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Circolando
per CHIVASSO e dintorni ... dicembre 2014
PAG 4
Noziario per soci e simpazzan distribuzione gratuita stampato in proprio da Circolo ACLI di Chivasso via Italia 10
Associazioni Crisane Lavoratori Italiani
Strumento di informazione e di collegamento con i soci, non è un periodico e non ha cara!ere giornalisco scaricabile anche dal sito www.aclochivasso.it
può essere richiesto inviando una mail a [email protected]
Libera università della legalità
Cari soci e simpatizzanti, rieccoci a Natale,
anche quest’anno mi fa piacere potervi porgere ancora una volta gli auguri a nome di
tutti i componenti il consiglio direttivo del circolo.
Ma non mi posso esimere dal portare alla vostra attenzione un paio di problemi dei quali
magari avete sentito parlare ma che hanno
necessità di un approfondimento particolare.
Essi sono;
•
Il taglio dei fondi ai Patronati
•
Il progetto Wastend relativo alla gestione rifiuti nella nostra città.
Il primo naturalmente è frutto dei tagli del governo e riveste un carattere nazionale, mentre il secondo è un tema quanto mai scottante
del nostro territorio.
Credo, anzi tutto il consiglio direttivo del circolo è concorde nel ritenere indispensabile
una informazione corretta sui temi su esposti.
Come qualcuno di voi ha potuto constatare
sul primo tema ci siamo già mossi sia su scala nazionale che più locale promuovendo una
raccolta di firme in accordo con gli altri tre patronati nazionali che fanno capo alle sigle sindacali.
PATRONATI A RISCHIO
DIFENDIAMO I NOSTRI DIRITTI
Raffaella Dispenza (presidente provinciale Patronato ACLI)
I Patronati, punto di riferimento per milioni di
cittadini in tutta Italia per la tutela gratuita dei
loro diritti, sono oggi a rischio. La Legge di
Stabilità 2015, che dopo i passaggi alla Camera e al Senato verrà resa definitiva entro
fine anno, prevede infatti pesanti tagli che ne
mettono in discussione il funzionamento per
come lo abbiamo conosciuto fino ad oggi.
Sono circa 100 le prestazioni sociali e previdenziali per le quali il Patronato assiste gratuitamente il cittadino e lo accompagna nei momenti
più difficili della vita, per situazioni legate al lavoro, alla salute, alla malattia, alla famiglia, garantendone in concreto i propri diritti.
Anche noi nel nostro piccolo le abbiamo raccolto in sede ed anche con una sortita pubbli- …..Continua a pag 2
ca mercoledì 19 nov. u. s.
Per notizie più approfondite vi rimando all’articolo di Raffaella Dispenza presidente provinciale del Patronato ACLI.
PACE E BENE…
Il secondo è un tema che ci tocca molto da Entriamo nel mondo come ospi,
vicino in quanto è il problema locale della racnon con lo spirito del proprietario;
colta e dello smaltimento rifiuti.
Su questo tema in particolare vista la più
completa disinformazione, abbiamo cercato
con Legambiente di Chivasso di approfondire
l’argomento in una serata dedicata.
e non possiamo non aprirci alla
terra, all’acqua, all’aria come realtà sorelle, di una prossimità di cui
siamo impasta, senza acceare i
modi che le determinano ed i ritmi che ci comunicano. Siamo in
sintonia con il loro nascerecrescere-morire.
Naturalmente la serata non è stata esaustiva
ma ci ha permesso di avere un quadro più
chiaro, visto che sull’argomento sia l’amministrazione comunale che i giornali locali non
hanno brillato nell’informazione ma hanno
Siamo come loro fragili e bisognopreferito dedicarsi alle polemiche politiche.
Ora, senza peccare di presunzione e senza
avere come si sul dire la verità in tasca, vorremmo provare a dipanare questa matassa o
per lo meno cercare di avere una visione più
chiara del problema.
si di cure.
