Famiglie cooperative, si deciderà con referendum

Data: venerdì 25 luglio 2014 Testata: CORRIERE DEL TRENTINO Pagina: 11
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Contratto Niente disdetta a fine mese, però il testo non cambierà. Al via assemblee unitarie
Famiglie cooperative, si deciderà con referendum
TRENTO — Nessun accordo firmato fra sindacati e Federcoop sul contratto integrativo delle famiglie cooperative. Il «fucile puntato» della disdetta —
se non ci sarà intesa a fine mese — viene però deposto. Ieri le parti si sono
messe d’accordo per convocare assemblee unitarie delle tre sigle sindacali
(insieme favorevoli e contrari all’accordo) e arrivare a un referendum entro il
12 settembre. Così saranno i dipendenti a dire se accettano o meno i tagli.
La Fisascat Cisl, sindacato di gran
lunga maggioritario, ritiene che i sacrifici temporanei si debbano fare per evitare ai circa 2000 dipendenti una di-
sdetta contrattuale che significherebbe perdere circa 2000 euro all’anno.
Filcams Cgil e Uiltucs Uil, invece, ritengono che i tagli prospettati in questa proposta della Federazione della cooperazione siano troppo estesi e contestano soprattutto la volontà di andare
in deroga al contratto nazionale, crean-
Via Segantini
In Federazione la convinzione
è che la consultazione
darà esiti positivi
do un pericoloso precedente. In più
viene visto male il fatto che si preveda
una stretta «lineare» in tutte le 76 Famiglie cooperative, sia che abbiamo
conti in positivo che in negativo.
Dal punto di vista dei cooperatori si
tratta più che altro di contrapposizioni
fra i sindacati, mentre c’è la convinzione che i dipendenti faranno responsabilmente sacrifici (permessi, scatti di
anzianità ecc.) pur di non perdere il posto di lavoro e la paga. Ben venga dunque il referendum, che darà esattamente il polso della situazione, vale a dire
un sì convinto al nuovo contratto integrativo «lacrime e sangue».
Per Cgil e Uil intanto si è ottenuto
un risultato, vale a dire far saltare l’ultimatum del 31 luglio. In secondo luogo
ci sarà la possibilità di andare in assemblea unitaria ed esporre i diversi punti
di vista. Federcoop non accetta di rimandare la decisione dopo la firma
del contrato nazionale, ma un referendum sullo stesso testo, pur considerato immodificabile, è sempre meglio di
niente. Se il voto dei dipendenti sarà
«sì» allora se ne prenderà atto; se invece sarà «no» allora Cgil e Uil avranno
forza per chiedere modifiche al testo.
E. O.
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