarati in un diverso
esercizio». Non è consentito al contribuente scegliere di effettuare la deduzione di un costo «in un
esercizio diverso da quello individuato dalla legge come esercizio di competenza, a prescindere dalla
configurabilità di un danno per l' erario». La commissione aggiunge che qualora la scelta di imputazione
temporale determini l' insorgenza di una doppia imposizione, «il contribuente non è irrimediabilmente
danneggiato, potendo presentare istanza di rimborso e, in caso di rigetto, adire il giudice tributario».
BENITO FUOCO
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Due sentenze della Ctr di Milano sull' accertamento.
Raddoppi difficili
Paletti all' allungamento termini.
Il raddoppio dei termini d' accertamento non
opera quando la denuncia penale è
successiva alla notifica dell' accertamento. Di
più. La denuncia deve essere introdotta nel
primo grado di giudizio per consentire al
giudice di valutarne la fondatezza e i
presupposti che avrebbero determinato l'
obbligo di presentarla. Infine, il raddoppio non
opera per l' accertamento dell' imposta Irap.
Sono i principi che si leggono in due sentenze
emesse dalla Ctr di Milano, la n. 414/49/14 e la
n. 255/30/14. Aumentano, dunque, i paletti che
l' Agenzia delle entrate deve rispettare, per
poter beneficiare di un più ampio termine d'
accertamento, secondo la possibilità concessa
dall' articolo 43, comma 3, del dpr 600/73.
Almeno a giudicare dalle recenti pronunce
tributarie d i m e r i t o c h e , c o m e q u e l l e i n
commento, mirano a scongiurare un utilizzo
della norma meramente votato a riaprire
periodi d' imposta chiusi, piuttosto che
derivare da effettivi interessi di perseguibilità
penale delle condotte.
Nella prima pronuncia commentata, la n. 414
della sezione 49, i giudici lombardi
confermano l' operato della commissione
provinciale, che già aveva disposto l'
annullamento dell' avviso di accertamento,
aggiungendo nuovi motivi a quelli che avevano determinato la decisione di prime cure. In particolare, la
sentenza riporta che «il raddoppio del termine invocato dall' ufficio non è applicabile al caso di specie»
indicando varie concause a sostegno. In primis, «la denuncia risulta compilata in una data successiva
alla notifica dell' accertamento alla società». Tale situazione è ritenuta, secondo parte della
giurisprudenza e della dottrina, un sintomo di un utilizzo strumentale della denuncia stessa, finalizzata
alla legittimazione di un accertamento notificato oltre i regolari termini. Poi, rileva la Ctr, «la denuncia
non è indicata tra i documenti prodotti nella fase di giudizio di primo grado, ed è stata allegata all' atto di
appello» e non è nemmeno dato sapere «se sia stata inoltrata alla procura».
Nell' altra pronuncia citata, la n. 255, la sezione 30 esclude la possibilità di beneficiare di un più ampio
termine, per quanto attiene all' accertamento dell' Irap. Secondo l' Agenzia delle entrate, tale proroga
andrebbe applicata anche all' Irap poiché essa «è riscossa mediante versamento del soggetto passivo
da eseguire con le modalità e nei termini stabiliti per le imposte sui redditi». Nella sentenza, tuttavia, si
legge una posizione del tutto diversa assunta dalla Ctr, secondo cui «il raddoppio del termine per l'
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accertamento è inoperante in relazione all' Irap, poiché la violazione di tale imposta non è penalmente
sanzionata».
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NICOLA FUOCO
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Assonime spiega, nella circolare 16, come funzionerà l' attestato di legalità delle imprese.
Rating, un pass per il credito
Accesso a finanziamenti, garanzie, bonus e contributi.
Corsia preferenziale per il credito e
sburocratizzazione nei finanziamenti pubblici.
Il rating di legalità, che già 111 imprese hanno
ottenuto, serve per i finanziamenti pubblici
(preferenza a parità di condizioni) e per l'
accesso al credito (anche in termini di tassi e
oneri da pagare); serve anche come «bollino
blu» per l' impresa che può migliorare l'
immagine sul mercato. Negli appalti pubblici,
invece, siamo è in salita: il sistema di
selezione delle imprese e di verifica dei
requisiti per le gare pubbliche viaggia su altri
binari.
Questa in sintesi la circolare n. 16 di
Assonime, che illustra le regole in materia di
rating di legalità, introdotte dal decreto
«Crescitalia» (1/2012) e completate con il
regolamento (decreto n. 57/2014) del ministro
dell' economia e delle finanze e del ministro
dello sviluppo economico.
Vediamo di approfondire l' istituto e di
illustrare le modalità per ottenere questo
attestato di affidabilità complessiva dell'
impresa.
Il rating. Il rating di legalità consiste nell'
attribuzione di un punteggio (stellette e «più»),
che misura il livello di legalità dei
comportamenti aziendali.
È l' Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm), che attribuisce, su istanza di parte, un
rating di legalità per le imprese.
Questo con riferimento alle imprese operanti nel territorio italiano che raggiungano un fatturato minimo
di due milioni di euro, riferito alla singola impresa o al gruppo di appartenenza. Fino al 30 aprile 2014 il
rating è stato attribuito a 111 imprese. Il punteggio più frequente (ottenuto da 34 imprese, pari al 30%
del totale) è quello di due «stellette» e due segni +.
Solo due imprese hanno ottenuto il punteggio minimo di una «stelletta», mentre il punteggio massimo di
tre «stellette» è stato ottenuto da 19 imprese. L' elenco completo è disponibile sul sito web dell' Autorità
garante della concorrenza (http://www.
agcm.it/rating­di­legalita/elenco.html).
A cosa serve. Un primo vantaggio è in termini di reputazione commerciale che deriva dall' avere il
rating.
Inoltre del rating attribuito si tiene conto in sede di concessione di finanziamenti da parte delle pubbliche
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amministrazioni e in sede di accesso al credito bancario (il dettaglio è disciplinato dal decreto
ministeriale n. 57 del 2014.
Come richiedere il rating. Le istruzioni per la richiesta del rating sono reperibili sul sito http://www.
agcm.it/rating­di­legalita.
Possono chiedere l' attribuzione del rating le imprese operative in Italia che abbiano raggiunto un
fatturato minimo di due milioni di euro nell' esercizio chiuso l' anno precedente alla richiesta e che siano
iscritte al registro delle imprese da almeno due anni. Le aziende interessate devono presentare una
domanda, per via telematica, utilizzando l' apposito formulario pubblicato sul sito dell' Agcm e
seguendo le istruzioni indicate.
Ogni altra forma di inoltro della domanda non sarà ritenuta valida ai fini dell' ottenimento del rating.
Finanziamenti pubblici.
Del rating attribuito bisogna tenere conto in sede di concessione di finanziamenti da parte delle
pubbliche amministrazioni.
L' ambito di applicazione comprende svariati benefici e in particolare: credito d' imposta, bonus fiscale,
concessione di garanzia, contributo in conto capitale, contributo in conto interessi, finanziamento
agevolato. Invece non rientrano nella qualifica di finanziamenti pubblici ai fini dell' applicazione della
disciplina del rating di legalità quei trasferimenti che costituiscono corrispettivi o compensi da parte
delle amministrazioni per una prestazione resa dall' impresa, inclusi i compensi per l' adempimento di
obblighi di servizio pubblico.
I benefici sono plurimi.
Innanzi tutto l' impresa che ha conseguito il rating di legalità è esonerata dalla dichiarazione del
possesso dei requisiti che devono necessariamente essere soddisfatti ai fini del rilascio del rating.
Come riferisce la circolare Assonime, il sistema del rating di legalità costituisce una sorta di
accertamento d' ufficio, e le amministrazioni non possono richiedere all' interessato la documentazione
da questi già fornita ad altre pubbliche amministrazioni. Tuttavia del rating di legalità non fa venir meno
l' onere di produrre la documentazione antimafia.
Inoltre a parità di condizioni, chi ha il rating è preferito nella concessione di finanziamenti pubblici sia
mediante preferenza in graduatoria sia mediante attribuzione di punteggio aggiuntivo sia con riserva di
quota delle risorse finanziarie allocate.
Credito bancario. Il rating di legalità determina benefici in ambito bancario sia come oneri finanziari sia
come snellimento delle procedure del credito, sia, infine, come condizioni economiche di erogazione.
Le banche devono considerare il rating nell' istruttoria dei finanziamenti e anche le variabili utilizzate per
la valutazione di accesso al credito dell' impresa. Naturalmente, ciò, a discrezione della banca, che
deve valutare il merito creditizio.
È infine previsto che gli istituti di credito che omettono di tener conto del rating attribuito in sede di
concessione dei finanziamenti alle imprese siano tenuti a trasmettere alla Banca d' Italia «una
dettagliata relazione sulle ragioni della decisione assunta» (articolo 5­ter del decreto legge n. 1/2012).
Durata del rating. Il rating di legalità ha durata di due anni dal rilascio ed è rinnovabile su richiesta. In
caso di perdita di uno dei requisiti base, necessari per ottenere una «stelletta», l' Agcm dispone la
revoca del rating.
Se vengono meno i requisiti grazie ai quali l' azienda ha ottenuto un rating più alto l' Antitrust riduce il
numero di stellette.
L' Agcm mantiene aggiornato sul proprio sito l' elenco delle imprese cui il rating di legalità è stato
attribuito, sospeso, revocato, con la relativa decorrenza.
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PAGINA A CURA DI ANTONIO CICCIA
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Il Tar Lombardia sulle differenze con le manutenzioni straordinarie ai fini degli oneri.
Ristrutturazioni, vale la finalità
Peculiarità dell' intervento è la trasformazione d' immobile.
L' intervento qualificato come ristrutturazione
edilizia impone il pagamento degli oneri d i
urbanizzazione al comune competente. In caso
di modifica di un complesso edilizio già
esistente, gli oneri d i urbanizzazione s o n o
dovuti solo se l' intervento implica un aumento
del carico urbanistico in quanto siamo in
presenza di una ristrutturazione edilizia e non
di un intervento di manutenzione straordinaria.
Gli oneri d i urbanizzazione vanno calcolati in
base al carico urbanistico degli interventi
effettuati. Caratteristica principale della
ristrutturazione edilizia è la trasformazione
dell' immobile. Quella della manutenzione
straordinaria è l' innovazione. La principale
novità introdotta dalla ristrutturazione è
rappresentata infatti dall' incremento del carico
urbanistico, che può essere assimilato (a
scopo esemplificativo) a quello che si verifica
quando da una sola grande unità immobiliare
si passa a una pluralità di unità immobiliari
autonome. In particolare, con la presenza di
numerose microimprese e di spazi di deposito
si possono ragionevolmente presumere
aggravi nella viabilità e nella movimentazione
delle merci, e una maggiore produzione e
diversificazione dei rifiuti.
Elemento che distingue la ristrutturazione
edilizia di un immobile rispetto alla manutenzione straordinaria dello stesso è la prevalenza della finalità
di trasformazione rispetto al più limitato scopo di rinnovare e sostituire parti anche strutturali dell'
edificio. Questo è il chiarimento contenuto nella sentenza del 6 maggio 2014 n. 468 del Tribunale
amministrativo per la Lombardia, sezione staccata di Brescia (sezione prima).
Per i giudici del Tar Lombardia si ha inoltre la ristrutturazione quando l' insieme delle opere previste dal
progetto rivela chiaramente la finalità di trasformare l' edificio da struttura produttiva unitaria in
agglomerato di microimprese. Poiché cambiano profondamente sia gli spazi interni sia le modalità di
utilizzazione dell' immobile, è evidente che il nuovo assetto dell' edificio è il prodotto di una
ristrutturazione e non di una semplice innovazione, seppure riferita a elementi strutturali. Il nuovo
assetto dell' edificio ne consentirà un uso più intenso e quindi con maggiori costi riflessi per la
collettività.
Il rinnovamento proprio della manutenzione straordinaria può comprendere anche innovazioni, ossia l'
introduzione di elementi che modificano il precedente aspetto degli spazi e le relative funzionalità, ma
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se le innovazioni seguono un disegno sistematico, il cui risultato oggettivo è la creazione di un
organismo edilizio nell' insieme diverso da quello esistente si ricade inevitabilmente nella
ristrutturazione.
Oneri di urbanizzazione. Siamo in presenza dell' aumento del carico urbanistico e dunque di una
ristrutturazione quando le principali opere previste consistono nella demolizione delle pareti interne,
nella rimozione di tutti gli impianti esistenti, nella formazione dei sottoservizi e dei nuovi impianti
(elettrico, idrico, termico, antincendio, telefonico di ventilazione), nella costruzione dei nuovi muri
divisori interni e di un nuovo pavimento, nella realizzazione dei nuovi servizi igienici, e nella
sistemazione della copertura e del piazzale.
Fermo restando l' obbligo in questo caso di corrispondere per intero il contributo collegato allo
smaltimento dei rifiuti , gli oneri di urbanizzazione devono essere calcolati tenendo conto soltanto dell'
incremento del carico urbanistico. Gli oneri di urbanizzazione primaria e secondaria devono essere (art.
44, comma 12 della legge regionale Lombardia 12/2005) commisurati all' eventuale maggiore somma
determinata in relazione alla nuova destinazione rispetto a quella che sarebbe dovuta per la
destinazione precedente. Questa norma mette in evidenza il carattere corrispettivo degli oneri d i
urbanizzazione, che compensano le spese di cui l' amministrazione si fa carico per rendere accessibile
e pienamente utilizzabile un edificio nuovo o rinnovato.
Quando si verifica un cambio di destinazione, la pretesa dell' amministrazione è limitata al costo
aggiuntivo delle urbanizzazioni per la nuova destinazione, perché non può essere chiesto due volte il
pagamento per gli stessi interventi di sistemazione e adeguamento del contesto urbanistico.
Detrazione per spese sostenute mediante finanziamento. In tema di detrazioni è intervenuta più di
recente l' Agenzia delle entrate con la circolare del 21 maggio, n. 11. In essa si sostiene che: possono
essere portate in detrazione anche le spese sostenute dal contribuente per gli interventi di
ristrutturazione edilizia o di riqualificazione energetica degli edifici in caso di pagamento effettuato
mediante finanziamento.
La società che eroga il finanziamento deve liquidare il fornitore con un bonifico completo dei dati previsti
(causale di versamento con gli estremi della norma agevolativa, codice fiscale del soggetto per cui è
effettuato il pagamento, partita Iva del destinatario del bonifico), di cui il contribuente deve conservarne
una copia. L' anno di sostenimento della spesa corrisponde a quello in cui è stato emesso il bonifico
dalla società finanziaria al fornitore.
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L' offerta alternativa delle società di recapito private, arrivate a quota 1.900.
Poste, è concorrenza sui servizi
Tra i vantaggi tagli ai costi del 10% e nuove tecnologie.
Non solo Poste italiane per inviare pacchi e
raccomandate. Dopo la liberalizzazione del
settore, avviata nel 2011, è possibile
risparmiare fino al 10% sul costo della
spedizione affidandosi agli operatori privati
che, tra i vantaggi, offrono spesso anche
servizi aggiuntivi supportati dalle nuove
tecnologie. Vediamo una panoramica dei
servizi offerti.
Il mercato. Con il decreto legislativo n. 58/2011
di attuazione della direttiva 6/2008, il mercato
postale italiano è stato liberalizzato, anche se
Poste italiane mantiene una quota di
maggioranza (circa il 90%), continuando a
detenere il monopolio su alcuni prodotti, come
l' invio degli atti giudiziari e delle sanzioni
stradali.
La società è obbligata inoltre a erogare su tutto
il territorio nazionale il servizio postale base
(universale) fino al 2026.
Quest' ultimo include la raccolta, il trasporto, lo
smistamento e la distribuzione di invii postali
fino a 2 kg; la raccolta, il trasporto, lo
smistamento e la distribuzione di pacchi
postali fino a 20 kg; infine, i servizi relativi agli
invii raccomandati e agli invii assicurati. Per
effetto della liberalizzazione, anche altri
operatori possono fornire servizi postali, sia
nell' ambito del servizio universale (titolari di licenza individuale), sia al di fuori dello stesso nell' ambito
dei cosiddetti servizi a valore aggiunto (titolari di autorizzazione generale). Attualmente risultano in
attività circa 1.900 operatori competitor di Poste italiane.
