8 Xxxxxxxxxxxx Eventi Lunedì 17 marzo 2014 ■■ ADO / “Agri Distribuzione Organizzata”: l’ipotesi operativa di partnership innovative tra Organizzazioni di produttori e Gdo per la vendita di prodotti ortofrutticoli La filiera corta al supermercato Creare e dare valore con il modello farmer’s corner S L’indagine è finanziata da Regione Lombardia nell’ambito del Piano per la Ricerca e lo Sviluppo in campo agricolo 2010 rezione scientifica del professor Gabriele Canali di Smea - Alta scuola di management ed economia agro-alimentare dell’Università Cattolica del Sacro Cuore. Lo studio ha infatti cercato di approfondire le possibilità di strumenti per nuove relazioni economiche tra la produzione agricola e la Grande distribuzione organizzata (Gdo). Due anelli della filiera in genere in contraddittorio ma che possono dialogare con reciproco vantaggio. E subito balza all’attenzione un aspetto fondamentale: per relazionarsi con la Gdo, anche la parte agricola deve essere organizzata. Non è certo un caso che capofila della ricerca sia Aop Unolombardia, un’associazione di Op (Organizzazioni di Produttori) del settore ortofrutticolo. Con la ricerca si è innanzitutto voluto coniugare i punti di forza dei due attori, produttori agricoli organizzati e distribuzione moderna, e verificare le condizioni utili a far sì che da un lato i produttori agri- coli possano “proporre direttamente in vendita”, in un insieme di punti vendita della distribuzione moderna, i loro prodotti del territorio; dall’altro lato consentire alla Gdo di fornire ai propri clienti prodotti di filiera corta secondo canoni di servizio adeguati alle attuali e future loro aspettative. Dopo un’analisi delle realtà contrattuale attuale a livello regionale (e nazionale), sono state cercate forme alternative di relazioni commerciali che riescano a valorizzare meglio la componente agricola, anche mediante lo sviluppo organizzato di una filiera corta, che non sia appannaggio solo delle aziende di piccole dimensioni, come nel caso delle vendite dirette, ma che possa vedere raggruppate aziende anche di dimensioni importanti in forme adeguate dal punto di vista operativo (Op), rispondendo al contempo alle necessità della Gdo e ai bisogni del consumatore. Ciò è stato fatto anche nella consapevolezza che questi modelli si stanno diffondendo in alcuni Paesi europei, e tra questi la Francia: parliamo dei farmer’s corner. Il passo successivo, compiuto con la collaborazione di Auchan, catena della Gdo operante in modo significativo anche in regione Lombardia, è consistito nella realizzazione di un test sui consumatori, mediante la predisposizione di un apposito questionario di gradimento a un numero significativo di intervistati. I risultati ottenuti da questa indagine diretta sono stati molto positivi, in quanto è emerso con una certa chiarezza l’interesse dei consumatori verso il modello proposto. Tutti gli elementi importanti che di fatto qualificano l’iniziativa (vendita diretta da parte dei produttori, prodotti locali/regionali, produzioni stagionali, capacità di illustrazione delle caratteristiche differenziali e qualitative dei prodotti da parte di personale esperto, servizi adeguati in termini di freschezza, selezione e confezionamento, sostenibilità, ecc.) sono stati giudicati con estremo interesse e con una sostanziale apertura di credito nei confronti di un’iniziativa di questo tipo. Grazie alle attività sviluppate nelle diverse fasi della ricerca, anche se tra alcune difficoltà connesse soprattutto all’esigenza di stabilire rapporti di collaborazione tra organizzazioni dei produttori agricoli ottenere la collaborazione di un’importante catena della Gdo quale Auchan, che da diversi anni ha sviluppato un progetto di partnership con le aziende agricole fornitrici della linea “Filiera Controllata” ed è impegnata per rendere sempre più sostenibili le filiere in relazione all’impatto ambientale. Questo dimostra come modalità di relazioni innovative dentro le filiere siano di particolare interesse, così come il progetto sviluppato fino a quel punto. Per queste ragioni si può ritenere che i risultati ottenuti possano essere spendibili nei prossimi mesi, già tra i partner del progetto e la catena coinvolta. Va anche sottolineato che, durante la ricerca, il mercato è evoluto e si sono registrati alcuni (modesti) casi concre- ti di inserimento di prodotti ortofrutticoli dei produttori agricoli locali nei reparti della