savona IL SECOLO XIX VENERDÌ 27 FEBBRAIO 2015 19 L’AMMINISTRAZIONE GIULIANO VUOLE RIDURRE LA SPESA DI SETTE MILIONI Esuberi, la Provincia verso l’occupazione La minaccia del sindacato per la mobilità che sale da 178 a 211 dipendenti dell’ente in liquidazione SAVONA. I tagli del governo, i bandi nazionali mai partiti (o partiti male) e le risposte non date dai Comuni a cui si è rivolta Palazzo Nervi per riassorbire i dipendenti in esubero, l’ok dell’Inps alla richiesta dei 25 prepensionamenti non ancora arrivato. E si parla di occupazione dell’ente. Incertezze emerse ieri mattina in una accesa assemblea dei dipendenti con i rappresentanti sindacali di Fp Cgil, Fp Cisl Fp e Uil Fpl che chiederanno all’amministrazione di non rispettare la scadenza del primo marzo previ- sta dalla circolare Madia per la consegna della famigerata «lista» dei tagli; tagli che la Provincia vuole portare dal 50% al 60%. Una circolare, quindi non vincolante come una legge. «Chiediamo all’amministrazione di aspettare – dice Domenico Mafera di Fp Cisl – nella presentazione dei tagli per discutere insieme un programmadettagliatochespieghileriduzioni di spesa ma soprattutto la nuova organizzazione». Dalla prima ipotesi del 50% la Provincia ha poi proposto il 60% di taglio della spesa del L’assemblea dei dipendenti personale; una soluzione che permetterebbedipassaredalla spesa attuale di 12,8 milioni a circa 5,5 ma che farebbe crescere il personale in esubero a 211 invece di 178. Secondo il piano provvisorio 65 dipendenti saranno trasferiti in Regione con il passaggio delle funzioni, 25 andranno in prepensionamento,13dipendenti della Polizia Provinciale passeranno alla Polizia di Stato, 30 andranno in mobilità volontaria, 29 dei centri per l’impiego saranno trasferiti all’Agenzia nazionale del lavoro prevista dal Jobs Act e 5 dovrebbero andare nei tribunali. Ma con l’incremento degli esuberi resterebbero da collocare 44 persone. «Dobbiamo bloccare il percorso proposto dall’ente – dice Giancarlo Bellini di Fp Cgil - e chiedere di elaborare insieme un piano di riorganizzazione. In caso contrario non escludiamo di occupare Palazzo Nervi». «Se i dipendenti occuperanno l’ente io darò una mano – dice Monica Giuliano – è avvilentetrovarsiinquestasituazione. Non sappiamo nulla dell’entità dei tagli né dei bandi nazionali che potrebbero aiutare a ricollocare i dipendenti». Dei 69 sindacicontattaisolounaparte ha dimostrato interesse ad assorbire i dipendenti della Provincia, ma non c’è impegno ufficiale, e ammesso che abbiano le risorse disponibili, ma la maggior parte di loro non ha risposto. A bruciare ancora di più è l’ultimo concorso indetto dal Comune di Ceriale che, pur non avendo alcun vincolo giuridico afarlo,nonhaprevistounacorsia preferenziale per personale della Provincia. E. R. VIAGGIO NEL CANTIERE DELLA MAXI INFRASTRUTTURA PORTUALE IN COSTRUZIONE A VADO Uno dei cassoni di sostegno Il punto più avanzato della piattaforma I consiglieri di Vado con i tecnici Apm Maersk, piattaforma al 20% il ritmo lento delle promesse Ispezione del Comune. Arriva la terra di scavo dell’Aurelia bis IL REPORTAGE GIOVANNI VACCARO VADO LIGURE. Un promontorio artificiale che arriva a cinquecento metri dal litorale vadese.PerlaprimavoltailSecolo XIX arriva sulla punta estrema della terrapieno della piattaforma multipurpose che il consorzio Grandi Lavori-Fincosit sta costruendo per Apm-Maersk. L’occasione è stata la richiesta del Consiglio comunale di Vado di verificare da vicino l’andamento dei lavori dell’operazione più discussa degli ultimi vent’anni, da una parte auspicata come l’unica grande occasione di rilancio economico, con i 650 posti di lavoro oltre all’indotto, dall’altra temuta per le ripercussioni ambientali sul mare vadese. I lavori sono al 20 per cento. Procedono a ritmo compassato anche perché fino ad oggi non era utilizzabile la terra di scavo dell’Aurelia bis. La base su cui poggerà il terminal portuale è cresciuta negli ultimi mesi: «Entro quattro o otto settimane inizieranno i lavori per la costruzione dell’accosto dedicato ai prodotti petroliferi», spiega Carlo Merli, amministratore delegato di Apm TerminalVadoLigureSpa,che ha ribadito la scadenza della finedel2017pervederelaprima nave attraccare alla piattaforma completata. Il