Le proposte degli operatori. Il primo operatore postale privato in Italia è Nexive (nato come Tnt Post nel
1998) che conta una struttura con più di 600 filiali e oltre 5.500 addetti.
Il business principale della società è la posta, ossia il pick­up, lo smistamento, il trasporto e la consegna
di lettere e pacchi.
Dando uno sguardo all' offerta di Nexive, tra i servizi più innovativi spiccano «Formula Certa», sistema
di recapito postale controllato e certificato con tecnologia satellitare (i prezzi variano da 0,52 centesimi
di euro per buste fino a 20 grammi a 1,70 euro per peso compreso tra 101 e 250 grammi fino a 4,50
euro per buste con peso da 350 a 2000 grammi). Mentre per i pacchi, la società offre Sistema
Completo, servizio di recapito pacchi B2C che consente di scegliere tra cinque taglie nell' opzione per
«volume» o «peso», con consegna su appuntamento fino alle ore 19.
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Un altro operatore attivo sul mercato è Mail Express.
La società conta attualmente 260 agenzie affiliate su tutto il territorio nazionale e i servizi offerti
riguardano posta raccomandata, prioritaria, massiva, consegna pacchi, servizio di tracking e tracing
che consente di verificare in ogni momento il percorso della raccomandata/garantita e il relativo esito di
consegna.
Per la posta semplice (non raccomandata) la società offre «Mailcerta», servizio di recapito che si avvale
della tecnologia satellitare Gps grazie al quale, al momento della consegna, il portalettere legge con il
palmare il codice scritto sulla busta certificando così la data e l' ora della consegna. Le tariffe oscillano
da 0,99 centesimi per buste con peso fino a 20 grammi a 7,19 euro per peso compreso tra 1001 e 2000
grammi.
Un altro operatore, nato nel 2007, è CityPoste che offre servizi come posta semplice, raccomandata
semplice e a/r, servizio di pick up che prevede il ritiro dell' intera corrispondenza in ufficio, in orari e
giorni concordabili, posta massiva.
I prezzi per le raccomandate con ricevuta di ritorno (inclusi di Iva e relativi al mercato retail) oscillano
dai 4,11 euro per buste fino a 20 grammi a 9,48 euro per peso tra 1001 e 2000 grammi.
Tra gli altri operatori è presente anche Sailpost, nato a Pisa nel 2000, che conta oltre 120 uffici operativi.
Tra i servizi offerti dalla società per privati, professionisti, imprese e p.a. spiccano posta assicurata,
raccomandata, raccomandata prioritaria, ritiro posta e invio pacchi.
QuiPoste, nata nel 2011, è una rete di uffici postali in franchising specializzata in servizi postali.
Le tariffe per le raccomandate a/r spaziano da 3,40 euro fino a 20 grammi a 9,20 euro fino a 2000
grammi. Mentre per le raccomandate semplici si parte da 2,80 euro per buste fino a 20 grammi fino a
8,60 euro per pesi fino a 2000 grammi.
Infine, Fulmine Group è un' azienda privata che riunisce 250 operatori postali, presente in 20 regioni,
nelle quali dispone di circa 1.800 portalettere. Tra i prodotti, la società offre servizi di raccomandata
standard, plus (in cui vengono certificati data, ora e luogo del recapito con la possibilità di visionare
online la cartolina firmata), raccomandata assicurata standard, raccomandata assicurata plus (con
certificazione legale dell' avvenuta consegna e controllo online di ogni fase della spedizione).
Inoltre, la società propone Posta Click, con cui basta fornire a Fulmine Group il file da inviare, l' elenco
dei destinatari e scegliere tra lettere ordinarie o raccomandate. La società si occuperà poi di stampare,
piegare, imbustare, tracciare e recapitare.
Occhio alle truffe. Le poste private offrono in genere anche la possibilità di pagare i bollettini presso le
loro sedi. Nel momento in cui si sceglie di affidarsi a un operatore privato occorre però fare attenzione a
non incorrere in truffe e raggiri. Si sono infatti verificati dei casi in cui i cittadini si sono ritrovati a pagare
due volte la stessa fattura perché all' ente destinatario non era arrivata alcuna somma di denaro o altri in
cui gli utenti si sono visti sospendere la fornitura di gas o la linea telefonica. Le poste private
trattenevano infatti sui propri conti correnti i soldi. In caso si fosse incappati in una di queste truffe
Altroconsumo suggerisce che la prima cosa da fare è chiedere alla società fornitrice la riattivazione dei
servizi sospesi o distaccati, la rateizzazione delle bollette e la non applicazione degli interessi di mora.
In seguito è possibile costituirsi parte civile nei confronti dei responsabili della truffa per chiedere così
anche un risarcimento dei danni subiti.
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La strada del volontariato tra quelle individuate per dare una chance occupazionale.
Dalla solidarietà all' impiego
Competenze ed esperienza attraverso il servizio civile.
Difendere la patria (non con le armi, bensì
brandendo la spada della solidarietà),
investendo 12 mesi di vita, nella fascia 18­28
anni: è il servizio civile, carta che, al momento,
stanno «giocando» 14 mila 152 persone. E che
diventa maggiormente appetibile grazie all'
avvio, il 1° maggio scorso, del piano Garanzia
giovani (www.
garanziagiovani.it) orientato a favorire l'
accesso delle nuove generazioni al mondo del
lavoro e ad arricchirne il bagaglio di
competenze ed esperienze, comprendendo
nella «rosa» delle misure anche questo
«petalo». A disciplinare tale possibilità di
impegno che va a vantaggio (in varie forme)
del bene comune fu la legge 64/2001 che,
istituendo lo strumento, stabilì le aree in cui
era possibile mettersi alla prova
volontariamente, ovvero assistenza,
protezione civile, ambiente, patrimonio
artistico e culturale, educazione e promozione
culturale, nonché azioni all' estero; supportati
da una «pur minima autonomia economica»,
gli aderenti hanno la soddisfazione di
apprendere qualche abilità, contribuendo allo
sviluppo sociale del nostro paese. A tirare le
fila dell' iniziativa è il dipartimento della
Gioventù della presidenza del consiglio dei
ministri che, avvalendosi della collaborazione degli enti accreditati per far svolgere le «missioni» (a oggi
se ne contano 3 mila 293 fra amministrazioni pubbliche, associazioni non governative e organizzazioni
non profit), rende noti via web all' indirizzo www.serviziocivile.gov.
it i bandi di selezione per i ragazzi. I soggetti che intendono avviare programmi devono essere iscritti in
appositi albi, nazionali e regionali, per presentare le proprie proposte all' ufficio centrale, dovendo,
soprattutto, «dimostrare di possedere requisiti strutturali e gestionali, e avere adeguate competenze e
risorse» ad hoc. E non è tutto, visto che s' impone di sottoscrivere una carta etica, «per ribadire che l'
intero sistema partecipa della stessa cultura del servizio civile nazionale, senza interpretazioni
particolari, riduttive o devianti»: fra i punti salienti del codice che viene fatto firmare, c' è anche che
quanto offerto agli under28 debba presupporre come metodo di lavoro «l' imparare facendo», stando,
perciò, «al fianco di persone più esperte in grado di trasmettere il loro saper fare ai giovani, lavorandoci
insieme, facendoli crescere in esperienza e capacità, valorizzando al massimo le risorse personali di
ognuno».
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26 maggio 2014
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Nel corso di un decennio, dal 2001 al 2011, sono stati complessivamente finanziati 25 mila 839 progetti
e, si legge sul portale ufficiale, l' anno di maggior splendore fu il 2006 (si giunse a quota 4 mila 100), e il
grafico mostra come la crisi economica, che ha bruciato preziose risorse in qualunque ambito, abbia
inciso anche su tali operazioni, poiché dal 2008 in avanti le cifre si sono attestate al massimo su 2 mila
200 esperienze; nel periodo esaminato, poi, nella maggioranza dei casi il servizio civile ha interessato il
Sud della penisola insieme alle due isole maggiori (45,63%), nel 30,71% il Settentrione e nel restante
23,66% le regioni centrali.
A guidare la classifica dei comparti c' è l' assistenza a tutto tondo (59,6%), in subordine, ma con un
certo distacco, si attestano i piani di educazione e promozione culturale (24,94%), a seguire quelli
inerenti il patrimonio artistico e culturale (8,79%), mentre conquistano percentuali più ridotte il servizio
civile all' estero, l' ambiente e la protezione civile.
Quanto ai volontari, sempre fino al 2011 il numero dei posti è stato pari a 319 mila 340 unità, ma la
quota delle persone effettivamente avviate è stata di 277 mila 820. Se, però, da un lato il governo, che
ha in mente un restyling, dichiara di sostenere il programma, dall' altro arriva una cattiva notizia: dal 1°
giugno non sarà più attivo il servizio di call center per fornire informazioni sul servizio civile (848­
800715), «sostituito» dall' Ufficio rapporti con il pubblico «con proprie risorse interne».
È l' effetto, recita una circolare, della spending review. E, si spera, non incida (troppo) negativamente
sullo strumento.
PAGINA A CURA DI SIMONA D' ALESSIO
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Italia Oggi Sette
Enti locali
Dividendi Sepa Impairment test Sharpe Ratio
Portage Couvert Offerta pubblica di acquisto
Iscrizione delle Sms Maggiorazione coop. sociali
Convenienza all' iscrizione La storia delle Bcc I
controlli sulle Bcc Informazioni sui confidi Iuc Calcolo
...
Sono uno studente che si sta accostando e appassionando al mercato azionario. Vorrei avere, se
possibile, i dividendi staccati lo scorso anno dalle seguenti società quotate: Banco Popolare, Banca Pop
Emilia Romagna, Banca Popolare Milano, Finmeccanica, Generali, Gtech, Luxottica, Mediaset e infine
Unicredit. F.L. Come titolare di un conto corrente ho ricevuto una lettera che mi informa della nascita del
Sepa. Mi spiegate semplicemente di cosa si tratta? A.D. Leggo sovente la vostra rubrica, che ha il
pregio di chiarire in modo accessibile molti concetti finanziari che ormai sono entrati anche nelle
cronache dei giornali generalisti. Oggi vi scrivo per chiedervi: cos' è l' impairment test? S.L. Mi sto
accostando ai fondi comuni di investimento e vorrei sapere come utilizzare l' indice di Sharpe che trovo
pubblicato talora sui giornali. C.M. Ho trovato una terminologia finanziaria che non conosco: portage
couvert. L' ho trovata in riferimento a operazioni fatte con valute e obbligazioni. Potete, in termini chiari e
concisi, spiegarmi di cosa si tratta? S.O. Mi sto occupando di un deposito titoli di un mio parente e vi
sono anche le azioni della società Acque Potabili, relativamente alle quali ho letto che è in corso un'
operazione straordinaria. Potete spiegarmi in maniera chiara di cosa si tratta? L.L.T. Quali le scadenze
entro le quali le Società di mutuo soccorso erano tenute a iscriversi fra le imprese sociali? F.F. Per la
precisione: alle cooperative sociali si applica la riduzione del 50%, rispetto agli altri soggetti, sui diritti di
segreteria circa i depositi camerali. Ora, sempre per tutti gli altri soggetti economici, viene applicata la
maggiorazione di 2,70. La stessa però compete, nella misura intera, anche alle cooperative sociali. Ma,
in base alle note sui diritti di segreteria del registro delle imprese (voci n.1 e n.2) non bisognerebbe
utilizzare lo stesso principio di riduzione di cui alla maggiorazione, anche se di importo risibile ed è
quindi solo una curiosità? In base a quale ragionamento? I.S. Ho chiesto un prestito, in quanto cliente e
imprenditore, alla mia banca. Mi è stato risposto che, per agevolare e sveltire la pratica sarebbe
opportuno che aderissi a un confidi. Non pratico dell' argomento, gradirei conoscere se dall' operazione
non ne derivi una convenienza della banca. Se, effettivamente, poi posso accedere più facilmente al
prestito. Qual è la struttura di un confidi? J.M. Ogni tanto si leggono e sentono in Tv (per politici e
manager coinvolti) varie notizie a volte negative ma anche contrastanti sulle Banche di credito
cooperativo. Visto che sono correntista di una di queste banche, la Banca, mi piacerebbe sapere
qualche notizia sulla nascita di questi istituti bancari e se è possibile qualche informazione circa la loro
solidità economica. F.R. A volte, anche su questo quotidiano, si parla decisamente bene delle banche di
credito cooperativo. Ma, altre volte, le notizie, anche su questo quotidiano, non sono sempre
rassicuranti. In quanto abbonato mi ricordo di avere letto, qualche mese fa, di un intervento della Banca
d' Italia, per un certo numero di tali banche messe sotto controllo. Potrei sapere il parere del vostro
esperto sull' argomento? D.D. Al corrente del fatto che i confidi possono assumere formulazioni diverse,
è possibile stilare una graduatoria fra di loro in modo da determinare quali sono i più affidabili? L.B.
Gradirei avere notizie sulla cosiddetta Iuc. A.L. Avvicinandosi il periodo del pagamento dell' Imu, vorrei
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Italia Oggi Sette
Enti locali
delucidazioni sulle modalità di calcolo di detta imposta. U.B. Vi chiedo: 1) quali sono i lavori che danno
diritto al bonus Irpef perché finalizzati alla prevenzione di atti illeciti? 2) il bonus spetta anche per la
sostituzione dei pavimenti? D.R. Spetta a un' impresa il diritto al rimborso dell' Iva anche nel caso di
costruzione di un fabbricato strumentale su suolo di proprietà di soggetto diverso, oggetto di affitto o di
comodato? D.L. Vorrei sapere se posso avvalermi delle agevolazioni per l' acquisto della prima casa
anche se l' immobile da acquistare è in corso di costruzione e, pertanto, sarà da me terminato solo dopo
l' acquisto. A.C. Prima di rilasciare un immobile commerciale a seguito di disdetta il conduttore ha diritto
di pretendere che il locatore gli abbia pagato l' indennità per la perdita di avviamento? Inoltre, è corretto
che quest' ultima non sia assoggettata a Iva? I.M. Leggo talvolta di fatture elettroniche e fatture create in
formato elettronico come se fossero due cose diverse. Se c' è, in cosa consiste la differenza? N.S. Ci
siamo accorti di aver considerato imponibile un' operazione che invece era esente. Ci è stato detto che
non possiamo recuperare l' Iva sull' acquisto. È vero? P.S. A seguito di disdetta del contratto di
locazione riferito alla fine del primo sessennio quali sono gli adempimenti che deve porre in essere il
conduttore, in attesa dell' indennità per la perdita dell' avviamento commerciale, al fine di non essere
tenuto a continuare a pagare il canone e il risarcimento per tardivo rilascio previsto dallo stesso
contratto di locazione? Z.O. Un agente di commercio può essere autorizzato alla prosecuzione
volontaria? Nel caso positivo può far rientrare anche i periodi in cui percepiva l' invalidità? P.Q. Una
società ha stipulato una convenzione con un ristorante affinché il proprio personale pranzi lì ogni giorno,
nella pausa lavorativa. Il costo del pranzo è a carico dell' impresa datrice di lavoro. Questo costo è
deducibile dal reddito della società medesima sia ai fini Ires che Irap? M.R. Una Srl, in sede di
dichiarazione, porta tra le variazioni in aumento il compenso dell' amministratore non corrisposto nell'
esercizio di riferimento. Nelle suddette variazioni deve anche comprendere i contributi della gestione
separata Inps (due terzi del 27,72%) a carico della società? D.O. Una Srl unipersonale conferisce i beni
in un trust. Il socio unico era iscritto alla gestione commercianti come socio di Srl con attività prevalente.
Visto che il reddito d' impresa verrà dichiarato dal trust, ai fini previdenziali, il socio della Srl deve
continuare a versare i contributi, oppure deve cancellarsi dalla gestione commercianti? R.F.
