-MSGR - 05 LATINA - 29 - 13/04/15-N: 29 Lunedì 13 Aprile 2015 www.ilmessaggero.it Latina Gli ospedali inquinano, sei denunce `Controlli di Guardia costiera e Polizia provinciale: `Titolari e direttori sanitari deferiti alla Procura che ha aperto su sette strutture sei non rispettano la normativa in materia un’inchiesta nei mesi scorsi, contestazioni penali e amministrative L’INDAGINE Dovrebbero essere sinonimo di salute e prevenzione, invece sette strutture sanitarie della provincia di Latina sono protagoniste di una pagina nera dell’inquinamento pontino. Alla sorpresa iniziale per le violazioni riscontrate nei primi controlli, nei guardiacoste del compartimento marittimo di Gaeta e della polizia provinciale di Latina, guidati rispettivamente dai comandanti Cosimo Nicastro e Domenico Tibaldi, è subentrata la sconcertante certezza di un vero e proprio fenomeno generalizzato. LE VIOLAZIONI Sono sei i titolari e direttori sanitari di presidi ospedalieri deferiti alla Procura della Repubblica di Latina, uno titolare di due strutture. Le denunce a vario titolo per mancato rispetto della normativa sullo smaltimento dei reflui di natura domestica e industriale, gestione non corretta del ciclo dei rifiuti sanitari e del relativo stoccaggio, nonché superamento dei limiti delle emissioni in atmosfera, secondo i parametri tabellari riportati dal codice dell’ambiente, scatu- GORETTI, ICOT E CITTA’ DI APRILIA I CASI PIU’ GRAVI: SCARICANO DIRETTAMENTE NELLE FOGNATURE riscono da un’approfondita indagine, delegata dal sostituto procuratore della Repubblica Luigia Spinelli. Sotto la lente di ingrandimento degli inquirenti sono finite sette strutture sanitaria della provincia: l’ospedale San Giovanni di Dio di Fondi; la Rsa San Raffaele di Sabaudia; l’ospedale Fiorini di Terracina; il Santa Maria Goretti, l’Icot e la casa di cura San Marco di Latina; la casa di cura Città di Aprilia. Ma l’inchiesta ha interessato anche centri convenzionati e centri privati diagnostici. I SOPRALLUOGHI In sei casi su sette (all’ospedale San Giovanni di Dio di Fondi, all’ospedale Fiorini di Terracina, alla Rsa San Raffaele di Sabaudia, all’ospedale Santa Maria Goretti di Latina, all’Icot di Latina e alla Casa di cura città di Aprilia), sono state rilevate violazioni riguardanti le emissioni in atmosfera non autorizzate, in grado di generare fenomeni di inquinamento atmosferico. Per due strutture, si tratta del San Giovanni di Dio di Fondi e del Fiorini di Terracina, l’immissione dei reflui nella pubblica fognatura è invece risultata conforme alla normativa sugli scarichi domestici, ma non a quella sugli scarichi industriali, fattispecie in cui ricadono per legge le strutture sanitarie e ospedaliere e comunque effettuato in costanza di autorizzazioni scadute. LATINA E APRILIA Più grave la contestazione nei confronti della casa di cura città di Aprilia, del Santa Maria Go- I controlli di Guardia costiera e Polizia provinciale nelle strutture sanitarie del nord della provincia FONDI GUIDA IN STATO DI EBBREZZA Due giovani sono stati denunciati dai carabinieri nell’ambito di controlli del territorio. I ragazzi, 22 e 26 anni, erano alla guida dei rispettivi veicoli in stato di ebbrezza. CISTERNA AL CUOR SI COMANDA APPUNTAMENTO IN COMUNE Domani alle 17 in aula consiliare istruzioni per prevenire le malattie cardiache. Incontro con il manager della Asl, Michele Caporossi e vari responsabili per informare sulla rete pontina dell’infarto. PROVINCIA DOPPIA CONVOCAZIONE PER IL CONSIGLIO Consiglio provinciale domani alle 9,30 in prima convocazione e mercoledì alle 15 in seconda. All’ordine del giorno modifiche statutarie e commissioni. retti e