Morning Call 27 MARZO 2015 WEEKLY I temi della settimana □ Ci avviamo alla fine del trimestre: le indicazioni macro e le Banche centrali La situazione geopolitica ed il prezzo del petrolio □ □ □ □ Confindustria: Pil del Q1 in Italia atteso a +0,2% Listini azionari in calo □ □ Settimana impegnativa sui mercati, combattuti fra un quadro macro dell’Area euro che sembra evolvere verso una ripresa più consolidata e l’evoluzione di alcune variabili (come i numeri sui prezzi ed alcuni altri dati macro statunitensi) che sembrano confermare che la fase di inversione della politica monetaria della Fed si potrebbe allontanare di qualche settimana; e tutto questo mentre prosegue la primissima parte (tre settimane su 18 mesi) di acquisti di titoli sul mercato da parte della Bce. Siamo quindi agli esordi della nuova fase espansionistica della Banca centrale europea, che fino alla settimana scorsa aveva acquistato titoli per 90 miliardi (26 di titoli di Stato, 60 di Covered bond e 4 di Abs), mentre sui mercati i numeri più recenti soprattutto sui prezzi fanno pensare che non solo la Fed, ma anche la BoE, potrebbero rimandare qualsiasi decisone di modifiche dei tassi rispetto a quanto immaginato solo qualche settimana fa. Su tutto questo irrompe il deteriorarsi della situazione geopolitica: gli avvenimenti dello Yemen, con il coinvolgimento diretto ed indiretto di molti Paesi anche del Medio Oriente, rendono nervosi i mercati con le quotazioni del greggio, soprattutto del Brent, che confermano e consolidano il recupero delle sedute precedenti. Lo Yemen non è un grosso produttore di petrolio, ma la sua collocazione è strategica perché si trova su una rotta fondamentale per gli scambi. Come è noto, le basse quotazioni del greggio sono uno dei pilastri su cui poggiano le aspettative di ripresa economica, negli Stati Uniti così come nell’Area euro: un eccessivo prolungato rialzo non determinato da un aumento della domanda, ma dall’aggravarsi delle tensioni geopolitiche potrebbe mettere in discussione la ripresa e rendere ancora più caute Fed e BoE. Sullo sfondo, la Grecia: rispetto alla settimana scorsa, sembra che vi sia qualche miglioramento dei rapporti fra Atene e soprattutto Germania, anche se un piano definito di riforme ancora non è stato presentato. Tornando allo scenario macro, Quotazioni del Brent: andamento sono state riviste al rialzo alcune stime sulla crescita. La Confindustria stima per il Pil italiano un +0,2% t/t, dato positivo ma inferiore alle attese perché influenzato dalla produzione industriale che a gennaio a sorpresa è scesa su base mensile dello 0,7%. Per la Germania, i consiglieri economici del governo hanno portato la crescita per il 2015 all’1,8% dall’1,0% precedente. I driver: il calo del prezzo del petrolio che aumenta i redditi delle famiglie e il calo dell’euro Fonte: Bloomberg che spinge le esportazioni. Alla fine, la miglior descrizione per i movimenti di mercato dell’ottava sembra essere quella di un prevalere dei realizzi su tutti gli asset, in un contesto di nervosismo che in termini relativi favorisce il flight to quality. La correzione dei listini azionari trova motivi anche nella difficile situazione geopolitica di cui si è parlato oltre che nella pubblicazione di qualche dato macro statunitense più debole del previsto; i rendimenti sui titoli governativi restano molto bassi ma tendono a risalire anche per gli emittenti benchmark mentre gli spread si muovono in marginale rialzo. Altalenante infine il movimento dell’euro, che non riesce a consolidare i recuperi contro dollaro, motivati dallo spostamento in avanti delle aspettative di un aumento