Trento 22 sabato 12 luglio 2014 l'Adige GIUSTIZIA Data: sabato 12 luglio 2014 Testata: COMMERCIO l'Adige Pagina: 22 Cgil e Uil contro le Famiglie cooperative: subito un referendum «No al rinnovo del contratto» LORENZO BASSO Filcams Cgil e UIl-Tucs frenano sull’accordo per il rinnovo del contratto integrativo dei dipendenti della Federazione delle Famiglie cooperative trentine, e chiedono di rivedere alcuni provvedimenti anti-crisi che si riflettono duramente sui salari e sulle condizioni dei lavoratori. In una conferenza stampa tenutasi nella mattina di ieri, i segretari Roland Caramelle e Walter Largher rispettivamente della Cgil e della Uil - hanno preso netta posizione nei confronti della bozza presentata in questi giorni dall’organizzazione cooperativa, che conta 75 punti vendita in tutto il Trentino e più di 1.500 impiegati. Tra i provvedimenti in discussione, vi sarebbero il congelamento degli scatti di anzianità, il taglio dei permessi retribuiti e l’incremento della flessibilità oraria, oltre a maggiorazioni per il lavoro festivo e l’inserimento del contratto a chiamata. «Ci rendiamo conto - ha chiosato Caramelle a proposito di una trattativa che prosegue da ormai diversi mesi - che tanti punti vendita siano in una situazione critica, e siano anche consapevoli della loro importanza sociale sul territorio, ma vogliamo sottolineare anche la ricchezza rappresentata dai lavoratori, vero capitale sociale della federazione». A preoccupare i rappresentanti di categoria, vi sarebbero alcune misure, introdotte per fronteggiare La proposta: scatti di anzianità congelati, permessi tagliati e incremento flessibilità oraria una crisi economica ancora in atto, sui quali i vertici della federazione di consumo si sarebbero impuntati. Dal blocco degli scatti di anzianità per tre anni al taglio delle 28 ore annue di permesso retribuito, dall’aumento della flessibilità oraria alla soppressione della maggiorazione provinciale per le prime 80 ore di lavoro domenicale, il nuovo contratto mirerebbe, a detta dei due segretari sindacali, a «contrarre le uscite dell’organizzazione a scapito dei lavoratori». «Siamo perfettamente coscienti - ha però specificato Largher - delle difficoltà attuali del mercato, tuttavia crediamo che i sacrifici per i lavoratori debbano andare di pari passo con con un rinnovo della gestione dei punti vendita. In questo senso, chiediamo semplicemente di rallentare sul contratto, attendendo il rinnovo di quello nazionale, e la predisposizione di uno studio di mercato che preveda la fusione dei supermarket in difficoltà». La questione, in discussione da tempo, ha subito un’accelerazione improvvisa negli ultimi giorni, quando è arrivato alle organizzazioni sindacali un ultimatum. «Dopo una contrattazione lunga e difficile - ha concluso Caramelle - ci è stato comunicato un aut-aut inaccettabile: o firmiamo il documento entro fine mese oppure la federazione disdice unilateralmente il contratto provinciale di categoria. A questo punto chiediamo l’intervento del presidente della Federazione trentina della cooperazione Diego Schelfi, che, in contesto bancario, si è espresso chiaramente contro una simile eventualità». I due sindacalisti, infine, hanno inviato una lettera congiunta alla Fisascat Cisl, apparentemente vicina alle richieste della federazione, per l’indizione di un referendum a scrutinio segreto tra i lavoratori. Da sinistra Walter Largher (Uil Tucs) e Roland Caramelle (Filcams Cgil) LA SOLUZIONE Verso l’accorpamento «In attivo 19 negozi» «La situazione economica della Federazione delle Famiglie cooperative trentine non è buona: solo 19 punti vendita su 75 sono in attivo, e non di molto». Il segretario della Filcams Cgil Roland Caramelle ha parlato anche della difficile situazione economica vissuta dalla federazione di consumo, precisando come la scelta di mantenere un punto vendita nei piccoli abitati di montagna non sia vantaggiosa. «Sono consapevole - ha però detto Caramelle - dell’importanza sociale di questi negozi, che in alcune zone rappresentano l’unica possibilità per gli abitanti, in particolare per gli anziani, di comprare quotidianamente pane e latte». Le condizioni economiche della federazione, a detta del segretario, si starebbero riflettendo sulle condizioni contrattuali imposte negli ultimi giorni. Per evitare una possibile deroga del contratto di categoria - la prima a