QUINDICINALE DI ATTUALITÀ - POLITICA - SCIENZA - ECOLOGIA - CULTURA - SPORT - SPETTACOLO Fondato nel 1984 da Ben Jorillo Redazione: Via Fermi, 18 - 04011 Aprilia (LT) - Tel. 06.9275019 - 335.8059019 - e-mail: [email protected] sito - www.giornaledellazio.it Aut. Tribunale di Latina n. 284 del 20/01/1977 - Direttore Bruno Jorillo COPIA OMAGGIO Anno XXXI N.3 12 - 26 FEBBRAIO 2015 APRILIA, CHIUSURA PRONTO SOCCORSO? ENNESIMA BUFALA foto di Gianfranco Compagno servizio a pag.20 IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 2 12 - 26 FEBBRAIO 2015 I fatti risalgono a venerdì 19 dicembre 2014. La notizia è arrivata tramite la scrittrice Elma Sant’Ana È STATO SEQUESTRATO IL SINDACO DI MOSTARDAS La prigionia del prefeito Alexandre Dorneles Lopes detto Galdino, 34 anni, è durato poche ore La polizia ha liberato il sindaco della città gemellata dal 1996 dopo un conflitto a fuoco. Morto uno dei rapinatori, arrestati gli altri di Gianfranco Compagno È stato sequestrato il sindaco di Mostardas (Prefeito) Alexandre Dorneles Lopes detto Galdino, 34 anni. Si è trattato di un sequestro lampo, durato soltanto tre ore, avvenuto nella mattinata di venerdì 19 dicembre 2014, nel comune (Prefeitura) di Gravataí, poco distante da Porto Alegre, stato di Rio Grande do Sul in Brasile. Dopo uno scontro a fuoco con i malviventi gli agenti della Polizia Civile del DEIC (Departamento Estadual de Investigações Criminais), uno dei due sequestratori è morto. Arrestati anche altri due giovani, che avevano partecipato al rapimento. La notizia è pervenuta attraverso skipe nella serata di mercoledì 21 gennaio, durante un colloquio con la scrittrice Elma Sant’Ana, nostra amica e ideatrice del gemellaggio Aprilia –mostardas, avvenuto il 26 aprile 1996, durante la prima Giunta del sindaco Gianni Cosmi, che a sua volta l’aveva appresa da “Rádio Gaúcha”, la radio più diffusa del Rio Grande do Sul. Per approfondire la notizia siamo andati sul sito di Zero Hora (http://zh.clicrbs.com.br/rs/), importante quotidiano brasiliano, abbiamo trovato un dettagliato servizio, lanciato il 19 dicembre 2014 alle 16.35, realizzato dal giornalista Cid Martins, e foto di Ronaldo Bernardi dell’Agência RBS. In un video del 19 dicembre (h.8.24) realizzato da Ronaldo Bernardi per Zero Hora, il prefeito Galdino racconta del sequestro e della prigionia. Ero a cena a casa dei miei genitori, inizia così il racconto del sindaco di Mostardas, sulla strada del ritorno a casa che dista circa 20 chilometri, un automezzo della polizia a sirene spiegate, lo ha fermato sono scesi degli uomini con la divisa da poliziotti. Il sindaco Galdino ha sospettato subito che non potevano essere della Polizia. Hanno chiesto 300 mila reais (circa 100 mila euro). La polizia, quella vera, dopo poche ore è arrivata sul luogo della prigionia e come detto dopo un conflitto a fuoco ha liberato il sindaco Alexandre Dorneles Lopes. Ma le indagini non si sono fermate con quegli arresti. Si cercava il basista. Nell’edizione del 26 gennaio 2015 del periodico di Mostardas “Jornal Freguesia das Águas”, abbiamo appreso dell’arresto di una giovane coppia, lui 40 e lei 34 anni, incensurati, imprenditori di Mostardas. Il soldi del riscatto dovevano servire a ingrandire la loro attività. L’arresto della coppia è avvenuto martedì 20 gennaio, con un’operazione della polizia documentata dalle telecamere. Ringraziamo Sonia Regina Martins per la traduzione ALEXANDRE DORNELES LOPES “VOGLIO MIGLIORARE MOSTARDAS!” Questa la dichiarazione dopo l’elezione del 2012. Il suo mandato scadrà il 31.12.2016 di Elma Sant´Ana* Alexandre Dorneles Lopes è il nuovo sindaco di Mostardas-Rio Grande do Sul (2013-2016). Eletto dal Partito del Movimento Democratico Brasiliano - PMDB, aveva il motto della sua campagna elettorale, “Aprire la porta per lo sviluppo.” Il nuovo sindaco è un giovane imprenditore nato il 5 gennaio 1980 a Mostardas , nel luogo di Sâo Simâo - dove è anche nato Menotti Garibaldi. Nella sua carriera politica, è stato consigliere e ha lavorato come Segretario delle Opere della città. Uomo del campo, si propone di promuovere la coltivazione del riso nell’area. “VOGLIO MIGLIORARE Mostardas” -. Dice il nuovo sindaco “Per questo, devo ristrutturare ciò che è stato fatto, in particolare nel settore del risanamento della città, investire nel miglioramento del settore agricolo (80% di Mostardas è legata all’agricoltura) e ritorno scambi storici e culturali, come il “gemellaggio” con l’Aprilia in Italia. “Il suo obiettivo finale è quello di promuovere la città. Alexandre Dorneles Lopes è sposato con Julia Heberle da Silva e padre di Stefany Machado Lopes (primo matrimonio). Egli è il figlio di Onilo Fernandes Lopes e Rosa Maria Dorneles Lopes. Il suo giuramento ufficiale è previsto per il 1 gennaio 2013, con il suo vice - sindaco José Manoel da Costa Araújo. (pezzo scritto in brasiliano e tradotto da Ana Nardi -11.12.2012) * scrittrice e ispiratrice del Gemellaggio Aprilia Mostardas IL GIORNALE DEL LAZIO Editore D.P.R. di Bruno Iorillo Iscritto al R.O.C. (Registro degli Operatori della Comunicazione) Registrazione Tribunale di Latina 20/1/1977 n. 284 REDAZIONE : Via Fermi n. 18 - 04011 Aprilia (Latina) Tel. e Fax 06.9275019 - 335.8059019 e-mail: [email protected] - [email protected] sito: www.giornaledellazio.it DIRETTORE RESPONSABILE: Bruno Iorillo La riproduzione di testi e immagini deve essere autorizzata dall’editore. La collaborazione ad articoli o servizi è da considerarsi del tutto gratuita e non retribuita. Manoscritti e fotografie anche se non pubblicati non si restituiscono PUBBLICITA’: Via E. Fermi n. 18 - Aprilia (Latina) - Tel. 06.9275019 - 335.8059019 STAMPA: Pignani Printing s.r.l ASSOCIATO ALL’UNIONE STAMPA PERIODICA ITALIANA 12 - 26 FEBBRAIO 2015 IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 3 Dopo due mesi di disagio, ci sono voluti 10 giorni di chiusura per riparare la macchina che distribuisce i ticket TORNATO OPERATIVO L’UFFICIO POSTALE CENTRALE DI APRILIA A inizio mese i disagi ci sono comunque stati, anche negli uffici di via Goito e via Lussemburgo Dopo dieci giorni di chiusura dell’ufficio postale centrale di Aprilia, la riapertura non è stata del tutto soddisfacente. Una situazione che era stata preventivata, visto che la riapertura coincideva con un periodo “caldo” come quello di fine mese e inizio del nuovo. I servizi sono tornati operativi alle 14 di venerdì 30 gennaio, e non del 29 mattina come invece era stato annunciato. Un ritardo che noi ave- brano, però, ormai essere diventate croniche. I numeri per gli sportelli sono stati distribuiti dal personale dell’ufficio postale, uno per ogni persona presente, sotto il controllo vigile della direttrice provinciale, che è stata presente per fronteggiare la situazione e che si è adoperata per fare da coordinamento in modo che il servizio fluisse il più velocemente possibile. Tutto sommato le attese sono state limitate, e gli sportelli, tutti e 9 aperti e funzionanti, sono riusciti a gestire in maniera discreta il grande assembra- periferia non va meglio. In via Lussemburgo la macchinetta del ticket è guasta da mesi, mentre in via Goito non c’è proprio. Il primo del mese si vedono scene di disagio, con almeno 50 persone in fila, in piedi e l’uno dietro l’altro, anziani e giovani, che devono attendere anche delle ore per essere serviti. Le Poste Italiane sono un ente che gestisce alcuni servizi quasi in regime di monopolio. Purtroppo ad Aprilia, ma non solo, questi servizi spesso sono scadenti, oppure la capacità degli uffici postali non è tale da garan- Ufficio postale Marconi apertura 30.1.2015 h.14.06 Ufficio postale Marconi apertura 30.1.2015 h.14.06 Ufficio postale Marconi 2.2.2015 h.8.22 di Nicola Gilardi Ufficio postale Marconi 2.2.2015 h.8.24 Ufficio postale Marconi 2.2.2015 h.8.30 vamo previsto che comunque è andato meglio della volta scorsa. Fortunatamente una buona notizia c’è: la famigerata macchinetta dei ticket è stata riparata ed è tornata operativa. Dopo circa 10 giorni di chiusura le presenze sono state molto alte. I cittadini in fila sono stati tantissimi, con le scadenze di fine mese che incombevano ed il ritiro pensioni che da sempre comporta un afflusso che si moltiplica esponenzialmente. Le Poste Italiane, però, hanno messo in atto un certo sforzo per superare le vicessitudini che sem- mento di persone. La chiusura ha concentrato la richiesta di servizi nei giorni della riapertura ed il personale si è rivelato insufficiente, nonostante il grande impegno di tenere aperti tutti gli sportelli. L’ufficio di viale Marconi è il più centrale e serve un bacino d’utenza enorme. Un disagio che è difficilmente comprensibile in una città che si avvicina sempre più agli 80 mila abitanti e che vede i servizi che vengono offerti ai cittadini sempre uguali o carenti. Se al centro la situazione è difficile, negli uffici della Ufficio postale Goito 2.2.2015 h.9.01 tire a tutti di godere di questi servizi, o almeno di farlo in tempi civili. Sarebbe necessario uno sforzo in più da parte dell’ente, ed una spinta maggiore da sindacati e associazioni dei consumatori, ma anche dall’amministrazione comunale, che devono porsi dalla parte del cittadino ed esigere che gli uffici postali non siano il luogo dove perdere mezze giornate soltanto per avere dei semplici servizi che richiedono pochi minuti allo sportello. Foto di Gianfranco Compagno pagina 4 IL GIORNALE DEL LAZIO 12 - 26 FEBBRAIO 2015 Il piano triennale Opere pubbliche per il risanamento urbanistico, la nuova scuola Gramsci, riqualificazione del cimitero e di Piazza Europa È stato discusso nella commissione consiliare permanente di competenza, il piano annuale e triennale delle opere pubbliche, atto amministrativo propedeutico per il varo del bilancio preventivo per l’anno in corso. Alla seduta, presieduta dal Consigliere Giovanni Martelli, hanno preso parte l’Assessore ai Lavori Pubblici Mauro Fioratti Spallacci e i tecnici di settore. Di rilevanza strategica per l’Amministrazione Comunale l’inserimento, nel prossimo biennio, dei fondi per la realizzazione del nuovo plesso scolastico “Antonio Gramsci”. In particolare, il piano triennale prevede per il 2015 uno stanziamento pari a 300 mila euro per la progettazione della scuola e per il 2016 uno stanziamento pari a 4 milioni e 170 mila euro per la messa in cantiere. Altri interventi che l’Amministrazione ritiene prioritari sono relativi al proseguimento del risanamento urbanistico, alla realizzazione della palestra della scuola Leda, alla riqualificazione di Piazza Marconi (nell’ambito del progetto pluriennale di sistemazione del centro storico), all’ampliamento e ristrutturazione del cimitero comunale e, non ultimo, alla sistemazione di Piazza Europa, l’area attualmente incolta e in stato di degrado nei pressi della Chiesa dello Spirito Santo di Via Francia. Nello specifico dei numeri, per il 2015, il piano delle opere pubbliche prevede investimenti per 12 milioni e 567 mila euro, di cui circa due milioni per le opere di riqualificazione delle periferie (200 mila per la realiz- zazione del depuratore di Campo di Carne, 578 mila per il primo stralcio di rete fognante in zona Cogna, 345 mila per il primo stralcio di rete fognante in zona Sacida Valcamonica, un milione per il depuratore di Campoverde). Per quanto riguarda la messa in sicurezza delle strade, 81 mila euro saranno destinati al completamento di Via Carroceto da Via Guardapasso a Via Carano, 550 mila (nel biennio) per la manutenzione delle strade comunali, 180 mila per l’urbanizzazione primaria delle Vie Tevere, Arno e Vicino in zona Gattone, 82 mila per la rotatoria tra Via Carroceto e Via Bardi, 255 mila per il rifacimento del ponte di Via Valtellina, 100 mila per la realizzazione dei marciapiedi in Via Fossignano e Via Acqua Solfa, due milioni e 700 mila (nel triennio) per la riqualificazione della pubblica illuminazione. Altri interventi riguardano la ristrutturazione del Centro Alzheimer (150 mila), la realizzazione del museo di Carano (50 mila), la riqualificazione di impianti sportivi minori (100 mila), la realizzazione della palestra della scuola Leda (390 mila), l’adeguamento sismico del polo fieristico di Campoverde (500 mila), la ristrutturazione della scuola media Garibaldi (150 mila), l’ampliamento del cimitero comunale (800 mila nel 2015, un milione e mezzo nel trien- nio), la riqualificazione di Piazza Marconi (400 mila nel biennio). L’Amministrazione stanzia poi fondi per circa 535 mila euro per lavori aggiuntivi relativi alle opere del Plus realizzate con finanziamenti europei (l’ex Claudia, la sede municipale di Piazza dei Bersaglieri, la pista ciclabile, l’asilo nido comunale, il Giardino dei Sorrisi). Cinque milioni e 470 mila euro arrivano infine da intervento privato (quattro milioni per il palazzetto dello sport di Via Carroceto, 820 mila euro per il palazzetto del basket di Via Respighi e 650 mila per l’edificio da destinare alla mensa sociale della Fondazione Come Noi). 12 - 26 FEBBRAIO 2015 IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 5 IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 6 12 - 26 FEBBRAIO 2015 Il primo allaccio da parte dell’Enel è avvenuto la mattina di martedì 3 febbraio ARRIVA LA CORRENTE ALL’AREA ARTIGIANALE Il primo a beneficiarne l’azienda Studio Idee di Luca Mencarelli, dopo oltre 2 anni dall’inizio della sua attività Ma i problemi sono ancora tanti, dalle strade impraticabili alla mancanza della linea telefonica di Luigi Cirillo l’Enel allaccia la corrente all’azienda Studio Idee di Luca Mencarelli, dopo 2 anni e 1 mese dall’inizio della sua attività nell’area artigianale di via dei Giardini. È la prima attività di quelle storiche ad essere allacciata. Per avere l’allaccio ha dovuto prima spostare la cassetta Enel posta sotto l’idrante. Forse un errore di progettazione? È stato un sospiro di sollievo per l’imprenditore. Era il gennaio del 2000 quando sulle bacheche delle vie della città di Aprilia trovavamo affisso un manifesto che annunciava, finalmente e dopo tante battaglie, la nascita del Polo Artigianale che veniva definitivamente deliberato dal Comitato Tecnico della Regione Lazio, Assessorato all’urbanistica, nella seduta del 20 gennaio di quell’anno. Il presidente del Consorzio Artigianale di Aprilia Nicola Preziosi scriveva orgoglioso e soddisfatto per i tanti sacrifici durati 18 lunghi anni che avevano portato finalmente all’obiettivo di ergere ad Aprilia un luogo destinato ad essere il cuore di una importante ripresa economica, dove artigiani, piccole e medie imprese, avrebbero creato oltretutto posti di lavoro e ridato dignità alla Città in forte crisi occupazionale. Ciò che invece ne è stato di questo progetto sono stati altrettanti anni e anni di feroci battaglie, tra burocrazia e politiche sbagliate, rimbalzi di responsabilità e negligenza a dispetto di un Consorzio Arti- giani che ancora oggi combatte per veder realizzato un progetto importantissimo per la nostra Città, specialmente in un momento come questo che se negli anni 2000 si denunciava una crisi occupazionale oggi siamo, purtroppo, in un coma profondo che scaraventa in ginocchio dal primo all’ultimo cittadino di questo Paese. Nel corso degli anni i lavori si sono susseguiti a singhiozzo, alcuni tra l’altro fatti male e si son dovuti rifare da capo; intanto ad oggi circa una decina di aziende consorzianti hanno preso posto al polo, accollandosi fatiche e spese che non sempre hanno ritrovato un riscontro positivo nell’e- volversi dell’intero progetto ma che nonostante tutto sono andate avanti nel nome di quel obiettivo di far ripartire a tutti i costi l’economia nell’apriliano. Tra le maggiori difficoltà negli ultimi anni fortemente denunciate dai consorzianti e dai loro portavoce sono state la mancanza di una rete di strade asfaltate, mancanza di una rete telefonica e l’elettrificazione dell’area che hanno fatto sì che le aziende si facessero carico di costi esorbitanti per gruppi elettrogeni e per tutto ciò che ne diviene. Le strade dissestate divengono impercorribili e pericolose quando piove, qualcuno ha addirittura denunciato che clienti e fornitori si sono rifiutati di percorrerle per i danni ai mezzi e vetture, mentre per la rete telefonica ci si è arrangiati alla bella e meglio come si suol dire. In realtà, oggi, possiamo dire che finalmente un passo avanti tanto atteso come quello della messa in funzione della rete elettrica è stata fatta, annunciata dapprima dall’agosto dello scorso anno ma tra interventi, sopraluoghi, delibere, accatastamenti delle centrali elettriche dell’Enel e finanziamenti che mancano solo oggi siamo arrivati ai primi collegamenti elettrici alle aziende che stanno finalmente spegnendo i costosissimi gruppi elettrogeni. Possiamo dire che finalmente luce fu, non proprio in tutti i sensi ma almeno per quella che concerne un interruttore piuttosto che un sistema di allarme o di videosorveglianza pienamente efficiente. A raccontarci di questa gioia tanto attesa è stato Luca Mencarelli titolare dell’azienda. Foto di Gianfranco Compagno 12 - 26 FEBBRAIO 2015 IL GIORNALE DEL LAZIO direttore: Bruno Jorillo pagina 7 IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 8 12 - 26 FEBBRAIO 2015 Il proprietario era ritornato in possesso recentemente. Murate porte e finestre SVENTATO IL NUOVOT ENTATIVO DI OCCUPAZIONE DEL PALAZZO SULLA PONTINA Uno degli occupanti si è procurato delle ferite, minacciando di gettarsi dal terrazzo La triste storia di Katia e Sara, due sorelle apriliane che cercano una casa: «I servizi sociali ci diano una mano» di Nicola Gilardi Dietro a questa storia c’è una situazione di disagio sociale e disperazione molto forti. Katia e Sara sono due cittadine italiane di 41 e 40 anni, residenti da sette anni ad Aprilia. Lunedì 2 febbraio, insieme ai due compagni di nazionalità romena, hanno tentato di occupare l’edificio che per anni è stato adibito a distaccamento della Polizia Stradale sulla Pontina, rimasto in stato di abbandono, ma il pronto intervento della proprietà e delle forze dell’ordine hanno sventato il nuovo tentativo di occupazione dello stabile. Le due donne hanno lasciato tranquillamente lo stabile, mentre i due uomini hanno tentato di restare dentro. Uno dei due si è procurato dei tagli volontari sul petto e sulle braccia, minacciando di gettarsi dal terrazzo. L’altro ha tentato di resistere, ma è stato portato fuori con la forza, con un’operazione conginta, carabinieri, vigili del fuoico e operatori del 118. A questa situazione si è arrivati dopo che la baracca di fortuna di una delle due coppie, vicina alla scuola Grazia Deledda era stata abbattuta. Un provvedimento che non ha fatto altro che spostare il disagio di queste persone. Da anni vivono come possono, tra il dormitorio e la Caritas, e altre sistemazioni di fortuna , cercando sempre una sistemazione migliore. Le due donne, però, non vivono da sempre per strada, ma la vita le ha portate a dover passare dei momenti difficili. Figlie di un impiegato di banca e di una casalinga hanno vissuto a Roma, fino a che la malattia della nonna non le ha fatte trasferire a Fossignano. Alcuni toscala. «Ieri abbiamo deciso di occupare quella casa, sperando che il comune ci desse una mano, ma sono subito intervenuti i carabinieri e ci hanno mandato via, consigliandoci di andare alla Caritas» racconta una delle due donne. Questo gesto, infatti, aveva la speranza problemi familiari le hanno portate lontano da casa. «Non siamo abituate a vivere per strada. Siamo andate prima alla Caritas, per 4 anni al dormitorio. Poi nelle baracche» ci raccontano. I loro figli sono stati affidati alle cure dei nonni ed ai servizi sociali. Adesso vivono grazie a soluzioni di fortuna, di giorno sotto una rampa del centro commerciale Mayor, mentre la notte le due donne possono recarsi al dormitorio, i due compagni rimangono a presidiare le loro poche cose nel sot- che si arrivasse ad una situazione più stabile, così come avvenuto in passato con i vecchi occupanti, che hanno ricevuto una sistemazione grazie all’intervento dei servizi sociali del comune di Aprilia. «Chiediamo ai servizi sociali se ci possono aiutare, dandoci una casa» dicono. In questi sette anni di vagabondaggio hanno vissuto a Campoleone, Fossignano, ma anche a Latina. Tutte soluzioni di fortuna non certo vantaggiose: radure, portici, ponti e luoghi dove avere un minimo di riparo. La Caritas da una mano, così come le associazioni di volontariato sparse sul territorio che si adoperano per aiutare queste persone, ma serve la linfa vitale che è rappresentata dai servizi sociali. La civiltà di una società si vede nel modo nel quale aiuta i più deboli e i bisognosi. Questa situazione è di grande disagio e serve un intervento più concreto, che vada al di la degli sgomberi che sono più atti pubblicitari e dimostrativi, ma che non portano alcuna risoluzione. Foto di Gianfranco Compagno IL GIORNALE DEL LAZIO 12 - 26 FEBBRAIO 2015 pagina 9 Un’altra storia di disperazione e di disagio sociale finita male RINVENUTO IL CADAVERE DI UNO STRANIERO IN VIA CALIGOLA Visto nel prato la sera precedente, nessuno ha chiamato soccorso, la costatazione di morte martedì 3 febbraio Trovato un cadevere in via Caligola, all’angolo con via Nerone. I soccorritori del 118, intervenuti nella mattinata del 3 febbraio, non hanno potuto far altro che constatarne la morte. L’uomo di carnagione olivastra, era co la sera prima e deve essersi sdraiato su quel prato dove è stato ritrovato la mattina dopo senza vita. Il freddo dell’inverno, infatti, è molto pericoloso e può causare addirittura la morte. Alcuni residenti raccontano di aver visto l’uomo la sera prima, ma hanno pensato che non dopo un paio di ore vi è stata messa sopra una coperta, portata da un’operatrice della Croce Rossa. Purtroppo non sempre ha un lieto fine la storia dei cittadini indiani che vengono a cercare fortuna nel nostro paese. Questa storia non è finita come quella di Rasphal Sing, il clochard che probabilmente indiano. Addosso non aveva alcun documento e la sua identità è ancora sconosciuta. Accanto al cadavere è stata rinvenuta una bottiglia di whisky. Probabilmente l’uomo era ubria- avesse bisogno di aiuto, ma che fosse solo ubriaco. Purtroppo dal momento dell’inutile intervento dei soccorritori, dopo i rilevamenti di rito, il cadavere è stato lasciato senza alcuna copertura. Solo viveva nello spiazzo della chiesa di San Michele che venne cacciato nel giorno del giovedì santo. Lui, infatti, è tornato a casa, ma in Italia ha subito tanti torti. Avendo trovato un lavoro in nero, era di Nicola Gilardi sfruttato e non pagato dai caporali. Si stima che gli abbiano sottratto circa 7 mila euro. Ma grazie all’astuzia di aver nascosto il suo passaporto è potuto tornare a casa. Non sempre, però, va bene, queste situazioni possono portare a rischiare la propria vita, perché non si ha nessuno a cui chiedere aiuto. Per questo sono fondamentali i servizi sociali e le associazioni di volontariato che con i loro piccoli gesti possono salvare delle vite umane. IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 10 12 - 26 FEBBRAIO 2015 Taglio del nastro al km 31,400 della Eni Station sulla SS Pontina lo scorso 4 febbraio INAUGURATA A POMEZIA LA PRIMA “FAST RECHARGE PLUS” D’ITALIA: IL SISTEMA DI RICARICA VELOCE PER I VEICOLI ELETTRICI Presente il Ministro delle Infrastrutture e Trasporti Maurizio Lupi di Luigi Cirillo Inaugurata dal ministro Maurizio lupi la prima infrastruttura fast recharge enel collocata presso la Eni station di via Pontina al km 31,384, direzione Roma. Dista solamente 14 chilometri da Aprilia. Parte dunque da qui il progetto pilota con l’installazione della nuova infrastruttura di ricarica rapida Enel presso la Eni station collocata su una via di grande scorrimento, tra Roma, Pomezia e il litorale laziale. Il progetto servirà a dare il via poi ad ulteriori istallazioni presso le stazioni di servizio Eni collocate lungo le strade extraurbane, le superstrade e le autostrade, consentendo agli automobilisti di utilizzare il proprio veicolo elettrico anche fuori dalle città. Questo grande e importante risultato è stato ottenuto grazie all’accordo tra le due aziende energetiche, Enel ed Eni, per favorire la mobilità elettrica extraurbana, potendo così aumentare notevolmente il raggio di percorrenza dei veicoli elettrici con una ricarica completa nel tempo di una pausa caffè (circa 20/30min). A inaugurare l’infrastruttura mercoledì 4 febbraio sono stati Maurizio Lupi Ministro delle Infrastrutture e dei Traspor- ti, Salvatore Sardo Chief Downstream & Industrial Operations Officer di Eni, Francesco Starace Amministratore Delegato di Enel, Fabio Refrigeri assessore alle Infrastrutture e Ambiente della Regione Lazio e il sindaco di Pome- zia il sindaco Fabio Fucci. Questa nuova nata nella famiglia delle “colonnine Enel consentirà di ricaricare 3 auto contemporaneamente sia in corrente continua che alternata, rispettivamente a 50kW, 22 e 43 kW. Ovvero è compatibile con tutte le vetture elettriche presenti sul mercato. Dal punto di vista del servizio, in meno di mezz’ora, ovvero nel tempo di una pausa caffè o spuntino nella Eni station, è possibile ricaricare la vettura, di fatto raddoppiando il suo raggio di percorrenza, per poi eventualmente triplicarlo o quadruplicarlo con altre opportune soste veloci. La collocazione sulla via Pontina della prima eni station dotata di Fast Recharge Plus Enel per veicoli elettrici è strategica in quanto, è al centro di un importante polo industriale in forte interazione logistica e pendolare con la Capitale; intercetta, inoltre, anche il notevole flusso turistico diretto alle importanti località balneari del litorale laziale. L’infrastruttura, è sormontata da un’insegna innovativa appositamente creata per segnalare la posizione della colonnina di ricarica all’interno dell’Eni station ed è fornita di tutte le informazioni per il suo facile utilizzo. Terminata IL GIORNALE DEL LAZIO 12 - 26 FEBBRAIO 2015 una prima fase di sperimentazione, tendente anche alla verifica del gradimento da parte