26 LA PROVINCIA DI VARESE MARTEDÌ 10 MARZO 2015 Gallarate e Malpensa resiste Al concorso è il finimondo Ile lasalumiere truffa dell’asfalto «Irregolare, rifare la prova» non va a buon fine 3.300 iscritti, 1.757 presenti per 4 posti da infermiere a Gallarate Al palasport di Monza succede di tutto, indignazione del sindacato Gallarate ALESSANDRA PEDRONI Fischi, urla da stadio con gente in piedi sugli spalti, cellulari utilizzati come enciclopedie quando non si poteva assolutamente farlo, e poi la ressa a fine prova, mentre la commissione d’esame era stata chiara nel chiedere a tutti di stare seduti al proprio posto per una consegna ordinata dei compiti. È stato un delirio, il concorso per 4 posti da infermiere a tempo indeterminato all’azienda ospedaliera di Gallarate. Ieri mattina, al palazzetto dello sport di Monza, sono intervenute persino quattro pattuglie dei carabinieri, chiamate dagli organizzatori del concorso per cercare di riportare la calma. Infine è arrivata pure la polizia. 2 1 Girone dantesco 1. Il colpo d’occhio del palasport di Monza, teatro del concorso 2. Una busta coi quesiti portata all’esterno della sede d’esame: è proibito 3. Un candidato intento a usare lo smartphone: vietato anche questo Forze dell’ordine chiamate per portare un po’ di contegno tra i concorrenti Cellulari, ressa e assalto ai bagni «E c’è chi è uscito con la busta in mano» Nonostante tutti gli accorgimenti presi, ieri è stato il caos a Monza. «Abbiamo adempiuto al meglio a garanzia del buon esito del concorso - rende noto l’azienda - Il nostro impegno è stato enorme prima e durante la prova, con 50 nostri dipendenti a controllare (abbiamo chiuso l’ufficio personale ieri) e 10 vigilantes del palazzetto arruolati». «E questi andranno in corsia?» Eppure«moltepersonehannodato il peggio di sé rifiutandosi di lasciare un documento d’identità per andare in bagno, gettandosi tutti insieme nella riconsegna del compito. E pensare che si tratta di infermieri che un domani devono stare in corsia a contatto diretto Facebook scopre Cassano La palla passa a Wikipedia Cassano Magnago Dopo anni di clandestinità, i cassanesi hanno finalmente conquistato la cittadinanza di Facebook: il loro Comune esiste ora anche per l’anagrafe del più popolare social network. Soltanto fino a pochi giorni fa, per gli abitanti di Cassano Magnago era infatti impossibile indicare, nel profilo personale sulla nota piattaforma internet, la città dei sette campanili, assente nell’elenco che sul sito permette di selezionare la località di nascita o di residenza. 3 Una mancanza che era stata segnalata già quattro anni fa dal quotidiano La Provincia di Varese, in più occasioni tornato sull’argomento, e che aveva visto i cassanesi dare battaglia, creando un appo- con i malati». Critiche per una donna incinta alla quale è stato permesso di andare in bagno. «È successo il finimondo - denuncia Nursid, il sindacato degli infermieri - È una prova da annullare e rifare. Crediamo sia stato un problema organizzativo, troppi concorrenti e pochi controllori. Ci sono persone che hanno usato il cellulare, altre hanno corretto le risposte mentre erano in fila per la consegna, altre sono addirittura uscite dal palazzetto con la busta». Nursid chiede perché non sia stat utilizzata una struttura del Varesotto, ma l’azienda ha valutato «costi e capienza, soltanto l’affitto del palazzetto è costato 2.000 euro». Prova pratica il 9 aprile, salvo diverse decisioni dell’azienda. 1 sito gruppo sul frequentassimo social, allo scopo di rivendicare il loro diritto di cittadinanza nella comunità virtuale mondiale. La mobilitazione popolare aveva visto scendere in campo il primo cittadino in persona, Nicola Poliseno, «sindaco abusivo» di una «città inesistente», come era stato ironicamente definito, lo scorso ottobre, dal noto conduttore Pif, che durante la trasmissione di Radio Due “I Provinciali” aveva intervistato al riguardo il numero uno della giunta, trasformando in un caso nazionale la clamorosa assenza, all’interno del social network, di un Comune tutt’altro che piccolo: con quasi 22mila anime, Cassano Magnago è il quinto centro più popolato del Varesotto. Stemma da cambiare Quattro anni di lotta Così il nostro giornale aveva sposato la battaglia dei cassanesi: vittoria Propongono di tappare le buche nella strada, invece risistemano tutto il piazzale. E poi presentano il conto. Arriva anche a Gallarate la cosiddetta truffa dell’asfalto. La segnalazione arriva da via Pegoraro e ha come protagonista il salumificio Minoli. Tutto è avvenuto ieri poco prima dell’ora di pranzo: «Si sono presentati da me alcuni operai, uno mi ha detto di essere irlandese - racconta il titolare della storica azienda gallaratese - mi hanno detto che avevano finito di asfaltare un piazzale privato