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La Bassa Romagna on­line: 75,49 per cento
Troppo, sempre troppi, i lughesi che non
hanno votato!
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Sarà Verlicchi o Coppola a sfidare Ranalli
Lo scrutino inizia alle 14. Coppola avrà più o
meno del 15 per cento che il M5S ha avuto alle
Europee? Se più o meno confermerà questo
dato basterà per battere Verlicchi?
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Scorretto!
icevo, pubblico, commento "Come al solito
articolo di parte ma in questo caso fuori tempo
massimo e scorretto.direttore direttore" "E il
primo articolo? ma forse non lo hai
letto.direttore direttore" Dalla Rai, prima del
TG delle 20: Vero o falso? Impossibile
riprendere tutto l'articolo, magari sperando di
non "sbagliare" a giudizio dei due anonimi,
riprendo alcuni dei punti, a mio giudizio, quelli
"critici"!?. ...in questa nuova, completamente
nuova rispetto alle altre sette precedenti,
campagna elettorale; mai in passato così
incerta nel suo esito come questa di ora. vero
o falso? partendo ovviamente dal parlare delle
Primarie del PD che appunto vanno fatte
prima del voto e che quindi andavano fatte
nell'autunno scorso, del PD (ovvio trattandosi
di Primarie), del mio partito quindi vero o
falso? Dicevo che avevamo il diritto che il
successore di Cortesi fosse il lughese più
bravo, il più bravo di tutti, il più bravo
possibile: il "Primo" Cittadino, appunto Il modo
di farlo c'era. Il bando pubblico con la data di
scadenza entro la quale chiunque avrebbe
potuto presentarsi e soprattutto l'impegno del
primo partito lughese a ricercare, proporre,
sollecitare, la disponibilità di tanti. vero o
falso? Del resto niente di speciale ma
esattamente ciò che da anni nel PD si sta facendo ovunque, ciò che si è fatto a Massa, a Conselice, a
Castelbolognese, a Cervia, solo per stare vicino a noi. vero o falso? Esattamente ciò che si fece cinque
anni fa a Lugo. vero o falso? Ma allora i dirigenti del Pd sapevano di non correre il rischio di essere
disturbati perchè la ricandidatura di Cortesi scoraggiò, e giustamente, tutti coloro che avrebbero potuto
farci un pensiero, mentre invece questa volta a "farci un pensiero" sarebbero stati tanti vero o falso?
(compreso il sottoscritto, sorrido...?) vero o falso? Non potremo scegliere quindi il miglior lughese visto
che è mancata la prima selezione, la semifinale, quella che avrebbe messo in campo tutti, tra cui
saremmo stati tutti a scegliere i finalisti. vero o falso? In qualche modo tantissimi lughesi di "buona
volontà", hanno colmato questo vuoto di partecipazione popolare creato dai partiti, auto­organizzandosi
in tante liste civiche. Compresi ovviamente i tanti che anche al richiamo delle primarie, che pure era
"obbligatorio" fare, avrebbero risposto no grazie. vero o falso? sperando anche che nessuno di loro si
ritenga il migliore dei trentamila lughesi, cosa che invece avrebbe potuto dire se fosse stato il vincitore
delle Primarie. vero o falso? Buona scelta e da lughesi speriamo che almeno di questi otto vinca il
migliore. vero o falso? Se i due commentatori mi avessero scritto per chi dovevo invitare a votare e
l'avessi fatto, incassavo due articoli di bravo direttore... Arrigo Antonellini
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26 maggio 2014
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Un avvocato per tutelare l'immagine dell'Ausl
L'Azienda Usl quale parte danneggiata, nel
procedimento penale in corso nei confronti di
una propria dipendente, infermiera
all'ospedale di Lugo, comunica di avere
formalmente conferito incarico al proprio
legale al fine di tutelare l' immagine
dell'azienda e dei suoi dipendenti, in un'ottica
di massima collaborazione con l'Autorità
Giudiziaria. Ufficio Stampa Ravenna Manuela
Dradi
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26 maggio 2014
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Penso Positivo
La Polizia locale è intervenuta dove una
tartaruga era intenta ad attraversare la strada.
Con prontezza di spirito gli Agenti della
volante proteggevano con la vettura di servizio
l'animale per evitarne l'investimento da parte
di auto. La tartaruga è stata affidata al Centro
Recupero Avifauna, struttura idonea per tale
specie. Alla visita specialistica dei veterinari è
risultata è in buone condizioni di salute, di
circa 50 anni di razza greca e priva di chip di
identificazione. Il comunicato ci è arrivato con
questo "spiritoso" commento: "Non abbiamo
altro da mandare". E anche questo dato, che la
polizia non abbia altro da mandare non rientra
forse a pieno titolo in "Penso Positivo"? Arrigo
Antonellini
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26 maggio 2014
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Bilancio "lacrime e sangue" della Provincia
La situazione delle province è molto seria e il
governo centrale non concorre certamente a
favorire questo momento di transizione.
Viceversa, lo Stato e la Regione, continuano a
produrre tagli inimmaginabili senza, peraltro,
diminuire le funzioni delegate all'ente. La
Provincia di Ravenna continuerà questa lunga
agonia sino a primavera 2016, nel buio più
assoluto e, ancor più grave, nella totale
rassegnazione dei suoi vertici politici. Frattanto
per le scuole si limiterà al minimo la
manutenzione ordinaria, le norme antisismiche
per gli edifici saranno disattese (come se
l'esempio del terremoto emiliano di appena un
anno fa fosse già dimenticato), le strade
saranno rappezzate come si può e l'aumento
dei livelli di sicurezza degli assi stradali è già
sensibilmente compromesso. Le risorse per le
cooperative di garanzia finalizzate a sostenere
le piccole e medie imprese sono state
cancellate, per cui, con una parola sola, l'ente
sarà costretto alla semplice ordinaria
amministrazione. In altre parole, il presidente e
la giunta sono ben consapevoli di non dovere
abbandonare la barca, anche se all'orizzonte
non vi sono previsioni e progetti di alcun tipo,
giacché la legge Delrio non ha poi avuto, nel
concreto, sviluppi ulteriori. In una situazione di
questa natura sarebbe più onorevole riconsegnare le chiavi e porsi nelle stesse condizioni delle altre
province emiliano romagnole, avendo il coraggio e l'onestà intellettuale di rinunciare ai compensi da
parte dei componenti della giunta o, in ogni modo, riducendoli al minimo. Quest'operazione
consentirebbe di liberare risorse per altri interventi di spesa prioritari, tenuto conto, oltretutto, della
sensibile diminuzione di impegni e di lavoro in capo al presidente e alla sua giunta: dato inconfutabile
sotto gli occhi di tutti. Peraltro, nessuno impedisce di continuare a dirigere l'ente riducendo o eliminando
i compensi dell'esecutivo politico della Provincia proprio in virtù dell'autonoma determinazione, ma si
capisce come risulti difficile abbandonare la poltrona. Specie da parte di chi ha raccolto le firme per
abolire le province (Italia dei Valori) e dello stesso Partito Democratico principale attore della loro
abolizione. ­­ Gianfranco Spadoni consigliere provinciale Udc
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Nordic Walking del Circolo Guido Negri di Lugo
l Circolo Guido Neri di Lugo, in collaborazione
con NORDIC WALKING Bassa Romagna
organizzano per lunedì 2 giugno, Festa della
Repubblica una gita all'ECOMUSEO delle
ERBE PALUSTRI Villanova di Bagnacavallo.
PROGRAMMA ore 8.30 partenza dal Circolo
in bicicletta ore 9.00 partenza da Traversara a
piedi ore 10.30 circa visita guidata al museo a
seguire pranzo a buffet (girelle, mini crescioni,
piadina, verdure gratinate, dolce, acqua, vino
e caffè) POSSIBILITA' di LABORATORIO PER
BAMBINI ( 2) Pranzo + visita guidata 18
Prenotazioni entro il 29 maggio presso il bar
del Circolo, oppure al 348 0086345. Vito:
[email protected] CIRCOLO ANSPI
"GUIDO NEGRI" VIA AMENDOLA, 33
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26 maggio 2014
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Ultima serata del Palio di Alberico
Si conclude questa sera lunedì 26 maggio il
Palio di Alberico giunto alla ventunesima
edizione. E' stata una grande ripartenza, nato
all'insegna delle corse dei cavalli e proseguito,
fino allo scorso anno, con il tiro alla fune. Ci
sono associazioni nuove che collaborano con
noi e nuove leve nell'organizzazione spiegano
gli organizzatori , ci serviva nuova linfa per
guardare al futuro. Meritevole di una visita è
sicuramente la mostra La butéga dal biciclèt,
allestita nella sala comunale dai ragazzi della
Polivalente B­Team e aperta per tutta la durata
del Palio: uomini, tecnica e passione in un
secolo di Romagna a due ruote. Un percorso
storico tra bici, foto e ricordi dagli anni Venti
del secolo scorso ad oggi. Il centro è animato
come sempre da mercatini, artigiani,
cantastorie, giocolieri, piccoli spettacoli di
musica e tanto altro, mentre l'ottima e
diversificata gastronomia che da sempre
contraddistingue il Palio barbianese continua a
soddisfare tutti i palati; novità assoluta, uno
stand con carni e tagli argentini. Questa sera
musica con l'orchestra di Marco Gavioli.
Presente all'appello anche lo stand del Buaza
Club, con aperitivi, happy/after hour, al parco
Bartolotti tutte le sere a partire dalle 19.30: qui,
alle 22.30, la chiusura è affidata al rock dei
The Doormen, band locale reduce da un mini­tour in Inghilterra.
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Le Rogazioni della Madonna del Molino
Il più antico dei momenti unitari di tutta la
comunità cattolica lughese, quello delle
erogazioni di maggio. Erogazioni che
quest'anno presentano parecchie novità: nuovi
percorsi e soprattutto un giorno di permanenza
in più. Non ci sarà più la lunghissima
processione del ritorno al santuario quando
non era certo favorita la meditazione e la
preghiera. Mercoledì 28 maggio processione
terminerà nella chiesa dei Cappuccini dove
rimarrà sino a giovedì, alle ore 20,45 quando
partirà la processione per il ritorno. Intanto
un'altra novità riguarda il gruppo dei portatori.
E'stato avviato un cammino di preparazione
spirituale per ridare vita la vecchia
Confraternita della Madonna del Molino che ­
come informa don Francesco Corradossi,
Parroco del Santuario, è esistita fino anni
sessanta. "Il rischio ­ precisa Paolo Facchini ­
era quello di vivere il trasporto dell'immagine
come un semplice compito fisico, mentre
occorre valorizzare ciò che significa
trasportare l'immagine della Madonna con
l'approfondimento della parola e la preghiera
tra di noi, per dare continuità, anche se in
chiave moderna, a un percorso che esisteva in
passato e fare sì che anche questo ruolo
diventi espressione della nostra fede". Arrigo
Antonellini
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Si prepara la Festa del Ghetto
Con la distribuzione di garganelli alla zingara,
di ciambella e di vino, la festa, particolarmente
radicata nella tradizione del Rione Ghetto, si
terrà lunedì 9 giugno. Alle ore 20,45 è in
programma la musica dell'orchestra Roberta
Cappelletti.
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26 maggio 2014
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Si salva anche così
Riparte per la diciannovesima volta il Premio
Letterario Antica Pieve, che si propone di
salvaguardare la lingua dialettale, patrimonio
culturale da valorizzare, custodire e diffondere.
Per partecipare occorre spedire in tre copie
una poesia in vernacolo con traduzione italiana
entro il 31 luglio al seguente indirizzo:
Comitato Culrurale Pieveacquedotto, via
Ravegnana 548, 47122. Per ulteriori
informazioni telefonare allo 0543 799016, dalle
19 alle 20. Particolare molto significativo, in un
panorama di concorsi che chiedono soldi
come tassa di lettura (all'incirca sui 20 euro) e
l'impegno ad acquistare libri: la partecipazione
è completamente gratuita. L'ultima edizione è
stata presentata da Sgabanaza, ogni poesia
vincitrice o segnalata era illustrata da una foto,
che è stata donata al relativo autore, la
manifestazione si è conclusa con un ricco e
romagnolissimo buffet. Sono in palio medaglie
d'oro e d'argento per gli adulti e per gli alunni
delle scuola primarie e secondarie buoni
acquisto. Un ottimo modo per salvare la nostra
lingua locale. Lucia Baldini
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L'affluenza per le europee arriva al 70,31% in
provincia, meno 5% rispetto a 5 anni fa
l voto delle europee è stato trascinato in gran
parte dal voto amministrativo. Non a caso
l'affluenza più bassa si è registrata nei 4
comuni in cui non si votava per i Sindaci
(Ravenna, Faenza, Riolo e Bagnara). Nelle
elezioni comunali (14 i Comuni che
eleggevano i Sindaci) complessivamente si è
passati dal 78,93% di votanti del 2009 al
74,00% del 2014, con un calo appena inferiore
al 5%. L'affluenza più alta si è registrata ad
Alfonsine con il 76,07%, quella più bassa a
Castel Bolognese con il 71,88%.
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26 maggio 2014
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Alle 19 l'affluenza in tutta la provincia era al 55%; si
vota ancora fino alle 23
L'affluenza più alta si è registrata nei Comuni
in cui si vota anche per le amministrative, cioè
per eleggere i Sindaci. A Ravenna per le
europee alle 19 ha votato il 47,2% degli aventi
diritto. A Faenza il 48,0%. A Lugo il 54,6% ha
votato per le europee e il 53,9% per le
comunali. A Cervia ha votato il 56,1% per le
europee e il 55,2% per le comunali. Infine a
Bagnacavallo il 56,5% ha votato per le
europee e il 55,9% per le Comunali.
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In provincia di Ravenna alle ore 12 l'affluenza alle
Europee oltre il 23%
Il 23,7% degli aventi diritto si è recato alle urne
in tutta la provincia di Ravenna per le elezioni
europee. Lo ha reso noto la Prefettura. Non
sono possibili raffronti omogenei con il 2009
perchè oggi si vota solo di domenica, mentre
cinque anni fa si votava anche di lunedì.
questo il dato dell'affluenza per la provincia di
Ravenna relativo alle ore 12. Tendenzialmente
gli elettori hanno votato di più dove si svolgono
anche le elezioni amministrative. EUROPEE A
Ravenna alle 12 per le europee ha votato il
21,9% degli aventi diritto, a Faenza il 21,1%, a
Lugo il 24,7%, a Cervia il 26,5%, a
Bagnacavallo il 26,8%. Il record per le europee
alle 12 era stato raggiunto a Sant'Agata con il
29,7%. COMUNALI Ecco le percentuali dei
votanti alle 12. Alfonsine 28,5% Bagnacavallo
26,5% Brisighella 23,1% Casola Valsenio
24,8% Castel Bolognese 25,2% Cervia 26,1%
Conselice 27,2% Cotignola 25,9% Fusignano
26,4% Lugo 24,5% Massa Lombarda 28,0%
Russi 28,2% Sant'Agata 29,4% Solarolo 24,3%
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Oggi Lugo al voto per il successore di Cortesi e per il
Parlamento Europeo
Si vota solo oggi fino alle 23 ­ Se nessuno dei
candidati raggiunge la maggioranza al primo
turno si andrà al ballottaggio l'8 giugno Lugo è
chiamata oggi a votare per il Parlamento
Europeo e soprattutto per l'elezione diretta del
Sindaco e per il Consiglio comunale. Si vota in
un'unica giornata, dalle 7 alle 23 e non si vota
più di lunedì. Per votare, l'elettore deve recarsi
al seggio con un documento valido di identità
e con la tessera elettorale. Nel caso non
avesse più o non avesse mai ricevuto la
tessera elettorale può richiederla all'ufficio
elettorale del Comune, aperto anche nel giorno
del voto. Gli elettori ricevono nel seggio due
schede: una di colore AZZURRO per il
Comune e una di colore MARRONE per
l'Europa. IL VOTO PER IL COMUNE Lugo
vota per eleggere il Sindaco che succederà a
Raffaele Cortesi. La competizione lughese è la
più affollata e una delle più interessanti nel
panorama locale. Sono ben 8 i candidati
Sindaco in lizza e 14 le liste presentate.