Siamo, cioè, creature che ricevono da un Altro la ragione di essere: un Altro che ci ha volu, e che
ci ha colloca in un giardini armoA pagina 3 potete trovare un resoconto del nioso, dove abbiamo ricevuto il
tema e alcune considerazioni che come diret- compito di diventare, a nostra
tivo abbiamo fatto e che ci hanno portato a volta, curatori del creato.
firmare la petizione con i circoli di Legambiente, della Coldiretti Chivassese ed alcuni comi- Nei secoli passa l’umanità ha
tati che da anni si battono sull’argomento.
avuto un rispeo così profondo
Chiudo rinnovando a tutti voi un sereno e nei confron del mondo da divinizzarlo, e da nominare la terra
Santo Natale nella pace del Signore.
Beppe Stocco
“madre”.
Abbiamo celebrato le stagionalità
della natura come una liturgia.
Avevamo la percezione di ricevere
fra Carlo
LA CURA DEL CREATO
in dono i fru* della Terra.
Non intendiamo fare l’elogio del
“mondo anco”, ma oggi le mulnazionali impongono la propria
legge di mercato secondo la logica
di un’economia di sfruamento.
E la qualità della vita impoverisce.
Se ieri ciò era dovuto principalmente ad una congenita mancanza di conoscenze, oggi dobbiamo
ritenere che sia qualcosa di voluto.
Viviamo dentro un sistema sociale
che ci sta derubando sistemacamente delle nostre risorse, del
Bene Comune.
Quello che manca è la relazione
della cura; non si possono roamare le persone e le cose. Occorre rispeare quello che è proprio
di ciascuno.
La crescita del sistema democraco consiste soprauo nella dismissione dei modelli offensivi
per il creato.
chiamare amministratori ed imprenditori a rendere conto delle
proprie scelte; e di verificare se
sono diree unicamente al proprio ule.
Ma è anche necessario denunciare la logica perversa del “male
minore”, soo il cui paravento
morale si giusficano le guerre, e
più nascostamente si giusficano
connubi tra dirio al lavoro ed
inquinamento. La salute (vedi il
caso di Taranto…) non deve entrare in conflio con il lavoro.
Non possiamo però neppure dimencare la responsabilità della
società civile che non fa ogni giorno il suo dovere nei riguardi, ad
esempio, della raccolta dei rifiu
urbani.
Prendersi cura del creato significa
anche ridurre i consumi, gli sprechi, favorire uno sle di vita più
solidale.
Ed è nostro dovere di ciadini
1
Malala, diri$ e
scuola
di Francesco Laterza
MALALA
Yousa-
fzai “
Dopo le vicende sconcertanti di Pomezia, Adro, Vigevano, Vercelli (vedi
numero precedente di Circolando),
una notizia dirompente: premio Nobel
per la Pace a Malala Yousafzai. Questa ragazzina di 17 anni, dall’età di 11
anni si batte per il diritto all’istruzione
dei bambini Pakistani, sensibilizzando
tutto il mondo con il suo coraggio e la
forza delle sue parole.
Ancora una volta Malala ci insegna
che investire nella scuola vuol dire
investire sul futuro, investire sulla libertà. Informazione e comunicazione
le chiavi della libertà, la conoscenza la
soluzione all’intolleranza, l’ignoranza
(intesa come “non conoscenza”) la
vera causa della paura del diverso. Ma
investire non può voler dire solo assumere precari a pioggia, ma avere un’idea esatta dei bisogni della scuola,
mettere al centro il bambino/ragazzo e
capire quali sono le cose di cui ha bisogno per poter esprimere tutto il suo
potenziale on c’è una ricetta per tutti i
bambini, loro come noi sono uno di-
PRESEPE VIVENTE
Di Marco Raschio*
verso dall’altro, ma prorio dalla comprensione dell’individualità si costruisce la collettività, e la scuola è il primo luogo dove si imparano diritti, doveri e giustizia sociale.
