Il Morning Call Weekly

Morning Call
3 APRILE 2015
WEEKLY
I temi della settimana
□
Si è chiuso
il primo
trimestre:
i temi da
monitorare
Il calo dei
prezzi al
consumo,
il rialzo
del dollaro
I dubbi
della Fed
sull’aumento dei
tassi
□
□
□
□
Ad aprile i
primi dati
del Pil
□
Listini
azionari
vicino ai
massimi,
rendimenti sui
minimi
□
Questa ottava conclude un primo trimestre del nuovo anno che fino ad ora si è
prevalentemente mosso in linea con le aspettative di fine 2014: economia statunitense
ancora positiva mentre finalmente anche l’Area euro sembra impostata su un reale sentiero
di crescita (anche se il percorso è tutt’altro che lineare, soprattutto per alcuni Paesi) e prezzi
al consumo ancora molto bassi.
Forse due fenomeni hanno, come dire, ecceduto le attese: il perdurare del calo dei prezzi al
consumo determinato soprattutto dalle basse quotazioni petrolifere, e il forte apprezzamento
del dollaro. Due fenomeni che in questi primi tre mesi dell’anno hanno portato ad uno
slittamento in avanti delle aspettative di aumento dei tassi di interesse da parte delle uniche
due Banche centrali che al momento possono prendere in seria considerazione questa
possibilità: Federal Reserve e Banca d’Inghilterra. Resta invece immutato lo scenario di
politiche monetarie ultra espansive sia da parte della Banca centrale europea (che è solo agli
inizi del suo programma di quantitative easing) che di quella del Giappone.
La Fed si riunirà per deliberare sui tassi a fine aprile, in un quadro di ripresa in via di
consolidamento e con un mercato del lavoro vivace, ma con i due fattori discordanti cui si è
fatto cenno e cioè un tasso di inflazione lontano dal 2,0% (tasso annuo a zero a febbraio,
anche se il “core” è all’1,7%) ed un apprezzamento del dollaro (che contribuisce a ridurre
ulteriormente i prezzi) che, nonostante la pausa delle ultime tre settimane, ha comportato
un recupero sull’euro del 25% dall’estate scorsa. Questo potrebbe far temere un cambio di
passo nella ripresa e rendere la Fed più prudente circa la decisone di aumentare i tassi. Il
mercato crede a questo scenario: utilizzando i future sui fed fund per calcolare le probabilità
di variazione degli stessi, si vede che ad inizio anno la probabilità di avere i fed fund
all’1,0% a fine 2015 (ora sono tra lo zero e lo 0,25%) erano pari al 20%; oggi, a soli tre
mesi di distanza, le probabilità sono scese al 4,0%.
La Banca d’Inghilterra si riunisce già la settimana prossima: scontata la decisione di
mantenere inalterati i tassi pur in uno scenario economico positivo. Eppure, l’anno scorso si
parlava di un possibile rialzo nei primi mesi del 2015.
Per quanto riguarda l’avvio
Cambio Eur/Usd: andamento
dell’anno sul fronte macro, per
avere i primi dati effettivi sul
Pil sarà necessario aspettare
fine aprile (Stati Uniti e Regno
Unito) e metà maggio (Area
euro). Nel frattempo, i numeri
sono
ancora
contraddittori
anche
se
prevalentemente
sembrano indicare bel tempo.
Motivi di “disturbo” nel quadro
non mancano: ancora senza
soluzione la crisi greca, con il
Paese che potrebbe restare
senza fondi già la settimana
prossima; continua comunque
la ricerca di un compromesso Fonte: Bloomberg
tra Atene e i suoi creditori.
La situazione politica internazionale non aiuta, con il rischio di un aumento delle quotazioni
del petrolio dovuto a fattori politici che anticipa il consolidarsi della ripresa, mettendola a
rischio. I mercati tuttavia in generale non sembrano eccessivamente preoccupati: listini
azionari sempre in prossimità dei massimi, con performance trimestrali molto forti nell’Area
euro, rendimenti sui governativi sui minimi e spread mediamente stabili, mentre questa
settimana l’euro prosegue una fase di tregua dal suo trend di base nettamente ribassista.
