TRENTO l'Adige Redazione: 0461 886111 fax 0461 886263 email: [email protected] G martedì 21 ottobre 2014 15 Il governatore ha illustrato al Consiglio delle autonomie La notizia positiva è la «liberazione» di 30-35 milioni i contenuti dell’Accordo di Roma e le possibili ricadute finora bloccati dal patto di stabilità che potranno essere a livello locale. Il prossimo biennio sarà il più difficile spesi per investimenti. «Ma la regia sarà centrale» ENTI LOCALI Rinunce e sacrifici anche per i Comuni Rossi: «Sono finiti i tempi degli avanzi di bilancio» FRANCO GOTTARDI Cifre per il momento non ce ne sono ma il presidente Ugo Rossi, illustrando l’Accordo di Roma ai rappresentanti di Comuni e Comunità di valle, è stato chiaro: anche per gli enti locali il prossimo biennio sarà quello delle rinunce e dei sacrifici. La giunta, chiariti i rapporti finanziari con lo Stato, sta predisponendo al galoppo il bilancio 2015 che sarà pronto sotto forma di proposta entro la fine del mese. Contemporaneamente verranno stabiliti nel Protocollo di finanza locale i rapporti con i Comuni e l’entità dei trasferimenti. E non saranno rose e fiori. «L’epoca degli avanzi di bilancio da tenere artificialmente bassi è finita per sempre» ha ammonito il governatore. Rispondendo alla richiesta del presidente Paride Gianmoena ieri Rossi ha spiegato al Consiglio delle Autonomie i contenuti del Patto di garanzia siglato con il governo la settimana scorsa. Ha ribadito in particolare la convinzione di aver messo al riparo le risorse dell’autonomia da rischi di erosione superiori a quelli accettati. A suo dire se infatti i ricorsi alla Corte Costituzionale contro i 180 milioni richiesti da Roma come riserve all’erario avrebbero avuto buona possibilità di successo non così scontato sarebbe stato il risultato per quanto riguarda gli accantonamenti, sui cui i giudici della Suprema Corte hanno maturato negli ultimi tempi un orientamento diverso. «Per questo - dice Rossi - una norma che è stata letta da qualcuno come un aggravio, cioè la possibilità che lo Stato ci chieda un 10% in più sui 413 milioni delle riserve all’erario, significa invece per noi la sicurezza che sarà più facile difendersi da richieste che dovessero eccedere quella cifra». A parte un ulteriore 10% che l’amministrazione centrale potrà richiedere solo in caso di sforamento dei COMMISSIONE DEI 12 parametri finanziari richiesti dall’Europa (tipo il 3% di rapporto deficit Pil). Rossi ha chiarito anche aspetti di dettaglio, come il fatto che i soldi che il Trentino spenderà quando acquisirà le nuove competenze, a partire dal personale della giustizia, saranno scalati da quanto dovuto a Roma. Mentre dall’anno prossimo dovrebbero entrare 30 milioni l’anno di accise sul gasolio da riscaldamento, finora dovuti ma congelati dalla burocrazia statale. La notizia positiva per gli enti locali, spiegata dall’assessore Carlo Daldoss, è che una parte del miliardo che la Provincia non può utilizzare per il patto di stabilità sarà svincolato dalla previsione, inserita nell’accordo di Roma, di poter abbattere i mutui contratti dai Comuni; si andranno a liberare 30-35 milioni all’anno in liquidità spendibile. «Di fatto - spiega Daldoss - i mutui verranno traslati e rimodulati dal 2018 sperabilmente con interessi più convenienti». La liquidità disponibile sarà usata per gli investimenti in opere pubbliche, anche nell’ottica di aiutare l’economia a ripartire, ma non sarà gestita da ogni singolo Comune. «Dovremo stabilire le regole per gestire queste risorse assieme - annuncia l’assessore - anche per non rischiare che qualcuno finisca per non spendere questi soldi». Preparati ai sacrifici e consci di un clima che il senatore e sindaco Vittorio Fravezzi segnala