COALIZIONE DI CENTROSINISTRA PER
DAVIDE RANALLI SINDACO La coalizione
che candida Sindaco DAVIDE RANALLI è di
centrosinistra. Oltre al sostegno del suo
partito, il PD, Ranalli gode dell'appoggio di
SEL, dell'Italia dei Valori e della inedita lista
Prospettiva 2030, una novità assoluta con la prerogativa di candidare solo giovani e giovanissimi alle
elezioni del Consiglio comunale. Quindi accanto al nome di Ranalli compaiono 4 simboli diversi per
altrettante liste. COALIZIONE PER SILVANO VERLICCHI SINDACO VERLICCHI viene dai ranghi della
sinistra storica lughese, prima nel PCI, poi nei partiti eredi, rispetto ai quali però è finito in rotta di
collisione fino a lanciarsi in questa impresa politica autonoma e alternativa, con la formazione Per la
Buona Politica e con un impegno riformista e trasversale oltre gli steccati destra­sinistra. Tre sono le
liste civiche che compongono la sua coalizione: Per la Buona Politica, Lugo Popolare e Lugo Libera.
COALIZIONE DI SINISTRA PER SECONDO VALGIMIGLI SINDACO Due, invece, sono i partiti che
formano la coalizione a sostegno della candidatura a Sindaco del comunista SECONDO VALGIMIGLI:
Rifondazione e Comunisti italiani da una parte e Partito Socialista Italiano dall'altra. MOVIMENTO 5
STELLE PER DOMENICO COPPOLA SINDACO Cinque anni dopo i grillini di Lugo ci riprovano e
stavolta con molte più chance, sull'onda del successo politico nazionale dell'anno scorso. DOMENICO
COPPOLA è il candidato del Movimento 5 Stelle. Sul candidato Sindaco Coppola dovrebbero
convergere i voti anche della lista di Manzoni. LUGO PER NOI PER GIAN RUGGERO MANZONI
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SINDACO La candidatura dell'intellettuale GIAN RUGGERO MANZONI è complessa: dopo l'annuncio
della candidatura, Manzoni ha indirizzato le preferenze raccolte nei suoi confronti verso il candidato
Sindaco del Movimento 5 Stelle, Domenico Coppola, poichè i programmi e gli intenti sono molto simili.
Quasi un accordo. Tuttavia, la sua candidatura per il ruolo di Sindaco è ancora in piedi e con essa
quella degli altri candidati della sua lista al Consiglio comunale. FORZA ITALIA PER DONATELLA
DONATI SINDACO Forza Italia e Fratelli d'Italia mettono in pista DONATELLA DONATI per queste
elezioni amministrative. VERDI PER GABRIELE SERANTONI SINDACO I Verdi schierano GABRIELE
SERANTONI come candidato al ruolo di Sindaco puntando, dicono, sulla competenza, sulla coerenza e
sull'impegno politico. LUGO MI PIACE PER LUCA MARCHIANI SINDACO La lista "Lugo Mi Piace!" è
guidata da LUCA MARCHIANI già esponente di Forza Nuova. Lugo è il comune più popoloso della
Bassa Romagna ed elegge 24 consiglieri comunali. Per i voti di lista si possono dare fino a due
preferenze: se si danno due preferenze di lista bisogna però votare un uomo e una donna, non due
uomini o due donne altrimenti la seconda preferenza viene annullata. A Lugo come a Bagnacavallo si
vota con il doppio turno: se domenica 25 maggio nessuno dei candidati raggiunge il 51% dei consensi
si va al ballottaggio fra i due meglio piazzati, in programma domenica 8 giugno. IL VOTO PER
L'EUROPA La scheda per il voto delle europee è di colore marrone. I simboli sulla lista sono 12: ­
Movimento 5 Stelle ­ Partito Democratico PSE ­ Forza Italia ­ SVP ­ NCD UDC ­ Fratelli d'Italia Alleanza
Nazionale ­ Scelta Europea ­ Italia dei Valori ­ Io cambio ­ Verdi Green Italia ­ L'Altra Europa con
Tsipras ­ Lega Nord Nelle elezioni europee si possono dare fino a tre preferenze. Se si danno una o
due preferenze si possono votare solo uomini o donne, ma se si danno tre preferenze occorre per forza
votare due uomini e una donna oppure due donne e un uomo (altrimenti la terza preferenza viene
annullata).
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Bagnacavallo vota oggi per eleggere il successore di
Laura Rossi e per l'Europa
Oggi a Bagnacavallo si vota per il Parlamento
Europeo e soprattutto per l'elezione diretta del
Sindaco e per il Consiglio comunale. Si vota in
un'unica giornata, dalle 7 alle 23 e non si vota
più di lunedì. Per votare, l'elettore deve recarsi
al seggio con un documento valido di identità
e con la tessera elettorale. Nel caso non
avesse più o non avesse mai ricevuto la
tessera elettorale può richiederla all'ufficio
elettorale del Comune, aperto anche nel giorno
del voto. Gli elettori ricevono nel seggio due
schede: una di colore AZZURRO per il
Comune e una di colore MARRONE per
l'Europa. NEL 2009 LE COSE ANDARONO
COSI' Cinque anni fa al via per l'elezione a
Sindaco si presentarono sempre 4 candidati ­
alcuni dei quali presenti anche oggi ­ e alla
fine la spuntò Laura Rossi (PD) della
coalizione di centrosinistra che ottenne un
sonante 61,1% dei consensi (6.647 voti) ed
ottenne la riconferma alla guida del Comune.
Anche 5 anni fa erano 4 le Liste che
appoggiavano la Rossi come oggi la Proni: il
PD ottenne il 47,9% e 11 seggi, Rifondazione
e Comunisti italiani ottennero il 4,9% e 1
seggio, SEL il 4,3% e un seggio, IDV 4,1% e
nessun seggio. Samantha Gardin con la lista
di PDL e Lega Nord nel 2009 ottenne il 20,3%
(2.146 voti) e 3 seggi, seguita da Piergiorgio Costa con l'11,1% (1.173 voti) e 1 seggio e infine Angelo
Ravagli (7,5%, 793 voti e nessun seggio). CHI SARA' QUESTA VOLTA IL SUCCESSORE DI LAURA
ROSSI? Bagnacavallo vede sfidarsi sulla SCHEDA AZZURRA delle comunali 4 candidati Sindaco e 7
liste. ­ ELEONORA PRONI del PD è il candidato Sindaco della coalizione di centrosinistra, favorita nella
corsa alla successione a Laura Rossi; la sua candidatura è appoggiata da quattro liste, Partito
Democratico, Sinistra Ecologia Libertà, Rifondazione e Comunisti Italiani, Italia dei Valori; ­ SAMANTHA
GARDIN guida la coalizione di centrodestra formata da un'unica lista che vede insieme Forza Italia,
Lega Nord e Fratelli d'Italia; ­ PIERGIORGIO COSTA è il candidato di Bagnacavallo insieme una lista
civica trasversale critica con l'attuale amministrazione cittadina e che di fatto gode anche dell'appoggio
dei grillini locali; ­ ANGELO RAVAGLI è il candidato della lista civica Uniti per Bagnacavallo. A
Bagnacavallo si vota con il doppio turno: se nel voto di oggi nessuno dei candidati ottiene la
maggioranza assoluta, i due candidati meglio piazzati vanno al ballottaggio dell'8 giugno. Oltre al
Sindaco i cittadini di Bagnacavallo possono dare fino a due preferenze per i candidati di una lista al
Consiglio comunale ma in questo caso bisogna rispettare la differenza di genere: un candidato uomo e
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26 maggio 2014
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una candidata donna (se si danno preferenze dello stesso genere la seconda viene annullata). IL VOTO
PER L'EUROPA Sulla SCHEDA MARRONE per le elezioni europee l'elettore si troverà 12 liste e
simboli. Per votare occorre fare la croce sul simbolo prescelto. Ecco i partiti in lizza: ­ MOVIMENTO 5
STELLE ­ PARTITO DEMOCRATICO PSE ­ FORZA ITALIA ­ SVP ­ NUOVO CENTRO DESTRA UDC ­
FRATELLI D'ITALIA ALLEANZA NAZIONALE ­ SCELTA EUROPEA CON GUY VERHOFSTADT ­
ITALIA DEI VALORI ­ IO CAMBIO ­ VERDI GREEN ITALIA ­ L'ALTRA EUROPA CON TSIPRAS ­ LEGA
NORD Per le elezioni europee si possono esprimere fino a tre preferenze. Se si danno una o due
preferenze nessun problema di genere. Se invece si danno le tre preferenze bisogna rispettare la
differenza di genere e votare due donne e un uomo oppure due uomini e una donna. Se si votano tre
uomini o tre donne la terza preferenza viene annullata.
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Conselice al voto per eleggere il nuovo Sindaco e
per il Parlamento Europeo
Si vota solo nella giornata di oggi fino alle 23 ­
Nel seggio ogni conselicese ha due schede
Conselice elegge oggi il Sindaco che
subentrerà a Maurizio Filipucci e 12 consiglieri
comunali, votando con il sistema maggioritario
con turno unico: vincono la lista e il candidato
che prendono più voti. E qui si vota per
l'Europa, come in tutta Italia. Le urne sono
aperte in un'unica giornata, oggi dalle 7 alle 23
(non si vota più di lunedì). Per votare, l'elettore
deve recarsi al seggio con un documento
valido di identità e con la tessera elettorale.
Nel caso non avesse più o non avesse mai
ricevuto la tessera elettorale può richiederla
all'ufficio elettorale del Comune, aperto anche
nel giorno del voto. Gli elettori ricevono due
schede: una di colore AZZURRO per il
Comune e una di colore MARRONE per
l'Europa. NEL 2009 VINSE FILIPUCCI Nel
2009 Maurizio Filipucci del PD fu riconfermato
alla guida del Comune con il 54,8% dei voti
(3.094) e 11 seggi. Flavio Fuzzi alla guida di
una lista di centrodestra invece ottenne il
24,3% dei consensi (1.374 voti) e 3 seggi.
Ivano Lanconelli dell'Italia dei Valori ottenne il
7,9% (445 voti) e 1 seggio, Tiziano Bordoni di
Rifondazione il 7,8% (442 voti) e 1 seggio.
Infine Luciano Lama con una lista civica
ambientalista ottenne il 5,2% dei consensi ma nessun seggio. Bordoni e Fuzzi sono in lizza anche
questa volta. OGGI SI VOTA IL SUCCESSORE: 4 IN LIZZA I candidati Sindaco per il comune di
Conselice sono 4: ­ PAOLA PULA del PD guida una lista di centrosinistra per Cambiamo, davvero!
Paola Pula Sindaco ­ TIZIANO BORDONI è il candidato della lista di Rifondazione e Comunisti Italiani ­
EVELINA MINGUZZI è la candidata della lista dell'Italia dei Valori ­ FLAVIO FUZZI che 5 anni fa guidava
una lista di centrodestra questa volta si presenta con la lista civica Ripuliamo Conselice. Oltre che per il
Sindaco a Conselice si eleggono 12 consiglieri comunali e gli elettori possono esprimere fino a due
preferenze, ma in questo caso bisogna rispettare la differenza di genere: un candidato uomo e una
candidata donna (se si danno preferenze dello stesso genere la seconda viene annullata). IL VOTO
PER L'EUROPA Sulla SCHEDA MARRONE per le elezioni europee l'elettore si troverà 12 liste e
simboli. Per votare occorre fare la croce sul simbolo prescelto. Ecco i partiti in lizza: ­ MOVIMENTO 5
STELLE ­ PARTITO DEMOCRATICO PSE ­ FORZA ITALIA ­ SVP ­ NUOVO CENTRO DESTRA UDC ­
FRATELLI D'ITALIA ALLEANZA NAZIONALE ­ SCELTA EUROPEA CON GUY VERHOFSTADT ­
ITALIA DEI VALORI ­ IO CAMBIO ­ VERDI GREEN ITALIA ­ L'ALTRA EUROPA CON TSIPRAS ­ LEGA
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NORD Per le elezioni europee si possono esprimere fino a tre preferenze. Se si danno una o due
preferenze nessun problema di genere. Se invece si danno le tre preferenze bisogna rispettare la
differenza di genere e votare due donne e un uomo oppure due uomini e una donna. Se si votano tre
uomini o tre donne la terza preferenza viene annullata.
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Alfonsine vota fino alle 23 di questa sera per
eleggere il successore di Venturi e per l'Europa
Si vota solo oggi ­ Nel seggio l'elettore riceve
due schede Alfonsine, con una popolazione
censita di 12.245 abitanti, elegge oggi il
Sindaco e 16 consiglieri comunali, votando
con il sistema maggioritario con turno unico:
vincono la lista e il candidato che prendono più
voti. Inoltre, gli elettori di Alfonsine votano per
l'Europa come tutta Italia. Si vota in un'unica
giornata, oggi dalle 7 alle 23 (non si vota più di
lunedì). Per votare, l'elettore deve recarsi al
seggio con un documento valido di identità e
con la tessera elettorale. Nel caso non avesse
più o non avesse mai ricevuto la tessera
elettorale può richiederla all'ufficio elettorale
del Comune, aperto anche nel giorno del voto.
COSA ACCADDE PER LE COMUNALI 2009
Nel 2009 l'attuale sindaco Venturi vinse le
elezioni per il suo primo mandato con il 62,5%
dei consensi e conquistando 13 seggi alla sua
maggioranza. Fu seguito da Stefano Gaudenzi
con il 16,1% e 3 seggi, Laura Beltrami con il
13,5% e 3 seggi mentre la lista di Federico
Pattuelli con il 7,9% prese 1 seggio. Da notare
che tre dei candidati del 2009 sono di nuovo ai
nastri di partenza 5 anni dopo: Venturi,
Gaudenzi e Beltrami. CINQUE LISTE E
CANDIDATI SINDACI IN LIZZA OGGI Sulla
SCHEDA AZZURRA per il Comune, ad
Alfonsine sono cinque i candidati in lizza per la carica di Sindaco: ­ MAURO VENTURI del PD, sindaco
uscente, è candidato di Uniti per Alfonsine una lista di centrosinistra a guida PD ­ LAURA BELTRAMI è
candidata della lista Per Alfonsine, una lista di ispirazione laica e repubblicana ­ DONATELLA
ANTONELLINI si presenta per Bellalfonsine, una lista civica di sinistra critica verso l'egemonia e
l'amministrazione gestita del PD ­ STEFANO GAUDENZI guida la lista civica Alfonsine Futura ­
STEFANO GEMIGNANI invece è candidato del Movimento 5 Stelle. Oltre a votare per il Sindaco, per il
Consiglio comunale di Alfonsine l'elettore ha la possibilità di esprimere due preferenze. Ma attenzione!
La preferenza deve avere una differenza di genere: non si possono votare due uomini o due donne, il
voto dev'essere equamente ripartito fra un candidato uomo e una candidata donna, altrimenti la
seconda preferenza viene annullata. IL VOTO PER L'EUROPA Sulla SCHEDA MARRONE per le
elezioni europee l'elettore si troverà 12 liste e simboli. Per votare occorre fare la croce sul simbolo
prescelto. Ecco i partiti in lizza: ­ MOVIMENTO 5 STELLE ­ PARTITO DEMOCRATICO PSE ­ FORZA
ITALIA ­ SVP ­ NUOVO CENTRO DESTRA UDC ­ FRATELLI D'ITALIA ALLEANZA NAZIONALE ­
SCELTA EUROPEA CON GUY VERHOFSTADT ­ ITALIA DEI VALORI ­ IO CAMBIO ­ VERDI GREEN
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ITALIA ­ L'ALTRA EUROPA CON TSIPRAS ­ LEGA NORD Per le elezioni europee si possono
esprimere fino a tre preferenze. Se si danno una o due preferenze nessun problema di genere. Se
invece si danno le tre preferenze bisogna rispettare la differenza di genere e votare due donne e un
uomo oppure due uomini e una donna. Se si votano tre uomini o tre donne la terza preferenza viene
annullata.