Malala si è liberata dall’oppressione
grazie alla conoscienza, la conoscienza dei nuovi mezzi di comunicazione
che le hanno permesso di superare le
barriere geografiche. Certo, non è da
tutti. Malala è sicuramente un leader
con delle capacità non comuni, una
visione della vita molto più matura di
molti di noi genitori del mondo occidentale. Non è facile educare all’uso
di qualcosa che noi per primi non conosciamo, ma dobbiamo farlo. È un
rischio che ci dobbiamo prendere se
vogliamo che i nostri figli crescano
liberi.
Diritti e scuola vanno di pari passo.
Ascoltiamo la voce della coscienza.
“Un bambino, un insegnante, un libro e una penna possono cambiare il
mondo.
L’istruzione è l’unica soluzione. L’istruzione innanzitutto”
(Dal discorso di Malala alle Nazioni Unite)
Malala Yousafzai nata a Mingora, Pakistan, il 12 luglio 1997, studentessa e
a*vista pakistana dell’età di 11 anni,
insieme all’indiano Kailash Satyarthi
vince il premio Nobel per la pace
2014 per la loa contro la repressione
dei bambini e dei giovani e per i diri*
di tu* i bambini all’istruzione. È la
più giovane vincitrice del Premio Nobel per la pace, nota per il suo impegno per l'affermazione dei diri* civili
e per il dirio all'istruzione - bandita
da un edio dei talebani.
«QUESTO Nobel ci ricorda che la
scuola è il mezzo principale per combattere ignoranza, miseria e sopraffazione». Amartya Sen, economista e
filosofo indiano, premio Nobel per
l'Economia nel 1998.
Ogni anno il rituale è sempre
lo stesso: si scende in cantina,
si cerca negli angoli più nascosti in mezzo alle cose che si
usano meno frequentemente,
e finalmente ecco spuntare lo
scatolone degli addobbi natalizi con su scritto “fragile”.
L’apertura dello scatolone e la
scoperta del suo contenuto
sembra sempre una novità, anche se alcune statuine si tramandano per generazioni e
con esse il ricordo di chi le ha
viste e utilizzate ed oggi anche
se non c’è più, sembra un po’
presente.
Stendere la carta verde prato
un po’ ruvida sul pannello di
polistirolo e decidere come
situazioni di difficoltà tra le famiglie, così come rilevato da
più parti negli ultimi anni a seguito della crisi economica e
occupazionale.
Dalla prima
Dalla presentazione della domanda al suo esito positivo,
ogni anno milioni di persone si
rivolgono ai Patronati trovando,
in Italia e all'estero, disponibilità, impegno e competenza professionale per ottenere diritti
attraverso procedure che abbracciano tutto l’arco della vita.
Si tratta di servizi oggi quasi
totalmente gratuiti in quanto i
Patronati vengono rimborsati
dal Ministero del Lavoro sulla
base della quantità di pratiche
realmente svolta (e verificata
da ispettori) dai singoli patronati. Tuttavia, tali rimborsi coprono soltanto circa il 30% dell'attività complessivamente svolta,
mentre per il restante 70% non
è previsto alcun finanziamento
e quindi i Patronati possono
svolgerla grazie al sostegno
delle proprie organizzazioni
promotrici che ne riconoscono il
valore in termini di utilità sociale.
Per questo oggi i Patronati
rappresentano un tassello fondamentale nel quadro di un
sistema di welfare sempre più
esile, sempre meno in grado
di fornire tutele in modo universalistico, un sistema di servizi sempre più precari, meno
capillari, messi fortemente sottopressione a causa dell’aumento delle fragilità e delle
disporre la capanna da costruire con materiali di recupero, è
la parte più difficile insieme
alla disposizione delle luci: la
capanna qui e il deserto dalla
parte opposta, utilizzando un
po’ di farina da polenta……….
Insieme a molti soggetti della
società civile, insieme a enti
quali la stessa INPS e la stessa
INAIL, chiediamo di rivedere i
tagli ai Patronati, non per avere
uno Stato sempre più burocratico e più lontano dai cittadini, ma
piuttosto per avere un sistema
sociale e politico capace di intendere lo sviluppo come sviluppo della dignità umana, a partire
da coloro che hanno più bisogno di aiuto per raggiungere
una soglia minima di accesso.