dei clienti delle modalità di servizio e alla loro eventuale implementazione sulla base dei risultati ottenuti, Enel ed Eni si propongono di procedere ad altre installazioni in tutta Italia. Nella conferenza stampa il Ministro Lupi annuncia che il 2015 dovrà essere per il ministero dei trasporti l’anno della mobilità urbana sostenibile e l’alimentazione elettrica uno degli assi portanti, con l’obiettivo di istallazioni come queste nelle nove grandi città metropolitane insieme alla rete autostradale per consentire ai cittadini che scelgono questa modalità di potersi muovere liberamente. Difatti, ci anticipa lo stesso Ministro, che ci sarà pagina 11 una riunione con i concessionari autostradali e con Enel per cominciare a tratteggiare un piano di infrastrutture. L’amministratore delegato di Enel prevede, infrastrutture e burocrazia permettendo, l’istallazione di circa 15mila centraline di ricarica dei veicoli elettrici anche in 2 anni, permettendo così di diffondere questa nuova cultura dell’auto elettrica che oggi trova un certo attrito anche per i costi talvolta elevati rispetto a una comune utilitaria, ma che verrebbero appunto corposamente ridotti con una capillare istallazione di colonnine e con l’avanzare della tecnologia. D’altra parte, chi vuole può già oggi munirsi di una propria ricarica elettrica a casa anche se, sottolinea Starace, manca ancora una norma che ne regolamenti la gestione. Non poteva non partira da Eni questo progetto con le sue 4500 stazioni di servizio in tutta Italia, che nella mobilità sostenibile ci ha sempre creduto dice Salvatore Sardo chief Downstream & Industrial Operations Officer di Eni. Il punto di questo progetto è proprio questo, l’ecosostenibilità delle nuove autovetture che oggi possano sembrare delle navicelle spaziali di altri pianeti ma che invece oggi bussano alla nostra porta, dimostrandosi sempre più una partenza importante per un abbattimento dell inquinamento atmosferico al quale l’Italia oggi, nel 2015, non può permettersi di esimersi. Foto di Gianfranco Compagno IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 12 12 - 26 FEBBRAIO 2015 A depositarli presso gli uffici di via Ezio a Latina, la consigliera comunale di SEL Carmen Porcelli ATTI IN PROCURA PER I DEBITI DELLA MULTISERVIZI “Mi aspettavo da parte del primo cittadino un maggior dovere etico e morale, lo stesso che avrebbe dovuto invece ispirare l’invio ai magistrati di Latina fatture la cui origine è dubbia e a sostenerlo è il Comune del quale è lui stesso alla guida». di Carmen Porcelli* Danno erariale, falso in bilancio e tentata truffa nei confronti del Comune di Aprilia e violazione continuata della legge sulla trasparenza degli atti amministrativi: venerdì scorso, 30 gennaio, il consigliere comunale di Sel, Rifondazione Comunista e Primavera Apriliana, Carmen Porcelli, ha depositato alla Procura della Repubblica di Latina, un esposto relativo ai debiti maturati dalla società Multiservizi nei confronti dell’Ente; in particolare sul differenziale tra le partite creditorie pari a 5.142.344,40 euro che deriva da fatture emesse dalla società, a seguito di prestazioni effettuate per conto del Comune, senza che lo stesso abbia formalmente dato il preventivo consenso all’erogazione di tali prestazioni e per le quali non sussistono i necessari impegni di spesa iscritti nella contabilità finanziaria del Comune di Aprilia. «La questione di nuovi debiti in carico alla municipalizzata – è il commento di Carmen Carmen Porcelli Porcelli, consigliere comunale di opposizione - è rimbalzata tra i banchi del consiglio comunale, nel più totale silenzio dell’aula, il 27 novembre 2014 quando cioè l’assise si trovava a discutere ed approvare i Rendiconti per l’esercizio 2013 degli Organismi partecipati. La sottoscritta ha fatto richiesta in quella sede di avere copia delle fatture n. 39 e n.40 (per un importo complessivo pari a 3.211.444,67), nonché delle altre fatture contestate per l’esercizio 2012 – 2013 (197.867,15 euro), nonché di sapere a cosa si riferisce l’eventuale riconoscimento di un debito fuori bilancio per 1.733.023,58 euro. Nonostante abbia più volte sollecitato la consegna delle fatture, al fine di verificare da cosa traesse origine il debito, richiesta formalizzata in data 7 gennaio attraverso una richiesta di accesso agli atti, ad oggi le uniche fatture in mio possesso sono la 39 e la 40, da me ottenute ricorren- do attraverso canali non ufficiali. L’esposto corposo e abbastanza dettagliato, è stato redatto sulla base della documentazione che è stato possibile reperire da parte dell’esponente dell’opposizione di centrosinistra. «Ho chiesto, tra le altre cose – aggiunge l’esponente del centrosinistra - il numero e i relativi importi delle fatture emesse dalla società Multiservizi nel corso degli esercizi 2012 – 2013 contestate con una nota del 3 aprile dello scorso anno e dell’importo di 197.867,15 euro, e che ferma restando l’obbligatorietà all’invio dei debiti fuori bilancio alla Procura regionale della Corte dei Conti, la lettera di accompagnamento allegata alle fatture emesse dall’Asam e contestate dall’Ente, al fine di conoscere le motivazioni che sono alla base della comunicazione inviata alla magistratura contabile; inoltre avrei voluto venire in possesso del prospetto delle fatture già liquidate e quelle ancora da liquidare alla società Multiservizi aggiornato al 31/12/2013 visto che IL GIORNALE DEL LAZIO 12 - 26 FEBBRAIO 2015 allo stato attuale vige uno stato di forte confusione su quale sia la reale situazione debitoria della municipalizzata». «Ho mantenuto il più stretto riserbo sull’esposto perché questo provvedimento – ha tenuto a chiarire Carmen Porcelli, consigliere va, qualcuno possa decidere di pagarle e tutto ciò in totale spregio dei diritti dei cittadini, delle loro tasche, e dei dipendenti della Municipalizzata penalizzati in tutti questi anni da una serie di gestioni discutibili. Il sindaco Terra si è accontentato di Comune del quale è lui stesso alla guida». «Non ultimo ho chiesto alla Procura di Latina di assumere determinazioni, ed eventualmente provvedimenti sanzionatori, nei confronti dei dipendenti e amministratori del Comune di Aprilia che, pur essendo destinatari delle numerose richieste di accesso agli atti presentate dalla sottoscritta, hanno scelto di non ottemperare impedendomi pagina 13 di esercitare il diritto, proprio della carica istituzionale che ricopro, di sindacato ispettivo che è propria di un consigliere comunale. Spesso l’arroganza e la supponenza di certi politici di mestiere, che hanno fatto del civismo la loro foglia di fico, emerge anche dalla ridicolizzazione dell’avversario. Conosco bene i miei diritti, sono in grado di leggere e comprendere una norma e in questo Comune la legge sulla trasparenza viene sistematicamente violata. Senza farne una questione di alfabetizzazione o formazione scolastica, se accade questo ad un rappresentante dei cittadini che possiede anche un titolo di studio, a cosa può andare incontro un normale cittadino?». *consigliere comunale di Sel, Rifondazione Comunista e Primavera Apriliana, COMUNICATO STAMPA DEL DIRETTORE GENERALE DELLA MULTISERVIZI comunale di opposizione portando la mia firma, è un atto sul quale ho ben riflettuto. In primo luogo perché lo spirito fosse chiaro a tutti: non per giustizialismo ma per giustizia; in secondo luogo, perché volevo evitare che questo esposto potesse essere oggetto di strumentalizzazioni. Le ragioni del mio ricorso alla magistratura penale risiedono essenzialmente sul timore che quelle fatture, prima o poi e senza una reale verifica preventi- inviare gli atti alla Corte dei Conti, come se questa poi potesse dirgli se quelle fatture sono legittime oppure no, ben sapendo che l’amministrazione è obbligata per legge ad inviare i debiti fuori bilancio alla magistratura contabile. Mi aspettavo da parte del primo cittadino un maggior dovere etico e morale, lo stesso che avrebbe dovuto invece ispirare l’invio ai magistrati di Latina fatture la cui origine è dubbia e a sostenerlo è il Apprendiamo dalla stampa la notizia di un esposto presso la Procura della Repubblica di Latina per possibili irregolarità gestorie nel rapporto tra Comune di Aprilia e Asam, in anni più o meno recenti. Nel merito ribadiamo la correttezza del nostro operato, nonché di aver provveduto prontamente ad inviare al Comune di Aprilia una relazione ed ogni altra documentazione utile – peraltro già trasmessa negli anni di competenza – per chiarire la vicenda conseguita ad apposita richiesta di accesso agli atti pervenuta al medesimo Ente. Il Direttore Generale Fabio Biolcati Rinaldi IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 14 12 - 26 FEBBRAIO 2015 La conferenza di presentazione si è tenuta lunedì 26 gennaio. Ospite d’onore il pesto di Pra’ “LA REGOLA” DELLA LIGURIA A EATALY Il ristorante genovese a Roma per tutto febbraio raddoppia, gestirà il Ristorantino delle Osterie Tra gli altri relatori era presente l’Assessore al Turismo e alla Cultura della Regione Liguria Angelo Berlangieri Un mese di Liguria da Eataly. Per tutto il mese di febbraio il ristorante di cucina ligure La Regola, sito in piazza San Paolo della Regola (Roma), gestirà il Ristorantino delle Osterie di Eataly Roma. Proprio qui, lo cio stampa e pubbliche relazione di Eataly Roma Fiorella Palmieri. Lo chef del ristorante Marina Perna, ex capitano di Marina con con oltre dieci transoceaniche a vela, non ha partecipato alla conferenza stampa, ma era all’opera nella cucina centrale… “da dove scorso 26 gennaio, si è svolta la conferenza stampa per la presentazione dell’evento, durante la quale hanno preso parola il direttore agenzia di stampa Regione Liguria News Mauro Boccaccio, che ha coordinato l’evento, l’Assessore al Turismo e alla Cultura della Regione Liguria Angelo Berlangieri, il socio fondatore del ristorante La Regola Marco Ugolini, il produttore di pesto Matteo Pezzana, la responsabile dell’uffi- nascono le cose buone di Eataly”. Il primo ad intervenire è stato Boccaccio: «La Regola porta ad Eataly un intero territorio, la Liguria, con i suoi sapori unici». Nell’ambito del suo intervento è stato proiettato un video del nuovo portale turistico pensato per promuovere la Regione. Ha quindi preso il microfono Berlangieri: «È grazie al lavoro dei ristoratori e dei produttori se la Liguria riesce sempre a stupire. Nella cornice di Veronica Alessandrini di Expo 2015 la Liguria avrà il suo periodo da protagonista a partire dal 22 maggio, con uno spazio espostitivo di 200 mq». Ad approfondire le caratteristiche del ristorante, che ha ricevuto diversi premi e recensioni positive da parte di tutte le guide gastronomiche di riferimento in Italia, è stato Ugolini: «Noi liguri siamo sparsi nel mondo ma, in qualsiasi posto andiamo, cerchiamo di ricreare una piccola Genova. Otto anni persone, in una location meravigliosa come quella di piazza San Paolo alla Regola a Roma. Qualche tempo fa Oscar Farinetti è capitato casualmente nel nostro locale e da questo incontro è nata l’iniziativa che presentiamo oggi. Il menù che serviremo qui da Eataly sarà tipicamente ligure: focacce, trofie al pesto, ravioli di borragine, baccalà brandacujun, coniglio alla ligure, cima, torta fa abbiamo pensato di portare una piccola parte di Liguria a Roma. Gli ingredienti utilizzati a La Regola sono tutti provenienti dalla nostra terra, come il basilico che viene rigorosamente da Pra’. Abbiamo cercato di generare questo piccolo punto, che accoglie non più di 60-70 Pasqualina, branzino alla ligure ecc.». In rappresentanza del pesto di Pra’ è intervenuto Pezzana: «Pra’ è la patria del basilico genovese. Noi di questo siamo consapevoli e cerchiamo di valorizzare sempre più questo prodotto, partendo dalla materia prima: il basilico. Noi vogliamo portare l’eccellenza di Pra’ nel mondo e con l’Expo 2015 avremo la possibilità di attirare stranieri. Il nostro pesto è una realtà che sta iniziando ad avere un suo peso, anche all’estero. Abbiamo un casello dell’autostrada che attualmente si chiama Genova Voltri, ma il territorio in realtà è ancora sotto Pra’. Gli abitanti, nel tempo, si sono molto imputati su questo aspetto e a breve pare ci verrà riconosciuta questa territorialità e il casello si chiamerà Pra’ Voltri». A chiudere gli interventi la giornalista Fiorella Palmieri, che ha parlato anche a nome del patron di Eataly Oscar Farinetti: «Noi di Eataly siamo contentissimi di ospitare per un mese La Regola. Da sempre ciò che ci preme molto è la qualità dei prodotti e la territorialità e sia il ristorante che il presto di Pra’ rappresentano questi due aspetti. Siamo sicuri che, nonostante le polemiche, l’Expo 2015 sarà un successo e a vincere sarà ciò che più ci contraddistingue, ovvero il buon cibo di qualità». A concludere l’evento un buffet a base di focaccia ligure, pasta al pesto e gobelletti. Foto di Gianfranco Compagno 12 - 26 FEBBRAIO 2015 IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 15 IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 16 12 - 26 FEBBRAIO 2015 Commemorato il grande Maestro, mercoledì 3 febbraio, in occasione del 12° della morte “VENANZO CROCETTI: FORMAZIONE E ATTIVITÀ GIOVANILE” La conferenza è stata curata dal critico d’arte Carlo Fabrizio Carli. La professoressa Carla Ortolani presidente della Fondazione, ha annunciato una serie di conferenze itineranti, tra cui una ad Aprilia sul San Michele di Veronica Alessandrini “Venanzo Crocetti: formazione e attività giovanile”, questo il titolo dell’evento organizzato dalla Fondazione Crocetti, relatore d’eccezione il critico d’arte Carlo Fabrizio Carli, in occasione del 12° anniversario della scomparsa del grande Maestro, la cui attività artistica è legata a doppio filo alla nostra città: a lui, infatti, dobbiamo la statua di San Michele Arcangelo che da sempre si staglia sul centro di Aprilia. Lo scultore, nato a Giulianova il 3 agosto 1913, è scomparso a Roma il 3 febbraio 2003 e da allora, ogni anno, la Fondazione che porta il suo nome organizza in questa data eventi commemorativi. La conferenza di mercoledì 3 febbraio si è svolta presso il Museo Crocetti a Roma, in via Cassia 492, cornice che attualmente ospita la mostra “In penombra”, curata da Tonino Sicoli e consistente in una selezione significativa delle opere di Andrea Alfano appartenenti alla collezione Di Vietri, che viene esposta per la prima volta nella sua contestualità originaria, dall’1 al 14 febbraio. All’evento commemorativo dedicato al maestro Crocetti era presente la presidente della Fondazione “Venanzo Crocetti” professoressa Carla Ortolani Tancredi, che ha aperto i lavori annunciando anche un ciclo di conferenze itineranti che, molto probabilmente, giungerà anche ad Apri- lia: “Il 3 febbraio è una data che continua sempre ad essere impressa nella memoria delle persone e che è sempre stata celebrata, anche se con modalità diverse nel corso degli anni. Negli ultimi anni abbiamo intro- dotto un nuovo percorso attraverso la lettura di alcune delle pagine scritte dal Maestro nell’ambito di un libro che riassume la sua vita, che mi auguro venga pubblicato nel corso del 2015. In questo momento siamo a metà della realizzazione del catalogo generale delle opere del Maestro. Con questo incontro iniziamo un ciclo di conferenze che sarà anche raccolto in un volume. Queste conferenze saranno itineranti: inizieremo qui alla Fondazione, poi ci sposteremo ai Musei Vaticani, all’Accademia di San Luca e poi probabilmente ci sarà anche una conferenza ad Aprilia dedicata a San Michele”. Si è quindi entrati nel vivo della conferenza, con l’intervento del critico d’arte Carlo Fabrizio Carli in veste di relatore, che ha ripercorso il periodo inerente alla formazione e all’attività giovanile di Crocetti. Carli ha voluto innanzitutto ricordare la figura dell’onorevole Antonio Tancredi, primo presidente della Fondazione nonché politico italiano scomparso nel 2012: “Questa commemorazione del Maestro mi era stata richiesta dall’Onorevole già due anni fa, ma venne annullata a causa del maltempo. In questa occasione voglio quindi ringraziare e ricordare l’Onorevole, indimenticabile amico di tanti noi”. L’intervento ha quindi sfiorato i punti più importanti dell’attività giovanile dello scultore: “Il Maestro già a cinque anni utilizzava qualsiasi superficie disponibile per tracciarvi disegni a carbone, suscitando la curiosità dei compaesani. Qualche anno più tardi trascorreva il tempo nelle botteghe degli artigiani, a modellare statuine in terracotta per il presepe. A 15 anni divenne apprendista in una bottega di restauro, prima di trasferirsi a Roma dove dedicò tutto il tempo libero al disegno e allo studio. A ben vedere restò sempre un autodidatta, proprio lui che in seguito svolse un’intensa attività di docenza, prima a Genova e poi a Firenze e a Roma”. Un grande spazio è stato dedicato al San Michele di Aprilia, realizzato da Crocetti nel 1937: “Questo grande bronzo riveste un ruolo importante nel- l’attività giovanile di Crocetti, indicando chiari interessi quattrocenteschi in questa sua fase operativa. Quest’opera costituì per Crocetti una prova importante nel suo percorso artistico, ancora in tarda età il Maestro confessava di ritenerlo un punto notevole della sua attività come scultore. Al San Michele apriliano il destinò riservò un destino difficile: poco dopo realizzata corse il rischio di essere distrutta per realizzare metallo a scopi bellici, poi divenne l’unica testimonianza superstite del centro abitato distrutto nei combattimenti connessi allo sbarco di Anzio”. Al termine della conferenza i presenti si sono recati nella cripta del museo, dove sono conservate le ceneri del Maestro, per rendergli omaggio. Foto di Gianfranco Compagno IL GIORNALE DEL LAZIO 12 - 26 FEBBRAIO 2015 pagina 17 Pubblichiamo lo stralcio integrale dedicata all’opera della relazione di dieci cartelle del critico d’arte IL SAN MICHELE ARCANGELO DI APRILIA Quando realizzò l’opera il Maestro aveva appena 23 anni. Rimane l’opera giovanile più importante La statua fu realizzata nel 1937 per l’inaugurazione della quarta Città Nuova dell’Agro pontino - romano di Carlo Fabrizio Carli* Venanzo Crocetti nel 1937 realizza la sua prima opera pubblica, il grande bronzo del San Michele, santo patrono del nuovo centro abitato, alto quasi tre metri e mezzo e collocato nella piazza centrale di Aprilia, la “città di fondazione”, progettata dall’architetto Concezio Petrucci e collaboratori, per conto dell’Opera Nazionale Combattenti, nell’ambito del poderoso intervento di bonifica delle Paludi Pontine. Il San Michele riveste un ruolo importante nell’attività giovanile di Crocetti, indicando i chiari interessi quattrocenteschi di questa sua fase operativa. Oltre ad una più generica assonanza donatelliana, la scultura rivela infatti un forte sapore pierfrancescano (non si dimentichi, tra l’altro, che il rivoluzionario saggio di Roberto Longhi era stato pubblicato, nell’ edizione iniziale, dieci anni prima), nell’esplicito rifarsi del giovane guerriero alla figura dell’Arcangelo della National Gallery di Londra, che Roberto Longhi ricondusse allo smembrato polittico di Sant’Agostino. E, a ben vedere, anche per il San Michele di Aprilia possono valere le parole longhiane per la tavola londinese: “Studiatissimo nel suo costume di pretoriano celeste, affibbiato d’ogni parte di spallacci e di cinturini preziosi… figura carica di un classicismo di parata”(7). Né sarà lecito dimenticare i sette bellissimi bassorilievi basamentali, sempre bronzei, con scene dell’intervento di bonifica, dalla risoluzione libera e sintetica. Il bozzetto, come si è detto, esposto alla terza Quadriennale, fu acquistato dal Ministero della Cultura Popolare per un importo di 4.000 lire del tempo. Mi sembra quasi inutile ricordare come una fusione del San Michele sia presente qui nel Museo Crocetti. Acerbo e dall’attitudine assorta, Il San Michele apriliano costituì per Crocetti un approdo importante del suo percorso artistico; ancora in tarda età, il Maestro confessava di ritenerlo“un punto notevole”del suo percorso di scultore (8). A questa opera il destino riservò un destino difficile: poco dopo realizzata, corse il rischio di venire distrutta per ricavarne metallo a scopi bellici (9); poi gli spettò il ruolo di autentico palladio dello sventurato centro pontino, interamente distrutto nei combattimenti connessi allo sbarco alleato di Anzio: unica testimonianza superstite, la statua, vulnerata, stigmatizzata dai proiettili e dalle schegge, ma rimasta in piedi, tra le rovine. Qualcosa dovrà pur significare – non fosse altro come singolare valore aggiunto – che questa scultura così strettamente orientata verso il pittore astrattivo per antonomasia, il sommo Piero, fosse destinata ad uno spazio urbano come quello apriliano, che la documentazione fotografica d’epoca ci restituisce carico di valenze anch’esse fortemente astrattive e metafisiche. Della Metafisica, ovviamente, dechirichiana, che si faceva qui, per così dire, ‘costruita’, realizzata in mattoni, pietre e quant’altro, quasi fosse uscita dalle inquadrature stranianti del ciclo memorabile delle ‘Piazze d’Italia’(10), peraltro ideate un quarto di secolo prima. Non è questo l’unico intervento dello scultore nel corredo artistico delle “città nuove”: (non si dimentichi che era il periodo dei muri ai pittori, della collaborazione tra le arti decorative e l’architettura, della lunga gestazione della cosiddetta legge del 2 per cento). *Critico d’arte Modello in creta del San Michele Arcangelo nello studio del Maestro,in fare di finitura, alla sua destra si può notare il bozzetto in bronzo. Foto archivio di G.Compagno IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 18 12 - 26 FEBBRAIO 2015 DUE PESI E DUE MISURE di Antonio Pennacchi* Pochi anni fa – era l’8 ottobre del 2010 – nella stazione della metro Anagnina a Roma vengono a diverbio, per questioni di fila, un ragazzo italiano di vent’anni e una donna romena di trentadue, di professione infermiera, sposata e con un figlio. Pare che poi – andandosene – il ragazzo le abbia detto: “Ma non te lo insegnano al paese tuo a stare in fila?” Lei allora gli corre dietro fin fuori la stazione, inveendo e sputandogli addosso. Lui si volta, le sferra un pugno – non so se al volto o in testa – lei cade e resta a terra. Lui se ne va. Lo insegue però e lo blocca un militare di passaggio della capitaneria di porto, che lo consegna ai vigili quando arrivano. Lei è sempre a terra. Chiamano il 118. Otto giorni di coma e muore. Si chiamava Maricica Hahaianu. E’ dell’altro giorno la notizia invece (26/1/2015) che il ragazzo condannato in appello nel 2012 a otto anni – per omicidio preterintenzionale e concessione delle attenuanti – è stato scarcerato, per essere affidato ai servizi sociali. Dopo complessivi quattro anni di carcere e arresti domiciliari, torna quindi in libertà, pure se relativa: “Potrà uscire di casa per andare al lavo- ro e in palestra, purché rientri nella sua abitazione entro le otto di sera”. Stop. Solo tre anni prima però – 26 aprile 2007 – era accaduta un’altra tragedia dai contorni assai simili. Sempre a Roma e sempre sulla metro, ma in un’altra stazione – Termini – vengono a diverbio due ragazze romene ed una italiana. Le romene – rispettivamente di 17 e 21 anni – secondo la polizia sono prostitute. L’italiana di 23 anni è invece anche lei – come la Maricica Hahaianu dell’Anagnina – infermiera laureata. Non è chiaro se il litigio sia cominciato sul treno – sedute a fianco, ci sarebbe già stato un alterco – ma è all’uscita a Termini, in mezzo alla calca, che il conflitto deflagra: “Che te spigni, str…”, dice la ragazza italiana alla romena più grande. E la rincorre, la schiaffeggia, le si avventa addosso. La romena aveva un ombrello in mano. Pioveva, forse, quel giorno. E nel tentativo di divincolarsi, dice lei – o nella foga d’una maldestra difesa e nella convulsa velocità di queste cose – l’ombrello diventa un’arma. La sua punta trafora l’orbita oculare, penetra e recide un’arteria. La ragazza italiana cade. Le due romene scappano. La ragazza muore. Le romene verranno arrestate due giorni dopo nelle Marche. A Tolentino. La vittima si chiamava Vanessa Russo. Alla sua assassina – Donina Matei, 21 anni all’epoca dei fatti, due figli piccoli in Romania – la cassazione ha confermato nel gennaio 2010 la condanna emessa dalla corte d’assise d’appello a 16 anni, per omicidio preterintenzionale aggravato dai futili motivi. Sta ancora in carcere. A Sollicciano, credo. E’ pentita e non cerca giustificazioni: “Senza sapere nemmeno io come e perché, una ragazza della mia età è morta a causa mia. Non lo volevo questo, non era mia intenzio- ne. Ma è successo e devo pagare, tra queste mura, con un rimorso che non mi abbandonerà mai”. Lo dice in un racconto – La ragazza con l’ombrello – premiato da un concorso letterario e pubblicato nel 2011 dalla piccola biblioteca Oscar Mondadori nella raccolta: Volete sapere chi sono io? Racconti dal carcere, a cura di Antonella Bolelli Ferrera. Non si aspetta niente Donina Matei. Consapevole che è giusto che chi sbaglia paghi, aspetta solo che passino questi altri otto anni – poiché otto ne ha già fatti – per poter tornare dai suoi figli e andare pure, dice lei: “A pregare sulla tomba di Vanessa”. Io adesso però – ferma restando la pietas per tutte le vittime e i loro familiari – vorrei sapere perché, se domani per caso ammazzo un romeno, prendo di sicuro molti meno anni di quanti ne prenderebbe lui se ammazzasse me. Meno d’un quarto, quasi. Ma che è, giustizia, questa? O è razzista pure la giustizia in Italia? Sempre che la differenza non la faccia – sulla metro – l’ammazzare a Termini piuttosto che all’Anagnina. Foto di Gianfranco Compagno *scrittore, Premio Strega 2010 IL GIORNALE DEL LAZIO 12 - 26 FEBBRAIO 2015 pagina 19 L’APPELLO DEL SENATORE MANCONI, INOLTRATO DA ANTONIO PENNACCHI Cari amici e compagni (ma pure i camerati), qualche giorno fa ho scritto un articoletto per il Corriere della Sera – che trovate in allegato – su una questione di