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Cotignola sceglie l'erede di Pezzi, il suo vice
Piovaccari parte favorito
Si vota solo oggi fino alle 23 per il Comune e
per l'Europa Gli elettori di Cotignola sono
chiamati oggi a votare per il Parlamento
Europeo e soprattutto per l'elezione diretta del
Sindaco e per il Consiglio comunale. Si vota in
un'unica giornata, dalle 7 alle 23 di oggi e non
si vota più di lunedì. Per votare, l'elettore deve
recarsi al seggio con un documento valido di
identità e con la tessera elettorale. Nel caso
non avesse più o non avesse mai ricevuto la
tessera elettorale può richiederla all'ufficio
elettorale del Comune, aperto anche nel giorno
del voto. Gli elettori ricevono nel seggio due
schede: una di colore AZZURRO per il
Comune e una di colore MARRONE per
l'Europa. Cotignola, con una popolazione
censita di circa 7.384 abitanti, elegge oggi 12
consiglieri comunali e soprattutto il Sindaco
che sostituirà Antonio Pezzi, con il sistema
maggioritario a turno unico. La vittoria sarà,
pertanto, di chi otterrà il maggior numero di
voti. Tre le liste e i candidati in lizza questa
volta come 5 anni fa. PEZZI VINSE NEL 2009
Le elezioni del 2009 videro la vittoria del
sindaco uscente Antonio Pezzi (lista di
centrosinistra Insieme per Cotignola) con il
68,3% dei consensi (3.046 voti) e 11 seggi
seguito da Dino Facen (Lista civica Libera)
con il 21,2% (943 voti) e 4 seggi e dall'altra lista civica di Paolo Brambilla che ottenne il 10,5% dei voti
(467) e 1 seggio. TRE IN PISTA OGGI ­ INSIEME PER COTIGNOLA CENTRO SINISTRA Dopo Antonio
Pezzi il centrosinistra di Cotignola si affida al suo vice LUCA PIOVACCARI del PD che ora viene
candidato Sindaco. Piovaccari guida un'alleanza tradizionale di centrosinistra e naturalmente è il grande
favorito di queste elezioni. ­ MOVIMENTO 5 STELLE BEPPE GRILLO.IT Il Movimento 5 Stelle si
presenta a Cotignola e candida Sindaco ILARIA RICCI PICCILONI sotto i riflettori nell'ultimo periodo per
la sua lotta anti Matrix. ­ LIBERA ­ LISTA COTIGNOLA STEFANO FOSCHINI è il candidato Sindaco
della lista civica Libera­Lista Cotignola. Foschini è stato consigliere comunale fino al 28 settembre 2013,
quando ha presentato le dimissioni da questo ruolo. Sulla SCHEDA AZZURRA per le comunali si
possono esprimere anche fino a due preferenze di lista, indicando però un uomo e una donna: se si
danno due preferenze, infatti, bisogna rispettare la differenza di genere. IL VOTO PER L'EUROPA La
scheda per il voto delle europee è di colore marrone. I simboli sulla lista sono 12: ­ Movimento 5 Stelle ­
Partito Democratico PSE ­ Forza Italia ­ SVP ­ NCD UDC ­ Fratelli d'Italia Alleanza Nazionale ­ Scelta
Europea ­ Italia dei Valori ­ Io cambio ­ Verdi Green Italia ­ L'Altra Europa con Tsipras ­ Lega Nord Nelle
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elezioni europee si possono dare fino a tre preferenze. Se si danno una o due preferenze si possono
votare solo uomini o donne, ma se si danno tre preferenze occorre per forza votare due uomini e una
donna oppure due donne e un uomo (altrimenti la terza preferenza viene annullata).
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Massa Lombarda sceglie il Sindaco del futuro, ma il
favorito è Bassi, l'usato sicuro
Si vota solo oggi fino alle 23 per il dopo Linda
Errani in Comune e per l'Europa I Massesi
vanno alle urne per il Parlamento Europeo e
soprattutto per l'elezione diretta del Sindaco
che succederà a Linda Errani e per rinnovare i
16 membri del Consiglio comunale. Si vota in
un'unica giornata, oggi dalle 7 alle 23 e non si
vota più di lunedì. Per votare, l'elettore deve
recarsi al seggio con un documento valido di
identità e con la tessera elettorale. Nel caso
non avesse più o non avesse mai ricevuto la
tessera elettorale può richiederla all'ufficio
elettorale del Comune, aperto anche nel giorno
del voto. Gli elettori ricevono nel seggio due
schede: una di colore AZZURRO per il
Comune e una di colore MARRONE per
l'Europa. A Massa Lombarda si vota con il
sistema maggioritario con turno unico, con la
vittoria di chi prende il numero più alto di voti.
Le liste presentate in questa occasione sono
quattro: il "Centro Sinistra per Massa"; la Lista
Civica X Massa; la Lista Civica Vivi Massa
Lombarda e la lista "Città Comune a Sinistra".
Il favorito della vigilia è Bassi che ha
conquistato il PD e la candidatura con le
Primarie e si ripresenta ai suoi concittadini per
ri­fare il Sindaco dopo la parentesi dei 10 anni
di Linda Errani. Il suo competitore più
accreditato appare Alberto Buscaroli. NEL 2009 VINSE LINDA ERRANI Cinque anni fa si presentarono
tre liste. Linda Errani del centrosinistra fu riconfermata alla guida della città con 2.706 voti (pari al 45,4%
dei consensi) e 11 seggi in Consiglio; dopo di lei si piazzò Arnaldo Sella con la Lista civica per Massa
che ottenne 2.192 voti (36,8%) e conquistò 4 seggi; infine Antonella Brini con la lista moderata Lista
civica per Massa sicura ottenne 1.059 voti (il 17,8%) e 1 seggio. SONO IN 4 A CONTENDERSI LA
SUCCESSIONE Quattro le liste come quattro i pretendenti alla poltrona occupata per 10 anni da Linda
Errani. ­ CENTRO SINISTRA MASSA LOMBARDA PER DANIELE BASSI SINDACO DANIELE BASSI è
già stato Sindaco di Massa Lombarda per due volte prima dei due mandati di Linda Errani; esponente
storico del PD massese, Bassi è il candidato Sindaco della lista "Centro Sinistra per Massa Lombarda",
una classica lista di centrosinistra fortemente incentrata sul PD. ­ LISTA CIVICA X MASSA La Lista
Civica x Massa è una lista trasversale che va da persone del PD a persone del Nuovo Centro Destra. Il
candidato sindaco è ALBERTO BUSCAROLI. ­ LISTA CIVICA VIVI MASSA LOMBARDA "Vivi Massa" è
la lista di centrodestra che sostiene come candidato sindaco ANTONELLA BRINI. La candidata ha già
concorso per la carica di Sindaco nel 2009 raccogliendo il 17,8% dei consensi. ­ MASSA LOMBARDA
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CITTA' COMUNE A SINISTRA ALMA RIVOLA è la candidata della lista "Città Comune a Sinistra" che
ha un orientamento chiaramente di sinistra e nasce dall'ambiente cattolico più impegnato in campo
sociale e politico. Oltre a votare per il Sindaco, l'elettore di Massa Lombarda ha la possibilità di
esprimere fino a due preferenze per i consiglieri comunali. Ma attenzione! Se si scelgono due
consiglieri, la preferenza deve avere una differenza di genere: non si possono votare due uomini o due
donne, il voto dev'essere equamente ripartito fra un candidato uomo e una candidata donna, altrimenti
la seconda preferenza viene annullata. IL VOTO PER L'EUROPA La scheda per il voto delle europee è
di colore marrone. I simboli sulla lista sono 12: ­ Movimento 5 Stelle ­ Partito Democratico PSE ­ Forza
Italia ­ SVP ­ NCD UDC ­ Fratelli d'Italia Alleanza Nazionale ­ Scelta Europea ­ Italia dei Valori ­ Io
cambio ­ Verdi Green Italia ­ L'Altra Europa con Tsipras ­ Lega Nord Nelle elezioni europee si possono
dare fino a tre preferenze. Se si danno una o due preferenze si possono votare solo uomini o donne, ma
se si danno tre preferenze occorre per forza votare due uomini e una donna oppure due donne e un
uomo (altrimenti la terza preferenza viene annullata).
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Fusignano sceglie il dopo Bagnari e vota per
l'Europa
Urne aperte solo oggi, domenica, fino alle 23
Gli elettori Fusignanesi sono chiamati oggi alle
urne per il Parlamento Europeo e soprattutto
per l'elezione diretta del Sindaco che
succederà a Mirco Bagnari e per rinnovare i 12
membri del Consiglio comunale. Si vota in
un'unica giornata, oggi dalle 7 alle 23 e non si
vota più di lunedì. Per votare, l'elettore deve
recarsi al seggio con un documento valido di
identità e con la tessera elettorale. Nel caso
non avesse più o non avesse mai ricevuto la
tessera elettorale può richiederla all'ufficio
elettorale del Comune, aperto anche nel giorno
del voto. Gli elettori ricevono nel seggio due
schede: una di colore AZZURRO per il
Comune e una di colore MARRONE per
l'Europa. Qui si vota con il sistema
maggioritario con turno unico che decreta la
vittoria della lista che otterrà il maggior
numero di voti. La sfida si svolge fra quattro
candidati e le rispettive liste: la lista civica di
centrosinistra "Insieme per Fusignano", la lista
civica "Vivi Fusignano", la lista "Prima
Fusignano" e infine la lista di Rifondazione
Comunista e Comunisti Italiani. NEL 2009
RIVINSE BAGNARI Nel 2009 c'erano solo due
liste e due coalizioni: da una parte il
centrosinistra unito, dall'altra il centrodestra
unito. Questa volta le coalizioni si sono frammentate. Un'altra singolarità è rappresentata dai simboli,
ben due liste infatti riportano il segno del fuso. Nel 2009 Mirco Bagnari del centrosinistra vinse le
elezioni a mani basse e fu riconfermato alla guida del Comune con il 73,2% dei voti (3.633) e 11 seggi
contro la sfidante Anna Rosa Tarroni che invece ottenne il 26,8% (1.330 voti) e 5 seggi. IN LIZZA 4
CANDIDATI PER LA SUCCESSIONE Questa volta, si diceva, sono 4 le liste e i candidati in
competizione. ­ INSIEME PER FUSIGNANO NICOLA PASI del PD è il candidato Sindaco che guida
"Insieme per Fusignano", una classica lista di centrosinistra, che schiera candidati con estrazioni
politiche diverse dal PD al PRI al PSI. ­ VIVI FUSIGNANO GIUSY GAGLIARDI è candidato Sindaco per
la lista "Vivi Fusignano" ed è il volto nuovo del centrodestra fusignanese. ­ PRIMA FUSIGNANO "Prima
Fusignano" è la lista di ispirazione leghista che ha scelto come candidato Sindaco ANNA ROSA
TARRONI già presente 5 anni fa contro Bagnari. ­ RIFONDAZIONE COMUNISTI ITALIANI La sinistra­
sinistra a Fusignano si presenta questa volta separata dal PD, con il suo simbolo e candida Sindaco
LINO BACCHILEGA. Oltre a votare per il Sindaco, l'elettore di Fusignano ha la possibilità di esprimere
fino a due preferenze per i consiglieri comunali. Ma attenzione! Se si scelgono due consiglieri, la
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preferenza deve avere una differenza di genere: non si possono votare due uomini o due donne, il voto
dev'essere equamente ripartito fra un candidato uomo e una candidata donna, altrimenti la seconda
preferenza viene annullata. IL VOTO PER L'EUROPA La scheda per il voto delle europee è di colore
marrone. I simboli sulla lista sono 12: ­ Movimento 5 Stelle ­ Partito Democratico PSE ­ Forza Italia ­
SVP ­ NCD UDC ­ Fratelli d'Italia Alleanza Nazionale ­ Scelta Europea ­ Italia dei Valori ­ Io cambio ­
Verdi Green Italia ­ L'Altra Europa con Tsipras ­ Lega Nord Nelle elezioni europee si possono dare fino
a tre preferenze. Se si danno una o due preferenze si possono votare solo uomini o donne, ma se si
danno tre preferenze occorre per forza votare due uomini e una donna oppure due donne e un uomo
(altrimenti la terza preferenza viene annullata)
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Sant'Agata sceglie fra il civico Emiliani e il
democratico Zanelli
Si vota solo oggi fino alle 23 per il Comune e
per l'Europa Gli elettori di Sant'Agata sul
Santerno sono chiamati oggi alle urne per il
Parlamento Europeo e naturalmente per
l'elezione diretta del Sindaco e per il rinnovo
del Consiglio comunale. Si vota in un'unica
giornata, oggi dalle 7 alle 23 e non si vota più
di lunedì. Per votare, l'elettore deve recarsi al
seggio con un documento valido di identità e
con la tessera elettorale. Nel caso non avesse
più o non avesse mai ricevuto la tessera
elettorale può richiederla all'ufficio elettorale
del Comune, aperto anche nel giorno del voto.
Gli elettori ricevono nel seggio due schede:
una di colore AZZURRO per il Comune e una
di colore MARRONE per l'Europa. Sant'Agata
sul Santerno è uno dei comuni più piccoli del
Ravennate. Nell'ultimo censimento contava
2.822 abitanti ed elegge oggi 10 consiglieri
comunali. In questo comune si vota con il
sistema maggioritario con turno unico e per
questo motivo vince chi prende più voti senza
possibilità di dare il voto disgiunto: chi vota
una lista vota anche il candidato Sindaco di
quella lista. UNA GARA A DUE A darsi
battaglia per la vittoria saranno due liste: la
Lista civica "Insieme per Sant'Agata" ­ una lista
tradizionalmente moderata e contrapposta alla
lista di centrosinistra ­ che candida a Sindaco ENEA EMILIANI e una Lista tutta targata PD che candida
Sindaco DANILO ZANELLI. Sant'Agata è il Comune che per primo, negli anni della seconda
Repubblica, ha infranto l'egemonia del centrosinistra nel Ravennate. E così da molti anni ormai il
piccolo Comune è governato da liste civiche orientate in senso moderato, che si contrappongono a liste
di centrosinistra. In questa occasione, fra l'altro, il Pd ha incontrato difficoltà a creare una Lista civica
tradizionale di centrosinistra e così ha optato per una Lista che presenta il simbolo del partito. COSI' 5
ANNI FA Nel 2009 il 48,3% dei consensi (775 voti) permise la vittoria di Luigi Antonio Amadei della Lista
Civica Insieme per Sant'Agata, di orientamento moderato, che ottenne anche 8 seggi. Antonio Bassi con
la Lista Civica Il Tuo Paese, di centrosinistra, ebbe il 44,8% (720 voti) e ottenne 4 seggi. Sebastiano
Traversa della Lega Nord con il 6,8% dei voti (110) non ebbe seggi. IL VOTO PER L'EUROPA La
scheda per il voto delle europee è di colore marrone. I simboli sulla lista sono 12: ­ Movimento 5 Stelle ­
Partito Democratico PSE ­ Forza Italia ­ SVP ­ NCD UDC ­ Fratelli d'Italia Alleanza Nazionale ­ Scelta
Europea ­ Italia dei Valori ­ Io cambio ­ Verdi Green Italia ­ L'Altra Europa con Tsipras ­ Lega Nord Nelle
elezioni europee si possono dare fino a tre preferenze. Se si danno una o due preferenze si possono
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donna oppure due donne e un uomo (altrimenti la terza preferenza viene annullata).
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Paola Neri vicecomandante della Pm. Ma solo fino a
luglio
Prima "out" e poi "in", è sempre stata la più
gettonata da Elena Fiore, l'ex comandante
della polizia municipale di Lugo inizialmente
"amato" e infine "ripudiato" Ieri è uscito il
decreto numero 10, datato 24 maggio, avente
come oggetto il conferimento di incarico, da
parte dell'Unione dei Comuni, del posto di vice
comandante, valido fino al 31 luglio prossimo.