Divisione Corporate
Ufficio Informativa Finanziaria
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WEEKLY
Macro
Italia, Fiducia dei consumatori e delle imprese:
andamento dal 2000
Pmi della
manifattura
in rialzo
nell’Area
euro; in
Italia a 53,3
e Francia
sotto 50
Area euro:
inflazione a
-0,1% a/a
in marzo
□
Settimana a due facce per l’Italia:
superiore alle attese il Pmi della
manifattura di marzo, che sale a
53,3 punti dai 51,9 di gennaio;
ancora in miglioramento gli indici di
fiducia dei consumatori a 110,9
punti (massimo dal maggio del
2002) e delle imprese a 103,7
punti (massimo dal maggio del
2011). Sul fronte dei prezzi, a
marzo l’inflazione annua “sale” dal
-0,2% al -0,1%; l’indice calcolato
con i criteri dell’Unione europea è
passato invece dal +0,1% al
-0,1%.
Peggiora
il
tasso
di
disoccupazione, che a febbraio sale
al 12,7% dal 12,6% di gennaio;
Fonte: Bloomberg
era al 13,2% a novembre.
□
Tornando ai Pmi della manifattura che migliorano tutti rispetto a febbraio, resta sotto la soglia
dei 50 punti a 48,8 quello francese; il tedesco sale a 52,8 e quello dell’Area euro a 52,2 punti.
□
Nell’Area euro i prezzi al consumo a marzo segnano un -0,1% annuo (da -0,3%); il tasso
“core“, che esclude le voci volatili di energia ed alimentari, scende allo 0,6% da +0,7%. Il
tasso di disoccupazione a marzo si riduce all’11,3% dall’11,4%.
□
In Germania il mercato del lavoro continua a migliorare: il numero dei disoccupati scende di
altre 15mila unità a marzo, il tasso di disoccupazione si riduce al 6,4% dal 6,5% di febbraio.
□
Negli Stati Uniti a marzo cala l’Ism della manifattura (51,5 da 52,9 punti), l’indice dei Direttori
degli acquisti di Chicago scende a sorpresa a 46,3 punti ( secondo mese consecutivo sotto i 50
punti).
Banche Centrali e Tassi
□
Bce, 41mld
il totale
degli
acquisti di
titoli di
Stato
□
Ancora in
calo
l’Euribor
□
La Bce prosegue negli acquisti Totale attivo di bilancio della Bce: andamento dal
2008
comunicati al mercato: alla fine
della scorsa ottava erano 41 i
miliardi di titoli di Stato immessi in
portafoglio, 4,6 miliardi gli Abs,
quasi 63 i Covered bond.
Il grafico di fianco mostra quanto
la Bce sia agli inizi del percorso
promesso: le Ltro proposte al
mercato nel periodo 2011 e 2012
hanno portato gli attivi da 2mila a
3mila miliardi di euro; i successivi
rimborsi hanno fatto scendere
l’ammontare a 2mila miliardi. Ora
si riparte con gli acquisti e le Tltro,
con obiettivo, dichiarato da Draghi
l’anno scorso, di tornare sui 3mila Fonte: Bloomberg
miliardi.
Sul mercato monetario dell’Area euro, alcuni tassi spot continuano a rinnovare i minimi
storici: all’ultimo fixing della settimana l’Euribor ad un mese si colloca al -0,019% (-0,7bp),
a 3 mesi allo 0,01% (-1bp), a 6 mesi allo 0,08% (inv.), a 12 mesi allo 0,19% (inv.). Stabili
e tutti su valori positivi i tassi impliciti dei future Euribor a 3mesi: il dicembre 2016 tratta
allo 0,03%, il giugno 2017 allo 0,10%, il dicembre 2017 poco sopra area 0,15%.