dell’Icot di Latina. I reflui prodotti dalle tre strutture sanitarie venivano immessi direttamente nella pubblica fognatura senza alcun trattamento di depurazione, superando dunque i parametri di legge. «Tale modus operandi - sottolineano Guardia Costiera e Polizia provinciale in una nota - ha comportato il superamento dei limiti tabellari riportati dal D.lgs 152/2006 e quindi il rischio concreto di compromettere l’ecosistema marino, che rimane il recettore finale di tutti gli impianti di depurazione». Nel caso del San Raffaele di Sabaudia è stato rilevato invece il deposito di rifiuti infettivi oltre i termini previsti e per un quantitativo superiori ai 200 litri, suddivisi in quattro contenitori. All’aspetto penale va ad aggiungersi anche la contestazione di sanzioni amministrative per il mantenimento non conforme alle normative dei registri di carico e scarico dei rifiuti. Analoga operazione è stata compiuta nei mesi precedenti nelle strutture dell’estremo sud della provincia. Antonello Fronzuto © RIPRODUZIONE RISERVATA Il Consiglio di Stato boccia il ricorso per l’ampliamento degli stabilimenti FORMIA Ancora problemi per le concessioni balneari sulle spiagge formiane, alla vigilia della stagione estiva. Il Consiglio di Stato ha bocciato il ricorso presentato dal titolare del Lido Sirene di Gianola, che fin dal 1993 aveva chiesto di ampliare la propria concessione di una ventina di metri lineari, sul fronte mare. Il primo no all’ampliamento della concessione sul litorale di levante lo espresse la Capitaneria di porto di Gaeta. Seguì un ricorso al Tar del Lazio, che ritenne le motivazioni del diniego della Capitaneria non sufficienti e trasferì ogni decisione sul caso al Comune di Formia, divenuto nel frattempo competente sul demanio turistico. Anche il Comune, però, ha respinto l’istanza di concessione balneare, inducendo il proprietario del lido Sirene a rivolgersi al Consiglio di Stato, che ora ha confermato il giudizio negativo formulato dagli altri organismi. Il Piano di utilizzo delle spiagge (Pua) riserva, nel ri- spetto della normativa regionale, il 30% delle aree demaniali alla pubblica fruizione e il tratto di spiaggia in discussione rientra appunto in questa categoria e non può essere assegnato ad un privato, che oltretutto ha già in concessione un’altra fetta di arenile. Nella sentenza del Consiglio di Stato è stato escluso anche il risarcimento di un eventuale danno. Intanto, sempre per quanto riguarda l’affidamento del servizio di organizzazione delle spiagge libere, è stata adottata una nuova Scuola Work in progress per risolvere la “questione Filosi”. E’ tornata concretamente in ballo la possibilità che Villa Adrover, l’edificio per metà del Comune di Terracina e l’altra metà dell’Università di Cassino, diventi presto la sede dell’istituto professionale. L’ideale sarebbe che lì si spostasse in toto l’indirizzo Alberghiero, quello che ha bisogno degli spazi maggiori e che attualmente è sacrificato negli angusti locali della sede centrale di via Roma. Se poi si volesse mettere la proverbiale ciliegina sulla torta, si potrebbero costruire almeno una ventina di nuove aule nel terreno edificabile alle spalle di Villa Adrover e © RIPRODUZIONE RISERVATA Il litorale formiano I controlli Trattative per risolvere il nodo del “Filosi” TERRACINA determina, firmata dal dirigente del settore Urbanistica, Sisto Astarita, che rettifica quella del 26 febbraio scorso nella parte in cui si dichiarava negativa la verifica contabile a carico dello Sporting Beach Village, inizialmente escluso per un disguido sui tempi dei versamenti Inps. Con la nuova determina viene ora inclusa quest’ultima società tra