In ricordo di Lino Cavallotto

mondovì e dintorni
L’UNIONE MONREGALESE - MONDOVÌ, 29 GENNAIO 2014 - N. 5
figure Aveva 70 anni, competente di moto
arte e solidarietà Bel successo sabato all’Altipiano del racconto musicale ispirato a Saramago
Addio a Mario
Mulassano, amico del
volo e del Rinchiuso
In cerca
dell’Isola
Sconosciuta
ERNESTO BILLÒ
MONDOVÌ
Con i quattro
della “Racconteria”
per aiutare Chourrok
MONDOVÌ
(e.bi.) – Mossi da un intento di solidarietà verso una
piccola marocchina – Chourrok – gravemente ustionata
in viso a seguito d’un incidente e bisognosa ancora di
vari interventi, sabato sera
nell’afollato salone dell’Oratorio del S. Cuore Altipiano, i
magnifici quattro della “Racconteria” monregalese (Ada
Prucca, Gianni Cellario, Corrado Leone, Mario Manfredi)
hanno dispiegato le vele alla
ricerca dell’Isola Sconosciuta
sulla rotta tracciata da una
moderna favola di José Saramago. Atmosfera particolare dunque, commossa per
la bella iniziativa di varie Associazioni no profit e, ad un
tempo, conquistata dall’evocazione sulla scena di un avventuroso e sognante viaggio
simbolico da cui sboccia una
storia a due: un tenero amore che è poi la vera isola tenacemente cercata. Un uomo si
presenta alla “porta delle petizioni” della reggia con la richiesta di una barca; ma il sovrano preferisce mostrarsi ai
sudditi dalla porta degli ossequi. Alla fine l’ottiene grazie
ai buoni uici di una donna
delle pulizie. Non sa navigare, non trova l’equipaggio necessario. Solo la donna delle
pulizie lo aiuta nell’impresa;
e, complici i tramonti infuocati e la luna, l’isola sognata si
fa più reale.
Senza l’ausilio di luci, né
di scene, proiezioni e coreografie – cui pure il racconto
si presterebbe – i quattro interpreti hanno puntato tutto
sulle suggestioni della parola
d’autore e su musiche e canzoni ripescate in un pertinente repertorio internazionale.
E la vicenda dell’uomo alla
ricerca di un altrove non per
fuggire da se stesso, ma per
conoscersi meglio e realizzarsi nella vita, ha coinvolto
il pubblico sia con la poetica
delicatezza del testo, sia con
la qualità dell’interpretazione.
Con una impegnativa performance, Ada Prucca ha aggiunto alle già molte prove
della sua multiforme bravura
la dimostrazione di una piena maturità espressiva nella
recitazione come nel canto,
ed ha modulato con sapienza toni e sfumature fino alla
perfezione di quel “Tenderly”
sottolineato da un lungo applauso.
Quanto alle musiche di
commento, la parte del leone è toccata naturalmente
alla tromba, al flauto, alla fisarmonica, alla chitarra e alla
voce dell’infallibile Corrado
Leone, supportato dal basso sicuro di Gianni Cellario e
dalla chitarra di Mario Manfredi che, con la sua finezza e
sensibilità, ha anche scelto e
adattato testi e motivi. Tra il
pubblico, tanti appassionati
di musica e teatro, e tutti si
sono compiaciuti per l’iniziativa e la realizzazione.
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Opere d’artisti nostri
per un aiuto alla piccola Chourrok
A margine della serata, sono state poste in visione al
pubblico opere generosamente oferte da artisti monregalesi a sostegno delle cure per la piccola Chourrok. Sono
ancora disponibili l’incisione di Teresita Terreno e la xerigrafia di Ezio Briatore, ora in deposito presso gli uici della nostra “Unione” in piazza S. Maria a Breo. Qui possono
rivolgersi gli interessati ad un eventuale acquisto.