Divisione Corporate
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Obbligazionario
Rendimento Btp 10 anni: andamento
Bund,
curva
negativa
fino ai 7
anni
Spread
Btp/Bund
stabile a
110bp
□
Primo
trimestre
dell’anno
caratterizzato da un solo trend, il
calo dei rendimenti, comune a
quasi tutti i titoli di Stato
dell’Area euro.
□
Molti titoli hanno aggiornato più
volte
i
minimi
storici
di
rendimento, sia sul mercato
primario che sul secondario.
□
Non mancano i casi di curve a
scadenza che nella prima parte
esprimono valori negativi: vale
per la Germania, che passa ad
un
rendimento
positivo
da
negativo nelle durate tra i sette
Fonte: Bloomberg
e gli otto anni.
□
Alla base del movimento, a rotazione i driver sono stati una crescita contenuta, inflazione
sempre più bassa e, probabilmente il fattore più rilevante, le aspettative legate agli effetti
del quantitative easing della Bce. Gli spread si sono ridotti (con l’eccezione della Grecia) e
concludono il trimestre appena sopra i minimi di periodo. Il Btp a 10 anni, che a settembre
2013 quotava al 4,65%, oggi scambia all’1,30% dopo che a metà marzo aveva spuntato
l’1,03%; lo spread Btp/Bund si colloca a 110bp.
□
Per quanto riguarda gli emittenti benchmark, in Germania il biennale scambia intorno al
-0,25%, il decennale sale in area 0,20%; negli Stati Uniti, dove nel trimestre si sono avuti
ampi range laterali in funzione del quadro macro e delle aspettative sulla Fed, il biennale
conclude il trimestre allo 0,55% e il decennale all’1,90%.
Azionario
□
FtseMib e
Dax
+20% nel
primo
trimestre
□
Le
operazioni
di M&A ed
i collocamenti
□
Sedute di assestamento per
Indice FtseMib: andamento dal 2000
gli indici azionari dopo un
primo trimestre che sui listini
dell’Area
euro
ha
visto
emergere un clima euforico
che non si vedeva da diversi
anni sulla scia delle politiche
ultra espansive della Bce:
performance ampiamente a
due cifre con punte di oltre il
20% per il Dax ed il FtseMib.
I tassi bassi favoriscono la
riallocazione dei portafogli a
favore dell’azionario e le
operazioni straordinarie di
M&A (vedi Yoox e Pirelli) e di
possibili collocamenti (è in Fonte: Bloomberg
corso l’iter per la quotazione
di Ferrovie).
Dal punto di vista grafico, l’ottava si chiude con il FtseMib che si riporta in prossimità dei
massimi dal 2010 sopra i 23mila punti confermando l’impostazione rialzista del trend
primario in atto che ha visto l’indice recuperare dai minimi del 2012 in area 12mila.
Nonostante i rialzi dell’ultimo triennio, l’indice resta sempre abbondantemente sotto i livelli
dei massimi relativi del 2000 (in area 50mila) e del 2007 ante crisi dei titoli subprime (in
area 45mila) confermando la sottoperformance dell’indice degli ultimi anni.
Divisione Corporate
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3
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WEEKLY
Cambi
□
La valuta unica ha chiuso il
trimestre con la più ampia
flessione trimestrale dalla sua
introduzione nei confronti del
dollaro. Poco sopra la soglia di
1,07 punti, termina il trimestre
con un calo di superiore all’11%
rispetto a fine 2014. Ampi anche
i ribassi contro le altre principali
valute: - 7,0% contro la sterlina
e – 11% contro lo yen.
□
Sul mercato valutario ha pesato
l'impostazione divergente tra
Bce
e
Fed
riguardo
alle
prospettive di politica monetaria,
con uno scenario per i tassi
statunitensi che, al di là della
Fonte: Bloomberg
tempistica, resta rialzista.
□
Dal punto di vista grafico, dopo il forte calo dei primi mesi dell’anno l’euro ha mostrato una
tendenza al recupero dai minimi di 1,04 (contro dollaro) e di 0,70 (contro sterlina). Al
momento siamo in una fase laterale di consolidamento compresa tra 1,07 ed 1,10 per il
cross Eur/Usd e di 0,72-0,74 per il cross Eur/Gbp con gli oscillatori che sono ritornati in
territorio neutrale dopo il forte ipervenduto (Rsi rispettivamente a 48 e 55 punti).
