La meschinità di Renzi e dei suoi ministri

La meschinità di Renzi e dei suoi ministri
Quella faccia di bronzo del Presidente del Consiglio e i vari ministri al suo seguito ci
raccontano, un giorno sì e l'altro pure, che ci sono «confortanti» segni di ripresa economica, che
l'Italia è fuori dal tunnel, che la crisi è in via di superamento, ecc. ecc.
Ma sulle cifre della disoccupazione, e soprattutto della disoccupazione giovanile in Italia
(cifre non dissimili da quelle, gravissime, di altri paesi del Sud del Mediterraneo) i signori che ci
governano preferiscono tenere la bocca chiusa o ci dicono che «c'è qualche miglioramento».
Invece, il Presidente della Commissione Europea Jean--Claude Juncker ha parlato chiaro e, a
proposito della disoccupazione in atto nei paesi dell'Euro, ha detto: "Con cifre come quelle di
Spagna o Grecia - anche se c'è un miglioramento - è una meschinità raccontare alla gente, e
raccontare a se stessi, che la crisi è finita. Siamo in mezzo alla crisi, che non è finita". («La
Repubblica» 4 marzo 2015).
Renzi, finché non lo cacceremo via, continuerà a prendere in giro gli operai, le lavoratrici e i
lavoratori italiani? Sicuramente sì, perché - guarda caso - la sua politica ha, in questi giorni,
ottenuto ancora una volta l'entusiastica approvazione di Marchionne, il capobranco degli squali
capitalisti che lo hanno messo a Palazzo Chigi per mandare avanti un disegno antioperaio e
reazionario.
Basta con le illusioni e gli attendismi. Manifestiamo in tutte occasioni e in tutti i modi
possibili la nostra protesta! Via Renzi!
4 marzo 2015
Piattaforma Comunista - per il Partito Comunista del Proletariato d'Italia