Gdo, mediante accordi specifici con un numero limitato di produttori. Ed è infine importante evidenziare che, alla luce del risultato dell’indagine svolta, i modelli utilizzati rimangono scoperti in particolare per quel che riguarda l’informazione e la comunicazione diretta con il consumatore, uno degli elementi che gli intervistati hanno sottolineato fortemente come premiante del modello proposto. In questo senso si può certamente affermare che la ricerca ha permesso di svolgere, alla fine con successo, tutte le fasi preliminari necessarie per favorire l’avvio concreto di partnership innovative tra Op e Gdo, relativamente alla vendita di prodotti ortofrutticoli freschi, che potrebbero certamente segnare una innovazione organizzativa importante al fine di aumentare da un lato la qualità dei prodotti e dei servizi forniti ai consumatori finali, e dall’altro la capacità di creare valore e di distribuirlo in modo equilibrato lungo la filiera, con particolare attenzione alla fase agricola. Auchan ha sviluppato da anni il progetto “Filiera Controllata” in partnership con le aziende agricole Relazioni commerciali alternative che fanno scuola Il confronto tra Gdo e produttori ha permesso di definire nei dettagli un modello di vendita che risponde alle norme e standard desiderati 50 e simulazioni sui possibili modelli organizzativi, svolte in più focus group che hanno visto la partecipazione dei responsabili alle vendite delle Organizzazioni di Produttori (Op) che collaborano al progetto, hanno permesso di identificare un modello organizzativo preferibile, cioè quello dei cosiddetti “farmers’ corner”. Si tratta di punti vendita specializzati, gestiti direttamente dalle organizzazioni dei produttori all’interno dei supermercati e ipermercati della Gdo. Rispetto a questo modello, e con il confronto realizzato con esperti della Grande distribuzione, è stato possibile definire la miglior combinazione, in termini esemplificativi, di spazio, prodotti, aspetti finanziari, fiscali, amministrativi, contabili, logistici, qualitativi, di comunicazione nei punti di vendita, di uno standard minimo di sevizio, sicurezza sul lavoro, igiene dei prodotti e quant’altro. In questo modo si è riusciti a precisare la struttura e i caratteri principali del modello organizzativo, e delle sue eventuali varianti, come pure un’ipotesi di contratto di servizio che permetta di regolare il rapporto tra le organizzazioni dei produttori e i distributori nell’ambito del nuovo modello di vendita. er sapere come il consumatore considera l’inserimento di forme innovative di vendita di prodotti non c’è che da chiederglielo. Così, nell’ambito della ricerca “Agri Distribuzione Organizzata (Ado) si è deciso di somministrare, tramite una società di ricerca di mercato, un apposito questionario sugli acquisti di prodotti ortofrutticoli presso alcuni punti vendita Auchan situati in Lombardia, in grado tra l’altro di evidenziare eventuali particolarità legate al territorio. Per questo sono stati scelti quattro ipermercati situati a Bergamo, Curno (Bergamo), Rescaldina (Milano) e San Rocco al Porto (Lodi). I questionari sono stati distribuiti nelle giornate di venerdì pomeriggio e di sabato, durante l’intera giornata, per coprire i periodi di maggiore affluenza settimanale. I consumatori sono stati intervistati nelle aree antistanti il punto vendita e nelle gallerie di passaggio e informati che il questionario era predisposto per conto di produttori di ortofrutticoli lombardi, non aveva nessuna finalità commerciale. Era innanzitutto importante indagare quali fossero i fattori che orientano la scelta del consumatore quando approccia prodotti ortofrutticoli. In questo senso l’indagine ha chiarito che l’attributo “caratteristiche organolettiche” è quello che fa registrare il maggior numero di scelte. Una variabile relativa alla qualità percepita che, sommata all’elevata rilevanza data alle produzioni locali e regionali, indica chiaramente come il consumatore veda nel prodotto del territorio un plus valoriale per il quale è anche disposto a considerare solo la stagionalità nei suoi consumi. A queste variabili va a sommarsi il peso dato Luoghi di acquisto principali dei prodotti ortofrutticoli freschi GRUPPI DI ACQUISTO SOLIDALE (GAS) 1,2 PUNTO VENDITA AZIENDALE 0,4 MERCATO CONTADINO 3,9 NON RISPONDE 0,2 IPERMERCATO/SUPERMERCATO 63,2 MERCATO RIONALE 14,3 NEGOZIO ORTOFRUTTICOLO 16,9 al prezzo del prodotto e