Gruppo di Lavoro Diabete ed Attività Fisica 4 - 5 Ottobre 2014 Hotel La Torre Palinuro 4-5 Ottobre 2014 Hotel La Torre Palinuro (SA) Maria Rosa Pizzo Responsabile Day Service Diabetologico U.O. Medicina Sapri (SA) Gruppo di Lavoro Diabete ed Attività Fisica 1) Valido strumento di educazione terapeutica finalizzato al raggiungimento degli obiettivi. 2) Durante la pratica sportiva per gestire meglio la terapia ed evitare il rischio di ipo/iperglicemie o chetoacidosi. ) Gruppo di Lavoro Diabete ed Attività Fisica L’autocontrollo strutturato attraverso i dati glicemici raccolti dal paziente diabetico, rappresenta un utile strumento di relazione medico-paziente ; consente di valutare lo stato del compenso , prendere decisioni sulla terapia e di intervenire sulla modifica dello stile di vita. ) Gruppo di Lavoro Diabete ed Attività Fisica L’automonitoraggio glicemico è la misurazione della glicemia effettuata dal paziente stesso in maniera afinalistica e senza il perseguimento di obiettivi. L’autocontrollo invece è l’esecuzione dell’automonitoraggio in un contesto in cui il paziente ha ricostruito,insieme al team diabetologico, la storia e il vissuto della propria malattia, ha contrattato tempi e modi di raggiungimento dei propri obiettivi terapeutici ed è ) stato messo nelle condizioni di condividere consapevolmente le responsabilità di cura Gruppo di Lavoro Diabete ed Attività Fisica Poiché, l'educazione non è scindibile dal trattamento ,l'autocontrollo deve essere considerato a tutti gli effetti un vero e proprio strumento terapeutico da impartire con lo stesso rigore con il quale si somministrano i farmaci. Educare all’autocontrollo è compito del team diabetologico per favorire il processo di empowerment ( autogestione ). Prevede un meccanismo di Feed Back reciproco Medico Paziente. ) Quali sono gli obiettivi da raggiungere? Preservare la qualità di vita Sollevare il paziente dai sintomi Prevenire le complicanze Ridurre i fattori di rischio 8-8.5 Anziano 160 Standard Italiani per la cura del diabete mellito 2009-2010 Laboratorio Glucometro Cos’è l’emoglobina glicata (HbA1c)? Nel soggetto sano il glucosio si lega a molte proteine (glicazione), tra cui l'emoglobina, la proteina che si trova nei globuli rossi e che trasporta ossigeno nel flusso sanguigno. Quando le concentrazioni di glucosio nel sangue sono normali, l'emoglobina glicata non supera il 6% di tutta l’emoglobina presente nel sangue. Se nel sangue è presente un'elevata quantità di glucosio (iperglicemia), molte molecole di HbA1c vengono glicate e il glucosio rimane stabilmente legato, pertanto HbA1c viene eliminata solo quando il globulo rosso «muore». Quali informazioni dà l’HbA1c? Poiché i globuli rossi «vivono» circa 120 giorni, la percentuale di HbA1c misurata riflette la concentrazione media del glucosio dei 2-3 mesi precedenti. In particolare il 50% dipende dalle glicemie dell’ultimo mese, il 25% del penultimo ed il restante 25% dei precedenti 3-4 mesi. • • Standard Italiani per la cura del diabete mellito 2009-2010 riflette la glicemia media degli ultimi 2-3 mesi (monitoraggioa lungo termine) per valutare il controllo metabolico è necessaria una misurazione ogni 3 mesi. Perché l’HbA1c non è sufficiente? • Valori elevati di glicemia possono essere compensati da valori bassi • Il grado di fluttuazione della glicemia tra i livelli alti e bassi nel tempo (variabilità glicemica) contiene informazioni su quando il soggetto va in ipoglicemia e/o in iperglicemia (postprandiale o a digiuno?) Ma… Il dosaggio dell’HbA1c presenta dei limiti: • alcune malattie del sangue (es.emolisi ed emorragie, varianti delle emoglobine) possono dare valori di HbA1c falsamente elevati • i valori HbA1c non forniscono una misura della variabilità glicemica o della presenza di ipoglicemie e/o iperglicemie Il controllo glicemico viene valutato in modo più efficace attraverso la combinazione dell’automonitoraggio e della misurazione della HbA1c. Standard Italiani per la cura del diabete mellito 2009-2010 Qual è il percorso decisionale? Servono misurazioni glicemiche fatte con la frequenza giusta, al momento giusto, nelle situazioni giuste per generare informazioni utili (pattern o andamento glicemico) in modo da consentire di modificare la terapia e/o lo stile di vita nel modo più adeguato e personalizzato È necessario che il risultato ottenuto con il glucometro permetta di prendere decisioni terapeutiche corrette! Linee Guida IDF Personalizzazione della terapia Es. : Paziente con DMT2, normopeso o