-MSGR - 05 LATINA - 41 - 10/04/15-N: 41 Venerdì 10 Aprile 2015 www.ilmessaggero.it Latina Lollo parla, verbali pieni di omissis Il giudice di Latina arrestato per le tangenti in tribunale `«Siamo solo all’inizio» dicono i magistrati di Perugia che indagano sul vasto giro di corruzione collabora con gli investigatori e comincia a fare i nomi ` L’INCHIESTA «Siamo solo all’inizio». Una battuta sfuggita a uno dei magistrati che indagano sulle tangenti al tribunale di Latina rende bene l’idea del clima che si respira negli uffici giudiziari a tre settimane dall’arresto della cricca dei fallimenti. Il giudice Lollo ha parlato e probabilmente sta ancora parlando. Facendo nomi, tanti nomi, se si considera che il verbale di uno dei suoi interrogatori è pieno di “omissis”. La situazione è in una fase delicata, dicono da giorni diverse fonti investigative, e il sostituto procuratore di Perugia, Massimo Casucci, ha confermato, durante l’udienza di ieri davanti ai giudici del Riesame, che esiste una collaborazione concreta. Nessun riferimento specifico, nessun nome ovviamente. Ma non è difficile ipotizzare un riferimento al giudice Lollo, le cui dichiarazioni restano avvolte nel mistero. Ieri è stato possibile, per i difensori del finanziere Roberto Menduti, visionare alcune pagine dell’interrogatorio del giudice Lollo, ma solo quelle relative alla posizione di Menduti. Il resto è top secret. Di certo però il giudice della sezione fallimentare ha parlato di- BOCCHE CUCITE SUGLI INTERROGATORI MA SI IPOTIZZA UNA CLAMOROSA «CHIAMATA IN CORREITA’» mostrandosi collaborativo. Dopo pochi giorni ha ottenuto il trasferimento dal carcere di Rebibbia al reparto detenuti dell’ospedale “Pertini” per motivi di salute. Le sue dichiarazioni sono coperte da una serie di omissis per tutelare la segretezza delle indagini. Segno evidente che gli investigatori potrebbero arrivare a breve ad altre persone coinvolte nel giro di tangenti. Altri commercialisti? Avvocati? Addirittura magistrati? Impossibile ipotizzarlo, ma nel- l’ambiente giudiziario si parla addirittura di una “chiamata in correità” da parte di alcuni indagati. Naturalmente si procede con la massima cautela. Gli investigatori vogliono verificare con attenzione ogni dettaglio, ogni circostanza riferita, confrontando le dichiarazioni e i riscontri raccolti successivamente. Di certo il clima è teso e probabilmente sono in molti a tremare. Marco Cusumano Indagati Commercialista complice Massimo Gatto è stato arrestato nell’indagine sul giudice Lollo che compare nella foto grande insieme al finanziere Roberto Menduti © RIPRODUZIONE RISERVATA Il finanziere torna in libertà, e Granato va ai domiciliari IL RIESAME Arrivano le prime decisioni del tribunale del Riesame sugli arresti dello scorso 20 marzo. Il finanziere Roberto Menduti, che si trovava agli arresti domiciliari, è stato rimesso in libertà, senza alcun obbligo. L’ordinanza a suo carico, tuttavia, non è stata annullata ma soltanto riformata, in quanto i giudici hanno disposto l’interdizione dai pubblici uffici, ovvero dal suo ruolo di ispettore della Guardia di Finanza. Ruolo dal quale era in realtà già stato sospeso, su iniziativa dei vertici della Finanza, imme- diatamente dopo l’arresto. Menduti è difeso da un pool di avvocati composto da Gaetano Marino, Angelo Farau e Carla Bertini i quali hanno sostenuto la mancanza di elementi in grado di dimostrare l’accusa di aver violato il sistema informatico della Procura per avere informazioni sulle indagini in corso. Ieri nell’udienza a Perugia, la Procura ha depositato un elemento nuovo: il verbale dell’interrogatorio di una dipendente amministrativa della Procura le cui credenziali sarebbero state usate per l’accesso al sistema informativo. La donna fu interrogata esattamente mezz’ora dopo l’arre- Cancelliera