Cambio Eur/Gbp: andamento
Calo record
per l’euro
nel primo
trimestre
2015
Eur/Usd e
Eur/Gbp
Curve a scadenza dei governativi dei principali emittenti
Fonte: Bloomberg
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Calendario della settimana
DATI MACROECONOMICI
Periodo
Paese
Area euro
Stati Uniti
Ora
10:30
16:00
Dato
Sentix Fiducia degli investitori
Ism composto non manifatturiero
apr.
mar.
indice
indice
Consensus Precedente
20,8
18,6
56,6
56,9
Lunedì
6
Martedì
7
Italia
Francia
Germania
Area euro
Area euro
Regno Unito
Area euro
Area euro
9:45
9:50
9:55
10:00
10:00
10:30
11:00
11:00
Pmi servizi
Pmi servizi dato finale
Pmi servizi dato finale
Pmi servizi dato finale
Pmi composito dato finale
Pmi servizi
Prezzi alla produzione
Prezzi alla produzione
mar.
mar.
mar.
mar.
mar.
mar.
feb.
feb.
indice
indice
indice
indice
indice
indice
% m/m
% a/a
51,0
52,8
55,3
54,3
54,1
57,0
0,1
-3,0
50,0
52,8
55,3
54,3
54,1
56,7
-0,9
-3,4
Mercoledì
8
Germania
Germania
Area euro
Area euro
Stati Uniti
8:00
8:00
11:00
11:00
20:00
Ordini di fabbrica
Ordini di fabbrica
Vendite al dettaglio
Vendite al dettaglio
Minute della Fed (Fomc del 17-18 marzo)
feb.
feb.
feb.
feb.
m/m %
a/a %
% m/m
% a/a
1,5
0,5
-0,2
2,8
-3,9
-0,1
1,1
3,7
Giovedì
9
Germania
Germania
Germania
Germania
Germania
Germania
Regno Unito
Regno Unito
Stati Uniti
Stati Uniti
Stati Uniti
Stati Uniti
8:00
8:00
8:00
8:00
8:00
8:00
13:00
13:00
14:30
14:30
16:00
16:00
Bilancia commerciale
Bilancia partite correnti
Esportazioni
Importazioni
Produzione industriale
Produzione industriale
BoE annuncio tassi
BoE target acquisto attivi
Nuove richieste di disoccupazione
Richeste continue
Scorte all'ingrosso
Vendite all'ingrosso
feb.
feb.
feb.
feb.
feb.
feb.
mld €
mld €
% m/m
% m/m
% m/m
% a/a
19,0
17,5
1,0
1,2
0,1
0,6
0,50
375,0
…
…
0,1
0,3
15,9
16,8
-2,1
-0,3
0,6
0,9
0,50
375,0
268,0
2325,0
0,3
-3,1
Francia
Francia
Regno Unito
Regno Unito
Stati Uniti
Stati Uniti
8:45
8:45
10:30
10:30
14:30
14:30
Produzione industriale
Produzione industriale
Produzione industriale
Produzione industriale
Prezzi alle importazioni
Prezzi alle importazioni
-0,1
0,5
0,3
0,3
-0,5
-10,3
0,4
0,6
-0,1
1,3
0,4
-9,4
Venerdì
10
mld Gbp
4 apr.
1000
28 mar. 1000
feb.
% m/m
feb.
% m/m
Fonte: Bloomberg
Documento completato alle ore 14:00. Fonti Reuters e Bloomberg
Divisione Corporate
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5
feb.
feb.
feb.
feb.
mar.
mar.
% m/m
% a/a
% m/m
% a/a
% m/m
% a/a
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Virgilio Iafrate
:
Alessandra Mastrota :
06 47026136
06 47026145
[email protected]
Aut. Trib. Roma n° 317/01 del 11/07/2001
Direttore responsabile: Virgilio Iafrate
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