“La chirurgia bariatrica è un salvavita” Arrivano dall

PIANETA JUNIOR
“La chirurgia
bariatrica è un
salvavita”
Arrivano dall’ospedale pediatrico Bambin Gesù
di Roma le prime linee guida internazionali per
la chirurgia dell’obesità in ambito pediatrico
I
Il prof. Valerio Nobili
Primario UOC Malattie Epatometaboliche
dell’ospedale Bambin Gesù di Roma
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senzaetà
l professor Valerio Nobili, Primario UOC
Malattie Epatometaboliche dell’ospedale
Bambin Gesù, ha coordinato un’equipe
di esperti che ha presentato le prime linee
guida della chirurgica per la riduzione
dell’obesità nei bambini adottando criteri
univoci e riconosciuti dalla comunità
scientifica internazionale.
“L’obesità non è un modo di essere ma una
vera e propria malattia”.
Quali problemi determina il sovrappeso
in età pediatrica?
“Il bambino obeso tende, a causa della sua
condizione, ad autoescludersi dalle normali
attività ludiche, causando una situazione di
ipocinesia, motivo di un ulteriore aumento
di peso. Si instaura, così, un circolo vizioso
di inattività che comporta un aumento
dell’obesità dalla quale consegue una
riduzione delle capacità motorie, per
giungere poi ad un grado maggiore di
inattività. La crescita dell’obesità – spiega
il professor Nobili – ha portato a un
drammatico aumento delle patologie ad essa
legate, come il diabete di tipo 2 e la steatosi
epatica o fegato grasso, con i danni correlati
che possono essere anche molto gravi
soprattutto se trasferiti fino all’età adulta. In
Italia circa due milioni di bambini sono affetti
da eccesso di peso, nei casi più gravi si tratta
di eccesso ponderale del 100% o 120%.”
In Italia, a livello epidemiologico, com’è
la situazione?
“L’obesità attualmente rappresenta
attualmente uno dei più diffusi disturbi
dell’accrescimento e della nutrizione che
interessa l’età pediatrica ed adolescenziale.
I numeri, mostrano dati sempre più
preoccupanti: un bambino su tre è in
sovrappeso, ma soprattutto aumenta
il numero di bambini in condizione di
iperobesità. La correlazione tra obesità
grave e tumori è ampiamente confermata, in
particolare per alcuni tipi di tumore”.
Come si può curare questa patologia?
“Sono necessarie forti ed efficaci misure di
prevenzione per migliorare l’alimentazione
fino dalla tenera età. Le strategie educative
e dietetiche comportamentali sono
fondamentali, ma non sempre riescono
Ospedale Bambin Gesù di Roma
a contenere il problema. C’è anche una
grande diffusione di informazioni e prodotti
industriali finalizzati al dimagrimento.
Ridurre l’introito calorico inizialmente può
dare come risultato una moderata riduzione
di peso, però riduce il metabolismo basale,
con conseguente incremento successivo di
peso.
Adottare uno stile di vita e alimentare
appropriato è fondamentale, spesso però, per
i bambini in sovrappeso, i risultati nel medio
e lungo periodo sono deludenti. L’intervento
chirurgico è l’unica forma di trattamento
che porta a una guarigione duratura in un
elevatissimo numero di casi. Diventa quindi
un’importante alternativa per la riduzione
del peso in quei bambini affetti da una forte
obesità con rischi seri per la salute.
Fino ad oggi, in assenza di parametri
internazionali validati e riconosciuti, il
bambino o l’adolescente che avrebbe avuto
bisogno di ricorrere all’opzione chirurgica ne
restava fuori o vi accedeva in tempi e modi
non adeguati, magari in ritardo, quando
ormai i principali organi coinvolti come
cuore, fegato, pancreas, reni, risultavano
già compromessi. L’obesità è una condizione
pericolosa per la salute, che va affrontata
con soluzioni efficaci e durature. Tenere
sotto controllo il peso significa prevenire
molte malattie. Questo è possibile non
attraverso dimagrimenti occasionali, ma
con interventi il più possibile risolutivi. Poi
ci vuole costanza nel mantenere l’indice di
massa corporeo (BMI) al di sotto di 25. Un
obeso ha un’aspettativa di vita inferiore di 10
anni rispetto a quella di un coetaneo con peso
normale”.
Quando si deve ricorrere alla chirurgia?
