Le novità della letteratura internazionale in geriatria

Qualche novità
per la Geriatria
dalla letteratura
del 2013
Prof. Patrizio Odetti
Sezione Liguria
Fattori di rischio cardiovascolare
Problemi con trattamento ipocolesterolemizzante
1. treat to target: non è definito l’obiettivo ideale da raggiungere; non è
nemmeno conosciuto il valore aggiunto con un livello di colesterolo LDL più
basso
2. lowest is best: non considera i possibili effetti avversi e l’interazione con la
polifarmacia
e
la
reale
efficacia
sulla
patologia
CV
3. treat level of CV risks: complicato, non tiene conto di molte eccezioni, da
semplificare
4. lifetime risk: non si conosce per quanto trattare (RCT fino a 15 anni)
Linee guida dell’American College of Cardiology, 2013
1
3
4
2
Keney JF, 2013
senza patologia CV clinica
con patologia CV clinica
in presenza di diabete
con scompenso cardiaco o in emodialisi
Conclusioni finali
• pochi vecchi >75 anni inclusi nei RCT
• RCT non danno evidenze convincenti sulla prosecuzione della terapia con
statine oltre 75 anni
• nei vecchi >75 anni con evento CV i dati della letteratura avallano un
trattamento moderato, ma non intensivo, per prevenzione secondaria
• scarsi i dati su prevenzione primaria in >75 anni (priorità di cure, effetti
collaterali, polifarmacia, comorbilità, preferenze,…)
E DOPO GLI 80 ANNI?
Key points
Un terzo degli svedesi vecchi (75–84 anni) sono
trattati con statine
Negli 80enni valori inferiori di colesterolo sono
associati con la più elevata mortalità
Non vi è nessuna evidenza scientifica sulla
riduzione di mortalità associata al trattamento
ipocolesterolemizzante
Dati INSUFFICIENTI per raccomandare un
trattamento ipolipemizzante negli >80enni
Petersen LK,2010
Riduzione della memoria di lavoro in animali trattati con statine
Stuart AS, 2013
All CV events
sistolica o “pulse pressure”
…ma i pazienti dei trials
non sono i nostri…
scendere oltre i 140 mmHg?
CRITERI DI ESCLUSIONE: ictus o infarto del
miocardio nei precedenti sei mesi,
ipertensione secondaria, angina instabile,
cardiomiopatia o significativa malattia
valvolare, creatinina sierica superiore a
2,0 mg / dl, la gotta, diabete non
controllato (glicemia a digiuno> 180 mg /
dl nonostante la terapia, malattia
polmonare o epatica grave; note
controindicazioni per studiare farmaci,
mancanza di volontà di collaborare
Mancia G, 2013
Probabilità di sopravvivenza in anziani in accordo alla velocità del cammino
sistolica >140
diastolica >90
Odden MC, 2012
2013
The patient with either none or very mild
microvascular complications of diabetes,
who is free of major concurrent illnesses
and who has a life expectancy of at least
10–15 years, should have an A1C target
of ,7%, if it can be achieved without
risk.
c The patient with longer-duration diabetes
(more than 10 years) or with comorbid
conditions and who requires a
combination medication regimen including
insulin should have an A1C
target of ,8%.
c The patient with advanced microvascular
complications and/ormajor comorbid
illness and/or a life expectancy of less
than 5 years is unlikely to benefit from
aggressive glucose-lowering management
and should have an A1C target of
8–9%. Lower targets (,8%) can be established
on an individual basis (56).
ADA 2013: controllo più tollerante rispetto agli
adulti = HbA1c <8%
Meglio curare gli altri FdR CV
comorbilità
demenza
compromisione funzionale
cadute e fratture
polifarmacia
depressione
deficit sensoriale
problemi sociali
target glicemia HbG <8.5%, glicemia a digiuno e pp tra 90 e 215 mg/dl)
ma il target dipende dal grado di fragilità
evitare ipoglicemia > ridurre iperglicemie
esercizio fisico VIP
insulina (ipoglicemia, Detemir/Glargine, CDT per pazienti)
Obiettivi per HbG della CDA
Consider 7.1-8.5% if:
which must be
balanced against
the risk of
hypoglycemia
2013
Ipoglicemizzanti
Classe
Metformina
Inibitore α-glucosidasi
Sulfoniluree
Glinidi
Incretine :
inibitori DPP-4
agonisti GLP-1 rec.
