il consiglio di stato da` ragione alla snav. corse

Disoccupazione negata: 2
continua la protesta contro
Aria di Capri il Governo, ipotesi referendum
La Naspi, la nuova disoccupazione
introdotta dall’attuale Governo nell’ambito delle misure del cosiddetto
Jobs Act, continua a far dormire
sonni per nulla tranquilli a tutti i
lavoratori con contratto a tempo
determinato. La tanto attesa buona
notizia fino ad ora non è arrivata.
Unica timida apertura del Governo è
sulla gradualità dell’entrata a regime
della norma. Decisamente poco. Il
punto della situazione verrà fatto il
14 aprile quando una delegazione di
lavoratori stagionali incontrerà i
senatori della Commissione Lavoro
e si capiranno i reali margini di
intervento. E qualcuno comincia a pensare ad un’azione
molto incisiva, compresa la
raccolta di firme necessarie per
un referendum abrogativo,
secondo quanto riportato nei
giorni scorsi dal settimanale
“Panorama”. I lavoratori stagionali, a partire dal prossimo
primo maggio, a conclusione
dell’impiego e quindi dopo il
licenziamento non percepiranno più il sussidio di disoccupazione per l’intero periodo lavorato ma soltanto per un periodo
corrispondente alla metà. Chi
quest’anno lavorerà 6 mesi percepirà soltanto la Naspi pari a
3 mesi. Chi lavorerà 7 mesi riceverà
la Naspi per 3 mesi e mezzo. La
notizia, che abbiamo abbondantemente illustrato già nelle scorse settimane sul nostro giornale e sull’edizione on line, ha suscitato - come
era ampiamente prevedibile - la
preoccupazione di moltissimi lavoratori del comparto turistico, per i
gravi danni finanziari e previdenziali. Sull’isola di Capri, tra residenti e
pendolari, sono diverse migliaia i
lavoratori occupati, con contratto in
media tra i 5 e i 7 mesi, nel settore
legato al turismo, alberghi, ristoranti,
stabilimenti balneari, negozi di abbi-
gliamento o di souvenir, bar, gelaterie, ma anche imprese edili o artigiane collegate solo indirettamente alle
attività turistiche. Sono state raccolte
migliaia di firme in tutta Italia (a
Capri a farsi portavoce è stato il consigliere Salvatore Ciuccio), sono nati
gruppi su Facebook di lavoratori
indignati soprattutto nei confronti
del Governo Renzi per la decisione
di penalizzare gli stagionali, sono
stati lanciati appelli al Consiglio dei
Ministri e all’Inps affinchè vengano
apportati i dovuti accorgimenti.
Anche il Consiglio Comunale di
Capri, all’unanimità, su proposta
dell’opposizione ma con convinta
partecipazione anche della maggioranza, nelle scorse settimane ha
approvato un ordine del giorno con
il quale si chiedeva l’intervento del
Parlamento e del Governo, oltre che
delle associazioni dei comuni italiani
e dei comuni delle isole minori. La
parola spetta soprattutto al Governo,
al premier Matteo Renzi e al ministro del lavoro Giuliano Poletti. Si
resta in attesa; dai palazzi romani al
momento a prevalere è il silenzio. A
conferma che non vi sarebbe per ora
intenzione di rivedere il provvedi-
mento. Unica novità, annunciata dal
ministro Poletti al question time, è la
previsione di una gradualità nell’entrata a regime della norma. In molti
attendevano dalle parole del ministro
l’annuncio dell’intenzione della
modifica sostanziale della legge,
niente da fare invece. Sotto accusa,
ricordiamo, è una specifica norma
contenuta nel decreto che istituisce
la Naspi (l'articolo 5 comma 1) contro cui, da parte dei gruppi di lavoratori in rivolta, viene ipotizzata adesso la possibilità di raccogliere le
500mila firme necessarie per indire
un referendum abrogativo. La
problematica della Naspi sta
creando non poco imbarazzo
in Campania, anche in vista
delle imminenti elezioni
regionali. Il Pd, il partito di
Matteo Renzi che ha fortemente voluto la norma con la
quale è stato tagliato il sussidio di disoccupazione, è in
evidente difficoltà, così come
lo è in particolare il candidato
presidente del centrosinistra
Vincenzo De Luca, renziano
doc, che è con le mani legate
e non può nè vuole prendere
le distanze dal proprio partito.
Proprio il sindaco “decaduto”
di Salerno in una recente
dichiarazione ha affermato:
“Promuoveremo un coordinamento
dei Comuni interessati, a partire
dalla fascia costiera, e apriremo un
confronto di merito con le associazioni di categoria coinvolte per definire una proposta che consenta di
ripristinare il 100% dell'indennità di
disoccupazione”.
I lavoratori stagionali e i comitati
che stanno sorgendo in ogni angolo
d’Italia sono tutt’altro che intenzionati a fermare la protesta contro la
disoccupazione negata e contro i
nuovi restrittivi requisiti per ricevere
il sussidio.