Morning Call 20 FEBBRAIO 2015 WEEKLY I temi della settimana □ Grecia ancora in primo piano □ Seppur con prudenza un’ottava positiva sui mercati Si cerca l’accordo dopo la richiesta di estensione del piano di aiuti Le minute della Fed e della Bce L’Ocse rivede al rialzo la crescita in Italia □ □ □ □ □ Grecia, Grecia, Grecia… Non è difficile questa settimana individuare il leit motiv che ha condizionato tutta l’ottava, anche se verrebbe da dire che la vicenda ha condizionato più le parole che i fatti. In altri termini, mentre si susseguivano gli incontri senza esito fra i rappresentanti dei Paesi dell’Area euro e dell’Unione europea (Eurogruppo, Ecofin) e vi era un apparente irrigidimento delle posizioni ora su un fronte, ora sull’altro, che sembrava allontanare sempre di più la soluzione, i mercati restavano relativamente tranquilli e gli unici asset che subivano le tensioni erano quelli greci: al 16% il tasso dei governativi a tre anni, 3,50% l’indice azionario Ase di Atene. Per il resto, nessun segno di timori né di flight to quality: la prudenza ha frenato il recupero dei listini azionari, che comunque concludono l’ottava con performance positive, i rendimenti dei titoli di Stato degli emittenti benchmark sono risaliti mentre quelli dei Paesi periferici sono scesi (Portogallo a 10 anni al nuovo minimo al 2,25%), con conseguente calo degli spread, sulla divisa unica si è registrata una certa volatilità, ma alla fine il cambio si è mosso in range laterale per gran parte dell’ottava sia contro dollaro che contro yen con aumento della debolezza solo da ieri pomeriggio. Come base per la discussione, ieri la Grecia ha preparato un documento sottoposto all’Eurogruppo in cui richiede l’estensione per ulteriori sei mesi dell’attuale bailout, ritenuto vincolante su contenuti finanziari e procedurali; si potrà su queste basi concludere un nuovo accordo finalizzato alla ripresa ed alla crescita che contempli un’intesa su un avanzo primario “adeguato”. Da parte sua, Atene si asterrà da azioni unilaterali che comprometta bilancio, ripresa e stabilità finanziaria ed onorerà gli impegni finanziari con tutti i creditori. La prima reazione dei partner europei non si è fatta attendere: la Germania, attraverso un portavoce del ministero delle Finanze, ha già respinto la richiesta della Grecia giudicandola irricevibile in quanto la misura sarebbe solo un prestito ponte, che non rispetterebbe i requisiti del programma concordato ed i criteri decisi lunedì dall’Eurogruppo. Seguiremo gli sviluppi ormai Spread di rendimento a 10 anni fra Grecia e imminenti della questione e Germania: andamento non escludiamo possano avere un impatto con un aumento della volatilità in un mercato che resta comunque impostato nella direzione dell’appetito per il rischio e condizionato dalle Banche centrali. In settimana infatti la Fed si è mostrata più accomodante e non sembra avere fretta di alzare i tassi di interesse: dalle minute emerge che alcuni membri del Board hanno espresso preoccupazione sulla possibilità che un aumento Fonte: Bloomberg troppo anticipato del costo del denaro potrebbe rallentare la ripresa economica negli Stati Uniti. Nell’Area euro dalle (prime) minute del 22 gennaio giungono conferme che alcuni membri del Consiglio direttivo della Bce hanno espresso valutazioni in favore di una politica di attesa con riferimento al lancio del programma di Qe da 60mld di euro al mese fino al settembre 2016. Sul fronte macro l’Ocse ha rivisto al rialzo la crescita economica italiana per il 2015 (+0,6%) e per il 2016 (+1,3%). Divisione Corporate Ufficio Informativa Finanziaria 1 | MORNING CALL