dei tassi da parte della Fed. Divisione Corporate Ufficio Informativa Finanziaria 1 | MORNING CALL WEEKLY Macro □ I primi acquisti di titoli da parte della Bce consolidano l’idea di una ripresa più sostenuta per i prossimi mesi nell’Area euro: si muovono in questa direzione le indicazioni dei Pmi nelle prime stime di marzo, che, con la sola eccezione del Pmi dei servizi francese, salgono rispetto al mese precedente. □ In sintesi, i numeri dell’Area euro: il Pmi della manifattura sale da 51 a 51,9 punti, quello dei servizi a 54,3 da 53,7 punti, il composito a 54,1 da 53,3 di febbraio. □ Migliora anche l’Ifo tedesco, a 107,9 punti; sale sia l’indice delle stime correnti che quello delle Fonte: Bloomberg aspettative. □ Ancora deboli i numeri dell’Italia: a gennaio, dopo il -0,7% congiunturale della produzione industriale, si registra un -3,6% degli ordini industriali e un -1,6% delle vendite industriali; aumento marginale, +0,1% su base mensile, per le vendite al dettaglio. □ Dagli Stati Uniti, sono in contrazione gli ordini dei beni durevoli (-1,4% su base mensile) mentre sono in miglioramento le richieste di sussidi alla disoccupazione. Sul fronte dei prezzi, a febbraio il tasso annuo è pari a zero mentre quello “core”, che esclude le voci volatili di energia ed alimentari, si colloca all’1,7%. □ Rallenta l’economia giapponese: il Pmi della manifattura a marzo si è portato a 50,4 punti dai 51,6 del mese precedente; la spesa delle famiglie a febbraio si è ridotta del 2,9% su base annua; le vendite al dettaglio, sempre a febbraio, sono calate dell’1,8%. Area euro, Pmi composito: andamento Area euro, Pmi ed Ifo in ripresa Italia: in calo gli ordini industriali Banche Centrali e Tassi □ Pil in Italia in aumento dell’1,0% per il Qe □ Nuovi minimi storici per l’Euribor □ Curva a scadenza tassi Interest Rate Swap euro: Secondo il Presidente Draghi, il Qe confronto fra fine 2014 e oggi della Bce potrebbe aumentare dell’1,0% il Pil italiano tra il 2015 ed il 2016. Ma l’Italia deve cogliere l’opportunità effettuando riforme strutturali incisive, risanando i conti pubblici con tagli alle spese e senza aumentare le tasse. Il Presidente Draghi ha confermato di ritenere che il Qe significherà più credito a disposizione dell’economia reale: segnali in tal senso sono già percepibili, coma la riduzione dei tassi attivi, ed è con questa convinzione che la Bce ha aumentato le previsioni di crescita (che, appunto, inglobano già gli Fonte: Bloomberg effetti attesi dal Qe). Sul mercato monetario dell’Area euro, alcuni tassi spot continuano a rinnovare i minimi storici: all’ultimo fixing della settimana l’Euribor ad un mese si colloca al -0,012% (+0,2bp), a 3 mesi allo 0,02% (inv.), a 6 mesi allo 0,08% (inv.), a 12 mesi allo 0,19% (-1bp). Assestamenti marginali per i tassi impliciti dei future Euribor a 3mesi a maggiore durata, mentre sono tornati positivi sui contratti dal giugno al dicembre 2015: il dicembre 2016 tratta allo 0,03%, il giugno 2017 allo 0,10%, il dicembre 2017 poco sopra area 0,15%. Divisione Corporate Ufficio Informativa Finanziaria 2 | MORNING CALL WEEKLY Obbligazionario Rendimento titolo biennale tedesco: andamento Btpei in asta collocato ad un tasso negativo Btp/Bund a 110bp □ Settimana interlocutoria sul mercato dei titoli di Stato dove, fra dati macro diversificati, modifiche nelle aspettative sulla Fed, acquisti di titoli da parte della Bce, situazione geopolitica internazionale molto complessa, alla fine prevalgono i realizzi: rendimenti in tendenziale rialzo (fa eccezione il biennale tedesco che segna un nuovo minimo storico) e spread quasi tutti in aumento. □ Intanto in asta viene collocato il primo Btpei scadenza 2024 con Fonte: Bloomberg tasso negativo: -0,0029%. □ Per quanto riguarda gli spread, il Btp/Bund si appresta a concludere l’ottava a ridosso di 110bp, il Bonos/Bund a 105bp, in aumento anche il Portogallo a 155bp; in calo l’Irlanda a 55bp e la Grecia a 1.080bp. □ Per quanto riguarda gli emittenti benchmark, in Germania il biennale scambia a -0,25% (nuovo minimo storico), il decennale sale oltre lo 0,20%; negli Stati Uniti il biennale conclude l’ottava poco oltre lo 0,60% e il decennale al 2,0%. Azionario □ Settimana di realizzi, indici europei +20% nel trimestre Nel Q1 utili in calo per i titoli dello S&P500 □ □ □ Settimana di realizzi sui Indice S&P500: andamento listini azionari per effetto dei significativi rialzi delle settimane scorse e sulle tensioni geopolitiche in Yemen: i cali sono intorno al 2,0% per i principali indici da Tokio a Wall Street, passando dall’Europa. Si sta per chiudere un trimestre che ha comunque visto i listini dell’Area euro in rialzo di circa il 20% sulla scia dell’annuncio e dell’avvio del Qe della Bce, seguito da Tokio con un +10%; ferma Wall Street con gli indici Fonte: Bloomberg stabili ai livelli di fine 2014. Dal punto di vista grafico, l’ottava si chiude con il FtseMib che ritraccia sotto i 23mila punti dopo aver fatto segnare i massimi dal 2010 ed il Dax che torna sotto i 12mila punti; al momento le prese di profitto non sembrano proprio rappresentare una possibile inversione di tendenza con il trend che permane rialzista. Continua a sottoperformare ormai da settimane lo S&P500, che chiude in calo per quattro sedute consecutive: l’indice oscilla tra i 2mila ed i 2.100 punti dal novembre scorso. Siamo alla vigilia delle trimestrali: le attese degli operatori sugli utili del primo trimestre relativi ai titoli dello S&P500 si attestano ad un -5,6% rispetto allo stesso periodo del 2014; le stime di variazione degli utili nel 2015 sono di un -1,8% mentre tornano in positivo a + 12,7% nel 2016. Divisione Corporate Ufficio Informativa Finanziaria 3 | MORNING CALL WEEKLY Cambi Cambio Eur/Fsv: andamento L’euro torna a deprezzarsi In rialzo yen e franco svizzero □ L’ottava si chiude con l’euro che torna a deprezzarsi dopo il recupero degli ultimi giorni che aveva interrotto il forte deprezzamento avviato l’estate scorsa, deprezzamento che ha portato la divisa unica a toccare i minimi pluriennali contro le principali divise. □ Le tendenza primarie sul mercato dei cambi restano inalterate e condizionate dalle politiche monetarie delle rispettive Banche centrali: divisa unica tendenzialmente debole sull’attuazione del Qe della Bce, Fonte: Bloomberg dollaro tendenzialmente forte sulle attese di rialzo della Fed. □ Su base settimanale l’euro è poco variato contro dollaro sopra 1,08 (-0,20%) e contro sterlina a 0,7280 (+0,30%) mentre è in calo di circa l’1,0% contro lo yen giapponese sotto i 129 punti. □ Le tensioni geopolitiche hanno spinto al rialzo proprio la valuta giapponese ed il franco svizzero (oltre l’1,0% contro l’euro) con il cross Eur/Fsv che è tornato in quest’ottava sotto 1,05 p8nti, in ritracciamento dai massimi seguiti al recupero tecnico dopo il forte calo sulla decisione della Banca svizzera di eliminare il tetto di 1,20 al tasso di cambio. Performance dei principali indici azionari in valuta locale ed euro Fonte: Bloomberg Divisione Corporate Ufficio Informativa Finanziaria 4 | MORNING CALL WEEKLY Calendario della settimana Calendario dal 30 marzo al 3 aprile 2015 DATI MACROECONOMICI Periodo Paese Italia Italia Germania Germania Stati Uniti Stati Uniti Stati Uniti