giustizia. A ruota, mi ha subito chiamato Luigi Manconi – senatore del Pd che si occupa di queste cose in generale, e di questa in particolare fin dal 2010 – inviandomi anche una sorta appello, che inoltro a tutti voi con la preghiera almeno di volerlo leggere. DA LUIGI MANCONI: Anche loro sono vittime. Doina Matei è una giovane donna rumena che il 26 Aprile del 2007, in una stazione della metropolitana di Roma, colpì all’occhio con un ombrello Vanessa Russo, uccidendola. La Matei è stata condannata a sedici anni (confermati dalla Cassazione nel gennaio 2010). Doina Matei è originaria di Ploiesti, un piccolo paese vicino a Bucarest, dove ha due figli ai quali inviava i soldi che guadagnava attraverso la sua attività di prosti- tuzione a Roma. Doina, secondo quanto confermato anche dai Carabinieri, «non aveva protettori» ed era stata arrestata una prima volta per violazione della normativa sulla immigrazione, nel novembre 2006, dopo che era scaduto il suo permesso di soggiorno ottenuto per motivi di salute, al fine di poter effettuare in Italia cure mediche. Ora si trova nel carcere di Perugia, dove ha avviato un percorso di integrazione e di formazione e dove ha vinto un premio nazionale di Letteratura per persone private della libertà. A partire dal Giugno del 2007, attraverso una fondazione che opera in Romania e che è promossa e presieduta da Don Gino Rigoldi (cappellano del carcere minorile Beccaria di Milano), garantisco un sussidio mensile per i due figli di Doina, residenti in Romania e seguiti da parenti della donna. Per una serie di complicate ragioni, il fondo che ho costituito allora e che ho personalmente alimentato in questi anni, si è andato esaurendo e intendo ora ri-finanziarlo. Ti chiedo se tu, a tua volta, personalmente e tramite amici generosi, hai voglia e disponibilità di contribuire alla ricostituzione di un fondo, destinato esclusivamente all’opera di sostegno di questi due ragazzi (all’epoca chiamai l’iniziativa: “anche loro sono vittime”). Se sì, ti chiedo di trovare il modo di raccogliere all’interno di una cerchia di persone amiche, alle quali inviare questa stessa scheda un certo numero di contributi individuali (tra i 50 e i 100 euro), tali da mettere insieme una cifra collettiva, che sommata a quella raccolta da me e da altri, potrebbe rappresentare un fondo di sicurezza per i prossimi anni. Qualora tu voglia accettare il mio invito, questo è il codice Iban: intestato a Luigi Manconi IT09S010050337300000000 5696. In attesa di una tua risposta ti saluto cordialmente, Io intanto mando 100 euro. Vedete voi quello che potete fare. Ciao e state bene, Antonio Pennacchi IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 20 12 - 26 FEBBRAIO 2015 Il continuo allarmismo, crea confusione nella cittadinanza e frustrazione negli utenti APRILIA, CHIUSURA PRONTO SOCCORSO? ENNESIMA BUFALA “Si ritiene precisare che alla Casa di Cura Città di Aprilia dotata di pronto soccorso inserito nell’emergenza regionale, corre l’obbligo, ai sensi delle disposizioni di legge in materia, prestare e garantire l’assistenza sanitaria ai pazienti che si rivolgono al pronto soccorso”. Disse nel 2012 il direttore generale Asl Renato Sponsilli di Gianfranco Compagno Basta con questo eccessivo allarmismo, che è al limite del reato di procurato allarme, basta con queste minacce di chiusura del pronto soccorso da parte della Casa di Cura Città di Aprilia, sono anni che questo accade puntualmente, non se ne può più. Le controversie infinite per questioni economiche (leggi superamento del budget o ritardati pagamenti) tra la Famiglia Sirri, proprietaria e fondatrice della clinica privata cittadina (convenzionata con il servizio sanitario nazionale) di via delle Palme e la Regione Lazio, non può esse fatta pagare ai cittadini apriliani. Il pronto soccorso non chiude e non può chiudere. A meno che si voglia commettere una serie di reati. Che il pronto soccorso non possa chiudere non lo diciamo noi. Ma lo aveva detto l’attuale socio di maggioranza della Casa di Cura di Aprilia, il dottor Alessandro Sirri, allora legale rappresentante della struttura sanitaria apriliana, in una nota datata 20 gennaio 2012, esattamente tre anni fa: “…I dati evidenziano un costante aumento delle prestazioni erogate oltre il budget che sono pertanto allo stato prive di ogni remunerazione. In proposito è superfluo ricordare che le prestazioni di pronto soccorso non possono mai essere rifiutate. Sul punto occorre anche precisare che a seguito di accesso al pronto soccorso la Casa di Cura è obbligata anche a ricoverare i pazienti presso i suoi reparti (nonostante i limiti di budget) in quanto sia gli ospedali limitrofi che il DEA di Latina costantemente danno riscontro negativo alla richiesta di trasferimento dei pazienti, per mancanza di posti letto…”. A ribadire più chiaramente il concetto, il 10 febbraio 2012, in una nota l’allora direttore generale Asl Angelo Aiello, legale rappresentante della Casa di Cura Città di Aprilia e Calogero Carbone, direttore sanitario ai conseguenti rapporti economici”. Qualche mese fa dalla clinica filtrano le prime notizie che il pronto soccorso potrebbe essere a rischio di chiusura, il circo mediatico si mette in moto, le notizie sono incontrollate, i dirigenti della Casa di Cura non parlano ufficialmente, per avere un incontro, ci chiedono di chiedere un incontro tramite richiesta via fax. Sul sito della clinica ci sono solo vecchi documenti. Noi non ci allineiamo al circo mediatico, non ci prestiamo a creare ulteriore allarmismo ai nostri Latina Renato Sponzilli, il dirigente Uoc accreditamento controlli servizio ispettivo Lorenzo Amici, il direttore sanitario aziendale Ennio Bruno Cassetta risposero: “si ritiene precisare che alla casa di Cura Città di Aprilia dotata di pronto soccorso inserito nell’emergenza regionale, corre l’obbligo, ai sensi delle disposizioni di legge in materia, prestare e garantire l’assistenza sanitaria ai pazienti che si rivolgono al pronto soccorso in relazione alle loro condizioni sanitarie in atto, tale obbligo all’assistenza sanitaria è previsto dalle norme costituzionali che garantiscono il diritto assoluto alla salute che è prioritario numerosi lettori, anche perché non abbiamo mai creduto alla chiusura del servizio, così come abbiamo fatto negli anni precedenti. Aspettiamo l’incontro del 16 gennaio 2015, non trapela nulla di ufficiale. Aspettiamo ancora senza scrivere nulla. La minaccia di chiusura si concretizza con l’affissione di un cartello all’ingresso del pronto soccorso: “ Il servizio di pronto soccorso e di elisuperficie è sospeso dalle dalle ore 14.00 del 30/1/2015 a data indeterminata, causa mancato finanziamento da parte della Regione Lazio, come da lettera di comunicazione a tutti gli organi istituzionali di cui si allega copia. I pazienti che necessitano di cure urgenti sono invitati a rivolgersi ad altre strutture o chiamare il servizio 118”. A fianco del comunicato era affissa una copia di una raccomandata, anticipata via email, datata 27 gennaio 2015, importo dal mese di agosto 2014”. Ma qualcuno veramente può pensare che con un preavviso di tre giorni si possa chiudere un servizio di emergenza come il pronto soccorso. L’unico risultato che ha prodotto quel cartello è stato quello di aumentare la indirizzata al commissario ad acta, Nicola Zingaretti (presidente della Regione Lazio) ed ad alti nove indirizzi istituzionali, la richiesta è: “L’immediata certificazione delle fatture relative al 2014 da parte della ASL di Latina per la pregressa attività”, oltre ad evidenziare che: “la scrivente non riceve alcun preoccupazione dei pazienti e dei familiari presenti al pronto soccorso in prossimità della scadenza di quello che dal circo mediatico è stato definito un “Ultimatum”, “manco” fossimo in guerra. Pochi minuti dopo le 14 del 30 gennaio, il cartello è stato rimosso, come ampiamente previsto. 12 - 26 FEBBRAIO 2015 IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 21 pagina 22 IL GIORNALE DEL LAZIO 12 - 26 FEBBRAIO 2015 IL GIORNALE DEL LAZIO 12 - 26 FEBBRAIO 2015 pagina 23 GIORNO DELLA MEMORIA: CERIMONIA A LATINA IL PREFETTO PIERLUIGI FALONI HA CONSEGNATO 9 MEDAGLIE D’ONORE AD EX DEPORTATI NEI CAMPI NAZISTI PROIETTATO IL VIDEO “SCHEGGE DI MEMORIA” DELL’ASSOCIAZIONE “UN RICORDO PER LA PACE” di Elisa Bonacini unricordoperlapace.blogspot.it [email protected] Si è svolta il 27 gennaio al teatro Cafaro di Latina la cerimonia commemorativa del Giorno della Memoria, organizzata dalla Prefettura in collaborazione con Provincia, Comune di Latina, Polizia, Vigili del fuoco, Istituti scolastici e Associazioni di volontariato. La manifestazione, cui hanno alle cerimonie commemorative del 70esimo della liberazione del campo di sterminio. Moderatore della manifestazione Vittorio Buongiorno, capo redattore de “Il Messaggero” di Latina che ha introdotto la collega giornalista Claudia Terracina, di origine ebrea. La Terracina è intervenuta con un toccante racconto sulla Shoah intriso di drammatici ricordi familiari. Molti della sua famiglia vennero deportati e morirono nei campi Il Prefetto Pierluigi Faloni e Sisto Gasparotto di Cisterna Il Prefetto Pieluigi Faloni, il Sindaco Giovanni Di Giorgi e Adio Pocaterra partecipato le autorità militari e civili della Provincia di Latina si è aperta con l’intervento istituzionale del Prefetto Pierluigi Faloni, che ha voluto ricordare con un minuto di silenzio le vittime della deportazione nei lager, ma anche le vittime del terrorismo e della criminalità in genere. A seguire gli interventi del Sindaco di Latina Giovanni Di Giorgi e del vice Presidente della Provincia di Latina Giovanni Bernasconi, mentre la Presidente Eleonora Della Penna si trovava ad Auschwitz con gli studenti pontini per partecipare nazisti durante la seconda guerra mondiale, nel criminoso piano che voleva portare al genocidio totale della popolazione ebraica. “La Shoa è stato uno sterminio di Stato, non del popolo” ha detto la giornalista, sottolineando che molte persone aiutarono gli ebrei durante la persecuzione razziale e che la Provincia di Latina ha avuto un ruolo importante poiché fu proprio dal porto di Gaeta che partirono le prime navi di ebrei che fuggivano verso Israele. E’ stato proiettato il filmato “SCHEGGE DI MEMORIA” Angelo D'Urso Adio Pocaterra e Sisto Gasparotto le cui testimonianze compaiono nel video Schegge di Memoria realizzato dall’Associazione “Un ricordo per la Pace” di Aprilia nel quale sono state inserite le testimonianze di alcuni tra gli insigniti dell’ onorificenza: Angelo D’Urso di Formia, Sisto Gasparotto di Cisterna e Adio Pocaterra di Borgo S.Michele. Nel documentario anche le struggenti pagine del diario di prigionia di Ernesto Bonacini, padre di Elisa Bonacini presidente dell’Associazione “Un ricordo per la Pace”, scritto durante l’internamento nel campo IV B di Zeithaini in Germania. Il video dell’Associazione “Un ricordo per la pace” è stato realizzato in collaborazione con la Prefettura di Latina e l’Istituto di Istruzione Superiore “Carlo e Nello Rosselli” di Aprilia: Virginia Clocchiatti del II B C.M.B e Valerio D’Aiello del IV B S.I.A. hanno recitato alcuni pezzi significativi sulla Shoah, mentre la parte grafica del progetto è stata curata dal Prof. Roberto Creo. L’ultima parte della manifestazione ha visto il momento solenne della consegna della medaglie d’onore : il Prefetto Pierluigi Faloni ha consegnato 9 medaglie d’onore ai cittadini della Provincia di latina ed ai loro eredi che, dopo l’armistizio del’8 settembre 1943, furono deportati e internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l’economia di guerra della Germania. In rappresentanza del Comune di Cisterna di Latina dove risiede Gasparotto ha partecipato alla cerimonia la nipote, il consigliere comunale Michela Ruzzini. Gli insigniti che hanno ritirato la medaglia sono stati invitati dal Prefetto a raccontare quanto vissuto nei campi di concentramento sulla propria pelle. Nelle parole degli eredi piene di commozione i ricordi dei propri cari e del lavoro coatto e dei soprusi da essi subiti nei lager. La manifestazione ha visto la partecipazione attiva degli studenti di Latina che hanno seguito con attenzione tutta la cerimonia, inviando anche alcune riflessioni attraverso messaggi sms che sono stati proiettati sullo schermo predisposto sul palco. (foto Elisa Bonacini) pagina 24 IL GIORNALE DEL LAZIO APRILIA: PARTE L’EDUCAZIONE STRADALE ALLA ‘LEDA’ Sono iniziati a partire dal plesso della Scuola di via Selciatella i corsi di educazione stradale che coinvolgeranno tutto l’I.C. “Zona Leda”, organizzati in collaborazione con l’ANASPOL, l’Associazione Nazionale Agenti e Sottufficiali di Polizia Locale. “In Italia ogni anno assistiamo impo- tenti ad una vera e propria ecatombe: oltre 3 mila morti e 100 mila feriti per colpa della strada. Per questo, soprattutto noi in Divisa, che spesso ci troviamo di fronte a queste situazioni di dolore quando siamo chiamati a rilevare gli incidenti stradali, sentiamo di più il dovere di impegnarci per creare una cultura della legalità e del rispetto, un corretto comportamento stradale può salvare la propria ed altre vite. 12 - 26 FEBBRAIO 2015 Successi degli atleti del pentathlon di Aprilia Occorre dunque cominciare sin dalla Scuola dell’Infanzia nel percorso dell’educazione stradale.” ha dichiarato Alessandro Marchetti, Presidente dell’ANASPOL. “Peraltro questo progetto” ha concluso Marchetti che è anche Funzionario della Polizia Locale di Roma Capitale “rientra nella collaborazione già attiva con l’IC ‘Zona Leda’ con corsi per gli studenti di anti-bullismo, sul pericolo dei botti di Capodanno e, per il solo plesso della Selciatella, la mattina di supporto nell’educazione psico-motoria dei bambini, con la nostra Istruttrice Maria Grazia Di Cataldo, mentre nelle ore pomeridiane vi sono corsi di Arti Marziali, Cardioboxe e Danza Moderna.” Il 7/8 febbraio si sono svolti a Roma il trofeo nazionale e campionato italiano senior junior di pentathlon moderno Gli atleti del pentathlon di Aprilia hanno raggiunto le seguenti posizioni Tedeschi Giulia argento categoria esordienti a individuale ed a squadre insieme a Gallia Ludovica e Nardacci Elisa argenton per Landi Matteo esordiente b bronzo Ilaria volpe categoria mini cuccioli argento gatta Ginevra bronzo Bafundi Giorgia categorie pulcini metallo Lorenzo e guerguiev joanelex partecipavano al campionato italiano junior non hanno completato la gara poiché il poligono di tiro si è guastato e la prova annullata 12 - 26 FEBBRAIO 2015 IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 25 pagina 26 IL GIORNALE DEL LAZIO 12 - 26 FEBBRAIO 2015 IL GIORNALE DEL LAZIO 12 - 26 FEBBRAIO 2015 pagina 27 Il Piper, mitico locale beat degli anni 70 festeggia 50 anni Era il 17 febbraio del 1965 quando Giancarlo Bornigia e Alberigo Crocetta decisero di dare vita a quello che sarebbe stato il tempio del beat e delle generazioni successive. Per il cinquantenario della nascita del locale - il più longevo d'Europa insieme al Cavern di Liverpool i figli del suo fondatore hanno deciso di regalare a Roma una serata evento gratuita, in cui ripercorrere attraverso immagini inedite, musica live e dj set, la Storia del Piper Club. il Piper è il secondo locale più antico d'Europa, ha condizionato mode e generazioni di giovani, ha fatto conoscere talenti e lanciato personaggi simbolo della musica italiana, cambiando il modo di vivere la notte. Il 17 febbraio aprirono con un complesso »rimediato« da Teddy Reno, che allora era impresario in Inghilterra, e tutta Roma vide, stupefatta, i poster giganti di quattro giovanotti con capelli lunghissimi che invitavano a recarsi al Piper Club, e che si chiamavano The Rokes. Tra i frequentatori Gassman, Zeffirelli, Anna Magnani, Alberto Bevilacqua, Nureyev, Gianrico Tedeschi, Monica Vitti, Albertazzi, Lilla Brignone, Ugo Sciascia, Sandro De Feo, Lina Wertmuller, Renzo Trionfera, Nanni Loy, Renzo Vespignani. Gli anni '80 sono stati quelli dell'ascesa dello storico direttore del locale: Mr. Franz. Poi è stata la volta di Jovanotti, Niccolò Fabi, Gianluca Grignani, Cat Power, Brazilian Girls, Paola & Chiara, Editors, Giuliano Palma & The Blue Beaters e Tiromancino. Nel 2009, invece, è stata inaugurata la rassegna Piper in Rock, manifestazione con la quale si è dato spazio a tanti artisti della scena indie-rock romana. Una storia indissolubilmente legata a quella italiana, al costume e alla musica del bel paese, che verrà raccontata con imma- gini inedite a partire dalle 22.00 e poi, dalle 22.30 con lo spettacolo live «C'era una volta il Piper». Un viaggio all'insegna della musica, in cui un'orchestra di 9 elementi accompagnerà sul palco giovani cantanti in un cronologico e appassionante susseguirsi di successi, alternati ai fatti di cronaca che hanno caratterizzato lo scorrere di questi 50 anni (oltre alla musica). Tutto con ospiti e volti noti, protagonisti di un compleanno speciale. In occasione di «C'era una volta il Piper...», la musica di Rocky Roberts, Mia Martini, Loredana Bertè, Renato Zero, Nada, Caterina Caselli, Patti Pravo, le ten- denze che li hanno lanciati e di cui si sono fatti portavoce, rivivranno così in uno spettacolo di suoni, costumi d'epoca, parole e immagini, sotto la guida di un direttore d'orchestra d'eccezione, Alberto Laurenti, con Angelo Anastasio e Memè Zumbo alle chitarre, Enrico Lotterini alle tastiere e violino, Simone Cerac- chi al basso, Chicco Careddu alla batteria, Paulo La Rosa alle percussioni, Renato Vecchio al Sax e Antonino Vitali alla tromba. A partire dalle 00.30 poi, spazio al Dj set Twist and Shout, per ballare sulle note dei grandi must degli anni Cinquanta, Sessanta e Settanta. Fenomeno di costume, oggetto di vari studi sociologici, ispirava la sua linea artistica a quanto avveniva nel mondo anglosassone, diventando riferimento di successo, presso le nuove generazioni, della svolta musicale italiana con Patty Pravo (soprannominata 'la ragazza del Piper.'), Caselli, i Rokes, l'Equipe '84, i Dik Dik, le Pecore nere, ma anche Mal e i Primitives, Fred Bongusto, Rita Pavone. Negli anni Settanta la linea del Piper si aprì ai generi emergenti in Italia ospitando Lucio Battisti, la Formula Tre, i Ricchi e Poveri, Loredana Bertè, Mia Martini, Zero, non rinunciando però alla presenza di interpreti della musica internazionale dai Genesis agli Sly and family Stone, da David Bowie a Lionel Hampton a Duke Ellington«. Solo le opere d'arte che decoravano il fondale, se non fossero state vandalicamente distrutte in un secondo tempo, servirebbero oggi ad attrezzare un museo d'arte contemporanea. IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 28 12 - 26 FEBBRAIO 2015 PREMIATA LA DIETNATURAL APRILIA Il 6 dicembre 2014 - Nella splendida cornice di Palazzo Borghese a Firenze, si è svolta l’attesissima quarta edizione del “Best Franchisee of the World 2014”, anche conosciuto come “Oscar” del franchising, il primo e unico “concorso evento internazionale dedicato ai franchisee con l’obiettivo di premiare gli imprenditori che ogni anno contribuiscono a consolidareil successo del brand. Una Giuria d’eccellenza, composta da esperti internazionali del settore franchising, ha premiato, Alice D’Onofrio e Lisiana Gasperini, storemanager assistente e Dott.ssa nutrizionista del centro Dietnatural clinica del dimagrimento di Aprilia , con il PRIMO POSTO come Migliori Affiliate su piu’ di 45 centri nazionali e internazionali, per aver applicato fedelmente la formula su cui si basa tutto il progetto Diètnatural e aver trasmesso con passione e professionalità i principi cardine del metodo! Grazie all’impegno costante di raggiungere gli obiettivi e la perseveranza con la quale ogni giorno apportano benefici alla salute degli individui con professionalità e correttezza hanno permesso di guadagnarsiil Q U A RT O POSTO su tutti i franchising a livello mondiale gratificando anche Aprilia dell’ innaspettato successo ottenuto. Alice e Lisiana commentanto:“E stato un onore essere state scelte per questo unico e magnifico evento, e incredule di aver portato queste 2 vittorie a casa, Nonostante consapevoli di svolgere il nostro lavoro con tanta dedizione e amore. Dedichiamo cio’ ai nostri cari clienti, con l’augurio di ottenere altre tanti benefici e successi insieme!” Tutto questo fa capire che la serieta’ e la competenza abbinata anche a dei servizi ESCLUSIVI si possono trovare anche in una piccola cittadina quale aprilia senza rivolgersi necessariamente ad enti di maggiore blasone in grandi citta’ ma con risultati discutibili DIETNATURAL APRILIA ADESSO PUOI RIAPERTURA MOSTRA “SATRICUM: SCAVI E REPERTI ARCHEOLOGICI” A cura* A seguito del successo ottenuto dalla Mostra “Satricum. Scavi e reperti archeologici”, curata dall’Università di Amsterdam in collaborazione con il Ministero dei Beni e tedì, mercoledì, giovedì, venerdì, sabato e domenica dalle ore 10.00 alle ore 13.00 nonché martedì e sabato dalle ore 15.000 alle ore 19.00. Il neo Assessore alla Cultura Marilena Sovrani manifesta delle Attività Culturali e del turismo e la Soprintendenza per i beni archeologici del Lazio, nei locali dell’antica Ferriera di conca, è stata disposta la proroga della stessa Mostra sino al 1 novembre 2015. L’Associazione culturale “Acropoli Satricana” curerà nuovamente i servizi di custodia e sorveglianza negli orari di apertura al pubblico così riassumibili: mar- la propria soddisfazione per l’iniziativa e afferma: “La valorizzazione della risorsa archeologica del sito di Satricum volta allo sviluppo culturale del nostro territorio, considerato anche il valore scientifico dell’esposizione in cui sono resi fruibili reperti di notevole importanza sinora mai esposti al pubblico, effettuata in stretta collaborazione con la stessa Soprintendenza. “Il patrimonio storico-culturale della nostra città - prosegue l’Assessore - dovrà altresì essere al centro dell’interesse collettivo con particolare riferimento ai giovani con manifestazioni rivolte alle scuole che saranno oggetto di opportuna programmazione.” Il sindaco Giovanni Di Giorgi ha così commentato: “Prosegue la nostra attività che ha portato, dopo trenta anni, a rendere usufruibile e visitabile tutto l’anno il museo di Satricum, una struttura che ha un altissimo valore storico e culturale, capace anche di valorizzare un’intera zona ricca di aspetti paesaggistici di grande pregio. Ringrazio ancora il gruppo di archeologi olandesi, guidato dalla dott.sa Gnade, per il prezioso lavoro svolto che ci dà oggi l’opportunità di offrire a tutti la possibilità di visitare reperti straordinari”. Per eventuali informazioni il telefono della sede della Mostra è il seguente: 0773.488415. Latina, 6 febbraio 2015. Foto comune di Latina *Ufficio Stampa e Comunicazione Comune di Latina 12 - 26 FEBBRAIO 2015 IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 29 Donato un Ecografo Oculare per l’ospedale S.M. Goretti di Latina “IN RICORDO DI DANIELE” Era un bambino morto a soli 15 anni. È diventato il simbolo della lotta contro l’AIDS La cerimonia della consegna venerdì il 30 gennaio presso la Palazzina Direzionale di Roberta Colazingari* Lo scorso 30 gennaio 2015 è stato ufficialmente consegnato da parte dell’Associazione In Ricordo di Daniele Onlus l’Ecografo Oculare al Reparto Oculistico dell’Ospedale Santa Maria Goretti di Latina diretto dal dott. Massimiliano Sepe. La cerimonia si è svolta presso la Palazzina Direzionale, piano terra dello stesso Nosocomio. Tra i presenti, oltre al dott. Massimiliano Sepe, il dott. Soscia, il dott. Salvatore Di Maggio, UOC e gestione del patrimonio mobiliare; dott. Carmine Cosentino, Primario rianimazione e sala operatoria; dott. Gianfranco Giacomini, Direttore medico PONord e in qualità di testimonial il giornalista sportivo Ignazio Scardina. Presenti anche una rappresentanza di insegnanti e studenti del Istituto comprensivo Da Vinci – Rodari di Latina con il mini Sindaco e i suoi assessori, gli alunni e i docenti della scuola Media Giovanni Cena di Latina e una rappresentanza degli studenti e dei professori del Liceo Scientifico E. Majorana di Latina che insieme ad altri istituti della città aiutano sempre Antonietta nella raccolta fondi. L’importante macchinario è stato acquistato grazie alle numerose donazioni che Antonietta raccoglie con i suoi innumerevoli eventi, appuntamenti, spettacoli teatrali, Mercatino della Memoria, lotterie, tornei di Burraco, vendita di piantine e torte nelle scuole, vendita del libro “La Forza dell’Amore – In Ricordo di Daniele” edizioni C’era Una Volta e tanto altro. Il costo dell’Ecografo Oculare è di circa 14mila euro e la sua funzione è molto importante in quanto permette di visionare il bulbo oculare là dove non c’è la trasparenza, facendo sì che il medico possa intervenire senza traumi per il paziente. Ma chi era Daniele? Era un bambino diventato angelo a soli 15 anni. L’AIDS lo ha sottratto ai suoi cari, ma ha permesso che lui diventasse il simbolo della lotta all’HIV, in quanto la sua storia è entrata subito a far parte del mondo scientifico, poiché ha raggiunto un traguardo importante: è stato, nel mondo, il bambino che più a lungo è riuscito a sopravvivere e convivere con l’AIDS conclamato, ossia contratto sin dalla nascita. Adottato a solo 10 mesi, Daniele si trovava in un Istituto per orfani perché la madre era morta. Antonietta Parisi, che voleva adottare un bambino, si è innamorata subito di quel bimbo un po’ esile con grandi occhioni neri. La malattia non tarda a presentarsi. Dopo analisi e ricerche Daniele scopre di essere sieropositivo. Scoprire di essere affetti da HIV non è facile, sia perché non ci sono vaccini per la cura definitiva, sia perché a quei tempi non esistevano farmaci per la terapia se non per gli adulti, sia perché molto spesso l’ignoranza e il pregiudizio altrui facevano più male della stessa malattia. Nel 1995 la mamma decide di far sottoporre il piccolo Daniele ad una terapia per solo adulti regalandogli altri 4 anni di vita. Nel 1999 vola via. In quel momento comincia la battaglia della mamma Antonietta