In sostanza, il presidente dell'Unione Raffaele
Cortesi ha pensato, anche nel giorno che
precede elezioni europee e amministrative, di
aiutare l'attuale comandante Roberto Faccani,
con l'inserimento di una nuova figura, in
assenza di Ebe Valmori, giunta oramai al
pensionamento, al fine di prevenire eventuali
disservizi e garantendo in tal modo la
funzionalità del comando. Ottima idea vien da
dire, operativo fino all'ultimo giorno di servizio
poi la pausa, giocoforza, ci sarà. Tre gli interni
che hanno partecipato al bando, vale a dire
Greta Pasi, ispettore di Cotignola, l'ex
vicecomandante Maria Silvia Ferretti e Paola
Neri, graduata e responsabile del mercato
infrasettimanale. Gli incarichi di responsabilità
sono stati conferiti dallo stesso presidente, a
tempo determinato, come attesta l'articolo n.20
del regolamento generale di riorganizzazione.
Una sorta di mossa a sorpresa quella
dell'Unione, evidentemente voluta da Cortesi, oramai ex sindaco ed ex presidente dell'Unione,
coadiuvato dal suo direttore generale Raphael Frieri; il ché ha lasciato un po' tutti sorpresi e stupefatti
proprio in virtù di tale solerzia. Sia chiarom sulla validità e le capacità della Neri c'è ben poco da
discutere, anzi come tutti ricorderanno quando il comandante della Polizia Municipale di Lugo era Elena
Fiore, la giovane faentina era considerata, praticamente, il suo braccio destro. Poi, con l'unificazione del
Corpo di Polizia Municipale, le cose sono cambiate. La Fiore non era più così gradita e la triade al
comando vedeva Roberto Faccani, in qualità di numero uno con due assistenti: Maria Silvia Ferretti ed
Ebe Valmori. I tempi cambiano e quanto era gradito ieri, magari non lo è più oggi; ecco rispuntare Paola
Neri che si siederà in una poltrona alquanto prestigiosa anche se a tempo determinato, in attesa di
nomina della nuova giunta. Ma quale giunta? Di sinistra o no, considerato che i candidati a sindaco sono
ben otto? Oggi, 25 maggio, si vota dalle ore 7 alle ore 23, per cui non vi sarà da attendere più di tanto.
Esiste in ogni caso un ricorso al bando di una delle partecipanti, ma le motivazioni, pare, siano ritenute
illegittime. Ma ogni ricorso conterrà pure qualche ragione più o meno valida. O ci si alza per fare
opposizione gratuita all'amministrazione?
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26 maggio 2014
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121
26 maggio 2014
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Silvano Verlicchi ha votato questa mattinaa Voltana
Il candidato sindaco delle liste Per la Buona
Politica, Lugo Popolare e Lugo Libera ha
votato poco dopo le 9.30, nella sezione
elettorale 32, ospitata dalle scuole medie della
frazione lughese
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26 maggio 2014
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Bagnacavallo, il 9 giugno la selezione del Miglior
Bursôn
Decretati i finalisti del concorso "A che punto
siamo? Ed. 2014" Dopo una primavera
ricchissima di novità e soddisfazioni per il
Consorzio Il Bagnacavallo e i suoi consorziati,
si è conclusa con le ultime due serate del 22 e
23 maggio, la fase eliminatoria del XI
Concorso "A che punto siamo? Ed.2014" per
la selezione del Miglior Bursôn in commercio
in questo 2014. Il Bursôn, vino ottenuto al
100% dal vitigno autoctono Uva Longanesi,
sottoposto ad un rigidissimo disciplinare, è un
sorprendente vino rosso di pianura, oggi
prodotto da 17 aziende, nei comuni di
Bagnacavallo, Cotignola, Faenza, Fusignano,
Lugo, Russi e Ravenna. Il vitigno è stato
riscoperto a metà degli anni '50, mentre il vino,
come lo si conosce oggi, è ancora molto
"giovane", infatti le prime bottiglie risalgono al
1997. Dal 2000 è stato riconosciuto nella sua
unicità. In pochi anni, partito dal nulla, ha
raggiunto una qualità riconosciuta a livello
internazionale, solo in questo 2014 gli sono
state riconosciute: una Gran Menzione al
Concorso Enologico Internazionale del Vinitaly,
una Gran medaglia d'Oro, 4 Medaglie d'Oro e
una Medaglia d'Argento al Concorso Mondiale
di Bruxelles. Da pochi mesi, inoltre, è stato
scelto come il vino che accompagnerà la
candidatura di Ravenna a Capitale della Cultura Europea per il 2019. In un tour, che ha toccato il
bolognese, Ferrara, Ravenna, e ovviamente, Bagnacavallo, il pubblico sovrano, nelle 5 serate della
prima fase del concorso, ha scelto, alla cieca, i 5 finalisti che si disputeranno il titolo di Miglior Bursôn
2014. Mai, come quest'anno, i fortunati commensali, che parteciperanno alla fase finale del concorso,
dovranno impegnarsi nella scelta, in quanto si tratterà di una sfida tra campioni e sarà veramente
difficile esprimere una preferenza, che, come vuole la tradizione, avverrà rigorosamente alla cieca.
Questi i finalisti: Bursôn Etichetta Nera annata 2007­ Az. Biol. Agrit. Celti e Centurioni ­ Medaglia d'oro
al Concorso Mondiale di Bruxelles 2014 Bursôn Etichetta Nera annata 2009 ­ Az Agr Randi ­ Gran
Menzione al Concorso Enologico Internazionale di Vinitaly 2014 ­ Eccellenza nel 2013 nella Guida AIS
Emilia Romagna da Bere e da Mangiare Bursôn Etichetta Nera annata 2008 ­ Az Agr Daniele Longanesi
­ Medaglia d'oro al Concorso Mondiale di Bruxelles 2014 ­ Eccellenza nel 2013 nella Guida AIS Emilia
Romagna da Bere e da Mangiare Bursôn Etichetta Nera annata 2009 ­ Tenuta Uccellina ­ Gran
Medaglia d'oro al Concorso Mondiale di Bruxelles 2014 ­ Miglior Bursôn 2013 Bursôn Etichetta Nera
annata 2008 ­ Az. Agr. Spinetta ­ Medaglia d'oro al Concorso Mondiale di Bruxelles 2014 La serata
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26 maggio 2014
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finale del concorso, che comprende cena e degustazione, è stata fissata per il 9 giugno 2014, presso il
Ristorante Bocon Divino di Bagnacavallo, e, come sempre, è aperta al pubblico, ma, per motivi
organizzativi, è stato posto un limite a 100 presenze. Per chi volesse quindi partecipare, è necessario
prenotarsi ai seguenti numeri: tel. 0545 61632 ­ cell. 338 2894960.
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26 maggio 2014
Settesere.it
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Amministrative, affluenza in calo, ma stabilmente
sopra il 70%
Alle amministrative in provincia di Ravenna si
è votato in 11 Comuni su 14 con un'affluenza
del 73,61% contro il 78,32% di cinque anni fa.
Ecco nei vari Comuni: ALFONSINE 76,07
(81,86) BAGNACAVALLO 75,16 (80,60)
BRISIGHELLA 73,93 (79,35) CASOLA
VALSENIO 75,15 (83,25) CASTEL
BOLOGNESE 71,88 (78,59) CERVIA 72,22
(76,78) CONSELICE 72,97 (78,53)
COTIGNOLA 74,78 (79,14) FUSIGNANO
73,33 (79,87) LUGO 74,69 (77,69) MASSA
LOMBARDA 73,85 (79,66) RUSSI 74,61
(79,10) SANT'AGATA SUL SANTERNO 73,70
(77,42) SOLAROLO 75,25 (82,43)
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125
26 maggio 2014
Settesere.it
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Assolta la zia di Cantini. Avevano chiesto tre anni
per favoreggiamento |
E' stata assolta perchè il fatto non sussiste la
zia di Marco Cantini, condannato a 23 anni per
uxoricidio. La 49enne era stata accusata di
aver aiutato il nipote per il furto dell'auto
sparita da Passogatto a pochi giorni da un
accertamento dei Ris. L'auto era stata poi
ritrovata dai Carabinieri in un parcheggio di
Ravenna grazie ad una segnalazione che un
camionista di passaggio aveva fatto alla donna
che lavorava in un bar. Pertanto erano stati
chiesti per lei 3 anni per favoreggiamento, ma
il 24 maggio in TRibunale, la donna è stata
assolta. Le motivazioni saranno disponibili tra
90 giorn
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126
26 maggio 2014
PavaglioneLugo.net
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L'italia ringrazia Matteo Renzi
Ma se non fosse nato, se non ci fosse? Della
serie "Se non ci fosse bisognerebbe
inventarlo". Ovviamente lo dice un renziano
della prima ora come il sottoscritto, ma con un
minimo di oggettività, lo pensano tutti coloro
che in Italia considerano Grillo un pericolo.
Non mi interessa a caldo dire quale sarebbe
stato il pericolo se ciò che urlava Grillo,
stravinciamo, li processiamo e li mandiamo a
casa. Non interesserebbe nessuno. Preferisco
riprendere un ragionamento che ho già fatto
più volte in passato: la fine dei partiti, la fine
dei partiti tradizionali, ragionamento che il
risultato di ieri conferma in modo definitivo. Sì,
la domanda è: quanti voti avrebbe avuto il Pd
cancellando Matteo Renzi? Con qualsiasi altro
suo leader? Chi va a votare si divide in due
partiti. La categoria di chi vota un partito e
quella di chi vota una persona. Una storia
questa che è iniziata in Italia con Bettino Craxi,
con un partito del 5 per cento, il PSI, che lui
portò ad oltre il 16, e passa attraverso i nomi
dell'amico di Craxi, Berlusconi, Di Pietro,
Prodi, Grillo, per stare stare solo ai casi più
eclatanti. E Renzi, ovviamente. Tutti,
commentatori e politici, stanotte, giustamente
hanno detto Renzi non PD: la percentuale
Renzi, il successo Renzi, nessuno ha parlato
di successo Pd, tranne ovviamente quelli del Pd. Finalmente anche loro iniziano a capire. Non importa
leggiate il redazionale di oggi de "il Resto del Carlino", dice, per la prima volta, quello che state
leggendo qui ora e che io dico da anni, da quando insistevo che nella scheda si esprimessero le
preferenze. Ieri il partito dei "votanti un partito" ha votato i partiti della sinistra estrema, l'estrema destra,
qualche partito di centro, una parte di chi ha votato Pd (anche sicuramente avanti nell'età e
inevitabilmente tendenzialmente ad un ulteriore calo). Di questa parte del PD, almeno quel 18 per cento
in più che il partito ha avuto rispetto alle politiche di Bersani, vale a dire quasi la metà dei voti avuti. Non
hanno votato un partito, chi non ha votato (addirittura il 45 per cento!!!!), chi ha votato Grillo, chi ha
votato Berlusconi e quasi la metà di chi ha votato Renzi. Quanto fa? Dicevo, che non metto numeri. Fa
un rapporto di 1 a 7, 1 a 8? Ancora, qual'è il trend per fare previsioni, per tentare di leggere il futuro
della politica italiana? Prima di Craxi votavano un partito il 90 per cento degli italiani (tutti quelli che
votavano), il rapporto quindi era di 9 a 1. Da allora per la categoria di chi vota decidendo quale sia la
persona che gli dà fiducia, è stata una crescita travolgente. La matematica dice quindi che tra pochi
annni chi voterà un partito sarà molto meno del 10 per cento degli italiani. Sto facendo un'analisi, sto
facendo previsioni, che è cosa ben diversa dal dire se mi piace o non mi piace. In casa Pd non piace
questa analisi "oggettiva", perchè è la cosa, che a loro non piace; ma molti di loro lo fanno per abitudine
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26 maggio 2014
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PavaglioneLugo.net
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considerare sbagliato tutto ciò che a loro non piace. Certo che la contesta anche Renzi, mica può dire è
tutto merito mio? Non a caso diceva se perdiamo vado a casa, non a caso l'immagine che ha creato è
quella del politico che chiede una fiducia personale agli elettori. Lui, questa cosa l'aveva capita sin da
quando ha iniziato a fare politica, tanti anni fa e tra l'altro gli riesce benissimo, perchè lui così è, per
carattere e convinzione. Dunque se così stanno le cose come si può pensare che l'atto più importante di
competenza dei partiti, che devono assolutamente continuare ad esistere, se non altro perchè li prevede
la Costituzione appunto perchè sono le fondamenta della democrazia, come si può pensare che il
momento dell'indicare le persone che a qualsiasi livello abbiano responsabilità di amministrare la Cosa
Pubblica, non sia preceduto dalle Primarie? Arrigo Antonellini
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25 maggio 2014
Ravenna24Ore.it
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Calcaterra oltre il mito: 9 vittorie consecutive alla
100Km
Ancora un successo per il 42enne Nove
successi consecutivi: Giorgio Calcaterra, 42
anni compiuti nel febbraio scorso, 'taxi driver' a
Roma, ha vinto ancora la 100 Km del
Passatore, giunta alla sua 42^ edizione con il
tempo di 7:05:05, per la prima volta superiore
alle sette ore di corsa. Calcaterra ha fatto suo
il 'Passatore' con un incredibile rimonta
cominciata lungo la discesa dal passo della
Colla di Casaglia, dove era transitato al terzo
posto, con un ritardo di circa 4'30" dall' ucraino
Evgeni Glyva (1°) e di oltre 2'30"
sull''altoatesino Hermann Achmueller (2°),
conclusasi a San R u f f i l l o ( k m 9 4 ) , d o v e
superava Achmueller (Glyva, entrato in crisi a
Fantino (km 60). La corsa è stata bellissima,
ricca di colpi di scena, dove i più accreditati
sfidanti di Calcaterra hanno fatto del loro
meglio per sconfiggerlo, ma alla fine è stato lui
a trionfare. Con la 9^ vittoria consecutiva,
Calcaterra, il primo centista ad aver
conseguito questo risultato non solo al
'Passatore', ma fra tutte le 100 chilometri finora
disputate in tutto il mondo (quest' anno sono
151), ha ribadito per l' ennesima volta di
essere il più grande atleta italiano e mondiale
della specialità, oltre a confermarsi il primo tra
i leggendari ultrarunners della 100 km su
strada "più bella del mondo", davanti al russo Alexey Kononov che di 'Passatori' ne ha vinti sei (1993,
'94, '95, '97, 2000 e 2001), e all' irpino­bolognese Vito Melito, quattro volte vincitore (nel '76, '77, '78 e
'81). Il 'Passatore' è partito da Firenze ­ via de' Calzaiuoli ­ alle 15.00 precise: il via lo hanno dato
Eugenio Giani, presidente del Consiglio comunale di Firenze e presidente del Coni provinciale della
stessa città, con il classico colpo di pistola, e Elio Ferri presidente della 'Cento'. Dei 2.245 iscritti sono
partiti in 1.998 atleti (compresi i 13 atleti diversabili scattati da via de' Calzaiuoli un quarto d' ora prima
sui loro 'cicloni'), in testa ai quali si sono subito portati, Glyva, quindi Calcaterra, con Antonio Armuzzi,
poi ritirato, e Mario Capuani, finito più indietro, seguiti da tutti gli altri outsiders. Per quanto riguarda le
donne, all' arrivo di Calcaterra era in testa la croata Marija Vrajic, vincitrice dell' edizione 2013, transitata
a Brisighella in netto vantaggio sulle più dirette inseguitrici, la slovena Neza Mravlje e l' altra croata
Veronika Jurisic. Domenica 25 maggio, alle ore 11.00, termine ultimo della gara, si conoscerà il numero
degli atleti giunti al traguardo: lo scorso anno sono arrivati in 1.451. La 'Cento' più bella del mondo è
stata come sempre organizzata dall' Asd 100 Km del Passatore, in collaborazione con la Fidal, le
Amministrazioni comunali di Faenza e Firenze, il Consorzio Vini di Romagna, la Società del Passatore,
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25 maggio 2014
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Ravenna24Ore.it
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l' Uoei, l' Admo, il Csen, i Comuni di Fiesole, Borgo San Lorenzo, Marradi e Brisighella, con la
partnership di Banca di Romagna ­ Gruppo Cassa di Risparmio di Cesena, Banca CR Firenze,
Fondazione Banca del Monte Cassa di Risparmio, Antarex, Coop Adriatica, Friliver­Bracco, Decathlon,
Hera, Moreno Motor Company, Natura Nuova e Saucony, sponsor tecnico della corsa.