effetto su
A1C
Ipoglicemia
Peso
considerazioni terapeutiche
Costo
↓↓
R
↓
no RCT nei vecchi, >30 ml/min Clx, riduce
cancro e sarcopenia
+
↓
rara
Neutrale
migliora glicemia post-prandiale, effetti
collaterali GI
++
↓↓ o↓↓↓
frequente
↑
ipoglicemie anche fatali, inefficacia,
iniziare con metà dose, evitare
glibenclamide, meglio glimepiride e
gliclazide
+
↓↓
rara
↑
meno ipoglicemia anche con
alimentazione irregolare, inefficacia,
somministrazioni multiple
++
pochi studi, scarse evidenze scientifiche
Effetti collaterali gastrointestinali,
iniezione
↓↓
↓↓ o ↓↓↓
rara
rara
N o↓
↓↓
Insulina
↓↓↓
frequente
↑↑
flessibile, non effetto cielo, ipoglicemie
anche fatali, meglio glargine o detemir,
meglio penne
++
Glitazonici
↓↓
rara
↑↑
CHF, edema, fratture (D), cancro vescica
(pioglitazone), 6-12 sett. richieste per max
effetto, aumentano rischio CV, riducono
sarcopenia (?)
+++
++++
Raccomandazioni
1. Anziani “fit” con diabete devono essere trattati in modo da ottenere gli stessi
obiettivi di glicemia, pressione sanguigna, lipidi dei soggetti più giovani con
diabete
2. Negli anziani fragili, evitare iperglicemie sintomatiche, gli obiettivi glicemici
dovrebbero essere un’HbA1C di ≤ 8,5% e glicemie a digiuno o pre-prandiale di
PG 90-215 mg/dl, a seconda del livello di fragilità
3. Nelle persone con diabete, dovrebbero essere impiegate strategie per evitare
rigorosamente l'ipoglicemia (es. scelta della terapia ipoglicemizzante e
obiettivo A1C meno stringente)
4. Le persone anziane con diabete di tipo 2 dovrebbero eseguire esercizi aerobi e
/ o allenamento di resistenza, se non controindicato, per migliorare il controllo
glicemico
5-8. Nella scelta degli ipoglicemizzanti usare cautele (tabella)
9. Il Clock Drawing Test può essere utilizzato per prevedere quali soggetti anziani
avranno difficoltà a imparare a iniettare l'insulina
10. Nel anziani residenti in RSA, diete regolari possono essere utilizzate al posto di
"diete per diabetici" o formule nutrizionali
2013
carne rossa, latticini,
farmaci ricchi di colina e carnitina
Microrganismi intestinali come fattore di rischio CV
Determinazione di
ossido di trimetilamina
(TMO) in plasma
umano
Tang WHW, 2013
Tang WHW, 2013
Tang WHW, 2013
Effetti del TMAO sul
metabolismo del
colesterolo
Meccanismo d’azione:
• tipo di batteri intestinali
• riduzione del colesterolo
di ritorno
• riduzione della sintesi di
acidi biliari
• danno diretto
dell’endotelio arterioso
Koeth RA, Nat Med 2013
Koeth RA,
Nat Med 2013
5. PROPRIETÀ FARMACOLOGICHE
5.1 Proprietà farmacodinamiche
Categoria farmacoterapeutica: antiemetici ed antinausea, codice ATC: A04AD12
L’aprepitant è un antagonista della sostanza P umana, selettivo ad alta affinità
per i recettori della neurochinina 1 (NK1).
Emend® è il nome comune commerciale (per l’Italia) di un medicinale che viene
utilizzato nella nausea e vomito, causati da farmaci citotossici (antitumorali).La
sostanza attiva contenuta in Emend®, che esplica l’azione farmacologica, cioè
terapeutica, è denominata Aprepitant.
Il medicinale Emend è utilizzato per prevenire la nausea e il vomito nelle persone
che svolgono un trattamento di chemioterapia per la cura di un cancro.
Generalmente è somministrato in combinazione con altri farmaci utilizzati per
prevenire nausea e vomito. Il medicinale Emend è disponibile in commercio in
una confezione che presenta capsule di due colori e dosaggi diversi: bianche/rosa
di 125 mg e bianche, di 80 mg. Durante la chemioterapia, la dose abituale è di
una compressa da 125 mg per via orale, un’ora prima dell’inizio della terapia
stessa; dopo la chemioterapia, per i due giorni successivi si assume una cp da 80
mg – una per giorno.
