Investimenti immobiliari-Investitori previdenziali_Bocchialini_1

01/04/2014
Corso
di
INVESTMENT BANKING and
REAL ESTATE FINANCE
A. A. 2013 - 2014
GLI INVESTIMENTI IMMOBILIARI
DEGLI INVESTITORI PREVIDENZIALI
1 aprile 2014
Elisa Bocchialini
Università degli Studi di Parma
Dipartimento di Economia
Indice
• Premessa
• Le esigenze di investimento degli
Investitori Previdenziali
• Focus: Previdenza e Investitori
Previdenziali
• Investitori Previdenziali e Investimenti
Immobiliari
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01/04/2014
Indice
• Premessa
• Le esigenze di investimento degli
Investitori Previdenziali
• Focus: previdenza
• Investitori Previdenziali e Investimenti
Immobiliari
Premessa
• Gli Investitori Previdenziali sono soggetti che svolgono
attività d’investimento, con un orizzonte temporale
tipicamente di lungo periodo e con un obiettivo generale di
garantire ai beneficiari un quantitativo di risorse al termine
dell’attività lavorativa.
• Essi contano su patrimoni particolarmente rilevanti.
• Nell’attuale contesto di mercato, gli Investitori Previdenziali si
interrogano su quali siano le asset class che consentano di
generare e mantenere valore nel tempo.
• Emerge l’esigenza di poter investire in prodotti il cui valore
sia
i poco fl
fluttuante
tt
t nell breve
b
termine
t
i e incrementi
i
ti nell llungo
termine.
• L’investimento immobiliare può essere una risposta a tale
esigenza.
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Indice
• Premessa
• Le esigenze di investimento degli
Investitori Previdenziali
• Focus: Previdenza e Investitori
Previdenziali
• Investitori Previdenziali e Investimenti
Immobiliari
Gli Investitori Previdenziali
• Gli Investitori Previdenziali si collocano all’interno
della più vasta categoria di Investitori Istituzionali:
“Gli investitori istituzionali sono istituzioni finanziarie
specializzate che gestiscono il risparmio per conto di
investitori individuali al fine di conseguire uno
specifico obiettivo in termini di livello di rischio
accettabile, di massimizzazione del rendimento
atteso, di scadenza delle attività detenute” (Davis, Steil 2001)
• Tra gli Investitori Previdenziali si riconoscono
principalmente:
i i l
t
– Fondi Pensione (chiusi e aperti)
– Fondi Pensione Preesistenti
– Casse di Previdenza Private
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Gli Investitori Previdenziali
Operatori
Investitori
Istituzionali
Organismi di
investimento collettivo
del risparmio (OICR)
Fondi pensione
Compagnie di
assicurazione
Modelli operativi
Fondi comuni di investimento FCI (mobiliari – chiusi, aperti;
immobiliari; speculativi)
Sicav
Contrattuali vs aperti
Vita vs danni
Fondi pensione
Investitori
Previdenziali
Fondi pensione preesistenti
Casse previdenziali
Le esigenze di investimento degli
Investitori Previdenziali
L’attività d’investimento degli Investitori
Previdenziali esige:
• orizzonte di investimento di
medio/lungo periodo,
• “Liability matching”, ossia
minimizzazione della probabilità di non
riuscire
i
i a ffar ffronte
t alle
ll passività,
i ità
• stabilità dei rendimenti,
• gestione controllata dei rischi.
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Indice
• Premessa
• Le esigenze di investimento degli
Investitori Previdenziali
• Focus: Previdenza e Investitori
Previdenziali
• Investitori Previdenziali e Investimenti
Immobiliari
Il sistema previdenziale italiano
SISTEMA
PENSIONISTICO
Focus
Previdenza
Crisi DEMOGRAFICA
Crisi OCCUPAZIONALE
Crisi FINANZA PUBBLICA
ITALIANO
RIFORME: lento e difficoltoso processo di riforme
Numerose iniziative sono state intraprese nell’intento di
riequilibrare il sistema previdenziale
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“Garantire a tutti i cittadini, oggi e in futuro, un reddito
di pensione adeguato e sostenibile è uno degli
obiettivi prioritari dell'Unione europea.
L‘INVECCHIAMENTO DELLA POPOLAZIONE ha
fatto di questo obiettivo una grande sfida, che la
maggior parte degli Stati membri ha cercato di
affrontare riformando i propri sistemi pensionistici”.
