Articolo [PDF] - Dinamo Sassari

Sacchetti non esulta: «Un film già visto»
Il coach biancoblù: «Gara simile alla finale di Supercoppa, ma Brindisi è un'ottima squadra. I lunghi? Un po' di pazienza»
di Andrea Sini
» SASSARI
«Mi sembra di raccontare un
film già visto». Meo Sacchetti va
dritto al sodo. La sua Dinamo è
ricaduta ancora una volta nello
stesso errore: break devastanti e
precipitosi cambi di marcia,
con gli avversari che hanno modo e tempo di riapire partite abbondantemente chiuse. «Mi è
sembrato di rivedere la finale di
Supercoppa - sottolinea il coach del Banco di Sardegna -. Abbiamo messo in campo una
grandissima difesa e abbiamo
avuto un Logan spaziale per 15
minuti. Poi è arrivato il nostro
marchio di fabbrica».
Dal 27-5 del9' al 42-39 del21',
con un controbreak brindisino
di 15-34 che ha gelato il palazzetto e fatto riapparire fantasmi
tutt'altro che vecchi. «Li abbiamo fatti rientrare e poi abbiamo
sofferto sino alla fine - dice Meo
Sacchetti - però in tutto questo
vedo un aspetto positivo: tutte
Miroslav Todic al tiro sotto gli occhi di Delroy James
le volte che i nostri avversari si
sono rifatti sotto, lamia squadra
ha reagito, ogni volta che Brindisi ha spinto al massimo per colmare il gap li abbiamo sempre
ricacciati indietro».
Il bicchiere biancoblù è dunque abbastanza pieno, per il coach, che a proposito difetti del
suo gruppo non si sottrae a
un'altra critica: i giocatori della
Dinamo a tratti appaiono egoisti, quasi che ognuno giochi per
conto proprio. «Ci sono aspetti
in cui dobbiamo migliorare - dice Sacchetti -, di sicuro dobbiamo cercare di capire se questo è
un problema che deriva da una
lettura non buona del gioco o se
ci sia davvero un po' di egoismo».
E poi c'è la questione dei lunghi, che sta diventando quasi un
dilemma: Tessitori non ha mai
risolto i problemi fisici ed è sparito dalla circolazione; Vanuzzo
non ha ancora messo piede in
campo; Cusin entra nelle rota-
zioni solo per modo di dire,
mentre l'unico centro, Lawal,
sta palesando qualche difficoltà. «Vi chiedo di avere un po' di
pazienza», risponde Sacchetti
in maniera quanto meno enigmatica, e la sensazione è che tra
breve potrebbe esserci qualche
novità. «Brindisi comunque è
venuta a Sassari senza il centro
- riprende il coach sassarese - si
tratta di una squadra molto coesa, molto concreta, che a un certo punto ha trovato con Denmon lo stesso tipo di sprinti che
noi avevamo avuto all'inizio
con Logan. Potevamo certamente chiuderla prima, ma davanti
avevamo una buona squadra».
Ora arrivano quattro trasferte
di fila. «Non mi eramai successa
una cosa del genere - conclude
Sacchetti -, staremo sempre
fuori ma se non altro ci risparmieremo qualche viaggio. Io sono abituato a ragionare gara dopo gara, e da domani mattina
penserò all'Unics Kazan».