WEEKLY Macro Pmi composito dell’Area euro: andamento In rialzo i Pmi dei servizi nell’Area euro; composito dell’Area euro a 53,5 Inflazione a -0,4% in Francia □ □ Dopo i dati abbastanza favorevoli sul Pil nel Q4, le statistiche ella settimana si occupano soprattutto delle future tendenze. Le prime stime sui Pmi di febbraio di manifattura e servizi per Francia, Germania ed Area euro indicano un miglioramento significativo per l’attività non manifatturiera; soffre ancora il manifatturiero francese che scende a 47,7 confermando la contrazione economica. Nel dettaglio, per l’Area euro il Pmi della manifattura è poco variato a 51,1, quello dei servizi sale a 53,9 e il composito a 53,5. Fonte: Bloomberg □ Sempre in tema di tendenze, anche se in questo caso il sondaggio è condotto fra analisti ed investitori internazionali e non fra le aziende, lo Zew tedesco a febbraio è risultato superiore alle attese per quanto riguarda la situazione corrente (45,4 punti da 22,4 di gennaio); più limitato il miglioramento delle aspettative passato a 53 da 48,4 punti. □ Le indicazioni sui prezzi al consumo dell’Area euro continuano ad essere negativi: in Francia a gennaio il dato è negativo e pari al -0,4% su base annua. Sensibile calo anche per l’inflazione del Regno Unito: +0,3% anno su anno a gennaio, ma con un tasso “core” dell’1,4%. □ Negli Stati Uniti qualche segno di debolezza: la produzione industriale a gennaio è salita meno delle attese dello 0,2% congiunturale (-0,3% a dicembre); per quanto riguarda i trend, l’indice principale ha rallentato al +0,2% mese su mese a febbraio dal +0,4% di gennaio. Banche Centrali e Tassi □ Segnali accomodanti dalle minute della Fed □ Nuovo minimo per l’euribor a 12 mesi □ □ Euribor a 12 mesi: andamento In un quadro di incertezza legato alle vicende greche, la regina di tutte le domande è quanto tutto ciò peserà sulle prospettive di crescita e quindi sul momento di inversione nella condotta di politica monetaria delle due Banche centrali che, grazie ad un quadro macro positivo, possono porsi la questione: Fed e BoE. Le incertezze riguardano anche l’impatto sui prezzi al consumo delle attuali quotazioni del petrolio, e quindi l’opportunità o meno di alzare i tasi di interesse. La questione emerge chiaramente Fonte: Bloomberg dalle minute della Fed. L’impressione è che la Fed tema un eccessivo anticipo nel rialzo dei tassi più che un eventuale ritardo: qualche indicazione in più si potrà avere la settimana prossima quando al Presidente Yellen parlerà davanti al Senato. Sul mercato monetario dell’Area euro, i tassi spot rinnovano i minimi storici: all’ultimo fixing della settimana l’Euribor ad un mese si colloca allo 0,001% (inv.), a 3 mesi allo 0,04% (-1bp), a 6 mesi allo 0,12% (-1bp), a 12 mesi allo 0,25% (-1bp). Stabili su valori molto bassi anche i tassi impliciti dei future Euribor a 3mesi: il dicembre 2016 tratta sotto lo 0,10%, il giugno 2017 in area 0,15%, il dicembre 2017 sotto lo 0,25%. Divisione Corporate Ufficio Informativa Finanziaria 2 | MORNING CALL WEEKLY Obbligazionario Portogallo, rendimento del benchmark a 10 anni: andamento Spread □ □ Btp/Bund sotto i 125bp □ Bond del Portogallo a 10 anni al 2,25% I listini azionari restano sui massimi I driver della settimana sono stati la Grecia per i titoli dell’Area euro e le prospettive di crescita ed inversione di politica monetaria per i Treasury. Nel primo caso, nonostante l’incertezza non si è assistito a movimenti di flight to quality: le tensioni si sono limitate al mercato ellenico mentre Bund e Paesi periferici esprimevano rendimenti contenuti. Da segnalare i nuovi minimi di