Rsa, il conto va al Comune

domenica 8 giugno 2014
S. Giustina, si cercano i corpi di due scomparsi da mesi
Terminati gli appuntamenti di Coderdojo, molti i partecipanti
Con il robot per scandagliare i fondali
Baby informatici, consegnati i diplomi
Ricerche in atto
Un robot per scandagliare i fondali. Dalle prime ore di
venerdì i carabinieri del Centro Subacquei di Genova
stanno scandagliando il lago di Santa Giustina nella ricerca di due persone, un uomo e una donna, scomparse in Val di Non lo scorso anno ed i cui corpi potrebbero trovarsi nel bacino artificiale.
Una squadra composta da 5 sub, in stretta collaborazione con il personale del Corpo dei vigili del fuoco volontari di Cles, che già ha partecipato a precedenti battute, ha eseguito ripetute immersioni per tutta la giornata di venerdì. I fondali limacciosi del lago non hanno reso tuttavia facile il compito ai militari, che ieri si
sono avvalsi dell’aiuto di un robot in dotazione al corpo e preposto ad eseguire ispezioni visive in acqua.
L’attività di ricerca verrà ripetuta anche nella giornata di oggi.
LA SENTENZA
I ragazzi
Si è concluso ieri il ciclo di incontri, organizzato su
base volontaria, che da novembre a giugno ha coinvolto bambini e ragazzi con la voglia di imparare l’arte della programmazione.
Grazie a Coderdojo molti ragazzi si sono avvicinati
alla materia. Coderdojo è una rete internazionale di
computer club dove bambini e adolescenti tra i 7 e i
17 anni possono incontrarsi e allenare la propria creatività imparando gratuitamente a scrivere programmi e applicazioni per il computer, a sviluppare siti
web, videogiochi e molto altro ancora. Dal 9 novembre, 2 sabati al mese, nel pomeriggio,presso il palazzo ex Cassa Malati baby aspiranti informatici si sono
quindi appuntamento e hanno trovato volontari pazienti e preparati. Ieri l’ultima palestra di codice e la
consegna dei diplomi.
Se l’ospite non paga la retta, tocca all’amministrazione che poi si rivarrà sui parenti
Rsa, il conto
va al Comune
Se l’anziana ospite della casa di riposo
non ha i soldi per pagare la retta, sarà
il Comune a saldare il conto. Questo
anche se l’eventuale rivalsa da parte
dell’amministrazione nei confronti dei
parenti dell’utente si prospetta difficile. Lo ha stabilito la Corte d’appello di
Trento con una sentenza che rappresenta un importante caposaldo in una
materia delicata come l’assistenza agli
anziani.
Il contenzioso civile vedeva su fronti
opposti il Centro residenziale Abelardo Collini di Pinzolo, difeso dall’avvocato Fabio Bonazza, e il Comune di Villa Rendena con l’avvocato Stefano Pietro Galli. La casa di riposo chiedeva all’amministrazione 27.379 euro, somma
relativa alla quota “alberghiera” delle
rette di soggiorno dovute da un’anziana, ospite dal novembre del 2010. La
donna, non più in grado di vivere a casa sua a Villa Rendena, fu accolta presso il Centro residenziale di Pinzolo.
L’ospite però non era in grado di pagare per intero la retta. Chi doveva quindi saldare il conto?
La risposta non era scontata perché in
sentenza i giudici riconoscono come
la materia sia complessa e di difficile
interpretazione per il sovrapporsi di
norme diverse a livello nazionale e provinciale. In primo grado, comunque, il
Tribunale aveva dato ragione alla casa
di riposo condannando il Comune a pagare l’importo richiesto, fatta salva poi
la possibilità di proporre un’azione di
rivalsa nei confronti dei parenti.
Dopo aver analizzato l’intreccio normativo che regola la materia, anche la
Corte d’appello ha condiviso il giudizio del Tribunale. Districarsi tra le leg-
gi non è facile non solo per la quantità
di norme diverse, ma anche perché alcune non sono applicabili. Accade così che la legge provinciale 13 del 2007
in materia di interventi socio assistenziali non vada applicata perché a distanza di 7 anni manca ancora il regolamento di attuazione. Così occorre fare riferimento ad una precedente legge provinciale, la 6 del 1998.
Il risultato finale è questo: «Si ricava scrivono i giudici - dalle disposizioni
legislative e regolamentari provinciali
e comunali citate che i comuni sono tenuti a partecipare alle spese di natura
“alberghiera” relative alla degenza degli ospiti delle case di riposo privi di risorse proprie». L’eventuale rivalsa nei
confronti dell’assistito o dei suoi parenti avverrà in un secondo tempo.
19
LIMARÒ
Vola in parete
ma è salvo
Volo in parete ieri alle 11
e 30 alle Gole del Limarò,
nella Valle del Sarca. Il
Soccorso alpino trentino,
insieme all’elicottero, è
intervenuto per un
alpinista bresciano, di 40
anni, volato dalla parete,
mentre scalava una
classica via di alpinismo,
il Diedro Maestri,
(difficoltà VI ) alle Gole
del Limarò. L’alpinista,
primo di cordata, era
impegnato sul primo tiro
di corda, quando
improvvisamente gli è
ceduto l’appiglio. Perso
l’equilibrio, è quindi
volato per circa 20 metri,
procurandosi un trama
addominale.
Il compagno di cordata
lo ha prima calato fino
alla base della parete,
poi ha subito chiamato i
soccorsi, telefonando al
118 alla centrale
operativa di Trentino
Emergenza. Il Soccorso
alpino, insieme a
Trentino emergenza, ha
quindi inviato sul posto
l’elicottero e una
squadra di tecnici
dell’area operativa Basso
Trentino del Soccorso
alpino. Immobilizzato, il
ferito è stato trasportato
all’ospedale Santa
Chiara. Qui è stato
ricoverato con una
prognosi di 30 giorni.
A4060783
Trento
l'Adige