Epistula N. 49 Marzo 2014 Assemblea Generale Slow Food Ticino Editoriale: 14 marzo 2014, ore 18.30 Hotel Ristorante Unione, Via Henri Guisan 1, Bellinzona Durante la serata verrà consegnato il Premio Riconoscimento Slow Food Ticino 2014 e presentato un Presidio. Seguirà una cena a cui tutti possono partecipare. Aperitivo: Merlot del Ticino Bucaneve, Cagi 2012 Stuzzichini Menu: Ravioloni di patate alla fonduta di formaggella cremosa Sella di coniglio disossato e farcito alle erbette Patate mignionette Verdura mista del piano di Magadino Semifreddo di ricotta nostrana all’amaretto bianco del “Buletti” e crema alla vaniglia alla grappa dell’Unione nostrana Associati fr. 65.Non associati fr. 70.(compresi aperitivo, acqua minerale e caffé) Iscrizioni entro il 12.3 2014 allo 091 743 77 20 Durante questi due anni, passati quale Fiduciario per Slow Food Ticino, ho ricevuto numerose richieste d’informazioni, inviti a partecipare a manifestazioni o eventi, proposte di collaborazioni varie e altro ancora. Mi sono così reso conto che esiste una disinformazione e una marcata confusione su cosa sia nostro Movimento e quali siano i suoi obiettivi, nonostante la nostra presenza in Italia da circa 30 anni e poi, nell’ultimo decennio, praticamente in quasi tutte le nazioni. C’è chi chiede se siamo un negozio o un punto di vendita e vuole rifornirci di merce, chi desidera che facciamo un’inserzione per i Presidi sul loro giornale o opuscolo (ben inteso a pagamento), chi chiede la nostra partecipazione a mercati, mostre, giornate informative, dibattiti ecc. che a volte non hanno nulla a che fare con il cibo e l’alimentazione. Riceviamo inoltre parecchie richieste di lavoro, (dimenticando che noi lavoriamo a livello di volontariato, quindi senza retribuzioni). Purtroppo queste domande sono in aumento da tutte le regioni in cui Slow Food è conosciuto e non solo dall’Italia o dal Ticino. C’è poi chi ci considera dei semplici buongustai (che è in parte vero) e chi invece dei nostalgici di tradizioni e ricette di un territorio (in parte pure vero) mentre invece è ignoto a quasi tutti che siamo un’organizzazione non-profit, una delle poche non strettamente politiche, che viene consultata dall’ONU e dall’EU sui problemi alimentari del mondo. Per contro sono fortunatamente conosciuti sia il nome di Carlo Petrini per le sue numerose apparizioni nei media, sia il Salone del Gusto di Torino. Ci ha fatto piacere che il mese scorso la Scuola Superiore Alberghiera e del Turismo di Bellinzona abbia invitato Slow Food Ticino a partecipare a una giornata informativa rivolta agli allievi intitolata “Il cammino del successo“e organizzata dagli allievi stessi, in particolare da Vania Balmelli con l’aiuto della direzione (ringraziamo entrambi di cuore). Erano presenti diverse istituzioni (Ente Turistico Ticinese, Swiss, ecc.) interessate a reclutare, in un futuro prossimo, personale qualificato operante nel campo alberghiero o turistico. Slow Food ha potuto farsi conoscere, sia per quanto riguarda la sua filosofia di base sul cibo, sia per le sue strutture organizzative e formative. In particolare è stata presentata l’Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo, istituzione privata, ma riconosciuta dallo Stato italiano, unica nel suo genere. Diversi svizzeri, compresi alcuni ticinesi, hanno già concluso i 3 anni di formazione necessari per ottenere la laurea. Questa scuola potrebbe un domani costituire un ulteriore gradino, di formazione a livello universitario, per gli allievi della Scuola Superiore Alberghiera interessati al mondo dell’alimentazione (con tutte le problematiche che questo comporta, da quelle ecologiche a quelle economiche) che vada oltre alla semplice ristorazione. È poi stato loro esplicitato che il logo Slow Food e la chiocciolina sono marchi protetti: a livello internazionale quale Slow Food, a livello svizzero come Slow Food CH e in Ticino come Slow Food TI. Questo è stato deciso da Slow Food Internazionale a Torino, dopo che erano stati riscontrati diversi abusi. La tutela concerne anche intestazioni di lettere, di documenti o dossiers, le insegne di osterie o ritrovi, l’uso su Internet o nei media. La larga diffusione che il nome Slow Food ha avuto non deve far dimenticare che il suo uso deve essere autorizzato dalla Condotta locale, da quella