Minore crescita
del tumore e
minore
vascolarizzazione
(angiogenesi)
determinata dalla
somministrazione
di Aprepitant
Berger M, 2013
Munoz M, 2013
Munoz M, 2013
MRC Toxicology Unit
University of Leicester
UK
Volume 76, Part A, Pages 1-194 (January 2014)
The Synaptic Basis of Neurodegenerative Disorders,
23rd Neuropharmacology Conference
San Diego, USA
7–8 November 2013
Targeting the unfolded protein response in neurodegeneration: A new
approach to therapy
Pages 169-174
Mark Halliday, Giovanna R. Mallucci
Parte dal concetto che le malattie
neurodegenerative (PrD, PD, AD) abbiano
una simile origine: proteine disorganizzate
tridimensionalmente (unfolded) che
conducono a morte i neuroni, dimostra che il
meccanismo è una cascata che conduce a un
aumento di eIF2alfa (fattore iniziatore di
traslazione codice genetico) fosforilato
inattivo per traslazione, ma capace di
attivare la caspasi e quindi la morte
programmata del neurone
se si infetta con lentovirus la cellula con
GADD34 con attività fosfatasica, capace, tra
l’altro, di defosforilare eIF2a e riattivare la
traslazione, si inibisce la morte cellulare
o se si cimenta, invece, la cellula con
salubrinal, farmaco inibitore della fosfatasi di
eIF2a, si accelera l’apoptosi
Mallucci GR, 2013
Dopo infezione da prioni si
ha un progressivo declino
del numero delle sinapsi
dei potenziali evocati
dell’attività cognitiva
e della conta
neuronale
Mallucci GR, 2013
Moreno JA, 2013
Sopravvivenza dei topi con PrD, PrD+salubrinal, +anti PrP RNA o +GADD34
Moreno JA, 2013
Direzioni di diffusione prevalenti sono mostrate
come assi lunghi di diffusione ellissoide.
Il colore è un modo complementare di codifica
della direzione, laddove rosso denota sinistradestra, verde denota fronte-retro e blu up-down
(fuori dal piano dell'immagine). La linea bianca
mostra la linea di flusso ottenuti collegando un
insieme di pixel in base alle loro direzioni
privilegiate ed è un esempio di “deterministic
tractography”.
Connettoma (organizzazione delle reti neurali cerebrali)
Esempio di studio dei flussi di network dopo stimolazione
Xia M, Wang Z, Dai Z, Liang X, Song H, Shu N, Li K,
He Y. Differentially Disrupted Functional
Connectivity in Posteromedial Cortical Subregions
in Alzheimer's Disease
Online Data, November 05, 2013
G. Collin and M. P. van den Heuvel
The Ontogeny of the Human
Connectome: Development and Dynamic
Changes of Brain Connectivity Across the
Life Span
Neuroscientist December 2013 19: 616“cambiamenti dinamici nell'organizzazione
628
del connectoma lungo tutta la durata della
vita sono hanno un andamento a U
rovesciata, con una topologia sempre più
integrato durante lo sviluppo, un plateau
durata la maggioranza delle vita adulta e
una topologia sempre più localizzata in
tarda età…”
Prevalenza di scompenso cardiaco per
età e genere
Percent of Population
United States: 1988-94
10
8
Males
Females
6
4
2
0
20-24 25-34 35-44 45-54 55-64 65-74
Source: NHANES III (1988-94), CDC/NCHS and the American Heart Association
75+
2013
Più di 55.000 persone muoiono di infarto negli Stati Uniti ogni anno,
mentre più di 500.000 nuovi casi vengono diagnosticati.
Serelaxin, una versione sintetica di un ormone naturale umano, può essere
il primo passo avanti negli ultimi vent’anni nel trattamento di questa
condizione debilitante.
Il farmaco, un tipo di vasodilatatore, è attivo nell’insufficienza cardiaca
acuta migliorando il flusso di sangue, riduce l'infiammazione, che potrebbe
causare danni ai reni, fegato e allo stesso cuore.
Effetti della relaxina nell’uomo
Cernaro V, 2013
Miglioramento della dispnea in soggetti 70enni con scompenso cardiaco dopo
infusione di serelaxin (30gamma/kg/d)
Filippatos G, 2013
Studio RELAX: effetti sulla mortalità a 180 gg su pazienti con scompenso cardiaco acuto
con/senza infusione di serelaxin (30 gamma/kg/die)
37%
Ma non riduce la riospedalizzazione
Filippatos G, 2013
Du XJ, 2013
Du XJ, 2013
Sede di azione
della relaxina
Du XJ, 2013