LEGNAGO.Oggi, a Venezia, la commissione Via esaminerà la richiesta di stoccare a Torretta scarti degli inceneritori • • Lese a caccia nuov r fiut p er non chiudere la dis carica i i i La società punta ad aumentare i conferimenti di 20n-ila tonnellate Servono infatti otto milioni di euro per completare la bonifica del sito Fabio Tomelleri La Lese va a caccia di rifiuti per coprire il «buco» virtuale di otto milioni che incombe sulle proprie casse. Oltre che per assicurarsi i fondi necessari a completare la bonifica della discarica di Torretta. La società partecipata dal municipio e dalla Sit di Brendola (Vicenza) ha avviato le procedure per ampliare la gamma di scarti speciali non pericolosi da stoccare nella frazione. Tutto ciò allo scopo di incrementare di almeno 20mila tonnellate all'anno il flusso di materiale oggi diretto nel centro di stoccaggio. Le 82milatonnellate di materiali attualmente provenienti soprattutto dalla raccolta dei rifiuti urbani in diversi Comuni del Veronese, infatti, sono largamente insufficienti per garantire la riqualificazione ambientale dei lotti esauriti e la gestione di quelli che verran- no completati nei prossimi anni. Per questo Lese, guidata dal leghista Giammaria Spinelli, ha chiesto alla Regione di allungare l'elenco di materiali che potranno essere accumulati nelle aree a disposizione. Oggi, a Venezia, la commissione per la Valutazione per l'impatto ambientale inizierà l'esame dell'istanza presentata dalla partecipata legnaghese. Il responso arriverà nell'arco di sei mesi. La necessità di incrementare i flussi di scarti diretti a Torretta si intreccia con un'altra questione rilevante perla frazione. «Il piano finanziario del 2009», rimarca, Stefano Busana, tecnico incaricato da Lese di redigere la perizia spedita in Regione, «era stato tarato su 120milatonnellate di rifiuti, quantitativo dimostratosi poi di molto superiore alla realtà. Inoltre, la Provincia aveva ritenuto di autorizzare una tipologia più limitata di materiale di smaltimento rispetto all'Autorizzazione Camion in attesa di scaricare i rifiuti nell'impianto di Torretta integrata ambientale presentata per il sito». Gli otto milioni di «buco» virtuale, calcolati dallo stesso professionista, sono quindi relativi alle spese che serviranno da qui al 2033 per garantire la riqualificazione ambientale della parte vecchia della discarica. Tutto ciò tenendo conto che negli ultimi anni è cresciuto il percolato, ovvero il liquido prodotto dalle infiltrazioni dell'acqua piovana negli strati di rifiuti stoccati. Con la nuova istanza, dunque, la Lese ha chiesto di eliminare alcune limitazioni a tipologie di rifiuto già trattate aTorretta. «Abbia- mo domandato a Venezia», prosegue Busana, «di togliere il divieto di ricevere soltanto le ceneri provenienti dall'inceneritore veronese di Ca' del Bue, che oggi sono pari a zero. E chiesto, pertanto, alla Regione che valuti la possibilità di trattare nella discarica, di Legnago le scorie provenienti anche da altri inceneritori attivi nelle province limitrofe, tra cui Schio (Vicenza) e Padova». Il perito osserva: «Non è una tipologia nuova rispetto a quella già autorizzata, bensì materiale di provenienza geografica, diversa». Il tecnico, inoltre, evidenzia: «Anche per i nuovi riu di numi rlPitlf ,nwd,•,rIu,t«,;,, Si parla di noi Pagina 5 quantitativi di rifiuti che verranno approvati, saranno previsti comunque scrupolosi controlli, come analisi chimiche e quant'altro. Alla Regione abbiamo inoltre chiesto di integrare altri codici, inserendo scarti industriali sempre non pericolosi». Una volta ottenuto il via libera all'incremento di scarti da inserire nei lotti della discarica, Lese dovrà offrire i nuovi servizi a prezzi competitivi. «Perché», rimarca, Busana, «in una discarica, normale destinata alla chiusura definitiva il mancato flusso di rifiuti sarebbe festeggiato con un brindisi. ATorretta, invece, c'è il problema di dover assicurare la bonifica, della parte vecchia dell'impianto». «Il piano autorizzato nel 2009», rimarca, il sindaco Roberto Rettondini, «lo abbiamo ereditato dall'ex amministrazione Gandini. La priorità, ora, è di ottenere risorse per la bonifica». «La nostra preoccupazione», aggiunge Spinelli, giunto ormai a fine mandato, «è raggiungere l'incremento di 20mila tonnellate all'anno di rifiuti perché tutto deve essere finalizzato alla prosecuzione del ripristino ambientale».* Si parla di noi Pagina 6
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