come di bufera nei confronti ai «privilegi» delle autonomie, i sindaci e gli amministratori si dicono pronti a fare la loro parte ma chiedono autonomia sul come tagliare e spendere (Andreatta, sindaco di Trento) e un accordo di ampio respiro che dia sicurezze oltre all’orizzonte del bilancio annuale (Alessio Migazzi, Comunità Val di Sole). Per quanto riguarda le cifre per il 2015 l’attesa sarà di pochi giorni. Il Protocollo di finanza locale dovrà infatti essere pronto assieme al bilancio preventivo entro la fine del mese. La presentazione del «Patto di garanzia» con Roma da parte del governatore Rossi al Consiglio delle Autonomie (foto Alessio Coser) LA LETTERA In base al protocollo d’intesa con le parti sociali i segretari di Cgil, Cisl e Uil vogliono essere informati sull’accordo di Roma I sindacati chiedono un incontro Approvato ieri mattina in giunta, illustrato venerdì scorso al consiglio provinciale, il «Patto di garanzia», come è stato definito l’accordo di Roma sulle finanze dell’autonomia da qui al 2.022, verrà illustrato nei prossimi giorni anche alle organizzazioni sindacali. Una richiesta ufficiale in tal senso è stata inviata ieri a Rossi con una breve nota firmata dai segretari di Cgil, Cisl e Uil del Trentino, Paolo Burli, Lorenzo Pomini e Walter Alotti (nella foto). «Siamo a chiederLe di convocare tutte le parti sociali per un’illustrazione dettagliata dei contenuti della predetta intesa e, nello spirito del protocollo tra Provincia e parti sociali del 12 aprile 2014, per l’avvio di un confronto sugli effetti della stessa sull’assetto finanziario del sistema Provincia, a partire dalla legge di bilancio di previsione per il 2015» scrivono i sindacati. Nei giorni scorsi il governatore aveva annunciato che la manovra finanziaria sarà presentata mercoledì 29 al Consiglio delle autonomie e illustrata in quei giorni anche alle parti sociali. Cgil e Cisl contrari al passaggio dei 450 alle Province «Lavoratori di giustizia alla Regione» separazione dei poteri dello Stato. L’incontro di ieri serviva per discutere aspetti specifici sulle garanzie e le tutele del personale interessato, circa 450 persone divise a metà tra Trentino e Alto Adige. In particolare le parti sindacali hanno chiesto maggiori dettagli sulla possibilità, riservata al personale, di poter esercitare il diritto di PREPARATIVI opzione e rimanere nell’amministrazione statale. In particolare chiedono che questo non si concretizzi poi in trasferimenti obbligati presso amministrazioni fuori dai confini regionali. I sindacati hanno rivendicato la concertazione nello stabilire le tabelle di equiparazione tra i profili professionali vigenti e quelli regionali futuri. Anche a seguito delle questioni sollevate sarà poco probabile l’entrata in vigore della delega a partire dal primo gennaio 2015 e molto probabile il suo slittamento al 2016. All’incontro ha partecipato anche il segretario regionale della Federazione Lavoratori Pubblici, Giuseppe Vetrone, che ha ribadito la sua netta contrarietà al progetto di delega. F.G. Dallapiccola fa il punto sulla presenza a Milano Piazzetta Trentino all’Expo 2015 Dolomiti, ricerca e prodotti trentini saranno gli elementi caratterizzanti la presenza del Trentino all’Expo universale 2015. Lo stato di avanzamento del progetto di partecipazione è stato illustrato ieri dall’assessore al turismo Michele Dallapiccola ai colleghi di giunta provinciale. Dolomiti, destinazione turistica e area naturalistica tra le più suggestive al mondo; la ricerca, intesa come volano per l’innovazione e la crescita competitiva del territorio; ed i prodotti, espressione del territorio e anello di congiunzione con il tema Expo 2015 dell’alimentazione sostenibile del pianeta. Il progetto