Il Corriere della Sera La Lettura - 19.10.2014

Ambiente
{
Due parole in croce
Orizzonti Visual data
CORRIERE DELLA SERA LA LETTURA
di Luigi Accattoli
Da Sodoma al Gay Pride
Nella Scrittura erano detti sodomiti, da Sodoma
che fu distrutta dal fuoco; e coerentemente per
secoli furono mandati al rogo. Poi vennero gli
omosessuali e l’aggiornamento cattolico li
disse «persone con tendenze omosessuali». Il
Sinodo che è ancora aperto mentre scriviamo
ha provato a dire «persone omosessuali» ma
già Francesco aveva detto «gay» e tutti
avevamo capito. Per le religioni del libro, la
storia della fede è anche storia della lingua.
L’Italia è seconda soltanto alla Germania quando tratta
industrialmente la spazzatura. Milano è diventata brava
quanto Vienna, Salerno eccelle. E i rifiuti dicono tutto di noi
320 327 315
INDIFFERENZIATI
464
518 487 498 527
623
kg
596
535 552
597
687
460
505
375
298
350
442
496
583
658
719
Italia
I DATI SI RIFERISCONO ALLA QUANTITÀ DI RIFIUTI
ESPRESSA IN KG, PRODOTTA DA UN ABITANTE IN UN ANNO
Rifiuti urbani
per regione
min.
350 <>400 KG
549
TOSCANA
PIEMONTE
494
535
706
TRENTINO
ALTO ADIGE
524
414
ABRUZZO
646 474
649
482
471
425
640
max.
650 <>700 KG
BASILICATA
363
500
max
VALLE D'AOSTA
581
VENETO
463
UMBRIA
550
MOLISE
363
CALABRIA
403
min
575
DAL 2001 AL 2011
613
L’ANDAMENTO
RAPPRESENTA
LA VARIAZIONE
DELLO STESSO DATO
(KG DI RIFIUTI
DI UN ABITANTE)
NEL TEMPO
(DAL 2001 AL 2011)
FRIULI-VENEZIA GIULIA
MARCHE
531
SICILIA
487
472
458
527
685
622
533
520
LOMBARDIA 497
(2011)
542
CAMPANIA
495
508
LIGURIA
590
Italia
Raccolta differenziata
dei rifiuti urbani
N o i I ta l i a - I s ta t ( p u b b l i ca t i n e l 2 0 1 4 )
KG DI RIFIUTI
PRODOTTI
DA UN ABITANTE
NEL TEMPO
KG
365
411 382
EMILIA-ROMAGNA
633
436
LAZIO
566
350 Kg
PUGLIA
SARDEGNA
485
I DATI SI RIFERISCONO ALLA QUANTITÀ DI RIFIUTI
ESPRESSA IN KG, PRODOTTA DA UN ABITANTE IN UN ANNO
300
TIPOLOGIA DI RIFIUTO
DIFFERENZIATO
250
200
ALTRO
RIFIUTO VERDE
ORGANICI E LEGNO
METALLI
150
100
MATERIE PLASTICHE
50
VETRO
0
RI
O
A
LI
AG
C
RO
PA
LE
RM
ZA
N
ZA
N
TE
A
PO
C
AT
BA
RI
LI
O
SS
PO
BA
A
IL
U
Q
L'
A
PO
C
A
M
N
A
A
A
M
RO
IA
N
G
CO
RU
N
A
PE
A
FI
RE
N
N
G
LO
BO
ZE
E
IA
ST
IE
TR
TO
EZ
EN
N
VE
TR
N
A
LZ
BO
M
IL
A
O
N
O
O
VA
A
ST
AO
EN
G
N
RI
IT
A
LI
A
O
CARTA E CARTONE
TO
Eu ro s ta t E nv i ro n m e n ta l Da ta Ce n t re
o n Wa s te 2 0 1 1 ( p u b b l i ca t i n e l 2 0 1 4 )
(2011)
RIFIUTI
DIFFERENZIATI
I n d i ca to r i s u l la ra cco lta d i f fe re n z i a ta p e r
i co m u n i ca p o lu o g o d i p ro v i n c i a - I . S ta t ( p u b b l i c . 2 0 1 4 )
Rifiuti urbani
PO
G
RE
IR
LA
Europa
N
N
O
D
U
A
I rifiuti urbani
sono i rifiuti prodotti
dalla vita domestica;
quello che buttiamo
nei cassonetti
RT N I
TO
O
SP G
AG AL
L
O
N
A
FR
A
N
C
IA
BE
LG
IO
O
LA
N
D
LU
A
SS
EM
G
ER BU
RG
M
O
IT AN
I
A
LI A
A
AU
ST
RI
D
A
A
N
IM
SV AR
EZ C
IA A
FI
N
LA
M ND
A
LT I A
A
RE
P.
