PIANETA JUNIOR “La chirurgia bariatrica è un salvavita” Arrivano dall’ospedale pediatrico Bambin Gesù di Roma le prime linee guida internazionali per la chirurgia dell’obesità in ambito pediatrico I Il prof. Valerio Nobili Primario UOC Malattie Epatometaboliche dell’ospedale Bambin Gesù di Roma 16 senzaetà l professor Valerio Nobili, Primario UOC Malattie Epatometaboliche dell’ospedale Bambin Gesù, ha coordinato un’equipe di esperti che ha presentato le prime linee guida della chirurgica per la riduzione dell’obesità nei bambini adottando criteri univoci e riconosciuti dalla comunità scientifica internazionale. “L’obesità non è un modo di essere ma una vera e propria malattia”. Quali problemi determina il sovrappeso in età pediatrica? “Il bambino obeso tende, a causa della sua condizione, ad autoescludersi dalle normali attività ludiche, causando una situazione di ipocinesia, motivo di un ulteriore aumento di peso. Si instaura, così, un circolo vizioso di inattività che comporta un aumento dell’obesità dalla quale consegue una riduzione delle capacità motorie, per giungere poi ad un grado maggiore di inattività. La crescita dell’obesità – spiega il professor Nobili – ha portato a un drammatico aumento delle patologie ad essa legate, come il diabete di tipo 2 e la steatosi epatica o fegato grasso, con i danni correlati che possono essere anche molto gravi soprattutto se trasferiti fino all’età adulta. In Italia circa due milioni di bambini sono affetti da eccesso di peso, nei casi più gravi si tratta di eccesso ponderale del 100% o 120%.” In Italia, a livello epidemiologico, com’è la situazione? “L’obesità attualmente rappresenta attualmente uno dei più diffusi disturbi dell’accrescimento e della nutrizione che interessa l’età pediatrica ed adolescenziale. I numeri, mostrano dati sempre più preoccupanti: un bambino su tre è in sovrappeso, ma soprattutto aumenta il numero di bambini in condizione di iperobesità. La correlazione tra obesità grave e tumori è ampiamente confermata, in particolare per alcuni tipi di tumore”. Come si può curare questa patologia? “Sono necessarie forti ed efficaci misure di prevenzione per migliorare l’alimentazione fino dalla tenera età. Le strategie educative e dietetiche comportamentali sono fondamentali, ma non sempre riescono Ospedale Bambin Gesù di Roma a contenere il problema. C’è anche una grande diffusione di informazioni e prodotti industriali finalizzati al dimagrimento. Ridurre l’introito calorico inizialmente può dare come risultato una moderata riduzione di peso, però riduce il metabolismo basale, con conseguente incremento successivo di peso. Adottare uno stile di vita e alimentare appropriato è fondamentale, spesso però, per i bambini in sovrappeso, i risultati nel medio e lungo periodo sono deludenti. L’intervento chirurgico è l’unica forma di trattamento che porta a una guarigione duratura in un elevatissimo numero di casi. Diventa quindi un’importante alternativa per la riduzione del peso in quei bambini affetti da una forte obesità con rischi seri per la salute. Fino ad oggi, in assenza di parametri internazionali validati e riconosciuti, il bambino o l’adolescente che avrebbe avuto bisogno di ricorrere all’opzione chirurgica ne restava fuori o vi accedeva in tempi e modi non adeguati, magari in ritardo, quando ormai i principali organi coinvolti come cuore, fegato, pancreas, reni, risultavano già compromessi. L’obesità è una condizione pericolosa per la salute, che va affrontata con soluzioni efficaci e durature. Tenere sotto controllo il peso significa prevenire molte malattie. Questo è possibile non attraverso dimagrimenti occasionali, ma con interventi il più possibile risolutivi. Poi ci vuole costanza nel mantenere l’indice di massa corporeo (BMI) al di sotto di 25. Un obeso ha un’aspettativa di vita inferiore di 10 anni rispetto a quella di un coetaneo con peso normale”. Quando si deve ricorrere alla chirurgia? “Quando si devono perdere 40 o 50 chili, a volte, dieta, esercizio fisico, psicoterapia e farmaci non bastano: l’unica soluzione efficace diventa la chirurgia bariatrica. Si consiglia l’intervento