alla sicurezza. Rilevante è anche lo scarso valore dato dall’intervistato a fattori quali la marca, l’identificazione del produttore o la certificazione di qualità, i valori etici della produzione e il contenuto in servizi. Si è poi voluto capire quale sia l’attuale livello di acquisto presso i produttori locali. E si è scoperto che ben il 73% degli intervistati dichiara di non fare acquisti direttamente presso produttori agricoli. Al rimanente 26% del campione, che ha dato conferma di acquistare frutta e verdura dai produttori del territorio, è stato chiesto di indicare quali siano i prodotti che acquistano a livello locale. Nel lungo elenco restituito emergono per ricorrenza nelle citazioni pomodori, mele, patate, zucchine e insalata. Molti richiamano in maniera generica frutta e verdura di stagione e alcuni confondono, uguagliano l’autoproduzione (orti casalinghi propri o di parenti o amici) con l’acquisto da produttori locali. Ma se anziché andarlo a cercare in campagna, il prodotto agricolo arriva sugli scaffali della Grande distribuzione, cosa ne pensa il consumatore? La ricerca ha indagato anche questo aspetto e i risultati sono stati particolarmente interessanti, tanto più se rapportati agli attuali acquirenti da produttori locali, che rappresentano solo il 23% del totale, indicando che ampi margini di crescita sarebbero possibili se il prodotto fosse disponibile nel punto vendita e non dovesse pertanto essere cercato sul territorio. Il gradimento manifestato risulta molto elevato, il 44% assegna il punteggio massimo pari a 5 e un ulteriore 26% dichiara preferenza 4. Solamente il 13% dimostra disinteresse o riluttanza verso questi prodotti. Gli intervistati inoltre ritengono che un maggior supporto al prodotto potrebbe influenzarli notevolmente (35%), o molto (25%). Le risposte a questa domanda evidenziano nel complesso, chiaramente, come il modello di vendita ipotizzato, ossia il corner dei prodotti locali supportati da promoter (debitamente formati e magari scelti tra il personale delle Op socie, con elevate competenze sui prodotti offerti), almeno nella fase iniziale di inserimento dei prodotti, corrisponda alle necessità degli acquirenti e possa supportare positivamente l’iniziativa. Alla fine dell’intervista è stato quindi chiesto al consumatore se il suo atteggiamento sarebbe variato trovando all’interno della catena distributiva un banco con l’ortofrutta fresca locale, personale dedicato e un legame esplicito con i produttori locali. Insomma, un parere, in estrema sintesi, sull’azione pilota elaborata attraverso questo progetto di ricerca da % Aop Unolombardia. La risposta è stata sicuramente positiva per quasi il 70% degli intervistati, e negativa solamente per il 14% del totale. In definitiva, la risposta complessiva dimostra la bontà dell’idea iniziale che, è uno dei principali indirizzi della politica agricola europea di oggi e di domani: aggregare la produzione agricola per rafforzarla nei rapporti economici di filiera. Nel settore ortofrutticolo l’aggregazione dei produttori è un orientamento preso da tempo e, in questo ambito, Aop Unolombardia ne è un esempio forte e consolidato. Sono i numeri a parlare: 13 Op associate per circa 1.500 aziende agricole operanti in diverse regioni d’Italia. Aop Unolombardia offre dunque una aggregazione di secondo grado, associando organizzazioni di produttori che, a loro volta, aggregano le singole aziende agricole. In questo modo è possibile offrire alle Op associate, e dunque ai produttori, serviziNON di alto livello che sarebbero difficilmente RISPONDE accessibili alle singole organizzazioni e tantomeno alle azienPUNTOun VENDITA AZIENDALE de agricole. Ed è davvero lavoro a 360 gradi quello offerto da Aop Unolombardia - come ci sottolinea il presidente AmGRUPPI DI ACQUISTO SOLIDALE (GAS) brogio De Ponti - che spazia dal miglioramento della forza contrattuale dei produttori, ai rapporti con le istituzioni a MERCATO CONTADINO vari livelli, compresa la ricerca di fonti di finanziamento per progetti mirati. MoltoMERCATO importante RIONALE è poi l’individuazione di sinergie commerciali tra le Op socie, così come il coordinamento delle attività di promozione e comunicazione sui diversi proNEGOZIO ORTOFRUTTICOLO dotti ortofrutticoli. E non manca il supporto tecnico per favoIPERMERCATO/SUPERMERCATO rire il costante miglioramento qualitativo dei prodotti, la tracciabilità e l’applicazione di tecniche