Esercizi di Istituzioni di Algebra Roberto Pagaria 3 novembre 2014 Svolti gli esercizi dal 1 al 9. Esercizio 1 Testo A lezione abbiamo dimostrato che, dati un campo K, una K-algebra finitamente generata B, e un embedding φ di K in un campo algebricamente chiuso L, esiste una omomorfismo φ˜ : B → L che estende φ. Come si dimostra, a partire da questo che, dato un ideale n proprio I in K[X1 , . . . , Xn ], il suo luogo di zeri V (I) in K non `e vuoto? Soluzione Sia A = K[x1 , . . . , xn ] una K-algebra ed m un ideale massimale conten nente I. Poich´e V (m) ⊂ V (I) per dimostrare che V (I) `e non vuota in K mi basta dimostrare che la variet`a V (m) `e non vuota. Definendo B = Am osservo che B `e un campo ed `e una K-algebra finitamente generata. Scelgo L = K e ϕ l’inclusione di K in K. Per quanto visto a lezione l’omomorfismo si estende a ϕ˜ : B −→ K. Sia ϕ¯ = ϕ˜ ◦ π dove π `e la prioezione di A in B e sia ξi = ϕ(x ¯ i ) ∈ K. Voglio dimostrare che ogni polinomio f ∈ I si annulla in ξ (cio`e f (ξ1 , . . . , ξn ) = 0). So che 0 = ϕ(f ¯ ) = f (ϕ(x)) ¯ = f (ξ) e quindi la variet` a `e non vuota. Esercizio 2 Testo Sia C[x, y, z] e sia B = C[t, z]. Dimostrare che: − x3 − x2 ) (y 2 1 a) A si pu` o immergere come sottoanello in B tramite la mappa f definita da f (x) = t2 − 1 f (y) = t3 − t f (z) = z b) A e B hanno lo stesso campo dei quozienti; c) I = (t + 1, z − 1) `e ideale primo in B; d) J = (t2 − 1, t3 − t, z − 1) e H = (t3 − t − z(t2 − 1), t2 − z 2 ) sono ideali primi di A e H ⊆ J; e) I ∩ A = J f) non esiste un ideale D primo tale che D ∩ A = H e D ⊆ I Soluzione a) Definisco l’omomorfismo ϕ : C[x, y, z] −→ C[t, z] estendendo ϕ(x) = t2 − 1, ϕ(y) = t3 − t e da ϕ(z) = z. Osservo che l’ideale (y 2 − x3 − x2 ) `e il nucleo di ϕ perch´e ϕ(y 2 − x3 − x2 ) = t2 (t2 − 1)2 − (t2 − 1)2 (t2 − 1 + 1) = 0 Inoltre se un polinomio p appartiene al nucleo allora visto come polinomio in C[x, y][z] deve avere tutti i coefficienti nel nucleo, quindi posso supporre che p ∈ C[x, y] e degy (p) = 1 a meno di sommarci un opportuno multiplo di y 2 − x3 − x2 . Ma il polinomio a(x)y − b(x) appartiene al nucleo se e solo se ci appartengono a(x) e b(x) (ϕ(a(x)y) `e un polinomio con solo monomi di grado dispari e b(x) di grado dispari) se e solo se a = 0 e b = 0. Di conseguenza l’omomorfismo ϕ˜ : A −→ B ottenuto per passaggio al quoziente `e ben definito e iniettivo. b) L’anello B `e un dominio quindi esiste il campo delle frazioni. Osservo che in B vale t = xy¯¯ ∈ Q(A) quindi ottengo che B ⊂ Q(A) ⊂ Q(B). Essendo Q(B) il pi` u piccolo campo contenente B si ottiene l’uguaglianza Q(A) = Q(B). ∼ c) Osservo che BI − → C con t 7→ −1 e z 7→ 1 e quindi l’ideale I `e massimale e in particolare primo. d) Sia J˜ = (x, y, z − 1) ⊂ C[x, y, z] poich`e (y 2 − x3 − x2 ) ⊂ J˜ passa ˜ = J ⊂ A. Poich´e J˜ `e massimale al quoziente e si ottiene che ϕ(J) 2 per il nullstellensatz anche J `e massimale (il passaggio al quoziente manda massimali in massimali). L’ideale H `e l’immagine dell’ideale ˜ = (z 2 − x − 1, y − xz, y 2 − x3 − x2 ) = (x − z 2 + 1, y − z 3 + z) per H passaggio al quoziente. Noto che H ⊂ J perch´e t3 − t − z(t2 − 1) = y¯ − z x ¯ ∈ J = (¯ x, y¯, z − 1) e t2 − z 2 = (t2 − 1) − (z + 1)(z − 1) ∈ J. ˜ per passaggio al quoziente, `e primo se e solo L’ideale H, ottenuto da H ˜ `e primo, se e solo se C[x, y, z] ˜ `e un dominio. Si osserva che se `e H H C[x, y, z] `e isomorfo a C[z] con l’isomorfismo x 7→ z 2 −1 e y 7→ z 3 −z ˜ H che `e un dominio, quindi