“La recente crisi finanziaria ed economica ha
aggravato e amplificato gli effetti della marcata
tendenza all'invecchiamento della popolazione. Le sue
ripercussioni negative sulla crescita economica, sui
bilanci pubblici, sulla stabilità finanziaria e
sull'occupazione
sull
occupazione hanno acuito ll'urgenza
urgenza di una riforma
delle pensioni e in particolare di una modifica delle
condizioni di acquisizione dei diritti pensionistici”.
Fonte: LIBRO VERDE – Verso sistemi pensionistici adeguati, sostenibili e
sicuri in Europa.
Il sistema previdenziale italiano
Focus
Previdenza
3 pilastri
PREVIDENZA
PREVIDENZA
PREVIDENZA
PUBBLICA DI BASE
INTEGRATIVA AD
INTEGRATIVA AD
ADESIONE
ADESIONE
COLLETTIVA
INDIVIDUALE
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Il 1° PILASTRO della Previdenza
Focus
Previdenza
I pilastro
PREVIDENZA PUBBLICA DI BASE
Adesione obbligatoria
Obiettivo: g
garantire il minimo di base
Soggetto gestore: Enti di previdenza pubblici
(privati)
Sistema di calcolo a ripartizione
Metodo di calcolo retributivo, contributivo, misto
Prestazioni: rendita con reversibilità
Il 2° PILASTRO della Previdenza
Focus
Previdenza
II pilastro
PREVIDENZA COMPLEMENTARE AD
ADESIONE COLLETTIVA
Adesione volontaria
Obiettivo: mantenere il tenore di vita del periodo
lavorativo
Soggetto gestore: soggetti privati
Sistema di calcolo a capitalizzazione
Metodo di calcolo contributivo
Prestazioni: rendita o capitale
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Il 3° PILASTRO della Previdenza
Focus
Previdenza
III pilastro
PREVIDENZA COMPLEMENTARE AD
ADESIONE INDIVIDUALE
Adesione volontaria
Obiettivo: migliorare il reddito
Soggetto gestore: soggetti privati
Sistema di calcolo a capitalizzazione
Metodo di calcolo contributivo
Prestazioni: rendita o capitale
Il sistema previdenziale italiano
Focus
Previdenza
Previdenza pubblica di base (I pilastro)
MECCANISMO DI FINANZIAMENTO
DELLE PRESTAZIONI
METODO DI CALCOLO DELLE
PRESTAZIONI
RIPARTIZIONE
RETRIBUTIVO
CONTRIBUTIVO
MISTO
La previdenza di base obbligatoria è organizzata sulla base di un sistema a
ripartizione.
Il metodo di calcolo delle prestazioni può essere, a seconda dell’anzianità
dell anzianità
del lavoratore: retributivo, contributivo o misto.
Nello specifico:
Retributivo – anzianità contributiva al 31.12.95 > 18 anni
Contributivo – anzianità contributiva al 31.12.95 = 0
Misto – anzianità contributiva al 31.12.95 < 18 anni e > 0
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Il sistema previdenziale italiano
Focus
Previdenza
Previdenza complementare (II e III pilastro)
MECCANISMO DI FINANZIAMENTO
DELLE PRESTAZIONI
METODO DI CALCOLO DELLE
PRESTAZIONI
CAPITALIZZAZIONE
CONTRIBUZIONE DEFINITA
PRESTAZIONE DEFINITA
La previdenza complementare o integrativa è organizzata sulla base di un
sistema a capitalizzazione.
Il metodo di calcolo delle prestazioni può essere un sistema a prestazione
definita o un sistema a contribuzione definita.
Nello specifico:
A prestazione definita – è fissato l’importo della prestazione e rimane
incerto quello del contributo.
A contribuzione definita – è fissato l’importo del contributo e rimane incerto
il valore della prestazione.
La previdenza complementare
Focus
Previdenza
“Considerato che la pensione obbligatoria può non
assicurare da sola un adeguato tenore di vita, i
lavoratori possono scegliere di destinare una parte del
proprio risparmio alla costruzione di una rendita
aggiuntiva, versando contributi alle forme
pensionistiche complementari“
(www.bancaditalia.it)
PREVIDENZA COMPLEMENTARE O
INTEGRATIVA
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La previdenza complementare
Focus
Previdenza
Le forme pensionistiche complementari sono forme di
previdenza finalizzate alla costituzione di una
p
prestazione pensionistica integrativa, autorizzate e
sottoposte alla vigilanza di una Autorità pubblica, la
Commissione di vigilanza sui fondi pensione – COVIP.
