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www.cappuccinipesaro.it - Parrocchia S. Francesco d’Assisi - Cappuccini- PU Anno LV n° 16 del 19 Aprile 2015 (III del salterio))
LUNEDÌ
Dal Vangelo secondo Giovanni (6,22-29)
Il giorno dopo, la folla, rimasta dall’altra parte del mare,
vide che c’era soltanto una barca e che Gesù non era salito
con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano
partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il
Signore aveva reso grazie. Quando dunque la folla vide
che Gesù non era più là e nemmeno i suoi discepoli, salì
sulle barche e si diresse alla volta di Cafàrnao alla ricerca
di Gesù. Lo trovarono di là dal mare e gli dissero: «Rabbì,
quando sei venuto qua?». Gesù rispose loro: «In verità,
in verità io vi dico: voi mi cercate non perché avete visto
dei segni, ma perché avete mangiato di quei pani e vi siete
saziati. Datevi da fare non per il cibo che non dura, ma per
il cibo che rimane per la vita eterna e che il Figlio dell’uomo vi darà. Perché su di lui il Padre, Dio, ha messo il suo
sigillo». Gli dissero allora: «Che cosa dobbiamo compiere
per fare le opere di Dio?». Gesù rispose loro: «Questa è
l’opera di Dio: che crediate in colui che egli ha mandato».
MERCOLEDÌ
Dal Vangelo secondo Giovanni (6,35-40)
Gesù alla folla: «Io sono il pane della vita; chi viene a me
non avrà fame e chi crede in me non avrà sete, mai! Vi ho
detto però che voi mi avete visto, eppure non credete. Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me: colui che viene a me,
io non lo caccerò fuori, perché sono disceso dal cielo non
per fare la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha
mandato. E questa è la volontà di colui che mi ha mandato:
che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato, ma che lo
risusciti nell’ultimo giorno. Questa infatti è la volontà del
Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia
la vita eterna; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno».
SABATO
Dal Vangelo secondo Marco (16,15-20)
In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro:
«Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni
creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi
non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che
accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in
mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà
loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». Il Signore Gesù, dopo aver parlato con loro, fu
elevato in cielo e sedette alla destra di Dio. Allora essi partirono e predicarono dappertutto, mentre il Signore agiva
insieme con loro e confermava la Parola con i segni che la
accompagnavano.
MARTEDÌ
Dal Vangelo secondo Giovanni (6,30-35)
In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu
compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I
nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come
sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico:
non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti
il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita
al mondo». Allora gli dissero: «Signore, dacci sempre
questo pane». Gesù rispose loro: «Io sono il pane della
vita; chi viene a me non avrà fame e chi crede in me non
avrà sete, mai!».
GIOVEDÌ
Dal Vangelo secondo Giovanni (6,44-51)
In quel tempo, disse Gesù alla folla: «Nessuno può
venire a me, se non lo attira il Padre che mi ha mandato; e io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Sta scritto
nei profeti: “E tutti saranno istruiti da Dio”. Chiunque
ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me.
Non perché qualcuno abbia visto il Padre; solo colui
che viene da Dio ha visto il Padre. In verità, in verità io
vi dico: chi crede ha la vita eterna. Io sono il pane della
vita. I vostri padri hanno mangiato la manna nel deserto
e sono morti; questo è il pane che discende dal cielo,
perché chi ne mangia non muoia. Io sono il pane vivo,
disceso dal cielo. Se uno mangia di questo pane vivrà
in eterno e il pane che io darò è la mia carne per la vita
del mondo».
VENERDÌ
Dal Vangelo secondo Giovanni (6,52-59)
In quel tempo, i Giudei si misero a discutere aspramente fra loro: «Come può costui darci la sua carne da mangiare?». Gesù disse loro: «In verità, in verità io vi dico:
se non mangiate la carne del Figlio dell’uomo e non
bevete il suo sangue, non avete in voi la vita. Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue ha la vita eterna e
io lo risusciterò nell’ultimo giorno. Perché la mia carne
è vero cibo e il mio sangue vera bevanda. Chi mangia
la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in
lui. Come il Padre, che ha la vita, ha mandato me e io
vivo per il Padre, così anche colui che mangia me vivrà
per me. Questo è il pane disceso dal cielo; non è come
quello che mangiarono i padri e morirono. Chi mangia
questo pane vivrà in eterno». Gesù disse queste cose,
insegnando nella sinagoga a Cafàrnao.
Avvisi
-MERCOLEDÌ 22, ore 21.15: Incontro Gruppo Giovani Adulti.
