nota di Giulia Cairella - Igienisti on-line

Meno Sale più Salute
L’Action Plan for implementation of the European Strategy for the Prevention and
Control of Noncommunicable Diseases 2012−2016 che individua le strategie di
prevenzione e di controllo delle Malattie Cronico Degenerative si propone di ridurre
del 30% il consumo di sale. Coerentemente con tale obiettivo tra il 16 e il 22 marzo si terrà la Settimana Mondiale per
la Riduzionedel Consumo di Sale 2015 proposta dalla World Action on Salt and Health –
WASH.
Quest’anno l’obiettivo principale è la riduzione del consumo di sale nei bambini. L’eccesso
di sale nella dieta dei più piccoli, che inizia spesso già dallo svezzamento, è
particolarmente dannoso, non solo perché iniziano già a determinarsi alcune alterazioni a
carico della parete dei vasi che col tempo possono contribuire all’insorgenza delle ben
note malattie cardiovascolari, tra cui l’ipertensione arteriosa, ma anche perché l’abitudine
a consumare cibi troppo sapidi acquisita dalla tenera età sarà poi per molti difficile da
eliminare. Molte ricerche hanno dimostrato che un basso apporto di sodio nei primi mesi di
vita si associa a valori pressori più bassi all’età di 15 anni rispetto a neonati nutriti con
alimenti contenenti sale aggiunto. E’ stato rilevato peraltro che lo sviluppo di una
preferenza per i cibi salati in età infantile è più frequente proprio nei bambini i cui genitori
soffrono di pressione alta. In Italia, la campagna di comunicazione è coordinata ormai da
diversi anni dalla Società Italiana di Nutrizione Umana (SINU) in collaborazione con il
Gruppo Intersocietario per la Riduzione del Consumo di Sodio (GIRCSI); alla campagna
aderiscono i SIAN di numerose regioni italiane, numerose aziende di ristorazione collettiva
ed il Progetto Okkio alla Ristorazione. I materiali 2015 sono disponibili al link: http://www.sinu.it/html/cnt/meno_sale_piu_salute.asp
Dott.ssa Giulia Cairella
Componente GdL Alimenti e Nutrizione SItI, Coordinatore Nazionale SINU dell'iniziativa