nazionale o internazionale. Questo anche per quel che concerne il marchio “Presidi Slow Food“ e il rispettivo logo approvato al Congresso Internazionale di Puebla nel 2007. G.R. Manifestazioni future seguiranno informazioni dettagliate Una finestra aperta sull’agricoltura per Slow Food TI Evento nazionale dell’Arca del Gusto: «Capretto dalla testa ai piedi» 23 maggio, ore 19.00 Ristorante Mistral Via Orico 2 6500 Bellinzona In tutta la Svizzera dei cuochi Slow Food cucineranno nelle condotte dei capretti del Toggenburgo (Presidio), utilizzando tutto, dalla testa ai piedi, e noi collezioneremo le ricette che troverete poi su: www.slowfood.ch Scarpinata in Val Onsernone 12 Luglio con la guida OTM (Operatori Turistici di Montagna) Lucas Thomas, produttore tra l’altro della birra San Rocco a Berzona. Laboratorio del Gusto sui pomodori 23 agosto Caslano, organizzato con Pro Specie Rara Attività in val Colla Settembre, data da stabilire: Salone del Gusto 23-27 ottobre Torino Slow Food Market 14-16 novembre Zurigo Laboratorio del Gusto con classi di scuole elementari del Cantone. 11 novembre San Martino a Mendrisio Un settimanale interamente dedicato al settore primario del nostro Cantone è l’Agricoltore Ticinese, organo di stampa dell’Unione Contadini Ticinesi. Si tratta del giornale più antico del Ticino, pensate che nel 2014 ha raggiunto la veneranda età di 146 anni di presenza sul territorio. Nelle pagine del giornale trovano spazio: cronache e comunicati, approfondimenti e servizi speciali, una trentina di rubriche e spazi pubblicitari. Le notizie che vengono pubblicate in Agricoltore Ticinese sono principalmente legate alla realtà contadina, ma non solo; attraverso gli articoli che potete leggere nelle 48 edizioni all’anno si vogliono informare i membri delle associazioni e tutti gli abbonati sulle esigenze economiche, tecniche e scientifiche del settore primario. Oltre a rivolgersi agli addetti ai lavori in agricoltura, l’Agricoltore Ticinese ha l’obiettivo di avvicinare il resto della società, che troppo spesso non conosce la realtà contadina, alle esigenze del settore primario, facendolo conoscere nei suoi diversi ambiti di attività. È importante sottolineare che per la preparazione degli articoli, la redazione, composta da Sarah Barletto (direttrice), da Muriel Hendrichs e Simone Schmid (collaboratrici redazionali), si avvale del supporto di numerosi collaboratori esterni e specialisti. Buona parte delle rubriche vengono tenute da varie associazioni tra cui anche Slow Food Ticino. L’Agricoltore Ticinese” viene pubblicato settimanalmente e gli abbonati lo ricevono nelle loro caselle postali il venerdì, le edizioni sono in genere costituite da 20 o 24 pagine. Ogni due settimane la redazione si impegna a preparare un Reportage centrale, che permette di approfondire numerose tematiche di diverso genere. Attualmente la tiratura stampata è fissata a 5’600 copie, raggiungendo oltre 4’500 abbonati. L’ammontare dell’abbonamento annuale è di Fr. 85.- per la Svizzera e di Fr. 90.- per l’estero. La stampa e la confezione del giornale è affidata alla Tipografia Poncioni SA di Losone, la quale per “L’Agricoltore Ticinese” utilizza una carta riciclata certificata FSC Sarah Barletto, direttrice Agricoltore Ticinese Itinerari Slow City Slow è la nuova collana di guide alle città edita da Touring Club e Slow Food Editore.Grazie a queste guide tascabili potete tornare a vivere a pieno i vostri giorni di vacanza nelle principali città italiane o europee. Ogni città è suddivisa in modo semplice e per ogni zona sono indicati i principali monumenti e gli indirizzi dove fermarsi per fare colazione, per un pranzo, per una cena, per un aperitivo. Le pagine iniziali e finali delle guide contengono una marea di informazioni utili in loco e prima di partire: una breve storia della città e una panoramica per capire l’architettura, le arti, il cinema, la musica, quando dove e cosa mangiare, come arrivare, come spostarsi e una rassegna dei trasporti cittadini, comprensiva dell’indispensabile carta della metropolitana, un carnet di indirizzi per dormire e divertirsi la sera. Finora sono uscite le guide di Venezia, Barcellona, Roma, Alto Adige e Sud Tirolo, Etna e Sicilia orientale, Siena e le terra sienesi, Maremma e Costa degli Etruschi, Franciacorta, Salento, Langhe e