C
EC
SL
A
O
VA
P O CC
LO H I
A
N
SL
IA
O
VE
N
U
IA
N
G
H
G ER
RE IA
C
I
RO A
M
A
N
C
IP IA
RO
BU
LG
A
R
LI
TU IA
A
LE NIA
TT
O
ES NI
TO A
N
IA
Roma antica riciclava, ora un po’ meno
di PAOLA D’AMICO
C’
è un monte, che è tra i migliori esempi di quanto
fossimo già bravini nella
Roma imperiale a fare la
raccolta differenziata. È il
Testaccio o Mons Testaceus, il monte
dei cocci appunto, alto circa 30 metri,
circonferenza di un chilometro e una
superficie di circa 20 mila metri quadrati. La collina artificiale, sorta all’estremità meridionale della città lungo la sponda sinistra del Tevere, dove
risultava semplice portare gli scarichi
di cocci di anfore olearie sbarcate dal
vicino porto fluviale e destinate alla
vendita a Roma, è una discarica specializzata. Frugare negli scarti degli altri è
anche nobile professione: gli archeologi e i detective sono in grado di apprendere e scoprire la vita pubblica e intima
di chi li ha generati. La pattumiera
d’Italia oggi ci racconta dello stato del
Paese, delle sue differenze, del civismo,
dei servizi pubblici e persino della crisi
che attraversiamo. A confermare che
siamo forse più che bravini è Andrea
Poggio, vice-direttore di Legambiente,
che aggiunge un dato che ci carica di
orgoglio. «L’Italia, a capacità di differenziare i suoi scarti si colloca tra Francia e Spagna. Ma a capacità di riciclo industriale è seconda solo alla Germania.
Non siamo mai stati così bravi a recuperare risorse». spiega a «la Lettura».
Può risultare noioso ribadire le
grandi differenze tra Nord e Sud che
sono ancora più grandi all’interno delle regioni del Nord (promosso il Veneto, bocciata la Liguria) e nel Centro Sud
(bene la Sardegna e male Catanzaro e la
Roma di oggi). Vero è che i nostri scarti
possono essere una radiografia attraverso cui scoprire abitudini, vizi e virtù
dei cittadini d’Europa. «I dati parziali
più aggiornati ci raccontano di una Milano divenuta nel 2014 brava quanto
Vienna, prima tra le grandi città europee a riciclare più della metà dei suoi
Gli autori
La visualizzazione dati di questa
settimana è firmata dagli information
designer Federica Bardelli e Carlo De
Gaetano, collaboratori del Density
Design Lab del Politecnico di Milano.
La raccolta dati è a cura di FormicaBlu
S.r.l. e firmata Marco Boscolo.
scarti, e di Salerno che mantiene il 70%
di buona differenziata», conclude Poggio. E, poi, la crisi, che a osservare le
curve di decrescita dei rifiuti è cominciata nel 2007. C’è chi, virtuoso o visionario, ha anticipato la decrescita: «Evitando sprechi, producendo e consumando meglio come il Trentino-Alto
Adige, quasi tutto il nord con Sardegna
e Campania». Chi ha tirato la cinghia
— Valle d’Aosta, Emilia — ma poi è ancora illuso che da un momento all’altro
lo sperpero potrà ricominciare. I nostri
scarti non raccontano bugie.