Epidemiologia dei fitoplasmi associati al Legno nero della vite

Risultati della Ricerca
Titolo
Epidemiologia dei fitoplasmi associati al Legno nero della vite nel Centro Sud
Italia
Descrizione estesa del risultato
Negli ultimi anni si è osservata una forte recrudescenza della malattia del Legno nero della Vite
(LN), indotta dal fitoplasma Stolbur (Gruppo ribosomico: 16 SrXII).
Il fitoplasma Stolbur induce la stessa sintomatologia e gli stessi danni della Flavescenza dorata,
malattia ad eziologia fitoplasmatica più nota, ma è sempre stato ritenuto meno pericoloso in quanto
trasmesso da un cixiide polifago, lo Hyalesthes obsoletus, che, essendo presente sporadicamente su
vite,
è
ritenuto
meno
efficiente
nella
diffusione
della
malattia.
In diverse regioni italiane, invece, LN è diventato una vera e propria emergenza fitosanitaria e sta
provocando gravi perdite di produzione, soprattutto su alcune varietà particolarmente sensibili. La
diffusione della malattia è allarmante ed è ancora molto difficile stabilirne un efficace metodo di
contenimento, in quanto gli aspetti epidemiologici non sono stati ancora del tutto chiariti.
Nell’ambito del progetto ARON sono stati individuate altre specie di insetti potenziali vettori del
fitoplasma, in quanto sono stati catturati alcuni individui all’interno dei vigneti, risultati infetti dal
fitoplasma.
All’interno degli impianti viticoli sono state, inoltre, individuate piante spontanee positive
all’infezione da Stolbur, che possono svolgere un ruolo nel ciclo epidemiologico della malattia,
come ospiti alternative degli insetti vettori e/o fonti dirette di inoculo.
Presso il Centro di Ricerca per la Patologia Vegetale di Roma (CRA-PAV) è stata effettuata la
caratterizzazione molecolare del gene tuf (che codifica per un fattore di allungamento), che ha
consentito di costruire una mappa di distribuzione dei ceppi tuf tipo a e tuf tipo b, a diversa
patogenicità,
negli
areali
viticoli
del
centro-sud
Italia.
I risultati ottenuti consentono di migliorare le conoscenze relative al ciclo epidemiologico del
fitoplasma Stolbur, in quanto hanno evidenziato la presenza di altri ‘attori’ e necessitano
di ulteriori sperimentazioni per la fruibilità diretta al fine di mettere in atto forme di contenimento
specifiche per la malattia, quali diserbo selettivo, controllo dei vettori, etc.
Per qualsiasi chiarimento e/o approfondimento è possibile contattare il referente del risultato,
dott.ssa Graziella Pasquini.
Responsabile del risultato
Graziella Pasquini
Via C. G. Bertero, 22, 00156 – ROMA ()
Tel.: +39-06-820701
E-mail: [email protected]
Anno
2014
Classificazione del risultato
Comparto produttivo: Produzioni vegetali fresche e trasformate
COMPARTO VITI-VINICOLO
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Uva da vino
Particolari categorie PARTICOLARI CATEGORIE DI PRODOTTI IN GENERALE
di prodotti/comparti Particolari categorie di prodotti/comparti produttivi in generale
produttivi:
Categorie di ambiti di TEMATICHE TECNICHE SU SPECIFICHE FASI DELLE FILIERE
ricerca:
PRODUTTIVE
Piante, coltivazione e produzione primaria (varietà, genetica, coltivazione
biologica, agrotecniche, difesa, ecc.)
DIFESA E RELATIVI INPUT
Difesa e relativi input in generale
Parole chiave
vettori di patogeni, vite + uva da tavola, fitoplasmi/fitoplasmosi
Trasferibilità del risultato
Si, trasferibilità previa sperimentazione
Natura del risultato
di processo
Aree interessate
Calabria
Campania
Lazio
Molise
Sicilia
Umbria
Impatto dal punto di vista tecnico
gestione delle informazioni su scala territoriale e per diversi scenari
razionalizzazione delle tecniche di difesa
Impatto dal punto di vista socioeconomico
altro
Impatto dal punto di vista ambientale
altro
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Presupposti di contesto
altro
integrazione di filiera
Soggetti istituzionali da coinvolgere
Servizi Fitosanitari Regionali
Università
Ditte vivaistiche
Enti di ricerca
Potenziali utilizzatori
Servizi Fitosanitari Regionali
Enti di ricerca
Università
Modalità di diffusione
Progetti comuni con i vari soggetti, istituzionali e non, interessati
altro
Pubblicazioni
Pasquini, G.; Ferretti, L.; Barba, M. (2007): Diffusione del Legno nero della vite nel Lazio e
caratterizzazione molecolare dell'agente eziologico, Vol. p. 42-47
Pacifico, D.; Alma, A.; Bagnoli, B.; Foissac, X.; Pasquini, G.; Tessitori, M.; Marzachì, C. (2009):
Characterization of Bois Noir isolates by restriction fragment lenght polymorphism of
Stolbur-specific putative membrane protein gene, Vol. 99 p. 711-715
Pasquini, G.; Ferretti, L.; Bagnoli, B.; Gentili, A.; Gargani, E. (2010): Epidemiological
investigation on bois noir disease in Central and Southern Italy, Vol. p. p. 64
Pasquini, G.; Ferretti, L.; Barba, M. (2006): Il legno nero della vite negli areali viticoli del
centro-sud Italia: osservazioni sintomatologiche e distribuzione geografica degli isolati, Vol. p.
