degenza e cure ospedaliere 2

DEGENZA E CURE OSPEDALIERE A PESARO
PREMESSA:
Vorremmo portare a conoscenza del Sig.Sindaco di Pesaro Matteo Ricci, e del
Sig. Presidente della Provincia di Pesaro-Urbino Daniele Tagliolini, di due delle
tante testimonianze dirette a proposito della sanità pesarese in declino da anni,
mentre da decenni si parla della costruzione di un ospedale unico che dovrebbe
racchiudere delle fantomatiche eccellenze. Il governo regionale, quello
provinciale e quello cittadino, (tutti a guida centrosinistra) ripropongono il
solito triste balletto elettorale quando si tratta di raccogliere voti, salvo poi
abbandonare il cittadino a sé stesso su temi fondamentali come questi. Noi
continuiamo a ribadire che le eccellenze sono create dalle persone con il loro
impegno, con la loro dedizione e il loro lavoro, e non da fantascientifiche o
immaginarie costruzioni che bruciano denaro pubblico, mentre i cittadini sono
costretti ad aspettare mesi, e in qualche caso fino a un anno e più per poter
effettuare un esame o per poter avere una terapia adeguata che in molti casi
salva o migliora l'aspettativa della loro vita.
- Essendo stato ricoverato con una certa urgenza per tre giorni presso il Pronto
Soccorso di Pesaro a causa di un malore di una certa serietà che mi ha colpito,
ho avuto modo di costatare il grande impegno e la grande dedizione che gli
uomini e le donne (ambulanze comprese) in forza alla struttura hanno messo
nell'accoglienza e nell'assistenza del paziente. Purtroppo ho avuto anche modo
di costatare il progressivo smantellamento in corso della struttura che rende il
lavoro di questi uomini e di queste donne sempre più complicato e difficile nel
dare sollievo e risposte adeguate al paziente.
Tre giorni passati in barella per la mancanza di posti letto sufficienti, tre giorni
spostando continuamente il paziente da un Box all'altro senza possibilità di
separare patologie virali da altre o di monitorare efficacemente i pazienti come
richiederebbe la natura del ricovero non corrispondono ad una Sanità degna di
un paese civile. (Fabio Arrigoni)
- Da oltre 4 anni, mia figlia, affetta da un grave deficit uditivo, è una utente del
centro riabilitativo Asur di via Re di Puglia a Pesaro, dove frequenta
bisettimanalmente sedute di logopedia, necessarie a garantirle un corretto
sviluppo del linguaggio, considerata la sua patologia. Mentre posso sicuramente
testimoniare la grande professionalità degli operatori che vi prestano servizio
anche sulla base del confronto con altri genitori e di persone che vi si sono
rivolte per altri problemi di salute dato che le prestazioni erogate dal centro
come è noto sono di varia natura, devo però rilevare come lo stato in cui si trova
la struttura sia al limite della fatiscenza, o comunque inadeguato alla ricezione
di pazienti con patologie gravi come invalidi, anziani e bambini. Stiamo
parlando di un edificio datato, in evidente stato di noncuranza e degrado, un
edificio che sarebbe anche strutturato abbastanza bene, con locali ampi e
luminosi, ma assolutamente privi di una manutenzione adeguata. Mi risulta
siano stati rifatti o aumentati i servizi igienici, con il risultato che ci si ritrova in
un bagno che ha la finestra metà entro la stanza stessa e metà oltre il tramezzo
divisorio. Un edificio in cui cedono continuamente gli intonaci a volte mettendo
a repentaglio l'incolumità di chi transita nella struttura, una struttura in cui gli
infissi in legno sono consumati, sporchi e scrostati con muffe e funghi. Una
struttura dove vi sono reali pericoli per i bimbi che devono recarsi nella
struttura per le terapie a loro necessarie date le condizioni di scale e inferriate
totalmente arrugginite e insicure. Oltre a questo vi sono elementi insufficienti e
del tutto inadeguati come ad esempio ascensori tanto angusti da rendere
difficoltoso l'accesso alle carrozzelle dei pazienti disabili, e arredi malsicuri e
obsoleti indegni di una struttura che dovrebbe assistere pazienti in serie
difficoltà. Auspichiamo al più presto interventi di restauro per rendere il centro
più funzionale e sicuro, mettendo nelle condizioni di lavoro ottimale anche il
personale che con impegno e dedizione si prende cura dei pazienti pur non
disponendo sempre di mezzi adeguati considerato che si tratta di una struttura
sanitaria e che come tale andrebbe tenuta. Infine la struttura, dispone anche di
un ampio spazio verde, lasciato però nella più totale incuria ma che potrebbe
essere valorizzato e messo a disposizione dei degenti.