nuovo accosto petroli sarà il primo a diventare operativo e andrà a sostituire il condotto oggi collegato al campo boe della Sarpom e a uno dei pontili che caratterizzano il profilo costiero di Vado. Sempre in primavera entrerà nel vivo il cantiere per la realizzazione del sovrappasso,ilcavalcaviaprogettato per far passare le merci scaricate dalle navi e dirette al retroporto, senza interferire con il traffico della via Aurelia. Nel frattempo un via vai di camion trasporta migliaia di tonnellate di terra e roccia per il riempimento. «Prima sono stati utilizzati i detriti dello scavo della galleria del Terzo Valico – spiega Flavio De Stefanis, coordinatore del settore tecnico dell’Autorità portuale -. Ora arriva il materiale dell’Aurelia Bis, visto che la “talpa” ha iniziato a scavare a regime». Una parte di materiale viene selezionato per produrre uno strato da posare sul fondale, in modo che compensi eventuali cedimenti e garantisca una base solida. Non mancano, però, i dubbi espressi dal consigliere di opposizione Roberto Cuneo. Il gruppo Vivere Vado ha organizzato per stasera, alle ore 20,45, un’assemblea pubblica nel salone del centro anziani “Marinella”daltitolo“Ottimismo, piattaforma, lavoro, benessere le parole chiave usate durante la propaganda elettorale, ma quanto è stato realmente fatto di tutto questo?”. «Abbiamo forti perplessità sul rischio di stagnazione dell’acqua – spiega Cuneo -. Inizialmente erano previsti pali e passaggi per favorire la circolazione dell’acqua. Ora mi sembra che si vada avanti con un semplice terrapieno. Ma i nostri timori sono legati all’opportunità di una simile operazione: i quattro terminal liguri hanno oggi un eccesso di 1,2 milioni di teu rispetto alla domanda, c’è il rischio di sottoutilizzo e di sottoccupazione». © RIPRODUZIONE RISERVATA TASSA DI PROPRIETÀ SENZA MORE PER I RITARDATARI Bollo auto, si paga entro lunedì 2 marzo SAVONA. Il bollo per l’automobile potrà essere pagato entro lunedì. Restano ancora poche ore per pagare la tassa di proprietà sulla propria vettura senza incappare nelle more per ritardo. A comunicarlo è l’Aci di Savona, che specifica come si possano pagare i bolli in scadenza nel mese di febbraio anche lune- dì. Una questione che riguarda migliaia di savonesi alle prese con il balzello: secondo le stime dello stesso Automobil club di Savona il numero di morosi in provincia di Savona si aggirava, poche settimane fa, intorno ai 20mila proprietari. Intanto l’Aci Savona, guidata dal direttore Umberto Rossi, fa sa- pere che – poiché sono stati tanti gli utenti a telefonare in sede dopo la pubblicazione della notizia della fusione con i club di Imperia e Sanremo – gli sportelli di via Guidobono continuano a funzionare fino a nuovo ordine e che non è prevista la chiusura degliufficiedeirelativiservizi. La fusione stabilita da un decreto del Ministero dei beni culturali, e che farà confluire Savona in un unico Automobil club che sarà nominato“Ponenteligure”,sisvolgerà seguendo un processo di riorganizzazione amministrativa che non dovrebbe andare ad inficiare né gli uffici né i relativi servizi agli automobilisti della provincia. Lo scarico del materiale per il terrapieno della piattaforma LE STRATEGIE DELL’AUTHORITY SAVONESE Porto, l’acquisto delle quote del Vio per la creazione di un nuovo terminal VADO. Non solo un deposito merci. Il Vado Intermodal Operators, di cui l’Autorità portuale di Savona si accinge ad acquisire la maggioranza assoluta, dispone delle aree che ospiteranno un terminal ferroviario che sarà in grado di attirare a sua volta ulteriori quote di traffico generato dalla piattaforma e creare un sistema logistico-portuale integrato e funzionale tra Vado, Savona e gli interporti di Mortara, Rivalta e Mondovì. Lo ricorda il presi- dente Miazza. «L’interporto Vio è inoltre un elemento centrale della rete transeuropea Ten-T, già inserito nell’elenco dei nodi “core”, che apre alla possibilità di accedere ai fondi che l’Unione Europea mette a disposizione per lo sviluppo della rete Ten-T, finanziando le connessioni intermodali» puntualizza il presidente. L’Autorità portuale prevede l’acquisto di 3,7 milioni di azioni (64% del capitale sociale di Vio), ora detenute da GF Portem.
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