che si dedica agli altri, raccogliendo fondi per realizzare macchinari per gli ospedali che ne hanno bisogno. La sua costanza viene premiata con l’intitolazione il 10 Novembre 2005 della Scuola Primaria di Via Legnano (Latina) a Daniele, testimone della lotta contro l’Aids. Infine il 13 maggio 2014 riesce finalmente a fondare la onlus “IN RICORDO DI DANIELE”. Anche se solo con iniziative individuali, è Antonietta riuscita ad ottenere molta collaborazione attraverso una continua sensibilizzazione delle persone, coinvolte con una partecipazione attiva, guadagnandosi la loro fiducia e stima. Ciò le ha permesso di intraprendere un cammino così difficile ma gratificante grazie al sostegno delle persone che da anni la seguono. Alla base di tutto vi è trasparenza e correttezza delle azioni compiute. Antonietta da un’esperienza personale negativa ha tratto la forza per aiutare gli altri malati, facendo del suo dolore uno strumento da mettere al servizio degli altri. Per fare tutto ciò bisogna avere sensibilità, umiltà e solidarietà, unite a concretezza e trasparenza. Bisogna poi credere in quello che si fa, essere onesti verso se stessi e verso gli altri, essere determinati ed avere tanta forza di volontà. “Quella del 30 gennaio scorso è stata un’altra bellissima giornata – ha detto Antonietta Parisi, presidente dell’Associazione che porta il nome di suo figlio Daniele – grazie al contributo di tutti coloro che mi seguono abbiamo raggiunto un altro importante traguardo. Naturalmente non mi fermo, sappiate che sono già a lavoro per raccogliere altri fondi sempre da destinare al Goretti di Latina che necessita di: 2 frigoriferi per la conservazione dei farmaci, 12 frigoriferi per uso domestico, 1 carrello per la distribuzione di terapie, 2 carrelli per medicazioni, 1 saturimetro portatile palmare, 12 armadietti per stanza da ricovero, termometri. Per cui mi appello ancora una volta a tutti voi, per far si che anche questo traguardo possa essere raggiunto. Basta veramente un piccolo gesto”. Per ulteriori informazioni potete contattarla al 338.7756420. Per vedere con gli occhi ciò che ha realizzato in tutti questi anni c’è la pagina Facebook Inricordo di daniele e il sito www.inricordodidaniele.it *giornalista IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 30 Invito alla lettura “Ritratto in seppia” di Isabel Allende Isabel Allende Llona è nata a Lima il 2 agosto del 1942, è una scrittrice latinoamericana che ha ottenuto grande successo in tutto il mondo. Nei suoi romanzi descrive non solo le sue esperienze di vita, ma anche le vite di altre donne, unendo insieme leggenda e realtà. Ha viaggiato molto per promuovere i suoi libri, ha anche insegnato letteratura in vari college statunitensi. Vive dal 1989 in California con suo marito, nel 2003 ha ottenuto la cittadinanza americana. È a pieno diritto considerata dai critici una scrittrice molto importante della narrativa contemporanea in lingua spagnola. Molti sono i libri che ha scritto: quelli che riguardano la sua sfera personale e familiare come “Il mio paese inventato”, il suo primo libro autobiografico, “La somma dei giorni” e “Paula”, un diario che la scrittrice dedica alla figlia ventottenne morta per una malattia gravissima e rara. In questo libro Isabel Allende dà libero sfogo al suo dolore, sembra che questa storia d’amore riguardi solo due persone, madre e figlia, ma poi il lettore è coinvolto e si ritrova a piangere per l’immenso dolore di questa donna. Dice la scrittrice parlando dei suoi libri “La scrittura per me è un tentativo disperato di preservare la memoria. I ricordi, nel tempo, strappano dentro di noi l’abito della nostra personalità, e rischiamo di rimanere laceri, scoperti. Così scrivere mi consente di rimanere integra e di non perdere pezzi lungo il cammino”. Alcuni dei suoi libri riguardano, invece, altre donne come “Ines dell’anima mia”, una bellissima figura di donna spagnola che aveva partecipato nel 1540 alla conquista del Cile. Anche il libro “Ritratto in seppia” appartiene a questo gruppo. Dice la scrittrice”Non invento i miei libri: saccheggio storie di giornale o ascolto con orecchio attento le vicende degli amici. Da questi spunti poi i miei personaggi emergono da soli,con naturalezza”. Il romanzo”Ritratto in seppia” è una bellissima saga, la storia di una famiglia attraverso i ricordi di una giovane donna, che con infinita pazienza cerca di ricostruire il suo passato per vivere un presente senza incubi. La sua passione per la fotografia le permette di fissare sulla pellicola tutto quello che la colpisce, e sono proprio le tantissime foto che ha fatto e quello che riesce a sapere chiedendo oppure ascoltando le persone che le sono vicine che riescono a farle ricostruire il suo passato e a raccontare la sua vita. Il libro, infatti, è scritto in prima persona ed inizia con la nascita della protagonista così come la racconterà poi quando avrà finalmente messo insieme come in un mosaico i pezzi della sua vita passata. È proprio, infatti, attraverso quello che riesce a sapere della sua esistenza che conosce il mistero della sua nascita e della sua infanzia. Tassello, dopo tassello riesce a comporre il mosaico della sua vita. Troppi fatti sono stati taciuti per cercare di preservarla e sarà proprio la nonna materna, ritrovata dopo tanti anni, a parlarle della sua mamma e della sua morte avvenuta subito dopo il parto. Aurora Del Valle è figlia di tante persone, dai nonni materni che l’hanno cresciuta nei primi cinque anni di vita, poi dalla nonna paterna senza mai sapere niente dei suoi genitori Sarà necessaria tutta la sua costanza per arrivare alla verità, conoscere il padre ormai morente e comprendere la sua esistenza. La scrittrice nell’epilogo fa dire ad Aurora: “Se non fosse stato per nonna Eliza, venuta da lontano a illuminare gli angoli bui del mio passato, e per le migliaia di fotografie che si sono accumulate nella mia casa, come potrei raccontare questa storia?.....Con l’aiuto di queste fotografie e di queste pagine tengo vivi i ricordi; sono il punto fermo…., attestano che questi eventi hanno avuto luogo…. Scrivo per sciogliere gli antichi segreti della mia infanzia, definire la mia identità e creare la mia leggenda”. È questo un tema importante per Isabel Allende, per lei è necessario scrivere per custodire la memoria. Il libro come gli altri della scrittrice merita di essere letto, ci permetterà di appassionarci alla vita di Aurora e a comprendere l’importanza di conoscere le nostre radici perché è questo che ci offre la possibilità di avere la nostra identità e di riconoscerci come appartenenti ad un nucleo familiare dal quale discendiamo e nel quale siamo inseriti. Carla Ginanneschi Replica spettacolo teatrale “Ti racconto di noi...c’era una volta Aprilia” Martedì 17 febbraio, la mattina per le scuole e la sera alle 21,00 per la cittadinanza, sempre nellacornice de “Il Pidocchietto di Aprilia” Tra sorrisi, emozione e qualche lacrima tra i presenti, è andata in scena, martedì 20 gennaio la replica dello spettacolo teatrale “Ti racconto di noi: c’era una volta Aprilia”, che ha seguito, per partecipazione di pubblico ed entusiasmo la Prima del 17 dicembre e le repliche successive. La regia di Giuliano Leva, coadiuvato per la sceneggiatura e le musiche da Cristiano Puddu e Giulio Tassi, ha riportato sul palcoscenico dello storico “Cinema Teatro Aprilia” (già Cinema Littorio”) la storia della nascita e rinascita della città attraverso i racconti di chi quella storia l’ha fatta e sofferta. Pasqualino Nuti ci ha accompagnati, con il suo toccante racconto, in una Aprilia distrutta e desolata ma illuminata dalla felicità dei suoi genitori che si rincontrano pur tra le macerie della loro casa; Tonino D’Annibale ha fatto ricordare agli spettatori meno giovani, il sapore della farina di castagne e delle carrube che lui comprava con i ricavi della vendita di schegge di ferro delle bombe; Sandro Grasselli e Dino Massarenti, (che hanno iniziato il loro intervento ricordando la figura di Bernardino Tofani), ci hanno raccontato di una Aprilia povera ma affamata di riscatto, di rinascita spirituale e culturale, fame che fa da humus per la nascita della Polisportiva Aprilia (poi Simmenthal, grazie alla lungimiranza e alla generosità dell’ Ing. Pietro Sada), della Filodrammatica, del Judo e della Boxe con i suoi atleti(tra cui gli stessi Grasselli e Massarenti!) di livello nazionale; dei tanti gruppi musicali tra cui, uno fra tutti, quello de “I Delfini” di cui si ricorda la storica tourne con Rita Pavone e Teddy Reno Tutto questo sapientemente unito e sottolineato dalla prosa pacata,dalla ricca memoria storica e dall’elegante presenza scenica di Pietro Nencini e dall’accompagnamento musicale dei giovanissimi musicisti Carlotta Battagliero, al pianoforte e Riccardo Rettaroli alla chitarra. Il passare degli anni e della Storia è stato delicatamente calibrato da Giuliano Leva che, con la sua regia,ha saputo evidenziare il passaggio da una memoria in “bianco e nero” ad una a “colori” con la verve di SALSA EN FUEGO di Adelia Velo Ormai non ci sono più scuse…tutti potranno trovare quello che cercano nella nuova sede di Via Cagliari, 37 in Aprilia della scuola Salsa en Fuego che da anni soddisfa le esigenze degli appassionati della salsa e…non solo. La maestra Adelia Velo, titolare della scuola, coadiuvata da uno staff tecnico altamente qualificato, vi aspetta per assistere insieme a spettacoli di danza del ventre, danza classica, salsa baby, balli di gruppo, tango argentino, zumba e yoga. Molte saranno le novità che verranno introdotte nel corrente anno: corsi di kizumba, salsaton, ginnastica posturale, danza classica (mamma fit), danza in fascia, corso base di danza adulti, corso di salsa cubana per principianti e intermedio avanzato. I benefici della danza non hanno età: essa contribuisce a mantenere giovane il cervello ed elastiche le articolazioni e se tutto ciò avviene in un ambiente sano, pulito, serio e 12 - 26 FEBBRAIO 2015 in un’atmosfera amichevole sotto la guida di insegnanti esperti, allora i risultati sono ottimi. Ricordiamo che la scuola Salsa en Fuego da anni opera nella Provincia ed ha partecipato a molte gare nazionali ed importanti manifestazioni. Essa, inoltre, offre la possibilità di effettuare lezioni private e stage con maestri di cultura internazionale. Per info e contatti: 06.92732648 – 334.9451567 www.salsaenfuego.it Massimo Giammaria “il Rockettaro” e i racconti teneri e spiritosi di Maria Teresa Trappolini, Roberto e Rita Nuti (di cui non possiamo non citare, il magistrale accompagnamento musicale al commovente racconto del papà). Con la saggezza di chi ha contribuito ad elevare Aprilia culturalmente e socialmente, Pina Farina, lancia una provocazione ai presenti e invita a non fermarsi mai e ad andare “fin dove lo sguardo non arriva più” non smettendo mai di domandarsi: “E allora, che facciamo...?” La chiusura della serata è affidata alle suggestive note della fisarmonica di Fabio Battagliero. Info e prenotazioni presso tel. 06.9275620 www. ceraunavoltaprilia.com IL GIORNALE DEL LAZIO 12 - 26 FEBBRAIO 2015 pagina 31 La malattia parodontale, conosciuta comunemente con il termine obsoleto di “Piorrea” Dott Giuseppe Grech perfezionato in chirurgia orale, endodonzia, protesi paradontologia, implantologia Master 2 livello chirurgia orale università la Sapienza, Master 2 Livello Paradontologia università la Sapienza. Per porre le domande al dott Grech Giuseppe scrivi a: [email protected] Info: 06.9276800 333.3949769 far pensare di esserne affetti? “Purtroppo questa malattia provoca sintomi molto scarsi e quindi può progredire e aggravarsi senza quasi accorgersene. Per questo motivo è necessario sottoporsi regolarmente a visite di controllo in modo tale che il dentista possa intervenire tempestivamente. Non bisogna aspettare che compaiano i sintomi tipici della malattia avanzata, come la mobilità degli elementi dentali, per farsi visitare. Ad ogni modo, i segnali che possono far sospettare la presenza della malattia sono gengive che sanguinano spazzolando i denti o mangiando cibi duri oppure, ancora più grave, gengive arrossate, gonfie o retratte”. Come si cura la malattia parodontale? “I trattamenti parodontali possono essere di tipo chirurgico o non chirurgico, in base allo specifico quadro clinico del singolo paziente. La fase non chirurgica è rappresentata dalla levigatura radicolare, cioè la dirsi, l’osso alveolare a riassorbirsi e qualora questa perdita fosse notevole, l’estrazione potrebbe essere l’unica terapia possibile. E in cosa consiste l’intervento? L’approccio chirurgico consiste nel rimuovere il tessuto malato (la tasca) e nel ricontornare i tessuti molli (gengive) e duri (osso alveolare) al fine di ottenere un’anatomia che permetta l’eliminazione permanente delle tasche, dei difetti ossei (crateri), e di favorire le manovre di igiene domiciliare. La tecnica chirurgia, nota come “Chirurgia ossea resettiva”, ha subito dei cambiamenti notevoli negli ultimi anni al fine di poter eliminare la patologia parodontale pur conservando un aspetto gengivale il più estetico ed atraumatico possibile. Si passa poi(sempre nella stessa seduta) ad una chirurgia rigenerativa, ossia si utilizza un innesto che viene poi ricoperto dai tessuti gengivali o da membrane protettive. L’innesto utilizzato in genere è osso rimozione della placca e del tartaro dai denti sopra e sotto il livello della gengiva. Molto importante, ovviamente, è anche l’igiene orale domiciliare del paziente, fondamento irrinunciabile di ogni terapia parodontale. ” Quando invece si esegue un trattamento chirurgico? “Dopo un attento monitoraggio delle condizioni parodontali del paziente, attraverso la raccolta di specifici parametri clinici, si decide per un intervento chirurgico nel caso in cui il trattamento non chirurgico non ha portato a risultati soddisfacenti, come il guadagno di attacco clinico osseo”. Qualora non si intervenisse chirurgicamente? Le tasche tenderebbero ad approfon- autologo, cioè appartenente allo stesso paziente, o innesti sintetici prodotti in laboratorio che vengono poi ad essere sostituiti da tessuto osseo in pochi mesi. Quali sono i benefici della “chirurgia rigenerativa”? Il principale vantaggio è la ricostruzione del tessuto che è andato perso a causa della malattia parodontale o di altri processi patologici. Conseguenza della rigenerazione è la riduzione della profondità di tasca e una diminuzione o risoluzione completa delle recessioni gengivali. Caro Dott. Giuseppe Grech, mi chiamo Barbara, sono una signora di 42 anni e sia io che mio marito abbiamo letto tutti i suoi articoli, la seguiamo da sempreJ. Quello che le vorrei domandare è un chiarimento sulla PIORREA. È una malattia che mi preoccupa molto dato che mi è stata diagnosticata diversi anni fa. L’unica cosa che mi è stata fatta è un igiene e mi è stato consigliato di utilizzare sempre il collutorio. Ma non vedo grossi miglioramenti, le gengive mi sanguinano sempre e i denti da diversi mesi sono soggetti ad una mobilità che mi preoccupa. Spero che risponda alle mia domanda … finalmente potrò avere delle risposte!!! Grazie “La malattia parodontale , conosciuta comunemente con il termine obsoleto di “piorrea” è una malattia provocata dai microrganismi della placca batterica. È indicata con questo termine perché colpisce il parodonto, cioè l’insieme di strutture che circondano il dente e lo tengono attaccato all’osso” A che cosa va incontro il paziente affetto da malattia parodontale? “Se non curata l’infezione procede in profondità. La gengiva si allontana dal dente, creando delle vere e proprie tasche dove i batteri di accumulano. Così il tessuto osseo viene distrutto, i denti perdono supporto e diventano mobili. Il paziente va così incontro alla perdita di uno o più elementi dentali”. Quali sono i sintomi che devono Tutti possiamo ammalarci di malattia parodontale? “Diciamo che c’è una certa predisposizione familiare, ovvero se in famiglia ne soffrono si ha un rischio maggiore di svilupparla. Ci sono poi tutta una serie di fattori di rischio che si associano con più frequenza alla comparsa della malattia parodontale, come alcune malattie tipo il diabete, e alcuni stili di vita,quali il fumo. Ma anche un forte stress. In generale il fattore eziologico della parodontite è la placca batterica e ogni individuo, se non cura la propria igiene orale domiciliare può andare incontro alla malattia parodontale. Ma diamo una classificazione precisa di questa malattia. Parodontite Cronica I segni clinici di parodontite cronica sono infiammazione gengivale, sanguinamento al sondaggio, perdita di attacco con formazione di tasca gengivale e riduzione dell’osso alveolare. Si manifesta come gengivite già nell’adolescenza, lentamente progressiva, che durante periodi di riduzione delle difese immunitarie presenta aggravamento acuto con associata perdita d’attacco. Nel corso della vita gli effetti patologici si cumulano, fino ad arrivare all’età adulta dove si palesano gli effetti distruttivi della malattia. L’entità di tale distruzione è in funzione dei livelli di placca, fumo, stress, diabete, efficienza del sistema immunitario. Il rischio di contrarre parodontite cronica è compreso tra 3 e 7 nei tabagisti; la risposta terapeutica in tali individui ha una prognosi più sfavorevole, e l’attenuazione dell’infiammazione indotta dal fumo tende a celare la reale gravità della patologia. Parodontite Aggressiva La parodontite aggressiva comprende rare forme di parodontiti caratterizzate da una progressione rapida. Si presenta generalmente come localizzata in età puberale, mentre la generalizzata è ancor più grave e colpisce principalmente i giovani adulti, ma anche pazienti più anziani. L’età non è comunque un buon discriminante per differenziare la forma cronica dalla aggressiva: condizioni igieniche particolarmente inadeguate possono causare la forma cronica anche nei bambini. Sia la forma localizzata che la generalizzata richiedono una predisposizione genetica, ma mentre la localizzata risulta insorgere per un’infezione da Aggregatibacter Actinomycetmcomitans, in quella generalizzata è più importante il ruolo del Porphyromonas gingivalis e del Bacteroides forsythus. Anche nella forma aggressiva il fumo è un fattore di rischio, specialmente delle forme generalizzate. La diagnosi di parodontite aggressiva si basa sul riscontro di rapida perdita di attacco e di distruzione ossea di pazienti positivi all’anamnesi familiare, e sproporzione tra depositi batterici e gravità della distruzione parodontale in assenza di patologie sistemiche rilevanti. Colpisce in maniera carat- teristica soprattutto i primi molari e gli incisivi. Parodontite Ulcero-Necrotica La parodontite Ulcero-Necrotica è una patologia distruttiva del parodonto caratterizzata da papille e margini gengivali ulcerati e necrotici, ricoperti da un materiale pseudomembranoso giallognolo. È prevalente nei giovani (20-25 anni) dei Paesi in via di sviluppo. Le lesioni necrotizzanti si sviluppano rapidamente e dolorosamente, con facilità di sanguinamento, talvolta spontaneo. La necrosi gengivale, a carico delle papille interdentali, sprofonda nell’osso alveolare coinvolgendolo. Associati alla patologia possono manifestarsi tumefazione linfonodale, febbre, malessere generale. L’igiene orale è tipicamente molto scarsa, anche perché lo spazzolamento dentale risulta provocare un forte dolore. Il decorso è generalmente acuto, e dopo l’attenuarsi della sintomatologia possono presentarsi ricorrenti episodi di riacutizzazione. Non è stata individuata alcuna specie batterica in grado di provocare di per se la patologia, ed inoltre la patologia non è trasmissibile con i consueti mezzi di contatto. Piuttosto si propende a ritenere che l’effetto dei prodotti metabolici dei batteri della placca risulti esacerbato in concomitanza con malattie sistemiche (AIDS, leucemia, morbillo, varicella, tubercolosi), malnutrizione, fumo, stress, depressione, scarsa igiene orale. I trattamenti chirurgico e non chirurgico sono trattamenti risolutivi? “Il paziente parodontale deve sottoporsi ripetutamente a visite di controllo ogni sei mesi, effettuare regolarmente l’igiene orale professionale dal suo dentista e cosa più importante, avere una buona igiene orale domiciliare. Il rischio è la ricaduta. Infine è molto importante sapere che la malattia parodontale può essere trasmessa al proprio partner!!! ” IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 32 12 - 26 FEBBRAIO 2015 dalla Regione di Bruno Jorillo SANITA' , ECCO IL SITO PER SCARICARE I REFERTI E TROVARE LO STUDIO MEDICO APERTO PIU' VICINO Da oggi c’è un nuovo servizio a disposizione dei cittadini: è salutelazio.it, il nuovo sito aperto dalla Regione per dare a chiunque la possibilità di conoscere i nuovi servizi attivi sul territorio e per rispondere in modo adeguato e tempestivo ai bisogni dei cittadini. Su Salutelazio.it chiunque può trovare tutte le informazioni sulle principali innovazioni nella sanità del Lazio: dagli Studi medici associati alle Case della Salute e ai Poliambulatori aperti a Roma nei week end e nei giorni festivi. Sul sito sono disponibili anche i referti on line, gli accessi ai Pronto Soccorso in tempo reale, le prenotazioni del Recup e la continuità assistenziale della Guardia medica. Tutto a portata di click. Ecco alcune delle novità: Gli ambulatori aperti week end e nei giorni festivi. Oggi ci sono 15 strutture, saranno 18 entro la metà di febbraio. Da quando è stata avviata la sperimentazione, a dicembre, le 15 strutture hanno registrato 6.014 accessi. Ogni week end si sono rivolte a questi ambulatori oltre 650 persone, 677 solo in questo fine settimana. Da oggi si possono scaricare i referti online. Non sarà più necessario mettersi in coda allo sportello dell’azienda sanitaria: con il nuovo portale è possibile scaricare gratuitamente i referti delle analisi di laboratorio in ogni momento della giornata e in qualsiasi giorno della settimana, da qualunque dispositivo connesso alla rete internet. Fino ad oggi sono stati scaricati online circa 135 mila esami. Il progetto è attivo per le ASL di Frosinone, Latina, Roma A, Roma C, Roma D, Roma E, Roma F, Roma G, Roma H, Rieti e Viterbo e presto partirà anche nelle altre ASL della Regione. Dati degli accessi al pronto soccorso in tempo reale. Chiunque potrà conoscere in ogni momento i dati di accesso ai pronto soccorso. All’interno del sito c’è una sezione dedicata con tabelle che vengono aggiornate costantemente ogni sei minuti. La rilevazione copre quasi tutte le strutture, tranne 4 pronto soccorso di ospedali privati, i PS specialistici dell'Ospedale S. Camillo-Forlanini (Pediatrico e Ostetrico) e i PS specialistici odontoiatrici G. Eastman e del Policlinico di Tor Vergata. Nella tabella sono riportati sia il numero di pazienti in attesa che quelli in trattamento, distinti per colore in base all’urgenza. Va avanti l’impegno per abbattere le liste d’attesa. Fino ad oggi sono stati contattati per anticipare l’esame quasi 100mila cittadini: il 67% di questi, pari a 64mila persone, ha risposto. In questo modo la Regione ha potuto anticipare circa 57mila prenotazioni. Per contattare i 28mila cittadini che non hanno risposto alla chiamata del Recup è stata avviata una campagna di sms con cui sono stati anticipati 9.251 appuntamenti tra quelli confermati, anticipati e revocati. Un’accoglienza più umana nei pronto soccorso. Saranno formati 48 operatori, che da marzo saranno presenti in alcuni Pronto Soccorso e Dea del Lazio per dare un’accoglienza più adeguata e più umana ai pazienti che accedono alle strutture e ai loro familiari. Queste figure specializzate saranno a disposizione per ogni esigenza e informazione. Il servizio partirà al San Giovanni Addolorata, al Policlinico Umberto I, al Policlinico Tor Vergata, al Sandro Pertini, al S. Eugenio, al San Camillo Forlanini, al G. Battista Grassi e al S. Andrea. Chiunque potrà anche raccontare la sua esperienza e segnalare non solo i disservizi e le inefficienze ma anche le buone pratiche. “Oggi presentiamo i nuovi servizi della sanità che si stanno sviluppando nel Lazio: sul sito c'è la mappa georeferenziata per trovare il proprio ambulatorio di medicina generale aperto nei week end, gli ambulatori aperti dal lunedì al venerdì, c'è il referto online da scaricare. Nuovi servizi che spesso i cittadini non sanno che esistono proprio perché nuovi" – è il commento del presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: ora i servizi ci sono e con salutelazio.it iniziamo la promozione, sapendo che sta andando benissimo perché i referti scaricati sono già oltre 130 mila e questo è un dato molto positivo”. SANITÀ: AL VIA IL PACCHETTO PREVENZIONE ICTUS SECONDARIO Il PAC, pacchetto ambulatoriale complesso, mette in atto una serie di interventi per la tempestiva presa in carico del paziente da parte dello specialista consente alla Asl di dialogare con i medici della prima fase quando il paziente, superata la fase critica, deve intraprendere un percorso di cura riabilitativo La Regione in prima linea nella lotta contro i danni dell'ictus. Il Lazio è la prima Regione italiana ad adottare il P.A.C, il Pacchetto Ambulatoriale Complesso. L’obiettivo è quello di prevenire l'ictus secondario, cioè le cosiddette recidive. Una corretta prevenzione per evitare nuovi casi di ictus. L'80% degli ictus potrebbe essere evitato con una corretta prevenzione. Fino ad oggi, dopo un ictus, il paziente veniva preso in carico dalla Asl, ma non più da chi lo aveva curato la fase acuta. Il Pac permette invece di chiudere il cerchio perché consente alla Asl di dialogare con i medici della prima fase quando il paziente, superata la fase critica, deve intraprendere un percorso di cura riabilitativo. Una serie di interventi utili per garantire cure migliori. Il pacchetto ambulatoriale complesso intende mettere in atto una serie di interventi di tipo multidisciplinare e multi professionale utili per la tempestiva presa in carico del paziente da parte dello specialista. Questo approccio