e, dato che gli era avanzato del materiale, avrebbero fatto dei lavoretti a prezzo modico». Operai irlandesi Prescrizioni non rispettate Su 3.300 iscritti si sono presentati in 1.757, provenienti da tutta Italia. Per far procedere i lavori in maniera più snella, l’identificazione dei concorrenti è iniziata alle 9, un’ora prima dell’apertura della prova, ma in molti hanno aspettato fino all’ultimo ad entrare, contribuendo a generare ritardo. L’azienda ospedaliera ricorda che le condizioni di svolgimento dell’esame erano indicate chiaramente sul sito. Il giorno prima, in largo Boito, la predisposizione di oltre 9mila fotocopie (3 le buste tra cui scegliere) per distribuire a tutti la busta scelta a caso da un candidato. Venti le domande a rispostachiusamultipla,ovviamente uguali per tutti, ma in ordine diverso per evitare copiature. Gallarate Poliseno, nel frattempo, si è dato da fare: in autunno aveva promesso ai cassanesi di «usare i canali a mia disposizione per andare alla radice del problema e tentare di risolverlo». Promessa mantenuta: sono stati una cinquantina i messaggi che il sindaco ha indirizzato agli amministratori di Facebook, che gli hanno più volte risposto, assi- Uno scorcio del salumificio Minoli ha ringraziato per l’offerta e l’ha rifiutata: «Se ne sono andati subito, senza insistere». All’apparenza un affare: ma è stato proprio il particolare della nazionalità a mettere sul chi vive il Indagano i carabinieri negoziante. Nel settembre scor- Subito dopo dall’azienda di via so, infatti, un’azienda di Mercallo Pegoraro è quindi partita una teera rimasta vittima della truffa: lefonata ai Carabinieri per segnaconvinti che gli operai avrebbero lare la presenza di quelli che semsemplicemente tapbrano essere i protapato qualche buca nelgonisti della truffa l’asfalto, hanno trovaIn passato dell’asfalto. Mentre to l’intero piazzale riindaga, l’invito altri casi l’Arma fatto, e un conto da alle aziende gallarate3.500 euro più Iva da di conti salati si è quello di prestare saldare subito. per sistemare attenzione. Una truffa che si Tanto più che non le buche sarebbe la prima volta: era diffusa già cinque anni fa nel Canton Tiera già capitato in nei piazzali «Mi cino e che, col tempo, passato di ricevere sta scendendo sempre “offerte” di questo tipiù a sud. In questo caso, però, po». non è andata a buon fine. Il titolaMemore però di quanto avvere del salumificio aveva infatti nuto nell’alto Varesotto e anche letto gli articoli che parlavano oltre confine, il titolare del saludella truffa dell’asfalto. E ricor- mificio Minoli ha preferito declidava il particolare della naziona- nare l’offerta. Evitando così il rilità irlandese dei suoi protagoni- schio di vedersi riasfaltato il piazsti. zale senza averlo chiesto. E di Così, quando uno degli operai dover pagare per il servizio. 1 R. gli ha detto di essere di Dublino, Sap. curandogli il loro intervento, ma senza mai passare dalle parole ai fatti. Almeno fino agli ultimi giorni, quando Cassano Magnago è stata finalmente inserita nell’anagrafe della rete sociale. Insomma, «a volte anche i colossi hanno la capacità di ascoltare le richieste che vengono dal basso», commenta soddisfatto Poliseno. In poche parole, chi la dura la vince: «Giustizia è fatta», esclamano con sano orgoglio i cittadini rimasti finora apolidi su Facebook. Non appena il Comune è stato riconosciuto dal social network, i cassanesi si sono subito affrettati ad aggiornare il proprio profilo, inserendo la loro città come luogo di residenza e, per molti, anche di nascita. Dopo aver conquistato piena dignità su Facebook, Cassano Magnago resta intanto bistrattata su Wikipedia. L’enciclopedia online, infatti, continua a riportare il vecchio stemma municipale, sormontato dalla corona muraria d’argento senza torri, che caratterizza il semplice Comune, al posto di quella in oro con cinque torri, che contraddistingue invece la città. Titolo che Cassano possiede dal 1997. 1 Luca Girardi Un cineforum porta la vita nella desolata Case Nuove Somma Lombardo Rassegna cinematografica a Case Nuove. Sembra un sogno e invece è tutto vero. Nel silenzio desolante della frazione delocalizzata è l’associazione For Life onlus ad accendere le luci della ribalta sul borgo a due passi da Malpensa con pellicole importanti «per riflettere, sognare, emozionarsi e discuterne insieme», dicono gli organizzatori. Il prossimo appuntamento è venerdì 13 marzo (ore 20.30, contributo 5 euro) in via Moreno 15, nella sede di For Life accessibile anche ai disabili, per “Una pura formalità”, film di Giuseppe Tornatore con Gérard Depardieu, Roman Polanski, Sergio Rubini. Una proiezione introdotta da Cristina Fidone che tirerà i fili del dibattito al termine. 1 A. Ped.
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