porterà il sistema trentino ad Expo 2015 ma, soprattutto, porterà Expo 2015 in Trentino. Sotto il gioco di parole c’è la strategia pensata dalla Provincia per massimizzare benefici ed opportunità dell’esposizione universale in programma il prossimo anno. «Il Trentino vuole essere presente ad Expo - ha sottolineato l’assessore Dallapiccola - sia in una logica di marketing promozionale integrato, sia per aprire nuove opportunità al sistema economico provinciale di contatti e business nei confronti delle realtà internazionali che parteciperanno all’evento». Tre i punti fissi fino ad ora raggiunti e attorno a cui si lavorerà per espandere la presenza c’è la Settimana del Trentino presso il Padiglione Italia dal 10 al 17 luglio 2015, la Piazzetta Trentino, realizzata sempre all’interno del Padiglione Italia, dal 1 agosto al 31 ottobre, e l’apertura durante i sei mesi di Expo dell’ufficio relazioni internazionali, per favorire accordi B2B tra le aziende del sistema Trentino e gli stakeholder internazionali. Dallapiccola ha, infine, annunciato per l’inizio di dicembre, presso il Muse, l’evento di presentazione del progettoTrentino Expo 2015. Incontro della Commissione dei 12 AUTOSTRADA DEL BRENNERO S.p.A. Via Berlino, 10 38121 TRENTO Telefono 0461/212611 Telefax 0461/212849 www.autobrennero.it AVVISO DI GARA N. 13/2014 – CIG 594101155E L'Autostrada del Brennero S.p.A. ha indetto una procedura aperta per la fornitura di elementi di sicurvia per le scorte di magazzino dei Cen tri di servizio per la Sicurezza Autostradale. L’importo complessivo dell’appalto è di euro 1.474.137,30, di cui ero 387,30 per costi della sicurezza (non soggetti a ribasso d’asta). Presentazione offerte: entro le ore 12:00 del giorno 2 dicembre 2014. Apertura offerte: presso la sede della Società il giorno 4 dicembre 2014, ad ore 9:30. L’aggiudicazione avverrà al prezzo più basso, ai sensi dell’art. 82 del D.Lgs. 163/2006. Il bando di gara è stato inviato alla Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee in data 9 ottobre 2014, ed è in corso di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana. Il bando integrale e gli elaborati tecnici potranno essere visionati, e acquisiti mediante pagamento online sul sito internet della Società o mediante richiesta scritta alla Società – Direzione Tecnica Generale – Ufficio Gare d’Appalto, previo versamento di euro 50,00, iva compre sa, sul c.c. postale 13691381. Le spese di invio saranno a carico della Società Trento, lì 9 ottobre 2014 L’AMMINISTRATORE DELEGATO ing. Walter Pardatscher A4102192 No al passaggio dei dipendenti amministrativi del settore Giustizia alle due Province autonome di Trento e Bolzano. I segretari provinciali di Cgil e Cisl Funzione Pubblica, Luigi Diaspro e Beppe Pallanch, assieme agli omologhi di Cgil/Agb e Sgb/Cisl, hanno espresso ieri la loro contrarietà nel corso dell’audizione in Commissione dei 12. La norma di attuazione sulla delega delle funzioni riguardanti l’attività amministrativa e organizzativa della Giustizia alla Regione, approvata in primavera, prevede la subdelega alle due Province come possibilità. I due sindacati però ritengono la Regione maggiormente idonea a garantire maggiore uniformità e coerenza con la gestione giuridica ed economica del personale vigente nel resto d’Italia, anche in considerazione dell’organizzazione dei Giudici di Pace che oggi avviene su base regionale. Già contrari alla delega dallo Stato, Cgil e Cisl hanno ribadito anche ieri, nonostante la delega riguardi solo il personale amministrativo e non i magistrati, le preoccupazioni per la salvaguardia dei principi di autonomia e indipendenza dell’attività giurisdizionale e della
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