Roero. Prezzo dei volumi dai 10 ai 14 Euro: come socio si ha diritto ad uno sconto, ma bisogna comandarli a Bra. Altrimenti reperibili in ogni libreria. Panetteria Allegra Casa di riposo San Rocco a Morbio Inferiore Il 29 novembre dello scorso anno è stata inaugurata all’interno della casa di riposo San Rocco di Morbio Inferiore una nuova panetteria. Con la sparizione di tutti i negozi esistenti nel paese, ricordo che fino agli anni 70 esistevano 5 negozi e ben 3 macellerie, la fondazione San Rocco ha deciso di aprire una panetteria, con annesso un piccolo spaccio di prodotti alimentari, aperta al pubblico con l’intenzione di movimentare il rapporto tra gli anziani e la cittadinanza. Questo grazie anche ad un asilo nido presente nello spazio della zona ricreativa. La panetteria sforna sette giorni su sette, dalle 07.00 alle 19.00, diverse qualità di pane fresco, pasticcini e torte con una particolarità: ogni mese viene proposto un pane. Questo progetto è sostenuto dalla Banca Raiffeisen locale la quale propone, allegata al pane, una scheda di presentazione. Si è iniziato, dopo l’apertura, con il pane di mais (pan da mistüra) seguito a gennaio dal pane di patate e per il mese di febbraio si propone il pane di segale. L’ottima qualità del pane e della pasticceria ha fatto sì che la panetteria abbia già avuto un enorme successo tra la popolazione e i visitatori della struttura. Praticamente alla sera il bancone di vendita è completamente vuoto. Tra quelli che ho provato, segnalo il pane di mais ottimo anche dopo diversi giorni, il pane con semi di lino ed il pane di segale. Il pane ha portato un piacevole viavai di persone all’interno della struttura. Persone che oltre ad acquistare il pane si soffermano a chiacchierare davanti ad una tazzina di caffè o per un aperitivo, qualcuno in compagnia degli anziani presenti. Luca Cavadini Cureglia con Gusto Il Municipio di Cureglia ha da subito accolto con entusiasmo la proposta di MarieJeanne Tabet di organizzare a Cureglia una serie di appuntamenti volti a sensibilizzare il consumatore sulla qualità del cibo con il quale ci alimentiamo. Argomento questo sempre più d’attualità se si considera che in un clima di globalizzazione anche nel settore delle derrate alimentari, le materie prime ci giungono dai più disparati angoli della terra nel breve spazio di tempo di un giorno, molto spesso senza una ben definita tracciabilità di provenienza. Pensiamo a tale proposito a quanto purtroppo sta avvenendo in Campania, in un vasto territorio tra Napoli e Caserta, infelicemente chiamato oggi “Terra dei fuochi” per il denso fumo ed odori nauseabondi sprigionati dai rifiuti seppelliti o abbandonati addirittura lungo le strade e, come se non bastasse, incendiati. E nelle vicinanze si coltiva intensivamente, noncuranti dei pericoli che corre chi consuma tali prodotti. Recenti studi dimostrano che tra gli abitanti di quelle zone, che bevono acqua inquinata e consumano verdura coltivata su terreni a forte presenza di diossina, il tasso di tumori al seno e alla tiroide è aumentato in maniera preoccupante. Decessi di bambini, madri e padri di famiglia ricollegabili a questa piaga sono vieppiù in aumento. Un problema questo, drammatico, che non può lasciarci indifferenti, sia per le conseguenze dirette subite da quelle sfortunate popolazioni, sia anche perché questi prodotti inquinati, attraverso una lunga e tortuosa catena di distribuzione, potrebbero finire anche sulle nostre tavole. Sempre più consumiamo prodotti dei quali non conosciamo l’esatta provenienza e questo ci deve indurre ad essere prudenti e ci fa capire quanto sia importante salvaguardare l’ambiente nel quale viviamo e dal quale attingiamo beni primari per la nostra esistenza. I quattro laboratori, che si sono svolti in Casa Rusca nel corso dell’anno 2013, hanno permesso ai numerosi partecipanti di conoscere da vicino alcune tipologie di alimenti: olii, birre, formaggi e, dai nostri orti, le zucche. Anche gli incontri Cucinato “in casa” o prodotto industriale? e la Degustazione di grappe e distillati hanno riscontrato un notevole successo. Per una migliore conoscenza e sensibilizzazione di tutte queste tematiche legate alla nostra alimentazione si sono sviluppate interessanti e fruttuose sinergie tra ente pubblico, la Commissione Agenda 21 del Comune di Cureglia