-VENERDÌ 24, ore 21.15 (in Cattedrale): Veglia di Preghiera per le Vocazioni.
-SABATO 25: Gli Incontri di Catechismo Non ci sono.
NOTIZIE
*Incontro con la Parola di Dio nei giorni consueti (Lunedì ore 21.15 e Martedì ore 17.00).
*Presso il nostro Centro Ascolto Caritas (Giovedì: ore 15.00-17.00 e Sabato: ore 10.00-12.00) è possibile
ricevere informazioni riguardo la disponibilità di signore per l’ assistenza degli anziani e per lavori
domestici.
*Vi invitiamo a visitare il nuovo sito della nostra parrocchia: www.cappuccinipesaro.it
«La catechesi di oggi è dedicata a un aspetto centrale del tema della famiglia: quello del grande dono
che Dio ha fatto all’umanità con la creazione dell’uomo e della donna e con il sacramento del matrimonio.
Questa catechesi e la prossima riguardano la differenza e la complementarità tra l’uomo e la donna, che
stanno al vertice della creazione divina; le due che seguiranno poi, saranno su altri temi del Matrimonio.
Iniziamo con un breve commento al primo racconto della creazione, nel Libro della Genesi. Qui leggiamo
che Dio, dopo aver creato l’universo e tutti gli esseri viventi, creò il capolavoro, ossia l’essere umano, che
fece a propria immagine: «a immagine di Dio lo creò: maschio e femmina li creò» (Gen 1,27), così dice il Libro della Genesi. E come tutti sappiamo, la differenza sessuale è presente in tante forme di vita, nella lunga
scala dei viventi. Ma solo nell’uomo e nella donna essa porta in sé l’immagine e la somiglianza di Dio: uomo
e donna sono immagine e somiglianza di Dio.
Questo ci dice che non solo l’uomo preso a sé è immagine di Dio, non solo la donna presa a sé è immagine
di Dio, ma anche l’uomo e la donna, come coppia, sono immagine di Dio.
La differenza tra uomo e donna non è per la contrapposizione, o la subordinazione, ma per la comunione e
la generazione, sempre ad immagine e somiglianza di Dio.
L’esperienza ce lo insegna: per conoscersi bene e crescere armonicamente l’essere umano ha bisogno
della reciprocità tra uomo e donna. Quando ciò non avviene, se ne vedono le conseguenze. Siamo fatti per
ascoltarci e aiutarci a vicenda.
La cultura moderna e contemporanea ha aperto nuovi spazi, nuove libertà e nuove profondità per l’arricchimento della comprensione di questa differenza. Ma ha introdotto anche molti dubbi e molto scetticismo. Per
esempio, io mi domando, se la cosiddetta teoria del gender non sia anche espressione di una frustrazione e
di una rassegnazione, che mira a cancellare la differenza sessuale perché non sa più confrontarsi con essa.
Sì, rischiamo di fare un passo indietro.
La rimozione della differenza, infatti, è il problema, non la soluzione. Per risolvere i loro problemi di relazione, l’uomo e la donna devono invece parlarsi di più, ascoltarsi di più, conoscersi di più, volersi bene di più.
Devono trattarsi con rispetto e cooperare con amicizia.
Con queste basi umane, sostenute dalla grazia di Dio, è possibile progettare l’unione matrimoniale e familiare per tutta la vita. Il legame matrimoniale e familiare è una cosa seria, lo è per tutti, non solo per i credenti.
Vorrei esortare gli intellettuali a non disertare questo tema, come se fosse diventato secondario per l’impegno a favore di una società più libera e più giusta. Dio ha affidato la terra all’alleanza dell’uomo e della
donna: il suo fallimento inaridisce il mondo degli affetti e oscura il cielo della speranza. I segnali sono già
preoccupanti, e li vediamo.
Da qui viene la grande responsabilità della Chiesa, di tutti i credenti, e anzitutto delle famiglie credenti, per
riscoprire la bellezza del disegno creatore che inscrive l’immagine di Dio anche nell’alleanza tra l’uomo e la
donna.
La terra si riempie di armonia e di fiducia quando l’alleanza tra uomo e donna è vissuta nel bene. E se l’uomo e la donna la cercano insieme tra loro e con Dio, senza dubbio la trovano.
Gesù ci incoraggia esplicitamente alla testimonianza di questa bellezza che è l’immagine di Dio».
(Tratto dall’Udienza di mercoledì 22 aprile 2015 di Papa Francesco, cfr www.vatican.va)
Ci ha lasciato per il cielo: Iole MAZZOLI, Via Cesarini