livello locale - Filcams e Uil Tucs propongono l’accorpamento degli esercizi in perdita. Data: sabato 12 luglio 2014 Testata: TRENTINO Pagina: 8 Famiglie coop è scontro sull’integrativo È scontro sul contratto integrativo delle Famiglie cooperative, scaduto a dicembre 2012. Filcams Cgil e Uiltucs attaccano la Federazione trentina della Cooperazione, che avrebbe messo i sindacati di fronte ad un aut aut: «O si firma il testo che abbiamo proposto o disdettiamo il contratto». Dura la reazione delle due sigle sindacali. «È un fatto grave denuncia Walter Largher della Uiltucs (nella foto con Roland Caramelle della Filcams) - per la prima volta la Federazione propone delle deroghe al contratto nazionale, il congelamento per tre anni degli scatti di anzianità, il taglio di 28 ore di permessi retribuiti e l’inserimento del contratto a chiamata senza nessun paletto nel periodo estivo». «Noi non viviamo sulla luna - prosegue Largher abbiamo detto che siamo disponibili a discutere di non aumentare il costo del lavoro per le cooperative in difficoltà. Ma questo metodo non è accettabile. Chiediamo uno stop, si aspetti il contratto nazionale che è in dirittura d’arrivo e si riprenda a settembre. Il rischio è che si vada verso un doppio salto negativo». ©RIPRODUZIONE RISERVATA La proposta della “staffetta generazionale” Cassa Edile e Laborfonds: settemila euro annuali a chi aderisce alla riduzione di orario ◗ TRENTO I relatori di ieri per Cassa Edile e Laborfonds (foto Panato) Settemila euro annuali per ogni lavoratore, sulla base di un piano triennale studiato a compensazione delle riduzioni contributive e salariali per chi aderisce alla “staffetta generazionale”. Ipotesi praticabile da tutti quei lavoratori danneggiati dalla riforma che ha posticipato l'età pensionabile. “ I nostri dipendenti – ha sottolineato il presidente della Cassa Edile ingegner Gadotti – appartengono alla categoria dei lavori usuranti e di conseguenza l'innalzamento dell'età pensionabile crea non pochi problemi. Anche per questo gli incentivi per la staffetta generazionale, sono importanti e costituiscono una valenza della previdenza integrativa privata.” Tecnicamente succede che un lavoratore in età avanzata può chiedere una riduzione dell'orario di lavoro. Se aderisce a Laborfonds ha diritto alla compensazione di tutti gli onori previdenziali compresi tredicesima e ferie pagate ed alla metà della retribuzione persa fino all'esaurimento del contributo massimo di settemila euro per dipendente, sulla base però di un piano triennale. A patto che alla decisione del dipendente corrisponda un'assunzione a tempo indeterminato, anche part time, con monte ore superiore. In più a primi nuovi settecento iscritti verrà riconosciuto un bonus di 200 euro. Il tutto con l'obiettivo di incentivare l'adesione alla previdenza integrativa privata in alternativa all'INPS, possibilità riconosciuta anche dal nuovo contratto nazionale di categoria. “ In Regione con 114mila iscritti è evidente come sia preferita la previdenza privata a quella statale, nell'ambito di un costante incremento degli iscritti.” Ha tenuto a sottolineare Gadotti che ha proseguito:” Per l'intervento integrativo non sono stati chiesti soldi pubblici, ma si è attinto esclusivamente alla nostra cassa: si tratta di un investimento di parte dei contribuiti volontari dei dipendenti.” E in una prospettiva della sempre maggior difficoltà a vedersi garantito il diritto alla pensione, è importante iniziare sin dal primo impiego a versare contributi anche minimi, ma che si riveleranno importanti in chiave futura. Per promuovere l'iniziativa , tutti i settemila dipendenti edili della Provincia di Trento, riceveranno un dépliant informativo che illustrerà tutti i benefici diretti ed indiretti derivanti dall'adesione alla Cassa Edile. Le quote versate, hanno anche un importante vantaggio fiscale. (d.p.) Data sab 12 luglio 2014 Testata: CORRIERE DEL TRENTINO Pag: 10 Famiglie cooperative Contratto che divide TRENTO — Il contratto provinciale per i dipendenti delle famiglie cooperative determina un duro confronto sindacale. La Federazione ha proposto un testo molto peggiorativo, che tocca anche il contratto nazionale. E se non verrà firmato è pronta alla disdetta. Cgil e Uil non ci stanno. E avvertono la Cisl: non firmi da sola, è necessario un referendum.
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