le aggiudicatarie in via definitiva del servizio di noleggio sulla riviera di levante. Sandro Gionti trasferivi anche i Servizi Sociali in modo che la scuola potrebbe lasciare definitivamente l’edificio di Don Orione e la succursale nel condominio di fronte. Così l’annosa questione Filosi potrebbe dirsi davvero risolta. Intanto venerdì scorso c’è stato il sopralluogo dell’ente provinciale all’interno di Villa Adrover. Per la Provincia c’erano la presiden- L’IPOTESI DI VILLA ADROVER COME SEDE DELL’ISTITUTO te Della Penna, Ambrosino e De Paola, mentre per l’amministrazione comunale il sindaco Procaccini, gli assessori Tintari, Marcuzzi e Cerilli, i consiglieri Avelli, Golfieri e Percoco e il presidente del consiglio Zappone. Non sono volute mancare le delegazione dei genitori degli studenti e dei professori della scuola. Il sopralluogo pare abbia avuto esito positivo, sono stati visitati tutti gli ambienti e si è constatato che, pur dovendo fare alcuni interventi di sistemazione, risanamento e le necessarie verifiche sulla messa a norma degli impianti, la struttura si presterebbe bene allo scopo. Il Comune non chiederebbe nulla alla Provincia per l’affitto della parte di sua proprietà, e non si esclude che, una volta fuori dal dissesto, possa comprare anche l’altra parte affrancando definitivamente l’ente di via Costa. Il prossimo 20 aprile Provincia e Comune andranno a Cassino per incontrare l’Università. © RIPRODUZIONE RISERVATA Carabinieri sventano una rapina a due studenti APRILIA Tenta di rapinare per strada due studenti, viene però intercettato dai carabinieri e tratto in arresto. É quanto accaduto ad Aprilia, nella giornata di ieri, nella zona di Campoleone. Dopo la segnalazione sono intervenuti i militari del Reparto Territoriale di Aprilia che sono riusciti a mettere in manette un uomo di Anzio, 30 anni (F.O. le iniziali) accusato di tentata rapina aggravata e porto d’arma e oggetti atti ad offendere. L’uomo, con precedenti, è stato rinchiuso nel carcere di Latina. L’episodio si è verificato ieri all’alba, attorno alle sei del mattino. Secondo quanto raccontato dai due studenti, l’uomo si sarebbe avvicinato a loro, mentre stavano rientrando a casa. Avrebbe poi estratto un coltello puntandolo contro i due giovani per tentare di farsi consegnare i loro cellulari e il denaro che avevano in tasca. Durante un servizio di controllo, una pattuglia dei carabinieri transitando nella zona di Campoleone è riuscita ad intercettare immediatamente il malvivente, dopo un breve inseguimento i militari sono FERMATO UN UOMO DI 30 ANNI ARMATO DI COLTELLO CHE PRETENDEVA DAI RAGAZZI SOLDI E CELLULARI -TRX IL:12/04/15 riusciti a catturarlo. Il trentenne è stato ammanettato e portato in carcere, mentre il coltello - con una lama lunga 14 centimetri - è stato sequestrato. Il mese scorso, sempre nella zona di Campoleone, una banda di ladri aggredì un uomo nella sua abitazione con lo scopo di svaligiare il suo appartamento. I carabinieri non riuscirono ad arrivare in tempo, in quell’occasione i malviventi riuscirono a fuggire con la refurtiva lasciando a terra ferito il malvivente. Poco tempo prima, invece due rapinatori entrarono in azione alle poste della zona. Dopo aver immobilizzato è chiuso in bagno il direttore e i dipendenti portarono via un bottino ingente. Nella zona in periferia i residenti hanno manifestato più volte malcontento per questioni legate alla sicurezza. Anche a Campoleone furti e rapine rappresentano uno dei problemi più avvertiti dai cittadini per cui si chiedono soluzioni immediate. Raffaella Patricelli © RIPRODUZIONE RISERVATA 21:02-NOTE:
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