H `e primo. e) Osservo che la contrazione di un primo `e un primo, quindi I ∩ A = I c `e primo contenente J perch´e (t + 1)(t − 1) = t2 − 1 in B. Nel punto d) avevo dimostrato che J era massimale in A quindi J = I ∩ A. f) Per assurdo suppongo che esiste un primo D contenuto in I la cui contrazione `e H. Poich`e D ⊃ Dce = H e = (t + 1, z − 1)(t − 1, z + 1)(t − z) (essendo ideali primi chiamer`o rispettivamente q1 , q2 e q3 ) per il secondo lemma di scansamento D contiene un qi . Inoltre I ) D = qi (l’inclusione stretta `e data dal fatto che Dc 6= I c ) e I non contiene q2 e q3 quindi l’unico caso possibile `e che D ⊇ q1 = I. Ho ottenuto l’assurdo che D ⊇ I e Dc ( I c quindi un primo con le caratteristiche richieste non esiste. Esercizio 3 Testo Siano A ⊆ B anelli, con B intero su A. a) Dimostrare che se x ∈ A `e invertibile in B allora `e invertibile anche in A. b) Dimostrare che il radicale di Jacobson di A `e la contrazione del radicale di Jacobson di B. Soluzione a) Sia x ∈ A un elemento invertibile in B estensione intera di A, e chiamo y ∈ B il suo Pinverso.i Essendo y intero soddisfa una relazione della forma y n = n−1 i=0 ai y con i coefficienti ai in A. Moltiplico l’equazione n−1 per x : n−1 X y = y n xn−1 = ai xn−i−1 ∈ A i=0 3 Ci` o dimostra che l’inverso appartiene ad A. b) Dimostro che J(A) ⊂ J(B)c : Sia x ∈ J(B) ∩ A un elemento nella contrazione del radicale di Jacobson di B, `e noto che 1 + bx ∈ B ∗ per ogni b ∈ B (questa `e una caratterizzazione del radicale di Jacobson). In particolare per ogni a ∈ A si ha che 1 + ax ∈ B ∗ e per il pundo a) l’elemento 1 + ax `e invertibile in A. In conclusione 1 + ax ∈ A∗ per ogni a ∈ A implica che x ∈ J(A). Viceversa mostro che J(A) ⊃ J(B)c , dimostrando la contronominale: Sia x 6∈ J(B)c un elemento di A allora x non appartiene ad un ideale massimale M . La sua contrazione m = M c `e ancora un ideale massimale e x 6∈ m perci`o x 6∈ J(A). Esercizio 4 Testo Sia A un sottoanello dell’anello B, e sia C la chiusura integrale di A in B. Siano f , g polinomi monici in B[X] tali che f g ∈ C[X]. a) Dimostrare che esiste un anello D tale che B ⊆ D e entrambi i polinomi f e g si fattorizzano in D[X] come prodotto di fattori di grado 1. b) Dimostrare che f e g appartengono a C[X]. Soluzione a) Osservo che se il prodotto di due polinomi `e un polinomio monico allora i due polinomi erano, a meno di invertibili, monici. Sia p un qualunque polinomio monico irriducibile a coefficienti in un anello B di grado maggiore di uno, e considero i seguenti omomorfismi: ϕ B ,→ B[y] − → B[y](p(y)) Chiamo il quoziente D e voglio mostrare che ker ϕ ∩ B = 0. Sia b ∈ B tale che ϕ(b) = 0, cio`e b ∈ (p(y)) quindi esiste q ∈ B[y] tale che b = p(y)q(y). Guardando il grado in y dei polinomi e usando il fatto che p `e monico si ottiene che 0 = deg b = deg p + deg q (se b 6= 0) da cui l’assurdo deg p = 0. Il polinomio p ∈ B[x] ⊂ D[x] ha una radice in D, infatti p(y) = 0, di conseguenza il polinomio x − y divide p(x) in D[x] (x − y `e monico quindi posso usare l’algoritmo di divisione e il resto `e zero). Ho trovato quindi un estensione D di B in cui il polinomio p si fattorizza come prodotto di polinomi irriducibili di grado minore. Per induzione sul grado posso costruire un’estensione di anelli in cui 4 i polinomi f e g si fattorizzano come prodotto di polinomi monici di grado uno. b) Sia E la chiusura integrale di A in D, la tesi `e equivalente a dimostrare che f, g ∈ E[x] Q perch´e E[x] ∩ B[x] = C[x]. Il polinomio f si scompone come f (x) = ni=1 (x − di ) (posso supporre i fattori di grado uno monici per quanto notato nel primo punto). Calcolo f · g in di e ottengo (f · g)(di ) = 0 che implica di interi su A cio`e appartenenti ad E. Essendo E un anello e i coefficienti di f combinazioni dei di si ha f ∈ E[x] quindi la tesi. Esercizio 5 Testo Dimostrare che, dato un numero intero d < −2 libero da quadrati e √ congruo a 2 o a 3 modulo 4, l’anello Z[ d] non `e a ideali principali. Soluzione √ Innanzitutto ricordo che Z[ d] `e munito di un modulo dato da √ a + b d = a2 − db2 Nel caso d negativo, il modulo `e nullo se e solo se l’elemento `e nullo (a = b = 0), inoltre `e moltiplicativo. √ √ Osservo che 2 `e irriducibile in Z[ d] perch´e se a+b d | 2 allora a2 −db2 | 4 e di conseguenza la disuguaglianza a2 − db2 ≤ 4 dice che b = 0 (perch´e −d > 4) e a = 1, 2. √ Dimostro che Z[ d] non `e UFD quindi non `e PID distinguendo due casi: √ √ d ≡ 3) Considero il prodotto √ (1 + d)(1 − d) = 1 − d e osservo che 2 | 1 − d. Noto che 2 - 1 ± d perch´ √e 4 - 1 − d quindi 2 `e irriducibile ma non primo e di conseguenza Z[ d] non `e UFD. √ √ d ≡ 2) Considero il prodotto √ (2 + d)(2 − d) = 4 − d e osservo che 2 | 4 − d. Noto che 2 - 2 ± d perch´ √e 4 - 4 − d quindi 2 `e irriducibile ma non primo e di conseguenza Z[ d] non `e UFD. Esercizio 6 Testo Si considerino due anelli A ⊆ B e sia B un A-modulo finitamente generato. Dimostrare che, dato un ideale primo I di A, gli ideali primi Q di B tali che Q ∩ A = I sono un numero finito. 5 Soluzione Per prima cosa quoziento A per l’ideale I e B per l’ideale I e e ottengo l’immersione AI ,→ BI e e ho corrispondenza biunivoca tra i primi di B che contengono I e e i primi di BI e . L’estensione di anelli `e finitamente generata e mostro che ogni primo Q contiene I e infatti Q ⊃ Qce = I e . Mi basta dimostrare il teorema nel caso particolare del primo I = 0 e quindi A dominio. Sia S = A \ {0} e K = S −1 A il campo dei quozienti di A. L’anello −1 S B `e una K-algebra finita e i primi di B che non intersecano S sono in corrispondenza biunivoca coi primi di S −1 B. Inoltre se Qc = 0 allora Qc ∩ S = 0 ∩ S = ∅, quindi posso supporre A un campo. Voglio dimostrare che una K-algebra finita B ha solo finiti ideali primi. T Sia N (B) = p il nilradicale di B. Poich´e B `e un K-spazio vettoriale p primo di dimensione finita e N (B) un sottospazio allora `e intersezione finita di ideali (sottospazi vettoriali): \ N (B) = pi i≤n T Sia p un qualsiasi primo di B allora p ⊃ N (B) = pi e per il lemma di scansamento si ottiene che esiste un indice i tale che p ⊃ pi . Osservo che B `e un estensione intera di K perch´e K-modulo finitamente generato, quindi pc = 0 = pci e p ⊃ pi implica che p = pi . Ci`o dimostra che B ha finiti ideali primi e quindi la tesi. Esercizio 7 Testo Si consideri l’anello di polinomi C[X, Y, Z] graduato nella maniera standard. Si considerino gli ideali (graduati) I1 = (X 3 + Y 3 + Z 3 ) e I2 = (X 3 + Y 3 + Z 3 , X 2 + Y 2 + Z 2 ). Si calcolino le serie di Poincar´e C[X, Y, Z] C[X, Y, Z] P (I1 , t) , P (I2 , t) , P ,t , P ,t I1 I2 dove la funzione ’lunghezza’ λ `e data da dimC . Soluzione Denoto l’ideale I1 con I, l’ideale I2 con J e l’anello C[x, y, z] con A. Determino il coefficiente n-esimo della serie P (I, t) calcolando la dimensione su C di In . Ogni polinomio in In si scrive in modo unico come (x3 + y 3 + z 3 )p(x, y, z) 6 con p un qualsiasi polinomio in An−3 quindi