rendimento del benchmark decennale del Portogallo che si è portato in area 2,25%. Fonte: Bloomberg □ Sempre con riferimento ai Periferici Ue i differenziali restano sui minimi di periodo con Btp/Bund sotto i 125bp ed il Bonos/Bund sotto i 120bp. □ Diversa la situazione del Treasury: se in una prima fase le prospettive economiche hanno spinto al rialzo la parte lunga della curva a scadenza e mantenuto stabile quella più breve, la lettura delle minute della Fed, che hanno confermato la prudenza con cui l’Istituto centrale intende aumentare i tassi ufficiali, ha portato ad un ridimensionamento dei valori di tutta la curva, parte breve compresa. □ Per quanto riguarda gli emittenti benchmark, in Germania il biennale tratta poco sotto il -0,20% e il decennale è stabile poco sopra lo 0,35%; negli Stati Uniti i rendimenti proseguono il trend in salita e si portano oltre lo 0,60% il biennale ed in area 2,10% il decennale. Azionario □ □ Il Nikkei torna ai livelli del 2000 □ Ancora una settimana Indice Nikkei: andamento dal 1995 positiva nonostante l’incertezza del clima sia per gli sviluppi della situazione in Grecia che sul fronte geopolitico (Russia e terrorismo). Gli indici dell’Area euro restano in prossimità di soglie rilevanti e segnano i massimi di periodo: chiusura sopra gli 11mila punti per il Dax mentre il FtseMib prova ad avvicinarsi ai 22mila punti tornando ai livelli del luglio scorso. Nell’ottava le variazioni sono comprese tra Fonte: Bloomberg lo 0,0% ed il 3,0% (il FtseMib). Nuovi record a Wall Street per lo S&P500 che ha segnato il nuovo massimo storico a 2.100 punti (il Nasdaq Composite è sempre a ridosso dei 5.000 punti) mentre il Nikkei (+2,3%) si porta sopra i 18.300 punti segnando il livello più elevato degli ultimi quindici anni. Divisione Corporate Ufficio Informativa Finanziaria 3 | MORNING CALL WEEKLY Cambi Cambio Eur/Fsv: andamento In recupero il cross Eur/Fsv □ □ □ Eur/Usd Fonte: Bloomberg □ Sul mercato valutario fase interlocutoria con la divisa unica che si indebolisce in questi ultimi scambi della settimana sulla scia dell’attese delle decisioni dell’Eurogruppo sul debito greco. Il saldo settimanale vede l’euro in calo contro le principali valute: sopra il mezzo punto percentuale contro dollaro e yen, sotto lo 0,50% contro la sterlina. Significativo il recupero del cross Eur/Fsv che segna nuovi massimi di periodo a 1,08 dopo il forte calo da 1,20 dovuto alla scelta della Banca centrale svizzera di abbandonare la difesa del cambio. Poche novità per il cross Eur/Usd con le prove di consolidamento del tasso di cambio che, dopo aver fatto segnare i nuovi minimi dal 2003 a 1,11 punti continua ad oscillare intorno a 1,1350-1,14 in attesa degli sviluppi sul debito greco e dell’avvio del programma di Qe della Bce. Dal punto di vista grafico il cambio chiude l’ottava a 1,1330 in prossimità della media mobile di breve periodo con la tendenza ribassista che resta inalterata e confermata dalla configurazione delle medie mobili di medio periodo (a 50gg a 1,17) e di lungo periodo (a 200gg a 1,2730). Tassi impliciti espressi dai future euribor a 3 mesi Fonte: Bloomberg Divisione Corporate Ufficio Informativa Finanziaria 4 | MORNING CALL WEEKLY Calendario della settimana Calendario dal 23 al 27 febbraio 2015 DATI MACROECONOMICI Periodo Consensus Precedente feb. indice 107,6 106,7 feb. indice 112,7 111,7 feb. indice 103,0 102,0 gen. indice 0,1 -0,1 gen. 1000 5000,0 5040,0 gen. % m/m -0,8 2,4 feb. indice 0,0 -4,4 Paese Germania Germania Germania Stati Uniti Stati Uniti Stati Uniti Stati Uniti Ora 10:00 10:00 10:00 14:30 16:00 16:00 16:30 Dato Ifo - Clima