e Slow Food Ticino, sfociate nell’organizzazione di queste ed altre manifestazioni che sicuramente andranno concretizzandosi prossimamente. Il Municipio ringrazia quindi le numerose persone coinvolte in questo progetto e soprattutto i partecipanti, che potranno a loro volta promuovere un’alimentazione sana e sostenibile. Paolo Pagnamenta, sindaco Le ricette Slow dei nonni Involtini di verza di Paola 1 verza piccola, meglio se con le foglie esterne verdi La mollica di 2 panini o anche interi se con crosta sottile 2 winerli Carne avanzata, cotta o, in mancanza, 100 g di carne macinata 1 uovo 2 cucchiai di formaggio grattugiato 1 cucchiaio di prezzemolo tritato Latte. Olio. Sale. Brodo (anche di dado) Sfogliare con attenzione il cavolo in modo da ottenere 8 o 9 foglie. Scottarle per pochi minuti in acqua bollente salata. Dopo averle scolate, distenderle su un canovaccio, sempre badando a non romperle. Intanto sminuzzare il pane e coprirlo di latte. Se fosse troppo secco, fare quest’operazione qualche ora prima conservando in frigorifero. Tritare le carni, aggiungere il formaggio e il prezzemolo. Strizzare il pane e incorporarlo al composto di carne insieme all’uovo. Mescolare molto bene ed eventualmente aggiungere un po’ di latte se la massa risultasse eccessivamente asciutta. Disporre una foglia sul tagliere ed eliminare la parte più voluminosa e dura della costola e sovrapporre i due lembi tagliati. Farcire ogni foglia con una polpetta allungata e arrotolare chiudendo i lembi laterali “a pacchetto” fermando con alcuni giri di filo (perfetto quello da imbastire). Scaldare 2 cucchiai di olio in una padella, adagiarvi gli involtini e cuocerli per 10/15 min. girandoli da ogni parte con l’aiuto di due spatole. Bagnare con qualche cucchiaiata di brodo. Salare moderatamente (il brodo è già salato) durante la cottura e servire con rösti e un’insalatina ottenuta con l’interno della verza tagliata a listarelle sottili e condita con del buon aceto di vino rosso caldo, dopo averlo fatto bollire per 5 min. con 2 spicchi di aglio a fettine e sale q.b. Mescolare l’insalata e aggingere l’olio al momento di servire. Osterie d’Italia / Cantone Ticino L’ULIATT Osteria moderna Via dei Fontana da Sagno 3 6830 Chiasso Tel. 091 682 70 57 Chiuso sabato e domenica Orario: solo a mezzogiorno Ferie: Pasqua, 2 settimane in agosto, 1 in novembre, Natale e Capodanno Coperti: 45+25 esterni Prezzi: 25 franchi, vini esclusi, menù fisso Carte di credito: tutte Slow Food Ticino c/o Dr. Giorgio Romano tel. 091 743 77 20 Sulla guida delle Osterie d’Italia di Slow Food da anni esiste una sezione dedicata alle osterie e grotti ticinesi curata dalla nostra Condotta. “Avere degli scopi, raggiungere degli obiettivi attraverso il proprio lavoro rende ogni individuo più forte e responsabile”. È uno dei principi ispiratori della fondazione Diamante, da decenni all’avanguardia in Ticino nell’assistenza ai disabili. Tra le molte attività di laboratorio troviamo artigianato, stamperie, tessitura, orticoltura biologica, pollicoltura, agriturismo e ristorazione, come nel caso di questa osteria che da qualche anno è diventata un ritrovo per buongustai grazie allo chef Paolo Carugati e ai suoi collaboratori. Aperta solo a mezzogiorno dal lunedì al venerdì, ha pochi tavoli che rendono consigliabile la prenotazione. Il menù, a prezzo fisso (25 fr) segue le stagioni, attingendo ai prodotti del mercato per rifornire la cucina di Paolo, grande cuoco le cui specialità sono i risotti. Qualche esempio: risotto allo zincarlin, al radicchio rosso, alle pere e il classico allo zafferano con luganighetta ticinese. Ma la lista è lunga e ricca di sorprese. Altri primi da segnalare sono le crespelle alla farina bona (Presidio Slow Food), i ravioli ripieni di ricotta e melanzane, le lasagne alle cime di ortiche del Mendrisiotto. Tra i piatti principali il petto d’anatra al rabarbaro con purè di patate e il crostone di polenta gialla di Bruzella (valle di Muggio) al formaggio fondente. In autunno speciale per vegetariani il piatto Uliatt: soufflé di verze con castagne, noci, mandorle e pistacchi. Ma la fantasia e l’offerta di Paolo e del suo team sono sempre ricche di novità. Da provare. Via Mimosa 6 6648 Minusio www.slowfood-ticino.ch [email protected].
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