Tre minuti di…

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Le notizie di oggi in sintesi – 03.03.2015
Finanziaria > DL 91/2014
Diritto societario > Società per azioni
Fiscal News n. 69 – Le nuove azioni a voto maggiorato
Il D.L. n. 91/2014 all’articolo 20 prevede diverse e rilevanti novità in ambito societario, che riguardano, in
particolare:
 l’introduzione delle azioni a voto maggiorato (per le società quotate) e delle azioni a voto plurimo
(per le S.P.A. non quotate);
 la trasformazione da società di persone a società di capitali;
 il capitale minimo delle S.P.A.
Con le nuove disposizioni è stato definitivamente superato per le S:P:A: il divieto presente nel nostro
ordinamento di emettere azioni che attribuiscono più di un diritto di voto, attraverso lo strumento delle
azioni "a voto plurimo" nelle società non quotate e delle azioni "a voto maggiorato" nelle società quotate.
Con l'introduzione del meccanismo delle azioni “a voto plurimo”, quale strumento di raccolta di risorse sul
mercato dei capitali, il Legislatore ha inteso incentivare gli investimenti azionari e, conseguentemente, la
capitalizzazione delle società mentre le azioni “a voto maggiorato” hanno lo scopo di stimolare il
mantenimento di investimenti azionari nelle società quotate per lungo periodo.
Finanziaria > Decreto milleproroghe
IVA > Dichiarazione annuale
Fiscal News n. 70 – Comunicazione annuale dati IVA: abrogazione dal 2016
Con la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale n. 49 del 28.02.2015 della Legge di conversione del Decreto
Milleproroghe (L. 11/2015 di conversione con modificazioni del D.L. 192/2014) vengono modificati gli
adempimenti IVA da porre in essere per il periodo d’imposta 2015 (adempimenti IVA 2016).
A seguito delle modifiche apportate nell’iter di conversione del Decreto Milleproroghe, solo dal periodo
d’imposta 2016 (adempimenti 2017) diventerà obbligatorio presentare la Dichiarazione IVA annuale il 28
Febbraio e sarà eliminato l’obbligo di invio della comunicazione annuale dati IVA.
Previdenza e Lavoro > Varie
Lavoro e Previdenza n. 40 – Il contratto a tutele crescenti
Nel Consiglio dei Ministri del 20 febbraio scorso, oltre all’approvazione in via definitiva dei Decreti
Legislativi riguardanti la riforma degli ammortizzatori sociali e quello sul riordino delle tipologie
contrattuali, è stato dato l’ok definitivo anche sullo schema di Decreto Legislativo “recante disposizioni in
materia di contratto di lavoro a tempo indeterminato a tutele crescenti”.
Al riguardo, le novità principali si registrano sul fronte dei licenziamenti per giustificato motivo oggettivo
eliminando la reintegra nel posto di lavoro in caso di licenziamento illegittimo. Inoltre, viene meno anche
la procedura preventiva prevista presso la DTL (per le aziende sopra i 15 dipendenti). Infatti, nel caso in cui
il giudice accerti che non ricorrono gli estremi del licenziamento per giustificato motivo oggettivo o per
giustificato motivo soggettivo o giusta causa, il lavoratore avrà diritto esclusivamente a un’indennità (non
soggetta a contribuzione previdenziale) pari a 2 mensilità dell’ultima retribuzione di riferimento per il
calcolo del TFR per ogni anno di servizio, in misura comunque non inferiore a 4 e non superiore a 24
mensilità.
Tuttavia, esclusivamente nelle ipotesi di licenziamento per giustificato motivo soggettivo o per giusta
causa in cui sia dimostrata l’insussistenza del fatto materiale contestato al lavoratore, il giudice annulla il
licenziamento e condanna il datore di lavoro alla reintegrazione del lavoratore nel posto di lavoro e al
pagamento di un’indennità risarcitoria commisurata all’ultima retribuzione di riferimento per il calcolo del
TFR, corrispondente al periodo dal giorno del licenziamento fino a quello dell’effettiva reintegrazione.
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In tal caso, l’indennità risarcitoria non può essere superiore a 12 mensilità dell’ultima retribuzione di
riferimento per il calcolo del TFR.
Imposte dirette > Varie
Fiscal Approfondimento n. 8 – La tassazione CFC: regole operative
L’art. 167 del D.P.R. n. 917/1986 reca una speciale disciplina, la cosiddetta CFC (Controlled Foreign
Companies), che mira a contrastare il fenomeno della locazione di imprese controllate estere, da parte di
soggetti residenti in Italia, in Paesi o territori a fiscalità privilegiata (i c.d. “paradisi fiscali”).
Successivamente, con l’articolo 13 del D.L. n. 78/2009, il regime di imputazione per trasparenza delle
società controllate estere, al ricorrere di determinate condizioni, è stato esteso anche ai Paesi non
localizzati in Stati o territori a fiscalità privilegiata (c.d. “white list”). Nel presente articolo saranno
esaminate le regole operative previste per la tassazione per trasparenza, nonché le modalità di
presentazione dell’interpello necessario alla disapplicazione della normativa in oggetto.
Rassegna stampa Fiscale
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Società estinte. Nei contenziosi rischi di finire sotto accusa il nuovo regime a carico di liquidatori
e soci
OIC 15. Sparisce la possibilità di scegliere tra eliminazione e mantenimento dell’importo
Bilanci 2014 alla prova dei nuovi OIC
Rettifica crediti non riscossi
Fisco, firmato Accordo Italia. Monaco per l'abolizione del segreto bancario
Pil e indebitamento AP
Corte Ue. Esezione quasi sempre sulle importazioni di protesi dentarie
Rassegna stampa Lavoro & Previdenza
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Gestione separata. Aliquota bloccata al 27,72%
L’uso continuo di lavoro supplementare può far scattare il passaggio a tempo pieno
Esodati VI. Pensioni in liquidazione
Al via la compensazione del credito per l’assunzione di ricercatori
La sanità è donna, anche negli infortuni: cadute e aggressioni tra i rischi più frequenti
Dati Istat: Poletti, un risultato incoraggiante dopo anni di caduta dell'occupazione
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