chirurgico ai pazienti il cui indice di massa corporea è compreso tra 35 e 40 e che presentano patologie correlate alla loro situazione, quali per esempio sindrome delle apnee ostruttive nel sonno che possono essere complicate da ipertrofia del tessuto linfatico adenoideo e tonsillare oppure diabete mellito di tipo 2, che ovviamente possono guarire o migliorare la loro condizione se vengono operati, oppure pazienti i quali riscontrino problemi fisici, dovuti al sovrappeso, che compromettono la qualità della vita.” In che cosa consiste la chirurgia bariatrica? “Lo scopo della chirurgia bariatrica è quello di ridurre l’assunzione di cibo tramite la diminuzione della capacità gastrica, interventi di restrizione, o di diminuire l’assorbimento di sostanze nutritive da parte dell’intestino, o ancora, di dare una sensazione di sazietà precoce.Questo tipo di intervento si occupa della diminuzione della quantità di cibo che il soggetto può ingerire, attraverso le tecniche restrittive, e riguarda la riduzione dell’assorbimento da parte dell’intestino, mediante quelle che vengono definite tecniche malassorbitive. Entrando nello specifico, le tecniche restrittive riducono la capacità dello stomaco, andando così a diminuire la quantità di alimenti che vengono ingeriti. Il palloncino intragastrico è il device senzaetà 17 PIANETA JUNIOR Il fegato precirrotico (evoluzione del fegato grasso) Il fegato grasso con la terapia con Omega-3 Il fegato grasso (steatosi) prima più utilizzato a livello internazionale perché rientra fra i trattamenti endoscopici, non chirurgici. In sedazione leggera, con l’aiuto del gastroscopio, si posiziona un palloncino in silicone, sgonfio, all’interno dello stomaco che viene poi riempito con aria o liquido. Il pallone, grazie alle sue caratteristiche di sicurezza ed efficacia, induce il calo ponderale e influisce in modo importante sulle patologie correlate all’obesità e responsabili delle complicanze intra e postoperatorie. Questo consente di ottenere una temporanea perdita di peso in un periodo relativamente breve di tempo. Si utilizza, in via transitoria, in preparazione ad un intervento chirurgico definitivo o nel caso sia impossibile qualunque altra procedura per problemi specifici, o in obesità grave in adolescenti, o in obesità non chirurgica ma associata ad altre malattie importanti. Una volta gonfio, il palloncino si muove liberamente nello stomaco e ne riduce la capacità: in questo modo, il paziente percepisce un senso di sazietà dopo aver introdotto anche solo piccole quantità di cibo. Il dispositivo viene rimosso dopo 6 mesi. In questo lasso di tempo è indispensabile, per ottenere la perdita di peso e, soprattutto, per mantenere poi il risultato, seguire uno schema alimentare corretto. Gli Interventi restrittivi gastrici hanno lo scopo di “ridurre” la porzione di stomaco utilizzabile: in questo modo si ha la sensazione di sazietà con una quantità di cibo inferiore. La porzione di stomaco che accoglie il cibo si chiama ‘tasca gastrica’. Esistono diversi tipi di operazioni restrittive. 18 senzaetà Quale consiglio si sente di dare ai genitori dei bambini affetti da grave sovrappeso a volte titubanti sulla scelta di sottoporre un figlio a un intervento chirurgico? “La chirurgia bariatrica, volta a migliorare se non guarire la sindrome metabolica presente nell’obesità grave, non deve essere vista come una scelta per fini estetici, ma come un vero e proprio strumento per salvare la vita a pazienti gravemente obesi e superobesi, rappresentando l’unica opzione terapeutica in grado di proiettare verosimilmente verso la guarigione duratura e permettendo, accanto al miglioramento di qualità e quantità di vita, una forte riduzione dei costi sanitari e sociali. In questo modo apre un’altra prospettiva, quella del pieno recupero dei pazienti ad una normale attività lavorativa, sociale e di relazione.” Valentina Muzzi dopo Gli Interventi restrittivi gastrici hanno lo scopo di “ridurre” la porzione di stomaco utilizzabile: in questo modo si ha la sensazione di sazietà con una quantità di cibo inferiore
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