[email protected] DELLE 14 www.corrierecomunicazioni.it n°3. 17 febbraio 2013 Fibra ottica Ngn, Trentino pronto al piano B La fine del modello pubblico-privato per la banda ultra larga non coglie di sorpresa la Provincia Bando di gara a maggio e allacciamenti nelle aree industriali. Più lontani i 100 Megabit? tutto il Paese. Anche un piano simile della Regione Lombardia si è impantanato, a conferma di quanto sia difficile questo modello in Italia (a differenza che in altri Paesi europei). Secondo motivo, Trentino Ngn era un tassello di un piano che ad oggi non ha uguali per ambizione: dare i 100 Megabit a tutto il territorio entro il 2018, grazie a fibra ottica nelle case. Com’è noto, adesso in Italia gli obiettivi di copertura degli operatori guardano, più modestamente, a reti in fibra fino agli armadi e a servizi 30 Megabit. In particolare, i soci di Trentino Ngn- oltre alla Provincia, ci sono Telecom Italia, MC-link e la Finanziaria Trentina- miravano a coprire il 60% delle case (150 mila) con 160 milioni di euro di investimento. Trentino Network si doveva alessandrolongo Il progetto Trentino Ngn era il primo esempio di società in cui il pubblico e il privato si accordavano in nome della banda ultra larga, ma è affondato a febbraio, scontrandosi con le lungaggini di un’indagine della Commissione europea. Non è stato tuttavia un evento a sorpresa. È stato piuttosto l’esito di un lento stillicidio durato un anno e mezzo, in cui la Provincia di Trento e la sua società di scopo Trentino Network hanno atteso (invano) il responso della Commissione sulla liceità del progetto ai sensi delle norme sugli aiuti di Stato. Così, la Provincia si preparava da tempo alla decisione, annunciata il 4 febbraio, di uscire da Trentino Ngn. Stremata dall’attesa, liquiderà la propria quota di partecipazione al progetto, che equivale al 52,2%. Proprio perché la sua è stata una decisione meditata a lungo, la Provincia nel frattempo ha già elaborato un piano B. Da una parte, lavora a un bando di gara, previsto per maggio, per riallocare quanto aveva investito in Trentino Ngn, circa 50 milioni di euro. L’obiettivo è di dare i 30-50 Megabit a tutta la popolazione entro il 2017. Dall’altra, continuano i lavori di Trentino Network per estendere la fibra ottica sul territorio. “Vista la non operatività della società Trentino Ngn, dal 2012 Trentino Network sta portando avanti gli allacciamenti in banda ultra larga nelle principali aree industriali, per favorire la competitività imprenditoriale locale”, spiega Alessandro Zorer, l’amministratore delegato. Si può dire insomma che già da quasi due anni prendeva forma questo piano B, che mira in sostanza a rendere il Trentino avanguardia della banda ultra larga nonostante le vicissitudini di Trentino Ngn. Ricordiamo infatti che coprire tutti entro il 2017 equivale ad anticipare di tre anni l’obiettivo dell’Agenda digitale italiana (ed europea), già di per sé sfidante. Resta il fatto che il tramonto di Trentino Ngn lascia il segno. Primo, perché è anche la sconfitta di un modello di investimenti pubblico-privati che, fino a poco tempo fa, era indicato come la possibile ricetta risolutiva per dare la banda ultra larga a Trentino ngn Il progetto è affondato a febbraio a seguito dello scontro con le lungaggini di un’indagine della Commissione Ue Sergio Bettotti: anche il rapporto Caio spinge per la fibra negli armadi occupare di portare la fibra al restante 40%, in zone a fallimento di mercato (con una rete aperta a tutti gli operatori); ma anche di collegare le amministrazioni pubbliche locali, le aziende sanitarie, le Università e gli istituti di ricerca. Un esposto di Fastweb, Vodafone e Wind ha convinto però subito Bruxelles ad avviare un’indagine, per presunti aiuti di Stato. Chi avesse ragione ormai non conta più, visto che la lunga attesa di per sé ha ucciso l’interesse della Provincia e ora - quando scriviamo - gli altri soci devono decidere che fare delle proprie quote. “Ha inciso anche l’uscita del rapporto Caio (il 30 gennaio), che spinge a favore di coperture banda ultra larga tramite fibra negli armadi”, spiega Sergio Bettotti, responsabile del Progetto Reti per la Provincia. A conferma, insomma, che non sia il momento ideale per i grandi piani, a 100 megabit in Italia. Il bando di maggio quindi sarà per una rete in fibra fino agli armadi e nelle zone non coperte dai piani degli altri operatori, secondo un modello analogo a quello seguito dal ministero dello Sviluppo economico per portare banda larga e ultra larga in varie regioni. Nel frattempo, Trentino Network fa sapere che grazie a una rete in fibra ottica che arriva a tutte le centrali, a dicembre 2013 si è raggiunto il traguardo di avere il 99% degli abitanti coperti da Adsl 20 megabit. L’anno scorso, inoltre, tutto il traffico della pubblica amministrazione è migrato sulla rete di proprietà della Provincia, con un risparmio di 500 mila euro l’anno. Continuano a crescere, quest’anno, le aree industriali coperte da Trentino Network. È da questi risultati, con nuova pragmaticità, che il Trentino si muove per riprogrammare le proprie ambizioni in banda ultra larga. Iscriviti alla nostra newsletter gra tuita Ogni giorno le news che contano sull’economia digitale www.corrierecomunicazioni.it /iscrizione-newsletter
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