D’Alema ad alzo zero su Renzi:“Gestione arrogante. Per rilanciare la sinistra non correnti, ma un’associazione”. Tutto giusto, se non lo dicesse D’Alema Domenica 22 marzo 2015 – Anno 7 – n° 80 y(7HC0D7*KSTKKQ( +,!z!%!$!? e 1,40 – Arretrati: e 2,00 Redazione: via Valadier n° 42 – 00193 Roma tel. +39 06 32818.1 – fax +39 06 32818.230 Spedizione abb. postale D.L. 353/03 (conv.in L. 27/02/2004 n. 46) Art. 1 comma 1 Roma Aut. 114/2009 737 26 giorni da quando Pietro Grasso presentò la legge anticorruzione: mai votata giorni da quando Il Fatto ha denunciato i vitalizi ai parlamentari condannati 31 109 giorni di permanenza di Verro nel Cda Rai dopo che il Fatto ha svelato la sua lettera a B. giorni da quando Renzi ha promesso in tv di pubblicare la lista dei finanziatori del Pd IL PAPA SCOMUNICA I CORROTTI ALFANO SCOMUNICA I GIORNALI L’anatema di Francesco a Napoli contro lavoro nero, camorra e tangenti (“spuzzano”). Il ministro dell’Interno però trova il colpevole: “Il problema vero è l’informazione sulle inchieste dei giudici” Fierro, Palombi e Politi » pag. 2 - 3 - 6 POCO DEMOCRATICI Salerno, primarie del Pd: arruolavano rumeni per far votare Renzi e i suoi Di Blasi » pag. 7 PROPAGANDA WEB » ALTA VELOCITÀ » Il ministero ostacolava le imprese non collaborative Non solo terrore, così l’Isis arruola i nuovi fanatici La Cricca: “O prendi i nostri uomini oppure addio lavoro” Il Consorzio Cepav 2 ha un appalto di 4 miliardi ma non vuole dare la “direzione lavori” al solito Perotti, il riferimento di Incalza, che dichiara guerra. L’ad della Pizzarotti, parte del consorzio, non riesce più neppure ad avere un appuntamento con Lupi VERSO LA LIBIA Barche e uomini, il doppio business degli scafisti Petrini » pag. 9 Lillo, Massari, Milosa e Vecchi » pag. 4 - 5 SATIRA & DISEGNI » 1995 - 2015 Libera, i primi vent’anni di lotta alle mafie Harith Hasan al-Qarawee » pag. 12 - 13 Udi Furio Colombo Stefano Disegni » pag. 20 LA CATTIVERIA LA FINTA GUERRA DI UN “PAESE SENZA” » pag. 22 Papa Francesco a Napoli: “La corruzione puzza”. Crescono gli acquisti di deodoranti in Vaticano » www.forum.spinoza.it Caselli, Dalla Chiesa » pag. 10-22 » I PITTORI DIPINTI Michelangelo, la libertà dell’ottantenne Dario Fo » pag. 15 LA SOLITA COMMEDIA “Hanno smesso di chiamarci Idioti, colpa di Dante” Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli senza maschere nella selva oscura del nuovo film che piace perfino ai critici Pagani » pag. 16 - 17 Cercasi ministro scapolo e sterile di Marco Travaglio altra sera a Servizio Pubblico L’ quel farfallone di Testa di Chicco faceva lo spiritoso: “Ora Renzi metterà Cantone al posto di Lupi, così anche Travaglio sarà contento”. Non so se sia vera l’intenzione che alcuni giornali attribuiscono al premier di nominare ministro delle Infrastrutture un magistrato a scelta fra Raffaele Cantone, attuale capo dell’Autorità Anticorruzione, e Nicola Gratteri, procuratore aggiunto antimafia a Reggio Calabria. Se lo fosse, personalmente, penso che non sarebbe una buona idea. Cantone e Gratteri sono due ottimi magistrati e due persone specchiate. Conoscendo la macchina giudiziaria, sarebbero perfetti come ministri della Giustizia per disincepparla e farla finalmente funzionare. Renzi aveva avuto il merito di proporre Gratteri come Guardasigilli, ma poi – dinanzi all’indecente diniego di Napolitano – aveva subito battuto in ritirata, facendosi imporre Orlando, brava persona per carità, ma assolutamente inadeguato al ruolo. Le Infrastrutture – cioè i Lavori Pubblici e i Trasporti –sono tutt’altra materia: necessitano di scelte politiche radicali, possibilmente in controtendenza con quelle che ammorbano l’Italia da trent’anni indipendentemente dal colore dei governi, dominate dal partito delle grandi opere, cioè delle mazzette e delle mafie. È inutile girarci intorno: a parte poche eccezioni di lavori utili, la corruzione non è mai stata la conseguenza di quei progetti miliardari, ma la causa, anzi il movente. Si sono inventate opere faraoniche quanto inutili (o si è perseverato con quelle che erano utili quando furono concepite, negli anni 80, prima che il mondo cambiasse) pur di far girare fiumi di soldi pubblici e ingrassare clientele, cosche, partiti, burocrati e amici degli amici. Se Renzi vuole finalmente dare un senso e un seguito allo slogan della rottamazione – finora usato solo come esca per elettori gonzi e come minaccia per gli avversari interni – deve azzerare tutto e ripartire da ciò che serve all’Italia di oggi e di domani: molte piccole e medie opere leggere di manutenzione, riassetto, bonifica e abbellimento, e poche grandi opere pesanti compatibili con l’ambiente e con le nuove esigenze di lavoro e di spostamento degli italiani e dei turisti. Per farlo, occorrono politici che si assumano la responsabilità delle proprie scelte dinanzi al Parlamento e agli elettori. Segue a pagina 24 SULLA APP MIA La rubrica di Patrizia De Rubertis “Usi e consumi: tutto sul vitalizio ipotecario”
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