organizzativo permette anche di contenere i costi diretti e indiretti a carico del sistema sanitario. “Non è un caso, perché questa ed altre novità introdotte nella Regione sono tutte innovazioni figlie di una visione nuova- è il commento del presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: questa è la nostra rivoluzione: stiamo uscendo dal piano di rientro rinnovando sistema sanitario e non tagliando l'offerta che anzi, viene migliorata, spendendo meno". SANITÀ: PARTE LA NUOVA RETE ONCOLOGICA PER IL TUMORE MAMMELLA Con la nuova rete la Regione intende garantire cure migliori e più tempestive per creare speranza e porre un argine alla solitudine Nel 2013 sono stati stimati nel Lazio circa 3.000 casi incidenti e 55mila casi di tumore maligno alla mammella. Questa patologia rappresenta il 41% dei tumori maligni nelle donne nella fascia di età tra 0 e 49 anni, il 35% di quella tra 50 e 69 anni e il 21% di quella delle donne di età maggiore di 70 anni. Tra i decessi oncologici il cancro alla mammella è la prima causa di morte nelle donne in tutte le fasce di età. Al via la nuova rete oncologica per prevenire e curare il tumore alla mammella. Con la nuova rete la Regione intende garantire cure migliori alle donne e con maggiore tempestività. La nuova rete è articolata su 39 centri di screening , 36 strutture di diagnostica clinica e 15 centri di senologia dove saranno effettuati gli interventi chirurgici e di ricostruzione. L’obiettivo è sempre lo stesso: fornire alle donne una risposta ai diversi bisogni assistenziali con un percorso che stabilisce la presa in carico dallo screening, l’accertamento diagnostico, la diagnosi, fino all’intervento terapeutico riabilitativo. Il modello è stato definito da un gruppo di lavoro costituito da esperti , associazione dei pazienti , tecnici e coordinato dalla Direzione Regionale Salute ed Integrazione Sociosanitaria. Il Centro di screening. La struttura opera secondo quanto previsto dal Programma regionale di screening; qui le donne residenti tra i 50 e i 69 anni effettuano ogni due anni una mammografia, in seguito ad invito da parte della propria ASL di residenza. La mammografia di screening viene refertata presso la Struttura di diagnostica clinica, struttura dedicata anche alla prevenzione oncologica per le donne asintomatiche fra i 40 e i 49 anni e per le ultrasettantenni, alla valutazione diagnostica di donne sintomatiche, alla pre-chirurgica e terapeutica, alla sorveglianza diagnostica delle donne ad alto rischio nonché ai controlli delle persone operate. Il Centro di Senologia svolge attività di diagnosi, cura e riabilitazione psicofisica delle donne con tumore della mammella. Riunisce tutte le specialità coinvolte: radiologia, anatomia patologica, oncologia medica, chirurgia senologica, radioterapia, medicina nucleare, fisioterapia e riabilitazione, genetica medica oncologica e psico-oncologia. Il Centro di Senologia è responsabile dell’intero percorso assistenziale, e si coordina anche con il medico di medicina generale e con i nodi della rete di terapia del dolore. “Il piano approvato crea una rete diffusa, qualificata, riconoscibile. Oggi il sistema assistenziale per questo tipo di patologia, invece, non è di facile accesso perchè disarticolato e questo pesa ed ha pesato sulla vita delle donne del Lazio che spesso sono state lasciate sole di fronte al male – lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: con la nuova rete puntiamo a cambiare passo: dare loro cure migliori con maggiore tempestività, per creare speranza e porre un argine alla solitudine”. DOPO DIECI ANNI APPROVATO IL TESTO UNICO SULL’ARTIGIANATO Cambia il modo di essere artigiano nel Lazio. Più risorse, norme più semplici, e tante opportunità per le imprese artigiane di avere agevolazioni per ristrutturare gli immobili e acquistare nuove attrezzature. Ma non solo: il nuovo Testo rilancia anche le botteghe scuola e sostiene le forme più innovative di artigianato La Regione approva il Testo unico sull'artigianato. Una legge chiara e semplice, attesa da quasi dieci anni, per dare regole certe a questo settore così importante per il Lazio. Il testo, condiviso con le forze economiche e sociali, ha come obiettivo valorizzare l’artigianato in modo concreto non solo in Italia ma anche all’estero. Innovazione, sostenibilità, sicurezza dei luoghi di lavoro, ristrutturazione degli immobili , apertura di nuovi canali commerciali anche con l'estero e ricambio generazionale. Sono solo alcuni degli elementi su cui la Regione sta puntando per rafforzare il Made in Italy e rilanciare le oltre 9 mila botteghe tradizionali e digitali presenti nel Lazio. Un piano da 12 milioni di euro per rafforzare l’artigianato con la tecnologia, il rispetto ambientale e la creazione di reti d'impresa. Le imprese potranno avere delle agevolazioni con cui ristrutturare gli immobili e acquistare macchinari e attrezzature. E tra le altre cose sono previsti anche incentivi per sostenere l’occupazione e il ricambio generazionale e l’apertura al coworking, cioè la possibilità per gli artigiani che svolgono attività diverse di avere una stessa sede. Nasce una nuova figura: il mastro artigiano, che nelle botteghe scuola potrà trasmettere agli allievi il proprio sapere e saper fare, tutelando il valore aggiunto fatto di esperienza che rende i prodotti italiani unici al mondo. 12 - 26 FEBBRAIO 2015 IL GIORNALE DEL LAZIO Più valore anche all’artigianato più innovativo. Attraverso questo Testo la Regione intende sostenere anche la ricerca, la sperimentazione tecnica e l’innovazione tecnologica, come le nuove tecnologie, l’e-commerce e le Information Technology. Quattro gli obiettivi principali del Testo unico: il riconoscimento del valore economico, occupazionale e sociale dell’artigianato, con particolare attenzione a quello artistico e tradizionale. Il sostegno alla nascita e al consolidamento delle imprese, mettendo a disposizione risorse regionali ed europee. Un forte processo di semplificazione normativa, delegificazione e snellimento della burocrazia. E la riduzione dei costi e degli oneri finanziari per la Regione. “Il mondo dell'artigianato è una ricchezza del sistema produttivo e sociale del Lazio. Noi vogliamo metterlo a valore, vogliamo che si affermi sul piano interno e internazionale e perciò investiamo e semplifichiamo- è il commento del presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: sono questi gli obiettivi della Legge che oggi approviamo e che doterà la Regione Lazio di uno strumento utile per sostenere l’intero settore”. “Si tratta di una buona legge che porterà sicuri benefici al settore artigiano della nostra Regione, frutto di una proficua collaborazione con il Consiglio Regionale, che voglio ringraziare, e che ha visto il fondamentale apporto delle associazioni di categoria; un lavoro complessivo di confronto che ha portato a miglioramenti sostanziali del testo” – lo ha detto Guido Fabiani, assessore allo Sviluppo Economico e Attività Produttive DISSESTO IDROGEOLOGICO: LA REGIONE INTERVIENE CON 70 MILIONI Partiamo dalle situazioni più urgenti con 16 interventi per 70 milioni. Si tratta di opere di rapida cantierabilità, che interessano le maggiori criticità dell’area metropolitana di Roma: come Ostia, Fiumicino, Prima Porta. È il più grande piano mai visto nella nostra regione per la difesa del suolo pagina 33 La Regione avvia con una serie di interventi il più grande piano mai attuato nel Lazio per la difesa del suolo. In prima fila con una serie di interventi. Oltre alle risorse previste dal piano nazionale attivato con lo Sblocca Italia la Regione ha messo in campo una serie di azioni, risorse e strumenti con cui si inaugura una nuova stagione nella difesa del suolo nel Lazio. I primi 16 interventi sulle situazioni più urgenti. La Regione ha individuato 16 interventi per un importo totale di circa 70 milioni di euro. Si tratta di opere di rapida cantierabilità, che interessano le maggiori criticità dell’area metropolitana di Roma, come ad esempio Ostia, Fiumicino, Prima Porta. Oltre 200 interventi in totale. 77 per l'area metropolitana di roma, 125 per il resto del territorio. 200 milioni di euro tra risorse regionali ed europee. Il piano si armonizza con le risorse già programmate dalla Regione: tra risorse regionali ed europee lo stanziamento complessivo ammonta a 200 milioni di euro. Di questi, 80 milioni di euro saranno utilizzati per la difesa del suolo nel bilancio 2015-2017, 90 milioni nell’ambito delle 45 azioni previste dalla programmazione 2014-2020. Altri 30 milioni invece rientrano nella programmazione del Feasr, il fondo europeo agricolo per lo sviluppo rurale. Un lavoro su più fronti. La Regione sta agendo in tanti modi: con nuove norme urbanistiche per stoppare il consumo di suolo, con la nuova legge per la protezione civile, e con un buon utilizzo delle risorse europee e dei fondi regionali. “Oggi inizia un percorso concretamente molto importante che ci fa voltare pagina sul dissesto idrogeologico – lo ha detto il presidente, Nicola Zingaretti, che ha aggiunto: vogliamo rimediare a quello che è stato uno dei crimini del dopoguerra, la distruzione della qualità del nostro territorio e soprattutto riportare serenità tante famiglie di Roma e del Lazio. Questi 70 mln sono stati ottenuti e si tratta di opere a progettazione definitiva o presto definitiva. Quindi presto apriranno i cantieri – ha detto ancora Zingaretti". IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 34 GLI ABRUZZESI DI APRILIA FESTEGGIANO SAN GABRIELE DOMENICA 1° MARZO L’Associazione Abruzzese di Aprilia e la Comunità di Bellavista hanno predisposto il programma per la 24^ Festa di San Gabriele. Si terrà Domenica 1° marzo. La santa messa sarà celebrata da Mons. Franco Marando alle ore 10,30 nella nuova chiesa di San Gabriele, nel Quartiere Bellavista sulla via Nettunense. Come si ricorderà, San Gabriele nasce ad Assisi il 1° marzo del 1838 e nel 1856 entra nel noviziato dei Passionisti di Morrovalle in provincia di Macerata; lascia il nome di Francesco Possenti e assume quello di Gabriele dell’Addolorata. Nel 1859 si trasferisce nel convento dei Passionisti di Isola del Gran Sasso (Teramo) e vi rimane fino alla morte avvenuta il 27 febbraio del 1862. Viene dichiarato Beato nel 1908 e Santo nel 1920. Dal 1959 è Patrono principale dell’Abruzzo e del Molise. I festeggiamenti continueranno con il pranzo sociale presso il ristorante “Il Capanno”, alla presenza di numerosi Amministratori che arriveranno anche dall’Abruzzo. Per informazioni telefonare ai numeri 06/92702030 – 333.8203029. Sartoria - Riparazioni ANNETTE Sandra Andriolo PER RAGIONI DI SPAZIO ELIMINIAMO TANTI ARTICOLI SOTTOCOSTO Non lasciare i tuoi vestiti nell’armadio, noi te li trasformiamo con la nostra creatività, li modernizziamo, garantendoti la qualità e la nostra esperienza Aprilia - Via dei Lauri, 115 tel. 366.1915347 12 - 26 FEBBRAIO 2015 Solleciti di pagamento: disguido tecnico nel recapito, da parte del fornitore. Acqualatina si scusa con gli Utenti La Società desidera portare a conoscenza tutti gli Utenti dell’Ato4 che, a causa di un errore da parte del fornitore incaricato del servizio, alcuni solleciti di pagamento sono stati inviati in estremo ritardo. Acqualatina ha già provveduto a contattare il fornitore, per procedere a verifiche più approfondite e bloccare ogni ulteriore lotto di solleciti in partenza. Ovviamente, in alcuni casi, proprio per i detti ritardi, i solleciti inviati si riferiscono a pagamenti già effettuati; per tale motivo, chiunque abbia ricevuto, o riceva, comunicazioni relative a pagamenti già effettuati, non deve pagare alcunché. Il Gestore si scusa con gli Utenti e resta a disposizione, attraverso tutti i canali (Numero Verde, sportelli, Punti Acqua…), per qualsiasi tipo di segnalazione, o richiesta di informazioni in merito. Servizio Comunicazione Acqualatina S.p.A IL GIORNALE DEL LAZIO 12 - 26 FEBBRAIO 2015 pagina 35 “APRILIA SI…CURA” IMMIGRAZIONE - PARI OPPORTUNITÀ E TUTELA DEI DIRITTI AD APRILIA ESISTE L’INTEGRAZIONE VERA: LA “CASA DEGLI IMMIGRATI” È UNA REALTÀ Il razzismo è quello di chi vuole imporre una falsa integrazione degli immigrati. A scopo elettorale a cura di Sihem Zrelli Care lettrici e lettori, Oggi in questo spazio della nostra consueta rubrica, voglio parlarvi di un episodio che mi ha coinvolto direttamente e personalmente, in quanto sono venti anni che vivo in Italia, ed ho avuto modo di osservare quali siano le reali condizioni di vita di una donna immigrata, i suoi bisogni, i motivi che l’hanno portata lontana dalla sua famiglia d’origine per costruirsi un futuro migliore. Dalla mia personale esperienza di donna immigrata è nata l’Associazione donne immigrate La Palma del sud di Aprilia, che da ben otto anni opera su questo territorio ed oggi ha aperto una propria sede anche a Nettuno. Dopo otto anni di oblio da parte delle Istituzioni locali e delle associazioni che dicono di occuparsi di immigrazione verso la donna immigrata, ho sentito per caso di un progetto sulla valorizzazione della presenza delle donne immigrate del Comune di Aprilia al fine di favorirne l’integrazione e di sviluppare un’azione di sostegno all’inclusione sociale. Il territorio - così recita il progetto - non offre spazi sociali che favoriscano l’incontro e le donne sono particolarmente penalizzate perchè spesso fattori culturali e religiosi permettono loro di agire un ruolo solo in ambito strettamente familiare. Allora a questo punto mi è venu- to veramente spontaneo esternare con voi questi pensieri, che sono poi quelle delle centinaia di donne immigrate che da otto anni collaborano con me su questo territorio, abbiamo fatto molteplici iniziative interculturali, allestito laboratori di creatività femminile, dal ricamo al corso di cucina etnica, con noi è nata la festa del Couscous che cuciniamo ogni anno in tutte le versioni tunisino, algerino, marocchino, abbiamo creato la prima cooperativa di donne immigrate di Aprilia, ed uno sportello per l’impresa immigrata, abbiamo realizzato con le nostre forze di donne immigrate una scuola di lingua araba per bambini e ragazzi, ed uno sportello di ascolto per donne immigrate e le loro famiglie, abbiamo espresso la forza delle donne immigrate in ogni manifestazione di lotta contro la violenza sulle donne, il razzismo ed il terrorismo, e oggi sento di questo progetto per le donne immigrate del Comune di Aprilia, molte delle quali il giorno di presentazione dello stesso in Biblioteca comunale tutto erano fuorchè donne emarginate o chiuse nella loro comunità d’origine? Apriliani volete conoscere la vera integrazione oppure continuiamo a credere all’idea dell’immigrato “che non vuole integrarsi” , gli immigrati vogliono altro … prima di tutto essere ascoltati e valorizzati come persone, lo vogliono uomini e donne che onestamente stanno costruendo il loro futuro qui con tutti noi … siamo stanchi di essere solo numeri per progetti, casi statistici di incidenti e delitti, abbiamo una identità culturale arricchita dalla nostra esperienza di cittadini del mondo…. Ben vengano tutte le iniziative di integrazione … ma che siano condivise con noi …. Gli immigrati non sono scimmie … sono esseri umani. Mi meraviglio come dopo dieci anni ancora le Istituzioni locali abbiano questa visione dell’integrazione, non ci sono né trasparenza né partecipazione ma tutto nasce nel segreto delle stanze dietro qualche poltrona …. Nulla è cambiato … il malcostume resta, ancora lo stesso clima e lo stesso squallido ambiente …. Ma quando ci sarà il vero cambiamento culturale ad Aprilia, quando saremmo liberi di dire quello che è giusto e buono per la nostra comunità immigrata e non solo quello che fa comodo a qualcuno in cambio di un qualche consenso elettorale? Continua l’integrazione fantasma in questa città, con progetti spot, con i soliti servi e pupazzetti, si predica la trasparenza, ma poi si favorisce solo l’amico. Ma io mi chiedo come un’Amministrazione possa restare sempre sorda ai nostri appelli e alle nostre iniziative, e a questo punto è certo che questo atteggiamento vuole punire me, ma non scendo a compromessi, non l’ho mai fatto nella mia vita. Mi vogliono tappare la bocca, mi ricattano con la storia della sede che una volta non è “idonea”, un’altra non è censita, un’altra ancora va pagato un affitto, ma io vado avanti … sono fatta così e ringrazio quella stampa sana che ancora mi fa parlare e gridare a tutti voi di separare le persone vere e sincere da quella false e ipocrite, il buono dal marcio, di fare attenzione ai progetti spot, di osservare bene la realtà in cui si vive e denunciare le diseguaglianze. Solo un’integrazione vera fatta di partecipazione e dialogo e di attenzione alla vita reale può sconfiggere il malessere dell’immigrato. Bisogna guardare in faccia l’immigrato ed incoraggiarlo a partecipare alla vita sociale e non ghettizzarlo o peggio ancora usarlo per ottenere questo o quel finanziamento o quel consenso politico. È sicuramente agli occhi di tutti evidente in questa città la scarsissima partecipazione offerta all’immigrato da questa Amministrazione alla vita sociale e politica e questo contribuisce chiaramente a creare la sfiducia di que- direttore Bruno Jorillo ste persone che vengono da Paesi dove la libertà e la democrazia non esistono perchè la dittatura prevale. Per sconfiggere il razzismo e gli estremismi bisogna dare forza ai cittadini immigrati. Bisogna guardare alla gente immigrata ed ai suoi problemi. Bisogna incoraggiarli a partecipare alla vita sociale. Quando una società lascia vivere gli immigrati ai margini, allora il rischio dell’isolamento ed il malcontento crescono. L’immigrazione è un fatto geopolitico, non una carità di questo o quel politico ed è il sistema economico che ci impone l’integrazione, gli immigrati vanno considerati una ricchezza come dimostrano tanti paesi e le Istituzioni di Aprilia devono prendere finalmente coscienza di questo. IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 36 12 - 26 FEBBRAIO 2015 Vengo per il TG di Salvatore Lonoce Cari amici lettori, vedere i telegiornali di prima mattina è un piccolo piacere che mi concedo ogni giorno… ma da un pò si sta trasformando quasi in una pratica masochista perché il mondo che ne traspare è un qualcosa che mi ferisce o mi indigna. La parte riguardante la politica evidenzia poi un totale scollamento con la realtà della vita quotidiana della maggior parte di noi italiani, quell’ottanta per cento che vive, o cerca di vivere, con il frutto del proprio lavoro, se lo ha ancora, o in qualche modo se non lo ha più. Cari amici, ogni mattina sento pontificare questo gruppo omogeneo di politici privi di onore e dignità, colmi di arroganza e presunzione che, dall’alto del proprio rapace egoismo pretendono di estrarre fino all’ultima goccia di sangue da noi ormai morti dissanguati, pur di non rinunciare alla loro coppa di champagne di marca, e pontificano senza pudore in merito a questioni di cui non sanno nulla, se non quello riferito dai loro capi. Se ciò non bastasse vogliono anche metter mano a quella Costituzione Italiana che è rimasta l’ultimo baluardo a difesa della nostra dignità. Cari amici ma, lo sport più praticato da questi politici ad oltranza è l’esprimere opinioni su ogni argomento senza avere la più pallida idea dei fatti nella loro realtà, criticano un disegno di legge senza averlo letto, partendo da una frase scelta a caso e puntando sull’effetto che può avere per sostenere una tesi o quella contraria, su dettato del “padrone” di loro competenza. Esattamente come nelle votazioni alle Camere. “Mi hanno detto di votare così perché è nella politica del partito”. Cari amici, non importa se, il loro voto, sia giusto o sbagliato, in accordo o in contrasto con l’interesse comune. Già, l’interesse comune… quando per loro l’unico interesse ammissibile è “il proprio”, stipendi d’oro e gettoni di presenza e auto blu e........ Qualsiasi logica viene calpestata. Cari amici lettori, questi signori giocano con la vita e l’intelligenza di noi italiani, di noi concittadini facendo promesse che non verranno mantenute, ed il peggio è che lo sanno in partenza, quindi con dolo. E’ così che ci portano all’esasperazione e alla disperazione che ci avvelena le menti, specialmente quelle più fragili, quelle abituate alla crudeltà delle immagini diffuse ampiamente dalla televisione nei loro TG, che ormai loro identificano come l’unica realtà, ed allora succede di leggere un elenco di caz....te, perpetrate tutte nello stesso giorno. Cari amici lettori, pensate, se ogni telegiornale si occupasse di notizie diverse come si potrebbero organizzare i talk show così seguiti? Come farebbero in queste trasmissioni a trovare un argomento di forte interesse che ci tenga incollati davanti allo schermo su, Mattarella, Renzi, Berlusconi, Alfano, Civati, Salvini e chi più ne conosce più ne metta?! Facendoci concentrare invece tutti sugli stessi personagi loro vanno a creare l’uomo del momento e tutti noi vogliamo ascoltare gli esperti di turno che trattano di quell’uomo: si avrà così il periodo in cui si parla solo di lui, poi non se ne parla più per passare ad un altro, ed ecco che ogni giorno arriva una notizia sul tema, poi basta si passa ad altro e come per magia sembra che non ci siano più contrasti ma magari una raffica di distinguo oppure di politici riciclati e così via… Cari amici lettori, è tutto un siparietto orchestrato per intrattenerci intorno a un argomento scelto ad arte: questa non è informazione, ma un ottimo modo per manipolare addirittura i nostri sentimenti instillando a comando paura verso determinate decisioni piuttosto che altre, facendoci vivere in una finta realtà che non esiste! IL GIORNALE DEL LAZIO 12 - 26 FEBBRAIO 2015 pagina 37 DOC ITALY - ATTRAVERSO L’ECCELLENZA Grande successo per la seconda edizione del Premio Internazionale Doc Italy - VIAGGIO ATTRAVERSO L’ECCELLENZA presso la splendida cornice di Palazzo Ferrajoli, ideato da Tiziana Sirna. A condurre il Premio la Giornalista Rai Camilla Nata e il testimonial del Made in Italy nel Mondo e conduttore Mediaset Anthony Peth. Tanti i personaggi premiati nelle varie sexioni, fra questi alcuni dei massimi esponenti dell’Imprenditoria, della Moda, dell’Agroalimentare, della Cultura, dell’Arte, delle Istituzioni e dell’Associazionismo. l premio “Doc Italy - Eccellenza Italiana” LISA BERNARDINI_LINO PATRUNO© Flavio Di Properzio ha come obiettivo quello di riconoscere e valorizzare i protagonisti Eccellenti che rendono un contributo di valore al Nostro Paese. L’evento “Doc Italy” oltre alla premiazione delle eccellenze, è finalizzato a promuovere i comparti moda, agroalimentare, arte e artigianato con una formula nuova che unisce i vantaggi delle manifestazioni fieristiche a quelli dei grandi eventi d’immagine con parterre d’Eccellenza in dimore storiche al centro di Roma. PREMIATI 2014 - Sezione Solidarietà Eccellenza Made in Italy Dott.ssa Maria Grazia Passeri Presidente Salvamamme - Sezione Ambasciatori del Bere Alessandro Scorsone - Docente Ais, candidato alla presidenza. - Sezione Ambasciatori della Moda Dott. Adriano Franchi - Direttore Altaroma, Maestro Gianni Molaro - Stilista - Sezione Ambasciatori dell’Arte Paola Crema - Scultrice Manuela Metri - Regista, Attrice e Produttrice - Sezione Ambasciatrice della Cultura Dott.ssa Antonella Freno - Sezione Imprenditori Eccellenti Cav. Umberto Volpes - Sezione Comunicazione, Media e programmi d’infor- CAMILLA NATA_ANTHONY PETH © Flavio Di Properzio mazione Dott.ssa Antonella Ferrari Dott.ssa Cristina Clarizia - Premio alla Carriera Prof. Ennio Ramundo - Sezione Borghi Eccellenti Comune di Subiaco - Sezione Premi speciali - Stranieri che hanno fatto del Made in Italy una Mission Dott.ssa June Di Schino Nayra Laise - Sezione Premi “Una Vita per….”