Impedire ai Patronati di proseguire il proprio lavoro a fianco
dei lavoratori e delle lavoratrici, a fianco dei disoccupati,
delle donne che presentano
istanza per ricevere la maternità, delle persone che sono
inabili al lavoro o che presentano richiesta di invalidità civile, delle persone che richiedono il riconoscimento dello stato di handicap, degli stranieri
che rinnovano i propri titoli per
la regolarizzazione, ecc., vorrebbe dire tagliare ancora una
volta servizi e tutele rivolte ai
cittadini più fragili, quelli che il
nostro Stato dovrebbe essere
in grado di sostenere con politiche pubbliche ad hoc, con
strumenti di rafforzamento delle loro capacità, con progetti
personalizzati che consentano
loro di uscire dal proprio stato
di necessità.
Raffaella Dispenza
li a comete che preannunciano
chissà quale futuro migliore.
Alla Santa Messa nella piazza
centrale si affacciano in tanti,
anche i cd “credenti delle festività”; il giovane prete sta facendo l’omelia ricordando il con…………….. la fila di persone tagio benefico della carità.
che abitualmente attende il pa- La signora che passeggia col
sto della sera fuori dalla mensa cane, passando di lì pensa che
della Caritas questa sera è più magari l’anno che verrà polunga del solito, nel menù han- trebbe dare in beneficenza alno aggiunto il cotechino con le meno una parte se non altretlenticchie e alcuni hanno por- tanto di ciò che spende per il
tato anche gli amici. Le raccol- caro FUFI.
te straordinarie di cibo si sono
fatte più frequenti in questo All’ospedale civico il primo
pianto di un bimbo ricorda al
periodo, e i risultati si vedono.
cappellano che ancora una
I fuochi dei gas della discarica volta la vita si rinnova affacsembrano aurore boreali, simi- ciandosi al mondo con occhi
di speranza.
2
WAST END
CHE SARÀ MAI
Di questi tempi diventa sempre più
difficile capirci qualcosa. La troppa
“informazione” ci sotterra sotto un
cumulo di notizie dalle quali non se
ne esce, se non con un atto di fede
in questa o in quella teoria.
Intanto abbiamo capito che parliamo
di rifiuti! Allora visto l’argomento ci
siamo posti il problema
“di che si parla?”. Sinora abbiamo
appurato che sull’argomento più che
una discussione tecnica si sta consumando un problema politico tirando per la giacca ciascuno i propri
interessi.
Senza pensare di essere esaustivi
né di avere notizie precise e quindi
con qualche errore possibile proviamo a riassumere, gli elementi in
gioco dei quali abbiamo sentito in
questi giorni :
? ….. PARLIAMONE!!!!
Ragioni del PRO
grandi incendi e incidenti vari)
WAST END – impianto di nuovissima concezione che prevede una
riduzione sino al 70% dei rifiuti. Riduzione ottenuta mediante il recupero di materie prime dagli stessi.
Stando a quanto si conosce sono
previste linee di recupero pneumatici, compost, materassi/pannolini,
recupero di terre da spazzamento,
tutto salvaguardato da impianto di
trattamento acque utile anche per i
percolati della attuale discarica. Minori costi di smaltimento rispetto al
termovalorizzatore . Posti di lavoro
50/60 a pieno regime.
Proviamo ora a fare qualche nostra considerazione: innanzi tutto
è necessario inquadrare geograficamente la zona,
TERMOVALORIZZATORE – minor
conferimento allo stesso dei rifiuti
provenienti dal bacino 16 (risparmio
sui costi di smaltimento)
BACINO 16: bacino di raccolta rifiuti della zona
SETA – ingresso di capitale fresco a
seguito dell’acquisto da parte di
SMC del 49% delle azioni.
SETA: società che gestisce la raccolta del bacino 16 (con un buco
economico di 25/30 mil/€)
CHIND – ossigeno finanziario attraverso la vendita di 85.000 mq di
area industriale a SMC.