Sono forme pensionistiche complementari:
• i fondi pensione negoziali,
• i fondi pensione aperti,
• i contratti di assicurazione sulla vita con finalità
previdenziali,
• fondi pensione preesistenti (istituiti anteriormente al
novembre 1992).
La previdenza complementare
Focus
Previdenza
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01/04/2014
La previdenza complementare
Focus
Previdenza
- Fondi pensione negoziali: sono forme pensionistiche
complementari istituite dai rappresentanti dei lavoratori e dei
datori di lavoro nell
nell’ambito
ambito della contrattazione nazionale,
nazionale di
settore o aziendale.
- Fondi pensione aperti: sono forme pensionistiche
complementari istituite da banche, imprese di assicurazione,
società di gestione del risparmio (SGR) e società di
intermediazione mobiliare (SIM).
- Piani individuali pensionistici di tipo assicurativo (PIP):
sono forme pensionistiche complementari istituite dalle
imprese di assicurazione.
assicurazione
- Fondi pensione preesistenti: sono forme pensionistiche
così chiamate perché risultavano già istituite prima del
Decreto Legislativo 124 del 1993 che ha di fatto istituito le
forme pensionistiche in Italia.
La previdenza complementare
Focus
Previdenza
Le forme pensionistiche complementari si distinguono in collettive ed
individuali.
Sono Forme Collettive
•
I fondi pensione di natura negoziale istituiti per effetto di un
contratto o accordo collettivo di lavoro anche aziendale.
•
I fondi istituiti o promossi dalle regioni.
•
I fondi aperti che ricevono adesioni collettive.
•
I fondi istituiti dalle casse professionali privatizzate.
•
I fondi preesistenti.
Sono Forme Individuali sono quelle attuate mediante fondi aperti
sulla base di adesioni rigorosamente individuali ovvero mediante
contratti di assicurazione sulla vita
La scelta di aderire o meno ad una forma pensionistica
complementare è sempre volontaria e personale.
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Indice
• Premessa
• Le esigenze di investimento degli
Investitori Previdenziali
• Focus: Previdenza e Investitori
Previdenziali
• Investitori Previdenziali e Investimenti
Immobiliari
L’Investimento Immobiliare
“Acquisto di beni immobili di qualunque tipo, inclusi
diritti reali di godimento
godimento, titoli rappresentativi di
beni immobili e diritti reali di godimento, quali
azioni di società immobiliari, quotate o non
quotate, quote immobiliari di diritto italiano o
estero e fondi comuni di investimento mobiliari
specializzati in società immobiliari”.
INVESTIMENTO
DIRETTO
INVESTIMENTO
INDIRETTO
(Fondi Immobiliari, Partecipazioni
in Società Immobiliari)
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L’Investimento Immobiliare: vantaggi
• Bassa o negativa correlazione con i
rendimenti delle attività finanziarie
• Opportunità di diversificazione
• Capacità di generare cash flow regolari e
abbastanza stabili
• Capacità di protezione contro l’inflazione
• Redditi soddisfacenti e piuttosto stabili nel
tempo (tipicamente collocabili fra quelli dei
titoli di debito pubblico e quelli dei titoli
azionari)
L’Investimento Immobiliare: limiti
• Inferiore liquidabilità rispetto agli
i
investimenti
ti
ti mobiliari
bili i
• Più limitata trasparenza del mercato di
riferimento (rispetto a quello mobiliare)
• Complessità gestionali
• Oneri di gestione
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I limiti agli investimenti
• DM 703/96
• Doveva essere emanato nuovo DM, come
previsto da art. 6 co. 5-bis D. Lgs. 252/05
Con decreto del Ministro dell’economia e delle finanze, di concerto con il
Ministro del lavoro e della previdenza sociale, sentita la COVIP, sono
individuati:
a) le attività nelle quali i fondi pensione possono investire le proprie
disponibilità, avendo presente il perseguimento dell’interesse degli iscritti,
eventualmente fissando limiti massimi di investimento qualora siano
giustificati da un punto di vista prudenziale;
b) i criteri di investimento nelle varie categorie di valori mobiliari;
c) le regole da osservare in materia di conflitti di interesse tenendo conto
delle specificità dei fondi pensione e dei principi di cui alla direttiva
2004/39/CE, alla normativa comunitaria di esecuzione e a quella nazionale
di recepimento.
I “difetti” del DM 703/1996
• Molte tipologie di attività non sono ammesse
•
Li it i i solo
Limitazioni
l formali
f
li (quale
(
l effetto
ff tt in
i sostanza???)
t
???)