del tribunale Rita Sacchetti cancelliera della sezione fallimentare del tribunale di Latina resterà agli arresti domiciliari sto di Menduti e, stando a quanto emerso, avrebbe confermato di aver effettuato l’accesso come fa abitualmente quando riceve una richiesta dagli ufficiali giudiziari. In quel caso però, secondo l’accusa, la verifica fu ordinata da Lollo a Menduti. L’accesso I GIUDICI CONFERMANO LE MISURE A CARICO DI GATTO E SACCHETTI FISSATE ALTRE UDIENZE A PERUGIA LA PROSSIMA SETTIMANA al Registro generale della Procura avvenne il 16 e il 20 febbraio scorso per verificare le indagini in corso su Marco Viola e Massimo Gatto, anch’essi finiti in manette insieme al giudice. Secondo l’accusa Menduti rivelò successivamente a Lollo l’esito della verifica. Il Riesame di Roma ha invece sciolto la riserva per altri tre indagati. Rita Sacchetti, la cancelliera della sezione fallimentare del tribunale di Latina, resta agli arresti domiciliari così come disposto dal Gip. Confermata anche l’ordinanza a carico del commercialista Massimo Gatto, difeso dall’avvocato Luca Giu- detti, per il quale è stata anche fissata l’udienza al Riesame di Perugia per il 14 aprile. Tre giorni dopo, il 17, sempre a Perugia si discuterà il Riesame per Marco Viola, considerato il braccio destro del giudice Antonio Lollo. Ieri è stato invece scarcerato l’imprenditore Luca Granato, difeso dall’avvocato Fabrizio Cannizzo, l’unico degli indagati a Latina che ha ottenuto una misura più lieve. Per lui i giudici hanno infatti disposto gli arresti domiciliari così come chiesto dal suo legale. M.Cusu. © RIPRODUZIONE RISERVATA Aprilia, concorso di idee per il centro: le associazioni dicano come lo vogliono IL PROGETTO Dovrà essere un centro storico riconoscibile, che rispetti l'immagine che aveva in passato la città di Aprilia e che punti a valorizzare il verde e la pedonalizzazione. Da qui parte il concorso di idee che in questi giorni ha lanciato il Comune di piazza Roma per raccogliere il punto di vista di comitati, associazioni, studi tecnici e soprattutto dei singoli cittadini. L'iniziativa è stata presa dopo le dure critiche piovute sul progetto messo a punto dall'ingegner Paolo Colarossi che puntava alla riqualificazione del centro, comprendendo anche Largo Marconi ma che aveva la pecca di aver escluso totalmente il parere della cittadinanza. «L'atto amministrativo - ha spiegato l'assessore ai Lavori Pubblici, Mauro Fioratti Spallacci - segue la delibera del 2013, con la quale appunto l'Amministrazione Comunale ha approvato il progetto preliminare del piano degli spazi pubblici per il centro ed anche il progetto stral- cio definitivo per riqualificare di Largo Marconi. Un'iniziativa su cui effettivamente abbiamo ragionato molto e su cui ora vogliamo ascoltare anche il parere di chi la città la vive ogni giorno». La Giunta ha quindi dato mandato al Settore Lavori Pubblici di predisporre un bando di idee al quale possono rispondere tutte le associazioni, i tecnici o i singoli cittadini in relazione all'arredo urbano della Città di Fondazione, sulla base del lavoro elaborato proprio dal professor Colarossi e naturalmente Aprilia «Uno studio sui tumori parziale, poco trasparente e temiamo anche poco puntuale», così la consigliera di Sel, Carmen Porcelli, torna all'attacco sull'analisi epidemiologica effettuata dalla Asl sull'incidenza dell'inquinamento sulla salute dei cittadini, uno studio costato all' ente già 20 mila euro e ancora in pieno svolgimento. «L'indagine - spiega la Porcelli - riguarda solo l'incidenza dell'arsenico sulla qualità della vita di chi risiede ad Aprilia, è stato escluso quindi l'impatto che impianti di trattamento dei rifiuti hanno avuto in tutti questi anni sul territorio. Una questione - ag- © RIPRODUZIONE RISERVATA Il centro di Aprilia Amianto