Quanti addii ad amici del
Rinchiuso! A Roger Lanza e
Franco Curetti; poi in pochi
giorni a Mariangela Peyra,
a Rita Garelli e, ora, a Mario
Mulassano. In poco tempo il
borgo popolare oltre il ponte
della Madonnina si è ristretto e
intristito un altro po’. La sua via
ripida e contorta, la sua cappella di San Rocco, il suo afaccio
sulle rive d’Ellero erano un microcosmo vivace e operoso, popolato di voci e di figure semplici e cordiali. Un po’ di case
vicino alla maiolica, all’Acido,
alla Fonderia, un po’ di orti e
di botteghe senza pretese: comunque un nucleo dove fiorivano l’amicizia e la solidarietà
verso chi più di altri stentava
la vita. Un posto dove è stato
bello venirci da giovani sposi
e tirarci su famiglia, facendo
respirare ai giovani un clima
di serenità operosa, di piacere di ritrovarsi, di combinare
e realizzare insieme iniziative
da ofrire alla comunità.
I Mulassano fra i primi e i
più fedeli rinchiusani, con la
mamma Margherita e il papà
Andrea che mancò troppo
presto, a soli 50 anni, e lasciò a Gianfranco, 24enne,
e a Mario, ancora studente e
poi soldato, l’incombenza di
portare avanti l’impegnativa
rappresentanza della Piaggio, in un periodo in cui le Vespe ronzavano ancor più delle Lambrette. E i due fratelli
hanno saputo continuare degnamente e in buona armonia l’esempio paterno, essendo a loro volta – insieme con
Silvana e Wilma – di esempio
ai figli; e segnando nel rione,
in città e nei dintorni una presenza qualificata e stimata.
Mario era appassionatissimo di motori, di congegni
meccanici, e anche del volo. Ne
studiava le tecniche e i segreti; amava pilotare superleggeri
con prudenza e competenza; e
amava anche ingegnarsi a fabbricare pezzo dopo pezzo un
suo monoplano. Ore e ore di
dopo-lavoro, ogni sera, ogni
domenica nel segreto del garage di casa. Ormai l’aereo era
prossimo a decollare. Ma un
male insidioso era in agguato.
Per lunghi mesi Mario – assiduamente e afettuosamente
assistito – lo ha combattuto affrontando soferenze, cure, interventi con forza e pazienza,
fra un alternarsi di speranze e
di trepidazioni, ainandosi nel
dolore e dando anche in questo un esempio alla famiglia,
e a tutti noi, di fiducia e, insieme, di coraggiosa accettazione.
Anche nel suo ultimo mattino
ha voluto comunicarsi con un
piccolo frammento di Ostia;
poi ha tentato gli ultimi passi
per allenarsi a decollare prima o poi da quell’Ospedale e
da quel letto di soferenza. Ma
ormai si era guadagnato il paradiso. In paradiso non si va
in carrozza: glie lo confermava
la dura esperienza; ma con un
superleggero forse sì: pilotando quel suo aereo assemblato
pezzo a pezzo con la sua ingegnosità, con la passione di
una vita. Buon volo dunque,
caro Mario; e di sopra le nubi
continua a tenere d’occhio chi
ti vuol bene, i tuoi amici, il tuo
Rinchiuso, la tua città.
figure Era stato presidente del Comizio Agrario - Cordoglio in città
mondovì
Gita con ciaspole
La sezione Cai di Mondovì organizza per domenica 2
febbraio una escursione con le ciaspole al Rifugio Navonera, in Valle Corsaglia, con partenza dall’abitato di Pra di
Roburent. Per partecipare è necessario il giusto equipaggiamento invernale, racchette da neve, bastoncini e ghette
(consigliate), per una durata di circa due ore e mezza fino
alle tre ore. Altro materiale obbligatorio: apparecchio Artva, pala e sonda (per chi ne fosse sprovvisto la Sezione Cai
può mettere a disposizione il proprio materiale). Enrico
Mantero e Pierre Torelli saranno gli accompagnatori. Le
iscrizioni si chiudono venerdì 31 gennaio; per informazioni tel. 333-6867298 (Enrico), 339-5925276 (Pierre) oppure presso la sede Cai il venerdì sera.
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In ricordo di Lino Cavallotto
MONDOVÌ
Ti vedevo arrivare in chiesa
al mattino per la preghiera di
Lodi e talvolta mi hai chiesto
“Che settimana è questa?“.
