IL PAPA SCOMUNICA I CORROTTI ALFANO

D’Alema ad alzo zero su Renzi:“Gestione arrogante. Per rilanciare la sinistra
non correnti, ma un’associazione”. Tutto giusto, se non lo dicesse D’Alema
Domenica 22 marzo 2015 – Anno 7 – n° 80
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e 1,40 – Arretrati: e 2,00
Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma
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Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009
737
26
giorni da quando Pietro
Grasso presentò la legge
anticorruzione: mai votata
giorni da quando Il Fatto
ha denunciato i vitalizi
ai parlamentari condannati
31
109
giorni di permanenza di Verro
nel Cda Rai dopo che il Fatto
ha svelato la sua lettera a B.
giorni da quando Renzi ha
promesso in tv di pubblicare
la lista dei finanziatori del Pd
IL PAPA SCOMUNICA I CORROTTI
ALFANO SCOMUNICA I GIORNALI
L’anatema di Francesco
a Napoli contro lavoro
nero, camorra e tangenti
(“spuzzano”). Il ministro
dell’Interno però trova
il colpevole: “Il problema
vero è l’informazione
sulle inchieste dei giudici”
Fierro, Palombi e Politi » pag. 2 - 3 - 6
POCO DEMOCRATICI
Salerno, primarie del Pd:
arruolavano rumeni
per far votare Renzi e i suoi
Di Blasi » pag. 7
PROPAGANDA WEB
» ALTA VELOCITÀ » Il ministero ostacolava le imprese non collaborative
Non solo terrore,
così l’Isis arruola
i nuovi fanatici
La Cricca: “O prendi i nostri
uomini oppure addio lavoro”
Il Consorzio Cepav 2 ha un appalto di 4
miliardi ma non vuole dare la “direzione lavori”
al solito Perotti, il riferimento di Incalza, che
dichiara guerra. L’ad della Pizzarotti, parte del
consorzio, non riesce più neppure ad avere
un appuntamento con Lupi
VERSO LA LIBIA
Barche e uomini, il doppio
business degli scafisti
Petrini » pag. 9
Lillo, Massari, Milosa e Vecchi » pag. 4 - 5
SATIRA & DISEGNI
» 1995 - 2015
Libera, i primi
vent’anni
di lotta alle mafie
Harith Hasan al-Qarawee » pag. 12 - 13
Udi Furio Colombo
Stefano Disegni » pag. 20
LA CATTIVERIA
LA FINTA GUERRA
DI UN “PAESE SENZA”
» pag. 22
Papa Francesco a Napoli:
“La corruzione puzza”.
Crescono gli acquisti
di deodoranti in Vaticano
» www.forum.spinoza.it
Caselli, Dalla Chiesa » pag. 10-22
» I PITTORI DIPINTI
Michelangelo,
la libertà
dell’ottantenne
Dario Fo » pag. 15
LA SOLITA COMMEDIA
“Hanno smesso
di chiamarci Idioti,
colpa di Dante”
Fabrizio Biggio
e Francesco Mandelli
senza maschere
nella selva oscura
del nuovo film che
piace perfino ai critici
Pagani » pag. 16 - 17
Cercasi ministro
scapolo e sterile
di Marco Travaglio
altra sera a Servizio Pubblico
L’
quel farfallone di Testa di
Chicco faceva lo spiritoso: “Ora
Renzi metterà Cantone al posto
di Lupi, così anche Travaglio sarà
contento”. Non so se sia vera l’intenzione che alcuni giornali attribuiscono al premier di nominare ministro delle Infrastrutture un magistrato a scelta fra Raffaele Cantone, attuale capo
dell’Autorità Anticorruzione, e
Nicola Gratteri, procuratore aggiunto antimafia a Reggio Calabria. Se lo fosse, personalmente,
penso che non sarebbe una buona idea.
Cantone e Gratteri sono due ottimi magistrati e due persone
specchiate. Conoscendo la macchina giudiziaria, sarebbero perfetti come ministri della Giustizia
per disincepparla e farla finalmente funzionare. Renzi aveva
avuto il merito di proporre Gratteri come Guardasigilli, ma poi –
dinanzi all’indecente diniego di
Napolitano – aveva subito battuto in ritirata, facendosi imporre
Orlando, brava persona per carità, ma assolutamente inadeguato al ruolo. Le Infrastrutture –
cioè i Lavori Pubblici e i Trasporti –sono tutt’altra materia: necessitano di scelte politiche radicali,
possibilmente in controtendenza con quelle che ammorbano
l’Italia da trent’anni indipendentemente dal colore dei governi,
dominate dal partito delle grandi
opere, cioè delle mazzette e delle
mafie. È inutile girarci intorno: a
parte poche eccezioni di lavori
utili, la corruzione non è mai stata la conseguenza di quei progetti
miliardari, ma la causa, anzi il
movente. Si sono inventate opere
faraoniche quanto inutili (o si è
perseverato con quelle che erano
utili quando furono concepite,
negli anni 80, prima che il mondo cambiasse) pur di far girare
fiumi di soldi pubblici e ingrassare clientele, cosche, partiti, burocrati e amici degli amici.
Se Renzi vuole finalmente dare
un senso e un seguito allo slogan
della rottamazione – finora usato
solo come esca per elettori gonzi
e come minaccia per gli avversari
interni – deve azzerare tutto e ripartire da ciò che serve all’Italia
di oggi e di domani: molte piccole e medie opere leggere di manutenzione, riassetto, bonifica e
abbellimento, e poche grandi
opere pesanti compatibili con
l’ambiente e con le nuove esigenze di lavoro e di spostamento degli italiani e dei turisti. Per farlo,
occorrono politici che si assumano la responsabilità delle proprie
scelte dinanzi al Parlamento e
agli elettori.
Segue a pagina 24
SULLA APP MIA
La rubrica di Patrizia De Rubertis “Usi
e consumi: tutto sul
vitalizio ipotecario”