162-167
Pasquini, G.; Ferretti, L.; Gentili, A.; Bagnoli, B.; Cavalieri, V.; Barba, M. (2007): Molecular
characterization of Stolbur isolates collected in grapevine weeds and insects in central and
southern Italy, Vol. 60 p. 355-356
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Progetto / Ricerca di riferimento
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Titolo del progetto
Armonizzazione della diagnosi e valutazione del rischio di patogeni da quarantena e nocivi ai
vegetali e ai prodotti vegetali - ARNADIA-ARON
Coordinatore del progetto
Marina Barba
Via C. G. Bertero, 22, 00156 – ROMA ()
Tel.: +39-06-820701
E-mail: [email protected]
Ente finanziatore
Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, MiPAAF
Breve descrizione del progetto e dei suoi obiettivi
Il Progetto si articola in due sottoprogetti come di seguito indicato:
1. Sottoprogetto ARNADIA
Questo sottoprogetto si propone di definire ed armonizzare protocolli di diagnosi per la
identificazione dei principali patogeni vegetali agenti di malattie economicamente rilevanti e/o
coperti da norme fitosanitarie attraverso la cooperazione tra diverse Istituzioni scientifiche
nazionali.
Per ogni patogeno preso in considerazione tre Istituzioni scientifiche nazionali notoriamente
competenti sull’argomento verranno coinvolte nelle attività. Una struttura scientifica coordinerà la
messa a punto del protocollo diagnostico, che verrà verificato attraverso l’effettuazione di un
ringtest finale nei laboratori delle tre istituzioni scientifiche e, quando possibile, verrà validato su
un numero molto elevato di isolati da parte di uno dei laboratori coinvolti o da parte di un
laboratorio accreditato per la diagnosi fitosanitaria.
Per alcuni dei patogeni presi in considerazione verranno provati e validati protocolli già disponibili
a livello europeo sugli isolati rinvenuti nel territorio nazionale ed eventuali punti critici verranno
implementati e ottimizzati. Ciò consentirà di ottenere proposte di aggiornamento per
l’adeguamento dei protocolli alla luce delle nuove conoscenze scientifiche acquisite.
Per altri patogeni sarà invece necessaria la messa a punto di nuovi protocolli che tengano conto
della variabilità molecolare del patogeno stesso e delle più recenti tecnologie riportate nella
diagnostica. Il protocollo scelto dovrà infatti rispondere ai requisiti di: sensibilità, riproducibilità,
facilità e brevità di esecuzione ma, soprattutto, alla specificità nell’individuare tutte le varianti. Ciò
allo scopo di evitare la diffusione di ceppi particolarmente virulenti o di introdurre nuove varianti,
che possono avere un impatto negativo nel nuovo ambiente di introduzione.
2. Sottoprogetto ARON
Il Sottoprogetto ARON si occuperà degli aspetti epidemiologici e di impatto economico di:
- organismi nocivi di recente segnalazione ed introduzione nel territorio nazionale, e per questo
denominati emergenti;
- ceppi particolarmente aggressivi di patogeni già presenti sul nostro territorio, selezionatisi
nell’arco degli anni e che stanno, attualmente, compromettendo alcune colture importanti e per
questo denominati riemergenti;
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- ceppi ricombinanti di alcuni patogeni le cui proprietà biologiche hanno subito modifiche per
interazioni genetiche naturali (ricombinazione genetica) a seguito della coesistenza di specie o
ceppi diversi sullo stesso ospite, definiti varianti emergenti
- organismi già noti dei quali è sempre più evidente e consistente l’attività nociva, a causa di nuove
condizioni che scaturiscono da alterati andamenti climatici o dalla presenza di ospiti o di tecniche
colturali di recente introduzione.
U.O. / Partner coinvolti nella realizzazione del risultato
Non sono presenti Unità operative collegate al risultato
Referenti istituzionali già coinvolti nella ricerca
Non sono presenti Referenti già coinvolti per il risultato
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