Poi ti inginocchiavi nel banco
e così iniziavi la tua giornata unendo la tua preghiera a
quella di tanti uomini e donne sparsi nel mondo. Nella
nostra parrocchia ti conoscevano tutti, sapevi avvicinare le persone con tatto e discrezione, non ti sfuggivano
situazioni di diicoltà a cui
sempre hai cercato di dare
risposte eicaci. Il tuo stile
accogliente e disponibile, il
tuo sguardo sulla vita pieno
di fiducia e disincantato ti
facevano sentire vicino a tutti, dai più piccoli ai più grandi, un compagno, un amico,
un fratello con cui cammi-
nare, fare esperienza e crescere insieme. Hai amato la
tua parrocchia e l’hai servita
in tanti modi rendendoti disponibile là dove percepivi
una situazione di bisogno e
in essa hai saputo intrecciare
una rete di legami preziosi in
cui fare esperienza della pre-
mondovì
Festa al “Sacra Famiglia” con Anteas
Riceviamo e pubblichiamo. Amministrazione ed ospiti
della Casa di riposo “Sacra Famiglia” ringraziano gli amici dell’Associazione ANTEAS - Delegazione di Mondovì, con il gruppo musicale “I Gris”, che giovedì 16 gennaio hanno rinnovato
l’annuale appuntamento di intrattenimento ed animazione.
Durante il pomeriggio è stata festeggiata la sig.ra Virginia, che
proprio quel giorno ha tagliato il traguardo dei 100 anni, attorniata da familiari ed amici. Tra musica, canti ed allegria è stata
distribuita la bella torta preparata per l’occasione dalle cuoche
dell’Istituto. Giunga da queste pagine un grazie sincero per la
simpatica iniziativa, che ha piacevolmente coinvolto gli ospiti
che hanno trascorso un pomeriggio in serenità ed allegria
senza viva di Cristo. Hai fatto parte del Movimento del
Cursillo di cristianità ed io
ricordo tante tue testimoniane su cose semplici della vita
di ogni giorno, ma incisive e
ricche di grande spiritualità:
riuscivi sempre a farci capire che non è necessario fare
grandi cose, ma che si vive in
Gesù e con Gesù nelle piccole
azioni di ogni giorno. Univi
in te la capacità di ascoltare,
di meditare a quella di fare:
amavi la natura, le piante, i
fiori e curavi con amore, insieme ad altri volontari, il
frutteto di S. Biagio. Molti ricordano le tue lezioni di potatura e la tua disponibilità a
rispondere ad ogni quesito.
Come presidente e poi consigliere del Comizio Agrario
hai saputo lavorare in modo
instancabile e curare le atti-
vità di animazione: eri orgoglioso di questo Ente, uno dei
pochi rimasti in Italia. Sapevi
essere attento agli ammalati
che avvicinavi comunicando
conforto e speranza ed hai
afrontato, poi, la tua malattia con coraggio senza abbandonarti allo sconforto ed alla
lamentela. Chi ti ha fatto visita negli ultimi giorni è stato
contagiato dalla tua serenità,
dal tuo sorriso: sarà questa
tua comunicazione, al di là
delle parole che non sempre
sanno rendere eicacemente
i moti più profondi dell’animo umano, ciò che porteremo nel cuore: un messaggio
di fiducia e di speranza, un
invito a camminare per ritrovare anche noi, con te, quel
Dio che continua ad amarci
fedelmente, che tutti attende
ed accoglie.
Carla A.
mondovì
Un grazie al
reparto di
Oculistica
A seguito del mio recente intervento nel
Reparto oculistico dell’Ospedale di Ceva,
esprimo uno speciale
ringraziamento e profonda gratitudine al
dott. Ermini ed alla sua
équipe, nonché a tutto
il personale del Reparto
per la loro professionalità, gentilezza e umanità.
L. Mantovani - Mondovì
Un grazie
da parte
dell’AMAC
Riceviamo e pubblichiamo: L’AMAC rinchiamo:
grazia sentitamente la
famiglia che in questi
giorni ha eseguito un
interessante contributo seguendo la volontà
e il pensiero “no fiori ma
opere di bene”. Questo
sostegno sarà impiegato
ainché l’opera di assistenza, verso chi ha bisogno del nostro aiuto, sia
sempre viva.
AMAC, il presidente
Franco Sciolla