commerciale Ifo - Stime correnti Ifo - Aspettative Attività nazionale Fed di Chicago Vendite case esistenti Vendite case esistenti Attività manifatutriera Fed di Dallas 24 Germania Germania Germania Germania Germania Area euro Area euro Area euro Stati Uniti Stati Uniti Stati Uniti 8:00 8:00 8:00 8:00 8:00 11:00 11:00 11:00 15:00 15:00 16:00 Domanda interna Esportazioni Importazioni Prodotto interno lordo dato finale Prodotto interno lordo dato finale Prezzi al consumo Prezzi al consumo dato finale Prezzi al consumo "core" dato finale S&P/CaseShiller Comp20 prezzi case S&P/CaseShiller Comp20 prezzi case Fiducia dei consumatori Q4 Q4 Q4 Q4 Q4 gen. gen. gen. dic. dic. feb. % t/t % t/t % t/t % t/t % a/a % m/m % a/a % a/a % m/m % a/a indice … 1,0 1,0 0,7 1,4 -1,6 -0,6 0,6 0,6 4,4 99,5 -0,2 1,9 1,7 0,7 1,4 -0,1 -0,6 0,6 0,7 4,4 102,9 Mercoledì 25 Stati Uniti Stati Uniti 16:00 16:00 Vendite case nuove Vendite case nuove gen. gen. 1000 % m/m 475,0 -1,3 481,0 11,6 9:55 9:55 10:00 10:00 10:00 10:30 10:30 11:00 11:00 14:30 14:30 14:30 14:30 14:30 14:30 14:30 14:30 Variazione disoccupazione Tasso di disoccupazione Vendite al dettaglio Vendite al dettaglio Offerta di moneta M3 Prodotto interno lordo dato finale Prodotto interno lordo dato finale Fiducia dei consumatori Fiducia delle imprese Prezzi al consumo Prezzi al consumo Prezzi al consumo "core" Prezzi al consumo "core" Ordini dei beni durevoli Ordini dei beni durevoli ex auto Nuove richieste di disoccupazione Richeste continue feb. feb. dic. dic. gen. Q4 Q4 feb. feb. gen. gen. gen. gen. gen. gen. 21 feb. 14 feb. 1000 % % m/m % a/a % a/a % t/t % a/a indice indice % m/m % a/a % m/m % a/a % m/m % m/m 1000 1000 -10,0 6,5 … … 3,8 0,5 2,7 103,5 98,0 -0,6 -0,1 0,1 1,6 1,6 0,5 … … -9,0 6,5 0,1 -2,3 3,6 0,5 2,7 104,0 97,1 -0,4 0,8 0,0 1,6 -3,4 -0,8 283,0 2425,0 -0,2 1,4 … … -0,2 -0,3 0,7 -0,5 2,1 58,3 2,4 … 94,0 1,5 0,5 -0,4 -0,6 -2,4 … -1,3 -0,5 2,6 59,4 -3,7 8,5 93,6 Lunedì 23 Martedì Giovedì 26 Germania Germania Italia Italia Area euro Regno Unito Regno Unito Italia Italia Stati Uniti Stati Uniti Stati Uniti Stati Uniti Stati Uniti Stati Uniti Stati Uniti Stati Uniti Venerdì 27 Francia Francia Italia Italia Italia Italia Germania Germania Stati Uniti Stati Uniti Stati Uniti Stati Uniti Stati Uniti 8:45 Spesa al consumo 8:45 Spesa al consumo 11:00 Prezzi al consumo indice nazionale 11:00 Prezzi al consumo indice nazionale 11:00 Prezzi al consumo indice Ue 11:00 Prezzi al consumo indice Ue 14:00 Prezzi al consumo indice Ue 14:00 Prezzi al consumo indice Ue 14:30 Prodotto interno lordo dato finale 15:45 Direttori d'acquisto Chicago 16:00 Vendite in corso abitazioni 16:00 Vendite in corso abitazioni 16:00 Fiducia consumatori Univ Michigan dato finale Fonte: Bloomberg Documento completato alle ore 13:00. Fonti Reuters e Bloomberg Divisione Corporate Ufficio Informativa Finanziaria 5 gen. % m/m gen. % a/a feb. % m/m feb. % a/a feb. % m/m feb. % a/a feb. % m/m feb. % a/a Q4 % t/t ann feb. indice gen. % m/m gen. % a/a feb. indice | MORNING CALL WEEKLY Contatti Divisione Corporate Ufficio Informativa Finanziaria Virgilio Iafrate : Alessandra Mastrota : 06 47026136 06 47026145 [email protected] Aut. Trib. Roma n° 317/01 del 11/07/2001 Direttore responsabile: Virgilio Iafrate Attenzione: Il presente documento è finalizzato a fornire un'informativa a carattere generale sui principali avvenimenti del mercato finanziario. L'informativa è predisposta sulla base di dati diffusi dalle principali fonti di mercato al momento della pubblicazione, suscettibili di variare con estrema rapidità. 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