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25 maggio 2014
Ravenna24Ore.it
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Alfonsine Fc, Candeloro è il nuovo allenatore
La società ringrazia mister Orecchia L'
Alfonsine FC 1921 cambia l' allenatore. L'
avvicendamento in panchina è annunciato
ufficialmente dalla società che ringrazia mister
Andrea Orecchia "per l' ottimo lavoro svolto".
"Di comune accordo, si è deciso di non
continuare la collaborazione". La società
comunica "di aver individuato in Luigi
Candeloro il nuovo tecnico della prima
squadra per la stagione 2014/15. Candeloro la
stagione scorsa ha guidato l' Argentana a una
salvezza quasi miracolosa. In precedenza ha
allenato la Santagatese per 4 anni e il San
Patrizio per una stagione. Con il nuovo mister
approda in biancazzurro il preparatore atletico
Luca Platti. A entrambi la società Alfonsine dà
il benvenuto e augura buon lavoro".
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25 maggio 2014
RavennaNotizie.it
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Firenze ­ Faenza: è sempre Calcaterra, nona vittoria
consecutiva del podista romano
Giorgio Calcaterra. Fra le donne il successo
della croata Marija Vrajic. Ecco l' ordine d'
arrivo ufficiale dell' edizione numero 42 della
Cento Km del Passatore. 1° CALCATERRA
GIORGIO 7h:05m:05s 2° ACHMUELLER
HERMANN 7h:08m:40s 3° PALLADINO
DANIELE 7h:12m:29s 4° PAVLOV DMITRY
7h:13m:06s 5° ZAMBELLI ANDREA
7h:17m:22s 6° BRAVI PAOLO 7h:22m:02s 7°
GLYVA EVGENI 7h:26m:24s 8° D'
INNOCENTI MARCO 7h:33m:02s 9°
MONTANARI ENRICO 7h:42m:01s 10°
BERTONE SILVIO 7h:43m:48s GIORGIO
CALCATERRA, ANCORA LUI Ancora lui,
Giorgio Calcaterra, 42 anni compiuti nel
febbraio scorso, 'taxi driver' a Roma, ha vinto
la 100 Km del Passatore, giunta alla sua 42^
edizione con il tempo di 7:05:05, per la prima
volta superiore alle sette ore di corsa.
Calcaterra ha fatto suo il 'Passatore' con un'
incredibile rimonta cominciata lungo la discesa
dal passo della Colla di Casaglia, dove era
transitato al terzo posto, con un ritardo di circa
4'30" dall' ucraino Evgeni Glyva (1°) e di oltre
2'30" sull' l'altoatesino Hermann Achmueller
(2°), conclusasi a San Ruffillo (km 94), dove
superava Achmueller (Glyva, entrato in crisi a
Fantino (km 60), pagava lo sforzo e forse il
caldo e precipitava nelle retrovie, da cui risaliva il marchigiano Palladino, poi terzo al traguardo di
Faenza. La corsa è stata bellissima, ricca di colpi di scena, dove i più accreditati sfidanti di Calcaterra
hanno fatto del loro meglio per sconfiggerlo, ma alla fine è stato lui a trionfare. Con la 9^ vittoria
consecutiva, Calcaterra, il primo centista ad aver conseguito questo risultato non solo al 'Passatore', ma
fra tutte le 100 chilometri finora disputate in tutto il mondo (quest' anno sono 151), ha ribadito per l'
ennesima volta di essere il più grande atleta italiano e mondiale della specialità, oltre a confermarsi il
primo tra i leggendari ultrarunners della 100 km su strada "più bella del mondo", davanti al russo Alexey
Kononov che di 'Passatori' ne ha vinti sei (1993, '94, '95, '97, 2000 e 2001), e all' irpino­bolognese Vito
Melito, quattro volte vincitore (nel '76, '77, '78 e '81). Il 'Passatore' è partito da Firenze ­ via de' Calzaiuoli
­ alle 15.00 precise: il via lo hanno dato Eugenio Giani, presidente del Consiglio comunale di Firenze e
presidente del Coni provinciale della stessa città, con il classico colpo di pistola, e Elio Ferri presidente
della 'Cento'. Dei 2.245 iscritti finali, sono partiti in 1.998 atleti (compresi i 13 atleti diversabili scattati da
via de' Calzaiuoli un quarto d' ora prima sui loro 'cicloni'), in testa ai quali si sono subito portati, Glyva,
quindi Calcaterra, con Antonio Armuzzi, poi ritirato, e Mario Capuani, finito più indietro, seguiti da tutti gli
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25 maggio 2014
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altri outsiders. Per quanto riguarda le donne, ha rivinto la croata VRAJIC MARIJA arrivata prima al
traguardo di Faenza in 7h:51m:43s.. Oggi alle ore 11.00, termine ultimo della gara, si conoscerà il
numero degli atleti giunti al traguardo: lo scorso anno sono arrivati in 1.451. In mattinata anche le
premiazioni. La 'Cento' più bella del mondo è stata come sempre organizzata dall' Asd 100 Km del
Passatore, in collaborazione con la Fidal, le Amministrazioni comunali di Faenza e Firenze, il Consorzio
Vini di Romagna, la Società del Passatore, l' Uoei, l' Admo, il Csen, i Comuni di Fiesole, Borgo San
Lorenzo, Marradi e Brisighella, con la partnership di Banca di Romagna ­ Gruppo Cassa di Risparmio
di Cesena, Banca CR Firenze, Fondazione Banca del Monte Cassa di Risparmio, Antarex, Coop
Adriatica, Friliver­Bracco, Decathlon, Hera, Moreno Motor Company, Natura Nuova e Saucony, sponsor
tecnico della corsa.
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25 maggio 2014
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Nel Ravennate alle ore 12 l' affluenza alle Europee
oltre il 23%
Il 23,7% degli aventi diritto si è recato alle urne
in tutta la provincia di Ravenna per le elezioni
europee. Lo ha reso noto la Prefettura. Non
sono possibili raffronti omogenei con il 2009
perchè oggi si vota solo di domenica, mentre
cinque anni fa si votava anche di lunedì.
questo il dato dell' affluenza per la provincia di
Ravenna relativo alle ore 12. Tendenzialmente
gli elettori hanno votato di più dove si svolgono
anche le elezioni amministrative. EUROPEE A
Ravenna alle 12 per le europee ha votato il
21,9% degli aventi diritto, a Faenza il 21,1%, a
Lugo i l 2 4 , 7 % , a C e r v i a i l 2 6 , 5 % , a
Bagnacavallo il 26,8%. Il record per le europee
alle 12 era stato raggiunto a Sant' Agata con il
29,7%. COMUNALI Ecco le percentuali dei
votanti alle 12. Alfonsine 28,5% Bagnacavallo
26,5% Brisighella 23,1% Casola Valsenio
24,8% Castel Bolognese 25,2% Cervia 26,1%
Conselice 27,2% Cotignola 25,9% Fusignano
26,4% Lugo 24,5% Massa Lombarda 28,0%
Russi 28,2% Sant' Agata 29,4% Solarolo
24,3%
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25 maggio 2014
RavennaNotizie.it
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Alle 19 l' affluenza in tutta la provincia era al 55%; si
vota ancora fino alle 23
Il voto europeo del Presidente della Regione
Vasco Errani (Foto Fabrizio Zani). L' affluenza
più alta si è registrata nei Comuni in cui si vota
anche per le amministrative, cioè per eleggere
i Sindaci. A Ravenna per le europee alle 19 ha
votato il 47,2% degli aventi diritto. A Faenza il
48,0%. A Lugo il 54,6% ha votato per le
europee e il 53,9% per le comunali. A Cervia
ha votato il 56,1% per le europee e il 55,2%
per le comunali. Infine a Bagnacavallo il 56,5%
ha votato per le europee e il 55,9% per le
Comunali.
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26 maggio 2014
RavennaNotizie.it
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L' affluenza per le europee arriva al 70,31% in
provincia, meno 5% rispetto a 5 anni fa
L' affluenza alle elezioni europee. Il voto delle
europee è stato trascinato in gran parte dal
voto amministrativo. Non a caso l' affluenza
più bassa si è registrata nei 4 comuni in cui
non si votava per i Sindaci (Ravenna, Faenza,
Riolo e Bagnara). Nelle elezioni comunali (14 i
Comuni che eleggevano i Sindaci)
complessivamente si è passati dal 78,93% di
votanti del 2009 al 74,00% del 2014, con un
calo appena inferiore al 5%. L' affluenza più
alta si è registrata ad Alfonsine con il 76,07%,
quella più bassa a Castel Bolognese con il
71,88%. L' affluenza nelle elezioni comunali.
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26 maggio 2014
Pagina 3
Il Resto del Carlino (ed.
Ravenna)
Il Resto del Carlino Ravenna
Col fiato sospeso per il risultato delle urne
Affluenza (alle 19) al 51 %. Si rinnovano le amministrazioni in 14 comuni.
UN' UNICA giornata elettorale, una domenica di fine
maggio baciata dal sole. Alle 19 di ieri più della metà
degli aventi diritto (in totale 301.087 persone in tutta la
provincia) aveva fatto tappa al seggio per esprimere il
proprio voto: politico per le europee e amministrativo
per le comunali in 14 cittadine della nostra provincia (il
dato è del 51,02%).
A fare da traino, inevitabilmente, i voti per eleggere
sindaci e consigli comunali: solo a Ravenna, Faenza e
Riolo Terme (che non rinnovano l' amministrazione) il
dato percentuale dell' affluenza è rimasto sotto alla metà
dei votanti.
L' unico dato definitivo, al momento della chiusura del
giornale, fa riferimento a Bagnara di Romagna (72,79 %
dei votanti). Impossibile il paragone con l' ultima tornata
per le Europee, nel 2009 si votò per due giorni, il 6 e 7
giugno e l' affluenza fu del 75 %, una percentuale
elevatissima con 3 ravennati su 4 che si recarono ai
seggi.
Quest' anno l' intero corpo elettorale viene chiamato a
eleggere i rappresentanti della circoscrizione nord est al parlamento europeo. Con l' attenzione di tutta
una campagna elettorale nazionale senza esclusione di colpi polarizzata attorno alle personalità dei tre
leader Matteo Renzi, Beppe Grillo e Silvio Berlusconi.
Ma sono le amministrative il vero banco di prova.
SI RINNOVANO le amministrazioni in centri nevralgici come Cervia, Russi e Lugo, in sette comuni del
Lughese (Alfonsine, Bagnacavallo, Conselice, Cotignola, Fusignano, Massa Lombarda e Sant' Agata) e
in quattro del Faentino (Brisighella, Casola Valsenio, Castel Bolognese e Solarolo).
Il rischio ballottaggio nei Comuni maggiori esiste, non è da escludere: sarà da vedere quanto centro­
destra e Movimento 5 stelle sono riusciti a "erodere' dalle roccaforti del Pd. Sono i "grillini' in particolare
l' incognita che sfugge ai sondaggi e che potrà sparigliare le carte.
L' attesa per questo test finirà nella serata odierna. Gli scrutini per le comunali cominciano alle 14 e con
tutta probabilità, visto il lungo lavoro dovuto alle schede con le preferenze, i risultati definitivi si avranno
non prima di questa sera (sul nostro sito www.ilrestodelcarlino.it/ravenna seguite gli aggiornamenti in
tempo reale).
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Il Resto del Carlino (ed.
Ravenna)
Il Resto del Carlino Ravenna
All' Italia "Il treno va a Mosca', in sala registi e
protagonista
RIVELAZIONE al 31°Torino film Festival, "Il
treno va a Mosca' approda stasera al cinema
Italia, in via Cavina a Faenza, con proiezione
alle 21.15. A presentarlo saranno i registi,
Federico Ferrone e Michele Manzolini, e il
protagonista, Sauro Ravaglia. Settanta minuti
di film­documentario che raccontano,
attraverso lo sguardo e i filmati 8 mm del
barbiere comunista Sauro Ravaglia, la fine di
un sogno. E' il 1957. Da Alfonsine, cittadina
"rossa', Sauro e gli amici partono per
partecipare in Unione Sovietica al Festival
mondiale della gioventù socialista.
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26 maggio 2014
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Il Resto del Carlino (ed.
Ravenna)
Il Resto del Carlino Ravenna
BAGNACAVALLO LA STRUTTURA DI VIA TOGLIATTI OPERA DAL MESE DI MARZO.
Parte l' estate al centro AcrYlico
Laboratori, sport ed escursioni per i nati dal 2003 al 2007.
NUOVE iniziative ad AcrYlico, il centro
culturale di via Togliatti 2 a Bagnacavallo.
Sta per partire l' AcrYlico summer, il centro
estivo che, a seconda dell' età, impegnerà i
bambini in attività quali disegno, scultura,
orticultura e falegnameria, ma anche scherma,
pallavolo, calcio, basket e musica. Verrà dato
spazio al gioco libero e organizzato all' aperto,
così come saranno rispettati i momenti di
lettura, di riposo e di svago.
AcrYlico Summer è per i bambini nati dal 2003
al 2007.
Due i periodi: dal 9 giugno all' 1 agosto e dall'
1 al 12 settembre, dal lunedì al venerdì dalle
7.45 alle 18. Ogni mercoledì sarà organizzata
una gita alla scoperta di ambiente, arte e
cultura, mentre dal 23 al 27 giugno ci sarà l'
English week.
La quota di partecipazione (con colazione e
merenda) è di 65 euro a settimana, più 5 al
giorno per il pranzo e 5 per le gite a lungo
raggio. E' possibile iscriversi il sabato dalle 9
alle 13 all' Acrylico, oppure telefonando al 366
9506539 ([email protected]).
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Il Resto del Carlino (ed.
Ravenna)
Il Resto del Carlino Ravenna
Le opere degli studenti al museo della Ceramica
Le mostre d' arte da non perdere in tutta la provincia. Disegni, affreschi e pittura.
GLI APPUNTAMENTI d' arte da non perdere
questa settimana. A Ravenna, al Mar fino al 15
giugno mostra "Capolavori strappati da
Pompei a Giotto, da Correggio a Tiepolo'.
Orari: Al museo Nazionale fino al 14 settembre
"Alberto Biasi a San Vitale. La luce e gli
ambienti della storia'. Tutti i giorni 8.30­19.30
tranne lunedì. E fino al 15 giugno mostra
"Ettore Frani­ Respiri' (stessi orari). Alla
biblioteca Classense fino al 21 giugno mostra
?Edizioni Geiger (1967­1979)
Sperimentazione permanente'. Da martedì a
sabato 11­13 e 15­18. Per il progetto ?
Omaggio a Ines Morigi Berti ? 100 anni di
mosaico' fino al 31 maggio sono aperte tre
mostre : nella sede del Severini (via Pietro
Alighieri 8) da lunedì a sabato 10.30­ 13;
mercoledì anche 14.30­17. Nella sede NiArt
Gallery (martedì, mercoledì, sabato 10.30­12­
30; giovedì, venerdì,sabato 17­19) e nella
sede dell' Accademia Belle Arti (orario: lunedì­
venerdì 10.30­13; mercoledì e venerdì 14.30­
17).
Alla Galleria Ninapi' fino all' 8 giugno ?Il Segno
Univoco', biennale del disegno dedicata a Nando Randi (venerdì e sabato 17­19. Altri giorni tel. 335­
6748 986). Da Art Studio E m ( via Mazzini 62) fino al 6 giugno mostra degli artisti : Lorenza Altamore,
Vittoriana Benini, Romano Buratti e Marcela Vrzalova (martedì e giovedì 10­12, pomeriggio tutti i giorni
17­19. Chiuso giovedì pomeriggio e domenica).