rispettose dell’ambiente. attraverso il confronto interno ed esterno, ha portato a costruire tutta una serie di ipotesi di lavoro e di for- Vasta produzione tra mele, pere, angurie, meloni, zucche e ortaggi di prima gamma M elavì aggrega le tre principali cooperative che in Valtellina producono ogni anno circa 30 mila tonnellate di mele di montagna marchiate Igp. Il rispetto ambientale, che si traduce nel bassissimo numero di trattamenti per pianta, caratterizza le mele Melavì, ed è finalizzato a coniugare la qualità del prodotto e la sicurezza alimentare per il consumatore. Molte varietà di pere sono al centro della produzione delle aziende aderenti a Corma, Op attiva nel mantovano al confine con l’Emilia Romagna. Pere in parte destinate al consumo fresco, tra cui spiccano le Igp, e altre orientate alla trasformazione industriale in succhi e sciroppati. Oltre novanta aziende per 1.500 ettari coltivati danno l’idea della realtà produttiva di Ortonatura, organizzazione di produttori 40 30 20 10 MARCA PREZZO CARATTERISTICHE ORGANOLETTICHE PRODUZIONI LOCALI PRODUZIONI REGIONALI OFFERTE PROMOZIONALI CERTIFICAZIONI DI QUALITà DOP IGP CERTIFICAZIONI DI QUALITà BIOLOGICA CERTIFICAZIONE DI QUALITà PROD. INTEGRATA IDENTIFICAZIONE CONTENUTO IN ETICA NELLA IGIENICO DEI PRODUTTORI SERVIZI (PRODOTTI PRODUZIONE SICUREZZA - SANITARIA AGRICOLI PREPARATI...) (PREZZO EQUO...) 1 2 mat distributivi, che hanno trovato conferme certe nelle dichiarazioni e nelle risposte del consumatore. Melavì, Corma, Ortonatura e Bellaguarda. Quattro realtà per i prodotti migliori e rispettosi dell’ambiente % delle risposte 0 9 Aggregazione, promozione, servizi per l’ortofrutta ecco la chiave che combina prezzi e qualità Importanza di alcuni fattori nella scelta di prodotti ortofrutticoli freschi. Grado di interesse da 1 (per nulla importante) a 5 (molto importante) 60 L Chiedilo al cliente dell’ipermercato P Il reparto ortofrutta di un punto vendita della grande distribuzione organizzata e la Gdo, si può agevolmente sostenere che il risultato principale che la ricerca sia era prefissata è stato ottenuto. È stata individuata una modalità innovativa di relazioni commerciali tra produttori agricoli organizzati e moderne catene della Gdo, finalizzata ad aumentare la qualità dei prodotti e dei servizi offerti ai consumatori, ma nel contempo ad aumentare la remunerazione sia della fase agricola che di quella della distribuzione. Dunque il sistema commerciale innovativo del farmer’s corner può effettivamente creare valore in un comparto dove la concorrenza è elevata ma dove la qualità percepita dai consumatori è ancora sostanzialmente bassa e al di sotto delle richieste. Tutto sommato, nonostante le difficoltà, è stato possibile Xxxxxxxxxxxx Un questionario ai consumatori per un’indagine diretta presso i punti vendita Auchan Prodotti ortofrutticoli locali direttamente sugli scaffali. L’importanza dei promoter e dell’informazione sui prodotti. Coinvolti Aop Unolombardia, Smea e 4 ipermercati E i consumatori ringraziano. Lo conferma il test di gradimento realizzato in collaborazione con Auchan empre più l’innovazione passa da nuovi processi, da nuove formule organizzative oltre che da nuovi prodotti. Se ciò è vero in molti settori economici, lo è a maggior ragione nell’agroalimentare dove i contrasti tra gli interessi dei diversi anelli delle filiere produttive sono aspri e consolidati. Per questo, trasformare una situazione di ordinaria contrapposizione in una risorsa di vantaggi reciproci sarebbe un’innovazione di grande rilevanza. Non è un obiettivo impossibile, ed è quanto è stato studiato dalla ricerca chiamata “Agri Distribuzione Organizzata (Ado) - un nuovo modello di relazione tra imprese agricole e moderna distribuzione” che ha visto capofila Aop Unolombardia, la partecipazione di alcune organizzazioni lombarde di produttori nel settore dell’ortofrutta e la di- Eventi Lunedì 17 marzo 2014 3 4 5 STAGIONALITà DEI PRODOTTI Non risponde specializzati in ortaggi. Una produzione vasta e articolata, che spazia dalla prima alla quarta gamma, destinata per lo più alla Grande distribuzione organizzata. Angurie, meloni e zucche sono infine i prodotti di punta di Bellaguarda, 100 soci con aziende tra Mantova, Cremona, Reggio Emilia e Parma per un totale di circa 450 ettari coltivati con tecniche di produzione che preservano il più possibile l’ambiente.
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