Stati Uniti Stati Uniti Ora 10:00 10:00 14:00 14:00 14:30 14:30 16:00 16:00 16:30 Dato Fiducia dei consumatori Fiducia delle imprese Prezzi al consumo indice Ue Prezzi al consumo indice Ue Reddito personale Spesa personale Vendite in corso abitazioni Vendite in corso abitazioni Attività manifatturiera Fed di Dallas mar. mar. mar. mar. feb. feb. feb. feb. mar. indice indice % m/m % a/a % m/m % m/m % m/m % a/a indice 31 Francia Francia Germania Germania Italia Regno Unito Regno Unito Area euro Area euro Area euro Italia Italia Italia Italia Stati Uniti Stati Uniti Stati Uniti Stati Uniti 8:45 8:45 9:55 9:55 10:00 10:30 10:30 11:00 11:00 11:00 11:00 11:00 11:00 11:00 15:00 15:00 15:45 16:00 Spesa al consumo Spesa al consumo Variazione disoccupazione Tasso di disoccupazione Tasso di disoccupazione Prodotto interno lordo dato finale Prodotto interno lordo dato finale Tasso di disoccupazione Prezzi al consumo Prezzi al consumo "core" Prezzi al consumo indice nazionale Prezzi al consumo indice nazionale Prezzi al consumo indice Ue Prezzi al consumo indice Ue S&P/CaseShiller Comp20 prezzi case S&P/CaseShiller Comp20 prezzi case Direttori d'acquisto di Chicago Fiducia dei consumatori feb. feb. mar. mar. feb. Q4 Q4 feb. mar. mar. mar. mar. mar. mar. gen. gen. mar. mar. % m/m % a/a 1000 % % % t/t % a/a % % a/a % a/a % m/m % a/a % m/m % a/a % m/m % a/a indice indice 0,1 … -14,0 6,5 … 0,5 2,7 11,2 -0,1 0,7 … … … … 0,7 4,6 52,4 96,6 0,6 2,6 -20,0 6,5 12,6 0,5 2,7 11,2 -0,3 0,7 0,3 -0,2 0,3 0,1 0,9 4,5 45,8 96,4 Mercoledì 1 Italia Francia Germania Area euro Regno Unito Stati Uniti Stati Uniti Stati Uniti Stati Uniti 9:45 9:50 9:55 10:00 10:30 14:15 16:00 16:00 16:00 Pmi manifattura Pmi manifattura dato finale Pmi manifattura dato finale Pmi manifattura dato finale Pmi manifattura Variazione occupazione Adp Spesa edilizia Ism manifattura Ism prezzi pagati mar. mar. mar. mar. mar. mar. feb. mar. mar. indice indice indice indice indice 1000 % m/m indice indice … 48,2 52,4 51,9 54,4 230,0 -0,1 52,5 38,0 51,9 48,2 52,4 51,9 54,1 212,0 -1,1 52,9 35,0 Giovedì 2 Stati Stati Stati Stati Stati Uniti Uniti Uniti Uniti Uniti 14:30 14:30 14:30 15:45 16:00 Bilancia commerciale Nuove richieste di disoccupazione Richeste continue Ism New York Ordini di fabbrica feb. mld $ 28 mar. 1000 14 mar. 1000 mar. indice feb. % m/m -41,3 … … … 0,0 -41,8 282,0 2416,0 63,1 -0,2 Venerdì 3 Stati Stati Stati Stati Stati Stati Uniti Uniti Uniti Uniti Uniti Uniti 14:30 14:30 14:30 14:30 14:30 14:30 Variazione salari non agricoli Variazione salari (settore privato) Tasso di disoccupazione Salario orario medio Salario orario medio Orario settimanale medio 250,0 245,0 5,5 0,2 2,0 34,6 295,0 288,0 5,5 0,1 2,0 34,6 Lunedì 30 Martedì Fonte: Bloomberg Documento completato alle ore 14:00. Fonti Reuters e Bloomberg Divisione Corporate Ufficio Informativa Finanziaria 5 mar. mar. mar. mar. mar. mar. 1000 1000 % % m/m % a/a Consensus Precedente … 110,9 … 99,1 0,5 1,0 0,1 -0,1 0,3 0,3 0,2 -0,2 0,4 1,7 … 6,5 -9,0 -11,2 | MORNING CALL WEEKLY Contatti Divisione Corporate Ufficio Informativa Finanziaria Virgilio Iafrate : Alessandra Mastrota : 06 47026136 06 47026145 [email protected] Aut. Trib. Roma n° 317/01 del 11/07/2001 Direttore responsabile: Virgilio Iafrate Attenzione: Il presente documento è finalizzato a fornire un'informativa a carattere generale sui principali avvenimenti del mercato finanziario. L'informativa è predisposta sulla base di dati diffusi dalle principali fonti di mercato al momento della pubblicazione, suscettibili di variare con estrema rapidità. 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