Nella sede dell' Autorità portuale di Ravenna fino al 18 luglio mostra di Paolo Emilio Gironda
"Frequenze'.
Orario: lunedì­giovedì 9­17; venerdì 9­14. Negli spazi espositivi "Annafietta.It Mosaico contemporaneo' (
via Argentario 21) fino al 31 maggio sono in mostra opere pittoriche ed incisorie di Liliana Santandrea.
Orario: 9.30­19.30.
La Galleria di Vicolo degli Ariani ospita fino a domenica la personale di Enzo Marino. Da lunedì a
venerdì 17.30­20, sabato, domenica e festivi 10.30­12.30 e 17­20. Alla Cripta Rasponi e Giardini pensili
fino all' 8 giugno mostra di Giovanna Galli ?Mosaici e paesaggi dell' anima' (dal martedì alla domenica
10­18.30).
SPOSTANDOSI a Faenza al museo internazionale delle Ceramiche alle 18 di giovedì inaugurazione
della mostra ?Connessioni', opere degli studenti delle i 3 BA e 4 AA del Liceo artistico. La rassegna
sarà aperta fino all' 11 giugno dal martedì alla domenica e festivi 10­19. Alla Bottega Bertaccini (corso
Garibaldi 4) fino al 30 maggio mostra di Mauro Tampieri ?Creazione e gestualità in ceramica'. Orario:
9.30­12.30 e 15.30­ 19.30. Chiuso domenica e lunedì mattina.
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Il Resto del Carlino (ed.
Ravenna)
Il Resto del Carlino Ravenna
La libreria Moby Dick ospita fino al 16 giugno mostra fotografica di Karim Alboresi ?Qualcosa dal nulla'.
Orario: lunedì 15.30­ 19.30; da martedì a sabato 8.30­12.30 e 15.30­19.30. A Lugo alla biblioteca Trisi
fino a sabato mostra storico­documentaria "La Settimana Rossa'. Nel chiostro della Collegiata fino a
giovedì mostra opere del laboratorio dell' Università per adulti "Esperienze di segno e colore'. Orario 9­
12 e 15­22. A Fusignano al museo civico San Rocco fino all' 8 giugno ?I Maestri dell' Unione', opere di
Giulio Avveduti, Umberto Folli, Luigi Varoli, Francesco Verlicchi e Domenico Visani (sabato 15­18,
domenica e festivi 10­12 e 15­18 ). Al centro culturale Il Granaio fino al 3 giugno è aperta al pubblico la
mostra di Gek Tessaro, autore ed illustratore di libri. Orario: sabato 15­18, domenica 10­12 e 15­18. Su
prenotazione 0545­955653. Lo Spazio Cose Belle ( già butéga dl' ucialena) in corso Emaldi 51 ospita
fino al 2 giugno la mostra "Notturno' di Rosario Fontanella. La rassegna potrà essere ammirata nelle ore
notturne passando davanti alle vetrine.
Rosanna Ricci.
RICCI ROSANNA
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Corriere di Romagna
(ed. Ravenna­Imola)
Corriere di Romagna Ravenna
BASSA ROMAGNA.
Tasse contenute e welfare: accordo fra Unione e
sindacati
LUGO. E' positivo il commento dei sindacati Cgil, Cisl e
Uil all' accordo sottoscritto dagli stessi e dall' Unione
qualche giorno fa a proposito di servizi e welfare. «Si è
lavorato in un quadro di diminuzione costante del le
risorse per realizzare il contenimento del carico fiscale
per le famiglie e per i cittadini e per adottare misure
tributarie il più possibile equilibrate ed omogenee su
tutto l' ambito territoriale».
«Nessun aumento dunque della pressione fiscale ­
proseguono i sindacati confederali ­ prevedendo
addirittura la possibilità di arrivare ad un segnale di
riduzio ­ ne, oltre che in un raf ­ forzamento e qualifica ­
zione dei servizi che compongono il welfare territoriale
(servizi edu ­ cativi 0­14 anni, abitati ­ vi, disabilità,
anziani, politiche giovanili) e conferma delle risorse
necessarie per realiz ­ zarli. Queste risorse vengono
utilizzate per aiutare le famiglie ed i cittadini, specie
quelli più colpiti dalla crisi, per sostenere il lavoro e le
imprese che fanno oc ­ cupazione e innovazio ­ ne». Ma
ecco le misure con ­ cordate. Garantire, nel 2014, tutte
le risorse per gli interventi necessari ad affrontare gli
effetti della crisi, confermando i fondi specifici stabiliti,
oltre che di non incre ­ mentare le rette fissate nel 2013
per i servizi di welfare. Utilizzare per il conte ­ nimento della pressione fiscale ed una sua ipo ­ tesi di
futura riduzione, le risorse aggiuntive re ­ se disponibili (poco più di due milioni di euro frutto di
importanti ri ­ sparmi ottenuti nella ge ­ stione integrata dei ser ­ vizi dal sistema Unione dei Comuni).
Impostare un sistema impositivo semplificato ove la Tasi sarà applica ­ ta solo sulla prima casa
(escludendo così gli in ­ quilini dal pagamento) e introducendo detrazio ­ ni (30 euro per tutte le
abitazioni fino a 600 eu ­ ro di rendita catastale, più 40 euro per ogni fi ­ glio minore). Proseguire nell ' e
f f i ­ cientamento della m a c ­ china comunale r i c e r ­ cando soluzioni al passo con le possibilità, che
la tecnologia rende dispo ­ nibili, appropriate al contesto ed ai bisogni dei cittadini per garan ­ tire il
miglioramento degli standard dei servi ­ zi pubblici, avviando u ­ na verifica complessiva di tutti i servizi
gestiti, anche di quelli in appal ­ to o esternalizzati. Infine, rafforzare l ' i m ­ pegno delle Ammini ­
strazioni nel contrasto all ' evasione fiscale e al ­ la illegalità diffusa che ne deriva. Amalio Ricci Garotti
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Corriere di Romagna
(ed. Ravenna­Imola)
Corriere di Romagna Ravenna
Incendio in cucina, casa inagibile
Fiamme divampate sabato sera in un' abitazione di San Lorenzo di Lugo.
LUGO. Un incendio si è sviluppato nella serata
di sabato in un' abitazione, dichiarata poi
inagibile. Erano circa le 20 quando è giunto l'
allarme alla centrale operativa dei vigili del
fuoco di Lugo: la squadra con due mezzi, fra
cui l' autobotte, si è portata subito sul luogo del
rogo, un' abitazione di campagna in via Lunga
Inferiore nella frazione di San Lorenzo. Le
fiamme ­ per cause in corso di accertamento
da parte degli stessi vigili del fuoco, insieme ai
carabinieri ­ si sono sviluppate in cucina ma
sono divampate rapidamente, tanto da
compromettere l' abitabilità dell' edificio, come
hanno decretato gli stessi pompieri dopo aver
domato l' incendio, intervento che ha richiesto
un paio d' ore. Fortunatamente nessuna
persona è rimasta ustionata nè intossicata.
(Foto d' archivio)
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Corriere di Romagna
(ed. Ravenna­Imola)
Corriere di Romagna Ravenna
L' arte e l' amore. I due grandi pittori amarono ed ebbero figli dalla stessa donna, Elisabetta
Santolini di Faenza.
Baccarini, Montevecchi e la "Bitta"
La storia della bella popolana e dei suoi amanti, da lei ispirati.
L a I Biennale del di ­ s eg no di Rimini commemora D o
­ menico Baccarini (Faenza 1882­1907) con l '
esposizione alla Far di oltre quaranta disegni suoi
provenienti dalle raccolte comunali faen ­ tine, curata da
An na ­ maria Bernucci .A V i l ­ la Franceschi , la galle ­
ria d ' arte moderna e contemporanea di Ric ­ cione
diretta da Daniela Grossi , sono in mostra due quadri
della colle ­ zione permanente dipin ­ ti da Amleto Monte
­ vecchi (Imola 1878 ­ Lu ­ go di Romagna 1964).
Luciano Santolini , nel volume La Bitta e i suoi pittori ,
(Casanova edi ­ tore, Faenza, 2007) ci racconta come le
vite private dei due artisti siano drammaticamen ­ te
sconvolte all ' inizio del secolo scorso, dal ­ l ' incontro
fatale con E­ lisabetta Santolini , la Bi tta , una splendida
popolana faentina. Do ­ menico Baccarini la in ­ contra a
un ballo all ' i n i ­ zio del 1903 e da quel mo ­ mento l '
affascinante di ­ ci anno ven ­ ne divente ­ rà la sua c om
pa gn a di vita e la musa ispi ­ ratrice del ­ le sue ope ­
re migliori. Pochi anni dopo, nel 1906 a Imola, galeotto
sempre un bal ­ lo, Bitta conosce Amleto Montevecchi
del quale si innamora perduta ­ mente tanto da abbando
­ nare il compagno, già minato dalla tubercolo ­ si, e la
figlia avuta da lui, per andare a conviver ci. Il pittore
imolese, dopo la frequenza all' Istituto d' arte e mestieri della sua città e la frequenza all' Accademia di
Bologna dove ottiene l' abilitazione all' insegnamento del disegno nel 1899, è all' inizio della sua carriera
e si trova anche lui, come Baccarini, in gravi ristrettezze economiche.
L' incontro con la Bitta e la nascita del primo figlio lo porta a trasferirsi a Forlì e a lavorare per la fabbrica
di ceramiche Minardi di Faenza. Dotato di un indiscusso talento, si dedica prevalentemente al ritratto
con il quale riesce a ottenere va ed entra a far parte di quella schiera di "artisti turisti" secondo la
calzante definizione di Orlando Piraccini, frequentatori abituali della Riccione balneare. Fra questi vanno
ricordati il ferrarese Filippo De Pisis, Enzo Morelli di Bagnacavallo ma milanese d' adozione, il vicentino
Dino Menato, il forlivese Maceo Casadei e l' imolese Rezio Buscaroli.
All' inizio degli anni Trenta, Montevecchi esegue una serie di quadri ambientati sulla spiaggia della
Perla Verde che esprimono la sua innata versatilità artistica unita a un ecclettismo pittorico che non
tradisce mai la sua radice postimpressionistica. Alcuni anni prima, nel 1926, il bolognese Federico
Franceschi e la moglie Clementina Zugno si trasferiscono definitivamente da Argelato a Riccione nella
loro villa, acquistata nel 1919. Federico muore un anno dopo e Clementina, senza figli, morirà nel 1953
nominando il Comune di Riccione erede universale di tutti i suoi beni, compresi la villa e i due dipinti di
Montevecchi oggi esposti nelle sue sale, che raffigurano, con molta probabilità, la padrona di casa. In
uno di essi la gentildonna è ritratta in un raffinato abito bianco mentre indossa gioielli preziosi fra i quali
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Corriere di Romagna
(ed. Ravenna­Imola)
Corriere di Romagna Ravenna
una splendida collana di perle che trattiene fra le dita della mano destra. e nell' altro, del 1931, più
seducente, dove indossa un elegante abito da sera rosso. (s.s.
)
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La Voce di Romagna
La Voce di Romagna Ravenna
RAVENNA.
In provincia sfiorato il 56% Massa regina
Alte percentuali anche a Russi, Lugo e Cervia. Maglia nera a Brisighella, male il
capoluogo dove si votava solo per le Europee.
Buono il dato relativo all' affluenza elettorale nel
Ravennate. Nonostante il clima estivo, ideale per una
giornata in riva al mare, i cittadini ­ hanno risposto
presente, con percentuali (alle ore 19) in linea con le
ultime Europee e le Politiche 2013 (anche se il confronto
è difficilmente rappresentativo dato che in quei casi si
votava su due giornate). Sulla 'corsa' alle urne, inutile
nasconderlo, ha pesato molto il traino delle
Amministrative: in provincia, infatti, a parte Ravenna,
Faenza, Riolo Terme e Bagnara (dove si votava solo per
il rinnovo del Parlamento Europeo) negli altri 14 Comuni
si è proceduto all' elezione di Giunte e Consigli
comunali.
Ma facciamo un passo indietro. Il dato delle 12
consegnava la palma del Comune più ligio al dovere
civico a Sant' Agata sul Santerno con il 29,4% (contro
una media provinciale del 26,1%), seguito dal 28,6 di
Alfonsine e dal 28,2 di Russi (tutti Comuni dove è
accesissima la sfida elettorale tra i candidati sindaci).
Maglia nera di mezzodì, non a caso, a Riolo Terme (al
voto solo per le Europee) con il 19,3%; bassa anche la
percentuale del capoluogo Ravenna, di poco superiore
al 21%. Nel 2009, quando però ricordiamo si votava
domenica e lunedì, il primo giorno si era chiuso con un' affluenza ai seggi del 24,35% su base
provinciale e del 23,34% a Ravenna comune, dove ­ anche in quel caso ­ i cittadini erano chiamati ad
esprimersi solo per il rinnovo del Parlamento europeo. Il record di affluenza in provincia era stato
totalizzato a Massa Lombarda: 30,89%. Venendo ai dati di ieri, alle 19, è ancora Massa Lombarda, dove
la corsa alla poltrona di sindaco vede quattro sfidanti ­ Daniele Bassi per il centrosinistra; Alma Rivola
per la Sinistra, Antonella Brini per il centrodestra e Alberto Buscaroli per la civica Per Massa ­ a
totalizzare la percentuale più elevata in provincia, pari al 57,86%. Oltre il muro del 57%, per l' esattezza
57,67, anche Alfonsine, dove i candidati sono ben cinque, il sindaco uscente Mauro Venturi (Pd), Laura
Beltrami (Pri), Donatella Antonellini (sinistra critica), Stefano Gaudenzi (centrodestra) e Stefano
Gemignani (Movimento 5 Stelle). Terzo gradino del podio provinciale per Russi (56,74%) dove è
battaglia tra il sindaco uscente Sergio Retini (centrosinistra), Enrico Conti (lista civica sostenuta da FI,
Ncd, Udc e M5S), Nicola Fabrizio (Sel, Prc, PdCi) e Maria Marabini (lista civica di ispirazione leghista).
Tra i Comuni dove oltre alle Europee i cittadini erano chiamati ad eleggere anche gli organi
amministrativi locali, è Brisighella a totalizzare la percentuale più bassa con il 51,17%, a fronte di una
media provinciale del 55%. Media che si abbassa al 51% se si guardano le percentuali per le sole
Europee. A Ravenna, dove non si rinnovavano sindaco, giunta e consiglio, alle 19 la percentuale votanti
era pari al 47,2% degli aventi diritto. A Faenza il 48%. Più alti i dati di Cervia, dove il 56,1% ha votato
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26 maggio 2014
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La Voce di Romagna
La Voce di Romagna Ravenna
per le europee e il 55,2% per le comunali.
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26 maggio 2014
Pagina 13
La Voce di Romagna
La Voce di Romagna Ravenna
Lugo Casolare in fiamme a San Lorenzo
I vigili del fuoco di Lugo sono intervenuti sabato sera alle
20, in via Lunga inferiore, località San Lorenzo. Un
incendio era infatti divampato nel locale cucina di in un
casolare, arrecando ingenti danni alla struttura. Le
fiamme hanno distrutto la cucina, passando al piano
superiore attraverso le antichi travi in legno di struttura.
Al termine dell' intervento, i vigili del fuoco non hanno
potuto far altro che constatare l' inagibilità dell' edificio,
lasciando quindi posto ai carabinieri della Stazione di
Lugo per le indagini. Da appurare se le cause siano
state accidentali o dolose.
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26 maggio 2014
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La Voce di Romagna
La Voce di Romagna Ravenna
Faenza Cinema: 'Il treno va a Mosca'
Domani sera alle 21.15, costo del biglietto 6 euro, al
cinema Italia è in programma un' appendice fuori
rassegna del "Lunedì Cult Movie": verrà proiettato il film
"Il treno va a Mosca", viaggio dell' utopia da Alfonsine
all' Unione Sovietica.
Durante la proiezione, in sala saranno ospiti il regista
Federico Ferrone e il protagonista del film Sauro
Ravaglia.
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