dimC In = dimC An−3 . Calcolo la dimensione di An , una base `e {xa y b z c | a + b + c = n} e la sua cardinalit`a n−1 `e n+2 per n > 0 e la serie `e 2 . Di conseguenza dimC In = 2 +∞ X n−1 n P (I, t) = t 2 n=1 Calcolo la serie di Poincar´e di J, trovando una formula per dimC Jn . Il generato da x3 +y 3 +z 3 intersecato An `e un C spazio vettoriale di dimensione n−1 come il generato da x2 + y 2 + z 2 intersecato An di dimensione finita 2 n 2 . Calcolo la dimensione di In con la formula di Grassmann, osservando che i due polinomi sono coprimi: dim In = dim An−3 + dim An−2 − dim An−5 = n−1 n n−3 = + − = 2 2 2 n2 + 3n − 10 = 2 Chiamer` o questi coefficienti bn per n > 2, per n = 2Psi ha che b2 = 1 e tutti n2 +3n−10 n t . quelli inferiori sono nulli. La serie `e P (J, t) = t2 + +∞ n=3 2 Per calcolare le altre due serie osservo che date le successioni esatte corte di A-moduli graduati 0 −→ In −→ An −→ AnIn −→ 0 Determina la relazione sulle serie di Poincar´e relative: P (I, t) + P AI , t = P (A, t) Quindi usando il fatto dimostrato prima che la serie di Poincar´e di A `e P+∞ n+2 n A A I , t e di P J , t . n=0 2 t ottengo le serie di P +∞ X A P I , t = 1 + 3ntn n=1 +∞ X P AJ , t = 1 + 3t + 5t2 + 6tn n=3 Esercizio 8 Testo Sia A un anello completo rispetto alla topologia indotta P da un ideale I. Sia (an ) una successione in A. Dimostrare che la serie ∞ n=0 an converge se e solo se limn→∞ an = 0. 7 Soluzione P Supponiamo che la serie +∞ n=0 an converga ad un elemento a. Sostituendo ad a0 il valore a0 − a la nuova serie converge a 0 e il limn→+∞ an = 0 se e solo se esiste ed `e zero il limite della nuova successione. Per ogni k esiste P k . Dimostro che a ∈ I N tale che per ogni n ≥ N la somma parziale ni=0 i P P n k ogni an per n > N appartiene ad I k , infatti an = i=0 ai − n−1 i=0 ai ∈ I . Poich´e ci` o `e vero per ogni k (la soglia N dipende da k), la successione degli an ha limite uguale a zero. Viceversa supponendo che la successione an ha limite nullo allora per ogni k, allora esiste Nk tale che per ogni n ≥ NP an appartiene ad k il termine P +∞ k k I . Ci` o implica che `e ben definito l’elemento n=0 an ≡ N n=0 an modulo PNk PN1 PN0 k I . Sia a = ( n=0 an , n=0 an , . . . , n=0 an , . . . ) ∈ A si verifica che la successione `e coerente e voglio che a `e il limite della serie. Infatti P dimostrare k a tendono ad a: per ogni k le serie parziali N n n=0 Nk X an − a ∈ I k n=0 Quindi la serie `e convergente e tende ad a. Esercizio 9 Testo Sia A un dominio e I un ideale di A. Denotiamo con grI (A) l’anello graduato associato ad A rispetto alla filtrazione indotta da I e con AˆI il completamento di A rispetto alla topologia I-adica. ` vero o falso che A dominio implica grI (A) dominio? E il viceversa? a) E b) A lezione abbiamo visto che non `e vero che A dominio implica AˆI dominio. E il viceversa? Soluzione a) Se A `e dominio e I un ideale non primo allora esistono due elementi a, b ∈ A \ I tali che ab ∈ I. Prendendo a ¯ ∈ AI e ¯b ∈ AI e ricordando che grI (A) contiene AI si ha che a ¯¯b = 0 in grI (A). Quindi non `e sempre vero che grI (A) `e un dominio. Sia A = Z6Z e I = (3), si ha che grI (A) = Z3Z ⊕ 3Z3Z ⊕ . . . perch´e I k = (3) = I per ogni k > 1. Ho costruito un controesempio in cui grI (A) = Z3Z `e un dominio ma A non `e dominio. 8 b) Lo stesso esempio funziona per il completamento. Infatti AˆI = lim AI k ' Z3Z che `e un dominio, ma A non lo era. ←− 9
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