DISCARICA:
quadruplicata
e
“rimodellata” giunta quasi ad esaurimento con gravi problemi
Ragioni del CONTRO
SMC: società che attualmente gestisce la discarica (privato che fa capo
a Waste Italia)
TERMOVALORIZZATORE: impianto di incenerimento rifiuti ubicato alle
porte di Torino
CHIND: società proprietaria di terreni industriali limitrofi alla discarica (in
grave difficoltà finanziaria)
WASTE ITALIA: società privata alla
quale fa capo SMC
WAST END l’officina del futuro:
progetto moderno di valorizzazione
a freddo dei rifiuti (previsione di investimenti 50/60 Mil/€in 5 anni)
POST MORTEM: termine con cui si
indica la gestione di una discarica
dopo il suo esaurimento (i denari
previsti da accantonare pare siano
spariti)
In prima analisi potremmo provare
sempre in modo imperfetto a comprendere le ragioni del pro e poi
quelle del contro…. proviamoci:
DISCARICA CHIVASSO – mancata
chiusura e messa in POST MORTEM. Ampliamento per 1.000.000
di mc in più: una quota di 240.000
mc per finanziare l’impianto, il resto
a servizio dell’impianto stesso. Durata prevista di ulteriore apertura
della discarica di ca. 12 anni. Si rimanda la chiusura della discarica.
SETA – l’ingresso di capitale privato
per risanare l’azienda sarà sufficiente a risanare i buchi? Non si conosce il piano finanziario? Quali garanzie?
TERMOVALORIZZATORE – non vi
saranno diminuzioni di emissioni
perché quello che non manderemo
noi lo manderanno altri (l’impianto
deve consumare)
WAST END – impianto totalmente
gestito dal privato e sovradimensionato rispetto al territorio, infatti avrà
necessità di avere un bacino di più
regioni quindi ci accolleremo ulteriori
rifiuti di altri
SMC – società privata di cui si
chiacchera dopo i recenti incidenti (4
Chivasso si trova a pochissimi km
dalla periferia di Torino dove è
stato costruito il Termovalorizzatore, a ridosso della mega discarica delle basse di Stura.
Chivasso ha un territorio con una
usura del territorio molto alta sia
per aree infrastrutturate ed industriali
Adiacente a Chivasso e precisamente a Torrazza è in essere una
discarica per rifiuti industriali
speciali e pericolosi di capacità
di 1 milione di tonnellate su
150.000 mq. Su questa potrebbe
gravare il deposito dello smarino
proveniente dal cantiere TAV della to-lione
Sempre a Chivasso n° 2 vasche
melme di verniciatura residuo
della ex Lancia (risultano intombate e gestite da una società del
gruppo Fiat).
La discarica attuale nata per
250.000 mc oggi è di ca .
4.000.000 mc che passeranno
ad oltre 5.000.000 con il progetto
WAST END ed è seconda solo
a quella di Torino, denuncia
chiari limiti di tenuta.
Sempre nei pressi di Chivasso a
Saluggia il deposito di scorie nucleari.
La centrale Edipower (oggi poco
usata)
Una centrale a olio di palma all’interno del PICHI
Una centrale biomasse sull’area di
Torrazza (idea non ancora morta
definitivamente)
Tutto questo in un raggio di pochi
chilometri 10/15 circa
Possiamo inoltre rilevare:
Mancanza assoluta di un piano regionale ponderato sui rifiuti.
Nessun controllo del pubblico su
tutta l’operazione che smuove un
businness di centinaia di milioni di
euro.
Mancanza di un piano di verifiche e
garanzie steep by steep sul progetto.
Mancanza di una screaning sanitario su un’area così depauperata, e
l’assoluta assenza di chi governa la
salute dei cittadini.
L’abbandono del tavolo tecnico da
parte di Coldiretti viene a mancare
una voce del territorio autorevole,.
Le prese di posizione di LegaAmbiente Piemonte e Valle d’Aosta
contrari non all’impianto proposto
ma all’ubicazione del sito.
Le lamentele di comitati spontanei
(anche seri) di chi vive una situazione di disagio.
Tutte queste osservazioni , da uomo della strada, fanno pensare
che sarebbe oltremodo necessario un ripensamento ed un approfondimento.