- Le Maestranze protagoniste dello Spettacolo Lisa Bernardini, Natalino Candido, Salvatore Arnone Tanti i personaggi intevenuti, come Lino Patruno, Fioretta Mari, la bellissima Nadia Bengala, la marchesa Daniela del Secco d’Aragona, il principe Carlo Giovanelli, il marchese Giuseppe Ferraioli, l’attore EnioDrovandi, il prefetto Fulvio Rocco, Elisabetta Viaggi, Paola Pisani, il direttore di Trs Marco Bignozzi, Paolo Botti, l’editore Giò di Giorgio e tanti altri.. IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 38 12 - 26 FEBBRAIO 2015 EMOZIONANTE INCONTRO DI ENNIO BORGIA SOPRAVVISSUTO A DACHAU CON I BAMBINI DEL 1° ISTITUTO COMPRENSIVO DI APRILIA Continua nelle scuole il progetto divulgativo dell’Associazione “Un ricordo per la pace” Si è tenuto giovedi 5 febbraiopresso il 1°Istituto Comprensivo in via Amburgo ad Aprilia l’incontro tra Ennio Borgia ed i La sua “avventura” iniziò nel febbraio 1944 quando ancora sedicenne, trovandosi a vivere una difficile situazione familiare poiché orfano di mamma dalla tenera età di 6 anni, pensò di lasciare Roma per raggiungere a Venaria Reale (Torino) il fratello Edelberto che aveva venne catturato con i compagni, imprigionato nella Risiera di San Sabba a Trieste e poi deportato nel maggio del 1944 quale “prigioniero politico” nel lager di Dachau, dove trascorse un anno infernale di privazioni alimentari, soprusi e cattiverie di ogni genere. ragazzi delle classi quinte della Scuola Primaria. Ennio era accompagnato dalla moglie Speranza Botticelli e da Elisa Bonacini, presidente dell’Associazione “Un ricordo per la pace” che nel 2011 scoprì la sua storia nell’attività di ricerca di testimonianze di ex deportati nei campi di concentramento nazisti durante la seconda guerra mondiale. Nato a Roma nel giugno 1927, ma residente dagli anni ‘60 ad Aprilia, Borgia è tra i pochi sopravvissuti ancora viventi al campo di concentramento di Dachau, il primo campo nazista costruito nel 1933 in Germania. dovuto aderire all’Aeronautica militare della neo Repubblica Sociale. Giunto in treno a Caselle Torinese, si trovò però nel mezzo di uno scontro a fuoco tra avieri della Repubblica Sociale ed un piccolo gruppo di patrioti della “Brigata Davide”, di carattere monarchico. Cercando disperatamente una via di fuga, scappò per caso nella direzione dei partigiani monarchici, che lo incorporarono nella loro giovane formazione, ancora in via di organizzazione e mal armata. Trascorse con loro circa due mesi fino a quando, in un rastrellamento effettuato dalle SS a Sagrado, In attesa dell’incontro con Ennio, i bambini della Scuola Primaria di via Amburgo sono stati preparati dalle insegnanti in maniera veramente encomiabile, anche attraverso la proiezione del video “Ennio Borgia n°69791 - Un sopravvissuto a Dachau” realizzato nel 2011 da Elisa Bonacini dell’Associazione “Un ricordo per la pace” e distribuito gratuitamente agli Istituti di Istruzione che ne facciano richiesta. L’evento è stato realizzato grazie all’interessamento dell’insegnante Tiziana Socciarelli e delle colleghe del Primo Istituto Comprensivo con l’approvazione del Dirigente Scolastico di Elisa Bonacini unricordoperlapace.blogspot.it [email protected] om Enrico Raponi e del Collabora- zione del campo, avvenuta il 29 tore Vicario Vincenza Luisi. aprile 1945 con l’intervento Ennio è stato accolto con un della 45°Divisione Americana caloroso applauso; sono seguite di fanteria. poi le domande dei ragazzi che La storia di Borgia sarà approhanno stupito Ennio per la sen- fondita dalla Bonacini in un sibilità dimostratagli. Una libro di prossima pubblicazioesperienza indimenticabile vis- ne, un libro “per non dimentisuta dai bambini del plesso di care” e per riflettere, auspicanvia Amburgo, perché solo il contatto diretto con gli oramai rarissimi ex deportati ancora viventi può rendere veramente tangibile l’immane tragedia dell’Olocausto che, come rimarca sempre Ennio, non si esaurì nella persecuzione sistematica e nello sterminio di 6 milioni di ebrei, ma coinvolse drammaticamente milioni di altri cittadini europei per tutte altre motivazioni : oppositori politici, zingari, omosessuali, testimoni di Geova, criminali comuni, Ennio Borgia mostra il suo numero disabili fisici e psichici... Furono 6 scritto sul libro memoriale di Dachau milioni di persone (non ebrei) che morirono nei do che le tragedie del passato campi nazisti a causa delle non si verifichino mai più, persevizie, del duro lavoro, della ché mai più le decisioni avvenfame e delle malattie, ed è giu- tate dei leader del mondo si sto ricordarlo sempre. ripercuotano sulla popolazione Il 29 aprile prossimo Ennio innocente con il loro strascico Borgia sarà ancora a Dachau infinito di sofferenze e di nella “piazza dell’appello” per morte. partecipare all’importante ceri(foto Elisa Bonacini) monia del 70esimo dalla libera- GLI SCARICHI NEI FIUMI di Carlo Alcamo* Un articolo (13 agosto 2014), pubblicato su il “Corriere della Sera”, pone in evidenza la dinamica della gestione dei finanziamenti dell’Unione Europea in relazione ai fondi stanziati da quest’ultima per sopperire ai costi derivanti dall’esecuzione degli impianti di depurazione delle acque reflue ed al mancato utilizzo dei fondi stessi da parte di molte regioni. L’articolo non fa riferimento particolare alla Regione Lazio, ma occorre dire che la nostra regione, pur avvalendosi della Legge Regionale 6/2007 relativa alla riqualificazione ambientale (specie nelle borgate), non riesce ancora a sopperire a questa improrogabile necessità anche se di fatto esistono miriadi di articoli sui giornali locali che denunciano la grave carenza degli impianti fognari. Probabilmente molti cittadini non sanno che i fondi della U.E. già concessi, se non utilizzati, vengono stornati nella voce “economia”, cioè restano a disposizione di quelle nazioni che ne abbiano fatto richiesta. Peraltro, le regioni che per svariati motivi burocratici o forse per altri interessi, non spendono l’importo del finanziamento concesso, rischiano di dover pagare una maxi multa comminata da Bruxelles. Allo stato attuale preoccupanti sono i rilievi effettuati i dalla “Goletta Verde”: su 24 analisi di acque marine, antistanti le coste laziali da sud a nord, 18 sono risultate acque non balneabili. Conseguentemente appare veritiero il citato articolo che sostiene “quattro italiani su dieci scaricano nei fiumi ed in mare”. Dunque abbiamo sia in campo nazionale che nella nostra Regione queste gravi carenze, a fronte , ad esempio, della realizzazione di centri commerciali o piste ciclabili, ovvero di infrastrutture volute da evidenti interessi che sfanno slittare le priorità del risanamento delle periferie fra l’altro prive molto spesso di reti fognanti. Pertanto appare improrogabile il ricorso ai finanziamenti della U.E. , soprattutto in considerazione dei centinaia di migliaia di chilometri quadrati da bonificare. Dire che i comuni possano da soli sopperire a tali megagalattiche spese sarebbe economicamente impossibile; i sindaci ben lo sanno e anche se da tempo si sono mobilitati , occorre esercitare reiterate pressioni presso le regioni affinché richiedano alla U.E. specifici fondi per realizzare le opere primarie (fognature,impianti idrici ,strade illuminazione ecc..) anziché concedere risorse per la realizzazione, come detto di piste ciclabili, ovvero palazzetti dello sport ; infrastrutture certamente utili ma non prioritarie. Fare promesse ai cittadini non supportate da queste considerazioni, sarebbe mera demagogia e certamente significherebbe aumentare sempre più l’esasperazione delle già abbandonate periferie che da vecchia data attendono i risanamenti, specialmente là dove già si sono pagati, invano, gli oneri per le urbanizzazioni. All’uopo dovrebbe far riflettere il pensiero di Papa Francesco : il buon governo si vede da come si amministrano le periferie. *cittadino Apriliano , abitante della frazione di Fossignano IL GIORNALE DEL LAZIO 12 - 26 FEBBRAIO 2015 LA PSICOLOGA RISPONDE che ognuno trovi una propria dimensione per esprimersi. Ma perché questa persona non riesce ad essere se stessa? Dott.ssa Anna De Santis (Psicologa - Psicoterapeuta) PERCHE’ SI IMITA? Ho un’amica speciale, con la quale condivido tempo interessi, intenzioni, passioni. Alla quale affido spontaneamente il mio modo di pensare, i miei sentimenti. Poi succede che quel qualcosa di mio diventa anche di lei. Anzi, lei se ne appropria del tutto. Senza diritto. E allora mi sento un po’ invasa, quasi “derubata” delle mie idee e intuizioni. Del mio modo di essere. Perché la mia amica “copiona” inizia a prendere spunto dal mio modo di fare e poi si allarga fino a diventare quasi un clone. Parla come me, a volte dice le mie stesse battute, mi copia il look, certe scelte, come organizzare le mie feste. Si è scelta persino un ragazzo che somiglia al mio. Una cosa che volevo tanto e della quale ne ho parlato con lei, all’improvviso è diventa sua. Un’esperienza alla quale tenevo molto ma che non avevo ancora avuto modo di vivere, l’ha rivenduta come sua. Tutto questo scopiazzamento alla fine mi infastidisce molto. Forse è il caso di staccarmi per un po’ e allentare la relazione in modo SIMONA Il fatto di trovarsi ad avere a che fare con un’amica clone rimanda a situazioni forse un po’ adolescenziali, dove sono implicate personalità ancora non ben definite, con un’identificazione ancora molto forte. Capita spesso che due amiche si somiglino nel modo di muoversi o pensare, non solo di vestirsi e di pettinarsi. Alle volte più che tra sorelle. In ogni caso il bisogno di “attingere” sempre da qualcun altro dice sicuramente che la persona alla quale ci ispiriamo ci piace così tanto da voler diventare un po’ come lei. È un complimento, in un certo senso che la sua amica le fa. Ma dice anche che probabilmente ci sono delle insicurezze o non chiarezza su quello che vuole e pensa. Che ha bisogno di agganciarsi ad altri e di trovare risposte che vengano da fuori. Comunque l’imitazione, come aspetto dell’identificazione, rappresenta un passaggio obbligato per la strutturazione dell’identità. Per diventare chi siamo e trovare la nostra autenticità, sembra contraddittorio ma abbiamo bisogno di imitare qualcuno. Copiare, rifare, riprodurre è sano e adattivo e costituisce una modalità di apprendimento in età evolutiva. Caratterizza l’adolescenza, un’età in cui si tende a diventare uguali con i pari, a vestire e fare tutti le stesse cose, pensando contemporaneamente di essere originali e unici. Diciamo che imitare è importante per sentirsi parte di qualcosa o qualcuno, appartenere, condividere, socializzare. Ma può diventare svantaggioso per individuarsi, riconoscersi, scoprire chi siamo. Questi comportamenti imitatori, in misura diversa, possono appartenere anche a noi. Perché tutti, comunque, ci ispiriamo a qualcun altro. Abbiamo veramente l’esclusiva di tutto quel che facciamo e pensiamo? Siamo ogni volta precursori di nuove tendenze? È impossibile. Siamo sempre un po’ contraffatti, in un certo senso. Del resto, più che essere originali, è importante essere se stessi. Cioè autentici. Che non vuol dire unici. E’ PIU’ IMPORTANTE APPARIRE, O ESSERE? Sono una ragazza di 18 anni, e purtroppo la mia famiglia non può permettersi di comprarmi abiti firmati, come li hanno la maggior parte dei miei amici. Questo mi fa sentire a disagio ed inferiore. Loro si atteggiano come a dire che sono migliori di me. Mi sento umiliata, e non riesco a pensare che forse è vero che avere una bella immagine, ricca nel vero senso della parola, attiri maggiormente l’attenzione. Gli abiti che hanno valgono molti soldi, e questo per me significa essere importanti. Il non avere quello che hanno loro, mi fa pensare che i miei genitori non valgano quanto i loro. Perché i loro genitori sono riusciti a soddisfare i bisogni dei loro figli. E pagina 39 non mi va di ascoltare che forse nelle loro famiglie non c’è comprensione e amore, perché anche nella mia non ce ne, e quindi è anche peggio. Non le nascondo, Dottoressa, che io spesso compro abiti dai cinesi, almeno con le imitazioni posso apparire anch’io! VALENTINA All’interno di una comunità di giovani si tende sempre ad imitare chi spicca, chi è alla moda. Troppo spesso il conformismo porta a seguire quello che la maggioranza è predisposta a fare, mettendo sempre più da parte la capacità di giudizio personale e la forza di ribellarsi a qualcosa che non si ritiene giusto. è come se la nostra società ci costringesse ad apparire. Nella scuola, ad esempio, accade proprio questo tipo di situazione. C’è chi, come sempre all’interno di un gruppo, tende a prevalere, diventando un idolo per la maggior parte dei membri che ne fanno parte. Un’immagine apparentemente solida che spesso però nasconde totale insicurezza. E così si arriva fino al punto di abbandonare la propria opinione, seguendo la moda del momento non curandosi se quel modello è davvero quello che si apprezza. Molti ragazzi iniziano a fumare proprio per diventare qualcuno, per imitare, non curandosi del fatto che è gravemente dannoso. Tutto ciò non è che un male apparentemente indolore: l’apparire, che contagia in modo veloce chi magari non riesce ad avere una piena personalità. Ma che dire dell’essere, acerrimo avversario dell’apparire? è la caratteristica essenziale di ogni persona, come si è davvero. Ma quale prevale delle due condizioni? La risposta alla domanda è abbastanza semplice: si è sempre tendenti all’apparire anche perché siamo nella civiltà dell’immagine, dove la televisione bombarda e segna i comportamenti della maggioranza, dove perfino la politica si dà un’immagine solo per cercare facili consensi dimenticando la sostanza dei problemi. E così l’apparenza ha finito per avere il sopravvento sull’essere. Anche se nella società di oggi l’apparire sembra destinato a prevale, c’è da sperare che i suoi effetti secondari inneschino prima o poi un movimento opposto alla ricerca di autenticità e di liberazione interiore. L’apparire può anche significare dimostrare le proprie capacità a procurarsi quello che tutti voglio, ma che pochi hanno. Viverlo come un sinonimo di bravura e di essere il migliore farà sì che sempre più persone sceglieranno l’apparire. Per porre domande alla dott.ssa scrivi a- Dott.ssa Anna De Santis ad Aprilia in via Mozart 1 (di fronte Conforama) tel. 393.6465283 o inviare una e-mail al seguente indirizzo di posta elettronica: a1 [email protected] Sono attivi gli incontri di gruppo CODIP Per informazioni 347.6465458 393.6465283 www.codip.org e mail:[email protected] IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 40 12 - 26 FEBBRAIO 2015 L’AVVOCATO RISPONDE I SINISTRI STRADALI IN AREA PRIVATA – CHI PAGA I DANNI? Per porre domande scrivere e-mail: [email protected] Avv. Margherita Corneli Gentile Avvocato, nei giorni scorsi mentre facevo manovra all’interno del parcheggio di in supermercato nell’intento di parcheggiare, non mi sono accorto di un’autovettura posteggiata in doppia fila dietro di me e l’ho urtata. L’autovettura da me urtata, una piccola utilitaria, ha riportato un danno piuttosto rilevante dato che io invece ho un SUV e l’ho colpita con l’angolo del paraurti. Subito mi sono adoperato per rintracciare il proprietario e, anche se ritenevo di non aver del tutto torto visto che l’utilitaria era ferma fuori degli spazi di sosta, ho compilato e sottoscritto il modulo CAI prendendomi integralmente la responsabilità. Adesso però mi è venuto il dubbio che l’assicurazione non pagherà perché non eravamo sulla strada ma su di un’area privata. Che cosa succederà allora? Sarò costretto a risarcire il danno tutto di tasca mia? Grazie per la risposta che vorrà darmi. Daniele M. Caro Daniele, i casi come il Suo si sono molto comuni e voglio subito chiarire che le regole di comportamento previste dal Codice della Strada, se valgono senza dubbio alcuno sulle vie pubbliche (strade statali, provinciali, comunali, ecc.), possono talvolta valere anche su quelle private. Per stabilire se la strada sia o meno soggetta alle norme del codice della strada, però, bisogna essere accorti: la Giurisprudenza consolidata ha infatti da tempo chiarito che non è la proprietà dell’area (se di enti pubblici o di privati) a costituire l’elemento di distinzione ma, invece l’uso che della strada stessa si fa. Se la strada, o l’area adibita la traffico veicolare, ancorchè di proprietà di un privato è però aperta al pubblico, cioè l’uso viene consentito a tutti, vige pienamente l’operatività del Codice della Strada e della normativa sulle assicurazioni. Al contrario, se l’uso della via è limitato a soggetti ben precisi, il codice della strada e la normativa sulle assicurazioni non si applica più. Di conseguenza, si può essere risarciti dall’assicurazione in caso di altrui responsabilità per incidente non solo su una strada statale, provinciale, comunale, ecc., ma anche su uno spiazzo appartenente a un cittadino privato se l’uso di esso è pubblico, cioè consentito indistintamente a tutti i cittadini. È il caso non solo del parcheggio di un supermercato ma, anche, di una strada privata da percorrere per giungere a un centro commerciale. In merito la Corte di Cassazione ha più volte chiarito, che ogniqualvolta l’area, ancorchè di proprietà privata, sia aperta ad un numero indeterminato di persone, alle quali sia data la possibilità di accedervi, pur se non titolari di diritti sulla stessa, e ciò comporti la normale circolazione di veicoli al suo interno, sono da ritenere applicabili sia le norme del codice della strada, sia l’art. 2054 cod. civ., sia la L. n. 990 del 1969, sull’assicurazione obbligatoria (Cass. civ., n. 17279/2009).. Anche la presenza di un cancello o di una sbarra di ingresso non esclude l’uso pubblico della strada se al suo interno vi possa entrare chiunque (come nel caso di un’area antistante un ospedale o uno spazio per il carico/scarico della merce). E’ importante sottolineare, però, che le norme generali di comportamento e prudenza devono sempre essere rispettate per cui anche all’interno di un’area privata non aperta al pubblico, e quindi non direttamente sottoposta all’applicabilità delle norme del Codice della Strada; anche qui è necessario seguire le minime norme che impongono la prudenza e diligenza alla guida del mezzo. Questo perché anche se non vi è piena operatività del Codice della Strada vengono però applicate queste norme “basilari” la cui violazione in caso di sinistro possono comunque renderci responsabili dei danni causati. Per cui se il sinistro si è verificato in un’area aperta, anche se privata, l’assicurazione dovrà risponderne e risarcire il danno mentre se l’area è privata non sarà tenuta la risarcimento ma, comunque, chi ha causato un danno per non aver rispettato le norme di prudenza dovrà rispondere, in proprio, del danno causato. Pertanto ritengo che il danno causato dal nostro lettore Sig. Daniele verrà integralmente risarcito dall’assicurazione. anche sugli aperitivi; dalle 17 fino alle 20,00 diciamo. Domenica sarà il giorno di chiusura” continua Simonetta. Non più, dunque, il martedì; giorno di chiusura dell’ex “Bar Serafino”. La cucina è tutta opera del bar “Gran Caffè-Anni 90” , hanno una pasticceria dove poter preparare tutto loro. Il nuovo bar mette a disposizione anche un punto posta dove i clienti potranno pagare bollettini, ricariche telefoniche, la postpay. Tutti i vari servizi offerti dalla lottomatica. Simonetta e Antonella hanno anche provveduto ad aprire una pagine facebook del bar, per chi fosse interessato basta cliccare “GRANCAFFEANNINOVANTA”. Parliamo dello storico bar di via degli Aranci, per 50 anni conosciuto come “Bar Serafino” “GRAN CAFFÈ-ANNI 90” CAMBIA GESTIONE Il locale rinnovato è stato inaugurato sabato Il 7 febbraio scorso A gestirlo sono le sorelle Simonetta e Antonella de Santis di Noemi Reali Nuova gestione per lo storico bar di via degli Aranci, il “Gran Caffè – Anni 90”, a gestirlo le sorelle Simonetta e Antonella de Santis, che hanno alle spalle un’esperienza decennale. Stiamo parlando dello storico “Bar Serafino”, aperto nel lontano 1954, oltre 60 anni fa. Ricordato da tutti non solo come un semplice bar; ma come una seconda casa dove incontrarsi con gli amici per giocare a biliardo e a carte. Serafino, il proprietario, era per i suoi clienti un grande amico, una persona fidata. Oggi al suo posto due sorelle; Simonetta e Antonella De Santis. L’inaugurazione per la nuova gestione del bar “Gran Caffè- Anni 90” si è svolta sabato 7 febbraio alle ore 17,00. “Gran Caffè-Anni 90 perchè l’ho voluto dedicare ai miei figli; uno nato nel ‘90 e il secondo nel ‘93” spiega Simonetta De Santis, diventata mamma del primo figlio all’età di vent’ anni. Lei è nata nel 1970 ed è più grande della sorella Antonella di quattro anni ed insieme ora gestiscono il bar. “ Ho avuto un bar per otto anni. L’ho gestito bene, con grande sacrificio. Era un tipo di bar all’interno di una stazione di servizio; diciamo che si trattava di una sorta di un autogrill.” Spiega ancora Simonetta. Quest’ultima dopo essere stata ferma per sette mesi inizia a sentire la nostalgia per questo lavoro. L’ex “Bar Serafino” è piaciuto subito alle due sorelle, oltre che per la storicità del locale, per la posizione centrale. I progetti per il “Gran Caffè-Anni 90” sono tanti. Le sorelle De Santis vorrebbero ampliare la tavola calda, aprire il bar alle 6,00 e provare a tenerlo aperto anche a pranzo. “Vogliamo puntare IL GIORNALE DEL LAZIO 12 - 26 FEBBRAIO 2015 pagina 41 CISTERNA UNA POESIA E TANTE EMOZIONI PER GIULIA La terza edizione del concorso internazionale biennale a Immacolata Gallone di Avellino Cerimonia impeccabile e ricca di emozioni è stata quella che anche quest’anno l’Accademia Giulia Brignone ha regalato a Cisterna e al folto pubblico che quest’oggi ha gremito l’aula consiliare di Cisterna. “Una poesia per Giulia”, il concorso biennale internazionale in ricordo della giovane Giulia – vittima di un tragico incidente – e della sua passione per la poesia e la musica, quest’anno ha registrato nume- ri da record. Ben 3.450 poesie inviate da tanti diversi paesi del mondo (Stati Uniti, Canada, Messico, Brasile, Repubblica Domenicana, Argentina, Inghilterra, Francia, Grecia, Moldavia, Svizzera, Albania, Bulgaria, Tunisia, Libano, Camerun, Repubblica di San Marino e, naturalmente, Italia). Un lavoro selezione molto difficile che ha impegnato per oltre un anno la commissione, presieduta da Umberto Pichi, e l’Accademia Giulia Brignone, presieduta da Marcello Brignone coadiuvato dalla consorte Geltrude. Quest’oggi l’e- sito di tanto lavoro con la cerimonia di consegna dei riconoscimenti e dei premi. L’evento è stato presentato Elisa Astri, Giorgia Pellorca e Paolo Fiorito sotto il coordinamento di Eleonora Materazzo e la grafica e console di Angelo De Camillis e Andrea Turetta. Grandi emozioni hanno regalato gli intermezzi musicali con gli ottimi Roberto Bartoli (musica e voce), Paola Vannoli (voce), Enrico Solazzo (pianoforte), Fabiana Rosciglione (voce), Martina Zago (ballerina). Con maestria ed eleganza il presidente Marcello Brignone ha accompagnato lungo tutta la cerimonia gli ospiti e i premiati, porgendo ringraziamenti e riconoscimenti al Sindaco Eleonora Della Penna, a tutto lo staff e a quanti hanno partecipato o collaborato alla realizzazione di questa riuscito concorso. Riconoscimenti particolari sono stati assegnati a Maria Lambrughi (92 anni) e Ines Gatti (83 anni) ospiti della casa di riposo Suore infermiere di S.Carlo (Agliate – Carate Brianza), al Liceo Scientifico C.D’Ascanio di Montesilvano (Pescara) per la poesia scritta da Grazia Giordano, e alla Scuola Primaria Don Caselli – classi 5°A e 5° B. Menzione Speciale Giovani a Valentina Barbieri (Piacenza), Martina Sicuso (Brindisi), Viola Pieroni (Lucca), Daniel Ripepi (D’Adda), Valentina Pichi (di soli 10 anni di Cisterna). Riconoscimenti anche a Luca Bellardini, Claudia Paoletti e Antonello Merolla. Menzioni Speciali per Umberto Russo (Parigi), Salvatore Panzariello (Portici), Raffaella Bartolomucci e Giuseppe Madera (Cisterna), Consuelo Visintin (Treviso), Pietro Vitelli (Latina) Vasi Ave (Rieti), Dario Menicucci (Livorno), Adelaide Rubini (Teramo), Antonietta Schiavone (Salerno).E infine gli attesi tredici finalisti: Mario Mastrilli e Jacopo Mariani (Cisterna), Samuel Labianca (Trinitapoli), Anna Maria Amori (Aprilia), Alda Magnani (Parma), Anna Barzaghi (Seveso), Giulia Parri (Perugia), Pietro Maroncelli (Latina), Franca Maria Canfora (Roma), Immacolata Gallone (Avellino), Filippo Bombonato (Libano), Salvatore D’Aprano (Montreal), Luciano Gentiletti (Rocca Priora). Dopo le toccanti poesie di Mariani, Mastrilli e Gentiletti, è giunto il momento di decretare i vincitori della terza edizione del concorso. Terzo classificato “Donna Berbera” di Alda Magnani di Poroporano (Parma), seconda classificato “Le ruote di una sedia” di Giulia Parri di Magione (PGa) che il presidente Marcello da dedicato a Valentina Porcelli, sopravvis- suta a quel drammatico incidente del settembre 2009 in cui persero la vita Giulia Brignone e Valentina Arru. Prima classificata la poesia “A Giulia” composta e interpretata da Immacolata Gallone di Avellino. “Il dolore per la perdita di un figlio – ha detto il Sindaco Eleonora Della Penna – non può mai essere superato da un genitore. La famiglia Brignone, però, da quel dolore ha trovato la forza per far nascere una grande iniziativa capace di far vivere in molte persone forti emozioni e far conoscere Giulia e amarla anche a chi purtroppo non l’ha conosciuta. A tutto questo ha poi aggiunto un sincero calore umano e una spiccata abilità organizzativa facendoci dono di un grande e prestigioso evento destinato a crescere e durare a lungo nel tempo”. impianto di irrigazione. Le scelte relative alla qualità delle specie arboree, oltre a garantire una ragionevole gestione e manutenzione, sono state effettuate nel rispetto del contesto botanico e storico esistente, nonché delle esigenze fisiologiche delle piante. “Il progetto – spiega l’assessore ai Lavori Pubblici, Danilo Martelli - si inserisce nel quartiere San Valentino con l’intenzione di risolverne le discontinuità presenti nel tes- suto urbano con una vera e propria opera di ricucitura. In particolare, il nuovo tratto di pista ciclopedonale che verrà realizzato, integrerà la già vasta rete ormai quasi completa, anche in vista della realizzazione di un altro percorso che collegherà il quartiere, e quindi il centro cittadino, all’Oasi di Ninfa”. La conclusione dei lavori e la consegna dell’opera sono previste per la prossima primavera. Partiti i lavori a San Valentino per la riqualificazione dell’area verde di via Falcone Lavori in corso a San Valentino per la riqualificazione di un’area pubblica ubicata in via Giovanni Falcone, tra i palazzi Ater, la scuola, la chiesa ed il Centro polivalente. L’intervento prevede la creazione di nuovi percorsi pedonali e ciclabili, un impianto di illuminazione pubblica, spazi di relazione scoperti ed un padiglione con funzione polivalente. Lungo il percorso pedonale, che in alcuni punti è intersecato da tracciati trasversali di collegamento per connettersi agli edifici pubblici e privati ed ai parcheggi esistenti, sono previste alcune aree di sosta, arredate con delle sedute in pietra. Altre panchine saranno distribuite nell’area verde e negli altri spazi di relazione contigui, disposti lungo via Giovanni Falcone. Nella piazza sarà realizzata una piccola architettura, un padiglione con destinazione polivalente, che potrà garantire un comodo riparo dagli agenti atmosferici e ospitare attività ricreative di vario tipo. Accanto alla struttura, si estenderà una vasca rettangolare profonda circa dieci centimetri che si svilupperà lungo il muro interno alla piazza e proseguirà nell’area verde. Nel piccolo parco che nascerà, verranno quindi piantate alberature e siepi, oltre ad un IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 42 NETTUNO 12 - 26 FEBBRAIO 2015 La tela di Andrea Sacchi rimarrà al suo posto nella chiesa di San Francesco a Nettuno Il Sindaco Chiavetta: “L’azione di opposizione al trasferimento è stata necessaria per la tutela dell’opera e della collettività” La tela del pittore Andrea Sacchi rimarrà al suo posto dietro all’altare della chiesa di San Francesco a Nettuno: l’Amministrazione