sovrappeso (BMI<30 kg/m2) e iperglicemia lieve/moderata (HbA1c 6,5 - <9%) Primo gradino terapeutico. Secondo gradino terapeutico. Terzo gradino terapeutico. Raccomandazioni SID - AMD RACCOMANDAZIONI PER L’AUTOCONTROLLO DELLA GLICEMIA NEL PAZIENTE DIABETICO 2013 Consenso intersocetario AMD-SID- SIEDP-OSDI- SIBioC – SIMeL Raccomandazioni intersocietarie SID - AMD RACCOMANDAZIONI PER L’AUTOCONTROLLO DELLA GLICEMIA NEL PAZIENTE DIABETICO 2013 Consenso intersocetario AMD-SID- SIEDP-OSDI- SIBioC – SIMeL Raccomandazioni Intersocietarie SID AMD RACCOMANDAZIONI PER L’AUTOCONTROLLO DELLA GLICEMIA NEL PAZIENTE DIABETICO 2013 Consenso intersocetario AMD-SID- SIEDP-OSDI- SIBioC – SIMeL Diabetes Management Loop Dato glicemico Ceriello A. Res Clin Pract 2012; 98: 5-10 Gruppo di Lavoro Diabete ed Attività Fisica ) Gruppo di Lavoro Diabete ed Attività Fisica Durante la pratica sportiva serve ad educare il paziente alla modifica dello stile di vita, per gestire meglio la terapia ed evitare il rischio di ipo/iperglicemie o chetoacidosi. ) Soggetto sano pochi minuti dopo l’inizio dell’A.F. Attivazione adrenergica ß cellula Riduzione insulinemia -concentrazioni permissive- “Protezione” da eccessiva utilizzazione muscolare Aumentato outpout epatico di glucosio Normoglicemia stabile (protezione dall’ipo) Soggetto Diabetico compensato pochi minuti dopo l’inizio dell’A.F. Attivazione adrenergica ß cellula Mancata Riduzione di Insulinemia Non aumento outpout epatico di glucosio Scarsa produzione di Glucosio per inibizione all’uso del Glicogeno Glicemia instabile Rischio ipoglicemico anche a distanza di ore da A . F necessità di assunzione calibrata di Glucosio Gruppo di Lavoro Diabete ed Attività Fisica - Relazione temporale con l’iniezione di insulina - Tipo di insulina - Sito di somministrazione - Modalità di somministrazione - Eventuale chetosi - Caratteristiche del pasto precedente - Presenza di complicanze ) Gruppo di Lavoro Diabete ed Attività Fisica La glicemia diminuisce se: - è presente iperinsulinemia durante l’esercizio l’esercizio è prolungato (>30-60 min) sono trascorse più di tre ore dal pasto precedente non sono stati assunti spuntini prima e durante l’esercizio La glicemia rimane invariata se: -l’esercizio è di breve durata -l’insulinemia è normale -prima e durante l’esercizio sono assunti spuntini appropriatiLa glicemia aumenta se: - esiste ipoinsulinemia durante l’esercizio - l’esercizio è intenso ) - viene assunta un’eccessiva quantità di carboidrati prima e durante l’esercizio ESERCIZIO FISICO: PREVENZIONIPO/IPERGLICEMIA : CONSIGLI (1) • Valutare l’intensità, la durata ed il dispendio energetico dell’esercizio • Consumare un pasto 1-3 h prima dell’esercizio • Misurare la glicemia prima, se possibile durante, sempre dopo l’esercizio fisico • Controllare se vi è chetonuria prima dell’ esercizio • Non iniziare attività fisica se la glicemia è < 100 o > 250 mg/d ADA-ACSM DESA- ESERCIZIO FISICO: PREVENZIONE IPO/IPERGLICEMIA CONSIGLI (2) Programmare, se possibile, l’esercizio: - 3 ore dopo insulina rapida - 8 ore dopo insulina intermedia Se non è possibile, ridurre la dose dell’insulina precedente (1050%) Se l’esercizio è estemporaneo, farlo precedere dal controllo glicemico e da eventuale spuntino glucidico Se l’esercizio supera i 30’, consumare spuntini glucidici ogni mezz’ora (30- 40 g adulti, 15-25 g bambini, se l’esercizio fisico prolungato ed intenso) ADA-ACSM DESA-ANIAD ESERCIZIO FISICO: PREVENZIONE IPO/IPERGLICEMIA CONSIGLI (3) • Ridurre sempre la dose di insulina dopo l’esercizio fisico • Ridurre il tempo di attesa tra iniezione e pasto • Sito di iniezione diverso dal muscolo interessato • Se prima volta, diminuire del 20% la dose di insulina e assumere CHO lenti 15’ prima dell’esercizio • Non dimenticare CHO lenti a cena ed eventuale spuntino bed-time • Avere sempre con sé zucchero e/o bevande zuccherate • Avvertire amici, allenatori… del diabete e istruirli sull’adeguato soccorso in caso di ipoglicemia ADA-ACSM DESA-ANIAD GLICEMIA prima dell'esercizio < 100 spuntino Glicemia dopo 20 min 100/200 OK > 250 ketonuria Assente OK Presente NO attività VALORE EDUCATIVO DELLO SPORT Per superare la “diversità” Per costruire un piacere Per finalizzare l’autocontrollo Uno figo Ottima palestra di educazione terapeutica Gruppo AMD Campania Diabete ed Attività Fisica Gruppo di Lavoro Diabete ed Attività Fisica 4 - 5 Ottobre 2014 Hotel La Torre Palinuro 4-5 Ottobre 2014 Hotel La Torre Palinuro (SA)
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