E’ chiaro che con così tante variabili
(purtroppo molte gravate da complicazioni di carattere economico di
non facile soluzione) non è facile
per degli amministratori fare delle
scelte ponderate. Per questo il tema non può essere lasciato al solo
comune di Chivasso, il livello deve
arrivare ai piani superiori, in sede
regionale,.
Non può bastare nascondersi dietro
alla autorizzazione della Provincia
che, di fatto, è un mero esercizio di
analisi tecniche fatte su un progetto
“a divenire”.
I rifiuti sono il paese del “BENGODI”
per le organizzazioni criminali, dai
talk show televisivi, sui media ed i
social, politici ed autority varie invitano i cittadini a pretendere la TRASPARENZA, a non GIRARCI
DALL’ALTRA PARTE a pretendere INFORMAZIONE .
E allora se è vero come direbbe
qualcuno che non serve fasciarci la
testa prima di rompersela … magari
un casco non guasta (per di più di
questi tempi!!)
3
Ottimo risultato ha sortito la
“giornata sociale” che abbiamo
trascorso il 19 di ottobre.
Vitadicircolo…
È stata l’occasione per incontrare
molte persone e trascorrere con
esse momenti di relazione sulle
attività del circolo, di preghiera e
di convivio.
L’accoglienza che ci hanno riservato gli amici della parrocchia di
San Giuseppe Lavoratore è stata
ottima e da questo foglio voglio
ringraziarli a nome di tutti i soci.
Un momento dell’assemblea del 19 oobre
Ricordo che sono iniziati gli incontri formativi di “vangelo fuori..Legge” che anche quest’anno
ha avuto molte adesioni , segno
che abbiamo bisogno di approfondire in modo adulto la nostra fede.
A breve dovremo intraprendere il
percorso di verifica che ci porterà
al prossimo anno al congresso di
metà mandato, una assemblea
straordinaria in un momento difficile di cambiamenti anche legislativi. Il tema di fondo sarà “ quali
ACLI per il futuro” come proseguire la nostra esperienza di impegno.
Informo inoltre che è iniziata la
campagna tesseramento alle
stesse condizioni dell’anno scorso.
Come sempre ricordo che il circolo si riunisce tutti i giovedì dalle
ore 20,30, sottinteso che vi aspettiamo!!
LIBERA UNIVERSITA’
DELLA LEGALITA’
“ Ha preso il via con il saluto del sindaco Libero
Ciuffreda e dell’assessore Annalisa De Col, il primo
Anno Accademico della Libera Università della Legalità, venerdì 12 dicembre scorso presso la Biblioteca civica di Chivasso. Dopo la presentazione
ufficiale si è passa' alla tra(azione del tema “I
processi: da Minotauro a Colpo di Coda”.
Sono intervenu' l’avv. di parte civile del comune
Fabrizio Mosse0 ed il giornalista Andrea
Giambartolomei, ha condo(o la serata il coordinatore della Libera Università Ma(eo Ceru0 Sola.
Una inizia'va pressoché unica a livello nazionale.
un’idea nata in seguito alle operazioni
“Minotauro” e “Colpo di coda”, che avevano interessato Chivasso e tu(o il Chivassese nel 2011 /12.
La sede sarà presso la biblioteca MOviMEnte.
Un proge(o che, par'to dall’Amministrazione,
ha coinvolto diverse associazioni del territorio, oltre alle Acli, ci sono: Libera,
Anpi,
Avviso Pubblico, Faber Teater, Officina Culturale,
Unitre, Legambiente e tu(e le scuole ci(adine.
L’Università della Legalità è un lavoro che va al di
là delle appartenenze poli'che, è un’opportunità
che si dà alla ci(à, che non nasce so(o bandiere di
par'to. Questo primo Anno Accademico propone
se(e incontri-seminario, che verranno di volta in
volta pubblicizza',con l’intenzione di evolvere
con corsi che diano dei credi' forma'vi.”
Nella foto un momento della presentazione
Vinicio milani
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Martedì - giovedì - venerdì
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