IMU AGRICOLA, PARAMETRI INCOSTITUZIONALI

IMU AGRICOLA, PARAMETRI INCOSTITUZIONALI
BENEDETTI (M5S): "La revisione dei parametri non sarebbe stata una
cosa negativa se non fosse stata soltanto in virtù dei 359 milioni di
euro che servono per il famoso bonus IRPEF di 80 euro di Renzi"
"Quando un Governo degno di tale nome governa il proprio Paese ha una grande responsabilità
nei confronti dei propri cittadini, perciò deve stare bene attento a lavorare in maniera
razionale, logica e programmata. Non mi sembra certo il caso del Governo Renzi che si sveglia
la mattina e decide di rivedere la questione dell'IMU agricola" - così apre il suo intervento in
aula la deputata del Veneto Silvia Benedetti (M5S), nel corso della Discussione sulle linee
generali del disegno di legge di conversione già approvato dal Senato, del decreto legge che
andrà a revisionare i parametri per individuare i terreni agricoli soggetti al pagamento IMU.
"Una revisione dei parametri non sarebbe stata una cosa negativa se non fosse stata una
revisione soltanto in virtù dei 359 milioni di euro che servono per il famoso bonus IRPEF di 80
euro di Renzi - continua nel suo intervento Benedetti - Chiederei volentieri agli agricoltori se
sono contenti di fare il Bancomat per i fruitori target degli 80 euro del geniale Matteo che,
ovviamente, li ha calcolati in virtù dell'elettorato che poteva attrarre per sé alle elezioni
europee".
"Tra l'altro i parametri stabiliti sono incostituzionali - continua la deputata del Veneto L'articolo 53 della Costituzione infatti dispone che tutti sono tenuti a concorrere alle spese
pubbliche in ragione della loro capacità contributiva. La norma invece modula l'esenzione
dall'IMU solo in ragione di parametri fisici non tenendo conto della capacità produttiva di quei
terreni e serve solo ed esclusivamente a fare cassa. Il decreto-legge ridefinisce i parametri
dell'esenzione in base alla classificazione dei comuni elaborata dall'ISTAT, una classificazione
vecchia di quasi sessant'anni!"
"Ma il governo non si pone nemmeno il problema di una revisione del catasto
agricolo. Ci sono due limiti non da poco perché, in primo luogo, ormai abbiamo una reale
redditività dei terreni e le rendite catastali che non corrispondono più; in secondo luogo, non
c’è coincidenza tra le colture indicate nel catasto e le colture effettive ad oggi su quei terreni.
Questo perché l'ultima revisione del catasto agricolo fornisce un quadro risalente a oltre
settanta anni fa. Ma c'era fretta, fretta per questi 80 euro.
E arrivano i rattoppi, annunciando un successivo provvedimento e misure più aderenti e
rispondenti alla differenti esigenze delle molteplici realtà territoriali del nostro Paese.
Agricoltori, dunque, intanto pagate in silenzio, poi si vedrà. Questo vi dice il Governo e la
maggioranza.
Poco importa che già siate in una situazione difficile, poco importa che il comparto agricolo sia
l'unico che continua a far registrare un PIL positivo, poco importa se Renzi va all'Expo a
sventagliare quant'è bella l'agricoltura italiana, quella che voi agricoltori portate avanti tutti i
giorni. Intanto pagate questo balzello, basato su parametri di altri tempi, ringraziate
il Governo Renzi e poi forse vi considereranno, forse" - conclude la deputata di
commissione agricoltura Silvia Benedetti.
Guarda QUI il video dell’intervento
Ufficio Stampa della Deputata Silvia Benedetti
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