Comunale infatti, non avendo ricevuto alcuna comunicazione preventiva riguardo lo spostamento del dipinto né tantomeno rassicurazioni sulla conservazione dell’opera e sulla tempistica del suo rientro, non ha dato il proprio benestare al trasferimento della tela in altra sede. Oggi pomeriggio il Sindaco Alessio Chiavetta, accompagnato dal Vicesindaco Giuseppe Combi si è recato presso la chiesa di San Francesco, la più antica chiesa di Nettuno, per bloccare ogni azione di rimozione del dipinto; ad aspettarlo era presente la Commissione Consiliare alla Cultura, con il Presidente Martina Coticelli e i consiglieri comunali Alessandro Cesarini, Rossella Chiavetta, Ilaria De Santis e Alfredo Mercuri, nonché l’Assessore alla Cultura Giacomo Menghini. “Gli operai incaricati del trasferimento – ha spiegato il Sindaco Chia- vetta – si sono messi in contatto con gli uffici della Soprintendenza per i Beni Storici, Artistici ed Etnoantropologici: i funzionari della Soprintendenza hanno concordato sul fatto che, in assenza di comunicazione al Comune da parte del F.E.C., ovvero l’Ente che ha in carico la gestione degli edifici di culto, non avevano loro stessi l’autorità di disporre il trasferimento della tela. Il Comune di Nettuno ha sempre mostrato la propria volontà di collaborare per la conservazione e la valorizzazione dei beni artistici e culturali presenti sul nostro territorio: non avendo però ricevuto alcun tipo di informazione ufficiale sul trasferimento dell’opera storica, né per quanto riguarda le modalità del trasporto né sui tempi e modi del ricollocamento nella chiesa di San Francesco, si è reso necessaria un’azione di opposizione alla rimozione a tutela del bene, nell’interesse della città di Nettuno e della collettività tutta”. A SCUOLA DAI NONNI: AL VIA IL PROGETTO Si è svolto presso la Sala Serra del Comune di Nettuno l’incontro con gli anziani del Centro Anziani, per la presentazione del progetto “A Scuola dai Nonni”: iniziativa voluta dall‘Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Alessio Chiavetta, che nei mesi scorsi ha presentato il progetto alla Regione Lazio, ottenendone l’approvazione e il finanziamento. L’Assessore ai Servizi Sociali Cinzia Scanu, ha illustrato ai presenti le modalità con cui si svolgerà il progetto, il cui principale obiettivo è quello di promuovere il benessere sociale della persona anziana attraverso iniziative che valorizzino le sue competenze ed esperienze all’interno della comunità sociale e, nel caso specifico, attraverso la trasmissione alle giovani generazioni delle conoscenze che ogni persona anziana possiede. Il programma prevede una serie di incontri che si svolgeranno presso il Centro Anziani di Nettuno, ai quali saranno presenti, oltre agli anziani e agli alunni delle scuole medie ed elementari che hanno aderito, anche gli insegnanti, due educatori e due animatori che seguiranno i bambini per due ore a settimana. A seconda delle competenze dei “nonni” sono stati quindi pensati per gli alunni una serie di corsi, che spazieranno dal giardinag- gio al cucito, dalla cucina tradizionale ai giochi di una volta. Al termine dei corsi, che partiranno per la fine del mese di febbraio, verranno consegnati ai partecipanti attestati e targhe. “Siamo molto soddisfatti della grande adesione ricevuta - ha commentato l’Assessore Scanu - saranno circa 300, infatti, i bambini che parteciperanno ai corsi avranno la possibilità di acquisire tutta una serie di conoscenze che vengono tramandate negli anni proprio grazie all’impegno delle persone più grandi di loro. Questa è un’iniziativa particolarmente bella, perché gratificante per chi ha la possibilità di insegnare qualcosa della propria esperienza e divertente ed istruttiva per chi ha la possibilità di apprendere cose che a volte non si trovano sui libri”. NUOVA SPERIMENTAZIONE PER LA RACCOLTA DEI RIFIUTI ORGANICI, TRE I FATTORI MIGLIORATIVI: ELIMINAZIONE DEI CATTIVI ODORI, RIDUZIONE DEL PESO DEI RIFIUTI E MINOR COSTO DI CONFERIMENTO Nell’ambito del progetto di Raccolta Differenziata Porta a Porta, l’Amministrazione Comunale apre ad una nuova possibilità volta al risparmio e alla migliore qualità del servizio. Si tratta di una sperimentazione che vede l’impiego di un nuovo sacchetto in carta riciclata per la raccolta della frazione umida. Da una serie di sperimentazioni già effettuate da altri paesi europei, è emerso infatti che il conferimento dell’organico in questo nuovo sacchetto, apporta una serie di benefici: è in grado di resistere alle peggiori condizioni di stress e clima senza degradarsi, permette una maggiore areazione rispetto al sacchetto di mater-bi, favorendo l’eliminazione dei cattivi odori ed evitando la formazione di sostanze liquide. Inoltre la maggior areazione apporta una diminuzione del peso del contenuto del sacchetto, riducendo così i costi di conferimento nell’impianto di compostaggio. Discorso analogo per il conferimento di sfalci e potature, in quando utilizzando il nuovo sacchetto in carta, si eviteranno le spese finali derivanti dal trancio delle buste di plastica. Invitiamo i cittadini, che decideranno di prendere parte a questa prima fase di sperimentazione, a comunicare la propria adesione inviando una mail all’indirizzo: [email protected] ettuno.roma.it o compilando l’apposito modulo da ritirare presso l’ufficio URP. Successivamente i cittadini selezionati (massimo 100 utenze domestiche e 10 per la raccolta verde), verranno invitati a partecipare ad un incontro informativo con gli operatori della ditta, per chiarimenti sull’utilizzo del sacchetto e per la consegna della dotazione. Al termine della sperimentazione, gli utenti coinvolti dovranno compilare un questionario di gradimento. “Crediamo che questa nuova sperimentazione – ha dichiarato l’Assessore all’Ambiente Giuseppe Combi possa apportare un significativo miglioramento del sistema di raccolta differenziata già in atto sul nostro territorio. Il nuovo sacchetto infatti, potrà essere posizionato all’interno del sottolavello per l’umido, già in dotazione ai cittadini, si chiuderà con maggiore facilità, peserà di meno e non lascerà cattivi odori all’interno dell’ abitazione. Prima però del nuovo utilizzo, vogliamo coinvolgere i cittadini ed intraprendere con loro un percorso partecipativo, affinché ogni decisione sia condivisa e migliorativa”. "Informalibera" il giornale online l'informazione in un click www.informalibera.com IL GIORNALE DEL LAZIO 12 - 26 FEBBRAIO 2015 ANZIO Si è tenuta la conferenza stampa per la presentazione del “Programma Innocenziano 2015”, sono intervenuti Padre Francesco Trani, il sindaco di Anzio Luciano Bruschini, il consigliere comunale Velia Fontana, il dirigente del Liceo scientifico Innocenzo XII, il professor Maurizio Cesari ed il presidente dell’associazione Palio del Mare, Angelo Graziosi. La Città di Anzio ricorda Papa Innocenzo XII, grazie a lui abbiamo l’attuale Porto Innocenziano che di fatto ha rappresentato negli anni un importante mezzo di comunicazione, di commercio sviluppando l’economia anziate. Papa Innocenzo XII lo ricordiamo anche per la Cappella a S. Antonio, il Fontanone per abbeverare persone e animali e per la strada che dalla Capitale finiva proprio ad Anzio e che sarebbe divenuta l’attuale Nettunense, cercò, con l’aiuto di ingegneri olandesi, di prosciugare le paludi per poi ricercare territori da poter essere in seguito coltivati. Fu fatta coniare anche una moneta a ricordo della costruzione del Porto di Anzio. Il Fontanone e la Cappella dedicata a San Antonio da Padova sono andati distrutti. Papa Innocenzo XII, Antonio Pignatelli, nacque il 13 marzo 1615, in questo anno si celebrano i quattrocento anni della sua nascita “L’Anno Innocenziano”. Nel programma celebrativo, ruolo particolare assume l’associazione Palio del Mare, che presenta la rievocazione storica del viaggio nel 1691 del Papa Innocenzo XII, attraverso un corteo storico e la regata velica che ricorda il suo naufragio. All’epoca il Cardinale Antonio Pignatelli partito da Napoli, sulla feluca di padron Colameo e diretto a Roma per il conclave, fu colpito da una tempesta di mare e salvato dai pescatori napoletani di stanza a Capo d’Anzio. Furono loro stessi a chiedere al cardinale Antonio Pignatelli, di realizzare l’attuale Porto di Anzio all’indomani dell’eventuale proclamazione a Papa, un nuovo porto per riattivare il commercio, la pagina 43 Presentazione del “Programma Anno Innocenziano 2015” pesca a dare lavoro agli abitanti della zona. Anzio, con Papa Innocenzo XII, tornò a nuova vita e si sviluppò. Cenni storici: Antonio Pignatelli nacque il 13 marzo 1615 a Spinazzola, ultimo di 4 figli e discendente di una nobile famiglia forse di origine longobarda. La famiglia di Antonio era feudataria di Spinazzola e anche la mamma di Antonio, Porzia Carata, ebbe un ruolo importante per la famiglia, perché comprando un altro feudo, quello di Minervino, fece acquistare al padre Francesco il titolo di Principe. Quindi la famiglia di Antonio era una famiglia ricca che lasciò ai figli cadetti molti legati. Parecchie opere caritative compiute successivamente infatti furono denominate “compiute con fondi provenienti dalla principesca famiglia di Nostro Signore”, il termine Nostro Signore era un titolo che veniva usato per indicare Sua Santità. Nel 1619, a 14 anni, Antonio fu mandato a Roma a studiare presso il Collegio Romano della Compagnia di Gesù d ove conseguì il dottorato. Si iscrisse all’Ordine di Malta e da lì iniziò la sua carriera di prelato che lo porterà ad essere creato cardinale nel 1681, dopo aver ricoperto numerose cariche ecclesiastiche e governative come Governatore di Viterbo, Nunzio Apostolico a Firenze, a Varsavia, a Vienna, e Vescovo di Faenza e Lecce. Un anno dopo aver preso la porpora cardinalizia, il Cardinale Antonio Pignatelli viene nominato Vescovo di Napoli. Ed è sua la rinnovata tradizione delle 40 ore di Adorazione al Santissimo Sacramento che stabilì per tutto l’anno in ciascuna delle chiese della città partenopea. Nel 1691 muore Papa Alessandro VIII Ottoboni che rimase al soglio pontificio solo 16 mesi ma che sperperò parecchio dei beni dello Stato Pontificio, favorendo i suoi parenti. Ecco perché da allora nessun altro papa ha preso il nome di Alessandro. Il Cardinale Pignatelli viene eletto papa nel luglio del 1691 dopo un lungo conclave e dopo il suo arrivo a Roma molto avventuroso, prendendo il nome di Innocenzo XII. I suoi primi mesi di pontificato furono densi di cambiamenti per la corte pontificia e per lo Stato. Nel 1692 con la bolla “Romanum decet Pontificem” bandiva il nepotismo e si proibiva esplicitamente ai papi di arricchirsi e di arricchire i propri parenti con i beni della Chiesa. Innocenzo XII volle anche che ad ogni apertura di conclave ogni cardinale pronunciasse il famoso giuramento “Prometto, mi impegno e giuro…” per rifuggire ad ogni spinta nepotistica se fosse stato eletto Papa. Grandissima fu la preoccupazione di Innocenzo XII per i più bisognosi che lui chiamava “i miei nipoti” ed è per questo motivo che, con un’apposita bolla, donò il palazzo Lateranense all’Ospizio Apostolico dei poveri invalidi da lui creato. Inoltre il papa dei bisognosi, fece di tutto per avere lasciti e donazioni da elargire all’Ospizio. Ampliò l’Istituto S. Michele a Ripa dove venivano accolti gli orfani. Fu Innocenzo XII anche a creare la Camera Apostolica e la Segreteria di Stato, mettendo grosso impegno anche per la riappacificazione degli stati europei molto litigiosi e in fermento al tempo del pontificato di Innocenzo XII. Fu anche per volontà di Innocenzo XII che tutti i tribunali ecclesiastici dell’epoca vennero riuniti in una grande curia, la Curia Innocenziana. A tale scopo fu fatto costruire, per opera dell’architetto Fontana, un maestoso palazzo che la ospitò. Tale palazzo è oggi Montecitorio ovvero la sede della Camera dei Deputati dal 1871. Solo su questo palazzo fu apposto lo stemma di Innocenzo XII, perché mai il Papa volle che il suo stemma campeggiasse sulle opere fatte costruire da lui. Fu un omaggio dell’architetto che mise anche all’entrata due bassorilievi raffiguranti il Santissimo Salvatore, per indicare che tale costruzione era di proprietà dell’Ospizio Apostolico. Con Innocenzo XII si costruì anche la grande Dogana di terra anch’essa poi resa di proprietà dell’Ospizio e la Dogana di mare per i traffici fluviali e marittimi, poi demolita. Tante poi furono le opere innocenziane come palazzi, monumenti, strade per facilitare i commerci, e il rifacimento e potenziamento dei porti di Civitavecchia e di Anzio anche per migliorare l’approvvigionamento di grano via mare, che non sempre bastava per sfamare la popolazione. E Papa Pignatelli lavorò a nuove leggi e nuove iniziative per rendere il grano e quindi il pane alla portata di molti, abbassando i prezzi e combattendo i commerci illegali e di contrabbando. Proprio perché molto attento ai problemi della gente, il Papa, abolì a Roma e in tutto lo Stato Pontificio, con un rigoroso editto, un nuovo gioco d’azzardo, che stava prendendo piede in quel tempo: il Gioco del Lotto. Secondo il Pontefice, era di danno alla povera gente e arricchiva solo il banco. Particolare generosità il Papa Pignatelli la dimostrò anche con i fratelli Ebrei, riducendo l’interesse per contratti stipulati con strozzini cristiani e donando più di mille scudi al ghetto di Roma per sgravarsi di tanti debiti, togliendo poi agli israeliti romani delle tasse che dovevano pagare solo perché ebrei. Siamo alla fine del 1698 e Papa Pignatelli, ormai avanti con gli anni, si prepara per il Grande Giubileo del 1700. Si rifanno strade, palazzi, chiese, ma si teme per la salute del pontefice a causa di una rovinosa caduta. Si racconta che il Papa pregava intensamente il Signore per l’intercessione di S. Antonio da Padova che di arrivare almeno ad inaugurare l’Anno Santo. Arrivò il 1700 e il Giubileo si aprì senza il Papa. Poi le sue condizioni migliorarono e nell’estate poté visitare i suoi ospizi e molte chiese per rendere omaggio ai pellegrini illustri venuti a Roma. Il 27 settembre 1700, dopo che le condizioni peggiorarono repentinamente, assistito dal suo padre spirituale, lasciò questo mondo all’età di 86 anni, dopo più di nove anni di pontificato. Venne sepolto, come aveva desiderato in S. Pietro sotto una umile pietra con su scritto solamente Innocenzo XII. Papa Pignatelli fu un pontefice magnanimo e generoso che seppe governare e rendere carità a chi la chiedeva. Fu lungimirante e di animo semplice e buono tanto da prediligere il poverello d’Assisi S. Francesco e i suoi frati che visitò spesso sia a Roma che a Civitavecchia e a Nettuno. Pubblicò 199 bolle piene di comprensione umana e spirito evangelico dettate dall’uomo umile e da sacerdote giusto quale egli era. Consuelo Noviello circa 300 casi l’anno, molti dei quali complessi con nuclei familiari numerosi e con storie di degrado non solo economico radicati da generazioni. Le assistenti sociali e gli psicologi lavorano con risorse limitate in un contesto sociale ed economico generale che negli ultimi 5 anni è costantemente peggiorato. Il servizio sociale continuerà a lavorare con professionalità nel rispetto delle disposizioni del Tribunale per i Minorenni”. L’assessore Roberta Cafà puntualizza L’assessore ai Servizi Sociali, Roberta Cafà, puntualizza in una nota, quanto emerso durante la trasmissione “Presa diretta” dicendo: “Mi spiace, ma la versione fornita rispetto all’operato del servizio sociale del Comune di Anzio è parziale ed induce a pensare che si spendano male i soldi pubblici e che gli assistenti sociali lavorino solo per togliere figli alle famiglie povere. Nei casi di minori affidati alle strutture protette è bene anzitutto far sapere che si applicano le procedure di legge e che il collocamento in casa famiglia è l’ultimo doloroso atto di un percorso di interventi da parte di tutti i servizi (sociali ma anche sanitari come il consultorio o il servizio di Neuropsichiatria infantile) che non hanno prodotto i risultati sperati. Queste informazioni sono state ampiamente fornite sia dal Sindaco sia dalla dottoressa Napoleoni. E’ vero che il Comune di Anzio spenda in media ogni anno 750mila euro per il pagamento delle rette di minori collocati in strutture protette su disposizione del Tribunale dei Minorenni. Nel 2013 la spesa sostenuta è stata di 880mila euro ed i minori in carico erano 39; già nel 2014 la spesa è diminuita arrivando a 780mila euro così come sono diminuiti i minori in strutture protette che al 31 dicembre 2014 erano 27. Il servizio sociale del Comune di Anzio opera seguendo normative e direttive dettate a livello nazionale e non può sottrarsi alle disposizioni dell’Autorità giudiziaria. Senza entrare nello specifico del caso, a salvaguardia dell’immagine del servizio sociale ma soprattutto di tutela dei minori coinvolti – si ribadisce che il quadro dipinto dal servizio televisivo è parziale e poco rispettoso del lavoro quotidiano che gli operatori sociali svolgono per tutelare i diritti dei più piccoli. Per deontologia professionale e tutela dei minori non potevano essere fornite al giornalista le informazioni in possesso del servizio sociale sul caso esposto dalla signora. Il servizio sociale ha in carico IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 44 ARDEA Dopo le numerose richieste del consigliere Luca Fanco e dell’interessamento personale del consigliere Franco Marcucci, il sindaco senza spendere un euro ha organizzato la demolizione dei dieci miniappartamenti a ridosso del centro commerciale del complesso immobiliare delle Salsare. Si tratta di una decina di appar- tamenti accanto all’ex ristorante, lo stabile è passato di proprietà comunale dopo che il tribunale, ne ha stabilito l’illegittimità alla costruzione. Dopo una ricognizione della polizia locale di Ardea fatta nei giorni scorsi nei mini appartamenti, dove erano presenti almeno 30 adulti con circa una ventina di minori tutti di etnia Rom di nazionalità romena, il neo dirigente Arch. Bonaventura Pianese, ha espletato tutti gli atti amministrativi per arrivare alla demolizione degli immobili. Nessun occupante abusivo, ha avuto bisogno dei servizi sociali e della Croce Rossa Italiana (presente sul posto con una tenda). Gli 12 - 26 FEBBRAIO 2015 Di Fiori: “Ora si passerà ad abbattere le case sull’arenile di Lungomare degli Ardeatini” occupanti consapevoli del loro essere nomadi hanno abbandonato gli alloggi senza opporre alcuna resistenza e ripreso a nomadare. Per l’intervento, sono intervenuti, i veterani della squadra delle demolizioni composta da tecnici e maestranze con potenti mezzi meccanici per dare inizio ai lavori onde, ren- dere inabitabile lo stabile come da disposizioni dell’arch. Pianese, il tutto tra il plauso dei residenti dei complessi confinanti. Tanti i curiosi soprattutto quei politici che a differenza del sindaco Di Fiori, Marcucci, Fanco e l’assessore De Paolis, hanno lavorato per spronare e risolvere il problema oltre che organizzare quanti erano indispensabili per portare a compimento la demolizione . Tutti i settori interessati in primis hanno svolto al massimo e con professionalità i compiti di competenza tra cui, le forze dell’ordine che con la loro austera presenza hanno fatto si che non ci fossero inconve- nienti di ordine pubblico. Con loro gli uffici quali i servizi sociali diretti ed organizzati dal dirigente Giovanni Cucuzza presente in loco, la polizia locale, i carabinieri, gli agenti della polizia di Stato, la capitaneria di porto, la protezione civile, la protezione animali, la Croce Rossa Italiana e l’igiene urbana che ha recuperato innu- merevoli cassoni di rifiuti ingombranti. Va fatto notare come negli ultimi venti giorni la stessa ditta con professionalità aveva pulito i circa 4mila metri quadri dell’area sotterranea portando via numerosi cassoni di ingombranti ed altrettanti container di indifferenziato, ormai il sito era diventato la madre di tutti i degradi. “Abbiamo abbattendo la parte ancora sul vincolo archeologico. Presto ha assicurato il sindaco andrà a terra anche la Palazzina D – Stiamo cercando con enormi sforzi di ripulire tutta la zona. Il mio sogno è quello di mettere nel prossimo bilancio un project in costruen- do per realizzare qui, nell’area dell’ex commerciale delle Salzare, una cittadella della sicurezza e della legalità, dove ospitare la polizia locale e carabinieri, capitaneria di porto, ed il grande sogno sarebbe quello di portarci una sezione distaccata del commissariato di Anzio. É un segnale forte prosegue Di Fiori che abbiamo intenzione di dare per recuperare una zona ricordata in questi anni per il suo degrado. Qui ci sono circa 5mila metri quadrati di spazi da dare alla cittadinanza. Questo può diventare un fiore all’occhiello del Comune, visto che accanto c’è l’area archeologica di Castrum Inui che con un progetto da un milione e mezzo di euro presentato in Regione è uno degli impianti archeologi- ci più belli d’Italia. Il sindaco ha ricordato che prima di questa primavera, riprenderanno da parte del comune, gli abbattimenti sul lungomare degli Ardeatini per ridare il mare ai cittadini, proseguendo l’opera iniziata dal mio predecessore Carlo Eufemi. Di Fiori conclude ringraziando le maestranze ed i tecnici intervenuti, il maggiore Ugo Floccher comandante la compagnia carabinieri di Anzio che ha organizzato e diretto l’operazione di ordine pubblico e spiega come il tutto è stata possibile grazie all’intervento di una primaria azienda del territorio che si è resa disponibile a svolgere l’operazione a titolo gratuito come spesso hanno fatto altre ditte per altri interventi. Luigi Centore IL GIORNALE DEL LAZIO 12 - 26 FEBBRAIO 2015 ARDEA pagina 45 CONSULTORIO APPUNTAMENTO ALL’8 MARZO Il Consultorio aprirà: quando? Si è svolta domenica mattina organizzato dalle donne di Ardea un sit in di protesta davanti ai locali chiusi del consultorio per protestare contro il lassismo ed il disinteresse di una classe politica guidata dal sindaco Di Fiori ormai allo sbando. Al sit in hanno manifestato tante donne del territorio senza distinzione di credo politico, una manifestazione che ha visto in testa il consigliere Cristina Capraro che da quando il plesso è stato ultimato circa sei mesi fa si è impegnata affinchè venisse messo in funzione, tanto che in uno dei suoi piccanti e toccanti comunicati scriveva: “Il Sindaco si assuma le sue responsabilità e vanga a dare spiegazioni ai suoi cittadini” “Un plauso alle donne di Ardea” ha esordito Cristina Capraro (PSI) alle dichiarazioni dell’Assessore Riccardo Iotti -. Gli è bastato annunciare una manifestazione di protesta, per ottenere immediatamente i primi risultati. Domenica 8 febbraio, infatti, nel piazzale antistante il polo sanitario di via dei Tassi, si riuniranno cittadine e cittadini di Ardea per ottenere risposte e impegni precisi da parte del sindaco in merito all’apertura del consultorio che viene ormai rinviata da anni. Ed è così che dopo l’annuncio delle donne arriva, con impeccabile tempismo, la nota stampa dell’Assessore Iotti in cui comunica che il nuovo dirigente dell’area tecnica del comune di Ardea ha affidato l’incarico per il collaudo. Deo gratias!” “E’ la dimostrazione che per cambiare questo paese non è sufficiente stare in finestra e guardare da lontano cosa accade - continua Capraro -. Bisogna scendere in piazza, gridare a questi che si definiscono amministratori che Ardea non è terra di conquista per i propri interessi di parte, Ardea è un Paese di quasi 50 mila abitanti che merita molto di più di strade che somigliano a un colabrodo, di servizi inefficienti, e di una cronica insufficienza di strutture per l’assistenza sanitaria e sociale. Sono passati tre anni dall’annun- cio dell’allora sindaco Carlo Eufemi su quella che doveva essere l’imminente apertura del consultorio di via dei Tassi, ed ora che tutto è pronto, dovranno forse passare altri due anni per renderlo operativo?” “Dopo l’ennesima interrogazione al Primo Cittadino a cui lo stesso non si è ancora degnato di dare risposta - afferma Capraro - forse anche a causa della sua diserzione con tutta la maggioranza dagli ultimi due consigli comunali, le donne dicono ‘Basta’. Per la realizzazione dell’edificio sono stati spesi soldi pubblici, sono state impiegate ingenti risorse, e mentre aspettiamo questo benedetto collaudo che sembra dover arrivare dal cielo, vandali e gente senza scrupoli distrugge quanto fin oggi realizzato. Cosa aspettiamo a mettere questa firma? Non è abbastanza remunerativa per questa Amministrazione? Eppure dalla convenzione con la Asl il Comune dovrebbe, in maniera legale, tra- sparente e pulita, incassare fior di quattrini grazie anche all’affitto che verrà pagato dall’ente regionale.” “Basta chiacchiere. Il Sindaco si assuma le sue responsabilità e vanga a dare spiegazioni ai suoi cittadini! E soprattutto - conclude la Consigliera Capraro – Grazie a tutte coloro che si sono spese e hanno contribuito all’organizzazione di questa mobilitazione. Inauguriamo insieme la Primavera delle donne in questo inverno della politica”. Così domenica insieme alle donne di Ardea si è presentata per il sit in dove si è notata l’ennesima assenza del sindaco sostituito con imbarazzo dal consigliere Riccardo Iotti che oltre a Di Fiori ha dovuto sopperire all’assenza del vice sindaco di Ardea Alessandra Cantore. Iotti, che coraggiosamente ha cercato delle scusanti per salvare la faccia ad una amministrazione insensibile ai problemi delle donne e dei malati. Presente il consigliere Fabrizio Acquarelli futuro presidente del consiglio comunale giunto insieme all’ex vice sindaco Raffaella Neocliti per portare la sua solidarietà ed assicurare un suo incisivo impegno in consiglio. Gradita è stata da parte dei partecipanti la presenza dell’ex sindaco Tiziana Bartolini e di tanti altri politici dell’opposizione tra cui il consigliere Umberto Tantari. Apprezzata da parte dei partecipanti la partecipazione dell’avvocato Francesco Falco che si è messo a disposizione del comitato per eventuali azioni legali da