– Tutti i titoli oggetto di scandalo (Cirio, Parmalat, Argentina, sub-prime)
sarebbero ammissibili…
•
Rigidità delle restrizioni quantitative
– es. limite della liquidità (max 20%) … Covip ne ha consentito il
superamento…
•
Uso di parametri oggettivi
– Solo il BMK: divieto implicito di strategie gestionali non coerenti
con il BMK (es. total return – però sul mercato si hanno esempi di
obiettivi di rendimento, invece del BMK, (cfr. Comparto Monetario Plus
di Cometa, il cui BMK è 100%Euribor 6 mesi + 0,75%)
– Impiego di strumenti finanziari che dovrebbero essere ammessi (es.
private equity)
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01/04/2014
Nuova disciplina (forse)…
• Principi e criteri di gestione (specifici)
• Alcuni limiti quantitativi verrebbero mantenuti
• I divieti e limiti agli investimenti dovrebbero
dipendere (anche) dalla capacità del fondo
pensione
• Obbligo di esporre un (o più) parametro
oggettivo, non necessariamente il benchmark
• Introduzione modello organizzativo di gestione
e controllo del rischio
• Investimento ammesso se il fondo è in grado di
gestire e controllare (Covip autorizza e controlla
costantemente)
Nuova e vecchia disciplina a confronto
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01/04/2014
Investimenti Immobiliari
•
Fondi comuni di investimento mobiliare e immobiliare chiusi (non
applicabili ai fondi pensione preesistenti)
– 20% del p
patrimonio del fondo pensione
p
– 25% del fondo chiuso
•
L’investimento diretto in cespiti immobiliari è vietato per i fondi di
nuova istituzione; è ammesso per i fondi pensione preesistenti, ma
dovrà essere ridotto al 20% entro maggio 2012 (salvo deroghe “negoziate”
con Covip).
•
Per i fondi multicomparto, il limite del 20% opera sui singoli comparti
•
I FP contrattuali potrebbero investire direttamente in fondi chiusi e
società immobiliari (per le società immobiliari sarebbero possibili anche
partecipazioni di controllo, normalmente vietate, nel rispetto degli altri limiti
agli investimenti quantitativi stabiliti per le partecipazioni azionarie)
In sintesi… Investimenti Immobiliari
A livello normativo, l’Investimento Immobiliare è
consentito per:
• Fondi Pensione Chiusi e Aperti – è possibile
l’investimento indiretto (con limiti imposti da decreto
703/1996 e decreto 252/05).
• Fondi Pensione Preesistenti – è possibile
l’investimento sia diretto sia indiretto (con restrizioni –
decreto legislativo 62/2007 “processo
processo di adeguamento
dei fondi preesistenti alle forme più recenti”).
• Casse di Previdenza – è possibile l’investimento sia
diretto sia indiretto.
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Perché l’investimento immobiliare per gli
investitori previdenziali?
• Orizzonte di investimento di medio/lungo periodo
• Decorrelazione rispetto ad asset class tradizionali
e possibilità di diversificazione
• Protezione del capitale dall’inflazione
• “Liability matching”, ossia minimizzazione della
probabilità di non riuscire a far fronte alle passività
• Gestione controllata del rischio
• Stabilità e chiarezza dei rendimenti
• Ridotto mark-to-market con abbattimento del
rischio di volatilità ed incremento della stabilità dei
rendimenti
Le tendenze in atto
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Le tendenze in atto
• Riduzione degli investimenti effettuati in forma
g normativi, costi di
diretta, a causa di obblighi
gestione elevati, bassa liquidità, bassa capacità di
diversificazione, etc.
• Aumento degli investimenti effettuati in forma
indiretta (fondi immobiliari).
• In generale, ricorso agli investimenti immobiliari
• “storico”
storico e prevalentemente in forma diretta
diretta, per
Fondi Preesistenti e Casse di Previdenza,
• “sottodimensionato” per Fondi Pensione Chiusi e
Aperti (che pur potendo, perché non investono?)
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Le tendenze in atto
• Scarsa diversificazione nell’Investimento
Immobiliare (oggi molto orientato al
domestico)
• Istituzione di veicoli giuridici ad hoc per
l’effettuazione di investimenti, in particolare di
fondi riservati sottoscritti anche al 100%
• Ricorso a know-how e capacità
manageriali
i li esterne
t
alle
ll proprie
i strutture,
t tt
anche attraverso la sottoscrizione di quote di
società e/o fondi
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Grazie per l’attenzione!
[email protected]
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