CHEBANCA! - Stefano Mariga

COPERTINA
CHEBANCA!
LA MIA
BANCA
SUONA IL
ROCK
di MARCO BARLASSINA
NUMERO 06 - GIUGNO 2014
I
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l risparmio gestito di CheBanca!, lanciato nel dicembre 2013 e annunciato a giugno 2013, compie 6 mesi. E lo fa, mi pare,
con risultati che si possono definire più
che soddisfacenti visto che la raccolta di
masse gestite ha superato i 300 milioni di
euro. Come si passa dai conti di deposito
all’offerta di fondi comuni rispettando le
prerogative della semplicità e della “popolarità” che stanno alla base della vostra idea di fare banca?
Fa parte di un’evoluzione partita da una
piattaforma semplice ma con un prodotto madre, il conto di deposito, che era un
prodotto di risparmio. L’andamento del
mercato, con la riduzione dei tassi d’interesse, ha determinato un allargamento
della banca verso prodotti di risparmio
per la clientela affluent. Il nostro obiettivo è divenire leader nella fascia della clientela digital affluent entro 3 anni.
In Italia ci sono 7,5 milioni di digital affluent: si tratta di persone che cercano
l’allocazione del risparmio e sono avvezzi ad usare il canale online. E questi 7,5
milioni sono destinati a crescere. Oggi
siamo in fase di allargamento del portafoglio prodotti, che continueremo ad arricchire parallelamente al potenziamento della piattaforma multicanale. In Italia
c’è un potenziale incredibile per pensare
agli investimenti di lungo termine perché
le famiglie sono sedute da un lato su una
grande ricchezza immobiliare e dall’altro su una ricchezza finanziaria stimata in
3.500 miliardi di euro che non è stata ►
COPERTINA
Dopo i conti di deposito
e i fondi comuni, CheBanca!
fa rotta sugli ETF con iShares.
Lo anticipa a F Roberto Ferrari,
direttore generale dell’istituto,
in un colloquio sui passi futuri
che segneranno lo sviluppo
della banca del gruppo
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Mediobanca
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COPERTINA
toccata dalla crisi finanziaria e che
è al 50% composta da liquidità.
Noi abbiamo realizzato una raccolta netta di 300 milioni di euro
da inizio anno. E’ come se avessimo una rete di 1.000 promotori finanziari, che ci porrebbe tra le prime reti tradizionali.
Tra le peculiarità della vostra offerta di risparmio gestito prevedete anche che il cliente venga accompagnato nelle sue scelte. Come
avviene questa attività di supporto che normalmente rientra tra le
attribuzioni di un consulente o,
appunto, di un promotore?
Ci sono clienti autonomi ma in generale il cliente va seguito e accompagnato. Con il risparmio gestito abbiamo creato una terza via
rispetto alla banca tradizionale,
che in generale privilegia i prodotti della casa, o alle reti di promotori, che danno una consulenza maggiore ma che presentano lo scotto
di commissioni spesso più alte. La
nostra via invece ha il suo cuore
sul web, con una piattaforma aperta che da accesso a 1800 fondi ma
con il vantaggio di poter contare
anche su una rete fisica di 45 filiali
e con le commissioni più basse del
mercato. E se dai un bouquet così
ampio di attività c’è bisogno di un
supporto. Per questo abbiamo creato una modalità di navigazione
unica, guidata, che aiuta il cliente ad orientarsi nell’offerta grazie
a numerosi tool: come la mappa
del risparmio gestito dove il cliente può individuare l’ sset class più
adatto alle sue esigenze a secondo della propensione al rischio e
all’orizzonte temporale di investimento, il dizionario dell’investitore, il simulatore di PAC. C’è poi
la modalità chat, grazie alla quale
il cliente mentre naviga può interagire in tempo reale con gli operatori del servizio clienti. Non
a caso il 25% di chi ha scelto un
fondo con noi l’ha fatto attraverso
la piattaforma online e in ben oltre l’80% dei casi è stata usata la
strumentazione a supporto, anche
da chi poi si è recato presso la filiale fisica.
Ciò che cercate di fornire è qualcosa che punta ad avvicinarsi molto alla consulenza. In che direzione vi spinge questa ricerca?
Vogliamo offrire un servizio sempre più completo alla clientela.
Per questo stiamo cercando di realizzare prodotti disegnati ad hoc
per il cliente, diversificando la nostra offerta di prodotti di risparmio affiancando ai fondi comuni
anche soluzioni che contemplino
gli ETF. L’evoluzione della nostra offerta di risparmio sarà infatti sempre più incentrata sulla con-
600
MILIONI
PREVISTI
ENTRO IL 2014
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RISULTATI
1° TRIMESTRE
20
2014
2
MILIARDI
ENTRO IL 2016
sulenza personalizzata, all’interno
della quale l’utilizzo di ETF e di
prodotti legati agli ETF avranno
un peso sempre più rilevante.
Questo vuol dire che state pensando a un nuovo progetto che vada
ad affiancarsi alla vostra offerta di
fondi comuni?
Sì. Con iShares stiamo lavorando
sul mondo assicurativo e finanziario, con soluzioni innovative sia
lato polizze vita sia sul fronte ETF
con IShares. Si tratterà di un prodotto unico in Italia dove un mix
di ETF sarà legato a prodotti a gestione separata, in un contenitore
assicurativo fornito da Genertellife (gruppo Generali, ndr). Inoltre
stiamo per lanciare nuovi prodotti
in grado di potenziare e arricchire
la nostra piattaforma fondi.
Esistono già contenitori assicurativi con all’interno fondi comuni.
Perché la scelta di inserire proprio
gli ETF?
E’ vero: per la prima volta gli
ETF vengono inseriti in un prodotto del genere. La spiegazione
è molto semplice: in questo contesto l’ETF è più efficiente perché ci permette di ridurre i costi,
a tutto beneficio dei clienti, che
pagano commissioni più basse e
godono quindi di un ritorno potenziale più ampio. E poi, in generale, ci sono clienti che prediligono gestioni attive ed altre
prodotti a gestione passiva, sintetici, come gli ETF.
C’è stata una domanda anche dal
basso, ossia da parte della vostra
clientela, verso prodotti di questo
tipo?
Gli ETF sono molto efficienti perché replicano fedelmente l’indice di riferimento sottostante con
bassissimi costi di gestione e questo rappresenta un grande valore
per la clientela digital affluent di
CheBanca! Attualmente la nostra
clientela, tramite la piattaforma
di trading online, negozia abitualmente questi strumenti. In questo
ambito ha imparato ad apprezzarli come strumenti molto liquidi,
scambiabili nell’intraday e che
permettono una diversificazione
verso mercati altrimenti difficilF
mente raggiungibili.