intraprendere contro un’amministra- zione incapace di gestire la cosa pubblica per il bene comune. Sul posto visto il gran numero dei partecipanti se pur pacifici, è stata inviata una pattuglia dei locali carabinieri. Una delle partecipanti ha dato l’ultimatum al consiglieri Iotti affinchè lo riportasse all’assente sindaco ed ha detto: “ci vediamo tra un mese l’8 marzo, proprio nella festa della donna e resteremo in seduta permanente”. L’organizzatrice Barbara Tamanti ci ha detto: “Consultorio Ardea? la lotta continua stamattina, Iotti ci ha portato ancora parole....le donne non sciolgono il nodo” Infatti intorno al perimetro del plesso è stato girato un lungo fiocco cucito proprio dalle donne con tanti pezzi di straccio proprio a significare che ormai questa amministrazione è una cosa rammendata con stracci, ed il nodo per toglierli si taglierà soltanto all’apertura”. Luigi Centore IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 46 12 - 26 FEBBRAIO 2015 ARDEA Salsare, l’annosa vicenda dell’uso civico demaniale Troppe competenze e poca chiarezza La grande questione dell’uso civico si avvia verso la risoluzione grazie al lavoro della Dott.ssa Marina Inches (segretaria comunale generale del comune di Ardea) e dell’assessore Romolo De Paolis. Per anni vari politici locali non hanno risolto nulla La storia del gravame dell’uso civico in Ardea è una storia di miserie, di dolori, di sudori e di povertà. Pensiamo solo a quanti bisognosi del territorio dovevano lavorare sotto la sferza del latifondista e dei suoi sgherri per racimolare un tozzo di pane eppure da quando il comune è diventato autonomo ed era il 1970 vari amministratori nati e cresciuti ad Ardea, hanno avuto la deleghe per risolvere l’annoso problema. La vicenda dell’uso civico demaniale alle Salsare scrive una nuova e vergognosa pagina. La cronaca locale dice che la Dott.ssa Marina Inches (segretaria comunale generale del comune di Ardea) avvalendosi del D.L. 69/2013 protocollò all’epoca all’Agenzia del Demanio la richiesta di attribuzione a titolo non oneroso del sito in località Salsare dei 706 ettari demaniali gravati da uso civico. L’Agenzia del Demanio, ricevuta l’istanza e registratala con la pratica n. 6707 dichiarò che il compendio delle Salsare era pervenuto a loro in grave stato di degrado e di abbandono sotto il profilo ambientale oltre che gravato da gravi problemi di ordine pubblico fatti che impedirono l’accatastamento e la trascrizione al patrimonio dello Stato Italiano. Premesso ciò, all’assessore all’urbanistica dell’epoca Romolo De Paolis, venne assicurato da parte del dirigente responsabile della Direzione Regionale del demanio di via Piacenza, Roma, che la pratica sarebbe andata a buon fine, presenti il dirigente all’urbanistica del comune di Ardea, Luca Scarpolini e il sindaco pro tempore Luca Di Fiori e con gli stessi si concordò di creare un tavolo di lavoro risolutivo dell’annoso p r o b l e m a . A questo tavolo dovrebbero sedere i rappresentanti dell’Agenzia delle Entrate, del Territorio, del comune di Ardea e della Guardia di Finanza, considerando i noti problemi esistenti in loco, con la presenza del Prefetto della Provincia di Roma. La notizia venne fatta passare in silenzio ma, dall’Agenzia del Demanio in data 22 dicembre 2014 protocollo 32474, giunse al ultimo arrivato con il fardello sulle spalle è riuscito ad inquadrare in men che non si dica la situazione e con pugno fermo di fronte al direttore responsabile dell’Agenzia del Demanio ha intimato al sindaco a divenire all’accordo che il demanio vuole sottoscrivere, ossia la cessione al patrimonio comunale senza passare per chi non ha nessun titolo. comune di Ardea una lettera che fù protocollata in data 05.01.2015 prot. 134, l che imponeva al comune stesso, di prendere contatti con l’ufficio preposto demaniale affinchè in tempi brevi avvenisse un primo incontro tra i soggetti per trascrivere al patrimonio disponibile del comunale di Ardea. La finalità di questa operazione sarà quella di creare legittimi proprietari gli attuali occupanti (previo pagamento di quanto dovuto dagli stessi). Nella vicenda oramai si evince benissimo chi sta svolgendo un lavoro a favore della collettività, come la Dott.ssa Marina Inches e l’assessore Romolo De Paolis e chi ancora intende percorrere strade tortuose con pseudo accordi impossibili. Guarda caso dopo l’arrivo della lettera ufficiale dell’Agenzia del Demanio, è giunta velocemente al comune di Ardea una richiesta per risarcimento di circa 70.000.000,00 di euro di mancati guadagni da parte della società la Fossa, che da anni rivendica la proprietà del terreno gravato da uso civico. L’assessore De Paolis da buon Cosa è stato fatto dal primo cittadino per far ritornare al mittente la pretestuosa richiesta di 70.000.000,00 di euro avanzata dalla società La Fossa e come intende velocizzare l’incontro in prefettura per il tavolo risolutivo del problema. Nel comune che si dice essere il più trasparente dei comuni d’Italia, la nebbia persiste soltanto nell’ufficio del sindaco. Intanto a seguito della missiva inviata al comune di Ardea dall’Agenzia del Demanio sulla vicenda dei 706 ettari di terreno demaniali delle Salsare, sembra che il presidente del consiglio comunale facenti funzioni, Antonino Abate, porterà tra i punti all’ordine del giorno del prossimo consiglio comunale, su richiesta del consigliere Cristina Capraro la discussione sull’annosa nota che vede il comune e chi doveva controllare, omissivo per aver portato, come scrive il direttore generale Paolo Maranca dell’Agenzia del Demanio, la zona nel degrado oltre che permettere una situazione di ordine pubblico molto precaria. Nella zona ci sono oltre una decina di discari- che anche di materiale tossico i cui costi per la bonifica sono stati valutati intorno ai dieci milioni di euro. Nel punto che inserirà all’O.d.G. il presidente Antonino Abate, si entrerà nel merito dell’interrogazione presentata dal consigliere Umberto Tantari oltre un anno fa proprio sulla questione dei 706 ettari demaniali che vede il proliferare dell’abusivismo edilizio oltre che commerciale. Tra i tanti interrogativi ne verrà posto uno al neo dirigente all’urbanistica, relativo al fatto di autorizzare o permettere attività commerciali in manufatti abusivi sprovvisti di regolarità urbanistica e quindi senza alcuna agibilità. La stessa interrogazione fu presentata anche dal Vice Presidente del consiglio regionale Francesco Storace, con una legge che porta il suo nome e risolse il problema dell’uso civico che grava sulle lottizzazioni rutule con l’affran- Minacce a Mauro Porcelli, ex primo dirigente del comune Rinvenuto un biglietto con una minaccia con la scritta “Lascia stare Ardea” Minacce a Mauro Porcelli, ex primo dirigente del comune di Ardea (nella foto) e presentatore della lista “il Grande Sud Mauro Porcelli” facente parte del cartello di centro destra guidato da Luca Di Fiori. Pur non avendo la lista del grande sud espresso alcun consigliere, è stata indispensabile per portare alla vittoria il centro destra. La notizia è circolata poche ore fa e lascia nello stupore quanti già ne sono venuti a conoscenza essendo tra l’altro Mauro Porcelli componente di una delle famiglie più note e stimate di Ardea. Le prime notizie sono che due uomini incappucciati sono entrati nell’area di pertinenza del complesso immobiliare dove abita nel quartiere Eur di Roma forse per contattare proprio il Porcelli, ma una volta scoperti si sarebbero dati alla fuga infilandosi in un’auto guidata da un complice. Sul posto sono giunte alcune auto della Polizia di Stato per gli accertamenti del caso. Intanto nei tergicristalli è stato rinvenuto un biglietto con la scritta “Lascia stare Ardea”. Una minaccia che di questi tempi lascia preoccupazioni specialmente dopo certi incresciosi fatti criminosi che si sono verificati in questi ultimi tre anni a politi- cazione di un tributo pari a venti centesimo di euro. Tantari, consigliere comunale eletto in una lista civica Abate sindaco, facente parte del cartello del Pd guidato dall’attuale presidente del consiglio comunale Antonino Abate, dopo tanta pubblicità dovuta alla missiva dell’Agenzia del Demanio non può più sottrarsi a portare in consiglio la discussione per favorirne la risoluzione. Lo stesso Tantari ha più volte dichiarato nelle sue interviste lo stupore nel non aver ricevuto risposta all’interrogazione che riguarda la legalità e l’uguaglianza dei diritti tra i cittadini, quesiti riportati nella sua interrogazione di cui non ha ancora ricevuto risposta se non dall’ufficio del demanio a seguito l’interessamento sia della segretaria generale del comune Dott.ssa Marina Inches che dell’assessore Romolo De Paolis. ci, giornalisti, tutori dell’ordine, ad ex assessori ardeatini non residenti in Ardea, oltre all’incendio dell’ufficio tecnico comunale di cui gli autori restano dopo anni di indagini ancora ignoti. Le indagini sono a tutto raggio e sono svolte dalla Polizia di Stato, da notizie non confermate sembra che per risalire agli autori di quest’ultimo increscioso atto mafioso, stiano collaborando anche i carabinieri di Ardea che non escludono che questo fatto possa essere legato alle vicende delinquenziali avvenute ad Ardea. Luigi Centore IL GIORNALE DEL LAZIO 12 - 26 FEBBRAIO 2015 pagina 47 A suscitare un vespaio, il programma L’Arena (Rai1) POMEZIA Super gettoni ai consiglieri comunali, “bufala” o verità? Domenica 1 febbraio lo share a quanto pare ha toccato massimi storici; non a livello nazionale, bensì meramente locale. A portare alle stelle l’indice di ascolto un servizio su Rai 1 dove si parlava di Pomezia. Al centro dell’attenzione la trasmissione l’Arena che ha sciorinato una serie di dati che aveva provocato il tamtam di sms tra chi vive a Pomezia (ma a dire il vero una certa eco ci sarebbe stata anche nella vicina Ardea) così che in moltissimi si sono sintonizzati per non perdersi nulla. D’altronde si parlava di salatissimi gettoni presenza elargiti ai consiglieri comunali per la loro presenza in commissione e nella massima assise consiliare. Cifre da capogiro che aveva fatto sobbalzare sulla poltrona più di qualcuno, considerando il fatto che le casse pubbliche languono da tempo. Gettoni d’oro? I dati riferiti davanti alle telecamere questo dice- vano. Ma a gettare secchiate di acqua gelata sul fuoco delle polemiche ci ha pensato poche ore dopo il Comune stesso, dicendo che alla base di tutto c’erano dei dati assolutamente errati e che, in realtà, non si scialacquerebbe denaro pubblico. Spese sì, ma non di certo pazze. “Durante il programma televisivo L’Arena di Rai 1 – si legge in una nota ufficiale del Municipio - sono stati messi a confronto i dati relativi alle spese del 2014 per le Commissioni consiliari di alcune Città simili per numero di abitanti. Tra queste anche Pomezia dove l’anno scorso le commissioni si sono riunite 37 volte in tutto. A causa di un errore, ai giornalisti del programma sono stati trasmessi dati errati rispetto alla spesa complessiva. Questa ammonta infatti, per le 37 Commissioni consiliari, a 26.885 euro totali e non a 51.345 come comunicato durante il programma. Il Pre- sidente del Consiglio Renzo Mercanti puntualizza che: “E’ importante comunicare i dati corretti sia per una questione di trasparenza amministrativa – ha detto – sia per rassicurare i nostri concittadini sulle reali spese del Consiglio comunale e delle Commissioni consiliari. Il gettone di presenza dei Consiglieri comunali di Pomezia è di 63 euro lordi, e nel 2014 sono state convocate 37 Commissioni consiliari per un totale di 26.885 euro di spesa. Per errore è stata sommata a questa cifra quella spesa, nello stesso anno, per i Consigli comunali, riuniti 21 volte per un totale di 24.460 euro. La cifra di 51.345 euro comprende quindi entrambe le spese”. Quindi, Mercanti spezza una lancia a favore sua e dei suoi colleghi amministratori aggiungendo che “Rispetto al passato si è ridotto di molto il numero delle convocazioni delle Commissioni consiliari, per- Bando per reclutare volontari. Rimborso di 10 Euro Gli anziani tornano a svolgere servizio davanti le scuole Dopo le vacanze natalizie, i giovani studenti iniziano a contare i giorni per la fine dell’anno scolastico. Il Comune, seppur tardivamente, si è ricordato che proprio per l’anno scolastico 2014/2015 ci sarebbe stata necessità di una sorveglianza in prossimità dei plessi in occasione dell’entrata e dell’uscita dei bambini per aiutarli ad attraversare la strada in sicurezza. Come dice il proverbio: meglio tardi che mai. Proprio in questi giorni è stato pubblicato il nuovo bando. Sì nuovo in quanto, sempre tardivamente, quello precedente, fatto in sordina, con scadenza il 19 dicembre aveva visto un minimo numero di aderenti (in tutto 20) insufficiente a garantire il servizio così che ora si sono riaperti di fatto i termini. Si potranno candidare in prevalenza anziani, invalidi, con disagio socio-economico possono dare la propria disponibilità – viene specificato nel bando - ad effettuare il servizio civico di assistenza e vigilanza degli alunni in età dell’obbligo scolastico all’entrata e all’uscita da scuola (scuole dell’infanzia, primarie e secondarie di 1° grado). Per essere considerati idonei al servizio, i volontari devono possedere i requisiti previsti all’art. 3 del regolamento comunale che disciplina il servizio civico (“possono essere ammessi al servizio quei cittadini che pur non avendo raggiunto i suddetti limiti d’età, siano stati riconosciuti invalidi oltre il 74% e percepiscano pertanto la relativa pensione o assegno d’invalidità (per le persone con percentuale d’invalidità fino al 99% ) e siano dichiarati portatori di handicap e persone dichiarate in stato di disagio”). Il servizio, che terminerà con la chiusura dell’anno scolastico in corso, si articola su prestazioni giornaliere che andranno a coprire gli orari di entrata e uscita degli alunni dalle scuole, da trenta minuti prima dell’en- trata e fino a trenta minuti dopo il loro ingresso a scuola. Per i cittadini volontari che svolgono il servizio, è previsto un rimborso spese forfettario, attraverso l’erogazione di voucher spendibili in centri commerciali convenzionati (incluse spese per i viaggi con mezzi propri, generi di ristori, etc.) determinato in 10 Euro per ogni giorno per coloro che esplicano il servizio su due turni, mentre chi lo svolgerà per tre turni avrà 15,00 Euro al dì. Per candidarsi ci sarà tempo fino al prossimo 2 aprile. Quindi si provvederà ad una selezione tra coloro che avranno data propria disponibilità. Le domande andranno presentate all’ufficio protocollo del Comune di Pomezia, Piazza Indipendenza n. 1 allegando al relativo modulo il modello ISEE relativo all’anno 2013, il certificato medico d’idoneità al servizio e una foto tessera. F.C. La manifestazione patrocinata dal Comune È carnevale, una pioggia di coriandoli e sfilate dei carri Anche a Pomezia tornano le mascherine ad animare la città e il litorale. I festeggiamenti si articolano in tre giornate a partire da sabato 14 a martedì 17 febbraio. Ecco il programma completo Sabato 14 febbraio: Torvaianica, Piazza Ungheria dalle ore 14.00, animazione e intrattenimento con artisti di strada, spettacoli di magia, trucca bimbi; Pomezia, Piazza Indipendenza dalle ore 15.00, animazione e intrattenimento con attività ludiche, partita di scacchi vivente, trucca bimbi, sfilata di mascherine; Museo civico Archeologico Lavinium alle ore 17.00, “Musica Classica e Musica Pop a Con- fronto”, concerto di Andrea Sartini Trio; Selva dei Pini, edificio centrale dalle ore 21.00 “Ballo in Maschera”, spettacolo di cabaret di Giuditta Cambieri e intrattenimento musicale degli “Hunters” disco Live ‘70/’80 (aperto a tutta la cittadinanza, previa prenotazione inviando una e-mail a: i n f o c u l t u r a @ comune.pomezia.rm.it); “Carnevale nei Quartieri” alla 167/Nuova Lavinium , Piazza Aldo Moro dalle ore 15.00 e Santa Palomba presso l’impianto Sportivo dell’Asd Santa Palomba dalle ore 15.30. Domenica 15 febbraio: Sfilata di carri e gruppi di mascherine, Torvaianica Piazza Ungheria dalle ore 14.30, con la partecipazione della banda musicale folkloristica pometina “Santa Cecilia”; “Carnevale nei Quartieri”, centro residenziale Roma 2 (Santa palomba) presso il parco pubblico di Via Fiorucci a partire dalle 9 del mattino. Martedì 17 febbraio: gran finale con la sfilata di carri e gruppi di mascherine che si snoderà, a partire dalle ore 16.00, per il centro storico percorrendo via Roma e confluendo in piazza Indipendenza; momento clou sarà lo spettacolo “I Custodi del Fuoco” realizzato dagli Sbandieratori di Borgo Spante, alle ore 18.00. ché i relativi Presidenti stanno lavorando partendo dagli atti necessari ad ogni punto che viene portato in Consiglio. In tal modo si evita lo sperpero di denaro pubblico per Commissioni di fatto inutili in cui si discute senza alcuna documentazione a disposizione”. Per completezza di informazione, ecco le spese sostenute per commissioni e consigli comunali nell’ultimo triennio Anno 2011: 115 Commissioni consiliari, Euro 69.160 euro; 26 Consigli comunali, Euro 40.950 euro. Anno 2012: 85 Commissioni consiliari, Euro 43.659 euro; 32 Consigli comunali, Euro 39.403 euro. Anno 2014: 37 Commissioni consiliari, Euro 26.885 euro; 21 Consigli comunali, Euro 24.460 euro Fosca Colli [email protected] Videosorveglianza contro l’abbandono dei rifiuti Dopo una prima fase di messa a punto per la corretta operatività del sistema di videosorveglianza, le 7 telecamere installate sul territorio pometino per prevenire e contrastare l’abbandono dei rifiuti cominciano a dare i primi frutti. Recentemente sono state rilevate cinque violazioni nei confronti di altrettanti automobilisti “pizzicati” dall’occhio elettronico mentre di liberavano di oggetti indiscriminatamente. “Le telecamere hanno già un ruolo importante per la rilevazione di violazioni di natura ambientale – ha spiegato il Comandante della polizia municipale, Angelo Pizzoli - ma questo è solo il principio. Un corretto utilizzo di tale sistema potrà fornire uno strumento importante a favore delle politiche di sicurezza della Città e la possibilità di offrire un valido supporto alle forze di Polizia”. F.C. IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 48 SPORT di Dario Battisti Sesto risultato utile per l’Aprilia che dopo tre vittorie consecutive viene fermato sullo 0-0 dall’Ostiamare. Il match è piacevole con le due formazioni che si affrontano a viso aperto e senza particolari esasperati tatticismi. I romani come dimostra la posizione che occupano, prima del match erano terzi, sono una squadra che ama manovrare in velocità soprattutto sugli esterni dove Piro è un costante pericolo per il diretto avversario. La prima emozione giunge per merito dell’Ostiamare che intorno al 10’ progetta un’iniziativa sulla destra con un buon lavoro di Piro che dopo aver domato un difficile pallone effettua una parabola sulla quale è lesto Materazzo che con sua la deviazione fa terminare la palla fuori di poco. Con il passare del tempo l’Aprilia sposta di qualche metro avanti il proprio baricentro iniziando ad impensierire la retroguardia tirrenica. Un tiro di Cannariato al 31’ termina di poco a lato. Sul finire del tempo un ottimo intervento di Casciotti neutralizza un colpo di testa di Massella mentre successivamente Piroli a due metri dalla linea di porta 12 - 26 FEBBRAIO 2015 L’Aprilia dopo tre vittorie consecutive viene fermato dall’Ostiamare spara alto. Nei secondi quarantacinque minuti l’Aprilia porta diversi attacchi verso la porta avversaria. Pagliaroli su un retropassaggio sbagliato si appropria della palla e sull’uscita disperata di Saccucci, vede il suo pallonetto uscire di poco. L’Ostiamare, dopo un quarto d’ora di sbandamento, si riposiziona in linea di galleggiamento e ritorna, anche se non con la stessa baldanza del primo tempo, in avanti. E’ Piro con un tiro da fuori area a far venire i brividi di freddo ai supporter apriliani che per loro fortuna seguono con lo sguardo la staffilata fare la barba al palo. Quando la sfida sta per tramontare un potente tiro dell’attaccante Roversi, scagliato dalla media distanza termina di un non nulla fuori.<<Il pareggio è il risultato giusto. Probabilmente a livello numerico potrebbe aver avuto qualche occasione da rete in più l’Ostiamare ma noi abbiamo ribattuto sempre colpo su colpo- commenta il tecnico dell’Aprilia Mauro Fattori- ci chiedevano di far dimenticare la sconfitta dell’andata e credo che con questa prestazione la squadra abbia accontentato tutti. Abbiamo cercato di giocarci la nostra partita senza arroccarci dietro e questo avviene quando una squadra ha le proprie certez- ze>>. Dopo cinque gare l’attacco non ha segnato mentre salgono a quattro le gare in cui l’Aprilia non subisce reti. <<Nel primo tempo ci hanno pressato mentre nel secondo ci aspettavano un loro calo fisico. E’ un buon risultato raccolto contro una grande formazione- commenta il centravanti apriliano Cristiano Roversi- I miei obiettivi? Salvarci il prima possibile e fare, grazie al gruppo dei compagni, più gol possibili>>. A disp. Nasoni, Chiarucci, Trincia, Visone, Molinari, Mele, Tozzi All. Fattori APRILIA: Casciotti 6, Montella 6,5, Esposito 6, Maola 6, Crepaldi 6, Sossai 6, Schiumarini 6 (18’ st Rante 6), Cannariato 6,5, Roversi 6, Pagliaroli 6, Toto 6 (30’ st Giangrande 6) Arbitro: D’Ascanio di Ancona 6,5 Note. Ammoniti. Costantini, Esposito, Maola, Roversi Calci d’angolo 8-3 per l’Ostiamare. Spettatori 230. OSTIAMARE: Saccucci 6, Barbieri 6 (11’ st Martinelli 6), Angeletti 6, De Nicolò 6, Costantini 6 (42’ st Macciocca s.v.), Piroli 6, Piro 6,5, D’Astolfo 6, Massella 6, Matarazzo 6 (4’ st Sargolini 6), Maestrelli 6 A disp. Travaglini, Biagiotti, Danese, Cesarotti, Palazzini, Rossi All. Chiappara ALLA NUOVA CAMPUS PRIMAVERA IL FUTURO E’ NEL NUOTO AGONISTICO Alla Nuova Campus Primavera di Aprilia piccoli campioni crescono … Una nuova realtà agonistica mira ad affermarsi a livello regionale e nazionale. Il valente staff agonistico della società sportiva allena i nuotatori sin dalla categoria “Propaganda”, affidata alle sapienti mani di Roberto Romagnoli, il cui lavoro ha già portato i suoi frutti nelle prime gare dell’anno; si prosegue con la categoria “Esordienti B”, affidata all’abilità di Chiara Barbetti, atleta di livello nazionale, (tre volte finalista ai campionati italiani giovanili, ha partecipato al trofeo Sette colli di Roma e ai campionati italiani assoluti) che fino allo scorso anno si è occupata anche degli “Esordienti A” e “Ragazzi”, creando un bellissimo gruppo affiatato; e quindi il gruppo degli “Esordienti A” e “Ragazzi” seguito dal nuovo acquisto della Nuova Campus Primavera Roberto Cianfarani che vanta esperienza più che ventennale: già atleta della nazionale negli anni ‘80, campione italiano nei 100 e 200 rana e pluri vincitore del titolo italiano a squadre e staffetta e con esperienze anche con squadre estere. Le giovani atlete (della categoria “Ragazzi”) Beatrice Cavero (rana), Giulia Lanari (stile) e Chiara Meringola (dorso), puntano a realizzare i tempi limite che garantiscono la partecipazione ai campionati italiani giovanili che si svolgeranno a Riccione nel periodo 20-25 marzo. In quest’ottica si sono già messe in luce nelle prove regionali di categoria, ed hanno ottenuto ottimi risultati nel 1° Trofeo Nantes Ostiensis, che ha avuto luogo il 5 e il 6 gennaio 2015 presso la bellissima piscina Babel di Roma (località Infernetto), cui hanno partecipato atlete della Nazionale Italiana quali Erika Ferraioli ed Elena Gemo. In questa occasione si è potuto registrare l’ottimo tempo ottenuto dall’atleta Chiara Meringola (categoria rag 2) nei 50 dorso di 33”.6; quello della giovane atleta Beatrice Cavero (categoria rag 1) finalista nei 50 rana con 36”.7 e nei 100 rana con 1.20”.6, tempo con cui si è guadagnata il primo posto della propria categoria; oltre alla bella prestazione della promettente Giulia Lanari nei 200 stile libero. Sperimentazione e impegno sembrano essere le due parole d’ordine dell’allenatore Roberto Cianfarani. Tutti i suoi atleti sono spinti a cimentarsi e confrontarsi con tutti gli stili. E’ per questo che anche il più nutrito gruppo degli “esordienti A” (Matteo Grego, Simone Grego, Christian Foti, Federico Bazzoni, Nicolò Mengoni, Aimee Mancori, Marta Cianfarani, Martina Montagner, Veronica Iermano) ha “risentito” gli effetti della sferzata di energia impartita loro dall’allenatore, che quest’anno li porta ad essere impegnati in gare regionali puntando a risultati di prestigio in tutti gli stili. La buona riuscita del lavoro svolto è anche frutto dell’impegno e della costanza con cui allenatore e atleti perseverano nella loro attività. Il periodo natalizio, solitamente di fermo per gli allenamenti, ha visto gli atleti effettuare un collegiale atto a migliorare tecniche di resistenza nelle piscine del bellissimo Centro Sportivo Millenium di Lariano, paese natale dell’allenatore. La prossima prova per gli “Esordienti A” e gli “Esordienti B” è il MEETING REGIONALE PRIMAVERILE ES. A - 7° COPPA GIUSEPPE SANT che vedrà impegnati i giovani campioni sabato 24 Gennaio e domenica 25 Gennaio presso il centro federale di Frosinone. Mentre i “Ragazzi” dovranno concludere le prove della MANIFESTAZIONE REGIONALE INVERNO DI CATEGORIA e poi concentrarsi sul 2° TROFEO “FORO ITALICO”. 12 - 26 FEBBRAIO 2015 IL GIORNALE DEL LAZIO pagina 49 pagina 50 IL GIORNALE DEL LAZIO 12 - 26 FEBBRAIO 2015 IL GIORNALE DEL LAZIO 12 - 26 FEBBRAIO 2015 SIGNORA ITALIANA 50 ANNI automunita, massima serietà ed esperienza offresi per assistenza anziani (giornaliero o notturno e ospedaliero), baby-sitter, stiro (con esperienza ventennale presso varie lavanderie)Tel. 327/8523766 Zona Aprilia e limitrofe. VENDESI CAPANNONE mq. 500 con 13.000 mq. di terreno in via del Campo (Aprilia) Tel. 06/92727018 PER VARI MOTIVI PERSONALI, CHIEDO DI DARE IN ADOZIONE IL MIO CAGNOLINO di 17 mesi taglia piccola per appartamento. 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