Aggiungo che di recente poi, gli utenti della struttura si sono trovati in
condizioni di estremo disagio per il fatto che la segreteria prima aperta tutti i
giorni, sia stata inspiegabilmente chiusa e resa operativa al pubblico solo due
giorni la settimana. In questo modo anche gli stessi operatori interni che
necessitano di consultare le cartelle o i documenti relativi ai loro pazienti ivi
custoditi durante i giorni di chiusura al pubblico, sono impossibilitati ad
accedere al locale segreteria, in quanto chiuso a chiave. Il tutto, è bene ribadirlo,
senza alcuna comunicazione riguardo le ragioni di tale cambiamento. (Cristina
Cannas)
CONSIDERANDO CHE
Durante il periodo di degenza nei locali del Pronto Soccorso e nella struttura
Asur di Via Redipuglia, abbiamo avuto modo di verificare:
- L'assoluta insufficienza dei posti letto disponibili per l'assistenza dei pazienti
per il primo soccorso di ricoverati anche in condizioni di codice importante.
– L'insufficienza del numero delle unità in forza all'organico delle strutture
per fornire ai pazienti le cure necessarie nonostante i grandissimi sforzi e
il grandissimo impegno del personale medico e infermieristico presente
(Auto ambulanze incluse).
-Scarsità di materiale di consumo e medicinale per affrontare
efficacemente le emergenze ( maggiormente colpiti da questa carenza,
persone anziane).
- In diversi Box venivano sistemati pazienti colpiti da sindromi virali
insieme a pazienti con problematiche differenti per mancanza di spazi
adeguati.
- Numero di macchinari specifici insufficiente, per rispondere
efficacemente ai problemi di monitoraggio necessari in pazienti colpiti da
patologie a rischio.
- Tutto quanto sopra descritto in merito alla struttura Asur di Via
Redipuglia,
SI CHIEDE URGENTEMENTE AL SIG. PRESIDENTE DELLA
PROVINCIA DI PESARO-URBINO, AL SIG.SINDACO DI PESARO
CHE
- Vengano recuperate le risorse necessarie al potenziamento della struttura
ospedaliera cittadina sospendendo manifestazioni e festival di scarsa
utilità, prediligendo l'incanalamento delle risorse ad essi destinati per il
potenziale aumento dell'accettazione del paziente e dei posti letto
invertendo la tendenza dei tagli.
- Vengano potenziati i servizi di assistenza e del personale all'interno delle
strutture di primo soccorso e dei reparti ospedalieri.
- Si rinunci definitivamente al miraggio dell'ospedale unico, evitando per
questo di smantellare una struttura fondamentale e vitale per i cittadini
che necessitano assistenza immediata
- Vengano potenziati i servizi poliambulatoriali con snellimento nelle liste
di attesa
- Mantenimento in ogni centro abitato lontano più di 30 km da Pesaro o
da Fano di un presidio di Pronto Soccorso, per rispondere alle prime
emergenze e predisporre un eventuale trasferimento in altri centri dopo
aver risolto l'emergenza.
IN CONCLUSIONE
Riteniamo che una città come Pesaro, che comunque è la seconda città
delle Marche, meriti ben altra attenzione per sé e per i propri cittadini, e
che l'amministrazione come promesso a più riprese, abbia il dovere di
compiere ogni sforzo per trasformarla in un modello da imitare
rendendola funzionale nei temi di primaria e vitale importanza come la
Sanità mettendo la Sanità al primo punto delle priorità del cittadino e del
territorio sacrificando magari qualche costoso troncone di pista ciclabile,
di qualche festival di cui si potrebbe fare a meno per incanalare le risorse
pubbliche indirizzandole laddove si migliora la qualità della vita del
cittadino/contribuente.
Fabio Arrigoni
Cristina Cannas
Nicola Baiocchi
Fratelli d'Italia-Alleanza Nazionale
Pesaro