“Quando si devono perdere 40 o 50 chili,
a volte, dieta, esercizio fisico, psicoterapia
e farmaci non bastano: l’unica soluzione
efficace diventa la chirurgia bariatrica. Si
consiglia l’intervento chirurgico ai pazienti
il cui indice di massa corporea è compreso
tra 35 e 40 e che presentano patologie
correlate alla loro situazione, quali per
esempio sindrome delle apnee ostruttive
nel sonno che possono essere complicate da
ipertrofia del tessuto linfatico adenoideo e
tonsillare oppure diabete mellito di tipo 2, che
ovviamente possono guarire o migliorare la
loro condizione se vengono operati, oppure
pazienti i quali riscontrino problemi fisici,
dovuti al sovrappeso, che compromettono la
qualità della vita.”
In che cosa consiste la chirurgia
bariatrica?
“Lo scopo della chirurgia bariatrica è quello
di ridurre l’assunzione di cibo tramite
la diminuzione della capacità gastrica,
interventi di restrizione, o di diminuire
l’assorbimento di sostanze nutritive da
parte dell’intestino, o ancora, di dare una
sensazione di sazietà precoce.Questo tipo di
intervento si occupa della diminuzione della
quantità di cibo che il soggetto può ingerire,
attraverso le tecniche restrittive, e riguarda
la riduzione dell’assorbimento da parte
dell’intestino, mediante quelle che vengono
definite tecniche malassorbitive. Entrando
nello specifico, le tecniche restrittive riducono
la capacità dello stomaco, andando così a
diminuire la quantità di alimenti che vengono
ingeriti. Il palloncino intragastrico è il device
senzaetà
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Il fegato precirrotico
(evoluzione del fegato grasso)
Il fegato grasso con la terapia con Omega-3
Il fegato grasso (steatosi)
prima
più utilizzato a livello internazionale perché
rientra fra i trattamenti endoscopici, non
chirurgici. In sedazione leggera, con l’aiuto
del gastroscopio, si posiziona un palloncino
in silicone, sgonfio, all’interno dello stomaco
che viene poi riempito con aria o liquido.
Il pallone, grazie alle sue caratteristiche di
sicurezza ed efficacia, induce il calo ponderale
e influisce in modo importante sulle patologie
correlate all’obesità e responsabili delle
complicanze intra e postoperatorie. Questo
consente di ottenere una temporanea perdita
di peso in un periodo relativamente breve
di tempo. Si utilizza, in via transitoria, in
preparazione ad un intervento chirurgico
definitivo o nel caso sia impossibile qualunque
altra procedura per problemi specifici, o in
obesità grave in adolescenti, o in obesità non
chirurgica ma associata ad altre malattie
importanti. Una volta gonfio, il palloncino
si muove liberamente nello stomaco e ne
riduce la capacità: in questo modo, il paziente
percepisce un senso di sazietà dopo aver
introdotto anche solo piccole quantità di cibo.
Il dispositivo viene rimosso dopo 6 mesi. In
questo lasso di tempo è indispensabile, per
ottenere la perdita di peso e, soprattutto,
per mantenere poi il risultato, seguire uno
schema alimentare corretto.
Gli Interventi restrittivi gastrici hanno lo
scopo di “ridurre” la porzione di stomaco
utilizzabile: in questo modo si ha la
sensazione di sazietà con una quantità di cibo
inferiore. La porzione di stomaco che accoglie
il cibo si chiama ‘tasca gastrica’. Esistono
diversi tipi di operazioni restrittive.
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Quale consiglio si sente di dare ai genitori
dei bambini affetti da grave sovrappeso a
volte titubanti sulla scelta di sottoporre
un figlio a un intervento chirurgico?
“La chirurgia bariatrica, volta a migliorare se
non guarire la sindrome metabolica presente
nell’obesità grave, non deve essere vista
come una scelta per fini estetici, ma come un
vero e proprio strumento per salvare la vita
a pazienti gravemente obesi e superobesi,
rappresentando l’unica opzione terapeutica
in grado di proiettare verosimilmente verso la
guarigione duratura e permettendo, accanto
al miglioramento di qualità e quantità di vita,
una forte riduzione dei costi sanitari e sociali.
In questo modo apre un’altra prospettiva,
quella del pieno recupero dei pazienti ad
una normale attività lavorativa, sociale e di
relazione.”
Valentina Muzzi
dopo
Gli Interventi
restrittivi gastrici
hanno lo scopo
di “ridurre” la
porzione di stomaco
utilizzabile:
in questo modo si ha
la sensazione di
sazietà con una
quantità di cibo inferiore