killer «Tumori, perplessità sullo studio della Asl» APRILIA già approvato. «Sarà una commissione tecnica - spiega ancora l’assessore - a valutare le proposte e scegliere le migliori, anche in base alla loro idoneità rispetto al centro storico di Aprilia e ai suoi vincoli urbanistici, nonché rispetto alle reali aspettative della cittadinanza in termini di funzionalità, ospitalità e qualità dell'arredo urbano». Tutto, naturalmente, ponendo la giusta attenzione alle possibilità economiche dell'ente. Raffaella Patricelli giunge - che interessa soprattutto la periferia dove centrali di vario genere, altamente impattanti, sono più presenti. Una mancanza molto grave - dice che rivela quanto sia parziale lo studio avviato dal Comune di Aprilia e su cui il primo cittadino è tenuto a dare spiegazioni. Soprattutto sulla scarsa trasparenza adottata in questa opera- «TEMIAMO L’INDAGINE SIA POCO PUNTUALE E PARZIALE» Carmen Porcelli (Sel) zione così delicata». Secondo la consigliera di Sel «20 mila euro sono decisamente pochi per ottenere uno studio completo e attendibile - dice - è una somma che in teoria servirebbe solo a coprire i costi iniziali, quelli relativi ad incrociare i dati statistici. Per uno studio altamente professionale servono molti più soldi, quindi temiamo che i risultati che riceveremo non saranno completi e tantomeno utili a capire come stanno realmente le cose». Sulla questione ambientale, la consigliera Porcelli chiede anche spiegazioni al sindaco sull' installazione delle centraline per la misurazione della qualità dell'aria (già installate in piazza Roma, Campo di Carne, Via Nettunense e Via Lazio), «centraline che - dice - non rientrano nello studio, il sindaco quindi ci dica a cosa servono». Ra.Pa. © RIPRODUZIONE RISERVATA Operaio morto, a giudizio i vertici dello stabilimento APRILIA Aveva lavorato per quasi trent’anni in un’azienda di Aprilia, la Avir Spa, dove svolgeva il ruolo di addetto al reparto di composizione. Un operaio dell’azienda morì nel giugno 2006, circa dieci anni dopo le dimissioni a causa di un tumore alla laringe e a un polmone. Una malattia che secondo l’accusa sarebbe stata causata dalle condizioni di lavoro alle quali era stato sottoposto per molti anni. Ieri il giudice Laura Matilde Campoli ha rinviato a giudizio sei persone, con ruoli diversi all’interno della società, accusate a vario titolo del decesso. Si tratta di Piero Bazzi, Luigi Restivo, Nicola Cuomo, Alfredo Fragagnano, Ernesto Scorza, Carlo Zoppi. Secondo l’accusa nello stabilimento di Aprilia si è verificata una costante diffusione di particelle, polveri, gas e vapori altamente nocivi per la salute dei lavoratori. Nel capo d’imputazione si parla in particolare di sostanze pneumotossiche, come sabbia silicea, carbonato di so- LE ACCUSE ALLA AVIR: ETERNIT E POLVERI CANCEROGENE SENZA ADEGUATE PROTEZIONI PER I LAVORATORI -TRX IL:09/04/15 dio, selenio e cobalto ma anche sostanze cancerogene, in particolare amianto. Lo stabilimento, infatti, era dotato di coperture e tamponature in Eternit ma anche attrezzature di produzione con componenti in amianto, nastri di vario spessore e pannelli rigidi, piastre fisse in amianto e altri strumenti utili all’attività di produzione. La presenza di tante sostanze pericolose non era contrastata da un efficace sistema di protezione per gli addetti ai lavori. Secondo l’accusa, infatti, non erano state fornite ad esempio le maschere facciali con adeguati filtri a carboni attivi, tute di protezione, guanti impermeabili e occhiali. Contestata anche la mancanza di accertamenti sanitari che avrebbero potuto evidenziare eventuali problemi e anomalie. Tra le fonti di prova ammesse al processo anche una consulenza medico legale. © RIPRODUZIONE RISERVATA 22:07-NOTE:
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